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Seduta del 20/4/2005


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Audizione del capitano di vascello Giuseppe Bellantone.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del capitano di vascello Giuseppe Bellantone. La Commissione, nello svolgimento delle proprie attività istituzionali, intende acquisire dati ed elementi conoscitivi sullo stato di attuazione della vigente normativa in materia di gestione del ciclo dei rifiuti. La Commissione ha convenuto sull'opportunità di procedere all'audizione del capitano di vascello Giuseppe Bellantone, che partecipò alle indagini sulla vicenda della motonave Rosso, appartenente alla compagnia genovese Ignazio Messina, arenatasi nel 1990 sulla costa calabrese presso il comune di Amantea. Su tale vicenda sono attualmente in corso indagini della procura della Repubblica presso il tribunale di Paola e la stessa Commissione sta svolgendo specifici approfondimenti tesi a far luce sul complessivo fenomeno del traffico illecito dei rifiuti.
Nel rivolgere un saluto ed un ringraziamento per la disponibilità manifestata, do ora la parola al capitano Bellantone, riservando eventuali domande dei colleghi della Commissione al termine del suo intervento.

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. La nave Jolly Rosso si è arenata sulla spiaggia di Amantea nel 1990. Ricordo che allora ricoprivo l'incarico di comandante in seconda nella Capitaneria di porto di Vibo Valentia, e come tale avevo l'incarico di espletare l'inchiesta sommaria relativa all'incidente occorso. Quello era il mio compito e l'ho compiuto regolarmente. Il risultato dell'inchiesta sommaria da me redatto è stato mandato alla direzione marittima che, a sua volta, l'ha inviato al ministero, che l'ha approvato così com'era, non apportando alcuna modifica né avviando un'inchiesta formale. Il mio compito era quello di accertare i motivi per cui la nave si fosse arenata sulla spiaggia e se vi fosse o meno qualche responsabilità da parte dell'equipaggio.

PRESIDENTE. Lei ha seguito sia le fasi antecedenti sia quelle successive al naufragio?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Io ero comandante in seconda a Vibo Valentia, per cui ho seguito tutta la procedura riguardante il soccorso, il salvataggio delle persone e le fasi successive fino alla demolizione della nave.

PRESIDENTE. Quali erano le condizioni meteo nel momento del naufragio?


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GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Nel momento del naufragio le condizioni meteo erano abbastanza sfavorevoli. I dati specifici non li ricordo più, essendo trascorsi quindici anni; comunque nella mia inchiesta potete trovare tutto.

PRESIDENTE. Quindi, erano condizioni avverse?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Si, erano avverse. Se ben ricordo, però, le condizioni peggiori la nave le ha incontrate prima di arrivare nella zona in cui si è verificato lo spiaggiamento.

PRESIDENTE. Cioè, quando è partita da Malta?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Sì, quando è partita da Malta. È in quel momento, infatti, che il comandante ha fatto qualche errore, perché se effettivamente avesse tenuto conto delle informazioni meteo riportate dal bollettino dei naviganti non sarebbe dovuto partire; difatti il bollettino avvertiva che il mare era a forza sette-otto, quindi doveva tener conto di ciò prima di partire.

PRESIDENTE. Ha mai chiesto al comandante Pestarino perché, nonostante le condizioni del tempo, fosse partito lo stesso?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Sì, gliel'ho chiesto, però i comandanti partono sempre, cioè non si fermano nei porti anche quando le condizioni meteo sono disagevoli; quindi, non c'è un motivo particolare. Tutto dipende dalla personalità dei singoli comandanti e dal loro modo di vedere le cose. Io l'ho anche chiesto, ma ognuno fa le proprie considerazioni; infatti, nessuna Capitaneria di porto potrebbe impedire ad un comandante di partire, perché questa è una sua responsabilità.

PRESIDENTE. Si ricorda che intervenne la nave Giallo? Chi l'ha chiamata?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. La nave Giallo?

PRESIDENTE. Sì, la nave Giallo, sempre di proprietà della società Messina, intervenne sul posto. Non lo ricorda?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. No, non ricordo. Noi comunque non abbiamo chiamato navi.

PRESIDENTE. Nel giornale di bordo della nave Giallo c'è scritto che alcuni marosi, frangendo sulla murata sinistra, raddrizzavano la Rosso con grande stupore di tutti i presenti. Com'è possibile tutto ciò se la Rosso era diventata ingovernabile, avendo imbarcato acqua?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Questa storia della nave Giallo mi giunge nuova. Che cosa ha affermato il comandante della Giallo?

PRESIDENTE. Che alcuni marosi, frangendo sulla murata sinistra, raddrizzavano la Rosso con grande stupore di tutti i presenti.

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non capisco di chi fosse lo stupore. Dell'equipaggio della Giallo?

PRESIDENTE. Certo, giacché la Rosso era sbandata e i marosi la raddrizzarono.

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. I marosi l'avranno raddrizzata momentaneamente, ma poi sarà ritornata com'era prima.

PRESIDENTE. Secondo lei quale fu la causa dello spiaggiamento?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Il personale ha abbandonato la nave quando si è reso conto che non era più governabile. Non c'erano alternative, perché se anche ci fosse stato il rimorchiatore non avrebbe potuto prenderla.


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Comunque non ricordo se il rimorchiatore sia arrivato prima o dopo lo spiaggiamento.

PRESIDENTE. Le falle nello scafo?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non le abbiamo accertate. Dopo l'arenamento abbiamo fatto delle ispezioni, ma non abbiamo visto niente.

PRESIDENTE. Lei ha partecipato alle ispezioni a bordo della Jolly Rosso?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non ho partecipato a tutte le ispezioni, ma solo ad alcune.

PRESIDENTE Verificò se il carico risultava correttamente sistemato?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Il carico risultava correttamente sistemato, e questo scaturisce dall'inchiesta. Dall'inchiesta risulta anche che, durante la traversata, si è sganciato qualcosa che è andato ad incastrarsi da qualche parte, però il carico era perfettamente sistemato, anche perché la sistemazione l'avevano fatta i portuali di Malta.

PRESIDENTE. Dal suo rapporto risulta che la Rosso era stata in disarmo dal 18 gennaio 1989 al 7 dicembre 1990, data in cui era stata riarmata proprio per il viaggio La Spezia-Napoli-Malta-La Spezia. Quali erano le condizioni della nave?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. La nave, prima della partenza, visto che era stata in disarmo per due anni, è stata sottoposta a visita occasionale da parte della Capitaneria di porto e del registro navale di La Spezia. Quindi, era tutto quanto a posto; vi era qualche problema in ordine all'igiene e all'abitabilità, che avrebbe dovuto essere risolto in poco tempo (questo aspetto, però, non inficiava la sicurezza della navigazione).

PRESIDENTE. È normale che si riarmi una nave in così poco tempo? Accade spesso?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non so rispondere a questa domanda. Non lo so.

PRESIDENTE. Accade frequentemente che una nave ferma per così lungo tempo venga poi riarmata in pochi giorni?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Può darsi che il riarmo sia stato preceduto da una fase di preparazione; credo che prima si siano svolte tutte le visite occasionali e si sia speso del tempo per tutti i necessari adempimenti.

PRESIDENTE. Non dubito di questo, ma è normale registrare un'accelerazione straordinaria rispetto ad una nave che sta ferma per alcuni anni?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Bisogna vedere se l'armatore abbia qualche nolo urgente; può darsi che sia lui a premere per avere la nave pronta.

PRESIDENTE. Dopo lo spiaggiamento, chi salì a bordo per primo?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Credo sia andato il personale dell'armatore; non so di chi si trattasse.

PRESIDENTE. Non ricorda?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non ricordo.

PRESIDENTE. La Capitaneria e le altre forze dell'ordine hanno sempre presenziato?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Sì, c'erano le Fiamme gialle, che controllavano durante lo scarico.

PRESIDENTE. Mi riferisco non solo allo scarico, ma anche alle prime visite a bordo.


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GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. No, noi abbiamo fatto solo i primi accertamenti. Dovevamo continuamente controllare, però non stavamo lì sul posto, anche perché non vi era alcuna richiesta...

PRESIDENTE. Quindi, la prima visita è stata fatta dal personale dell'armatore.

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Sì, il nostro personale non partecipò, anche se era lì a terra.

PRESIDENTE. Chi ha effettuato le ispezioni doganali?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Credo che le abbia svolte la dogana.

PRESIDENTE. Non si ricorda precisamente?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. No, ricordo soltanto di aver controllato il manifesto di carico. Tutto il carico a bordo era regolare.

PRESIDENTE. Dai verbali risulta che si trattava di un'ispezione sommaria; ricorda se successivamente siano state compiute ispezioni con maggiore cura?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. No, non lo so, perché noi non partecipavamo a quella fase; erano questioni che riguardavano la finanza e la dogana. Noi accertavamo, dalle carte, se il carico era regolare, poi per lo sbarco ci pensava la dogana.

PRESIDENTE. L'equipaggio è stato sentito?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Tutto l'equipaggio è stato sentito.

PRESIDENTE. Ci ha pensato lei personalmente?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Io personalmente ho sentito la maggior parte, non tutti quanti; eravamo in due o tre a fare l'interrogatorio.

PRESIDENTE. Chiese anche se l'equipaggio sapesse cosa trasportava?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Sì, hanno confermato quello che era indicato nel manifesto di carico.

PRESIDENTE. Lei sa che un membro dell'equipaggio si congedò a Napoli? Ha chiesto per quale ragione?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. A me risulta che a Napoli si sia imbarcata una persona, non che sia scesa; poi è stata regolarizzata a Vibo, se non sbaglio.

PRESIDENTE. A noi risulta che a Napoli un membro dell'equipaggio sia sceso.

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. No, non mi risulta; o almeno non lo ricordo.

PRESIDENTE. A bordo c'era personale della società Messina che non aveva un ruolo?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. C'era una persona, che era un tecnico della società Messina regolarmente imbarcato.

PRESIDENTE. La motonave Spartaco ha recuperato dei pezzi di lamiera sul fondale dove la Rosso era spiaggiata. Lei ha visionato questi frammenti?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. No. Da dove risulta questo?

PRESIDENTE. Risulta dai nostri atti.

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Io so che la Spartaco è intervenuta, ma non so che cosa abbia recuperato. Non ricordo.


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PRESIDENTE. Né si ricorda di averli visionati...

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Visionati assolutamente no.

PRESIDENTE. Ha avuto rapporti con la società Messina?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Sì, durante l'inchiesta ci siamo sentiti diverse volte con una persona, di cui non ricordo il nome.

PRESIDENTE. Era in grado di notare se la società Messina avesse interesse a recuperare il carico?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non lo so, ma il carico era ormai tutto quanto rovinato; quindi, secondo me, non aveva alcun interesse a recuperarlo.

PRESIDENTE. Si ricorda le condizioni meteo nei mesi successivi (gennaio-febbraio) in quell'area?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Effettivamente c'è stato un periodo di tempo brutto.

PRESIDENTE. Si è fatto un'idea del perché la Smit Tak rinunciò?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non l'ho mai capito. Quando è arrivata la Smit Tak, si diceva che era la più grande società del mondo in questo campo; sono rimasti lì per un po' di tempo, hanno lavorato, ma alla fine sono andati via. Hanno detto che non riuscivano più a raddrizzare la nave, per cui l'unica cosa che rimaneva da fare era la demolizione.
Il nostro obiettivo principale, come Capitaneria di porto, era quello di salvaguardare la zona dall'inquinamento - perché a bordo c'era molto carburante - e dall'erosione; noi lavoravamo per questo. Se non hanno completato quel lavoro, vuol dire che ci saranno stati dei problemi.

DONATO PIGLIONICA. Tra le Capitanerie della Calabria intercorrono, come credo sia normale, delle relazioni; tra di voi nessuno aveva avuto la percezione del fenomeno delle navi cosiddette «a perdere», cioè delle navi che scomparivano intorno alla Calabria (parliamo dello Ionio, prevalentemente)? Non era mai stato preso in considerazione questo numero eccessivo di navi che affondavano in quella zona, in un modo che poi è risultato essere piuttosto discutibile? Lo chiedo per capire se nelle Capitanerie di porto c'era già una sensibilità rispetto a questo problema, cioè se già si guardava al caso della Rosso con un'attenzione particolare; non come un banale spiaggiamento, quindi, ma come caso singolo facente parte di un fenomeno più complesso.

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Le Capitanerie di porto della Calabria sono quelle di Vibo, Reggio e Crotone. Noi avevamo già avuto a Vibo un affondamento, quello della Michigan (avvenuto qualche tempo prima); avevamo seguito attentamente anche quel caso, però noi, pur avendo avuto qualche sospetto, non abbiamo mai trovato alcun elemento cui agganciarci. Abbiamo avuto qualche sospetto, che poteva riguardare le assicurazioni, però non abbiamo trovato niente di concreto. Era tutto regolare, anche se ci era venuto il dubbio che potesse trattarsi di navi fatte affondare. Va però detto che i rischi sono grandi anche per il personale; bisogna stare molto attenti: nessun comandante fa affondare la nave facendo rischiare la vita al personale. Effettivamente, abbiamo avuto qualche dubbio.

DONATO PIGLIONICA. In questo momento sta facendo riferimento alla Michigan?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Sì! L'altro caso contempla invece la situazione di una società abbastanza seria, per cui non abbiamo mai pensato ad un tentativo di truffa nei confronti dell'assicurazione.


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DONATO PIGLIONICA. Mi interessava solo sapere se vi erano dei sospetti. Nel caso della Michigan, ad esempio, è stato lanciato un SOS?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Penso di sì.

PRESIDENTE. Quando fu lanciato l'SOS della Rosso?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non ricordo, credo comunque che l'SOS sia stato lanciato nel momento in cui si decise di abbandonare la nave. Tra l'altro, il messaggio è stato ricevuto dagli operatori radio della Messina, che ce lo hanno ritrasmesso: in conseguenza di ciò abbiamo fatto intervenire gli elicotteri della Marina.

PRESIDENTE. Chi salì per primo a bordo della Rosso per conto della Messina?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Non ricordo.

PRESIDENTE. Cosa vi riferì il comandante Pestarino circa la non governabilità della nave?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Ci ha riferito che, poiché la nave era divenuta ingovernabile grazie all'opera di un'onda anomala che aveva causato il blocco del timone, si è trovato costretto a fermare i motori.

PRESIDENTE. Le motivazioni del naufragio fornite dall'armatore denunciano falle nella carena causate da un impatto avvenuto all'interno della nave.

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. Questo l'abbiamo presunto noi: si tratta, infatti, di una possibile causa dell'allagamento della nave.

DONATO PIGLIONICA. Anche se ormai ci separano ben quindici anni dagli accadimenti, saprebbe descrivermi le modalità attraverso cui sono state portate a compimento le operazioni di scarico della nave? Al riguardo, ha percepito qualche anomalia?

GIUSEPPE BELLANTONE, Capitano di vascello. No, anche perché una volta accertato il carico tramite le carte di bordo non ci è risultato niente di strano. Del resto, sul posto era presente la dogana, quindi se vi fosse stato qualcosa di non troppo chiaro la Guardia di finanza se ne sarebbe sicuramente accorta.

PRESIDENTE. Se non vi sono altre sollecitazioni da parte dei colleghi, ringrazio il capitano di vascello Giuseppe Bellantone per le utili indicazioni che ci ha fornito e dichiaro conclusa l'audizione.

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