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Seduta del 16/9/2003


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Audizione del procuratore generale della Tersan Puglia Spa, Silvestro Delle Foglie, e dell'avvocato Luigi Pacione.

PRESIDENTE. La Commissione ha ritenuto opportuno procedere ad un'audizione del dottor Silvestro Delle Foglie, procuratore generale della Tersan Puglia e Sud Italia Spa Industria concimi organici, in ordine ai profili di attività della società medesima, che opera nell'ambito della gestione del ciclo dei rifiuti nella provincia di Bari, al fine di acquisire elementi conoscitivi sulla recente vicenda inerente il ritrovamento di fanghi pericolosi e rifiuti anche speciali sversati nell'area dell'Alta Murgia.
Nel rivolgere un saluto ed un ringraziamento per la disponibilità manifestata, do la parola al dottor Silvestro Delle Foglie, riservando eventuali domande dei colleghi della Commissione al termine del suo intervento.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. La ringrazio, presidente, e preciso di aver chiesto all'avvocato Pacione, amministrativista, di accompagnarmi perché ritengo che egli potrebbe essere molto più chiaro nell'illustrare alla Commissione gli aspetti tecnici della questione.
Inizio dicendo che mi sono visto, dieci giorni fa, sbattuto in prima pagina, con un processo già fatto dalla stampa, senza saperne nulla. Non conosco il problema, almeno nei termini nei quali vengono accusato, e sono qui per dire che io ho un'industria di fertilizzanti organici fin dal 1974. Con contratti regolari, che adesso depositeremo, ho consegnato sia all'azienda Quintana sia all'azienda di contrada Finocchio, la Mangione. Ho anche i titoli di proprietà, allegati ai contratti, sia di Mangione sia di Quintana, perché per stipulare i contratti stessi bisogna stabilire dove vada mandato il prodotto. Ho sentito parlare di 300 ettari, 500 ettari: li ho qui e adesso li depositeremo. Quindi io non c'entro, così come ho già detto in conferenza stampa. Non solo in questa vicenda non c'entro nulla, ma mi si sta facendo un processo senza che io sappia nulla, eppure la mia azienda è sulla strada statale 98, chilometro 69,700; è quasi quotidianamente controllata dal NAS, dal NOE e vi sono stati diversi procedimenti, dai quali sono giustamente sempre uscito fuori, perché ho operato sempre nella legalità. Tra l'altro, poiché noi consegniamo in tutta Italia e in tutto il mondo, abbiamo una serie di documentazioni del NAS, che è andato presso i nostri commercianti, in


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tutta Italia, per prendere campioni, il risultato delle cui analisi corrisponde sempre a quanto previsto dalle norme. Questo da sempre. Da sempre mi vedo aggredito, mentre abbiamo portato una pratica agronomica per cui anziché bruciare le stoppie, le si utilizza; abbiamo cioè consigliato di utilizzare la metà del compostato misto per far macerare le stoppie, che quindi a novembre, alla aratura, essendo macerate diventano humus per il terreno. Noi abbiamo fatto sempre questo lavoro e mi vedo sbattuto sul giornale, forse perché fa molto effetto vedere il colore della paglia e il nero dell'ammendante, ma non è colpa mia se l'ammendante è nero! Hanno fatto vedere una siringa, ma io non c'entro niente in quella cosa, perché lì abbiamo consegnato l'anno scorso ed ho le fatture.
A questo punto, forse, sarebbe opportuno che consegnassi a voi i contratti. Vi consegno, dunque, una serie di fatture e contratti, con le copie dei titoli di proprietà che pretendiamo quando andiamo a consegnare nella Mugia (quando leggiamo «seminativo», vuol dire che si può dare; poi, se vi è un vincolo non è cosa che ci riguardi). Vi consegno i contratti di Quintana, con gli allegati titoli di proprietà e l'indicazione di dove abbiamo consegnato il materiale, nonché le diverse fatture e le bolle di consegna, perché 220 ettari non sono certo stati fatti tutti in un giorno (parte li ha fatti l'anno scorso, e credo abbia seminato, e parte nel 2003, e non ha ancora seminato). La stampa ha scoperto l'acqua calda: ha scoperto una bolletta della Tersan Puglia che indica Quintana Giuseppe; avremmo forse dovuto consegnare il materiale «a nero»? Abbiamo consegnato regolarmente con bolle; dovevamo consegnare un materiale testato. Purtroppo certe cose succedono e sono successe in passato, cosa che il sottoscritto ha denunciato nel 1994. Sono stato il primo a fare alla magistratura una denuncia per inquinamento, in particolare per lo sversamento di fanghi, sulla Mugia e l'ho anche ribadita; ma non ho avuto risposte.

PRESIDENTE. Insomma, la sua azienda consegna in condizioni di perfetta legalità, ma immagina che sugli stessi suoli avviene uno sversamento abusivo.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Non immagino niente, perché i suoli non li ho visti di persona ma in televisione. I contratti vengono stipulati dai miei uffici. La magistratura sta facendo il suo dovere, ma mi domando: che cosa hanno scoperto quando hanno visto i nostri camion scaricare? Scaricavano con regolari bollette e fatture: cosa hanno visto quando i camion andavano via? Cosa hanno scoperto? L'acqua calda. Perché non hanno sequestrato i camion e prelevato i campioni? Ho letto delle relazioni inaudite, poi ho saputo che da vent'anni un nemico mi fa la guerra mandando fascicoli e dossier dappertutto. Questa Commissione si sarà arricchita con i dossier sulla Tersan Puglia dell'avvocato Colavecchio, il quale da anni spedisce fascicoli a tutti.
Tutto è partito dalla scoperta dell'acqua calda, poi sono arrivate le televisioni, il Tg3 e la Repubblica: sono cose inaudite! Io sono sereno, chiedetemi tutto quello che volete. L'avvocato Pacione, che mi accompagna, è la memoria storica della Tersan Puglia; con lui, prima di entrare, ricordavamo il linciaggio subìto nel 1992 che allora era ristretto all'ambito locale, mentre quello di oggi è più ampio.
Noi siamo estranei a tutto, comunque sono a disposizione della Commissione. Consegno una documentazione al presidente, comprese le fatture, il contratto di Mangione e le relative proprietà. Il nostro lavoro è pulito e corretto, ma meglio di me potrà spiegare la nostra situazione l'avvocato Pacione, al quale passerei la parola.

LUIGI PACIONE. Sono il difensore di fiducia della Tersan Puglia e Sud Italia Spa.
L'inquadramento dell'attività societaria della Tersan Puglia e Sud Italia Spa si rinviene nelle fonti normative che disciplinano il trattamento ed il riciclo per il recupero dei rifiuti speciali non pericolosi.


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La società è titolare di una regolare autorizzazione rilasciata dalla provincia di Bari per lo svolgimento dell'attività predetta finalizzata alla produzione di compost, di ammendanti organici per l'agricoltura e di fertilizzanti, tutti prodotti introdotti nel ciclo commerciale sulla base di regolari autorizzazioni della pubblica amministrazione e di contratti di vendita.
Su tutti i prodotti commercializzati dalla Tersan Puglia - tra i quali rientrano quelli oggetto delle notizie di stampa - malgrado sia sottoposta da circa un ventennio a serrate indagini dell'autorità giudiziaria, non è mai emersa la benché minima violazione dei parametri di legge che disciplinano il contenuto chimico dei fertilizzanti in agricoltura.
Siamo stati la prima azienda nella provincia di Bari specializzata nella trasformazione dei fanghi prelevati dai depuratori pubblici in fertilizzanti per l'agricoltura. Allorché l'Ente autonomo acquedotto pugliese bandì una gara d'appalto pubblica per l'affidamento del servizio di gestione dei depuratori pubblici nella provincia di Bari, pretese che la ditta appaltatrice garantisse la trasformazione dei fanghi prelevati dai depuratori al fine di impedire che gli stessi fossero smaltiti in discarica o sversati direttamente in agricoltura. Allo scopo si costituì il consorzio Ecu, sito in Bari viale Unità d'Italia 81, il cui soggetto costitutivo fu la Tersan Puglia e Sud Italia Spa, unica azienda nel territorio a garantire il servizio che costituiva una condizione imprescindibile per l'affidamento del servizio di gestione dei depuratori pubblici.
Lo svolgimento dell'attività di prelievo e trasformazione dei fanghi ebbe corso ordinario e naturale sino al 1992, quando la Tersan Puglia fu sommersa da contestazioni provenienti da fonti ben identificate, all'uopo denunciate all'autorità giudiziaria, che condussero alla chiusura dello stabilimento industriale disposta dal comune di Modugno in commissione prefettizia, a seguito dello scioglimento del consiglio comunale. Quest'ultima dispose, come ho detto, la chiusura della Tersan Puglia assumendo che fosse priva del certificato di agibilità.
Si innescò un meccanismo di ricorsi - a memoria dico sei - innanzi al TAR della Puglia per impugnare i provvedimenti repressivi dell'attività d'impresa sul presupposto illegittimo che non solo la Tersan fosse priva del certificato di agibilità, ma anche che non potesse conseguirlo. Infatti al cospetto della richiesta di rilascio vi fu diniego, anche questo impugnato. Una volta chiusa, la Tersan Puglia non poté garantire la prosecuzione della trasformazione dei fanghi prelevati dai depuratori di Bari e provincia, sicché con nota del 5 gennaio 1994 - che produrremo in copia alla Commissione - la società chiese al presidente dell'Acquedotto Pugliese, al consorzio Ecu, al comune e alla provincia di Bari nonché alla regione Puglia, quale fosse la destinazione dei fanghi prelevati dai depuratori pubblici e trasformati dalla Tersan Puglia. Alla richiesta non fu data alcuna risposta. Vi fu una nota di sollecitazione dell'Acquedotto Pugliese - che vi diamo in copia - rivolta al consorzio Ecu affinché quest'ultimo rispondesse al quesito posto dalla ex consorziata Tersan.
Sulla scorta della mancata risposta, la Tersan Puglia, con nota 2 marzo 1994, tornò alla carica chiedendo quale fosse la destinazione finale dei fanghi prelevati dai depuratori pubblici. Il 17 marzo 1994 l'ingegner capo dell'Eap, rivolgendosi all'Ecu - del quale la Tersan era consorziata e poi espulsa a seguito di un arbitrato - chiese nuovamente una risposta. Non accadde nulla tanto che la Tersan depositò alla procura della Repubblica del tribunale di Bari un esposto contenente una denuncia di disastro ambientale, datato 18 maggio 1994, in cui testualmente si legge «Significa alle autorità in indirizzo che il persistente diniego operato dalla commissione straordinaria in carica presso il comune di Modugno al rilascio del certificato di agibilità dello stabilimento industriale Tersan, motivato sulla base di argomenti arbitrari e illegittimi, determina il persistente non luogo a provvedere da parte della provincia sull'istanza rivoltale


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dalla Tersan tesa al rinnovo dell'autorizzazione provinciale per la raccolta, trasporto, riciclo e stoccaggio dei rifiuti speciali. Tale diniego di agibilità, che condiziona pesantemente il rilascio dell'autorizzazione provinciale annuale, sta provocando» - diceva il denunciante Silvestro Delle Foglie - «ingenti danni ecologici all'intero territorio della regione Puglia. Risulta allo scrivente che i fanghi dei depuratori Bari ovest, Bari est e tutti quelli rientranti nell'ambito tre dell'Ente autonomo acquedotto pugliese, sino al maggio 1993 stoccati e riciclati dalla Tersan sotto rigidi controlli sanitari e in virtù di rituali atti amministrativi di autorizzazione provinciale, sono oggi, cioè a partire dalla chiusura dello stabilimento, in via illegittima imposta dalla commissione straordinaria, indiscriminatamente sversati nelle campagne del territorio regionale, come denunciato a mezzo stampa (confronta articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 5 maggio 1994 a firma Stefano Boccardi che si allega)». Il titolo di questo articolo era significativo «Discariche a cielo aperto: per la regione è tutto ok! Dopo una denuncia gli agenti del NOTA hanno ispezionato una masseria, ma i proprietari hanno esibito una regolare autorizzazione».
Non voglio leggervi il testo, che vi consegno in copia; tuttavia ricordo che in esso si parla di uno spietramento e conseguente utilizzo di terreni affini non propriamente agricoli sull'Alta Murgia (è il 5 maggio 1994). Dice il giornalista «Un'ulteriore conferma dello scempio che si sta consumando sul vasto territorio che dovrebbe assurgere a rango di parco rurale si è avuta nei giorni scorsi in seguito alla segnalazione-denuncia presentata dal comitato promotore del parco. In una masseria situata nella zona di monte Caccia, ai confini dei territorio di Andria e Spinazzola, era stata segnalata la presenza di camion targati Forlì dai quali giornalmente venivano sversate decine e decine di tonnellate di fanghi. Alla segnalazione è seguito l'intervento degli agenti del NOTA, nucleo istituito dalla provincia per la tutela ed il controllo del territorio, i quali, giunti sul posto, hanno scoperto che era tutto formalmente in regola. Infatti i proprietari della masseria Ciminiero, dopo qualche attimo di sconcerto hanno potuto dimostrare di essere in possesso di una regolare autorizzazione rilasciata dalla regione. Tutto a posto quindi? No. Si da il caso che nell'area della masseria, ben cento ettari, si stavano sversando i fanghi prodotti giornalmente dal depuratore di Bari ovest» (oggetto della denuncia del Delle Foglie) «ovvero dell'impianto di depurazione situato in viale Europa al quartiere San Paolo di Bari, gestito dalla società Coba. Ovviamente è presto per trarne conclusioni...» e l'articolo proseguiva.
Nonostante l'esposto-denuncia il signor Delle Foglie non è mai stato chiamato a dare chiarimenti presso la procura della Repubblica del tribunale di Bari.
Il signor Delle Foglie depositò in data 9 giugno 1995 un esposto querela memoriale presso la procura della Repubblica del tribunale di Bari con il quale, ricollegandosi all'esposto-denuncia dell'anno precedente, denunciava nuovamente gli sversamenti dei fanghi di agricoltura in ogni dove nelle campagne del territorio della provincia di Bari.
Ripeto, nonostante il signor Delle Foglie si sia assunto la grave responsabilità di denunciare fatti di cotanta gravità, che penso allarmino chiunque, non è stato mai chiamato a chiarimento.
A norma della legge istitutiva di questa Commissione, come avvocato di fiducia della Tersan Puglia e sud Italia Spa, formulo espressa richiesta affinché la Commissione chieda di conoscere gli atti del procedimento giudiziario di cui agli illustrati esposti-denuncia a firma Silvestro Delle Foglie del 1994 e del 1995, al fine di acclarare se siano state compiute indagini e quali esiti abbiano avuto, se è vero come è vero che il signor Silvestro Delle Foglie nel luglio 1995, a seguito di un servizio giornalistico di RAITRE, trovava conferma della denuncia da lui presentata.
Infatti, in data 6 o 7 luglio 1995 nel corso di una trasmissione televisiva di telegiornali RAI - rete tre sede di Bari - venivano messi in onda servizi giornalistici


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di denuncia in ordine al recapito finale dei fanghi prelevati dai depuratori pubblici di Bari e provincia. «In detti servizi filmati si vedevano operatori di autobotti private» - sto leggendo il testo di una istanza di sequestro sottoscritta dal signor Delle Foglie e rivolta alla procura della Repubblica del tribunale di Bari - «che avevano presumibilmente prelevato fanghi da un depuratore dell'Ente autonomo acquedotto pugliese di Bari, riversare tali materiali di risulta all'interno di un pozzetto dell'Ente autonomo acquedotto pugliese sito in Bisceglie». Insomma la troupe della RAI aveva filmato un autobotte che usciva da un depuratore pubblico, faceva una cinquantina di chilometri, arrivava nel territorio di Bisceglie, apriva un pozzetto dello stesso Ente autonomo acquedotto pugliese e immetteva il materiale trasportato. Diceva Delle Foglie che «si prelevava da un depuratore per reimmettere i fanghi nella condotta destinata dal medesimo depuratore».
A seguito del clamore di tali servizi mandati in onda anche su rete nazionale, la ditta responsabile del fatto, identificata con la targa dalla troupe giornalistica della RAI, giustificava il suo operato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 19 luglio (che verrà lasciata alla Commissione).
La ditta dice «Secondo le precisazioni espresse nella nota redatta dal comune, l'automezzo aveva lasciato la sede dell'impianto di depurazione di Bari dove erano stati smaltiti liquami spurgati altrove e non già prelevati fanghi o altro», insomma si giustifica sostenendo di essere uscita dal depuratore vuota, non con un carico sversato a Bisceglie. Il giornalista responsabile, a seguito della precisazione, afferma «Sono il giornalista della sede RAI di Bari, autore del servizio sul furgone che scaricò qualcosa (virgolettato) in un tombino delle fogne di Bisceglie; dopo un paio di settimane sono giunte le spiegazioni della ditta incriminata. Se dobbiamo chiudere gli occhi sul problema dello smaltimento dei fanghi, chiudiamoli pure, se allo stato delle cose vi sono altre soluzioni, ma non ci si chieda di chiudere anche il cervello. È davvero incredibile quanto sostenuto! Pacifico che quel furgone con il suo carico sia uscito dall'impianto di depurazione. C'è allora da chiedersi quale necessità ci fosse di spostarsi sino a Bisceglie per sversare roba che, tramite il sistema fognario, sarebbe tornata al depuratore di partenza. Sembra il gioco dei pazzi, ma forse non del tutto pazzi se quell'operazione ha comunque comportato dei costi per la comunità e dei guadagni per qualcuno». Benedetto Iddio, queste autobotti che prelevano fanghi dai depuratori pubblici qualcosa guadagnano.

PRESIDENTE. Stiamo datando una vicenda interessante per la Commissione.

LUIGI PACIONE. La ragione del mio intervento è che chiedo formalmente alla Commissione di conoscere gli esiti delle indagini perché oggi si parla di uno sversamento di fanghi, attribuendolo - per clamore di stampa - alla Tersan Puglia e Sud Italia Spa, che è l'unica sul territorio a far circolare camion con bolle di accompagnamento, fatture di vendita e certificati di composizione chimica dei suoi prodotti che - chissà perché - ad oggi non sono stati contestati. Come ricordava il signor Delle Foglie, il tutto nasce dal blocco di due camion che però sintomaticamente non sono stati sequestrati; sintomaticamente il carico dei due camion è stato fatto riversare sul terreno; sintomaticamente non sono state eseguite analisi su quei campioni nel contraddittorio con la ditta proprietaria dei campioni stessi; sintomaticamente il sequestro probatorio di quel sito è intervenuto non so a quanti giorni di distanza dalla constatazione dei vigili urbani di Altamura.
Allora, una memoria storica dobbiamo portarla in superficie in sede di Commissione visto che avete offerto l'onore al signor Delle Foglie di spiegare perché si trovi oggi nell'imbarazzante posizione di essere il sospettato dell'avvelenamento della Murgia per sversamento di fanghi che lui non tratta, se non all'esito di un processo di trasformazione che li trasforma in fertilizzanti! Tra l'altro è lui l'artefice della denuncia dinanzi alla procura


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della Repubblica del tribunale di Bari sullo sversamento dei fanghi nella Murgia, nel mare e in ogni dove.
La tesi è chiara, così come è evidente la situazione paradossale in base alla quale dobbiamo sostenere una difesa per fatti che la Tersan Puglia ha denunciato sin dal 1994; sarà interessante conoscere i risultati di quelle indagini ove svolte. Ci auguriamo che siano state svolte. Non sappiamo a che cosa quelle indagini abbiano portato tenuto conto che il 27 dicembre 1996, a distanza di due anni, ogni persona di ragionevole e media intelligenza che si è assunta la responsabilità di denunciare fatti di cotanta gravità al cospetto di una procura della Repubblica e non si vede neanche chiamata a rendere chiarimenti sulle gravissime contestazioni rese, si pone il problema di ripresentarsi all'organo. Il che avviene appunto il 27 dicembre 1996 con una istanza ai sensi dell'articolo 335, comma terzo, del codice di procedura penale, dicendo che «Con esposto querela memoriale del 5 giugno 1995, anche nella qualità di ....denunciavo una serie di atti e fatti penalmente rilevanti ... chiedo di comunicarmi gli estremi della iscrizione nel registro delle notizie di reato». Il PM risponde che «Rilevato che l'articolo 335 del codice di procedura penale ....... Rilevato che l'istante Silvestro Delle Foglie non può essere qualificato come tale benchè esponente in ordine a reati teoricamente riportabili nella base dei fatti ...... in quanto trattasi di reati contro la pubblica amministrazione nei quali è la pubblica amministrazione titolare degli interessi tutelati e per tali motivi rigetta la richiesta» per cui Silvestro Delle Foglie non può sapere se, dopo quelle denunce, ci sia stata iscrizione nel registro degli indagati.
A quel punto Silvestro Delle Foglie, che sicuramente non è un Don Chisciotte, una volta vinta definitivamente la causa in Consiglio di Stato, contro gli illegittimi provvedimenti di chiusura subìti nel 1992, con una sentenza che sottopongo alla vostra attenzione, ha ripreso regolarmente la propria attività di trattamento e trasformazione dei fanghi prelevati dai depuratori pubblici, producendo un fertilizzante che rientra nelle norme della disciplina legislativa sui fertilizzanti in agricoltura, ricostruendo il tessuto commerciale sospeso per tre anni. Quindi vendendo i fertilizzanti e l'ammendante compostato misto ai soggetti che lo richiedono e che per questa vendita lo remunerano.
Produciamo in copia la sentenza del Consiglio di Stato, la ricostruzione dei fatti testè svolta con la richiesta formulata a questa Commissione di acquisire informazioni sulla vecchia denuncia. Concludo dicendo che la Tersan Puglia è regolarmente autorizzata dalla provincia di Bari e produce un fertilizzante compostato misto che è in linea con la normativa sui fertilizzanti. Oggi, a distanza di diversi decenni dall'inizio dell'attività non c'è un'analisi sul prodotto finale che attesti il suo carattere inquinante, in quanto non in linea con la normativa nazionale sui fertilizzanti.
Vi è però la tesi di accusa dalla procura della Repubblica del tribunale di Bari nei confronti della Tersan Puglia che si regge sull'assunto secondo cui la Tersan Puglia riceverebbe rifiuti speciali non pericolosi, come da autorizzazione commerciale, per far uscire come prodotto commerciale rifiuti senza che siano compostati misti, cioè senza che siano fertilizzanti. Questo ha dato origine ad un decreto di sequestro probatorio da parte del GIP del tribunale di Bari che vi offro in copia, datato 20 gennaio 2000, quatto anni dopo la ripresa dell'attività dopo la sentenza del Consiglio di Stato.
Contro questo assunto la difesa si è limitata, davanti al tribunale del riesame di Bari, a far emergere una erronea prospettazione dell'ufficio del PM, il quale desume la illiceità dell'attività della Tersan Puglia - che è autorizzata dalla provincia di Bari - perché i fanghi in ingresso (prelevati dai depuratori) dovrebbero essere in linea con la normativa sull'utilizzazione dei fanghi in agricoltura, cioè il decreto legislativo n. 99, disciplinante la composizione chimica che i fanghi debbono avere per essere direttamente sversati in agricoltura. In sede di riesame abbiamo detto che siamo autorizzati e che


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non si deve desumere il carattere del nostro prodotto finale da quello in ingresso, perché c'è un processo industriale regolarmente autorizzato in base al quale i fanghi sono trasformati in ammendanti organici e in fertilizzanti. Si dovrebbe semmai verificare la composizione chimica del prodotto finale, in uscita, perché solo attraverso quelle analisi si può dire se la ditta è in linea o no con l'utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura. Il tribunale di Bari, accogliendo la nostra tesi, ha annullato il decreto di sequestro, con un provvedimento che non è stato impugnato in Corte di Cassazione dall'ufficio del PM, artefice della richiesta di sequestro ottenuto dal GIP.
Ripeto, il tribunale del riesame con un provvedimento del 9 febbraio 2000 annullò; tale annullamento non fu impugnato, ma si dette inizio al processo di merito in cui veniva sostenuta quella tesi di accusa. I numeri identificativi di questo procedimento sono i seguenti: 9208/98 registro generale notizie di reato, modello 22, 101068/98 registro GIP tribunale di Bari.
Il processo di merito si è aperto davanti alla sezione distaccata di Modugno del tribunale di Bari. C'è stata una lunga attività istruttoria con udienze serratissime, quasi una a settimana, e scansioni vorticose di attività di istruttoria dibattimentale. E quando questa stava per concludersi, dopo l'escussione di tutti i testi del PM e delle parti civili oltre a queste, è intervenuta una istanza di ricusazione del giudice da parte del difensore di una parte civile, l'avvocato Paolo Colavecchio. Il giudice è la dottoressa Campanile della sezione distaccata di Modugno. Oggi non sappiamo quando e come riprenderà il processo e con quale giudice. È pendente un procedimento penale rispetto al quale contavamo di ottenere una sentenza favorevole a distanza di breve tempo.
Ho esposto queste circostanze per significare come il clamore di stampa dato al blocco dei camion che trasportavano il prodotto della Tersan Puglia sia assolutamente infondato, immemore di una complessa vicenda storica che meriterebbe ben altra attenzione e soprattutto condurrebbe - uso il condizionale - a prospettare come capro espiatorio di una vicenda di inaudita gravità, realizzatasi sull'Alta Murgia, la stessa persona che quei fatti denunciava sin dal 1994-1995, senza ritenerla degna di essere ascoltata dall'organo inquirente. Confido che questa Commissione assuma informativa presso la competente autorità giudiziaria con riferimento agli esposti denuncia citati al fine di ricostruire storicamente la vicenda; assuma informativa anche sulle indagini in corso rispetto alle quali fino ad oggi la Tersan Puglia e Sud Italia Spa, seppure sbattuta sulle prime pagine dalla stampa locale, non ha ricevuto alcun tipo di comunicazione. I suoi prodotti sono stati fatti depositare su un terreno, sequestrati con il terreno a distanza di diversi giorni, non è stata chiamata in contraddittorio a verificare la composizione chimica ed ha dovuto subire la inaudita accusa di aver depositato fanghi nonostante il suo prodotto sia diverso. Dobbiamo difenderci da accuse visibilmente e chiaramente infondate, patendo l'onta della prima pagina dei giornali che punta l'indice contro l'unica impresa che probabilmente in questa vicenda non c'entra nulla. Grazie per l'attenzione.

PRESIDENTE. Do la parola ai colleghi che desiderano intervenire.

DONATO PIGLIONICA. Credo che il taglio dell'intervento sia difficile da condividere: il nostro non è un processo, quindi non c'è bisogno di avvocati difensori, la Commissione si limita a comprendere alcuni meccanismi, i deficit e le difficoltà che certi cicli di attività presentano. Consentitemi di dire che la battaglia condotta dalla Tersan Puglia tra il 1994 e il 1996 - con il rispetto dovuto di una parte e dell'altra - era a difesa di un'attività imprenditoriale non dell'ambiente; la Tersan Puglia aveva interesse a tutelare la propria attività, ma questa è la mia opinione e anche la mia sensazione.
In verità siamo perplessi perché lo stabilimento della Tersan Puglia riceve quantità rilevanti di rifiuti solidi urbani


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non selezionati e sarebbe interessante capire attraverso quale processo avviene la separazione nei rifiuti della parte organica da quella inorganica, non potendosi accettare la presenza di materiale inorganico.
Mi pare di poter dire - e in questo vorrei essere supportato dai consulenti tecnici della Commissione - che non so se i rifiuti delle concerie fossero autorizzati ad entrare nello stabilimento della Tersan in precedenza. Il dottor Delle Foglie conosce le polemiche sollevate allorché, in un momento successivo, la provincia ha autorizzato il nuovo impianto, in fase di realizzazione, ad eseguire il trattamento. Si può affermare che l'accettazione di fanghi contenenti cromo crea condizioni difficili per la realizzazione di compost di qualità, di qui la domanda circa l'esistenza delle autorizzazioni per la trattazione di fanghi contenenti cromo. Si era forse immaginato che in un impianto venissero trattati rifiuti provenienti dalla depurazione di impianti siti in regioni distanti dal nostro territorio? Perché la Toscana non si è dotata di propri impianti? Ricordo che il comico Beppe Grillo, durante un suo spettacolo, si domandava perché mai la Danimarca e gli Stati Uniti si scambiassero tonnellate e tonnellate di biscotti dato che sarebbe stato più semplice scambiarsi la ricetta; lo stesso potremmo dire per i fanghi.
Trovo sorprendente - esprimo una valutazione tutta personale - che i camion, una volta individuati, non siano stati sequestrati; nella migliore delle ipotesi, questa appare una leggerezza straordinaria da parte dei soggetti che sono intervenuti in questa vicenda. Mi pare anche difficilmente accettabile che il responsabile di un'azienda coinvolta in un fatto di questo genere dica candidamente di non essere nemmeno andato a vedere il terreno dove è accaduto il fatto. Io faccio un mestiere un po' particolare e quando mi capita di commettere un errore nello svolgimento della mia attività o di essere accusato di aver commesso un errore cerco di verificare se sia vero o meno.
In questo caso continuiamo a parlare di sversamento di fanghi, quando nei fatti si tratta di una discarica. Io che ho l'occasione di girare un po' per la Murgia anche per diletto, vi dico che non si tratta di uno sversamento di fanghi, in quanto lì vi è una sistematica distribuzione sul terreno di un miscuglio di terriccio, di materiale plastico, di vetro, di materiale sanitario; è una cosa mostruosa, che interessa un'area vastissima. Appare anche difficile comprendere come, se ci fosse dell'ammendante, si sia riusciti a mescolarlo in maniera tanto precisa con tutto il resto dei rifiuti gettati sopra. Questo sarà accertato dalla magistratura.
In questa fase noi vorremmo acquisire, se il presidente è d'accordo, l'elenco di tutte le bolle di ingresso in Tersan, per capire se tutti i materiali che entrano nell'azienda possano avere ingresso in un impianto che produce compost, se l'impianto disponga delle tecnologie idonee per ricavare un compost di qualità, come si dice di produrre, ed inoltre dove vadano a finire i residui di tale lavorazione. È infatti evidente che occorre una discarica a servizio, perché qualcosa avanza. Bisognerebbe controllare se esista una proporzione tra quanto entra e quanto esce anche presso i fornitori del materiale, perché potrebbero riscontrarsi delle dimenticanze nella registrazione di alcuni materiali in ingresso, mentre magari in origine possono essere ritrovati.
La questione è di una gravità inaudita e le conseguenze dal punto di vista ambientale saranno ulteriormente denunciate; per troppi anni la Murgia è stata considerata la pattumiera di tutti. Adesso è inutile fare degli interventi politici, perché quelli li riserviamo ad altre sedi, ma è evidente che le responsabilità in questa fase andranno doverosamente individuate, perché la gravità di quanto è stato commesso in un'area perimetrata come parco nazionale e in ordine alla quale sta per essere emanato un decreto assume un aspetto più grave, anche se un reato ambientale è sempre orrendo, ovunque lo si commetta, e mi pare che questo, come abbiamo già scritto al ministro dell'ambiente, imponga un intervento del ministero affinché la questione diventi di


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rilevanza nazionale. Dobbiamo capire dove la nostra legislazione presenti le carenze che permettono ai furbi di operare.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. In questa sede noi abbiamo un unico interesse, quello di accertare la verità. Voi ci avete detto: queste sono le autorizzazioni, questo è il prodotto, questo portiamo, queste sono le fatture.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Sì.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Questo è l'aspetto da voi denunciato in senso positivo.
In questa sede abbiamo appreso che ci sono altri aspetti, ma io da avvocato vi chiedo se abbiate stipulato un contratto con il proprietario del terreno.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Sì.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Cosa era previsto in questo contratto?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. La consegna dell'ammendante compostato misto.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Che lui vi pagava.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Certo.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Nel contratto sono previste le quantità?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Ci sono le bollette.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Sì, ci sono le bollette, ma se tutto fosse lecito non ci sarebbe bisogno di procedere agli accertamenti. Potrebbe darsi che un camion si registri ed un altro no.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Non lo so.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Tanto per capire. Serve anche all'esterno e a tutela dell'immagine della ditta.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Certo.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. È prevista la quantità di fanghi da fornire?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Non sono fanghi. Noi non forniamo fanghi, forniamo ammendante compostato misto.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. È prevista la quantità?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. No. Noi consigliamo per ettaro come il letame, dai 200 ai 300 quintali.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Da chi veniva trasportato questo materiale? Di chi erano i camion? Della vostra ditta?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. No. Noi abbiamo un appalto con altri due autisti che ci fanno dei lavori di movimentazione e di trasporto.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Da dove deriva tutto questo clamore sulla vicenda?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Non lo so.


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GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Gli autisti dei camion da voi appaltati, che trasportano la merce, hanno verificato se sulla Murgia improvvisamente si siano formate delle montagne di rifiuti che non sono quelli che voi fornite?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Si può chiedere agli autisti, non a me.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Per difendervi da questa generalizzata accusa contro di voi avete bisogno di dare delle spiegazioni. Qua non si discute sull'autorizzazione e su quello che voi fate.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Vorrei subito rispondere all'onorevole Piglionica.
Onorevole, noi non ritiriamo RSU. Quando lei ha chiesto se abbiamo le attrezzature per poter lavorare, mi ha fatto ricordare che in Consiglio di Stato è stato detto che la Tersan Puglia è soltanto una facciata, dietro la quale si nascondono la mafia e l'ecomafia, perché non c'è nemmeno un operaio, non c'è nessuno. È stato detto dal mio antagonista personale: sono dei banditi. Le sembra che noi abbiamo uno stabilimento senza attrezzature? Abbiamo circa 15-16 miliardi di macchinari. Se vuole una fotografia, gliela faccio pervenire. Non solo: noi non ritiriamo RSU, ritiriamo raccolta differenziata, che è cosa diversa, è quel che si separa dal RSU e dall'umido; noi lavoriamo con i trituratori, i vagli a stella, i compostatori, con tutta una serie di macchinari. Ho con me una brochure, se può servire. Siamo lì.
Quanto ai controlli sui materiali in entrata e in uscita, devo dire con molta franchezza che qui si naviga veramente a vista. Lo sa che siamo obbligati a trasmettere ogni mese i MUD alla provincia, alla regione e alla camera di commercio, che ha il registro dei rifiuti? Lo sa che devo denunciare tutti i codici che ritiro, quali sono quelli autorizzati, e quelli non autorizzati non li posso ritirare, perché se lo faccio violo la legge? Lo sa che vengono a controllare tutti i MUD e tutti i camion in entrata ogni 15-20 giorni? Lo sa che la Tersan Puglia fa questo lavoro da trent'anni ed è conosciuta in tutto il mondo? Lei ha parlato di fanghi di conceria: noi siamo autorizzati da tantissimo tempo; alcune volte li ritiro, altre volte no. E non è vero che la Toscana non utilizza i fanghi: li utilizza, eccome. Lo stesso professor Vallino, che è il consulente del PM Nitti a Bari, ha fatto una relazione scientifica (non nell'ambito del mio processo) dove ha detto che i fanghi di conceria sono ottimi da poter trasformare in ammendante compostato misto. Non l'ho detto io, lo ha dichiarato uno scienziato, una persona così ritenuta dai giudici.
Lo scandalo del cromo: bisogna vedere. Lei deve sapere che nell'ammendante compostato misto non si ricerca il cromo, si cerca solo il cromo 6; anche se di cromo ce ne fossero montagne, anche 40 mila PPM per grammo di cromo 3, sarebbe un'inezia, perché non può essere mai assorbito. Lei forse non sa che i fanghi di conceria non contengono cromo 6. È tutto documentato. I quantitativi di fanghi, di raccolta differenziata, di sfalci che io ho ritirato...

PRESIDENTE. Mi perdoni, a parte le vicende di cui ha parlato, relative agli anni 1994-1995, più di recente i suoi operai ed i suoi autisti hanno rilevato un fenomeno evidente, facilmente rilevabile, di discarica?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Vi do nomi e cognomi: Giuseppe di Fonzo, via Cassano, Altamura, scarico fino al 2001, circa 160 ettari (tra l'altro, io non ho mai più preso i fanghi dell'acquedotto). Azienda agricola Casillo, Altamura, territorio di Spinazzola, scarico attuale circa 400-500 ettari (sta scaricando attualmente). Giuseppe Gatto, masseria Taverna Nuova, Cassano: scarico attuale 170 ettari.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Questi sono i proprietari?


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SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Sì, le masserie.

GIUSEPPE SPECCHIA. Che prendono da parte di chi?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Non lo so. I nostri autisti, che si sono visti linciare, si sono messi a caccia sulla Murgia e non fanno fatica a trovare dove stanno i fanghi, per niente.
In una contrada si è detto che io e il proprietario abbiamo comprato tutti i suoli dei missili per fare rifiuti urbani: si tratta di favole, di dossier che noi abbiamo scoperto in mano ad un giornalista di Altamura in una conferenza stampa. Candidamente egli ha detto che si trattava di un dossier dell'avvocato Colavecchio; il numero non si è trovato, ma la data era il 26 luglio, e quindi è il quarantanovesimo, perché ce ne sono 48 prima di questo.
Per quanto riguarda i RSU, non c'è problema: fa prima a chiedere ai NAS o al NOTA, che vengono in fabbrica tutti i giorni a verificare il materiale. Se lei vuole, le invio tutte le camionate di bolle. Per poter avere un riferimento certo basta recarsi all'ufficio rifiuti della provincia, dove troverà tutta la storia della Tersan Puglia, mese per mese. Non ritiriamo rifiuti solidi urbani; abbiamo le attrezzature - siamo per questo qualificati in tutta Italia e anche in Europa - più avanzate che esistano sul mercato, come rotoballe, come vagli, come trituratori, come impianto di raffinazione. Noi facevamo anche prodotto granulare, sfuso, per un fatto commerciale: a noi conviene, e lo consigliamo all'agricoltore, che lo accetta.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Che la ditta Tersan abbia tutte queste autorizzazioni e tutte queste capacità è indubbio. Ma rispetto a questi avvenimenti di cui si parla sulla Murgia, al di là del contratto e nel rispetto dello stesso, lei si sente estraneo?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Assolutamente sì.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. È pacifico. Su questo verte tutta la questione.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Vorrei dire ancora all'onorevole Piglionica che non sono andato personalmente, ma ho mandato i miei geologi a controllare il suolo: abbiamo le idee chiare, anzi chiarissime. Quando ci muoveranno questo addebito, risponderemo. Non c'è problema. È inutile che io indossi gli stivali e vada là; prima di tutto non sono un geologo...

PRESIDENTE. Però se le esponesse a noi, queste idee chiare, non ci dispiacerebbe.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Nel sito incriminato, quest'anno non ho scaricato; ho scaricato soltanto nella parte davanti, mentre in quella di dietro ho scaricato l'anno scorso. Hanno seminato e hanno raccolto il grano. Io ho invitato a prendere materiale dai mucchi, perché il fango non si mantiene a mucchi, si affloscia, mentre l'ammendante, che è trattato, si mantiene. I camion che sono stati fotografati...

PRESIDENTE. Dove?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. A contrada Finocchio. Tutta quest'intelligence a cosa serve? È molto facile venire in fabbrica, seguire i camion, prendere le bollette e vedere dove scaricano. Sulla questione in discussione io non c'entro proprio niente, perché quello che ho scaricato l'ho scaricato l'anno scorso (ci sono le fatture); quest'anno, ripeto, ho scaricato nella parte avanti. Problemi in questo senso non ne ho.


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LUIGI PACIONE. Approfitto della cortesia del presidente, che mi consente di intervenire, per dire che rimane di attualità la richiesta fatta nel 1994 in ordine a dove vadano a finire i fanghi prelevati dai depuratori pubblici di Bari e provincia, perché ci sarà un tonnellaggio quotidiano, ci sarà un recapito, ci sarà un sito, ci saranno delle autorizzazioni. Io credo che questa Commissione, ai sensi dell'articolo 4, possa assumere tali informazioni.

DONATO PIGLIONICA. Siamo tutte persone mediamente non sciocche: qui nessuno sta più parlando di fanghi; parliamo di una discarica. Continuate a fare confusione. Il materiale che si trova lì non è fango, e quindi non può essere quello dell'acquedotto; infatti non credo che nei depuratori dell'acquedotto ci finiscano le bottiglie di plastica e di vetro e le siringhe. È chiaro che stiamo parlando di due campi totalmente diversi. A noi preme capire quello che è accaduto. Ognuno di noi farà le sue riflessioni. È sufficiente per noi, perché questo è il processo che interessa a noi.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Lei afferma che non può trattarsi dell'acquedotto pugliese perché non ci sono bottiglie; crede che nel mio stabilimento ce ne siano? Perché non viene a vedere? Perché la Commissione non viene in fabbrica a vedere ciò che produco e come lo produco? Là ci sono le montagne; non c'è da nascondere niente. Questa Commissione può assumere l'iniziativa di venire a vedere il prodotto che io ho consegnato alle aziende Quintana e Mangione e di fare accertamenti ed analisi.

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Qui non si mette in dubbio che la sua azienda sia regolare.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Poiché non siamo mediamente sciocchi...

GIUSEPPE ONORATO BENITO NOCCO. Il problema è dove siano le anomalie. Le troveremo.

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Se avete la certezza o il dubbio che sia io, visto che non produco bottiglie...

DONATO PIGLIONICA. Le ho detto che è lei? Perché si sente così spaventato da queste domande?

SILVESTRO DELLE FOGLIE, Procuratore generale della Tersan Puglia Spa. Ma quale spavento!
Il procedimento di Modugno, per via sempre della stessa persona, è stato interrotto per ricusazione dei giudici, e anche in Cassazione c'è un procedimento in atto per sversamento di rifiuti tossico-nocivi, con le fotografie della valle. In data 21 novembre il Consiglio di Stato rileva l'inammissibilità perché il procedimento è proposto contro un provvedimento non ricorribile. Io sono stato assolto in primo e in secondo grado, e si è ricorsi in Cassazione per poter dire ancora che c'è un processo.
Se volete, vi posso lasciare l'elenco che ho con me.

PRESIDENTE. Lo acquisiamo agli atti. Abbiamo appreso elementi utili per una nostra valutazione più complessiva e per le riflessioni che saranno necessarie. Per noi questa è la prima occasione di discussione e laddove fossero necessari ulteriori approfondimenti vi contatteremo nuovamente, grazie. Dichiaro conclusa l'audizione.

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