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PRESIDENTE. L'odierna audizione del sindaco del comune di Altamura, Rachele Popolizio, potrà costituire l'occasione per acquisire ulteriori dati ed elementi informativi sugli aspetti connessi allo stato di attuazione nel territorio del comune di Altamura della vigente normativa in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, con specifico riferimento alla recente vicenda inerente il ritrovamento di fanghi di depurazione pericolosi e rifiuti anche speciali smaltiti illecitamente nell'area dell'Alta Murgia.
Nel rivolgere un saluto ed un ringraziamento per la disponibilità manifestata, do la parola al sindaco di Altamura, dottoressa Rachele Popolizio, riservando eventuali domande dei colleghi della Commissione al termine del suo intervento.
RACHELE POPOLIZIO. Sindaco del comune di Altamura. Saluto il presidente e la Commissione e sono io che ringrazio di essere stata invitata, perché in questa occasione così triste e grave per la mia città mi sento, comunque, rassicurata sapendo che anche a livello nazionale si pone attenzione su questa problematica.
Comincerei da una descrizione breve e sintetica dei fatti, ovviamente dal punto di vista dell'amministrazione comunale. Sulla vicenda in oggetto l'amministrazione ha avuto le prime informative da alcuni coltivatori già nel maggio di quest'anno e sono stati attivati i controlli da parte del comando della polizia municipale. Successivamente, in luglio, quando il comando di polizia municipale di Altamura già aveva individuato il sito che, poi, si è scoperto inquinato, è intervenuta una denuncia da parte di alcune associazioni ambientaliste: una denuncia mirata, che faceva riferimento ad una zona particolare, mentre vedremo poi che, con molta probabilità, la zona interessata non è solo questa. A seguito del sopralluogo mirato, il comando di polizia municipale ha evidenziato subito la gravità del fenomeno; riportando quanto contenuto nei verbali, posso dire che si trattava, nella sostanza, di una discarica abusiva, cioè di un luogo in cui le particelle interessate si presentavano frammiste di terreno, materiale di vario genere di natura inorganica, residui di rifiuti ospedalieri ed altro materiale di vario tipo, che poteva, appunto, far parlare di discarica abusiva.
L'informativa, ovviamente, è stata immediatamente trasmessa alla procura, ma sono state anche attivate da parte nostra, di concerto con la ASL, le prime analisi del terreno, che hanno dato i risultati che sono noti, essendo stati riportati anche dalla stampa nazionale. È stato, cioè, evidenziato che nelle particelle del terreno erano presenti percentuali di metalli pesanti di gran lunga superiori a quelli che sono i limiti consentiti (mi riferisco al cadmio così come al cromo). Sulla base di ciò, ma già precedentemente, da parte dell'autorità amministrativa, cioè del sindaco, sono state emesse le prime ordinanze: dapprima di tipo cautelare, che intimavano la sospensione di qualsiasi fenomeno di spargimento di questo materiale sulla territorio; successivamente all'esito delle analisi, ordinanze che vietavano lo spargimento di qualsiasi tipo di materiale sul territorio murgiano, cosa che, peraltro - introduco un primo elemento - avrebbe già dovuto essere vietata da una normativa precedente, poiché il nostro è un territorio fortemente vincolato. Abbiamo, infatti, vincoli di SIC, di
ZPS, vincoli idrogeologici ed altri ancora. Ciò nondimeno, io ho emesso una ordinanza con la quale veniva vietata qualsiasi forma di spargimento di materiale sul nostro territorio.
Le indagini sono, poi, andate avanti. Il nostro comando di polizia municipale ormai collabora costantemente con la procura della Repubblica. Si stanno compiendo ulteriori indagini e si sta verificando se si tratti di un fenomeno isolato o meno; ma già sono in grado di dire che non si tratta di un fenomeno isolato e con ogni probabilità emergeranno - anzi, già sono emersi - altri siti sui quali il fenomeno è similare: nel territorio di Gravina ciò è già stato accertato, in quella di Altamura no.
PRESIDENTE. Altri siti di diverse proprietà?
RACHELE POPOLIZIO. Sindaco del comune di Altamura. Non so se siano di diverse proprietà o dello stesso proprietario, poiché si tratta di notizie recentissime, che ho appreso questa mattina. Questa mattina nel territorio di Gravina sono state individuate delle ulteriori particelle, ma al momento non sono in grado di dire se le proprietà siano le stesse o meno. Nel territorio di Altamura ciò non è avvenuto, ma non è escluso che possa avvenire, anche perché si stanno attivando in questo periodo dei controlli mirati.
Il consiglio comunale di Altamura, nella sua totalità, si è sentito investito di questo che io considero un grande dramma per la comunità cittadina. È stata convocata una riunione straordinaria ed abbiamo votato un ordine del giorno che, insieme ad altri atti, se fosse possibile vorrei depositare alla Commissione, riservandomi di inviare di ulteriori.
PRESIDENTE. Li acquisiamo tutti con molto interesse.
RACHELE POPOLIZIO. Sindaco del comune di Altamura. Dunque, il consiglio comunale ha deliberato un ordine del giorno con cui, nel prendere atto delle iniziative già intraprese dall'amministrazione, si invitavano comunque il sindaco e la giunta ad agire di concerto con le altre autorità, ad attivare un controllo supplementare sul territorio e si introducevano ulteriori elementi, di cui parlerò successivamente (mi riferisco alla vicenda dell'impianto di compostaggio) per non ingenerare in questo momento confusione. Limitandomi, dunque, alla elencazione delle iniziative intraprese, ricordo: ordine del giorno straordinario, impegno supplementare del sindaco e della giunta, di concerto con le autorità competenti, ad attivare maggiori forme di controllo, collaborazione con la magistratura.
Passo ora al secondo punto, cioè quello relativo agli esiti. Ovviamente, noi abbiamo ordinato alla ASL una serie di esami: analisi sul latte (mentre le analisi sul grano già erano state fatte), analisi sulle carni, analisi sui prodotti. Lo stato dell'arte è il seguente: le analisi amministrative sulle campionature di grano che noi abbiamo esaminato sono state negative; però ho appreso che quelle commissionate dalla procura hanno avuto un esito diverso e devo ritenere che le campionature fossero differenti, dal momento che sono state sottoposte a sequestro enormi quantità di grano. Infatti, il grano prodotto dei terreni in questione era stato immagazzinato all'interno di silos di una grande cooperativa, alla quale avevano conferito grano anche agricoltori che nulla avevano a che fare con i soggetti indiziati, ed ora tutto il grano che si trova in tali silos è stato sequestrato. Questo per quanto riguarda il grano.
Per quanto riguarda le acque, dalle analisi fatte dall'Acquedotto Pugliese risulta che per le acque di tale acquedotto non vi sono problemi di alcun tipo, anche perché sono molto lontane e non ci sono compromissioni. Invece, si stanno effettuando verifiche molto più complesse sui pozzi artesiani, sui pozzi del Consorzio di bonifica e, ovviamente, anche sulle falde acquifere e tale tipo di verifica sarà più lungo e complesso. Noi abbiamo sollecitato
gli enti competenti, anche l'ARPA si sta attivando, ma sono necessari tempi più lunghi.
Per quello che può, il comune di Altamura ha attivato e sta attivando delle consulenze con la facoltà di medicina veterinaria, con la facoltà di scienze agrarie e, con ogni probabilità, anche con il CNR, per avere un supporto scientifico sulle iniziative che, in questa fase, si potranno intraprendere, in quanto noi, come comune - non credo sia necessario che mi dilunghi su questo, poiché quanti di voi sono o sono stati sindaci si rendono ben conto della situazione - non siamo assolutamente attrezzati e non abbiamo alcun tipo di competenza che consenta di supportare chi deve assumere delle decisioni, chi, come i sindaci, deve emettere provvedimenti cautelari, ordinanze. Ieri, dunque, è stata emessa dal comune di Altamura una ordinanza nei confronti dei proprietari dei suoli e anche della ditta Tersan per quanto attiene alla bonifica, ai sensi del decreto Ronchi. Già lo aveva fatto il comune di Gravina qualche giorno fa, noi abbiamo aspettato un poco per poter prima compiere un'istruttoria più articolata; tuttavia, ieri è stata firmata questa ordinanza sia nei confronti della Tersan che nei confronti dei proprietari dei suoli. Ovviamente, essendo questi sotto sequestro, nel momento in cui presenteranno il progetto di bonifica i proprietari delle particelle dovranno chiedere l'autorizzazione e il dissequestro alla autorità inquirente, a meno che il sequestro non venga meno nel frattempo.
È stata fatta un'ordinanza anche per tutte le zone circostanti. Abbiamo individuato un'area di 500 metri di raggio in cui è stato vietato il pascolo così come è stata vietata la semina; ma sarà necessario compiere un'istruttoria ancora più approfondita, poiché vi sono due interessi contrapposti - quello della salvaguardia della salute pubblica, per il quale è chiaro che l'amministrazione si attiva con ogni mezzo, ma anche quello dell'economia e del buon nome dei nostri prodotti - per cui, nei limiti del possibile, bisogna agire in maniera equilibrata.
Riguardo alla vicenda fanghi, lo stato dell'arte al momento è il seguente: stiamo aspettando ad horas i risultati dell'esame sul latte e sui prodotti caseari; da alcune indiscrezioni emerge che non saranno, probabilmente, quelli che auspicavamo, ma non sono in grado di fornirvi il dato ufficiale, poiché non è ancora pervenuto e, probabilmente, arriverà al mio gabinetto domani mattina. Del grano e delle altre analisi già vi ho detto. Ovviamente, noi abbiamo investito tutte le autorità, dalla Protezione civile regionale all'ARPA, dalla regione alla provincia, al ministero, chiedendo ogni forma di collaborazione alla soluzione di questo problema.
Questa è la prima parte che intendevo esporre alla Commissione, dichiarandomi ovviamente a disposizione per fornire, nei limiti delle mie possibilità, qualsiasi chiarimento verrà chiesto. Vi è, poi, una seconda parte, che riguarda una questione strettamente connessa alla prima e che è ugualmente importante: quella relativa all'impianto della Tersan Puglia che dovrebbe nascere in territorio di Grumo Appula. Non so se qualcuno prima di me abbia già introdotto tale argomento, poiché se fosse noto cercherei di essere più sintetica, altrimenti direi qualcosa in più.
La vicenda è questa: nel territorio di Grumo Appula, a ridosso del confine di Altamura, è in fase molto avanzata di realizzazione un impianto di compostaggio autorizzato dalla provincia di Bari, con delibera del 2000. Titolare della autorizzazione è la ditta Tersan Puglia. Su tale impianto, indipendentemente dal fenomeno di cui oggi ci stiamo occupando, vi è attenzione molto forte, preoccupazione da parte delle comunità. Il consiglio comunale di Altamura, sotto la mia amministrazione ma anche in quella precedente, ha varato ordini del giorno con i quali si chiedeva alle autorità preposte al rilascio delle autorizzazioni la massima cautela; successivamente, si è chiesto di intervenire per rivedere le autorizzazioni stesse, in quanto si sono sempre nutriti dubbi e preoccupazioni. Comunque, al di là dell'atteggiamento che io credo sia comune a
tutte le comunità in prossimità delle quali sorgono impianti, devo dire che questo fenomeno ha meritato un'attenzione particolare: più lo si guarda, più ci si convince della necessità di vederci chiaro e di attivare tutta la cautela possibile ed immaginabile. Lascerò al presidente, oltre l'ordine del giorno del comune di Altamura, anche un ordine del giorno votato dall'autorità di bacino per la gestione dei rifiuti Bari 4, che io presiedo in qualità di sindaco del comune più popoloso. In tale ordine del giorno viene evidenziata una serie di elementi che, ormai, non sono più di preoccupazione ma diventano di allarme.
Sostanzialmente, come sindaci chiediamo alla provincia che intervenga in autotutela, in quanto riteniamo che la vicenda sia preoccupante innanzitutto perché l'impianto è di grandissima portata, in secondo luogo perché non possiamo non evidenziare l'esistenza di collegamenti tra il soggetto da cui, con ogni probabilità, provenivano i materiali smaltiti nei territori dei quali questi giorni si parla ed il titolare delle autorizzazioni. Vi sono delle forme di collegamento note; vi sono stati - e questo noi siamo in grado di provarlo - dei passaggi di società tra la Tersan Puglia e una nuova società, che oggi si chiama Prometeo. Anche a tale riguardo lascerò alla Commissione una seri di atti che, certamente, saranno esaminati con la dovuta attenzione e dai quali emerge l'esistenza di forme di collegamento.
In presenza di questi fenomeni ed essendo, quello che sta nascendo, un impianto grandissimo, è chiaro che le nostre comunità ed i sindaci che le rappresentano sono particolarmente allarmanti. Oltretutto, sono venuta a conoscenza del fatto che a carico del titolare di questa impresa vi è un procedimento penale, in stato già avanzato, per fatti analoghi a Modugno, tant'è che ho avuto mandato dagli altri sindaci di inviare una copia di quanto deliberato anche al presidente dell'autorità di bacino di cui Modugno fa parte, perché è necessario che si attivi una rete, che potrebbe dare risultati importanti.
Dunque: innanzitutto l'identità del soggetto; poi, una serie di elementi comunque preoccupanti sul sistema della autorizzazione, che parte come autorizzazione ad un impianto di compostaggio, mentre poi (e questa e una cosa che dobbiamo verificare) in una lettera del maggio 2003, che è stata inviata ai sindaci del bacino che io rappresento e della quale vorrei lasciarvi copia, il titolare di tale autorizzazione dichiara che il suo impianto è munito di tecnologie in grado di trattare 450 tonnellate al giorno di RSU tal quale, per cui noi vogliamo capire se nel frattempo siano intervenute altre autorizzazioni o se l'autorizzazione iniziale sia stata modificata. Ripeto che vorrei lasciare agli atti della Commissione tale lettera, che manderò anche all'autorità di bacino di cui fa parte Modugno.
Tornando alla relazione, parlavo della necessità di avere certezza su quanto sia stato autorizzato, perché la delibera n. 424 della provincia di Bari, in realtà, fa riferimento ad una serie di codici. Si parla di rifiuti provenienti da produzione e trattamento di preparazione di alimenti in agricoltura, orticoltura, caccia, pesca e acquicoltura; rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa, cartone, pannelli e mobili; rifiuti della produzione conciaria e tessile. Qui già emerge un elemento sul quale noi chiediamo un intervento in autotutela, chiediamo che la provincia voglia rivedere, poiché riteniamo, come bacino, che questa autorizzazione allo smaltimento di rifiuti provenienti dalla produzione conciaria sia in assoluta deroga al principio che è stato riconosciuto anche di recente dalla Corte costituzionale, cioè il principio di prossimità. Non sono presenti industrie conciarie né nel nostro bacino né in tutta la regione Puglia, per cui vorremmo capire per quale motivo tale impianto debba essere autorizzato allo smaltimento di questo tipo di rifiuti.
Da ultimo, desidero allargare un momento la discussione al profilo politico,
perché io non sono un ingegnere, non sono un esperto in materia di rifiuti, anche se mi sforzo di fare il sindaco al meglio delle mie possibilità. Sotto il profilo strettamente politico, dunque, è assurdo pensare che all'interno dell'autorità di bacino si debba litigare tra sindaci dello stesso o di diverso colore politico per il fatto che nessuno vuole nel proprio territorio una discarica di rifiuti solidi urbani e, poi, al di sopra delle nostre teste, si vedano autorizzati impianti di questa natura, per rifiuti che noi non produciamo. Anche questa è una considerazione da fare, perdonatemi la libertà di carattere più politico ed atecnico; d'altra parte, anche sentenze recenti della Corte costituzionale hanno ribadito il principio che si debbano smaltire i rifiuti del proprio bacino e che, per lo meno, il principio di prossimità deve essere rispettato.
In aggiunta ai rifiuti provenienti dalle concerie, vi sono i rifiuti solidi urbani ed assimilabili da commercio, industria, istituzioni, esclusi i rifiuti della raccolta differenziata. Si aggiunge che sono esclusi i rifiuti solidi urbani ed assimilati da commercio, industria e istituzioni se e in quanto rientranti nella esclusiva competenza obbligatoria dei comuni. Da ciò io capisco che i rifiuti solidi urbani che questo impianto, in realtà, può trattare sono limitati, per cui desidero comprendere come possano dichiarare di essere in grado di trattare 450 tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani tal quale. Dalla lettera che ho citato, così come da una precedente nota, che pure lascio agli atti, emerge che la Tersan (ma, ripeto, questo è tutto da verificare) ritiene di configurasi tra gli impianti complessi richiamati nel piano regionale di gestione dei rifiuti del commissario delegato. Per questo bisognerà capire se abbiano avuto l'autorizzazione ad un impianto complesso di questo tipo o se, in realtà, siano solo ed esclusivamente quello che in un primo momento avevamo ritenuto che fossero, cioè un impianto di semplice compostaggio.
Ad una serie di elementi di cui vi ho detto (identità del soggetto, autorizzazioni di cui va ben compresa l'entità, violazione del principio di prossimità, la nota dell'8 maggio che io riporto) se ne aggiungono altri che non sono da sottovalutare: ad esempio il fatto che, all'epoca, le conferenze di servizi dei comuni interessati espressero un parere negativo, del quale poi non si è tenuto conto. Tutto ciò ci porta a chiedere alla provincia di Bari e alla regione Puglia di intervenire per gli aspetti di loro competenza, quale quello relativo alla VIA, in quanto riteniamo esistano violazioni dell'impatto ambientale in particelle soggette ad una protezione speciale. Su questo vi è una vicenda contrastata, perché il parere della regione Puglia è intervenuto proprio un momento prima che il decreto n. 357 entrasse in vigore. Inoltre, vi è l'aspetto dei bacini: il commissario Fitto ha dato vita alle autorità di bacino, ma io, in qualità di presidente di una di queste, posso dichiarare che, allo stato, tali autorità non sono in condizione di operare, in quanto non vi è stato trasferimento di fondi, manca la personalità giuridica - si sta valutando la possibilità di una trasformazione in consorzio-azienda - né comunque, vi è stata una delega di funzioni piena. Ciò non di meno, almeno nella individuazione degli impianti noi dovremmo non dico esprimere un nostro parere, ma decidere, come il presidente Fitto ha detto in maniera chiara.
Il piano regionale per il nostro bacino parla di un impianto di compostaggio e di un impianto complesso, cioè di selezionamento, eccetera, come impianti da decidersi da parte dell'autorità di bacino; peraltro, impianti che dovrebbero essere di titolarità pubblica. Oggi, se non interveniamo sull'impianto in questione così com'è stato autorizzato, corriamo il rischio di assorbire tale struttura all'interno del nostro bacino, per cui, nei fatti, viene meno tutta la nostra possibilità di programmazione. Al di là di questi aspetti, lo ripeto, noi riteniamo (e invierò i relativi atti alla procura) che su collegamenti così chiari si debba intervenire, poiché in questa fase non possono essere sottovalutati.
Posso anche dire che, come sindaco, mi sono state riportate notizie di altro tipo,
che però in questa fase non sono in grado di provare, per cui ve le rimetto con beneficio di inventario, riservandomi di compiere una verifica (e di chiedere che la facciano le autorità preposte) sui passaggi societari che intervengono dalla Tersan Puglia alla Prometeo. Dagli atti in mio possesso, che datano gennaio 2003 e sono su carta intestata della società Prometeo, risulta che loro offrono la possibilità di una convenzione ai comuni della provincia di Bari per un impianto esistente e danno la disponibilità dell'impianto Tersan Puglia e Sud Italia; quindi, il collegamento è ovvio ed io ritengo che, con tutte le garanzie possibili ed immaginabili, debba essere preso in considerazione, anche al fine di valutare interventi di sospensione di carattere cautelare.
Penso di non dover aggiungere altro e resto a disposizione dei commissari per rispondere alle domande che volessero eventualmente rivolgermi.
PRESIDENTE. Ringrazio il sindaco del comune di Altamura per la cortesia e della disponibilità manifestata. La ringraziamo anche per la profondità della relazione che ci ha offerto, per gli atti che ritiene opportuno depositare oggi presso la Commissione ed anche per quelli che vorrà inviarci nelle prossime settimane. Siamo all'inizio dell'approfondimento di questa vicenda, per cui se dovessimo ritenere necessari altri incontri ci permetteremmo di disturbarla nuovamente.
Grazie ancora, sindaco Popolizio, e buon lavoro. Dichiaro conclusa l'audizione.
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