XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 4581
Onorevoli Colleghi! - La tutela dell'ambiente va oggi
proposta in termini propositivi e non soltanto come rinuncia a
qualsiasi tipo d'intervento. Occorre trovare però un giusto
equilibrio fra attività produttive e tutela dell'eco-ambiente.
Al riguardo è senza dubbio emblematica l'esperienza dello
sviluppo delle filiere agricolo-alimentari che risentono però
di una diffusione locale e spesso si inseriscono in filiere
molto brevi e poco organizzate con l'eccezione di alcuni
prodotti di altissima qualità. La dimensione "locale" può
tuttavia essere utilmente sfruttata per definire una strategia
integrata che, partendo dai prodotti "tipici", si estenda ad
altri campi ed attività quali la fruizione turistica e la
valorizzazione delle qualità del territorio rurale e dei suoi
prodotti. Le imprese agricole e rurali non di rado sono le
uniche capaci di valorizzare l'enorme patrimonio di risorse
materiali ed immateriali (boschi, paesaggi, siti ambientali e
archeologici, edifici storici, antichi mestieri, tradizioni
enogastronomiche, eccetera).
Prendiamo ad esempio i distretti rurali istituiti ai sensi
dell'articolo 13 del decreto legislativo n. 228 del 2001 e i
decreti legislativi in corso di stesura, applicativi della
legge delega in materia di agricoltura 7 marzo 2003, n. 38,
che potranno intervenire nello sviluppo delle aree interne.
Per il legislatore tali distretti dovranno rappresentare
sistemi produttivi caratterizzati da un'identità storica e
territoriale omogenea a cui si affiancheranno i distretti
agroalimentari di qualità che verranno a configurarsi come
sistemi produttivi locali, anche a carattere
interregionale.
La politica agricola riformata dell'Unione europea e la
nuova politica di accompagnamento per lo sviluppo rurale hanno
creato strumenti efficaci che potranno essere ulteriormente
utilizzati per giungere ad un sviluppo sostenibile e integrato
delle zone rurali. Dobbiamo comprendere fin da ora su quali
basi poggi il disegno di una nuova politica di sviluppo rurale
che dovrà necessariamente tenere conto non solo di adeguati
fabbisogni finanziari, ma anche della possibilità di poter
imprimere una svolta alle nostre esigenze di
commercializzazione dei prodotti di qualità e della diffusione
di tecnologie e di nuovi processi produttivi a garanzia della
sicurezza alimentare.
L'agricoltura continua a svolgere nel nostro Paese un
ruolo multifunzionale che contribuisce a mantenere inalterata
la vitalità economica e sociale delle zone rurali ed a
preservarne l'ambiente, il paesaggio, la bellezza stessa delle
nostre terre e dei nostri paesi. Non possiamo dimenticare che
gli agricoltori sono stati i primi difensori del territorio e
del paesaggio rurale. Essi, in alcune occasioni, stanno
fieramente contrastando l'aggressione che viene perpetrata
attraverso la realizzazione di discariche o di inceneritori,
l'urbanizzazione selvaggia o il proliferare di opere
infrastrutturali di dubbia utilità. Spesso sono proprio aree
agricole di grande pregio ad essere compromesse. Dobbiamo
tutti perciò sentire il bisogno di tutelare maggiormente
queste aree, esempio di un paesaggio per certi aspetti
irripetibile.
Le minacce suscettibili di recare danno ai terreni con
coltivazioni tipiche sono di varia natura: dallo sfruttamento
del suolo che lo rende inadatto all'utilizzo agricolo (cave di
pietra, cave di sabbia), alle costruzioni, tra cui gli
allestimenti stradali, ferroviari, aerei, idraulici ma anche
le officine e i laboratori, le sedi per il tempo libero, i
campi da golf.
Tutto ciò incide sullo stato esistente dei luoghi ma
soprattutto spesso va a modificare l'area di produzione e le
caratteristiche del prodotto agricolo, influenzando
negativamente la stessa immagine del prodotto a denominazione
di origine; come è stato affermato (J. Audier - La
protezione giuridica dei "terroirs" in Francia) il prodotto
riflette il terreno. In sostanza, il legame scientifico
(individuazione delle qualità caratteristiche attraverso
l'analisi chimica e sensoriale) e quello psicologico
(affettivo e di immagine) sono inseparabili.
La difesa di questi terreni particolari può essere
individuata sia attraverso la tutela della zona agricola
(legge urbanistica, espropri), sia per mezzo di difese
circoscritte quando la minaccia è localizzata. Ci si
riferisce, in particolare, come si è già ricordato, agli spazi
necessari al trattamento dei rifiuti (discariche) che spesso
vengono individuati vicino a zone di alto pregio agricolo.
Non possiamo consentire che si arrechi un danno
irreversibile nei confronti di territori che nel nostro Paese
uniscono all'eccezionale qualità dei prodotti, l'eccezionale
qualità di un ambiente ineguagliabile. E' necessaria quindi
una nuova gestione di queste aree fortemente vocate, tale da
garantire la conservazione del paesaggio e l'integrazione
delle attività imprenditoriali, indirizzandole e sostenendole
con adeguati strumenti normativi.
E' senza dubbio auspicabile dare seguito alle alte
considerazioni del Capo dello Stato perché non si diffonda
"quella retorica del declino del nostro Paese che rischia di
fiaccare le nostre capacità, la nostra volontà di reagire". I
grandi esempi di vitalità, d'inventiva, di flessibilità,
richiamati dal Presidente Ciampi, devono richiedere una
risposta di sistema che sappia promuovere adeguatamente il
made in Italy di qualità e consentire agli operatori "di
fare tutti insieme un salto culturale nel modo di pensare,
prevedere, organizzare".
L'agricoltura italiana è una realtà complessa, con più
dimensioni. Abbiamo le produzioni di nicchia, quelle di
qualità legate al territorio e quelle, altrettanto sicure,
destinate al mercato più vasto, le cosiddette
"commodities". Tutte e tre le realtà meritano stessa
attenzione ed identico rispetto.
La valorizzazione e la tutela di quei territori che
presentano produzioni agricole di particolare qualità e
tipicità, possono essere lo strumento per coniugare tutela e
sviluppo. La protezione delle indicazioni geografiche e delle
denominazione d'origine controllate, garantite e protette dei
prodotti agricoli ed alimentari, può rappresentare il nostro
fiore all'occhiello per rilanciare le aree rurali cosiddette
"minori" e per migliorare i redditi degli agricoltori.
Si ritiene quindi indispensabile intervenire per la difesa
di tutti quei territori italiani che possono trovarsi nella
situazione descritta, attraverso un provvedimento destinato a
realizzare fasce di rispetto attorno alle aree individuate nei
disciplinari di prodotti agricoli a denominazione d'origine
controllata, garantita o protetta e che è stato già approvato
da una delle due Camere nella XIII legislatura.
Nell'articolato, oltre alle finalità qui delineate, si
specificano i compiti delle regioni e delle province riguardo
alla tutela delle produzioni, delle aree agricole e delle zone
d'interesse agrituristico, nonché le norme che si riferiscono
alla valutazione d'impatto ambientale nelle zone aventi
specifico interesse per le produzioni tipiche di qualità.
E' necessario quindi rilanciare un nuovo modello di vita
anche nelle zone interne, ridando spazio all'ambiente in cui
l'uomo ha operato ed opera, ad una gestione innovativa di una
società rurale che ha sempre caratterizzato storicamente
l'economia del nostro Paese. La difesa del suolo, del
paesaggio agrario, la necessità di un'organica pianificazione
territoriale in grado di garantire contemporaneamente
produttività ed ambiente rendendo possibile un'equilibrata
crescita economica e sociale delle aree rurali, sono le
premesse non solo per tutelare e valorizzare i territori con
produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, ma
anche per affermare un nuovo modello di sviluppo rurale che
può rappresentare un segnale di recupero di quei valori che
hanno fatto la forza della nostra società, traducendosi in una
più alta qualità della vita, in un maggiore sviluppo e in una
più sicura occupazione.