XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 4318
Onorevoli Colleghi! - La medicina tradizionale tibetana
fu importata in Tibet dall'India con l'avvento del Buddhismo
nel VII secolo per iniziativa del Re Songtsen Gampo. Nei
secoli, la medicina tradizionale tibetana, oltre
all'Ayurveda classico venne arricchita dai contributi
della conoscenza cinese e persiana. La notevole efficacia
della medicina tradizionale tibetana era famosa in tutta
l'Asia centrale ed il Tibet venne identificato come il Paese
della medicina e delle piante medicinali. Molte altre nazioni
furono influenzate dalla cultura medica tibetana come la
Mongolia, il Buthan, il Sikkim, l'India ed anche a San
Pietroburgo venne aperta una facoltà di medicina con medici
buriati.
Nella capitale del Tibet, a Lhasa, di fronte al Potala, si
trovava il Chagpori, la più grande e importante università
medica del Tibet, fondata verso la fine del '600. Qui si
formavano dopo lunghissimi anni di studio e pratica i medici
tibetani sia monaci che laici. Al tempo del Dalai Lama era
anche obbligatorio, per ogni monastero in Tibet, disporre di
un medico che avesse seguito lì gli studi. Purtroppo questa
università (come altri 6.000 monasteri in tutto il Tibet) è
stata completamente distrutta dall'invasione cinese nel 1959.
Nel 1962 l'attuale Dalai Lama ha fondato il Tibetan
Astro-Medical Center (Meen-Tsee-Kang) a Dharamsala in
India, con lo scopo di preservare la cultura medica tibetana e
di fornire aiuto ai profughi tibetani che di continuo fuggono
dal Tibet dopo gli eventi del 1959. Oltre a formare i medici
vengono prodotte le medicine che da secoli curano i tibetani e
che sono composte da diversi ingredienti, per la maggior parte
piante raccolte sulle montagne himalayane, ma anche da metalli
preziosi come l'oro e l'argento.
Negli ultimi venti anni in Italia e in Europa diversi
istituti medici e centri di ricerca utilizzano le tecniche e
i medicinali della medicina tradizionale tibetana. Di fronte
alla diffusione di questa medicina, anche come modalità di
cura alternativa in crescenti settori della società, si
ritiene importante e comunque di assoluto rilievo porre
l'attenzione del legislatore sul riconoscimento ufficiale di
questa disciplina sia negli ordini degli studi sia come
esercizio della professione di importanti centri con personale
qualificato e altamente professionale. Si tratta infatti di
dare certezze giuridiche agli operatori e ai pazienti. Questo
è l'obiettivo della presente proposta di legge sulla quale si
chiede che il Parlamento si pronunci al più presto.