XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 4230
Onorevoli Deputati! - T. Makiguchi, pedagogista
giapponese d'inizio secolo, sosteneva che "l'educazione deve
fare in modo che all'apatia di un sistema caratterizzato da
egocentrismo e disimpegno sociale si sostituisca un
consapevole meditato impegno verso la società"; affermava
inoltre che "sviluppare il carattere necessario a diventare
membri attivi e creativi di una società è lo scopo verso cui
tende il sistema educativo. Per portarlo a termine occorre
(...) far sì che la coscienza dell'individuo si spinga oltre
l'orizzonte limitato dei diritti e privilegi privati fino ad
includere i doveri e le responsabilità della vita collettiva"
("L'educazione creativa" T. Makiguchi, Edizione Nuova
Italia).
La presente proposta di legge viene presentata tenendo
conto che l'obiettivo primario della scuola italiana di
educare i cittadini al rispetto degli altri e alla convivenza
basata sull'uguaglianza dei diritti e dei doveri dell'uomo nel
rispetto dell'autonomia personale di ogni individuo, viene
costantemente disatteso o relegato all'interno di altre
discipline.
Come recita l'articolo 26, paragrafo 2, della
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo; "l'istruzione
deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità
umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e
delle libertà fondamentali".
Inoltre la raccomandazione dell'UNESCO del 19 novembre
1974, adottata nell'ambito della Conferenza generale delle
Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura,
riunitasi a Parigi dal 17 ottobre al 23 novembre 1974, enuncia
come princìpi direttivi della politica dell'educazione:
una dimensione internazionale e una prospettiva mondiale
dell'educazione a tutti i livelli e in ogni sua forma;
la comprensione e il rispetto di tutti i popoli, delle
loro civiltà, dei loro valori e dei loro modelli di vita,
comprese le etnie nazionali e quelle delle altre nazioni;
la consapevolezza della crescente interdipendenza
mondiale dei popoli e delle nazioni;
la capacità di comunicare con gli altri;
la consapevolezza non solo dei diritti, ma anche dei
doveri che gli individui hanno gli uni verso gli altri;
la comprensione della necessità della solidarietà e
della cooperazione internazionale;
la volontà degli individui di contribuire a risolvere i
problemi delle loro comunità, dei loro Paesi, del mondo.
La stessa raccomandazione invita gli Stati membri ad
applicare le disposizioni sotto forma di legge nazionale "allo
scopo di assicurare l'educazione di tutti per l'avveramento
della giustizia, della libertà, dei diritti umani, della
pace".
Per queste ragioni, pur essendo stati attuati in numerose
scuole vari tipi di sperimentazione, è nostra convinzione che
per un apprendimento sistematico della materia occorra un
intervento legislativo che ne preveda l'obbligatorietà.