XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 4139
Onorevoli Colleghi! - La professione di avvocato nel
nostro Paese è ancora regolamentata dal regio decreto-legge 27
novembre 1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla
legge 22 gennaio 1934, n. 36.
L'articolo 24 della Costituzione prevede che tutti possono
agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed
interessi legittimi, ma, soprattutto, al secondo comma del
medesimo articolo viene riconosciuto il diritto inviolabile
della difesa in ogni stato e grado del procedimento. Per
garantire nel migliore dei modi questo principio consacrato
nella Carta costituzionale è necessario rivedere il sistema di
accesso alla professione forense. Oggi, infatti, per l'accesso
alla professione di avvocato è necessario compiere due anni di
pratica presso uno studio legale e superare un concorso con
prove teoriche e pratiche. Il praticante avvocato molte volte
deve svolgere il tirocinio in modo puramente formale e si
prepara all'esame in modo non completo.
La proposta di legge intende istituire presso i Consigli
dell'Ordine scuole per l'accesso alla professione forense che
assicurino agli aspiranti avvocati una formazione completa,
sia teorica che pratica. I corsi che abilitano all'esercizio
della professione saranno tenuti da professori universitari,
avvocati e magistrati in modo da incrementare la conoscenza e
la collaborazione tra i diversi operatori del diritto ed in
modo da assicurare la massima efficacia del servizio
giustizia.
L'articolo 1 prevede l'istituzione presso i Consigli
dell'Ordine delle scuole che abilitano all'esercizio della
professione forense. Il numero dei partecipanti viene
definito, ogni due anni, dal Ministro della giustizia sentito
il Consiglio dell'Ordine degli avvocati.
E' istituito, inoltre, all'articolo 2, il comitato
direttivo della scuola che sovrintende alla programmazione e
alla gestione dell'attività didattica delle scuole. I
componenti sono nominati dal Ministro della giustizia tra
professori universitari in materie giuridiche, avvocati
magistrati e funzionari del Ministero della giustizia.
L'articolo 3 prevede che le scuole possano organizzare
corsi di aggiornamento professionale per coloro che esercitano
la professione di avvocato.
L'articolo 4 stabilisce le modalità di accesso alla
professione forense. Si prevede, in particolare, che i corsi
tenuti presso le scuole devono avere un indirizzo
teorico-pratico. Il programma dei corsi deve contemplare un
adeguato numero di esercitazioni interdisciplinari effettuate
da professori universitari, avvocati e magistrati esperti
nelle materie oggetto del corso e nello studio, analisi e
trattazione di casi pratici. Il programma dei corsi deve
essere approvato dal Consiglio nazionale forense. La frequenza
del corso è obbligatoria ed abilita all'esercizio della
professione forense.
L'articolo 5 prevede l'istituzione della commissione che
deve valutare i candidati che saranno ammessi alla scuola. La
commissione è nominata con decreto del Ministro della
giustizia ed è composta da magistrati, professori universitari
e avvocati, non membri del Consiglio dell'Ordine, e da
funzionari del Ministero della giustizia.
Il Ministro della giustizia stabilisce, con proprio
decreto, i giorni e le modalità di svolgimento della prova di
esame per l'accesso alle scuole.
Onorevoli colleghi, oggi la professione di avvocato
richiede conoscenze più approfondite e soltanto una
preparazione completa può garantire l'esercizio della
professione forense in modo adeguato a quanto richiesto dagli
operatori del diritto e dai cittadini.
Oggi si parla tanto di crisi del sistema giustizia. I
processi penali e civili durano molto a lungo creando forti
disagi ai cittadini.
Occorre, senza dubbio, una riforma complessiva del sistema
giustizia che il Governo di centro destra sta affrontando con
le riforme codicistiche e con la riforma dell'ordinamento
giudiziario.
Senz'altro le riforme che il Governo sta affrontando
miglioreranno complessivamente il sistema giustizia. E'
innegabile che anche gli operatori del diritto ed in primo
luogo gli avvocati dovranno garantire un miglioramento
complessivo del sistema: l'istituzione di scuole forensi va
nella direzione di assicurare agli avvocati una maggiore
professionalità ed un costante aggiornamento professionale,
che contribuirà a creare le condizioni per migliorare il
sistema della giustizia nel nostro Paese.
Una preparazione seria e accurata è alla base di una buona
riuscita nella professione; solo un costante tirocinio presso
le scuole forensi può garantire l'abitazione all'esercizio
della professione di avvocato, cosa che può sia migliorare
l'intero sistema della giustizia, sia garantire ai cittadini
la certezza dei loro diritti.