XIV LEGISLATURA

PROGETTO DI LEGGE - N. 3614




        Onorevoli Colleghi! - Lo shatsu, che letteralmente significa "pressione digitale", rappresenta un'antica tecnica fondata sui princìpi base dell'agopuntura e di tutta la medicina cinese, volta a stimolare la corretta circolazione dell'energia e a ripristinare l'equilibrio fisico e mentale. Secondo la teoria che è alla base del massaggio shatsu, nel nostro corpo corrono dei meridiani lungo i quali defluisce l'energia, che presiedono ai diversi organi del nostro corpo; per questo motivo, stimolare un punto sul meridiano significa stimolare l'organo principale (meccanismo questo che è alla base della stessa riflessologia plantare). Secondo la medicina cinese, alla base di ogni malattia c'è la mancanza o l'eccesso di energia, per cui la stimolazione di questi punti riporta l'equilibrio e aiuta il rilascio delle endorfine, con effetti benefìci sia in termini di azione analgesica che in termini di sensazione di benessere e di rilassamento. Anche la tecnica dello shatsu si ispira ad una concezione "olistica" del paziente, per cui non vi sono soluzioni di continuità tra la materia e lo spirito e ogni organismo viene trattato come lo "sviluppo e la stratificazione graduale di una serie di progressive totalità che si estendono dall'inorganico fino ai livelli più elevati della gradazione spirituale" (Smuts, Olismo ed evoluzione).
        La diffusione dello shatsu come disciplina volta a migliorare il complessivo stato di benessere dell'individuo e a stimolarne la vitalità si è accompagnata all'affermazione di una nuova concezione della salute come "stato complessivo di benessere" della persona, sotto il profilo sia fisico che mentale. L'ampio sviluppo subìto dalla tecnica shatsu negli ultimi anni ha, infatti, dimostrato il crescente interessamento della popolazione italiana nei confronti di un diverso approccio alla tutela della salute individuale, da cui è discesa la moltiplicazione dei centri di trattamento e dei centri di formazione che forniscono una competenza più o meno professionale sulle tecniche di massaggio.
        E' pertanto inevitabile che anche la legislazione nazionale prenda coscienza dello sviluppo della pratica dello shatsu tra la popolazione italiana, dando agli operatori professionali e ai pazienti maggiori certezze e più ampie garanzie e soprattutto distinguendo i corsi di formazione a livello dilettantistico dai corsi di formazione a livello professionale. Il vuoto legislativo rilevabile nel settore non favorisce, infatti, la diffusione di una compiuta presa di coscienza collettiva sulle potenzialità e sui limiti del ricorso a tale pratica. Contemporaneamente, l'assenza di norme che disciplinino il percorso di formazione necessario per l'esercizio dello shatsu agevola la proliferazione di centri di trattamento non sufficientemente professionali e competenti sulle tecniche da applicare.
        Per ovviare a tale situazione di estrema confusione, la presente proposta di legge include la tecnica dello shatsu tra le discipline cosiddette "bio-naturali", che, pur non finalizzate alla diagnosi e alla cura delle patologie, al di fuori del sistema sanitario svolgono una funzione di supporto a sostegno e a stimolo della vitalità. Per garantire la professionalità di chi pratica i massaggi shatsu, la proposta di legge in esame limita l'esercizio della pratica ai soggetti che, dopo il diploma di scuola superiore, hanno conseguito il diploma triennale negli istituti pubblici e nelle associazioni di categoria riconosciute. Per quanto riguarda nello specifico la formazione professionale, si prevede che previa intesa adottata in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano siano adottate le disposizioni necessarie ad individuare gli istituti pubblici e le associazioni di categoria abilitati al rilascio del diploma triennale, nonché a definire i programmi di insegnamento, la durata dei corsi, eccetera. Nel settore del massaggio shatsu, è infatti importante riconoscere il prezioso contributo offerto ai fini formativi dalle associazioni di categoria specializzate nel settore stesso e con una consolidata esperienza nell'insegnamento. Per questo, l'articolo 4 prevede che siano riconosciute solo quelle associazioni di categoria con una presenza almeno decennale nel settore della formazione sullo shatsu ovvero quelle associazioni di categoria che, pur essendo di recente formazione, presentino sufficienti garanzie di competenza e di professionalità, da valutare in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Per garantire ai pazienti certezza sulla professionalità degli operatori cui decidono di rivolgersi, è inoltre prevista l'istituzione, presso gli istituti pubblici e le associazioni di categoria riconosciute, di appositi registri che indichino tutti i diplomati abilitati all'esercizio dello shatsu.
        Si auspica, attraverso queste disposizioni, che una più compiuta regolamentazione della formazione richiesta per l'esercizio della professione di massaggiatore shatsu possa agevolare sia l'attività degli operatori che le esigenze dei pazienti, che devono essere opportunamente tutelati nella loro ricerca di uno stato complessivo di maggiore benessere.




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