XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 3609
Onorevoli Colleghi! - Il 29 aprile 1945 a Sant'Anna
Morosina, frazione di San Giorgio in Bosco, in provincia di
Padova, iniziava uno dei più efferati e tragici eccidi
compiuto da parte dei nazisti nel Nord Italia.
Lungo il percorso tra San Giorgio Bosco, Sant'Anna
Morosina, Villa del Conte, Abbazia Pisani, Lovari, San Martino
di Lupari, furono 60 le vittime della rappresaglia nazista.
L'eccidio si concluse in strada Cacciatora di Castello di
Godego con altre 76 vittime. A queste vittime civili vanno
aggiunti i 15 partigiani della brigata "Damiano Chiesa",
caduti in combattimento dal 25 al 29 aprile.
Questo terribile sacrificio di vite umane non potrà mai
essere scordato.
La presente proposta di legge, riproponendo ed aggiornando
analoghe iniziative delle scorse legislature, si prefigge
l'intento di raggiungere tre obiettivi che riteniamo tuttora
validi ed attuali:
1) crediamo vi sia l'esigenza, nonostante il tempo
trascorso, di conoscere ed approfondire episodi di storia
locale legati al periodo della Resistenza, non sempre
opportunamente studiati e conosciuti (valga per tutti
l'esempio di Cajazzo). Questo provvedimento sarebbe, pertanto,
uno stimolo per le realtà locali e per gli stessi istituti
storici della Resistenza per ripercorrere la propria storia e
per verificare, ai fini di quanto previsto dalla presente
proposta di legge, se esistono le condizioni, o meglio i
titoli, per presentare domanda per il riconoscimento di
episodi significativi avvenuti in quel periodo;
2) a tale proposito, meritevoli di nota risultano essere
quelle esperienze culturali e di ricerca con risvolti
didattici avviate in alcune realtà (negli anni 1980 ciò è
accaduto nella provincia di Pesaro e ad Urbino) attraverso la
collaborazione tra enti locali (province e comuni),
provveditorato agli studi, Associazione nazionale partigiani
d'Italia ed istituti storici della Resistenza, grazie alle
quali sono tornati alla luce episodi sconosciuti della guerra
di liberazione. Simili iniziative andranno adeguatamente
sostenute attraverso congrue forme di finanziamento onde
avviare, a partire dal cinquantesimo anniversario della
Liberazione, una generalizzata riscoperta storiografica di
quanto accaduto nel nostro Paese negli anni 1943-1945;
3) riteniamo che i gravi episodi di violenza e di
intolleranza che si sono manifestati in Italia e, in forme
ancora più gravi, in altri Paesi europei, segnino il ritorno
ad ideologie ed a forme di intolleranza razzista e xenofoba
che speravamo superate. Crediamo sia compito delle forze
democratiche riproporre quegli ideali che erano alla base
della lotta di liberazione contro il nazi-fascismo, ovvero
pace, libertà, democrazia, tolleranza, giustizia sociale: sono
le radici storico-ideali che ci permettono di affrontare i
gravi problemi di oggi. Pensiamo sia questo un modo per poter
parlare ed aprire un dialogo nelle scuole, il canale
privilegiato per la trasmissione ed il rilancio di questi
valori.
La presente proposta di legge si propone di creare le
condizioni giuridiche perché possano essere valutate le
ipotesi per la concessione di ricompense al valore militare
per la Resistenza a comuni e province che hanno dato un
contributo rilevante alla lotta di liberazione.
L'articolo 1 prevede che, nei sei mesi decorrenti dalla
data di entrata in vigore della legge, possano essere
presentate alla commissione unica nazionale di primo grado per
la concessione delle qualifiche di partigiano e delle
decorazioni al valor militare, proposte di concessione di
ricompense al valor militare per la Resistenza nei confronti
di comuni e province.
L'articolo 2 favorisce il finanziamento delle ricerche
storiche e la raccolta di documentazione promossa da enti
locali, uffici scolastici regionali ed istituti storici della
Resistenza.
L'articolo 3 provvede alla copertura dell'onere
finanziario, valutato in 1 milione di euro annui per il
triennio 2003-2005.