XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 3066
Onorevoli Colleghi! - La storia e la vitalità di
Pinocchio sono più che centenarie. Dalla sua prima comparsa
nel 1881 in poi il burattino del Collodi è diventato sempre
più un simbolo della cultura e dell'identità italiane nel
mondo. Dopo la Bibbia ed il Corano è il libro più stampato e
tradotto nel mondo: recenti stime riportano la cifra di 247
lingue ed idiomi in cui il testo è stato tradotto e oltre
1.000 illustratori ne hanno raffigurato il contenuto. La
Fondazione nazionale "Carlo Collodi" può attestare la presenza
nella sua Biblioteca collodiana di libri in 87 lingue da 65
Paesi e di oltre 700 illustratori.
Questo personaggio, bambino e burattino al tempo stesso,
con il fascino della materia resa miracolosamente vivente, ha
attraversato i decenni, ha travalicato i confini geografici e
culturali, è trasmigrato da una forma espressiva all'altra
senza perdere la specificità che lo rende riconoscibile ed
amato dai bambini e dagli adulti di tutto il mondo.
Probabilmente le ragioni di questa fortuna sono fondate
sulla felice e irrepetibile unione di motivazioni letterarie,
artistiche, psicologiche, antropologiche e mediatiche che
hanno fatto sì che Pinocchio fosse trasportato, con successo,
dal libro a tutti gli altri ambiti della comunicazione: il
cinema, il teatro, la musica, le arti visive, il fumetto, la
multimedialità, le nuove tecnologie.
La sua fisionomia di burattino dal naso lungo, il suo nome
- che rimane uguale in tutti i Paesi del mondo - e la sua
storia di crescita e di maturazione verso la condizione umana
contro ogni tipo di avversità sono familiari a persone di ogni
nazionalità, età ed estrazione culturale.
Possiamo ben dire che Pinocchio è un simbolo universale ed
è tale grazie al merito degli italiani ed al successo
dell'Italia nel Mondo.
Infatti, sono artefici del successo di Pinocchio anche
tutti coloro che, in scala grande o piccola, dagli anni venti
del Novecento fino ad oggi si sono ispirati, con le loro
produzioni commerciali, al personaggio di Pinocchio,
approfittando anche dell'effetto promozionale che il nostro
burattino garantisce senza necessità di grandi investimenti
pubblicitari e commerciali su scala mondiale.
Lo Stato italiano, e per esso il Ministero per i beni e le
attività culturali ed il Ministero degli affari esteri, nonché
le regioni, gli enti locali, gli istituti di cultura italiani
all'estero, gli organismi internazionali, dalla Comunità
europea all'ONU, all'Unesco, hanno spesso utilizzato Pinocchio
quale simbolo di vicinanza al mondo dell'infanzia ed ai suoi
problemi, diversi ma sempre importanti nel mondo
industrializzato come nei Paesi più poveri.
Di ciò può ben dare testimonianza la Fondazione Collodi,
grazie all'esperienza e al patrimonio culturale accumulati nel
suo lavoro di promozione della conoscenza e diffusione
dell'opera di Carlo Lorenzini, e specialmente del suo
personaggio Pinocchio, la cui attività dura ormai da
cinquant'anni e ha superato lo studio del fenomeno letterario
per dedicarsi ai valori espressi dal personaggio rispetto
all'universo infantile.
La diffusione di Pinocchio e la sua interpretazione da
parte di artisti, illustratori, comunicatori di tutto il mondo
l'ha resa una materia magmatica, pervasiva, ma incontrollabile
nei suoi effetti. Da qui l'esigenza di ricondurla, tenendo
fede alle sue radici culturali e letterarie, ad uno strumento
efficace e di sintesi, che superi l'orizzonte limitato e
strettamente commerciale di un singolo prodotto/produttore e
che sappia, invece, esprimere direttamente ed efficacemente
gli elementi fondanti del suo carattere e della sua forza: il
nome, la fisionomia, l'italianità.
Questi tre elementi hanno ispirato la natura dello
strumento che la Fondazione Collodi ha sviluppato e definito
negli ultimi anni, grazie al proprio bagaglio culturale che al
rigore della ricerca unisce la capacità di valorizzarne al
massimo i risultati, secondo una concezione moderna del bene
culturale. Tale strumento è il "Pinocchio di C. Collodi
C e TM" (registrato e tutelato in tutti i Paesi del mondo
che lo consentono), un'immagine di Pinocchio che con una
interpretazione grafica contemporanea rispetta la fisionomia
del personaggio così come descritta da Carlo Collodi, una
elaborazione iconografica che sta andando di pari passo con la
riproposizione, sia pure con norme più divulgative quali il
fumetto o il libro illustrato, del testo integrale della
storia, rispettoso dell'originale sia nella versione italiana
che nelle traduzioni in altre lingue.
Accanto alle numerose attività di salvaguardia e di
ricerca specificatamente "collodiane", grazie a questo
strumento la Fondazione può già lavorare efficacemente, nei
modi propri delle istituzioni culturali, in ambiti che
pervadono la cultura e le problematiche dell'infanzia e
dell'adolescenza, quindi della società tutta. Un esempio fra
tanti, la presenza del "Pinocchio di C. Collodi C e TM" (come
personaggio-immagine) con la frase "lo ha firmato per primo"
della compagnia Yes for Children, una raccolta di firme
promossa dal Comitato italiano per l'UNICEF nel decennale
della Carta dei diritti dei bambini; lo stesso Pinocchio che
il Comitato italiano per l'UNICEF porterà come simbolo delle
attività italiane alla sessione speciale dell'ONU dedicata
all'infanzia nella prossima primavera, cui la Fondazione
Collodi parteciperà con mostre ed eventi in collaborazione con
l'Istituto italiano di cultura di New York. Oppure il
Pinocchio che accompagna i visitatori lungo la mostra
itinerante Pinocchio around the World, dedicata appunto
alla fortuna di Pinocchio nel mondo ed esposta sia nel
Museo-Biblioteca del Parco di Pinocchio (visitato ogni anno da
circa 200.000 persone di cui il 20 per cento circa non
italiani) sia presso gli Istituti italiani di cultura
all'estero. O ancora Pinocchio che rappresenta l'Italia
letteraria a Salonicco, capitale europea della cultura; il
Pinocchio, infine, che vuole attirare a sé tutti gli altri
"eroi" delle fiabe internazionali a Collodi per far divenire
il paese toscano "Capitale europea dell'infanzia" con un
progetto specifico presentato in una grande mostra al
Parlamento europeo di Bruxelles.
L'immagine "doc" di Pinocchio è dunque il marchio
riconoscibile che instaura un immediato meccanismo di simpatia
e rassicura i destinatari del prodotto sulla sua qualità, non
solo tecnica, ma anche culturale ed è già stato sperimentato,
promosso e culturalmente affermato.
Il "Pinocchio di C. Collodi C e TM" è dunque oggi un
marchio vero e proprio rappresentativo dei migliori valori
dell'Italia, del lavoro della sua gente e dei suoi
prodotti.
Può diventare con questa apposita iniziativa legislativa
il veicolo naturale e condivisibile per la promozione di
iniziative e di prodotti coerenti con i valori della cultura e
della tradizione italiane conosciute nel mondo.
La creazione e la promozione con una tale capillarità ed
ampiezza di un qualsiasi altro marchio con le stesse
caratteristiche e potenzialità - ammesso che si potesse in
qualche modo ricostruire il "magico" mix di elementi che
ha fatto la fortuna di Pinocchio - richiederebbe un impegno di
risorse tale da essere in definitiva impossibile.
Mentre la Fondazione Collodi e gli enti culturali che con
essa collaborano stanno già lavorando per mettere a frutto in
ambito culturale il tesoro che Pinocchio porta con sé, è
giunto forse il momento di offrire alle aziende italiane lo
stesso tipo di opportunità.
Per giungere dalla conclamata fortuna di Pinocchio nel
mondo ad uno strumento efficace per far fruttare questa
immensa fama, il lavoro è stato lungo e difficile. Oggi si
tratta di non disperderne i frutti, di saper utilizzare questa
grande opportunità collegando il mondo del made in Italy
di qualità con il simbolo passepartout del "Pinocchio
di C. Collodi C e TM".
Onorevoli colleghi, la presente proposta di legge consta
di quattro articoli: l'articolo 1 definisce le finalità di
legge; l'articolo 2 prevede la concessione di un contributo
statale alle aziende che intendano promuovere il made in
Italy all'estero; l'articolo 3 prevede che annualmente sia
presentato al Governo un piano di attività e iniziative
finalizzate all'attuazione della legge; l'articolo 4, reca, in
fine, la copertura finanziaria.