XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 2998
Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge
modifica ed integra la legislazione vigente in materia di
assistenza psichiatrica, come definita dalla normativa
costituita dagli articoli 33, 34, 35 e 64 della legge n. 833
del 1978, e successive modificazioni, a conferma ed
integrazione della legge n. 180 del 1978.
Con la proposta di legge si intendono salvaguardare sia
alcuni princìpi introdotti con la citata legge n. 833 del
1978, istitutiva del Servizio sanitario nazionale, sia
modificare indirizzi non adeguati, quando non dannosi,
previsti dalla medesima legislazione.
Va salvaguardato e rafforzato il principio sanitario
introdotto con la legislazione del 1978 per cui un malato
psichiatrico va considerato come una persona bisognosa di
cure, superando in tal modo lo spirito della legislazione del
1904 che considerava il malato psichiatrico come un pericolo
sociale.
Poiché dall'esperienza fattuale in materia viene in
evidenza un principio di realtà secondo il quale non può
negarsi che entrambi gli aspetti (quello della malattia come
psicopatologia e quello della malattia nella sua rilevanza
sociale) sussistono ed anzi sono spesso concomitanti, la
presente proposta di legge declina il principio della tutela
sanitaria, evidenziando che la sua attuazione deve anche
tenere presente l'impatto sociale della malattia
psichiatrica.
Nello spirito del citato principio sanitario va garantito
al malato un percorso sanitario completo, costituito da una
assistenza territoriale ed ospedaliera che garantisca una
reale continuità terapeutica.
L'attuale psichiatria territoriale ha avuto il pregio di
valorizzare l'assistenza psichiatrica ambulatoriale; nella
pratica ciò si è tradotto nella possibilità concreta per molti
malati psichiatrici di rimanere inseriti, assistiti e curati
nel proprio contesto familiare, sociale e lavorativo,
conservando una propria dignità ed esprimendo le proprie
potenzialità.
E' evidente che, dopo più di venti anni dall'entrata in
vigore della legge di riforma psichiatrica del 1978, sono
emersi problemi nuovi da affrontare e risolvere.
Da un lato la legge vigente definisce nel dettaglio
l'attribuzione ai tecnici degli strumenti per intervenire in
situazioni urgenti e di crisi, in merito alle quali è tuttavia
necessario migliorare gli strumenti legislativi esistenti,
salvaguardando il principio del ricovero per motivi sanitari,
ma tenendo conto del contesto sociale in cui avviene
l'assistenza del malato; dall'altro non è altrettanto precisa
nel definire gli strumenti per affrontare quelle situazioni
che potrebbero essere definite cronicamente gravi. Ci si
riferisce a malati psichiatrici che per ragioni diverse non
sono minimamente in grado di autogestirsi nel quotidiano, che
rifiutano alternative valide ad un vivere nell'abbandono, a
volte nel degrado, o da soli o in famiglie che soffrono e che
loro stessi fanno soffrire. Ci si scontra a volte con
situazioni drammatiche, per le quali la sola assistenza
territoriale, anche intervallata da ricoveri, è assolutamente
inefficace, e di fronte alle quali i tecnici non hanno
strumenti di interventi adeguati. Ciò nella pratica ha
determinato quei fenomeni di abbandono, che non erano nelle
finalità della legge di riforma del 1978 e che da questo punto
di vista pongono la stessa legge ed il manicomialismo sullo
stesso livello, a causa della mancanza di cure adeguate per il
mercato. C'è quindi la necessità di salvaguardare alcuni
contenuti di tale riforma, di implementarne altri e di
superare ritardi ingiustificati.
In particolare deve essere superata la dicotomia tra
percorsi assistenziali territoriali ed istituzionali intesi
come ricovero in senso lato (dal gruppo appartamento, al
ricovero per acuti), frutto di presupposti ideologici
obsoleti, con un riequilibrio della assistenza psichiatrica
nel nostro Paese, centrato sui bisogni del malato e che abbia
come riferimento l'integrazione delle conoscenze delle grandi
aree psicologica, farmaco-biologica e sociale.
La presente proposta di legge ha la finalità di garantire
una risposta sanitaria sia territoriale che di ricovero
secondo i bisogni espressi dai malati. Per tale fine
l'assistenza psichiatrica territoriale ed istituzionale sono
articolate in una serie di servizi che rappresentano la
tipologia di base (con relativa dotazione organica) per una
realistica assistenza psichiatrica, alla luce delle esperienze
di più di venti anni di applicazione della legge di riforma,
tenendo anche conto del nesso tra finalità terapeutiche e
risorse finanziarie, con lo sforzo di delineare una rete
assistenziale qualificata per i malati sofferenti di disturbi
psichici.