XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 2884
Onorevoli Colleghi! - Il crescente numero di incidenti
stradali, che ogni anno comportano un tributo altissimo di
morti e di feriti, è spesso attribuibile alla guida in stato
di ebbrezza o di ubriachezza.
Il titolo V del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285
(Nuovo codice della strada), all'articolo 186 prevede in
questo caso l'arresto del conducente, equiparando il
rilevamento dell'infrazione ad un vero e proprio reato: un
dettame legislativo che, con durezza, testimonia l'esigenza di
contrastare in modo efficace un comportamento che può
rivelarsi fatale per la propria o per la altrui incolumità.
Nonostante ciò, e ben lungi dall'essere considerato il
suddetto dettame un valido ed efficace deterrente, la guida in
stato di ebbrezza risulta essere la principale causa anche
delle cosiddette "stragi del sabato sera"; nei week-end
infatti l'assunzione di bevande ad alta gradazione alcolica -
spesso combinata a sostanze stupefacenti - altera
irrimediabilmente lo stato di attenzione e di concentrazione
dei conducenti di autoveicoli, che mettono così colpevolmente
a repentaglio non solo la propria vita, ma anche quella degli
altri. In attesa di un intervento organico del Parlamento in
materia, si possono ragionevolmente prevedere alcune misure
restrittive, soprattutto nell'ambito della vendita e della
somministrazione di bevande alcoliche lungo la rete
autostradale. Pur essendo, infatti, tutte le sedi stradali
potenziali teatri di incidenti, va sottolineato come proprio
le autostrade - dove, oltre ai mezzi pesanti, viaggiano spesso
per lunghe ore veicoli di ogni sorta a velocità sostenuta -
siano tra i luoghi più rischiosi in assoluto.
Si propone con la presente proposta di legge di vietare la
vendita e la somministrazione di bevande alcoliche, di
qualsiasi genere e gradazione, nei luoghi di ristorazione e
negli autogrill insistenti sulla rete autostradale
italiana. Un provvedimento questo che, andando a colpire con
una sanzione di 5 mila euro i gestori dei locali pubblici di
somministrazione, intende così risolvere radicalmente anche il
cosiddetto problema del "cumulo alcolico". Infatti birre, vini
e altre bevande che non risultano classificate superalcoliche
possono, se assunte in dosi eccessive, provocare stati di
ebbrezza e ubriachezza al pari delle altre con gradazione
superiore.