XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 2394
Onorevoli Colleghi! - La legge 14 agosto 1991, n. 281,
è stata salutata come una delle più avanzate in materia di
tutela del "benessere animale". I limiti della normativa sono
noti, anche se è innegabile che il provvedimento abbia svolto
in modo completo la sua funzione di stimolo: se nella maggior
parte dei casi, infatti, le regioni hanno dovuto porre mano
ex novo alla redazione delle rispettive normative in
materia, è altresì vero che, in qualche contesto, l'emanazione
della legge-quadro ha fatto scattare l'esigenza di adeguare,
migliorandola, la normativa regionale previgente relativa alla
tutela degli animali da affezione.
La citata legge n. 281 del 1991, ha sancito in modo netto
il principio in base al quale gli animali d'affezione, quali
esseri viventi, hanno diritto alla dignità e al rispetto delle
loro esigenze fisiologiche ed etologiche. Purtroppo l'uomo ha
sviluppato, oggi più che mai, un atteggiamento schizofrenico
nei confronti del mondo animale. Da un lato, si è presa
coscienza dei diritti di cui sono depositari gli altri esseri
viventi; dall'altro le violenze perpetrate ai loro danni non
diminuiscono, anzi tendono ad aumentare e ciò che più colpisce
e ferisce è che mentre nel passato le violenze erano
"giustificate" dalla necessità di sopravvivenza (difesa,
alimentazione, eccetera), oggi queste sono determinate da
incuria e ignoranza (circhi, corride e combattimenti di vario
genere) e dalla pratica indiscriminata dello sfruttamento a
scopo di lucro.
Nei riguardi dei cosiddetti "animali da affezione" - cani
e gatti in particolare - le violenze e i maltrattamenti
assumono connotati ancora più odiosi dal momento che
provengono proprio da chi ne ha la tutela e che deve, come è
stato anche ribadito da una sentenza della Corte di cassazione
del 1998, dare loro un'assistenza continua ed adeguata.
Proprio nei confronti di questi animali, dai quali l'uomo
prende affetto ed emozioni positive, l'escalation di
violenze e di soprusi non conosce limite: l'utilizzo delle
pelli e delle pellicce di cani e gatti per la realizzazione di
capi di abbigliamento e di articoli di pelletteria è "l'ultima
frontiera" di una società nella quale, da una parte, la
gestione del rapporto uomo-animale da affezione ha assunto
dignità accademica - in Italia sono attive presso le facoltà
di medicina veterinaria molte scuole di specializzazione in
etologia applicata e benessere degli animali di interesse
zootecnico e degli animali da affezione - ma dall'altra
calpesta i diritti più elementari degli esseri viventi.
La presente proposta di legge mira a porre un freno a
questa pratica odiosa e a garantire adeguate sanzioni nei
confronti di chi si renda responsabile di questa assurda
violenza.