XIV LEGISLATURA

PROGETTO DI LEGGE - N. 2181




        Onorevoli Colleghi! - La pratica sportiva fra le persone disabili ha assunto nel corso degli ultimi anni un crescente rilievo. Avviata per iniziativa di alcuni fra i centri di riabilitazione più qualificati del nord Europa e degli Stati Uniti nel corso degli anni cinquanta, in particolare per le persone con disabilità fisica, si è via via estesa a tutti i Paesi sviluppati ed alle più variegate discipline coinvolgendo le diverse tipologie di handicap: fisico, psichico e sensoriale.
        La pratica sportiva, promossa per la sua indubbia valenza riabilitativa, ha assunto nel corso degli anni sempre più anche carattere agonistico, con manifestazioni sia a carattere locale che internazionale, fino alla sua più alta espressione rappresentata dai giochi olimpici.
        Dalle prime Paraolimpiadi di Roma del 1960 ai giochi di Sidney, lo sport dei disabili ha vissuto una forte evoluzione con un progressivo miglioramento delle prestazioni e della qualità del gesto atletico e delle competizioni dei praticanti. Miglioramento reso possibile dal contemporaneo sviluppo di una diffusa rete di iniziative, di società e di organismi che hanno dato corpo e costruito le basi tecniche ed organizzative per la crescita del movimento. Società sportive, federazioni territoriali e soprattutto la Federazione italiana sport disabili (FISD) costituiscono l'ossatura su cui sta crescendo questa particolare espressione dello sport italiano.
        La FISD, nata nel 1990, è oggi membro effettivo del Comitato olimpico nazionale italiano, conta circa 15.000 tesserati e 500 società affiliate permettendo la pratica sportiva a differenti tipologie di handicap: paratetraplegici, amputati, celebrolesi, psichici, non vedenti ed ipovedenti. Come viene specificato all'articolo 2 del suo statuto, essa svolge la sua attività attuando l'esercizio, la promozione, la diffusione, la propaganda e lo sviluppo della pratica sportiva, ed è strutturata secondo i criteri democratici, volti ad assicurare il diritto di partecipazione all'attività sportiva in condizioni di uguaglianza e pari opportunità.
        La FISD, inoltre, favorisce studi e ricerche nel settore dello sport ed in campi affini sotto l'aspetto medico-scientifico, sociale, economico e giuridico, organizza, coordina e partecipa a manifestazioni e attività socio-medico-sportive, sia in Italia che all'estero, al fine di propagandare e approfondire le problematiche inerenti ai disabili; studia le questioni tecniche attinenti alla pratica realizzazione degli sport per disabili.
        La promozione dello sport da parte della FISD riguarda non solo l'attività agonistica e paraolimpionica, ma anche quella a valenza riabilitativa. Handicap e sport costituiscono, infatti, un binomio perfettamente compatibile e di reciproca utilità. Lo sport è un'attività che facilita l'integrazione sociale dei disabili e rafforza la loro fiducia nei propri mezzi ampliandone le possibilità non solo nell'espressione agonistica, ma anche nelle diverse attività della vita.
        La presente proposta di legge, all'articolo 1 fissa in 500 mila euro il contributo reale e concreto alla FISD perché possa meglio promuovere e disciplinare l'attività sportiva dei disabili nel nostro Paese. All'articolo 2 definisce i criteri per regolamentare l'attività della FISD al fine di renderla conforme e più omogenea alla normativa internazionale ed alle linee indicate dal Comitato internazionale paraolimpionico.




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