XIV LEGISLATURA

PROGETTO DI LEGGE - N. 946




        Onorevoli Colleghi! - Sono note a tutti l'importanza dell'attività tessile per l'economia nazionale e le caratteristiche che contraddistinguono il prodotto serico italiano: una grande tradizione, un grande know-how, le migliori tecnologie a supporto di una creatività e di uno stile indiscutibili.
        Con la presente proposta di legge si intende dare una risposta concreta alle grida di allarme lanciate dagli imprenditori dell'industria della seta, e tra questi con maggiore intensità da coloro che operano nel territorio comasco, per i quali la seta non è solo una questione di business, ma anche un fatto culturale.
        Dopo un'annata sostanzialmente favorevole, come è stata quella del 1998, la situazione è progressivamente peggiorata, fino ad un vero e proprio crollo, con preoccupanti perdite nella raccolta degli ordini; una crisi che è il riflesso di quella più vasta che investe tutto il settore tessile dell'abbigliamento mondiale, e non solo limitata al distretto serico.
        La peculiarità tutta italiana sta, però, nelle dimensioni medio-piccole delle nostre aziende, che raramente hanno una vera e propria struttura dirigenziale e che solo in pochissimi casi superano le cento unità di dipendenti; proprio per queste caratteristiche non sono in grado di affrontare le trasformazioni che il mercato mondiale sta attraversando. Esse chiedono, dunque, politiche adeguate a favorire la sopravvivenza e il rafforzamento della filiera tessile, interventi di sostegno, sia pur non permanenti, ma che permettano di respirare, di "tirare il fiato", in questo momento di straordinaria difficoltà, aggravata anche dalla spietata concorrenza dei prodotti asiatici.
        Si deve pensare, infatti, che, specie negli ultimi anni, l'industria serica, e in particolare quella comasca, ha investito tantissimo in tecnologia e macchinari di produzione, dotandosi peraltro anche dei più avanzati sistemi di depurazione delle acque; e proprio ora non può essere rallentato il ritmo degli investimenti che sono indispensabili per salvaguardare il livello di competitività, in un contesto di cruenta concorrenzialità internazionale.
        Con la presente proposta di legge, si propone, dunque, una riduzione dell'aliquota IRAP, limitatamente ad un triennio; una piccola ma significativa iniziativa volta a creare le condizioni perché questo importantissimo settore dell'industria italiana possa ritrovare le condizioni per operare in un clima meno oneroso, nella certezza che, se adeguatamente supportato, riuscirà a superare questo difficile momento.




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