XIV LEGISLATURA

PROGETTO DI LEGGE - N. 178




        Onorevoli Colleghi! - Le pensioni erogate ai ciechi civili assoluti o con residuo visivo fino ad un ventesimo con eventuale correzione (cosiddetti "ventesimisti") sono praticamente rimaste ferme alle misure stabilite molti anni or sono, salvo gli annuali aumenti dovuti all'adeguamento automatico, che non hanno coperto i relativi aumenti dovuti all'inflazione monetaria. Inoltre, molti altri interventi economici previsti per i lavoratori o i pensionati dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) non hanno operato in favore dei non vedenti.
        Attualmente, i ciechi assoluti percepiscono una pensione di lire 434.050 e i ciechi parziali una pensione di lire 401.380; l'erogazione della pensione minima avviene, altresì, quando il reddito del minorato visivo non supera lire 23.583.165.
        E' evidente a tutti che la situazione di questi handicappati gravi è particolarmente disagiata rientrando essi, certamente, nel novero dei cittadini poveri; è, quindi, doveroso per lo Stato non trascurare questo particolare aspetto sociale e modificare la legislazione vigente applicando norme già esistenti per altre categorie deboli, come i pensionati minimi dell'INPS.
        Pertanto, la proposta di legge che viene presentata prevede, innanzitutto, l'equiparazione di trattamento tra i ciechi assoluti e quelli ventesimisti, non avendo senso una differenziazione dal momento che la pensione intende salvaguardare le condizioni reddituali e non già i bisogni funzionali dei non vedenti, in secondo luogo prevede l'equiparazione delle pensioni spettanti ai disabili visivi a quelle minime dell'INPS, ritenute parametro adeguato di aiuto minimo alle situazioni di povertà.




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