Legge 8 luglio 2003, n. 172
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 161 del 14 luglio 2003
ART. 1.
(Modifiche alla legge 11 febbraio 1971, n. 50).
1. Alla legge 11 febbraio 1971, n. 50, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) l'articolo 1 è sostituito dal seguente:
"ART. 1. - 1. Le disposizioni della presente legge si applicano
alla navigazione da diporto nelle acque marittime e in quelle interne.
2. È navigazione da diporto quella effettuata a scopi sportivi o ricreativi
dai quali esuli il fine di lucro.
3. Ai fini della presente legge le costruzioni destinate alla navigazione da
diporto sono denominate:
a) " unità da diporto ": ogni costruzione di qualunque tipo e
con qualunque mezzo di propulsione destinata alla navigazione da diporto;
b) " nave da diporto ": ogni unità con scafo di lunghezza
superiore a 24 metri, misurata secondo gli opportuni standard
armonizzati;
c) " imbarcazione da diporto ": ogni unità con scafo di lunghezza
da 10 a 24 metri, misurata secondo gli opportuni standard armonizzati;
d) " natante da diporto ": le unità individuate ai sensi
dell'articolo 13 della presente legge.
4. Le unità da diporto possono essere utilizzate mediante contratti di
locazione e di noleggio e per l'insegnamento della navigazione da diporto, nonché
come unità appoggio per le immersioni subacquee a scopo sportivo o ricreativo.
5. Ai fini della presente legge, per potenza del motore si intende la
potenza massima di esercizio, come definita dalla norma armonizzata adottata con
decreto del Ministro delle attività produttive ai sensi dell'allegato II, punto
4, del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e successive modificazioni.
6. Per ogni singolo motore il costruttore, ovvero il suo legale
rappresentante o rivenditore autorizzato stabilito nell'Unione europea, rilascia
la dichiarazione di potenza su modulo conforme al modello approvato dal
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti";
b) l'articolo 5 è sostituito dal seguente:
"ART. 5. - 1. Le imbarcazioni da diporto sono iscritte in
registri tenuti dalle capitanerie di porto, dagli uffici circondariali
marittimi, nonché dagli uffici provinciali del Dipartimento per i trasporti
terrestri e per i sistemi informativi e statistici autorizzati dal Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti. Le navi da diporto sono iscritte in
registri tenuti dalle capitanerie di porto. Il modello dei registri è approvato
dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. I registri delle imbarcazioni
da diporto tenuti dagli uffici marittimi minori sono accentrati presso la sede
delle capitanerie di porto o degli uffici circondariali marittimi da cui
dipendono.
2. Con proprio decreto, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della
legge 23 agosto 1988, n. 400, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
designa, in base alle esigenze del territorio su cui operano e alla distanza
dagli uffici marittimi detentori dei registri di iscrizione, gli uffici
provinciali del Dipartimento per i trasporti terrestri e per i sistemi
informativi e statistici autorizzati a tenere i registri di iscrizione delle
unità da diporto.
3. Prima di mettere in servizio una unità da diporto, l'acquirente deve
chiedere l'assegnazione del numero di immatricolazione presentando domanda ad
uno degli uffici detentori dei registri di cui al comma 1. Alla domanda deve
essere allegata:
a) copia della fattura attestante l'assolvimento dei pertinenti adempimenti
fiscali e degli eventuali adempimenti doganali e contenente le generalità,
l'indirizzo e il codice fiscale dell'interessato, nonché la descrizione tecnica
dell'unità stessa;
b) dichiarazione di conformità;
c) dichiarazione di potenza del motore o dei motori entrobordo di
propulsione installati a bordo;
d) dichiarazione di assunzione di responsabilità da parte dell'intestatario
della fattura per tutti gli eventi derivanti dall'esercizio dell'unità stessa
fino alla data della presentazione del titolo di proprietà di cui al comma 4.
4. L'assegnazione del numero di immatricolazione determina l'iscrizione
dell'unità condizionata alla successiva presentazione del titolo di proprietà
da effettuare a cura dell'intestatario della fattura entro e non oltre sei mesi
dalla data dell'assegnazione stessa. Contestualmente all'iscrizione sono
rilasciati una licenza provvisoria di navigazione e il certificato di sicurezza.
5. Decorsi sei mesi dall'assegnazione del numero di immatricolazione senza
che sia stato presentato il titolo di proprietà, l'iscrizione si ha per non
avvenuta, la licenza provvisoria e il certificato di sicurezza devono essere
restituiti all'ufficio che li ha rilasciati e il proprietario dell'unità deve
presentare domanda di iscrizione allegando il titolo di proprietà e la
documentazione prevista dalle lettere b) e c) del comma 3.
6. Per trasferire ad altro ufficio l'iscrizione di una unità da diporto e
le eventuali trascrizioni a suo carico, l'avente diritto, o un suo legale
rappresentante, deve presentare domanda all'ufficio di iscrizione.
7. L'avente diritto che intende alienare o trasferire all'estero la propria
unità da diporto deve chiedere l'autorizzazione alla dismissione di bandiera.
8. L'avente diritto può chiedere la cancellazione della propria unità dal
registro di iscrizione di cui al comma 1 nei seguenti casi:
a) per perdita effettiva o presunta;
b) per demolizione;
c) per trasferimento o vendita all'estero;
d) per passaggio dalla categoria delle imbarcazioni a quella dei
natanti";
c) l'articolo 7 è sostituito dal seguente:
"ART. 7. - 1. Gli stranieri e le società estere che intendano
iscrivere o mantenere l'iscrizione delle unità da diporto di loro proprietà
nel registro di cui all'articolo 5, se non hanno domicilio in Italia, devono
eleggerlo presso l'autorità consolare dello Stato al quale appartengono nei
modi e nelle forme previsti dalla legislazione dello Stato stesso o presso un
proprio rappresentante, che abbia domicilio in Italia, al quale le autorità
marittime o della navigazione interna possono rivolgersi in caso di
comunicazioni relative all'unità iscritta.
2. L'elezione di domicilio effettuata ai sensi del comma 1 non costituisce
stabile organizzazione in Italia della società estera e, se nei confronti di
agenzia marittima, non comporta nomina a raccomandatario marittimo ai sensi
dell'articolo 2 della legge 4 aprile 1977, n. 135.
3. Il rappresentante scelto ai sensi del comma 1, qualora straniero, deve
essere regolarmente soggiornante in Italia.
4. I cittadini italiani residenti all'estero che intendono iscrivere o
mantenere l'iscrizione delle unità da diporto di loro proprietà nel registro
di cui all'articolo 5 devono nominare un proprio rappresentante, che abbia
domicilio in Italia, al quale le autorità marittime o della navigazione interna
possono rivolgersi in caso di comunicazioni relative all'unità iscritta";
d) l'articolo 8 è sostituito dal seguente:
"ART. 8. - 1. Alle navi da diporto, gli uffici che detengono i
registri di iscrizione di cui all'articolo 5, all'atto dell'iscrizione,
rilasciano la licenza di navigazione di cui all'articolo 9, che ne autorizza la
navigazione in acque marittime e interne senza alcun limite, nonché il
certificato di sicurezza di cui all'articolo 12, che ne attesta lo stato di
navigabilità.
2. Alle imbarcazioni da diporto, gli uffici che detengono i registri di
iscrizione di cui all'articolo 5, all'atto dell'iscrizione, rilasciano la
licenza di navigazione di cui all'articolo 9, che le autorizza al tipo di
navigazione consentito dalle caratteristiche di costruzione rilevate dalla
dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore o da un suo mandatario
stabilito nel territorio dell'Unione europea, nonché il certificato di
sicurezza di cui all'articolo 12, che ne attesta lo stato di navigabilità.
3. I documenti di navigazione rilasciati dagli uffici marittimi sono
riconosciuti validi anche per le acque interne; quelli rilasciati dagli uffici
provinciali del Dipartimento per i trasporti terrestri e per i sistemi
informativi e statistici sono riconosciuti validi anche per le acque marittime.
4. Le specie di navigazione previste per le unità da diporto di cui al
comma 2 sono:
a) per le unità senza marcatura CE:
1) senza alcun limite nelle acque marittime e in quelle interne;
2) fino a sei miglia dalla costa nelle acque marittime;
b) per le unità con marcatura CE:
1) senza alcun limite, per la categoria di progettazione A di cui all'allegato
II annesso al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e successive
modificazioni;
2) con vento fino a forza 8 e onde di altezza significativa fino a 4 metri (mare
agitato), per la categoria di progettazione B di cui all'allegato II annesso al
decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e successive modificazioni;
3) con vento fino a forza 6 e onde di altezza significativa fino a 2 metri (mare
molto mosso), per la categoria di progettazione C di cui all'allegato II annesso
al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e successive modificazioni;
4) per la navigazione in acque protette, con vento fino a forza 4 e onde di
altezza significativa fino a 0,50 metri, per la categoria di progettazione D di
cui all'allegato II annesso al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e
successive modificazioni";
e) l'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"ART. 9. - 1. Le licenze di navigazione sono redatte su moduli
conformi ai modelli approvati dal Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, con allegato il certificato di sicurezza di cui all'articolo 12.
2. Sulla licenza di navigazione, oltre ai dati previsti dall'articolo 33 e
alle annotazioni per le attività di locazione, di noleggio e insegnamento della
navigazione da diporto, sono riportati il numero e la sigla di iscrizione, il
tipo e le caratteristiche principali dell'unità, il nome del proprietario, il
nome dell'unità, se richiesto, l'ufficio di iscrizione e il tipo di navigazione
autorizzata. Sono inoltre annotati gli atti costitutivi, traslativi ed estintivi
della proprietà e degli altri diritti reali e di godimento e di garanzia
sull'unità di cui è stata chiesta la trascrizione.
3. Le licenze di navigazione sono rinnovate in caso di cambio del numero e
della sigla dell'ufficio di iscrizione ovvero di modifiche del tipo e delle
caratteristiche principali dello scafo, dell'apparato motore, del nome dell'unità
e del tipo di navigazione autorizzata.
4. La licenza di navigazione e gli altri documenti prescritti dalla presente
legge sono mantenuti a bordo in originale o in copia autentica, se la
navigazione avviene tra porti dello Stato. La copia della denuncia di furto o di
smarrimento o di distruzione dei documenti, unitamente ad un documento che
attesti la vigenza della copertura assicurativa, costituisce autorizzazione
provvisoria alla navigazione tra porti nazionali per la durata di trenta giorni,
a condizione che il certificato di sicurezza dell'unità sia in corso di validità.
5. Per lo svolgimento delle procedure amministrative, i documenti di bordo
possono essere inviati al competente ufficio anche mediante mezzi elettronici o
informatici";
f) l'articolo 12 è sostituito dal seguente:
"ART. 12. - 1. Il certificato di sicurezza per le navi e per le imbarcazioni da diporto attesta lo stato di navigabilità delle unità e fa parte dei documenti di bordo. Esso è rilasciato, convalidato o rinnovato con le procedure previste dal regolamento di cui al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 5 ottobre 1999, n. 478";
g) l'articolo 13 è sostituito dal seguente:
"ART. 13. - 1. Sono natanti:
a) le unità da diporto a remi;
b) le unità da diporto di lunghezza dello scafo pari o inferiore a 10
metri, misurata secondo gli opportuni standard armonizzati;
c) ogni unità da diporto di cui alla lettera a) e alla lettera b),
destinata dal proprietario alla sola navigazione in acque interne.
2. I natanti sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nei registri di cui
all'articolo 5, della licenza di navigazione di cui all'articolo 9 e del
certificato di sicurezza di cui all'articolo 12. I natanti da diporto, a
richiesta, possono essere iscritti nei registri delle imbarcazioni da diporto ed
in tale caso ne assumono il regime giuridico.
3. I natanti non marcati CE possono navigare:
a) entro 6 miglia dalla costa, ad eccezione di quelli denominati jole,
pattini, sandolini, mosconi, pedalò, tavole a vela e natanti a vela con
superficie velica non superiore a 4 metri quadrati, che possono navigare entro
un miglio dalla costa, nonché degli acquascooter o moto d'acqua e mezzi
similari, disciplinati con ordinanze delle competenti autorità marittime e
della navigazione interna; per la conduzione degli acquascooter o moto
d'acqua e mezzi similari sono richieste la maggiore età e la patente nautica,
secondo quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 9 ottobre 1997, n. 431, e le predette ordinanze ne disciplinano
restrittivamente la navigazione entro un miglio dalla costa;
b) entro 12 miglia dalla costa, se omologati per la navigazione senza
alcun limite o se riconosciuti idonei per tale navigazione da un organismo
tecnico autorizzato o notificato; in tale caso durante la navigazione deve
essere tenuta a bordo copia del certificato di omologazione con relativa
dichiarazione di conformità ovvero l'attestazione di idoneità rilasciata dal
predetto organismo.
4. I natanti provvisti di marcatura CE possono navigare nei limiti stabiliti
dalla categoria di progettazione di appartenenza, di cui all'allegato II annesso
al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e successive modificazioni.
5. L'utilizzazione dei natanti da diporto finalizzata alla locazione o al
noleggio per finalità ricreative o per usi turistici di carattere locale è
disciplinata, per quanto concerne le modalità della loro condotta, con
ordinanza del capo del circondario";
h) l'articolo 33 è sostituito dal seguente:
"ART. 33. - 1. Per le navi e le imbarcazioni da diporto,
l'autorità che rilascia la licenza di navigazione annota sulla stessa il numero
massimo delle persone trasportabili, sulla base dei dati riportati nella
documentazione tecnica presentata per l'iscrizione dell'unità.
2. Per i natanti da diporto il numero massimo delle persone trasportabili è
documentato come segue:
a) per le unità munite di marcatura CE, dalla targhetta del costruttore
o dal manuale del proprietario, di cui ai punti 2.2 e 2.5 dell'allegato II
annesso al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e successive
modificazioni;
b) per le unità non munite di marcatura CE:
1) se omologate, da copia del certificato di omologazione e della dichiarazione
di conformità del costruttore;
2) se non omologate, ai sensi dell'articolo 13 del regolamento di cui al decreto
del Ministro dei trasporti e della navigazione 5 ottobre 1999, n. 478.
3. È responsabilità del comandante o del conduttore dell'unità da diporto
verificare prima della partenza la presenza a bordo di personale qualificato e
sufficiente per formare l'equipaggio necessario per affrontare la navigazione
che intende intraprendere, anche in relazione alle condizioni meteo-marine
previste e alla distanza da porti sicuri";
i) l'articolo 35 è sostituito dal seguente:
"ART. 35. - 1. A giudizio del comandante o del conduttore, i
servizi di bordo delle imbarcazioni da diporto possono essere svolti anche dalle
persone imbarcate in qualità di ospiti purché abbiano compiuto il sedicesimo
anno di età per i servizi di coperta, camera e cucina e il diciottesimo anno di
età per i servizi di macchina.
2. I servizi di bordo delle navi da diporto sono svolti dal personale
iscritto nelle matricole della gente di mare e della navigazione interna.
3. I servizi complementari di bordo, di camera e di cucina possono essere
svolti dalle persone imbarcate sulle navi da diporto, in qualità di ospiti,
purché abbiano compiuto il sedicesimo anno di età";
l) l'articolo 37 è sostituito dal seguente:
"ART. 37. - 1. Il proprietario di una unità da diporto, qualora intenda imbarcare quali membri dell'equipaggio marittimi iscritti nelle matricole della gente di mare o della navigazione interna, deve preventivamente richiedere all'autorità competente apposito documento, redatto in conformità al modello di cui al decreto del Ministro per la marina mercantile 20 marzo 1973, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 134 del 24 maggio 1973, ai fini dell'iscrizione dei nominativi del personale marittimo imbarcato e per gli altri dati indicati nello stesso documento";
m) l'articolo 39 è sostituito dal seguente:
"ART. 39. - 1. Chiunque assume o ritiene il comando o la condotta
di una unità da diporto senza avere conseguito la prescritta abilitazione è
soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 2.066 euro a
8.263 euro; la stessa sanzione si applica a chi assume o ritiene il comando o la
condotta di una unità da diporto senza la prescritta abilitazione perché
revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti; la sanzione è raddoppiata
nel caso di comando o condotta di una nave da diporto.
2. Chiunque assume o ritiene il comando o la condotta di una unità da
diporto con una abilitazione scaduta è soggetto alla sanzione amministrativa
del pagamento di una somma da 207 euro a 1.033 euro.
3. Salvo che il fatto costituisca violazione della normativa sulle aree
marine protette, chi nell'utilizzo di una unità da diporto non osserva una
disposizione di legge o di regolamento o un provvedimento legalmente emanato
dall'autorità competente in materia di uso del demanio marittimo, del mare
territoriale e delle acque interne, ivi compresi i porti, ovvero non osserva una
disposizione di legge o di regolamento in materia di sicurezza della navigazione
è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 207 euro
a 1.033 euro. Se il fatto è commesso con l'impiego di un natante da diporto la
sanzione è ridotta alla metà.
4. Chiunque, al di fuori dei casi previsti dai commi 1 e 2, non osserva una
disposizione della presente legge o un provvedimento emanato dall'autorità
competente in base alla presente legge è soggetto alla sanzione amministrativa
del pagamento di una somma da 50 euro a 500 euro.
5. Nelle ipotesi di cui al comma 1, si applica la sanzione della sospensione
della licenza di navigazione per trenta giorni. Il periodo di sospensione della
navigazione è riportato sulla licenza di navigazione medesima";
n) il primo comma dell'articolo 47 è sostituito dal seguente:
"La responsabilità civile verso terzi derivante dalla circolazione delle unità da diporto, come definite dall'articolo 1, comma 3, della presente legge, è regolata dall'articolo 2054 del codice civile";
o) il primo e il secondo comma dell'articolo 48 sono sostituiti dai seguenti:
"Le disposizioni della legge 24 dicembre 1969, n. 990, e successive
modificazioni, si applicano alle unità da diporto, come definite all'articolo
1, comma 3, della presente legge, con esclusione delle unità a remi e a vela
non dotate di motore ausiliario.
Le disposizioni della legge 24 dicembre 1969, n. 990, e successive
modificazioni, si applicano ai motori amovibili di qualsiasi potenza,
indipendentemente dall'unità alla quale vengono applicati";
p) l'articolo 49 è sostituito dal seguente:
"ART. 49. - 1. Su tutte le unità da diporto con scafo di
lunghezza superiore a 24 metri è fatto obbligo di installare un impianto
ricetrasmittente in radiotelefonia ad onde ettometriche secondo le norme
stabilite dall'autorità competente.
2. A tutte le unità da diporto con scafo di lunghezza pari o inferiore a 24
metri, che navigano a distanza superiore alle 6 miglia dalla costa, è fatto
obbligo di essere dotate almeno di un apparato ricetrasmittente ad onde metriche
(VHF), anche portatile, secondo le norme stabilite dall'autorità competente.
3. Tutti gli apparati ricetrasmittenti installati a bordo delle unità da
diporto sono esonerati dal collaudo e dalle ispezioni ordinarie. Il costruttore,
o un suo legale rappresentante, rilascia una dichiarazione attestante la
conformità dell'apparato alla normativa vigente ovvero, se trattasi di unità
proveniente da uno Stato non comunitario, alle norme di uno degli Stati membri
dell'Unione europea o dello spazio economico europeo. Gli apparati sprovvisti
della certificazione di conformità sono soggetti al collaudo da parte
dell'autorità competente.
4. L'istanza per il rilascio della licenza di esercizio dell'apparato
radiotelefonico, rivolta all'autorità competente e corredata della
dichiarazione di conformità, è presentata all'ufficio di iscrizione dell'unità,
che provvede:
a) all'assegnazione del nominativo internazionale;
b) al rilascio della licenza provvisoria di esercizio;
c) alla trasmissione all'autorità competente della documentazione per il
rilascio della licenza definitiva di esercizio.
5. La licenza provvisoria di esercizio resta valida fino al rilascio della
licenza definitiva; la licenza è riferita all'apparato radiotelefonico di bordo
ed è sostituita solo in caso di sostituzione dell'apparato stesso.
6. La domanda per il rilascio della licenza di esercizio dell'apparato
radiotelefonico installato a bordo dei natanti, corredata della dichiarazione di
conformità, è presentata all'ispettorato regionale avente la giurisdizione sul
luogo in cui il richiedente ha la propria residenza. Il medesimo ispettorato
provvede ad assegnare un indicativo di chiamata di identificazione, valido
indipendentemente dall'unità in cui l'apparato viene installato.
7. Gli apparati ricetrasmittenti installati a bordo delle unità da diporto
che non effettuano traffico di corrispondenza pubblica non sono soggetti
all'obbligo di affidamento della gestione ad una società concessionaria e di
corresponsione del relativo canone.
8. I contratti per l'esercizio di apparati radioelettrici stipulati con le
società concessionarie possono essere disdettati alla scadenza nei termini
stabiliti. Copia della disdetta è inviata all'autorità competente, unitamente
ad una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante l'assunzione
di responsabilità della funzionalità dell'apparato e l'impegno ad utilizzare
l'apparato stesso ai soli fini di emergenza e per la sicurezza della
navigazione.
9. La licenza di esercizio, rilasciata per il traffico di corrispondenza, ha
validità anche per l'impiego dell'apparato ai fini della sicurezza della
navigazione.
10. Il Ministero delle comunicazioni, di concerto con il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti, può disporre, quando lo ritenga opportuno o su
richiesta degli organi di controllo dell'amministrazione, ispezioni e controlli
presso i costruttori, gli importatori, i distributori e gli utenti";
q) l'articolo 54 è sostituito dal seguente:
"ART. 54. - 1. Con decreto del Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono emanate, entro il 30 settembre 2003, le norme di attuazione della presente legge";
r) dopo l'articolo 54, è inserito il seguente:
"ART. 54-bis. - 1. I procedimenti amministrativi relativi alle unità da diporto devono essere portati a termine entro venti giorni dalla data di presentazione della documentazione prescritta".
2. Fino alla data di entrata in vigore delle norme di attuazione di cui all'articolo 54 della legge 11 febbraio 1971, n. 50, come sostituito dal comma 1, lettera q), del presente articolo, continuano a trovare applicazione, in quanto compatibili con le disposizioni della presente legge, le norme di attuazione previgenti.
ART. 2.
(Unità da diporto impiegate in attività di noleggio).
1. La lettera b) del comma 8 dell'articolo 10 del decreto-legge 21
ottobre 1996, n. 535, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre
1996, n. 647, è sostituita dalla seguente:
"b) per noleggio di unità da diporto, il contratto con cui una
delle parti, in corrispettivo del nolo pattuito, si obbliga a mettere a
disposizione dell'altra parte l'unità da diporto per un determinato periodo da
trascorrere a scopo ricreativo in zone marine o acque interne di sua scelta, da
fermo o in navigazione, alle condizioni stabilite dal contratto. L'unità
noleggiata rimane nella disponibilità del noleggiante, alle cui dipendenze
resta anche l'equipaggio".
2. È istituita la qualifica professionale di comandante di nave da diporto adibita al noleggio.
3. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi
dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro centoventi
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono emanati uno o
più regolamenti concernenti:
a) il conseguimento della qualificazione professionale di comandante di
nave da diporto adibita al noleggio di cui al comma 2;
b) la disciplina in materia di sicurezza delle unità da diporto
impiegate in attività di noleggio, nonché la determinazione del numero minimo
dei componenti l'equipaggio, d'intesa con le organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative;
c) i titoli e le qualifiche professionali per lo svolgimento dei servizi
di bordo delle unità da diporto impiegate in attività di noleggio e delle navi
da diporto;
d) l'attuazione delle disposizioni dell'articolo 10 del decreto-legge 21
ottobre 1996, n. 535, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre
1996, n. 647, come modificato dal presente articolo.
4. Il comma 13 dell'articolo 10 del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 535, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996, n. 647, è abrogato.
5. Le condizioni economiche, normative, previdenziali e assicurative dei marittimi italiani e comunitari imbarcati sulle unità da diporto impiegate in attività di noleggio sono disciplinate dalle norme vigenti in materia di contratto di arruolamento e dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
6. Fermo restando quanto disposto dal testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n. 189, il rapporto di lavoro del personale non comunitario imbarcato a bordo delle unità da diporto impiegate in attività di noleggio è disciplinato dalle disposizioni vigenti nello Stato italiano o nello Stato di appartenenza del marittimo non comunitario a scelta delle parti e comunque nel rispetto delle convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro per il settore del lavoro marittimo.
ART. 3.
(Navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche).
1. Possono essere iscritte nel Registro internazionale di cui all'articolo 1 del decreto-legge 30 dicembre 1997, n. 457, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1998, n. 30, e successive modificazioni, ed essere assoggettate alla relativa disciplina, le navi con scafo di lunghezza superiore a 24 metri e comunque di stazza lorda non superiore alle 1.000 tonnellate, adibite in navigazione internazionale esclusivamente al noleggio per finalità turistiche.
2. Le navi di cui al comma 1, iscritte nel Registro internazionale:
a) sono abilitate al trasporto di passeggeri per un numero non superiore
a 12, escluso l'equipaggio;
b) sono munite di certificato di classe rilasciato da uno degli organismi
autorizzati ai sensi del decreto legislativo 3 agosto 1998, n. 314, come
modificato dal decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 169;
c) sono sottoposte alle norme tecniche e di conduzione previste dal
regolamento di sicurezza di cui al comma 3.
3. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è emanato il regolamento di sicurezza recante le norme tecniche e di conduzione cui sono sottoposte le navi di cui al comma 1.
4. Le navi di cui al comma 1 sono armate di norma con equipaggio di due persone, più il comandante, di nazionalità italiana o di altro Stato membro dell'Unione europea. Qualora lo ritenga necessario, il comandante può aggiungere all'equipaggio componenti di altra nazionalità.
5. Alle navi di cui al comma 1 non si applica la limitazione concernente i servizi di cabotaggio disposta dall'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 30 dicembre 1997, n. 457, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1998, n. 30, e successive modificazioni.
6. Le disposizioni del presente articolo, ad eccezione di quelle di cui al comma 3, hanno effetto a decorrere dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del regolamento di cui al comma 2, lettera c).
7. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, pari a 4,338 milioni di euro per l'anno 2003, 7,288 milioni di euro per l'anno 2004 e 6,024 milioni di euro a decorrere dall'anno 2005, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2003-2005, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2003, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
8. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
ART. 4.
(Segnalazione delle aree dei parchi e delle riserve marine).
1. All'articolo 2 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, dopo il comma 9 è
aggiunto il seguente:
"9-bis. I limiti geografici delle aree protette marine entro i quali
è vietata la navigazione senza la prescritta autorizzazione sono definiti
secondo le indicazioni dell'Istituto idrografico della Marina e individuati sul
territorio con mezzi e strumenti di segnalazione conformi alla normativa emanata
dall'Association Internationale de Signalisation Maritime-International
Association of Marine Aids to Navigation and Lighthouse Authorities (AISM-IALA)".
2. All'articolo 30 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, dopo il comma 1, è
inserito il seguente:
"1-bis. Qualora l'area protetta marina non sia segnalata con i mezzi
e gli strumenti di cui all'articolo 2, comma 9-bis, chiunque, al comando
o alla conduzione di un'unità da diporto, che comunque non sia a conoscenza dei
vincoli relativi a tale area, violi il divieto di navigazione a motore di cui
all'articolo 19, comma 3, lettera e), è soggetto alla sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da 200 euro a 1.000 euro".
3. All'articolo 30 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, dopo il comma 2, è
inserito il seguente:
"2-bis. La sanzione amministrativa pecuniaria di cui al comma 2 è
determinata in misura compresa tra 25 euro e 500 euro, qualora l'area protetta
marina non sia segnalata con i mezzi e gli strumenti di cui all'articolo 2,
comma 9-bis, e la persona al comando o alla conduzione dell'unità da
diporto non sia comunque a conoscenza dei vincoli relativi a tale area".
ART. 5.
(Modifiche al codice della navigazione).
1. Al primo comma dell'articolo 146 del codice della navigazione, le parole: "e dagli altri uffici designati dal Ministro per le comunicazioni" sono sostituite dalle seguenti: ", sedi di direzione marittima. Le matricole tenute dai compartimenti marittimi che non siano sede di direzione marittima e dagli altri uffici sono accentrate presso le direzioni marittime sovraordinate".
2. Dopo il primo comma dell'articolo 1164 del codice della navigazione, è
aggiunto il seguente:
"Salvo che il fatto costituisca reato o violazione della normativa sulle
aree marine protette, chi non osserva i divieti fissati con ordinanza dalla
pubblica autorità in materia di uso del demanio marittimo per finalità
turistico-ricreative dalle quali esuli lo scopo di lucro, è punito con la
sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 100 euro a 1.000
euro".
ART. 6.
(Delega al Governo per l'emanazione del codice sulla nautica da diporto.
Disposizioni varie).
1. Il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con gli altri Ministri interessati, un decreto legislativo recante il codice delle disposizioni legislative sulla nautica da diporto, in conformità ai seguenti princípi e criteri direttivi:
a) coordinamento e armonizzazione di tutte le normative nazionali e
comunitarie comunque rilevanti nella materia della nautica da diporto;
b) semplificazione e snellimento delle procedure, tenendo conto anche delle
seguenti misure:
1) semplificazione e snellimento del procedimento di iscrizione e di
trascrizione nei registri delle imbarcazioni e delle navi da diporto e delle
procedure attinenti al rilascio e al rinnovo del certificato di sicurezza nonché
alla istituzione di registri nazionali;
2) revisione dell'obbligo di stazzatura per le unità da diporto;
3) rinvio alle norme armonizzate EN/ISO/DIS 8666 per la misurazione dei natanti
e delle imbarcazioni da diporto e alle norme EN/ISO 8665 per l'accertamento
della potenza dei relativi motori, ai sensi della direttiva 94/25/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 giugno 1994, e successive
modificazioni;
4) previsione di una nuova tabella unica in materia di tributi per le
prestazioni e i servizi resi dagli organi dello Stato competenti in materia di
navigazione da diporto, che sostituisca le tabelle previste da precedenti
disposizioni;
5) semplificazione degli adempimenti amministrativi relativi all'utilizzo, per
le sole esigenze di soccorso, delle stazioni radiotelefoniche in dotazione alle
unità da diporto;
c) eliminazione delle duplicazioni di competenza sulla base delle seguenti
ulteriori misure:
1) revisione delle competenze degli uffici marittimi e della motorizzazione
civile in materia di nautica da diporto;
2) affidamento al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministero
delle attività produttive della vigilanza sulla rispondenza alle norme tecniche
di attrezzature e dotazione da utilizzare a bordo di unità da diporto;
d) previsione di soluzioni organizzative tali da garantire una completa,
efficace e tempestiva informazione a favore dell'utenza;
e) revisione della disciplina delle patenti nautiche nel contesto
comunitario e in quello degli accordi internazionali stipulati dall'Italia, in
modo da coordinare le competenze amministrative e definire nuovi criteri in
materia di requisiti fisici per il conseguimento della patente nautica, in
particolare per le persone disabili;
f) previsione dell'impegno della scuola pubblica e privata nell'insegnamento
dell'educazione marinara anche prevedendo la creazione di specifici corsi di
istruzione per il settore del turismo nautico;
g) previsione dell'emanazione delle norme regolamentari necessarie
all'adeguamento delle disposizioni attuative in materia di nautica da diporto,
ivi incluse quelle in materia di sicurezza della navigazione, prevedendo, tra
l'altro, l'uso obbligatorio di dispositivi di sicurezza elettronici in grado di
consentire, in caso di caduta in mare, oltre alla individuazione della persona,
la disattivazione del pilota automatico e l'arresto dei motori;
h) indicazione espressa delle norme da intendere abrogate alla data di
entrata in vigore del decreto legislativo.
2. Il decreto legislativo di cui al comma 1 è adottato d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
3. Il Governo trasmette alle Camere lo schema di decreto legislativo di cui al comma 1, accompagnato dall'analisi tecnico-normativa e dall'analisi dell'impatto della regolamentazione, per l'espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari. Ciascuna Commissione esprime il proprio parere entro venti giorni dall'assegnazione, indicando specificamente le eventuali disposizioni ritenute non conformi ai princípi e criteri direttivi di cui al presente articolo.
4. Il Governo, esaminati i pareri di cui al comma 3, ritrasmette alle Camere, con le sue osservazioni e con le eventuali modificazioni, il testo per il parere definitivo delle competenti Commissioni parlamentari, che deve essere espresso entro venti giorni dall'assegnazione. Decorsi inutilmente i termini previsti dal presente comma, il decreto legislativo può comunque essere emanato.
5. Entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di cui al comma 1, nel rispetto dei princípi e criteri direttivi stabiliti dal presente articolo, il Governo può emanare, con la procedura di cui al presente articolo, e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, disposizioni integrative o correttive del medesimo decreto legislativo.
6. Gli uffici competenti a ricevere il rapporto previsto dall'articolo 17, primo comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689, relativamente agli illeciti amministrativi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 1982, n. 571, e al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 15 marzo 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 3 aprile 2001, n. 78, sono le Capitanerie di porto.
7. A decorrere dal 1° luglio 2004, le attribuzioni relative ai beni del demanio marittimo, già trasferite alla regione Sicilia ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 1° luglio 1977, n. 684, sono esercitate direttamente dall'amministrazione regionale.
8. Dall'attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
ART. 7.
(Unità navali storiche).
1. Sono considerati beni culturali, ai sensi e per gli effetti del testo
unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali,
di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, le navi e i galleggianti
di cui all'articolo 136 del codice della navigazione e le unità da diporto di
cui all'articolo 1 della legge 11 febbraio 1971, n. 50, come da ultimo
modificato dalla presente legge, compresi i beni navali che ne siano dotazione o
accessorio, che abbiano più di 25 anni di età dal momento della costruzione e
presentino almeno uno dei seguenti requisiti:
a) rappresentino un caso particolare per la peculiarità progettuale,
tecnica, architettonica o ingegneristica della costruzione o per la scelta dei
materiali impiegati;
b) abbiano raggiunto traguardi sportivi o tecnici che li abbiano resi
conosciuti ovvero siano stati protagonisti di eventi particolari;
c) rivestano un interesse storico o etnologico o derivante dalle
personalità che li hanno posseduti;
d) abbiano contribuito attivamente allo sviluppo sociale ed economico del
Paese;
e) siano fedeli riproduzioni di imbarcazioni storiche, purché utilizzati
come strumenti sussidiari, illustrativi e didattici.
2. I beni di cui al comma 1 sono soggetti alla disciplina di cui ai capi I e II del titolo I del citato testo unico di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490.
3. Il Ministro per i beni e le attività culturali, con proprio decreto,
nomina una commissione incaricata di esprimersi obbligatoriamente su:
a) il possesso dei requisiti di cui al comma 1;
b) i provvedimenti di individuazione, di tutela, di valorizzazione, di
conservazione, di restauro e altri interventi sui beni di cui al comma 1;
c) il possesso dei requisiti di professionalità e di affidabilità da
parte dei cantieri navali nazionali e degli artigiani maestri del legno, ivi
compresi i maestri d'ascia e assimilati, che possono procedere agli interventi
di restauro dei beni di cui al comma 1.
4. Dall'attuazione del comma 3 non devono derivare nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
5. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministro per i beni e le attività culturali, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è emanato il regolamento per l'attuazione delle disposizioni del presente articolo.
ART. 8.
(Ordinanze di polizia marittima).
1. In deroga all'articolo 59 del regolamento per l'esecuzione del codice della navigazione, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1952, n. 328, le ordinanze di polizia marittima concernenti la disciplina dei limiti di navigazione rispetto alla costa sono emanate dal capo del compartimento marittimo.
ART. 9.
(Disposizioni inerenti i controlli di sicurezza della navigazione).
1. I controlli relativi alla sicurezza della navigazione rientrano nella preminente competenza del Corpo delle capitanerie di porto-guardia costiera.
2. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica, con specifiche direttive, i criteri per lo svolgimento dei controlli in materia di sicurezza della navigazione da diporto.
ART. 10.
(Modifica all'articolo 1 del regio decreto 29 luglio 1927, n. 1814).
1. All'articolo 1 del regio decreto 29 luglio 1927, n. 1814, il terzo comma è sostituito dal seguente:
"I rimorchi con massa uguale o superiore a 3,5 tonnellate sono iscritti nel registro di cui al numero 1 del primo comma, in appositi volumi, con fogli aventi numerazione progressiva propria, distinta da quella dei volumi per le autovetture, gli autocarri e gli altri veicoli ad essi assimilabili".
ART. 11.
(Disposizioni in materia di sinistri e inchieste formali).
1. In caso di sinistro concernente in modo esclusivo unità da diporto non adibite al noleggio, ove dal fatto non derivi l'apertura di procedimento penale, l'inchiesta formale di cui all'articolo 579 del codice della navigazione è disposta solo ad istanza degli interessati.
ART. 12.
(Azioni emesse da società concessionarie di porti o approdi turistici).
1. Le azioni emesse da società concessionarie di porti o approdi turistici le quali attribuiscano il diritto all'utilizzo di posti di ormeggio presso tali strutture non costituiscono strumento finanziario ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1, comma 2, lettera a), del testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58.
ART. 13.
(Disposizioni concernenti le concessioni di beni demaniali marittimi per
finalità turistico-ricreative nonché l'esercizio di attività portuali).
1. Le parole: "Le concessioni di cui al comma 1" di cui al comma 2 dell'articolo 01 del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 1993, n. 494, come modificato dall'articolo 10 della legge 16 marzo 2001, n. 88, si interpretano nel senso che esse sono riferite alle sole concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, quali indicate nelle lettere da a) ad f) del comma 1 del medesimo articolo 01.
2. Al comma 2 dell'articolo 01 del decreto-legge n. 400 del 1993, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 494 del 1993, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Le disposizioni del presente comma non si applicano alle concessioni rilasciate nell'ambito delle rispettive circoscrizioni territoriali dalle autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84".
3. Dopo il comma 2 dell'articolo 01 del decreto-legge n. 400 del 1993,
convertito, con modificazioni, dalla legge n. 494 del 1993, è aggiunto il
seguente comma:
"2-bis. Le concessioni di cui al comma 2 che siano di competenza
statale sono rilasciate dal capo del compartimento marittimo con licenza".
4. Al comma 7 dell'articolo 18 della legge 28 gennaio 1994, n. 84, è aggiunto il seguente periodo: "Su motivata richiesta dell'impresa concessionaria, l'autorità concedente può autorizzare l'affidamento ad altre imprese portuali, autorizzate ai sensi dell'articolo 16, dell'esercizio di alcune attività comprese nel ciclo operativo".
ART. 14.
(Sgravi contributivi).
1. I benefíci di cui all'articolo 21, comma 10, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, possono essere accordati anche in misura superiore al 25 per cento qualora consentito dagli stanziamenti allo scopo previsti.
ART. 15.
(Disposizioni abrogative).
1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogati:
a) gli articoli 2, 3, 29, 34, 40, 41 e 42 della legge 11 febbraio
1971, n. 50, e successive modificazioni;
b) gli articoli 15, 17 e 18 della legge 6 marzo 1976, n. 51, e successive
modificazioni;
c) l'articolo 15 della legge 5 maggio 1989, n. 171, e successive
modificazioni;
d) il comma 3-bis dell'articolo 1 della legge 12 luglio 1991, n. 202,
e successive modificazioni;
e) i commi 6 e 12-bis dell'articolo 65 del decreto-legge 30 agosto
1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n.
427;
f) l'articolo 3 del decreto-legge 16 giugno 1994, n. 378, convertito, con
modificazioni, dalla legge 8 agosto 1994, n. 498, e successive modificazioni;
g) gli articoli 11, 12, 13, 14, 18, comma 2, e 19, comma 3, del decreto
legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e successive modificazioni.
2. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, la tassa di stazionamento di cui all'articolo 17 della legge 6 marzo 1976, n. 51, abrogato dal comma 1, lettera b), del presente articolo, non è più dovuta.
3. All'onere derivante dall'attuazione del comma 2, pari a 10.870.000 euro
annui a decorrere dall'anno 2003, si provvede mediante corrispondente riduzione
dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2003-2005,
nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo
speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle
finanze per l'anno 2003, allo scopo utilizzando:
a) quanto a 2.941.000 euro per l'anno 2003, 2.120.000 euro per l'anno 2004 e
5.791.000 euro a decorrere dall'anno 2005, l'accantonamento relativo al medesimo
Ministero;
b) quanto a 7.929.000 euro per l'anno 2003, 5.456.000 euro per l'anno 2004 e
5.079.000 euro a decorrere dall'anno 2005, l'accantonamento relativo al
Ministero dell'interno;
c) quanto a 3.294.000 euro per l'anno 2004, l'accantonamento relativo al
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
4. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.