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L'Emblema della Repubblica


Il decreto legislativo del Presidente del Consiglio del 19 giugno 1946, n. 1, stabiliva all'art. 7 che l'Assemblea costituente scegliesse l'emblema ufficiale della Repubblica.

L'emblema doveva essere semplice, esteticamente gradevole, e nel contempo permettere una rappresentazione visiva dei valori sui quali la Repubblica intendeva fondarsi.

Il problema si rivelò più complesso del previsto. Il 27 ottobre 1946 il Presidente del Consiglio dei ministri nominò una commissione che promosse un concorso per l'emblema della Repubblica. Nessuno dei progetti presentati (oltre 600 bozzetti da parte di 346 candidati, attualmente conservati presso l'Archivio centrale dello Stato) fu accolto dalla Costituente, che decise di bandire un nuovo concorso al termine del quale venne adottato il bozzetto di Paolo Paschetto (votazione del 31 gennaio 1948). Pervennero 197 disegni e parteciparono 96 candidati fra cui artisti affermati e semplici cittadini.

Emblema di Sologni

L'emblema proposto da Francesco Sologni, di Correggio Emilia. E' uno dei più interessanti ed esteticamente gradevoli fra quelli conservati.
[ASCD, Costituente, Incarti di segreteria, b. 136, fasc. G]

Disegno di Fratallone

L'immagine a destra rappresenta un particolare del disegno inviato da Mariano Frattallone. Si tratta di un disegno assolutamente non professionale, appena abbozzato e dal tratto ingenuo, mentre la lettera allegata al disegno ne illustra la simbologia.
[ASCD, Costituente, Incarti di segreteria, b. 136, fasc. G]

L'emblema prescelto dalla Costituente nella seduta del 31 gennaio 1948 è quello inviato dal pittore Paolo Paschetto. La simbologia, spiegata dalla lettera di accompagnamento, è la seguente: "L'ulivo è il simbolo di pace; la quercia, di vigore; la ruota, di lavoro e di progresso. L'Italia, raffigurata dalla stella, rinasce al suo nuovo destino nella pace operosa e nelle feconde attività".
[ASCD, Costituente, Incarti di segreteria, b. 136, fasc.G]

Lettera di Terracini

Lettera di Umberto Terracini al Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi di comunicazione del deliberato dell'Assemblea.
[ASCD, Costituente, Incarti di segreteria, b. 136, fasc. G]

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