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il nostro Paese sta soffrendo di una grave crisi energetica, con particolare riferimento alla riduzione delle forniture di gas metano provenienti dalla Russia;
si paventano provvedimenti di contenimento dei consumi a carico delle attività produttive, con possibile riduzione della produzione di energia elettrica;
da parte del Governo, della Confindustria, di ENI si riconosce l'inderogabile esigenza di acquisire forniture aggiuntive ed alternative di gas, ricorrendo alla importazione di metano liquefatto;
diversi progetti per la costruzione di impianti di rigassificazione sono stati presentati per le necessarie autorizzazioni;
fra questi è stato definitivamente approvato dalla Conferenza dei Servizi il progetto proposta da OLT Offshore, che prevede la realizzazione di un terminale galleggiante al largo della costa della Toscana (Livorno);
la stampa ha riportato la notizia che il Decreto autorizzativo sarebbe stato firmato nel breve termine dal Ministro delle Attività Produttive e dal Ministro dell'Ambiente;
nonostante il tempo trascorso e la grave emergenza energetica non risulta che il suddetto decreto sia stato emanato -:
per quali ragioni il decreto autorizzativo del progetto relativo al terminale galleggiante da realizzarsi al largo della costa toscana, non sia ancora stato emanato con la conseguenza di ritardare ulteriormente l'importazione di gas aggiuntivo rispetto ai volumi già disponibili.
(2-01817) «Mazzarello, Chiti, Susini».
le attuali vicende relative alla riduzione delle forniture del gas dalla Russia toccano solo marginalmente la Sardegna, la quale è ancora l'unica regione italiana a non essere servita dalle condotte del gas naturale;
la grande maggioranza delle famiglie isolane, eccezion fatta per quelle residenti in alcuni fra i maggiori centri, sono infatti costrette a utilizzare, per cuocere i cibi, cucine alimentate da gas in bombola;
moltissimi impianti di riscaldamento sono alimentati allo stesso modo, ciò che fra l'altro concorre in misura rilevante a mantenere bassi i livelli di inquinamento atmosferico;
come chiunque può agevolmente rilevare il costo del gas in bombola in Sardegna è enormemente più elevato (anche il doppio) di quello delle altre regioni italiane, nel più ampio contesto di una grave penalizzazione dell'Isola in termini di costi energetici complessivi per le famiglie e per le imprese;
l'incidenza di questa voce nel bilancio delle famiglie è diventata pertanto molto pesante, con gli ovvii picchi nei periodi di maggior rigore climatico;
tra gli effetti collaterali di questo stato di cose vi è la circostanza che le famiglie meno abbienti a limitare fortemente l'uso del riscaldamento, con conseguente incremento delle malattie da raffreddamento e la cronicizzazione delle malattie polmonari, specialmente per i bambini e gli anziani -:
se sia a conoscenza delle ragioni che sono alla base di una così rilevante differenza di prezzo del gas in bombola tra la Sardegna e le altre regioni;
quali urgenti iniziative intenda adottare per porre fine ad una discriminazione gravissima nei confronti delle famiglie sarde, coinvolgendo se del caso l'Autorità garante della Concorrenza e del mercato e verificando in particolare se siano in corso fenomeni di tipo speculativo.
(4-19853)
la disciplina dei consumatori e degli utenti è sancita, tra l'altro, nella legge 30 luglio 1998 n. 281;
la predetta legge all'articolo 1, comma 2, consacra il principio di un'adeguata informazione e di una corretta pubblicità;
le Associazioni dei consumatori e degli utenti sono legittimate ad agire per la tutela degli intere si collettivi;
la stessa legge 281 del 1998 ha istituito il Consiglio Nazionale dei consumatori e degli utenti presso il ministero delle Attività Produttive -:
come mai non si sia mai presentata in detto Consiglio una proposta di regolamentazione delle attività di servizio delle società (private) che gestiscono le Black list di qualsiasi natura, considerato che i dati in esse contenuti vengono gestiti e diffusi sul mercato con vantaggio e/o pregiudizio per tutti coloro che vi accedono e spesso arrecano disastrose conseguenze su scala sociale ai consumatori e agli utenti che risultano tagliati fuori dai normali canali del credito bancario.
(4-19866)
il comma 11 dell'articolo 11 della legge 14 maggio 2005, n. 80 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35 prevede: «al fine di consentire lo sviluppo e la ristrutturazione produttiva delle imprese interessate, l'applicazione di condizioni tariffarie favorevoli per le forniture di energia elettrica di cui all'articolo 1, comma 1, lettera c), del decreto-legge 18 febbraio 2003, n. 25, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 aprile 2003, n. 83, viene prorogata a tutto l'anno 2010 alle condizioni tariffarie di cui al 31 dicembre 2004»;
il comma 12 del medesimo articolo stabilisce, inoltre, che «le condizioni tariffarie di cui al decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato in data 19 dicembre 1995, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 39 del 16 febbraio 1996, sono estese con provvedimento dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, alle forniture di energia elettrica destinata alle produzioni e lavorazioni dell'alluminio, piombo, argento e zinco e al ciclo clorosoda, con riferimento ai prezzi praticati per forniture analoghe sui mercati europei nei limiti degli impianti esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, situati nel territorio della regione Sardegna e caratterizzati da alimentazione in alta tensione. Le condizioni tariffarie di cui al presente comma vengono riconosciute a fronte della definizione di un protocollo d'intesa contenente impegni per il lungo periodo sottoscritto dalle parti con l'amministrazione della regione Sardegna ed i Ministeri interessati;
in data 13 ottobre con delibera n. 217 del 2005, l'Autorità per l'energia e il gas ha definito le condizioni tariffarie speciali di cui sopra;
l'efficacia delle disposizioni della predetta delibera è condizionata alla positiva conclusione della procedura di notifica di cui all'articolo 88 del Trattato dell'Unione Europea nella versione consolidata 2002/C325/01;
la Commissione ha, inoltre, richiesto, per il tramite del Ministero delle Attività Produttive, alle aziende interessate una ulteriore documentazione che puntualmente è stata inviata;
la risposta da Bruxelles sarebbe pertanto dovuta arrivare già da tempo ma il ritarda accumulato sta producendo forti tensioni e preoccupazioni tra i lavoratori e le loro famiglie, che vedono in forte pericolo il loro futuro;
questa situazione riguarda non solo la Portovesme Srl, con circa 800 lavoratori in cassa integrazione, ma coinvolge anche la Alcoa e l'Euroallumina ed Ila -:
se non ritenga di adottare ogni utile iniziativa volta a sollecitare la conclusione della procedura in questione da parte della Commissione, anche in previsione del prossimo scioglimento delle Camere che potrebbe determinare un ulteriore blocco dell'iter con tutte le evidenti conseguenze che questo determinerebbe in termini di ricadute economiche ed occupazionali in un territorio già fortemente penalizzato e dove la disoccupazione raggiunge attualmente percentuali del 30-35 per cento.
(4-19872)
la società Conforama Italia costituitasi nel 2001, Holding finanziaria che svolge attività di commercio di mobili, articoli per la casa e bricolage nel mercato nazionale, il cui capitale sociale è detenuto per il 9 per cento da Conforama Holding e per il restante 5 per cento la Conforama France, mentre quanto a partecipazioni risulta la controllante di F.L.I.E S.A. con sede legale in Lussemburgo e collegata a CREDIRAMA S.p.A. (ex Finaref Italia SpA) con sede legale a Firenze, come risulta dal bilancio depositato;
la suddetta società Conforama, il cui organico è pari a circa 3.000 dipendenti, con sede legale in Milano, nel 2002 incorporava SALZAM Mercatone Holding SpA, Emmezeta Sardegna SpA, Emmezeta Fasano Srl, risulta composta da diverse unità locali, tra le quali Vergiate (Varese), Bagnaria Arsia (Udine), Campogalliano (Modena), Aprilia (Roma), Rieti, Sassari, Montalto Uffugo (Cosenza), Affi (Verona), usa come insegne Emmezeta e Conforama e, operando a livello nazionale con le maggiori società che gestiscono catene di mercatoni, gestisce negozi e punti vendita, tra i quali quelli di Vergiate, Tortona, Affi, Pordenone, Sassari e San Giuliano Milanese;
Conforama S.p.A. società che fa riferimento alla PINAULT Printemp francese ed opera nel settore commerciale dal 2002, potendo contare su diversi canali distributivi, registrando buoni fatturati, benché risultino a bilancio elevati costi di gestione, è tuttavia ben patrimonializzata e gode di favorevoli referenze bancarie, avendo una situazione debitoria buona con ampia autonomia aziendale;
risulterebbe in procinto di procedere alla chiusura del punto vendita sito nel comune di San Giuliano Milanese, alle cui dipendenze figurano 45 dipendenti, la gran parte giovani, i quali dalla metà del mese di marzo prossimo rischiano la messa in mobilità per un anno -:
quali iniziative il Governo intenda assumere affinché la società in oggetto receda dagli intendimenti di chiusura del punto vendita di San Giuliano Milanese e mantenga nel territorio milanese una attività produttiva e commerciale, la quale risulta importante sia ai fini occupazionali sia ai fini dello sviluppo economico del territorio del Sud Milano.
(4-19881)