...
in tal modo è stata abolita la figura dell'assistente che, di fatto è stato trasformato in un aiuto corresponsabile;
fino a pochi anni fa Medici chirurghi non specializzati ed odontoiatri potevano essere assunti negli ospedali con il titolo di assistente medico (primo grado dell'allora vigente gerarchia ospedaliera che prevedeva primario, aiuto corresponsabile ed assistente);
con il riordino del rapporto di lavoro dei medici ospedalieri, che ha introdotto il principio della dirigenza medica, alla figura del primario è stata sostituita quella del dirigente medico di secondo livello e alla figura dell'aiuto corresponsabile quella del dirigente medico di primo livello;
tale promozione dell'assistente alla corresponsabilità ha implicato l'obbligo di specializzazione nei concorsi per l'assunzione, al fine di evitare che, ad esempio, un aiuto di medicina interna fosse un medico sprovvisto della corrispondente specialità;
sebbene sia corretto che un aiuto corresponsabile sia uno specialista del settore, non va dimenticato che la laurea in odontoiatria e protesi dentaria è già di per se stessa una laurea specialistica, come dimostra il fatto che sia stata abolita la specializzazione in odontoiatria;
inoltre, in Italia, per legge, l'odontoiatria può essere esercitata solo dagli odontoiatri o dai medici chirurghi con la vecchia specialità ora abolita, a riprova di come la legge già equipari i medici specialisti in odontoiatria agli odontoiatri che di fatto in futuro saranno i soli a poter esercitare le prestazioni sanitarie odontoiatriche;
le scuole specialistiche previste in odontoiatria sono solo due (ortognatodonzia e chirurgia orale) e non esiste in ordinamento nessuna specialità diretta in odontoiatria; tali specializzazioni sono da considerarsi «super specialità», in quanto si occupano dell'approfondimento di un solo ramospecifico dell'odontoiatria;
nelle graduatorie specialistiche ambulatoriali convenzionate (SUMAI), dove sono considerati solo medici inpossesso di specialità per ogni branca, l'unica eccezione sarà la branca di odontoiatria, alla quale dovranno poter accedere i laureati in odontoiatria (ovviamente senza specialità in quanto già specialisti) o, ad esaurimento, i medici chirurghi in possesso della vecchia specialità;
attualmente esiste una discriminazione nei confronti dell'accesso degli odontoiatri nei reparti ospedalieri, dal momento che molti odontoiatri che vorrebbero ambire alla carriera ospedaliera si trovano esclusi dai concorsi ai quali possono essere ammessi solo i medici chirurghi con la vecchia specialità o i pochissimi odontoiatri specialisti nelle citate «super specialità» -:
se non ritenga opportuno adottare iniziative, anche normative, volte a consentire l'accesso alla dirigenza medica ospedaliera, oltre ai medici chirurghi specialisti per tutte le specialità, anche agli odontoiatri.
(4-19810)
in Sardegna, il più diffuso quotidiano locale ha recentemente riferito le sofferenze patite da due giovani donne, residenti in provincia di Cagliari, afflitte da «cistite interstiziale ... patologia piuttosto rara ma in costante aumento nell'isola, al punto che i casi diagnosticati sono ormai centinaia» (L'Unione Sarda, edizione del 24 gennaio 2006, pagina 24);
si è appreso, tra l'altro, che quella patologia è gravemente invalidante, tanto da essere incompatibile con lo svolgimento di un'attività lavorativa;
allo stato, «non esiste una cura» che assicuri la guarigione dalla cistite interstiziale: «per ora si può intervenire sodo sul dolore»;
i farmaci da assumere per tenere sotto controllo quella sintomatologia dolorosa «sono soltanto due ... il Quercetix, che costa 30 euro a confezione ma è sufficiente solo per due settimane ... Poi c'è il Fibrase: costa 15.05 euro e ne servono quattro scatole al mese ... Chi soffre di cistite interstiziale ha diritto all'esenzione dal ticket, ma c'è un inghippo: sono farmaci di classe C, cioè a pagamento ... Così, malgrado l'esenzione dal ticket, si devono pagare ...»;
le suddette «terapie antidolore» sono dunque «costosissime» e impongono alle pazienti di spendere «fino a 300 euro al mese»;
tra l'altro, per quanto alle pazienti sia stata riconosciuta un'invalidità pari anche al 75 per cento, «la malattia non è inserita nell'elenco ASL», cosicché la competente «Commissione respinge regolarmente le ... domande» -:
quali dati e notizie siano a disposizione del Governo in relazione all'attuale incidenza - sul territorio nazionale e con particolare riguardo alla Sardegna - della patologia sopra indicata;
quali iniziative si ritenga opportuno assumere per assicurare ogni utile sostegno, anche di natura economica, alle persone che soffrono della patologia cui si è fatto riferimento in premessa, riconoscendo loro, ove possibile, il diritto alla somministrazione gratuita dei farmaci ritenuti indispensabili dai sanitari curanti.
(4-19814)