Allegato B
Seduta n. 744 del 3/2/2006


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ATTIVITĄ PRODUTTIVE

Interrogazione a risposta scritta:

FRAGALÀ, SANTORI, ARRIGHI, SAVO, MARINELLO, FASANO, MILANESE, LEZZA, MESSA, COLA, DE SENEEN, GALLO, CARLUCCI, STRANO, VILLANI MIGLIETTA, PERROTTA, RAMPONI, BUONTEMPO e ZACCHERA. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che:
da organi di stampa si è appreso delle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto il Presidente e vice Presidente di Unipol e di Unipol Banca, rispettivamente, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, i quali agendo in concerto con Giampiero Fiorani - amministratore della ex popolare di Lodi - con il finanziere Gnutti e pare con immobiliarista Ricucci, al di là delle eventuali condotte penalmente rilevanti per la cui verifica sono in corso indagini di competenza dell'autorità Giudiziaria, hanno realizzato profitti milionari attraverso plusvalenze di dubbia natura, assicurandosi risorse finanziarie, definiti dalla stampa «tesoretti» di ingentissima quantità;
i due suddetti vertici dell'Unipol, oggi costretti alle dimissioni a seguito dell'affiorare dello scandalo politico e finanziario, ma fino ad un momento prima lodati ed osannati sia dai massimi dirigenti della lega delle cooperative, sia dagli alti esponenti di vertice del partito dei Ds e cioè il Presidente Massimo D'Alema e il Segretario Generale Piero Fassino, hanno realizzato operazioni finanziarie, scalate societarie, e scorribande borsistiche al di fuori di ogni regola, di ogni legge e in spregio all'interesse del mercato finanziario, dei risparmiatori e dei soci delle cooperative;
i detti dirigenti Unipol e gli amministratori delle cooperative anziché reinvestire gli utili ricavati grazie alla legislazione speciale che le assiste e le sgrava da forti pesi fiscali e contributivi ed assolvendo alla loro funzione istituzionale di calmiere e di concorrenza rispetto alle imprese capitalistiche che dominano il settore della grande distribuzione, hanno di fatto riversato ingenti quantità di denaro in società finanziarie, sicché l'originaria attività mutualistica, secondo l'interrogante, ha assunto carattere secondario rispetto alla ricerca di profitti di tipo finanziario-borsistico e immobiliare;
venuti meno i fini mutualistici di aiuto ai soci ed ai consumatori, gli amministratori delle dette cooperative, agendo, secondo l'interrogante, da veri ed incontrollati «padroni» hanno messo in atto formidabili attività di riciclaggio degli utili conseguiti dando vita ad organismi economici di tipo comune rivolti al conseguimento di lucro, in danno ovviamente delle ditte e delle società di capitali concorrenti, con evidente alterazione a proprio vantaggio delle regole del libero mercato e della concorrenza;
in più, a tenore delle indagini afferenti alla cosiddetta «bancopoli» queste stesse cooperative rappresentate dalla Unipol, guidata dai citati Consorte e Sacchetti, si sarebbero impegnate in operazioni bancarie e di borsa, acquistando e rivendendo le azioni delle stesse società finanziarie controllate, mediante la pratica spregiudicata dell'insider trading, realizzando così enormi plusvalenze di cui avrebbero apparentemente tratto profitto sia Giovanni Consorte che il suo vice;
tale spregiudicata attività finanziaria in spregio a qualunque regola del libero mercato e di tutela degli investitori e dei risparmiatori, secondo l'interrogante, ha tratto vantaggio dal passaggio dalla lira all'euro mediante l'alterazione e l'aumento


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speculativo dei prezzi dei beni prodotti, delle merci trattate e dei servizi forniti ai soci ed alla collettività -:
se e quali iniziative, in virtù del potere di vigilanza che la normativa vigente attribuisce al ministro interrogato, sono state assunte in merito e quali si intendano adottare per evitare il ripetersi di fatti come quelli esposti.
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