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Vittorio Tovalieri, responsabile dell'ufficio autoparco; nel febbraio 2004 provvedimenti sono stati emessi nei confronti di Giuseppe Sarecchia, ex capogruppo di AN, di Sergio Semproni, ex vicesindaco, e di Alberto Sgrò, presidente del consiglio comunale;
Roma, medaglia d'oro della Resistenza e luogo della deportazione di migliaia di ebrei;
norma di cui all'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 2004 n. 272 il Ministero dell'Interno all'articolo 1 comma 2 ha previsto la riserva di posti del 30 per cento, estendendola inopinatamente a tutto il personale appartenente ai ruoli dell'amministrazione civile dell'interno;
fine di reintrodurre la previsione della riserva in capo solo ai soggetti beneficiari di cui al regolamento.
nella relazione di apertura dell'anno giudiziario, il primo presidente della Corte di cassazione, Nicola Marvulli, ha riferito che nel 2005 sono stati denunciati 2.855.372 delitti, dei quali resta alto il numero dei soliti ignoti;
lo stesso primo presidente ha evidenziato che «le rapine eseguite all'interno delle abitazioni hanno assunto una frequenza che suscita grave allarme sociale», soprattutto nelle ville lombarde e venete, e che tali delitti sono caratterizzati da una spregiudicata aggressività;
il 30 gennaio 2006 a Umbertide tre banditi, dopo avere rapinato una banca, hanno sparato contro la folla e contro una pattuglia di carabinieri intervenuta sul posto, uccidendo un carabiniere, Donato Fezzuoglio, e ferendo altre persone;
nella legge finanziaria per il 2006 sono stati realizzati tagli pari al 20-30 per cento delle risorse per l'attività di prevenzione, di indagine e controllo del territorio delle forze dell'ordine;
le principali rappresentanze sindacali delle forze di polizia hanno recentemente manifestato davanti al Parlamento contro i tagli subiti in questi anni, anche con riferimento al rinnovo contrattuale -:
come il Governo, che si era impegnato nel 2001 per realizzare città più sicure, intenda intervenire per garantire la sicurezza dei cittadini, soprattutto nella aree del Paese più esposte alla criminalità.
(3-05326)
nel litorale romano operano agguerrite consorterie mafiose quali il clan Gallace-Novella, attivo nelle zone di Anzio e Nettuno;
indagini coordinate dalla DDA di Roma hanno attestato l'esistenza di un sodalizio criminale guidato da Armando Martinelli e dedito al compimento di estorsioni tra Pomezia e Ardea (procedimento n. 7336/00 del registro notizie di reato), raggiunto da dodici ordinanze di custodia cautelare in data 11 novembre 2000;
giova rilevare che Ardea è ormai «storicamente» caratterizzata da infiltrazioni mafiose, poiché già negli anni 50 vi era insediato il boss Francesco Paolo Coppola, detto «Frank Tre Dita», mentre tra la fine degli anni novanta e il 2000 diverse indagini della procura distrettuale hanno individuato pericolose organizzazioni di narcotrafficanti che comprendevano anche esponenti della `ndrangheta ivi residenti;
in data 21 novembre 2005, il GIP di Velletri dottor Gilberto Muscolo ha disposto 21 misure coercitive a carico di altrettanti soggetti, tra i quali spiccano Franco D'Agapiti, Vincenzo Scaramella e gli ex assessori del comune di Nettuno Vincenzo Guidi e Angelo Mascia;
D'Agapiti risulta condannato a 14 anni di reclusione (in seguito ridotti a sei) per aver costituito e diretto un'associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti;
lo stesso D'Agapiti risulta destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare, con le accuse di concorso in commercio di stupefacenti e di corruzione;
nell'ordinanza di cui sopra, il GIP afferma: «in ordine al rapporto tra politica e criminalità ad Anzio e Nettuno, come già accennato, andavano a rafforzare l'assunto degli investigatori le numerose intercettazioni telefoniche che lasciavano trasparire chiaramente come il D'Agapiti, proprio per la forza intimidatrice che gli deriva dal suo spessore criminale e non certo per le capacità politiche, riusciva a condizionare il comune di Nettuno;
altro soggetto di spicco del sodalizio guidato da D'Agapiti risulta Vincenzo Scaramella, già indagato per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nell'ambito del procedimento contro il clan Gallace, oggetto di indagini da parte della Criminalpol per il medesimo reato nell'ambito dell'inchiesta «Tridente», definito nell'ordinanza del GIP di Velletri «personaggio criminale degno di rispetto»;
nella medesima ordinanza il GIP afferma: «nel corso di un'ennesima telefonata di sollecito per il rilascio del permesso di soggiorno ad uno straniero, appreso da Scaramella che ha lasciato il posto di lavoro, gli propone di organizzare un'attività in società, probabilmente ad Ardea. Scaramella sosteneva che i vertici politici sono a sua disposizione»;
emerge inoltre l'interessamento di Franco D'Agapiti in vicende relative ad Ardea: «alle ore 18 del 22 agosto 2005 il D'Agapiti riesce a parlare con il consigliere provinciale di AN (all'epoca vice sindaco di Nettuno) geometra Stefano Di Magno dicendogli che un amico di Enzo (Scaramella) ha un'urgente necessità di parlare con il sindaco di Ardea per un'agevolazione»;
è opportuno rilevare che già in passato il prefetto di Roma era dovuto intervenire su Ardea, dopo il primo consiglio comunale della nuova consiliatura guidata dal sindaco di Forza Italia Carlo Eufemi, per dichiarare l'ineleggibilità, nel luglio 2004, di un consigliere condannato per rapina a mano armata, tale Franco Marcucci di Forza Italia;
nel dicembre 2003 la guardia di finanza ha arrestato per truffa aggravata, turbativa di incanti e falso in atto pubblico cinque persone, tra le quali spiccano gli allora funzionari comunali Pietro Canino e
la stessa procura di Velletri sta conducendo inoltre numerose altre inchieste sulla gestione dei servizi cimiteriali e sull'abusivismo edilizio;
secondo un dettagliato dossier presentato dai partiti dell'Unione al prefetto di Roma, numerose intimidazioni avrebbero costretto alle dimissioni il presidente della commissione consiliare trasparenza Antonio Abate;
secondo quanto contenuto nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2005 del procuratore regionale presso la Corte dei conti, risultano citati in giudizio quattro amministratori del comune di Ardea per il conferimento di consulenze esterne illegittime, mentre alcuni funzionari comunali risultano citati in giudizio per illegittimità connesse all'assegnazione dell'appalto per il trasporto scolastico;
risulta altresì che il giornalista locale Luigi Centore, impegnato in denunce contro il malaffare, abbia subito numerose intimidazioni;
lo scioglimento del consiglio comunale di Nettuno per accertato condizionamento mafioso, con deliberazione del Consiglio dei ministri del 24 novembre 2005, ha confermato come la criminalità organizzata nel litorale si sia già infiltrata in una amministrazione locale -:
se il Ministro interrogato sia al corrente dei fatti suesposti;
se, in caso affermativo, intenda costituire una commissione di accesso agli atti in seno al comune di Ardea, al fine di verificare la sussistenza di eventuali presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000.
(4-19723)
il 29 gennaio scorso allo Stadio Olimpico di Roma, in occasione dell'incontro di calcio tra Roma e Livorno, sono comparsi striscioni che inneggiavano al nazismo e ai forni crematori (la scritta «Dio è con noi», frase simbolo degli orrori del nazismo e la scritta «Lazio-Livorno: stessa iniziale, stesso forno»), bandiere naziste, svastiche, croci celtiche e drappi con il ritratto di Mussolini;
da notizie apparse sugli organi di stampa si apprende che gli investigatori della Digos romana hanno reso noto che nel pomeriggio del 29 gennaio, durante le operazioni di controllo di filtraggio dei tifosi prima dell'incontro di calcio con il Livorno, nei pressi della pista ciclabile, sotto ponte Duca d'Aosta è stato trovato un borsone contenente 6 bottiglie molotov e uno striscione con la scritta «v'avemo bruciati vivi»;
l'intollerabile episodio, che ha avuto vasta eco su tutti gli organi di stampa e che è stato condannato dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani, dalla Comunità ebraica e da numerosi esponenti politici, si è verificato a 48 ore dalla celebrazione della giornata della memoria, che ricorda la tragedia della Shoah e le vittime dell'Olocausto;
l'opinione pubblica italiana si chiede come tali simili episodi si possano verificare, anche tenuto conto del fatto che, con le nuove leggi, tutti i possessori di biglietto devono essere identificati e come certi striscioni possano perciò entrare allo stadio;
a parere dell'interrogante, quanto è avvenuto suona come una vera e propria provocazione che offende la comunità ebraica e che colpisce l'intera città di
secondo l'interrogante, questa vicenda conferma, di fatto, il fallimento del decreto cosiddetto Pisanu e l'impossibilità della forze dell'ordine di prevenire l'ingresso di simili striscioni e rende ancora una volta necessario ribadire che le partite di calcio di fronte a episodi di razzismo così evidente devono essere sospese -:
se e quali iniziative intenda adottare per evitare che simili episodi nel futuro non si verifichino mai più.
(4-19725)
negli ultimi anni, nel territorio della provincia di Reggio Calabria, si sono verificati innumerevoli casi di furti e aggressioni perpetrati ai danni di cacciatori;
solo nel corso del 2005, le Forze dell'Ordine hanno segnalato oltre 33 casi del genere, avvenuti prevalentemente nelle zone aspromontane ricadenti nei Comuni di Bagnara Calabra, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Cosoleto, Laureana di Borrello, Gioia Tauro, Rosarno e Rizziconi;
le attenzioni dei malviventi, autori di vere e proprie imboscate commesse soprattutto nelle prime ore del mattino, quando i controlli sono ridotti al minimo, non sono state rivolte esclusivamente ai fucili dei cacciatori, ma anche al denaro contante, oggetti personali, autovetture e perfino cani che i cittadini si erano portati appresso nelle battute venatorie;
in alcuni dei casi più gravi, oltre al furto e l'aggressione, i cacciatori hanno affermato di essere stati vittima di sequestro di persona anche per diverse ore, come documentato ampiamente dalle denunce fatte alle Forze dell'Ordine e dalle cronache riportate sulla stampa locale;
è concreto il rischio che dietro tale recrudescenza criminale si celi la mano delle locali cosche della 'ndrangheta, che attraverso i furti si riforniscono di armi e mezzi da utilizzare per le proprie attività malavitose -:
quali iniziative urgenti intenda assumere per salvaguardare l'incolumità dei cittadini della provincia di Reggio Calabria che, nel rispetto delle leggi vigenti, esercitano l'attività venatoria e per tutelare la legalità nelle suddette zone dell'Aspromonte.
(4-19726)
i funzionari, appartenenti alla ex carriera direttiva di ragioneria presso il Ministero dell'Interno sono in possesso di una anzianità di quindici anni maturata nell'espletamento della carriera direttiva presso gli Uffici centrali e periferici del Ministero dell'Interno;
i medesimi nella qualità hanno presentato domanda di partecipazione al concorso pubblico sulla base del Decreto del Capo del Dipartimento per gli affari interni e territoriali 20 dicembre 2005 bandito dal Ministero dell'Interno per la copertura di venti posti di dirigente o di seconda fascia del ruolo del personale dell'amministrazione civile dell'interno (cfr. Gazzetta Ufficiale n. 102 del 27 dicembre 2005);
i medesimi sulla base dell'articolo 22 comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 2004 n. 272 regolamento di disciplina in materia di accesso alla qualifica di dirigente, attuativo dell'articolo 28, comma 5 del decreto legislativo n. 165 del 2001 ed in possesso altresì della qualifica apicale comunque denominata della carriera direttiva, chiedevano di avvalersi della riserva indicata nell'articolo 1 comma 2 del bando, con apposita dichiarazione inserita nella domanda di partecipazione al concorso»;
tutto ciò si rendeva necessario atteso che nel bando surrichiamato e, secondo l'interrogante, in palese violazione della
in tal modo il Ministero dell'Interno ha dunque indebitamente sostituito una norma di maggior favore espressamente voluta dal legislatore per premiare le maggiori esperienze professionali, con una riserva di posti di cui possono beneficiare anche lavoratori con soli cinque anni di esperienza professionale e persino in posizioni inferiori (C1), con una norma del tutto arbitraria, e contraria ai principi posti dal legislatore;
contrariamente l'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 2004 n. 272, norma di prima applicazione, al comma 2 in ordine alla riserve di posti stabilisce che «nel primo concorso pubblico per esami, bandito dalle amministrazioni ai sensi dell'articolo 3 del regolamento, il trenta per cento dei posti messi a concorso è riservato al personale appartenente da almeno quindici anni alla qualifica apicale, comunque denominata, della carriera direttiva nell'amministrazione che indice il concorso; la norma regolamentare palesemente violata ha invece indicato dei requisiti di prevalenza ai fini della riserva a favore dei partecipanti, e cioè rispettivamente l'anzianità di servizio di quindici anni; qualifica apicale; carriera direttiva, ai fini di dare una valutazione peculiare rispettivamente all'esperienza lavorativa (quindici anni), alla qualifica apicale, comunque denominata (elevata professionalità), e alle carriere direttive di ciascun dicastero;
l'indebita estensione della riserva di cui all'articolo 1 comma 2 del bando comporta una riduzione degli anni lavorativi prevista per gli aventi diritto ai fini della riserva di posti del 30 per cento da quindici a cinque anni, nonché una ulteriore riduzione della qualifica apicale, comunque denominata, a quella più bassa (C1) che in altri Ministeri comunque non è inferiore al C2;
neanche può, secondo l'interrogante, il Ministero degli Interni ritenere derogabile il principio della riserva in materia concorsuale, ad opera di circolare interne subordinate gerarchicamente alla norma regolamentare sul piano delle fonti del diritto, con la conseguenza della intangibilità del principio della riserva previsto dall'articolo 22 comma 2;
altre amministrazioni (Ministero delle Comunicazioni, Ministero della Difesa e Ministero della Salute) hanno emanato bandi di concorso, pubblicati sulle Gazzette Ufficiali ottemperando invece al decreto del Presidente della Repubblica n. 272 del 2004;
in ogni caso tutti i funzionari appartenenti alla ex-carriera direttiva di ragioneria sono in possesso del requisito di cui all'articolo 22 comma 2 del regolamento, atteso che da almeno 15 anni hanno svolto le loro funzioni presso uffici privi di figure professionali apicali della carriera direttiva e dunque, rientranti a pieno titolo tra quelle ritenute dal regolamento «qualifica apicale comunque denominata»;
la ex-carriera di ragioneria fu assoggettata alla privatizzazione del rapporto di lavoro con decreto legislativo 29/93, perché ritenuta uguale alle carriere direttive degli altri dicasteri e oggi, invece, ingiustamente discriminata nella riserva dei posti;
tutto ciò cagiona danni rilevanti alla carriera dei funzionari nel Ministero dell'Interno -:
quali iniziative si intendano adottare per eliminare atti di disconoscimento del requisito della riserva per presunta non sussistenza della qualifica apicale «comunque denominata», ai sensi dell'articolo 22 comma 2 e ottemperare alle disposizioni di cui all'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica citato, provvedendo alla modifica del bando con riformulazione dell'articolo 1 comma 2 al
(4-19727)