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i lavori di adeguamento della strada statale 99 Matera-Altamura per il versante che parte da Matera verso Altamura, arteria di rilevanza strategica per l'intero territorio e che interessa uno dei distretti economici industriali (il mobile imbottito) più importanti dell'intero Mezzogiorno;
di progetto più accorte a tutela dell'ambiente, sottolineando, tra l'altro, come l'attuale continuo transito dei traghetti inquini gravemente il mare -:
trovato un varco nella recinzione dell'area ove di solito erano custoditi, in quanto la «rete metallica» era stata tagliata da sconosciuti;
da alcuni giorni e per 13 settimane sono stati collocati in cassa integrazione ordinaria i 20 lavoratori della ditta di costruzioni «Aleandri» che sta realizzando
l'avvio della Cig per i lavoratori ha bloccato completamente i lavori lungo la statale con immaginabili disagi alla circolazione visto che l'arteria è interessata dalla presenza di cantieri e deviazioni del traffico;
ufficialmente il ricorso alla Cig sarebbe legato a difficoltà burocratiche legate agli espropri;
viva è la preoccupazione delle istituzioni locali, dei sindacati e delle associazioni dei consumatori in quanto è diffuso il sospetto che il ricorso alla Cig sia determinato da problemi di liquidità da parte dell'Anas per il prosieguo dei lavori;
il lotto dei lavori sul versante pugliese non è ancora partito -:
quali siano le ragioni che hanno determinato il blocco dei lavori di adeguamento della strada statale 99 Matera-Altamura e il piano finanziario per la realizzazione dell'opera.
(2-01796) «Adduce, Filippeschi, Nigra, Marone, Maurandi, Guerzoni, Nieddu, Buglio, Pettinari, Oricchio, Zara, Susini, De Luca, Vertone, Galante, Albonetti, Lulli, Bellillo, Sgobio, Boccia, Rocchi, Potenza, Molinari, Lettieri, Luongo, Bindi, Grillini, Cazzaro, Camo, Buemi, Grotto, Ceremigna, Pappaterra, Capitelli, Sabattini, Piglionica».
pare che oramai si sia costituito un vero e proprio network di gruppi pronti ad organizzare proteste contro tutte le più importanti opere pubbliche atte alla modernizzazione delle infrastrutture del Paese, da quelle «no Tav» in Val di Susa a quelle contro il ponte sullo stretto di Messina, proteste che in diversi casi sono degenerate in veri e propri tafferugli;
durante il corteo svoltosi a Messina domenica 22 gennaio 2006 è addirittura stato ferito un consigliere comunale di Alleanza nazionale della città, dapprima colpito da un bengala e dopo, a manifestazione già conclusa, selvaggiamente picchiato, ad opera - secondo la digos - di alcuni esponenti dei no global calabresi;
i partecipanti alle proteste motivano la loro contrarietà al ponte sostenendo l'inutilità dell'opera ed un pericoloso impatto ambientale, fatti, questi, entrambi smentiti dagli autori del progetto;
la società «Stretto di Messina» ha garantito a più riprese che sono state impiegate tutte le precauzioni e metodologie
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di garantire un attento e costante monitoraggio dei lavori per la realizzazione dell'opera, al fine di garantire il rispetto di tutte le norme a tutela e protezione dell'ambiente, così come previsto in tutti i relativi progetti.
(3-05310)
l'Alitalia spa sta vivendo nuovamente una crisi molto grave, con pesanti ripercussioni per i passeggeri, per i lavoratori e per il sistema Italia;
solo di fronte al blocco totale dei voli il Governo ha tardivamente convocato le organizzazioni sindacali per il 25 gennaio 2006;
nel frattempo le verifiche effettuate, dai Ministeri dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti con l'Enav spa e con l'Enac spa, sul decreto-legge che ha introdotto i requisiti di sistema dimostrano che gli effetti per il vettore Alitalia sono ridotti a soli 7 milioni di euro per l'Alitalia stessa, cifra inferiore a quella attribuita agli altri vettori concorrenti, 30 milioni di euro all'Enav spa, 38 milioni di euro all'Enac spa e una cifra più consistente alle società di gestione aeroportuali -:
se e quali misure il Governo intenda attuare per il rilancio e lo sviluppo di Alitalia spa e per evitare che l'intero sistema del trasporto aereo italiano entri in una crisi irreversibile.
(3-05312)
le agitazioni sindacali selvagge dei dipendenti dell'Alitalia e, in particolare, di quelli addetti ai servizi dì terra, oltre a creare gravissimi disagi ai viaggiatori, stanno provocando danni economici estremamente pesanti per la compagnia di bandiera, impegnata in un difficile programma di risanamento funzionale e gestionale, il che mette a rischio la riuscita del piano medesimo e, quindi, la salvaguardia del posto di lavoro di tutti i dipendenti;
questa prolungata agitazione sindacale, promossa in particolare da Cgil, Cisl e Uil ed attuata con metodi che appaiono all'interrogante illegali ed intimidatori nei confronti di quei dipendenti che vorrebbero lavorare, ha fatto emergere comportamenti illegali che ricordano tristemente i metodi del cosiddetto «autunno caldo»;
secondo l'interrogante, le ragioni reali di questi scioperi selvaggi sarebbero da ascriversi al timore della perdita di rappresentatività dei sindacati confederali nel comparto del trasporto aereo, a seguito della cessione di una quota del capitale AZ-Servizi alla Fintecna -:
quali iniziative intenda adottare per garantire il rispetto della legalità e dei diritti dei dipendenti che intendono lavorare e per far sì che il già arduo piano di risanamento e di rilancio dell'Alitalia possa avere successo.
(3-05313)
il progetto di ammodernamento della autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria costituisce una priorità di assoluta valenza strategica nella politica infrastrutturale del Paese, come con coerenza e forza sta sostenendo il gruppo della Margherita fin dall'inizio della legislatura;
il progetto è stato articolato in sette maxi-lotto, che hanno accorpato ed assorbito più lotti del progetto originario;
lo stato dei lavori nei predetti sette maxi-lotto procede con grande lentezza, fra continui rinvii e forti ritardi nell'effettivo inizio delle opere;
continuano a mancare ingenti finanziamenti per l'esecuzione integrale del progetto;
occorre avere un quadro dettagliato, preciso e finale, alla conclusione della XIV legislatura, dei finanziamenti e dei cantieri -:
quale sia la situazione dei finanziamenti, indicando le fonti ed i tempi di erogazione delle risorse, nonché i fondi occorrenti ed a oggi non previsti e, quindi, mancanti;
quale sia lo stato dei lavori nei sette maxi-lotto;
quale sia lo stato dei singoli ed ulteriori lotti specificando il grado e la percentuale di avanzamento delle opere e dei cantieri.
(5-05124)
così come si evince da alcuni articoli pubblicati sui quotidiani di Salerno La città ed Il Mattino sembrerebbe che, nel Comune di Angri in provincia di Salerno, in attuazione di una delibera comunale n. 182 del 4 ottobre 2005 che prevede il nuovo piano di riqualificazione e valorizzazione di piazza Doria, sia in atto lo spostamento del monumento ai caduti;
così come si evince dai predetti articoli, sembrerebbe che il monumento ai caduti, attualmente ubicato al centro di piazza Doria, sia destinato alla dislocazione nel lato sud-est della villa comunale, lì dove, in origine, erano ubicati i bagni pubblici;
da quanto si evince dagli articoli, sembrerebbe che il Co.S.Sa.P., Comitato Spontaneo per la Salute Pubblica di Angri, abbia inoltrato formale ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ed al Presidente della Giunta Regionale della Campania, così come previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 566 del 1986, impugnando la delibera del Comune di Angri n. 182 del 4 ottobre 2005;
da quanto si evince dalle citate fonti di stampa, l'intera cittadinanza di Angri sembrerebbe contraria alla dislocazione del monumento ai caduti in quanto, costruito nel lontano 1933 e completato nel 1940, testimonia il ricordo diquanti, originari di Angri, si immolarono in guerra per la Patria -:
se la competente sovrintendenza si sia già pronunciata in proposito e in caso affermativo a quali conclusioni sia giunta.
(4-19662)
in Sardegna, la stampa locale ha di recente riferito che, «lungo il tratto della nuova statale 125 compreso tra San Priamo e Castiadas», nella zona sudorientale dell'isola, «la strada statale, nonostante sia stata appena ultimata, è priva di protezioni proprio in un punto dove ci sono mandrie, greggi... L'ANAS da oltre tre anni avrebbe dovuto provvedere alla recinzione, ancora oggi invece nulla è stato fatto e gli automobilisti corrono dei seri pericoli» (Il Giornale di Sardegna, edizione del 21 gennaio 2006, pagina 32);
nei giorni scorsi, ad esempio, la carreggiata «in più punti» era occupata da animali allevati presso un'azienda agricola, nelle campagne di San Priamo. Si è appreso che «gli animali, un branco completo di asini sardi selezionati» avevano
la fonte citata riferisce inoltre che «la società che ha realizzato quel tratto di strada, la Cir di Ferrara (gruppo Coop costruttori) è fallita due anni fa e non ha ultimato i lavori. Oltre un chilometro, insomma, risulta privo di protezioni laterali. Il cantiere della stessa Cir si trova in stato di totale abbandono, a poche decine di metri dall'asfalto... periodicamente... è oggetto di attacchi incendiari soprattutto durante il periodo estivo. Un ulteriore pericolo per chi transita da queste parti» -:
se i dati e le notizie a disposizione del Governo confermino quanto riferito in premessa;
quali iniziative si ritenga opportuno assumere, in relazione al suddetto tratto, della strada statale 125, affinché siano urgentemente realizzate le protezioni laterali e sia comunque garantita la sicurezza del traffico.
(4-19665)