...
sanato la sua situazione fiscale, relativa ad una evasione pari a decine di milioni di euro, attraverso il pagamento di un importo pari a 1.800 euro, con due diversi versamenti;
tra lo Stato e la Regione Sardegna per l'attribuzione dello stabile della ex Manifattura Tabacchi, che ormai da anni è di fatto sottratto all'uso e alla programmazione dello sviluppo della città di Cagliari;
in ragione del successo della cosiddetta «Legge Sirchia».
da notizie di stampa si apprende che il contribuente Silvio Berlusconi avrebbe
il dato è emerso lo scorso 15 dicembre dal procedimento, in corso a Milano e ancora in fase di udienza preliminare, sulle presunte irregolarità compiute da Mediaset nell'ambito della compravendita dei diritti televisivi, quando a seguito della richiesta dell'Agenzia delle Entrate di alcune carte processuali per compiere accertamenti fiscali in relazione al periodo 1996/2002, si è appurato che il contribuente Berlusconi, avvalendosi della norma sul condono fiscale contenuta nella finanziaria 2003 (legge n. 289 del 2002), avrebbe regolarizzato così la sua posizione nei confronti del fisco -:
quali siano le valutazioni del Governo circa gli effetti di siffatte circostanze sulla credibilità del nostro sistema fiscale agli occhi della stragrande maggioranza dei contribuenti che onorano puntualmente i loro rapporti fiscali con lo Stato e se non ritenga che i fatti descritti in premessa rappresentino l'ennesimo, eclatante caso di conflitto di interessi tra ruolo istituzionale e situazione economico-patrimoniale dei soggetti beneficiari.
(2-01783)
«Violante, Agostini, Bogi, Calzolaio, Innocenti, Raffaella Mariani, Montecchi, Nicola Rossi, Ruzzante, Benvenuto, Cennamo, Crisci, Fluvi, Grandi, Nannicini, Tolotti».
a 38 anni dagli eventi sismici che hanno sconvolto la Valle del Belice, l'opera di ricostruzione - edilizia abitativa privata ed infrastrutture pubbliche - non è stata ancora completata;
ben due indagini conoscitive svolte dal Parlamento nella XII e XII legislatura hanno acclarato la legittimità delle richieste di ulteriori fondi per il Belice avanzate dalle amministrazioni locali per il definitivo completamento dell'opera di ricostruzione;
a 25 anni dagli eventi sismici che hanno colpito i comuni di Marsala, Petrosino e Mazara del Vallo, la ricostruzione non è stata ancora completata, anche perché negli ultimi quindici anni non c'è stato alcun significativo intervento da parte dello Stato;
nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria per il 2006, nella seduta della Commissione bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei deputati del 7 dicembre 2005, a fronte di alcuni emendamenti presentati dall'interrogante, volti a destinare fondi alle zone del Belice e ai comuni di Marsala, Mazara del Vallo e Petrosino, il rappresentante del Governo aveva assicurato un intervento in tal senso;
malgrado l'impegno assunto, nel maxiemendamento presentato al disegno di legge finanziaria per il 2006 non è stato previsto alcun stanziamento per il Belice e per i comuni di Marsala, Petrosino e Mazara del Vallo, mentre sono stati previsti fondi per tutte le altre analoghe calamità nelle altre regioni d'Italia -:
quali siano le motivazioni che hanno determinato l'esclusione del Belice e dei comuni citati dai finanziamenti destinati negli ultimi anni alle zone colpite da eventi sismici e quali iniziative intenda assumere per il reperimento delle risorse necessarie al completamento della ricostruzione, onde evitare una così evidente sperequazione di trattamento tra le aree interessate da eventi sismici.
(3-05263)
risulta all'interrogante che sarebbe a tutt'oggi in corso un contenzioso giudiziario
risulta all'interrogante altresì che alla Regione Sardegna sarebbe affidata la custodia giudiziaria del bene, con relative spese di guardiania;
secondo l'interrogante, è assolutamente paradossale che un edificio di tale importanza, in pieno centro cittadino, resti «terra di nessuno», sottratto ad ogni utilizzo e soggetto alla inevitabile decadenza derivante dall'abbandono;
nella città di Cagliari esistono altri stabili storici di rilevante importanza per lo sviluppo della città (basti pensare al carcere di Buon Cammino), la cui acquisizione al patrimonio pubblico rivestirebbe un grande significato per il complessivo riordino urbanistico del capoluogo della Sardegna -:
quale sia lo stato attuale del contenzioso giudiziario tra Regione Sardegna e Stato sull'attribuzione dello stabile dell'ex Manifattura Tabacchi e quali tempi realisticamente si prevedano per la sua definizione;
se sia possibile verificare la possibilità di una transazione stragiudiziaria della vertenza, che consenta di abbattere i tempi necessari per la completa acquisizione del bene da parte della Regione;
se sia stato completato il trasferimento in custodia giudiziaria alla regione di tutte le pertinenze dell'ex Manifattura Tabacchi e se in esse rientri anche lo stabile dell'ex cinema;
a chi competa la guardiania dello stabile e quali siano i costi annui che la pubblica amministrazione deve sopportare per essa;
se esista attualmente un servizio di manutenzione dello stabile e delle sue pertinenze che consenta di avere un quadro preciso dello stato della struttura e se siano previsti interventi manutentivi;
quali altri stabili di rilevanza storica di proprietà dello Stato siano in via di dismissione in Sardegna.
(4-19364)
ad un anno esatto dall'entrata in vigore della cosiddetta «Legge Sirchia» che ha introdotto il divieto del fumo in uffici e locali, il calo delle vendite delle sigarette si è attestato sulla percentuale significativa del 10,5 per cento;
la riduzione delle vendite nella misura suindicata comporta una perdita per l'erario di circa 94,3 milioni di euro;
ovviamente la diminuzione delle vendite genera un minor incasso - e dunque un corrispondente minor guadagno - per le rivendite di tabacchi;
si deve ritenere che la percentuale del 10,5 per cento sia consolidata e definitiva, considerato che nei primissimi mesi dall'entrata in vigore della «Legge Sirchia» il calo delle vendite aveva toccato il 19 per cento;
la promulgazione di una legge comunque da valutarsi positivamente ha tuttavia comportato un danno per le rivendite di tabacchi;
il successo della normativa - che tanti benefici apporta alla salute dei cittadini - è certamente centrale rispetto alle politiche del governo, che peraltro deve attentamente valutare il diritto delle ditte che vendono tabacchi di vedere riconosciuto dal punto di vista dei redditi d'impresa il minor utile fatalmente derivante dal ridotto giro d'affari -:
in ragione del dato ufficiale del 10,5 per cento di riduzione delle vendite di tabacchi da parte degli esercenti, se non ritenga di dover adottare iniziative normative dirette a prevedere benefici fiscali in favore delle rivendite di tabacchi, il cui reddito si è sensibilmente ridotto proprio
(4-19389)
un banchiere di Lehman Brothers, all'inizio del 2003, metteva in dubbio, ed in forma scritta, la solidità finanziaria della società Parmalat S.p.A. e la veridicità dei bilanci già all'inizio del 2003;
la nota di tale banchiere risulta prodotta fra i documenti sottoposti all'esame dei giudici chiamati a decidere sulle domande revocatorie e sulle azioni risarcitorie nei confronti delle banche creditrici di Parmalat S.p.A.;
come hanno sottolineato molti organi di stampa, è assolutamente inimmaginabile che le banche fossero ignare delle condizioni di Parmalat S.p.A. mentre lo stato di decozione e la discutibilità dei bilanci erano conosciuti da una banca statunitense;
infatti l'allarme sullo stato di insolvenza venne lanciato con largo anticipo sul default del 2003;
questo fatto nuovo pone, in effetti, pesanti interrogativi sul lavoro degli istituti di credito e deve, ad avviso dell'interrogante, indurre il Governo a seguire con maggiore attenzione la politica del credito, ferma ovviamente restando la libertà decisionale delle banche e delle imprese -:
se effettivamente risulti che Lehman Brothers abbia denunciato con largo anticipo lo stato di insolvenza della società Parmalat S.p.A. e se risulti che in effetti il mondo creditizio fosse informato della inattendibilità dei bilanci della società di Collecchio;
quali interventi si ritengano necessari e/o opportuni per far sì che, salvaguardata la libertà decisionale di banche ed imprese, vi sia un generale controllo circa l'operatività del mondo bancario, per prevenire disastri finanziari che coinvolgono centinaia di migliaia di risparmiatori e che minano irreparabilmente il prestigio e la credibilità del mondo finanziario e creditizio del nostro Paese.
(4-19403)