Allegato B
Seduta n. 724 del 22/12/2005


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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:

PASETTO, CASTAGNETTI, BOCCIA, LUSETTI, MONACO e MOLINARI. - AL Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
un treno regionale, partito dalla stazione di Roma Termini e diretto a Campobasso, intorno alle 15.30 del 20 dicembre 2005 ha tamponato vicino a Frosinone un altro convoglio fermo nella stazione di Roccasecca. L'urto ha fatto deragliare alcune carrozze che si sono impennate e sono finite sul tetto dei vagoni che le precedevano;
i feriti dell'incidente sono al momento 56, di cui 11 sono codici rossi, cioè feriti gravi con traumi cranici o plurimi che possono compromettere funzioni vitali, 12 sono stati classificati codici gialli, cioè gravi e necessitanti di assistenza medica di livello superiore, ma non in pericolo di vita e 12 sono codici verdi, feriti con lesioni, escoriazioni o fratture ma che non necessitano di assistenza medica altamente specialistica;
è stato appurato che sul treno investitore marcavano le tecnologie di sicurezza quale la ripetizione in macchina dei segnali. E, cosa ancora più drammatica, che su quella linea esiste la tecnologia che consente la ripetizione dei segnali, ma che questo meccanismo non era presente sul tipo di locomotiva che ha provocato l'incidente;
ancora una volta sulla Roma-Cassino come sulla Bologna-Verona il 17 gennaio 2005 ci troviamo pertanto davanti ad un incidente frutto della mancanza di investimenti, un incidente che, secondo gli interroganti, sarebbe stato evitato se vi fosse stata la presenza di un sistema di sicurezza all'avanguardia;


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il nodo ferroviario di Roma e dei Lazio è uno dei principali d'Italia, ma in questi anni gli investimenti del Governo sono stati drasticamente tagliati;
anche l'ultima «legge finanziaria» riduce drasticamente le risorse trasferite alle Ferrovie dello Stato per finanziare gli interventi sulla sicurezza, a questa situazione si somma la forte contrazione dei trasferimenti alle regioni e agli enti locali che porteranno inevitabilmente ad ulteriori riduzioni degli investimenti nel trasporto ferroviario locale e regionale;
il drammatico succedersi di incidenti ferroviari, con modalità che coinvolgono direttamente o indirettamente le società del gruppo Ferrovie dello Stato, ripropone con forza la necessità di affrontare il tema della sicurezza in ambito ferroviario in termini più complessi. Servono sicuramente le commissioni d'inchiesta, prontamente attivate dopo ogni incidente: sono utili a ricostruire i fatti e a fare chiarezza sulle dinamiche e responsabilità. Bisogna, però, agire sulle condizioni che possono impedire i disastri, mettendo in atto i necessari interventi. Gli investimenti devono essere accelerati e portati a conclusione in tempi brevi e credibili. Le nuove infrastrutture previste non possono subire altri ritardi e le moderne tecnologie di protezione della circolazione devono essere attivate sull'intera rete;
per questa ragione devono essere riviste le scelte del Governo e ripristinate le risorse necessarie. Non basta sostenere nelle diverse sedi istituzionali che le ferrovie italiane sono tra le più sicure d'Europa. Il dato statistico è sicuramente vero: non si può, tuttavia, nascondere la necessità di leggere i segnali di grande preoccupazione che emergono dagli ultimi disastri e disservizi, che si presentano con troppa frequenza -:
quali siano gli indirizzi del Governo e quali le risorse che verranno utilizzate al fine di garantire il perseguimento di adeguati livelli di sicurezza sull'intera linea ferroviaria italiana e quali i risultati delle commissioni d'inchiesta ad oggi attivate.
(3-05246)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MEDURI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
a decorrere dalla seconda metà del mese di dicembre Trenitalia ha determinato la sospensione del traffico ferroviario nelle ore notturne lungo la tratta Jonico-Reggina;
è solo l'ultima delle decisioni da parte di Trenitalia che penalizzano questo territorio;
nei mesi precedenti abbiamo assistito alla soppressione di Eurostar e Intercity da e per il nord, l'introduzione di un servizio sostitutivo causa il raddoppio della linea Reggio Calabria-Melito e i conseguenti disagi che si sono scaricati sull'utenza spesso pendolare;
queste decisioni hanno scatenato la reazione durissima di organizzazioni sindacali, enti locali, istituzioni e società civile;
è impensabile secondo l'interrogante, continuare ad assistere nel comprensorio reggino ad un continuo e sistematico ridimensionamento del servizio di trasporti ferroviario pubblico -:
se e quali iniziative il governo intenda adottare per promuovere da subito un tavolo di confronto con Trenitalia e la Regione Calabria per rafforzare e migliorare il trasporto ferroviario nel comprensorio reggino.
(5-05065)

GIUSEPPE GIANNI e DE LAURENTIIS. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
nei voli della compagnia Alpi Eagles - che effettua trasferimenti in Italia da Alghero, Cagliari, Catania, Lamezia Terme, Napoli, Palermo, Roma e Venezia - si registrano quotidianamente ritardi di almeno un'ora con gravissimi ed ormai inaccettabili disagi per gli utenti, dovuti


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probabilmente al fatto che viene utilizzato un unico aeromobile per ciascuna tratta;
come si precisa anche nel sito internet della compagnia aerea, infatti, la stessa dispone di una flotta che si compone complessivamente di nove aeromobili (nove jet fokker);
i costanti ritardi registrati da tale compagnia aerea sono, secondo gli interroganti, divenuti pertanto ormai inaccettabili, creando una situazione di forte malcontento e di gravi disagi per i passeggeri;
vi è quindi la necessità e l'urgenza di intervenire quanto prima per risolvere tale situazione - oltre che valutando la possibilità di rivedere gli slots assegnati a tale compagnia aerea - anche prevedendo concreti e precisi obblighi di risarcimento in favore dei passeggeri, in aderenza con gli indirizzi espressi al riguardo in sede europea -:
quali iniziative intenda assumere - anche con riferimento a precisi obblighi di risarcimento in favore dei passeggeri - per evitare che, per il futuro, si evitino i fortissimi disagi finora arrecati a causa dei continui e rilevanti ritardi registrati dalla compagnia aerea Alpi Eagles.
(5-05067)

MEROI e DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la Società Rete Ferroviaria Italiana Spa ha recentemente provveduto all'acquisto di 50 scambi intersezione 60 UNI/170/0, 12 DP;
detto acquisto è stato effettuato a trattativa privata, giusta offerta spontanea presentata dalle Società affidatarie riunite in associazione temporanea d'impresa;
nel territorio nazionale altre società di provata qualificazione e di pluriennale esperienza svolgono attività di realizzazione e fornitura di analoghi materiali;
alcune di dette società, tenute totalmente all'oscuro della trattativa (che pur essendo di natura privata, deve però ispirarsi a principi di trasparenza ed evidenza pubblica), avevano negli anni precedenti presentano offerte per la vendita degli stessi materiali a prezzi particolarmente concorrenziali, tanto da aggiudicarsi le precedenti forniture;
inoltre dette Aziende si erano dichiarate disponibili ad ulteriori rapporti contrattuali con RFI a prezzi inferiori a quelli concordati nella citata trattativa privata -:
quali motivi siano stati ritenuti validi per l'aggiudicazione delle citate forniture senza peraltro interpellare le altre società regolarmente omologate da RFI in relazione alla esecuzione di dette forniture e se il Governo non ritenga di richiamare RFI all'espletamento di procedure assolutamente trasparenti che riscuotano la massima pubblicità e prendano in considerazione il più ampio ventaglio di proposte, anche alla luce del purtroppo grave e perdurante stato di crisi del settore del materiale ferroviario.
(5-05068)

Interrogazioni a risposta scritta:

LUSETTI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
Trenitalia S.p.A. ha deciso di sospendere due treni Eurostar, Ancona-Roma e Roma-Ancona uno delle 11,10 e l'altro delle 11,40 fino ad aprile 2006 per problemi di manutenzione;
la scelta del gestore Trenitalia colpisce di fatto i pendolari ed i viaggiatori che utilizzano il servizio ferroviario, arrecandogli notevoli disagi soprattutto nel periodo natalizio dove l'utilizzo e l'affluenza sui treni è massima;
risulta all'interrogante che tempo fa alcuni locomotori sarebbero stati spostati dalla regione Marche ed inviati in Lombardia -:
per quali ragioni sia avvenuta questa sospensione da parte del gestore Trenitalia


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e quali urgenti iniziative intenda adottare presso Trenitalia perché siano ripristinati i due treni.
(4-19283)

SINISCALCHI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il tragico disastro ferroviario registratosi nel pomeriggio del 20 dicembre 2005 presso la stazione di Roccasecca (Frosinone) ha addolorato la comunità e scosso l'intero Paese;
prescindendo dalle specifiche dinamiche che hanno causato il gravissimo incidente e che saranno accertate nel corso delle indagini condotte dalla competente magistratura, emerge ancora una volta un quadro di preoccupante precarietà in cui versa larga parte della rete ferroviaria;
all'interno della richiamata precarietà si inserisce il rilievo afferente la evidente vetustà del treno coinvolto (interregionale 2361), che risulterebbe dotato di una automotrice diesel in circolazione da circa trentacinque anni;
è emerso peraltro, nell'ambito della mera constatazione della natura dell'impatto tra i due convogli che la rete interessata (132 km della tratta Roma-Cassino) è ancora priva del «sistema di controllo della marcia del treno» (S.c.m.t.);
anche alla luce della suddetta carenza strutturale si è ragionevolmente ipotizzato che la presenza di un sistema di sicurezza all'avanguardia (proprio come il citato S.c.m.t.) avrebbe potuto scongiurare l'evento;
tali misure di avanzato standard di sicurezza, stando a quanto affermato da numerosi esperti del settore, sarebbero in grado di contenere al minimo i rischi anche in presenza di eventuali errori umani;
stando ai dati forniti anche dai sindacati dei ferrovieri il sistema di sicurezza S.c.m.t. sarebbe in funzione solo su 4.700 chilometri a fronte dei 16.000 ramificati sull'intero territorio;
peraltro, l'ultimo precedente disastro ferroviario si verificò il 7 gennaio nei pressi di Crevalcore, sulla linea Bologna-Verona, anch'essa priva del richiamato sistema di sicurezza S.c.m.t. -:
se il Ministro interrogato, accertati i fatti, non ritenga di intervenire con urgenza presso Trenitalia, attivando tutti i poteri di propria competenza, affinché i sistemi di sicurezza più avanzati vengano capillarmente distribuiti sulle rete ferroviaria italiana ad alto traffico.
(4-19285)

ZACCHERA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
numerose stazioni ferroviarie sono state progressivamente private di personale proprio ed automatizzate, abbandonando le strutture al destino dei vandali che ne compromettono seriamente le caratteristiche;
in numerose località - di giorno e di notte - intorno a queste strutture fatiscenti girovagano persone senza fissa dimora che utilizzano i locali per gli usi più disparati e, in molti casi purtroppo impunemente deturpano, sporcano, imbrattano i locali senza alcun riguardo per le strutture;
questa situazione è particolarmente grave in Piemonte dove numerose linee ferroviarie e stazioni ferroviarie minori sono da anni nel degrado più assoluto;
in particolare a Saluggia (Vercelli) la locale stazione ferroviaria è stata oggetto di numerosi atti di vandalismo che impediscono ai viaggiatori un uso normale della stessa. Inoltre, a Saluggia come in molte altre località, non vengono fornite ai viaggiatori informazioni su eventuali soppressioni di treni o ritardi, non vi sono impianti di controllo video (favorendo i danni sopra accennati) né monitor né addirittura sono esposti gli orari dei treni;


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i lavori di ripristino annunciati alla stazione di Saluggia alcuni mesi fa sono iniziati solo nei giorni scorsi, ma risulta all'interrogante che non contemplino il ripristino degli arredi, i segnali esterni, la posa di bacheche informative ed anzi nei giorni scorsi ignoti hanno anche distrutto l'illuminazione rendendo precario l'utilizzo di parte della stazione da parte dei viaggiatori nelle ore di scarsa visibilità -:
quali iniziative si intendano sollecitare a Ferrovie dello Stato S.p.A. e società collegate per assicurare una decorosa manutenzione alle stazioni ferroviarie minori, per renderle oggetto di videosorveglianza e fornirle di quelle attrezzature minime che permettano ai viaggiatori un loro sicuro e possibile utilizzo;
quale sia nello specifico la situazione della stazione di Saluggia, quali lavori siano stati avviati ed in quali tempi.
(4-19290)

FRANCI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in data 1o ottobre 2005 le Ferrovie dello Stato hanno disposto la chiusura dei bagni della stazione di Orbetello-Monte Argentario giustificandola con ripetuti atti vandalici che ne avrebbero pregiudicato l'uso;
la chiusura avviene dopo la chiusura dei servizi igienici presenti nelle stazioni ferroviarie minori della linea Livorno-Roma,
nella stazione di Orbetello-Monte Argentario si fermano ogni giorno 27 treni a lunga e breve percorrenza con un transito di oltre 400 passeggeri;
la stazione in questione rappresenta un importante scalo turistico per tutta l'area costiera dell'Argentario, l'entroterra della Maremma e delle Colline dell'Albegna;
ciò costituisce il primo biglietto da visita per il turista che sceglie questa importante e suggestiva area turistica della Toscana e della provincia di Grosseto;
come risulta dalle ripetute prese di posizione dei ferrovieri della stazione di Orbetello non risultano essersi determinati atti vandalici che giustifichino la chiusura dei servizi igienici;
questo stato di cose reca un disagio reale ai passeggeri in transito per la stazione ferroviaria di Orbetello, ai lavoratori delle ferrovie ed in particolare alle persone anziane e disabili;
tutto ciò nuoce gravemente all'immagine ed al decoro della stazione ferroviaria e di conseguenza all'immagine della Maremma -:
se intenda intervenire presso Ferrovie dello Stato spa al fine di ripristinare i servizi igienici presenti nella stazione di Orbetello-Monte Argentario e di verificare se la chiusura di questi servizi non sia determinata da scelte economiche organizzative che nulla hanno a che vedere con gli atti vandalici presi a pretesto per la chiusura degli stessi.
(4-19291)

GIUSEPPE GIANNI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
il nuovo orario dei treni entrato in vigore l'11 dicembre 2005 ha già scatenato molte proteste da parte degli utenti a causa dello spezzettamento delle linee ferroviarie che costringe i viaggiatori ad utilizzare più convogli, con conseguenti ore di attesa alle stazioni, ritardi accumulati e frequenti perdite delle coincidenze;
il motivo principale dei disservizi è dovuto alla sperimentazione della «devolution ferroviaria» che si è tradotta nella segmentazione di alcune tratte di grande rilevanza come la Milano-Bologna-Ancona, la Torino-Genova-La Spezia-Roma, la Milano-Genova-Ventimiglia;
ad esempio, la Milano-Bologna-Ancona non è più servita da un unico treno


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interregionale, ma almeno due interregionali collegano il capoluogo lombardo a quello marchigiano;
sebbene l'obiettivo del piano di razionalizzazione fosse quello di diminuire i disservizi e i ritardi accumulati dai treni di lunga percorrenza durante il loro tragitto, i risultati sono esattamente opposti, in quanto Trenitalia non è in grado di garantire la puntualità dei convogli, con conseguente perdita delle coincidenze;
altri disagi per i viaggiatori sono causati dalla soppressione di numerosi collegamenti, come la linea Bergamo-Brescia-Roma, la Bolzano-Verona-Roma e l'Ancona-Roma;
la «devolution ferroviaria» induce inoltre le regioni ad investire solo sulle tratte di loro interesse, aumentando la difformità di livello e di qualità dei servizi da una zona all'altra -:
quali iniziative intenda adottare presso Trenitalia per evitare che questa riforma invece di rendere più efficiente e puntuale il servizio ferroviario si traduca in ulteriori disservizi per i viaggiatori.
(4-19340)

REDUZZI e PASETTO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
con il nuovo orario ferroviario (2005-2006) e precisamente da domenica 11 dicembre 2005 l'Eurostar Bergamo-Roma cambia percorso e per raggiungere Brescia è necessario passare per Treviglio;
a causa del nuovo tragitto il treno partirà da Bergamo con quindici minuti di anticipo (alle ore 6.16) e alla sera arriverà da Roma alle 22.15 ovvero dieci minuti dopo rispetto all'orario attuale;
inoltre - e questa è una delle novità più inquietanti - a Firenze il treno passerà per la stazione di Campo di Marte e non più per la stazione di S. Maria Novella;
l'insieme delle proposte contenute nel nuovo orario ferroviario alimenta negli interroganti il sospetto che le ferrovie vogliano sopprimere un servizio (molto apprezzato ed usato dai bergamaschi) per recuperare il materiale rotabile da adibire ad altre tratte;
il 22 aprile la FIT-CISL, anticipando il comunicato ufficiale dell'azienda, ha diffuso la notizia secondo la quale l'insufficienza di carrozze per tutti i convogli Eurostar previsti dal nuovo orario invernale avrebbe costretto le Ferrovie a sopprimere dal 19 dicembre al 23 aprile tre treni veloci: il Bergamo-Roma, il Bolzano-Roma e il Roma-Ancona. E ancora, i tre treni soppressi saranno destinati alla nuova linea Torino-Novara che verrà attivata in occasione delle Olimpiadi invernali e alla tratta ad Alta velocità Roma-Napoli di prossima apertura;
a seguito delle numerose vibrate proteste scatenate dalle comunicazioni sindacali, le Ferrovie ripristinano il Pendolino Bergamo-Roma ma solo per le vacanze di Natale;
la forte contrazione di risorse economiche destinate al settore ferroviario previste dalla legge Finanziaria per il 2006 mette in discussione molti investimenti del Gruppo Ferrovie dello Stato -:
se sia a conoscenza della questione come sopra esposta;
se siano state messe in atto misure idonee a garantire a Bergamo un collegamento ferroviario veloce e diretto con Roma;
quali iniziative abbia adottato o intenda adottare presso Trenitalia perché sia potenziato e migliorato il trasporto su ferro e incentivato l'uso di mezzi di trasporto di massa; se tali iniziative siano percorribili a seguito dei forti tagli che la Finanziaria 2006 ha apportato al settore ferroviario.
(4-19343)


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FRANCI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
in questi ultimi mesi i collegamenti ferroviari della stazione di Grosseto stanno registrando un complesso di disservizi che causano allarme nei lavoratori, disagio nei passeggeri ed una seria preoccupazione delle istituzioni rispetto ad un peggioramento e declassamento dei servizi di questo importante snodo ferroviario, centrale nell'asse Tirrenico e nel collegamento fra la costa ed il capoluogo Toscano;
più di uno sono infatti i segnali che giustificano tale preoccupazione;
il servizio Eurostar Savona-Roma e Roma-Savona che per anni è stato garantito con un ETR 480 è stato sostituito con un 450 di prima generazione ormai largamente superato;
ai treni regionali Roma-Pisa e Pisa-Roma sono state tolte alcune carrozze viaggiatori determinando così un sovraffollamento dei treni che causa non pochi disagi per i viaggiatori;
in più occasioni il treno notturno per Reggio Calabria sul quale erano state effettuate prenotazioni da parte degli utenti è stato soppresso;
nelle ultime settimane il treno «la Freccia dell'Argentario» ha accumulato ritardi di circa un'ora per la scarsità di carburante a bordo e la necessità di provvedere al rifornimento;
alcuni treni Intercity giunti alla stazione di Grosseto nella quale doveva essere garantito il cambio del personale di macchina, sono potuti ripartire solo grazie alla buona volontà del personale di bordo che ha continuato il percorso senza operare il cambio ed evitando l'accumularsi dei disagi per i circa 500-600 passeggeri;
le organizzazioni sindacali, anche di recente, hanno evidenziato che sempre più spesso vengono soppressi treni passeggeri o per mancanza di personale o per mancanza di vetture;
nei giorni scorsi sono stati denunciati i rischi della chiusura della linea ferroviaria Grosseto-Siena ai quali non sono seguite smentite da parte della società ferrovie spa -:
se il Governo intenda intervenire presso Ferrovie dello Stato spa al fine di chiarire i motivi che stanno determinando tali disservizi e rimuovere le cause che generano gravi disagi negli utenti;
quali siano le reali intenzioni di ferrovie spa in merito all'utilizzo futuro della linea ferroviaria Grosseto-Siena.
(4-19344)