Allegato B
Seduta n. 724 del 22/12/2005


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ECONOMIA E FINANZE

Interrogazioni a risposta scritta:

GROTTO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che:
la società GEST Line SpA, con sede a Napoli, via Roberto Bracco n. 20, è concessionaria del servizio riscossione tributi per le province di Bologna, Caserta, Genova, Gorizia, Napoli, Padova, Prato, Rovigo e Venezia e la stessa fa capo al Gruppo bancario San Paolo IMI;
per le province di Caserta e Napoli il servizio è svolto da anni quale commissario governativo;
in data 13 ottobre 2005, GEST Line SpA e le Segreterie Nazionali delle organizzazioni sindacali del credito hanno stipulato, a Roma, un accordo per l'avvio in GEST Line SpA, della procedura di mobilità, ex legge n. 223 del 1991, con il ricorso «obbligatorio» al Fondo di solidarietà di 12 lavoratori esattoriali. Il «contraccambio» della sottoscrizione di tale accordo, con lettere e impegni tra dette organizzazioni sindacali e la Capogruppo San Paolo IMI, San Paolo IMI, «garantisce», a discapito di 12 lavoratori esattoriali, che nelle altre aziende bancarie del Gruppo sarà mantenuta la «volontarietà» di accesso dei lavoratori bancari al Fondo di solidarietà del settore;
successivamente detta società ha attivato la procedura di mobilità a norma degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223 al solo scopo di rendere operante la procedura di soluzione del rapporto di lavoro dei 12 lavoratori così collocati: a Napoli (9 unità), Genova (1 unità) e Venezia (2 unità) utilizzando anche il Fondo di solidarietà del comparto «esattoriali» (decreto ministeriale 24 novembre 2003, n. 375);
l'attivazione della procedura di mobilità e la risoluzione del rapporto di lavoro di 12 lavoratori risulta immotivato, singolare, sproporzionato rispetto alla situazione in cui si trova la stessa società, ossia:
a) attualmente la GEST Line ha circa 1.300 dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato (negli ultimi tre anni ne sono già fuoriusciti circa 200);
b) negli ultimi due anni la GEST Line ha dato in appalto lavori propri caratteristici dell'attività esattoriale quali la notifica delle cartelle e di altri atti esattoriali, l'attività relativa alle ipoteche e procedure immobiliari, l'acquisizione di certificati presso la conservatoria dei registri immobiliari propedeutici alle attività di iscrizione ipotecarie e di pignoramento immobiliare, l'espletamento delle attività riguardante la gestione delle insinuazioni tardive ex articolo 101 della legge fallimentare; tutte attività queste che fino allo scorso anno erano effettuate da personale professionalmente preparato dipendente da GEST Line: complessivamente non meno di 150 lavoratori;
c) negli ultimi due anni la GEST Line utilizza numerose risorse con contratti a progetto, tirocini formativi, ed interinali;
d) annualmente vengono eseguite dai lavoratori di GEST Line decine di migliaia di ore di lavoro straordinario; circa 85.000 ore nel 2004 e nel 2005 è


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previsto il superamento delle 100.000 ore, corrispondenti ad oltre 90 unità lavorative/anno;
e) in GEST Line operano, in distacco, oltre 30 dipendenti del Gruppo San Paolo IMI;
l'utile relativo agli ultimi due esercizi (2003 e 2004) è stato uguale, rispettivamente, a 40 e 46 milioni di euro per il 2005 le previsioni sono tese al superamento di 52 milioni di euro;
l'erario (per la sola attività erariale) ha erogato alla GEST Line, nell'anno 2004, compensi forfetari per euro 62.626.000; stessa cifra per gli anni 2005 e 2006 disposta dal decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito in legge 2 dicembre 2005, n. 248; tutto ciò senza tener conto delle variazioni dell'andamento gestionale delle società esattoriali quali, ad esempio, la diminuzione del numero del personale dipendente e la chiusura degli sportelli esattoriali sul territorio;
risulta all'interrogante che per la gestione commissariale di Caserta e Napoli l'erario avrebbe erogato ulteriori compensi: per l'anno 2004 euro 7.189.000 per 753 dipendenti in servizio nelle due province commissariate (euro 9.547 per dipendente), per l'anno 2005 euro 7.379.000 per 702 dipendenti (euro 10.511 per dipendente);
il decreto-legge richiamato attua una profonda riforma delle esattorie il che dovrebbe indurre a non prendere decisioni così radicali come quelle relative alle procedure di mobilità;
a breve termine, ai sensi dell'articolo 3 del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, il pacchetto azionario della GEST Line passerà di mano: dal Gruppo San Paolo IMI a Riscossione SpA;
la legislazione vigente incentiva il posticipo al pensionamento (articolo 1, commi da 12 a 15, della legge 23 agosto 2004, n. 243) e, conseguentemente, non si può negare tale diritto ai lavoratori esattoriali che intendono proseguire il rapporto di lavoro quanto più possibile;
in questi giorni la GEST Line ha inviato, nel frattempo, a 10 lavoratori, le lettere di risoluzione del rapporto di lavoro sebbene non ci siano le condizioni per i motivi sopra ricordati, calpestando, inoltre, anche il diritto individuale del lavoratore di scelta tra la pensione di anzianità dell'AGO ovvero la pensione di vecchiaia del Fondo di Previdenza degli esattoriali di cui alla legge 2 aprile 1958, n. 377, e successive modificazioni (il fondo di previdenza degli esattoriali non prevede la pensione di anzianità);
la legge 23 luglio 1991, n. 223 (Norme in materia di cassa integrazione e mobilità), prevede, tra l'altro, prima del ricorso al Fondo di solidarietà, l'abbattimento del lavoro straordinario, il divieto di esternalizzazione e le altre considerazioni ricordate precedentemente -:
se i Ministri interrogati intendano, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, intervenire con urgenza presso la società GEST Line e nei confronti di tutte le società esattoriali, affinché siano riviste tutte le procedure di mobilità ovvero tutte le procedure che prevedano l'attivazione obbligatoria del Fondo di solidarietà del comparto «esattoriali» (decreto ministeriale 24 novembre 2003, n. 375);
se non si intenda necessario intervenire al fine di verificare la legittimità dell'accordo del 13 ottobre 2005 richiamato in premessa e la successiva attivazione della procedura di mobilità;
se non si ritenga necessario adottare iniziative affinché ai concessionari sia vietato l'appalto delle attività caratteristiche del settore esattoriale affinché provvedano a far svolgere dal proprio personale dipendente le attività attualmente concesse in appalto;
se si ritenga ragionevole riconoscere, per gli anni 2005 e 2006, ai concessionari che nell'ultimo biennio hanno ottenuto utili di bilancio e contemporaneamente


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dimissionato proprio personale attingendo dal fondo di solidarietà del comparto esattoriale, gli stessi compensi riconosciuti nell'anno 2004.
(4-19288)

SERENA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
il 31 dicembre 2005 scade il termine per revocare la concessione della Tesoreria provinciale dello Stato alla Banca d'Italia;
questo servizio verrà rinnovato automaticamente per venti anni;
la Tesoreria provinciale paga molti degli opinion leaders italiani: deputati, senatori, generali, ammiragli, magistrati compresi -:
se si intenda rinnovare la concessione dei Servizi di tesoreria alla Banca d'Italia (ultimamente condannata a rimborsare 87 euro a ciascun cittadino, con sentenza del giudice di pace di Lecce, per aver illegittimamente esercitato il diritto di signoraggio) o avocarlo al ministero dell'economia;
se la Cassa depositi e prestiti si avvalga o meno del dispositivo della riserva frazionaria.
(4-19342)

ZACCHERA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
in molte parti d'Italia è tradizione secolare distillare liquori - come la grappa - dalle vinacce e che molto spesso - quando ciò non avviene per fini industriali o commerciali - trattasi di piccoli o piccolissimi impianti ad uso familiare o, in alcune zone, di «alambicchi consorziali a quota giornaliera» a livello di paese e gestiti in comunità da più persone per i pochi giorni all'anno in cui vengono utilizzati;
si tratta molto spesso di produzioni artigianali e del tutto limitate a poche bottiglie all'anno, con ormai una connotazione prettamente hobbistica;
indipendentemente dalla quantità di distillato prodotto, occorre oggi affrontare una complessa prassi burocratica per adempiere al pagamento della tassa di fabbricazione alcolica, tassa per la quale bisogna procedere alla compilazione di complicati registri e perfino di una bolletta di accompagnamento del prodotto dal luogo di distillazione alla residenza del contadino apportante le vinacce (è infatti già esclusa ogni attività commerciale, poiché trattasi solo di produzione dichiarata ad uso personale e famigliare, così come è vietato l'acquisto di vinacce da terzi e quindi ciascuno può distillare solo quanto prodotto dalla propria vigna, che spesso è di minime dimensioni);
numerose sono le proteste per questa troppo complessa operazione burocratica -:
se non ritenga, tenuto anche conto del limitato apporto finanziario di questo
tributo, adottare le opportune iniziative volte a semplificare l'iter burocratico e - senza annullare i controlli - permettere però un pagamento a forfait anche sulla base di autodichiarazione certificata da parte dei piccoli produttori che - fino alla concorrenza di poche decine di litri di distillato - possano così con più facilità svolgere questa attività senza fine di lucro e che rappresenta anche un importante elemento di tradizione culturale per le località agricole e di montagna.
(4-19346)