Allegato B
Seduta n. 714 del 30/11/2005


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SALUTE

Interrogazione a risposta orale:

ANNUNZIATA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
nei giorni tra il 22 e il 25 novembre 2005, su mandato della procura di Ascoli Piceno, sono state sequestrate sull'intero territorio nazionale milioni di confezioni di latte per neonati e bambini prodotto dalle multinazionali Nestlè e Milupa, in quanto le suddette confezioni sono risultate contaminate da «ITX», una sostanza contenuta nell'inchiostro delle confezioni Tetra pack, di potenziale tossicità per la salute umana -:
se, nella vicenda in questione, risponda al vero la circostanza riferita da una inchiesta della rivista «Il Salvagente», secondo cui, il Ministero della salute fosse stato avvertito fino dal 2 settembre 2005 di questa situazione dalle autorità sanitarie delle Regione Marche, tanto che lo stesso Ministero aveva provveduto ad emanare una procedura di allerta comunitario, in seguito alla quale la Nestlè aveva ritirato, in via cautelativa, il latte in altri tre paesi europei: Francia, Spagna e Portogallo;
se, inoltre, corrisponda al vero anche la circostanza, riferita nel corso della trasmissione televisiva «Mi Manda Rai tre» del 25 novembre 2005, di una lettera inviata dalla Tetra Pack all'Unione Europea, in cui si afferma che il pericolo di contaminazione non riguarderebbe solo il latte per bambini ma i prodotti di ben 1.200 marchi, tra cui dessert a base di formaggio, bevande alla soia, bevande a base di yogurt, creme, latte aromatizzato, ecc.;
se il Ministro della salute fosse a conoscenza di questa lettera;
quali siano i motivi che hanno determinato una diversa attenzione da parte delle nostre massime autorità sanitarie rispetto ad un allarme così grave e delicato,


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che, a giudizio dell'interrogante e di qualsiasi persona di buon senso, avrebbe dovuto, invece, suggerire immediate ed adeguate misure cautelative, anche sotto l'aspetto dell'informazione, a tutela della salute pubblica e dei consumatori, bambini e adulti;
se e quali interventi, in particolare, sono stati operati nei confronti delle aziende in questione per sollecitare il ritiro immediato dal commercio dei prodotti contaminati, come era loro obbligo, consentendo alle stesse, diversamente a quanto avvenuto in altri paesi comunitari, di continuare a smaltire nel nostro paese, fino ad esaurimento, i lotti inquinati;
quali interventi, successivamente ai sequestri operati, e tuttora in atto, il Ministro in indirizzo abbia adottato o intenda adottare per tutelare la salute dei consumatori;
in particolare, se e quali controlli siano stati messi in atto per accertare la presenza sul mercato italiano di altri prodotti alimentari confezionati analogamente a quelli sequestrati;
quali siano gli esiti degli accertamenti effettuati fino ad oggi;
se, data la preoccupante gravità della situazione, per il principio di precauzione e al fine di garantire la massima sicurezza per i consumatori, non si ritenga che gli organi competenti debbano disporre il ritiro dal commercio di tutti i prodotti venduti in confezioni Tetrapak nel nostro paese invitando i cittadini ad astenersi dall'acquistare qualsiasi prodotto in contenitori Tetrapak, fino a che non sarà stata fatta chiarezza sull'intera vicenda;
se alla luce di quanto accaduto, non si ritenga quanto mai indispensabile adottare le opportune iniziative volte ed istituire un'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, che dovrebbe operare di concerto con quella di Parma e con le altre istituzioni alimentari europee.
(3-05212)

Interrogazioni a risposta immediata in Commissione:
XII Commissione:

LABATE, GALEAZZI, BOLOGNESI, GIACCO, PETRELLA, TURCO e ZANOTTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
fin dal 2 settembre 2005 la regione Marche aveva comunicato al Ministero della salute la presenza di una sostanza inquinante, (ITX) nel latte per neonati commercializzato dalla ditta Nestlé;
la magistratura aprendo il procedimento ha iniziato il sequestro delle confezioni del latte inquinato in tutta Italia il 22 novembre;
lo stesso ministro nel rispondere ad atti di sindacato ispettivo presentati al Senato ha dichiarato di aver allertato il sistema europeo di sorveglianza e di aver provveduto con l'ISS a mettere in atto risconti analitici con prove di tossicità o di presenza di sostanze nocive per la salute umana -:
se corrisponda al vero che la ditta Nestlé aveva raggiunto un accordo con il Ministero della Salute italiano per smaltire fino ad esaurimento le scorte del latte contaminato;
quali risposte intenda dare il Ministro ad un comportamento, che se corrispondesse al vero, risulterebbe grave nei confronti delle procedure previste dalle leggi italiane e dalle normative europee esponendo a potenziale rischio la salute dei neonati e dei bambini più piccoli.
(5-05010)

BINDI, BURTONE, MOSELLA, DORINA BIANCHI, FIORONI e MEDURI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
a seguito degli episodi che hanno riguardato le confezioni di latte artificiale per neonati stanno emergendo altre possibili


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ipotesi di contaminazione dalla sostanza chimica ITX di prodotti contenuti in confezioni tetrapak;
Altroconsumo ha segnalato alle autorità competenti casi di contaminazione da ITX di alcune confezioni di vari prodotti fatte analizzare;
si tratta di panna da cucina, latte a lunga conservazione, succhi di frutta, conserve;
vi è forte preoccupazione da parte dei cittadini sui pericoli per la salute alimentata anche dalla ridda di dichiarazioni che si rinvengono attraverso gli organi di informazione -:
quali iniziative il Governo intenda attivare immediatamente per promuovere controlli al fine di verificare la sicurezza degli alimenti contenuti nelle confezioni tetrapak dal rischio contaminazione da ITX e quali siano i risultati delle analisi fin qui svolte dalle strutture attivate dal ministero della salute.
(5-05011)

ZANELLA e MAURA COSSUTTA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
il 29 novembre 2005 l'associazione Altroconsumo ha reso noti i risultati delle analisi di laboratorio su 25 prodotti come succhi di frutta, latte Uht e panna da cucina confezionati in Tetra Pak;
Altroconsumo ha riscontrato la contaminazione di ITX in nove campioni;
l'Isopropil Tioxantone (Itx) è già stato riscontrato nelle confezioni di latte liquido per bambini della Nestlè e della Milupa e oggi da Altroconsumo confermano che «tutti i prodotti alimentari confezionati in Tetra Pak, non solo il latte artificiale per neonati, possono essere contaminati dalla sostanza chimica ITX»;
Altroconsumo ha presentato lo stesso giorno un esposto alle procure di Bologna, Milano, Parma, Verona, ai Nas, al procuratore aggiunto e alla procura di Ascoli Piceno che sta conducendo l'inchiesta avviata con il riscontro dell'ITX nel latte liquido artificiale Nestlè e Milupa;
l'Associazione dei consumatori ha sottolineato che i risultati di queste analisi «purtroppo, contraddicono le informazioni rassicuranti diffuse ieri dal ministero della salute, secondo il quale da primi riscontri dell'Istituto superiore di sanità la sostanza non sarebbe stata trovata in altri prodotti alimentari»;
sempre l'Istituto superiore di sanità sul riscontro dell'ITX nel latte liquido artificiale Nestlè e Milupa, aveva comunicato nei giorni precedenti che la sostanza scoperta nelle confezioni sequestrata era trascurabile e non pericolosa per la salute -:
se il Governo non ritenga necessario che gli organi competenti si attivino a ritirare dal mercato i prodotti contaminati da ITX, finché non sia accertata la natura tossica di questa sostanza e come intenda rendere i controlli capillari affinché la sicurezza alimentare sia una priorità per tutelare la salute degli italiani e soprattutto dei bambini, aumentando il numero e l'efficacia dei controlli che tranquillizzino i consumatori e prendendo immediatamente iniziative sia per garantire la qualità dei prodotti, sia per evitare il diffondersi di pericolose psicosi.
(5-05012)

VALPIANA. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
grazie all'approvazione di un emendamento presentato dal gruppo di Rifondazione Comunista il comma 4 dell'articolo 3 del decreto-legge 1o dicembre 1995, n. 509, convertito in legge 31 gennaio 1996, n. 34 prevede che sia «riservata una quota pari a 200 miliardi da destinare alla costruzione, ristrutturazione o attivazione dei consultori familiari in ragione di una unità ogni 20.000 abitanti»;
è invece conoscenza comune che questo standard non sia rispettato e che, anzi,


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negli ultimi anni il numero dei consultori pubblici sul territorio nazionale sia diminuito e che il personale sia frequentemente così ridotto da non consentire agli stessi l'espletazione della vasta gamma di compiti previsti dalla legge istitutiva, se non per l'encomiabile dedizioni di molti degli operatori sociali e sanitari addetti;
eppure tutti gli studi o le ricerche portate avanti nei trent'anni dall'entrata in vigore della legge istitutiva dei consultori sia da parte dell'istituto Superiore di sanità sia da altre agenzie e centri studi, sia nella relazione annuale presentata al Parlamento da parte del Ministro della sanità dimostrano inequivocabilmente che il consultorio pubblico rappresenta il luogo principe di un'adeguata e corretta assistenza nel campo della salute riproduttiva, in particolare nell'educazione alla prevenzione e al controllo delle nascite, nell'assistenza al percorso nascita tal dopo parto, nella consulenza per l'interruzione volontaria di gravidanza -:
quanti siano i consultori pubblici in ambito nazionale e quanti ne manchino per raggiungere gli standard previsti, se non ritenga di attivarsi affinché sia colmato, anche questo vuoto di servizi al cittadino, attraverso l'erogazione di finanziamenti pubblici, tenendo conto in particolare della necessità di un servizio pubblico e aperto per l'educazione sessuale delle giovani generazioni o delle fascie sociali svantaggiate, in particolare per le donne o le coppie stranieri che spesso presentano numerose problematiche proprio relative alla procreazione e se intenda rilanciare il consultorio pubblico anche integrandolo strutturalmente e funzionalmente con gli altri servizi sanitari territoriali
(5-05013)

Interrogazione a risposta in Commissione:

PAOLA MARIANI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
lo scorso 22 novembre 2005, il Corpo forestale dello Stato, su mandato della Procura di Ascoli Piceno, ha sequestrato tre milioni di confezioni di latte per bambini prodotto dalla multinazionale Nestlè, marcato Mio e Nidina, in quanto contaminato da «Isopropilxpiantone» (ITX). Si tratta di una sostanza potenzialmente tossica e liposolubile, proveniente dall'inchiostro presente sulle scatole tetrapak contenenti il latte;
da un'inchiesta portata avanti dalla rivista «Salvagente» è emerso che il Ministero della salute, già in data 2 settembre 2005, era stato avvertito, da parte della regione Marche, del rischio di contaminazione del latte e della sua eventuale tossicità;
nonostante questa segnalazione, il Ministero della salute non ha preso nessun provvedimento precauzionale, nessun avviso è stato dato alle famiglie che hanno tranquillamente continuato ad utilizzare il latte in questione. Queste stesse famiglie vivono ora una situazione di panico e di disagio, intasano le linee delle organizzazioni di tutela dei consumatori e il numero verde del Ministero della salute, chiedendo cosa fare e quale latte comprare;
secondo le dichiarazioni del presidente della Nestlè - Peter Brabeck - sembrerebbe inoltre che, nello scorso luglio, sia stato raggiunto un accordo tra l'azienda, l'Ue e il Ministero della salute italiano per smaltire le scorte di prodotto contaminato in commercio -:
quali le ragioni che hanno spinto il Ministero della salute, in seguito alla segnalazione della Procura di Ascoli Piceno, a non prendere nessuna misura preventiva e precauzionale nei confronti dei consumatori italiani;
quali iniziative intenda prendere il Governo per dare adeguata tutela ed un equo risarcimento alle famiglie italiane, che vivono una situazione di disagio e preoccupazione nel timore che i propri figli possano essere stati danneggiati dall'aver bevuto il «latte all'inchiostro»;
infine quali giustificazioni il Governo possa opporre alle accuse del capo della


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Nestlè, circa l'accordo che sarebbe stato raggiunto con la Ue e il Ministero della salute per lo smaltimento delle scorte contaminate in commercio.
(5-05009)

Interrogazione a risposta scritta:

BUEMI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
i signori Pietro e Claudia Moretti, hanno recentemente subìto un vero e proprio calvario nel tentativo di dare seguito alla volontà della loro madre, prematuramente scomparsa il 3 novembre 2005, che in vita aveva sempre espresso il desiderio di essere cremata e che le sue ceneri fossero disperse in mare;
pur in presenza di una legge, la n. 130 del 30 marzo 2001, che disciplina la cremazione dei defunti, la possibilità di affido ai familiari delle ceneri del congiunto scomparso e l'eventuale dispersione delle ceneri in natura, i due giovani toscani si sono trovati di fronte ad un vero e proprio muro di burocrazia da parte dei comuni interpellati tanto che, a due giorni dalla cremazione, hanno deciso di esaudire il desiderio della madre senza l'autorizzazione prevista dall'articolo 411 del codice penale, spargendo le ceneri nel mare di un piccolo comune toscano;
i signori Pietro e Claudia Moretti hanno indirizzato un'autodenuncia al procuratore capo presso il tribunale di Firenze esponendo i fatti e dichiarandosi colpevoli di violazione di legge;
a quattro anni dalla sua approvazione la succitata legge è ancora priva del regolamento di attuazione che avrebbe dovuto essere varato entro sei mesi dall'approvazione;
tale ritardo crea un'aggiuntiva sofferenza a coloro che sono colpiti da un lutto e che vorrebbero dare corso ai desideri del defunto e, allo stesso tempo, disagi ai comuni che, quotidianamente, sono chiamati a far fronte alle richieste dei cittadini;
a parere dell'interrogante, è inaudito che cittadini di un paese laico siano costretti a violare la legge per esaudire la volontà dei loro cari deceduti, pur in presenza di una legge che disciplina la cremazione -:
per quale motivo non sia stato ancora emanato il regolamento di attuazione della legge n. 130 del 2001 e quando s'intenda, senza ulteriori inammissibili ritardi, porre fine a questa assurda situazione.
(4-18509)