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italiane aveva messo in guardia del falso, concretando un lampante esempio di inefficienza, se non di corresponsabilità;
un'articolata inchiesta giornalistica pubblicata in data 25 ottobre 2005 dal quotidiano la Repubblica ha riaperto la questione relativa all'affare Iraq-Niger, peraltro mai chiarita dal Governo:
come noto, la questione verteva sul coinvolgimento del Sismi e di Palazzo Chigi nella manipolazione delle notizie di intelligence sul riarmo nucleare iracheno che giustificarono la guerra (approvvigionamento di uranio dal Niger e acquisizione di tubi di alluminio destinati alla costruzione di centrifughe per il suo arricchimento);
in base alla ricostruzione, che riporta dettagliatamente date di incontri tra alti funzionari dei servizi italiani e statunitensi e rapporti e documentazione ufficiali della Cia e di altri apparati di diversi paesi e ormai avvalorata da numerosi altri articoli apparsi anche sulla stampa statunitense, vi sarebbe stata un'intensa attività di apparati dell'intelligence paralleli e riconducibili a personalità dell'amministrazione Bush volta ad accreditare la veridicità dell'operazione Niger-Iraq, attività cui avrebbero dato sostegno anche settori dell'intelligence italiana;
è un dato di fatto che sia la Cia che i servizi britannici e quelli francesi avevano giudicato i documenti sul traffico Iraq-Niger di scarsissima attendibilità, mentre nessuno all'interno delle strutture
è altresì un dato di fatto che il confezionamento del falso dossier avviene in Italia e che vi siano coinvolti il vicecapo del centro Sismi di Roma Antonio Nucera e un secondo collaboratore del Sismi, l'ex-carabiniere Rocco Martino;
dall'indagine giornalistica risulta inoltre che, in contrasto con la posizione ufficiale di «non belligeranza» assunta dall'Italia alla vigilia dell'intervento militare statunitense, sia stata svolta in Iraq da parte di apparati dei servizi italiani un'intensa attività finalizzata alla raccolta di informazioni sulla consistenza e dislocazione delle forze armate irachene, alla individuazione di obbiettivi militari e sulla effettiva esistenza delle armi di distruzione di massa;
le dichiarazioni ufficiali di esponenti del Governo sulla vicenda sono state, a giudizio degli interpellanti, estremamente lacunose e reticenti: Antonio Martino 12 luglio 2003 «È una bolla di sapone»;
Gianni Letta 16 luglio 2003 «sulla vicenda Niger-Iraq non vi è stata un'attività dei servizi segreti italiani»;
Filippo Berselli rispondendo a un'interpellanza in data 17 luglio 2003: «... nessun documento proveniente dal Niger o dall'Iraq riguardante la fornitura di uranio naturale è stato mai consegnato ad alcuno da parte del servizio. Sono stati, invece, nel tempo condivisi, con organismo o intelligence di paese alleato, e con le consuete procedure, i soli contenuti delle notizie acquisite, anche al fine di ottenere eventuali elementi di riscontro ed un concorso alla valutazione delle emergenze che investivano un contesto di ampio respiro internazionale»:
una recentissima nota di Palazzo Chigi (25 ottobre 2005) afferma: «si ribadisce in maniera categorica la totale estraneità del Governo e del SISMI rispetto a qualsiasi ipotesi di coinvolgimento diretto o indiretto nel confezionamento e nella veicolazione del falso dossier sull'uranio nigerino»;
nel quadro confuso ed inquietante della vicenda, che appare in ogni caso diverso da quello fornito dalle dichiarazioni ufficiali del Governo, emerge con tutta evidenza che sia per gli Stati Uniti che per l'Italia abbiano agito personaggi apparentemente senza incarichi istituzionali e di attendibilità almeno dubbia quali l'ex-carabiniere Rocco Martino e Michael Ledeen, dichiarato «indesiderabile» dal nostro paese negli anni '80;
secondo una precisa circostanza riportata dal quotidiano sarebbe stato il ministro Martino a indicare al direttore del Sismi Nicolò Pollari, Michael Ledeen nonostante si trattasse di una persona «indesiderabile» -:
se quest'ultima circostanza corrisponda a verità e, nel caso, in base a quali valutazioni il Ministro abbia fornito l'indicazione;
quale ruolo abbia svolto nella intera vicenda lo stesso Ministro quale responsabile funzionale del Sismi;
se corrisponda al vero che il Ministro della difesa abbia sponsorizzato meeting a Roma, alla vigilia della guerra irachena a cui hanno partecipato - oltre al succitato Michael Ledeen per conto dell'Office of Specials Plans del Pentagono - diversi fuoriusciti iracheni tra cui i colonnelli dell'Iraqi National Congress, quali siano stati gli obbiettivi di queste riunioni e se in quella sede sia stata decisa la pianificazione di un'attività di disinformazione per giustificare la guerra in Iraq;
quali informazioni abbia il Ministro della difesa circa gli incontri avvenuti a Roma tra Michael Ledeen, T. Franklin e H. Rode con esponenti iraniani;
quale ruolo abbia svolto l'ex-carabiniere Rocco Martino e da quale rapporto fosse legato all'amministrazione della Difesa e al Sismi;
se corrisponda al vero che prima dell'inizio delle ostilità erano presenti in Iraq agenti dei nostri servizi con il compito di fornire informazioni all'alleato Usa circa la reale inesistenza delle armi di distruzione di massa, la dislocazione, la consistenza e lo stato (morale e materiale) delle forze armate irachene e l'individuazione degli obbiettivi militari (batterie missilistiche e altro);
se il Ministro nonritenga che comportamenti e situazioni di questo genere non contrastino con il carattere di peace-keeping poi attribuito dal governo alla missione Antica Babilonia e non configurino nei fatti una partecipazione italiana alla guerra irachena;
se questa attività non chiami in causa la responsabilità funzionale del Ministro della difesa configurando un ruolo attivo del Ministro nella preparazione della guerra irachena;
se non intenda fornire tutti gli elementi in suo possesso idonei a far piena luce su questa vicenda che incide fortemente sul ruolo internazionale, la funzione e il prestigio del nostro paese.
(2-01708)
«Pisa, Deiana, Fluvi, Mariotti, Michele Ventura, Benvenuto, Cennamo, Maurandi, Pettinari, Zanotti, Amici, Bandoli, Maura Cossutta, Folena, Fumagalli, Carboni, Leoni, Marone, Susini, Buffo, Dameri, Grandi, Bellini, Bielli, Cima, Realacci, Alfonso Gianni, Crucianelli, Bellillo, Zanella, Titti De Simone, Mussi».
presso i depositi munizioni dell'88 CERIMANT dell'Esercito Italiano, i servizi di vigilanza e guardiania vengono svolti da personale dipendente dagli istituti di vigilanza privata secondo le modalità previste contrattualmente per ogni singolo ente;
risulta all'interrogante che presso queste installazioni il personale addetto alla vigilanza sia frequentemente impiegato in turni della durata di 12 ore continuative, con il prolungamento in orario straordinario del normale orario previsto dal contratto di lavoro del settore, con l'autorizzazione del tenente colonnello Nicola De Nicola in qualità di rappresentante dell'AD, e responsabile dell'esecuzione contrattuale e del SLPP dell'8o CERIMANT;
l'interrogante in occasione delle visite effettuate presso alcuni depositi e installazioni dell'8o CERIMANT ha potuto constatare, tra le altre, l'inadeguatezza del servizio di vigilanza e guardiania svolto dagli istituti di vigilanza privati;
recenti fatti di cronaca, già oggetto di precedenti interrogazioni parlamentari presentate dall'interrogante, hanno evidenziato la completa inefficienza dei mezzi e dei sistemi utilizzati per garantire la sicurezza di queste particolari installazioni -:
se il Ministro non ritenga che consentire questa modalità di esecuzione del servizio di vigilanza e guardiania da parte degli istituti di vigilanza titolari del servizio, oltre a suffragare un'inadempienza contrattuale nei confronti di lavoratori che svolgono mansioni altamente usuranti, non comprometta, come di fatto è già avvenuto, il livello di sicurezza dei depositi e delle installazioni;
se il Ministro intenda avviare immediate indagini idonee ad accertare eventuali comportamenti e responsabilità che vadano in questa direzione e nel caso questa condotta venisse confermata, quali provvedimenti intenda assumere affinché quanto sopra esposto non abbia più a verificarsi.
(4-17514)