Allegato B
Seduta n. 695 del 25/10/2005


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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, il Ministro per le politiche comunitarie, il Ministro per gli affari regionali, per sapere - premesso che:
il Veneto con la legge n. 13 del 2005 ha consentito la caccia a sette specie di uccelli (Peppola, Fringuello, Passero, Mattugia, Storno, Tortora dal collare, Cormorano) protetti dalla Direttiva 409/79/CEE e dalla legge n. 157 del 1992, per un arco di 5 anni ovvero dal 2005 al 2010, in tutte le forme di caccia quali appostamento temporaneo, appostamento fisso e vagante,


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per ben 159.000.000 di uccelli, per 5 giorni la settimana, senza alcun controllo aggiuntivo;
l'Istituto Nazionale Fauna Selvatica all'interno di una circolare indirizzata alla Lega Abolizione Caccia del Veneto, prot. N. 6811/T-A61, del 15 settembre 2005, avente oggetto «applicazione del regime di caccia in deroga ai sensi della direttiva n. 79/409/CEE, articolo 9 - legge regionale del Veneto n. 13 del 2005, avrebbe dichiarato che la legge regionale n. 13 del 2005 è in contrasto con la disciplina comunitaria e nazionale vigente in materia, evidenziando che: 1) non sono rispettate le piccole quantità di uccelli cacciabili in deroga come concordato a livello nazionale (nel 2004 in Veneto sono state uccise 96.157 Peppole contro un limite concordato con le altre regioni pari a 23.400 uccelli), 2) il periodo di caccia è troppo lungo, 3) i controlli sono insufficienti, 4) gli uccelli abbattuti vanno registrati subito sul tesserino e non a fine giornata, 5) non sono rispettate le condizioni delle deroghe previste dalla Direttiva «Uccelli», 6) manca il benestare dell'autorità ex articolo 9 Direttiva 409/79/CEE, ovvero dello stesso INFS;
le violazioni della legge n. 13 del 2005 alla Direttiva 409/79/CEE e alla legge n. 157 del 1992 sono già state evidenziate e documentate dettagliatamente ai ministri in indirizzo, con ricorsi del 22 agosto 2005, 31 agosto 2005 e 26 settembre della LAC - Sezione del Veneto, che ha chiesto espressamente a Governo italiano di adottare iniziative in merito;
l'interpellante ha già presentato in data 11 ottobre 2005 un'interrogazione a risposta scritta (n. 4-17246) al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministro per le politiche comunitarie, al Ministro per gli affari regionali chiedendo venisse data una risposta ai sopracitati ricorsi presentati dalla LAC;
insieme a quello della LAC, oltre 5.700 appelli hanno raggiunto in soli quindici giorni i Ministri in oggetto per chiedere di garantire l'adozione della procedura di cui all'articolo 19-bis, comma 4, della legge n. 157 del 1992, in quanto i provvedimenti di deroga adottati dalla regione Veneto violano la Direttiva 409/79/CEE e l'articolo 19-bis della legge n. 157 del 1992;
la Commissione Europea ha inviato all'Italia, in data 18 ottobre 2005, una lettera di messa in mora in riferimento al reclamo 2004/4926 presentato dalla Lac relativo alla normativa della Regione Veneto in materia di prelievo in deroga ai sensi della direttiva 79/409/CEE. In particolare la Commissione ha contestato all'Italia il fatto che nella Regione Veneto sia in vigore una normativa regionale sull'autorizzazione delle deroghe al regime di protezione degli uccelli selvatici che non rispetta alcuni principi e condizioni stabiliti all'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE -:
se non ritengano i Ministri di procedere all'annullamento dei provvedimenti di deroga, che sono in aperto contrasto con la normativa nazionale ed europea, mettendo in tal modo l'Italia al riparo da ulteriori richiami e sanzioni da parte della Commissione Europea.
(2-01700) «Boato, Zanella».

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che:
l'efferato assassinio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Fortugno, ha riacceso i riflettori sulla piaga criminalità organizzata in Calabria e nelle regioni del Mezzogiorno, riproponendo in tutta la loro gravità i tanti problemi irrisolti;
il Governo ha prontamente predisposto un pacchetto di interventi speciali nel campo della sicurezza;
in occasione del suo intervento in Parlamento il Ministro Pisanu ha lanciato un appello ai cittadini calabresi alla collaborazione attiva;


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il cittadino da solo non può raccogliere un appello simile, necessitando di una struttura di rete che lo accompagna, garantendo tutela;
la povertà, la disoccupazione e la debolezza infrastrutturale del Mezzogiorno sono il terreno fertile su cui cresce il fenomeno criminale, in quanto agevola il reclutamento e allarga la platea dei bisogni sui quali la criminalità fa leva -:
se, con il pacchetto di interventi straordinari, non ritenga di dover adottare iniziative volte ad introdurre misure speciali atte a promuovere lo sviluppo della rete del volontariato e dell'associazionismo sociale nonché ad incentivare il mercato del lavoro con progetti mirati e con aiuti straordinari alle piccole e medie imprese e alle cooperative.
(2-01701) «Mazzoni, Ranieli, Alfredo Vito, Lorusso, Daniele Galli, Baiamonte, Pittelli, Amato, Campa, Zanettin, Zanetta, Spina Diana, Ciro Alfano, Emerenzio Barbieri, Riccardo Conti, D'agrò, Degennaro, De Laurentiis, Di Giandomenico, Filippo Maria Drago, Follini, Giuseppe Gianni, Grillo, Anna Maria Leone, Liotta, Lucchese, Maninetti, Mereu, Marotta, Naro, Peretti, Tabacci, Tanzilli, Tucci, Volontè».

Interrogazioni a risposta scritta:

CARDIELLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra venerdì e sabato 22 ottobre 2005, si sono verificate forti precipitazioni atmosferiche di eccezionale entità a sud della provincia di Salerno, causando notevoli danni nei comuni di Agropoli, Castellabate e Ogliastro Cilento;
il comune maggiormente colpito è quello di Agropoli, a causa dello straripamento dei fiumi Testene e degli affluenti Vallone Cupa e Cantalupo;
i maggiori danni, hanno riguardato abitazioni, cantine e garage, sommersi da acqua e fango;
la zona industriale di Ogliastro, dove è straripato il fiume Solofrone, è stata sommersa da detriti, tant'è che in molte aziende locali la lavorazione è ferma per i danni subiti;
una prima stima ammonta a oltre cinque milioni di euro, e sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la stabilità di alcuni palazzi nella zona Madonna del Carmine di Agropoli -:
quali utili iniziative il Governo intenda adottareperché siano risarciti i comuni interessati dei danni subiti, dichiarando lo stato di calamità naturale nel comune di Agropoli.
(4-17390)

FILIPPO MARIA DRAGO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole e forestali. - Per sapere - premesso che:
sabato 22 ottobre 2005 un nubifragio abbattutosi a Pasteria, frazione del Comune di Calatabiano (Catania), ha provocato lo straripamento di due torrenti, causando ingenti danni strutturali e la morte per annegamento di una persona;
gli esperti del dipartimento della Protezione Civile ha calcolato che, nell'area compresa tra i Comuni di Calatabiano e Linguaglossa, siano caduti in una sola ora ben 115 millimetri d'acqua, 215 in poco più di tre ore;
sempre secondo gli analisti, un evento con tali caratteristiche si verificherebbe solo una volta ogni cento anni, sebbene il territorio in questione sia per natura predisposto a essere soggetto a simili condizioni atmosferiche;
agricoltori e imprese agricole hanno subito danni notevoli;
numerose le abitazioni private invase dalla melma; stessa sorte per decine di autovetture travolte, alcune addirittura schiacciate o, come nel caso più sfortunato


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della vittima di cui sopra, trascinate dalla fiumana d'acqua e poi inghiottite dal mare -:
se il Presidente del Consiglio dei ministri ritenga opportuno dichiarare lo stato di calamità per i Comuni colpiti dal suddetto nubifragio o, eventualmente, quali iniziative urgenti intenda adottare al fine di sostenere nel miglior modo possibile le attività degli agricoltori e delle aziende agricole.
(4-17391)