a chiedere ufficialmente al Governo del Giappone di porre fine ad una pratica barbara e cruenta come il massacro di migliaia di cetacei ogni anno;
in quanto sono state sequestrate oltre 30 aziende agricole e, in alcuni casi, di fronte ai decessi dei titolari gli eredi non possono neppure dividere i lasciti,
ad assumere urgentemente tutte le iniziative necessarie a produrre, per ciò che concerne la vicenda sopra descritta, la conciliazione, adoperandosi affinché il Commissario Liquidatore abbandoni, insieme alla controparte, la lite a spese compensate, in modo che vengano dissequestrati i beni dei soggetti coinvolti ed essi possano riprendere la costruzione del proprio futuro.
premesso che:
ogni anno i pescatori giapponesi, da ottobre a marzo, catturano ed uccidono circa 20.000 piccoli cetacei, in modo brutale e violento. Questo è il più grande e pianificato massacro di delfini nel mondo che si compie soprattutto a Futo, a Taiji, presso la penisola di Izu e nell'isola di Iki;
i pescatori sostengono che uccidere i delfini rappresenta la modalità migliore per preservare le risorse ittiche e ridurre la competizione sulla pesca;
la ragione delle nuove mattanze sono motivate dalla domanda dei delfinari che richiedono sempre nuovi esemplari da utilizzare nei «programmi di nuoto con i delfini», per rimpiazzare quelli che muoiono per lo stress;
i «programmi di nuoto con i delfini» e la «terapia assistita con i delfini» sono diventati il nuovo grande, business delle strutture di cattività di tutto il mondo. Essi consistono nella presenza in vasca di persone convinte di interagire liberamente con i delfini. In realtà ogni interazione è rigidamente controllata dall'addestratore attraverso la deprivazione alimentare;
la mattanza avviene attraverso la così detta pratica drive fisheries ovvero «pesca guidata». I pescatori si dirigono verso il mare aperto incrociando le rotte migratorie dei delfini e una volta avvistato il branco, iniziano a colpire con dei martelli i pali di acciaio posti lateralmente alle loro imbarcazioni. In tal modo creano volontariamente un muro di suoni sottomarino che causa panico e disorientamento nei delfini, i quali, cercando di allontanarsi dai rumori, nuotano nella direzione opposta. Ciò permette ai pescatori di compattare il gruppo e di dirigerlo all'interno di piccoli fiordi o baie, a questo punto viene impedita la fuga dei delfini con l'utilizzo di reti poste all'imboccatura della baia. I delfini in preda al panico cominciano a «piangere», ad emettere suoni e spesso vengono lasciati in questa condizione per tutta la notte. Il giorno seguente, i pescatori con una piccola imbarcazione entrano nella baia dove vengono selezionati i delfini «giusti» da utilizzare nelle strutture di cattività (delfinari, oceanari e acquari), destinati ad essere venduti ed addestrati attraverso metodi violenti e coercitivi, attraverso la deprivazione alimentare e rinchiusi a vita;
la mattanza ha così inizio, e le grida e i lamenti delle madri separate dai loro piccoli, scelti per essere utilizzati come «pagliacci» o pseudo taumaturghi nelle strutture di cattività di tutto il mondo, giungono a noi attraverso immagini per le quali non si può non provare rabbia, sdegno e dolore. I delfini terrorizzati vengono portati a riva, percossi e sommariamente smembrati con arpioni e coltelli e successivamente issati a bordo delle barche. Spesso non sono ancora morti, e la morte arriva dopo interminabili ed atroci minuti, se non ore;
la mattanza e la scelta dei delfini tutto avviene in presenza di addestratori e commercianti che dopo aver scelto gli animali «da delfinario», assistono alla strage;
la carne di delfino viene utilizzata a scopi alimentari umani, nonostante l'agenzia investigativa per l'ambiente (Enviromental Investigation Agency) e numerose ricerche scientifiche abbiano dimostrato che questa, soprattutto in Giappone, è pericolosamente ricca di tossine quali: mercurio ed altri metalli pesanti, ddt e altri pericolosi contaminanti. Spesso viene anche venduta come carne di balena;
i delfini sono infatti predatori all'apice della piramide alimentare, e tendono ad accumulare grandi quantità di inquinanti come il mercurio, mentre ciò accade in misura minore nelle balene che sono dei filtratori;
studi recenti hanno dimostrato che in alcuni campioni di carne di delfino in vendita sul mercato giapponese, il contenuto di mercurio era mediamente 900 volte al di sopra del limite massimo consentito dalla legge vigente in materia;
gli scarti della carne di delfino vengono anche utilizzati come cibo per animali e come fertilizzante. Una confezione grande come una saponetta di carne di delfino costa, sul mercato attuale, circa 2.000 yen;
nel 2003 l'agenzia per la pesca Nipponica ha autorizzato solo a Taiji il massacro di: 300 globicefali, 300 grampi, 300 pseudorche, 890 tursiopi, 450 stenelle striate, 450 stenelle frontalis;
l'8 ottobre, in tutti i continenti, in circa 50 città di tutto il pianeta, e l'11 ottobre in Italia, con la partecipazione di circa 80 associazioni internazionali, si terranno le manifestazioni di protesta per porre fine alle mattanze in Giappone,
a promuovere immediate iniziative, sia in ambito nazionale che in ambito comunitario, per la condanna di simili atti, considerando che i cetacei, quali specie migratorie, non possono essere considerate di «proprietà» di un singolo Stato e che sono protetti da normative internazionali quali la Convenzione Internazionale di Washington.
(1-00487)
«Zanella, Boato, Bulgarelli, Cento, Cima, Lion, Pecoraro Scanio».
premesso che:
la prima liquidatela nominata del Consorzio Agrario Provinciale di Rovigo ha agito, nell'anni 1996, per responsabilità civile contro amministratori, commissari governativi e sindaci del CAP rodigino posto in liquidazione coatta amministrativa;
nell'ambito del procedimento di responsabilità civile il Tribunale di Rovigo ha concesso la facoltà di sequestrare i beni anche immobili dei convenuti, i quali hanno più volte impugnato i sequestri risultando sempre soccombenti, cosicché gli immobili risultano tuttora sequestrati;
il MIPAF a propria volta è convenuto nell'azione sopra descritta quale autorità nominante e vigilante dei due commissari governativi, dei quali uno deceduto (sono in giudizio gli eredi);
da tempo le associazioni agricole di Rovigo hanno caldeggiato l'abbandono della lite a spese compensate e «alla pari»;
nella previsione del concordato e a fini di pacificazione generale, a questo scopo, le suddette associazioni agricole hanno raccolto l'adesione degli amministratori loro soci;
oggi anche l'attuale liquidatela sarebbe possibilista in ordine all'accoglimento di quanto esposto;
MAP e MIPAF, come autorità che hanno pro-tempore vigilato sul Consorzio Agrario Provinciale, potrebbero, di concerto, convocare le parti ed invitarle all'abbandono della lite a spese compensate, sul presupposto che non sussiste procedimento penale, che la causa civile è ancora in primo grado, senza espletamento di alcuna istruttoria peritale, e che l'azione sembra stata iniziata dal commissario ingegnere Rizzi oltre il termine prescrizionale di 5 anni;
i soggetti sequestrati, che a questo punto potrebbero vantare richieste risarcitorie, potranno rinunziarle oppure azionarie in separata sede;
l'impatto della vicenda sull'intera rete agricola di Rovigo risulta drammatico
(7-00704)«Bellotti».