Allegato B
Seduta n. 634 del 30/5/2005


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INTERNO

Interrogazioni a risposta immediata:

VIOLANTE, MONTECCHI, AGOSTINI, BOGI, INNOCENTI, CALZOLAIO, RAFFAELLA MARIANI, NICOLA ROSSI, RUZZANTE, LEONI e SPINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
come autorevolmente riconosciuto dal Ministro per gli italiani nel mondo, il lavoro di controllo e aggiornamento delle liste degli elettori residenti all'estero potrà essere completato - nonostante l'apposita assunzione di 300 unità con contratto a tempo determinato - soltanto in corrispondenza delle elezioni politiche, sempre che si tengano alla scadenza naturale della vigente legislatura;
pertanto - nonostante le precedenti rassicurazioni fornite al riguardo dal Ministro interrogato - in occasione delle prossime consultazioni referendarie si verrà a determinare una discrepanza tra i dati dell'Aire e le anagrafi consolari, tale da comportare uno scarto, stimato nell'ordine del 40 per cento degli aventi diritto, tra coloro che verranno computati ai fini del calcolo del quorum e coloro che materialmente riceveranno i plichi elettorali;
è evidente l'effetto distorsivo che la suddetta situazione comporterà ai fini della validità della consultazione referendaria,


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incidendo, seppur parzialmente, sulla partecipazione democratica alla determinazione della volontà popolare e così compromettendone la stessa legittimità -:
quali sia la reale situazione di aggiornamento dei dati delle anagrafi degli elettori residenti all'estero, ai fini della correttezza e reale rappresentatività della prossima consultazione referendaria.
(3-04658)

VOLONTÈ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il comma 4 dell'articolo 1 della legge n. 157 del 3 giugno 1999 prevede che «in caso di richiesta di uno o più referendum, effettuata ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dichiarata ammissibile dalla Corte costituzionale, è attribuito ai comitati promotori un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di lire mille per ogni firma valida, fino alla concorrenza della cifra minima necessaria per la validità della richiesta e fino ad un limite massimo pari complessivamente a lire 5 miliardi annue, a condizione che la consultazione referendaria abbia raggiunto il quorum di validità di partecipazione al voto» -:
a quanto ammonti il costo totale delle spese sostenute dall'amministrazione, sia per l'organizzazione della consultazione referendaria (compensi agli scrutatori, ai presidenti, straordinari per le forze dell'ordine impegnate nel controllo e nella sicurezza dei seggi ed altro) che per l'eventuale rimborso previsto dalla legge, in caso di raggiungimento del quorum dì validità di partecipazione al voto.
(3-04659)

Interrogazioni a risposta orale:

PERROTTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel rapporto annuale 2004, della Guardia di Finanza, è emerso che sono stati sequestrati beni mobili, immobili ed aziende commerciali, per un valore complessivo di 560 milioni di euro -:
quali misure si pensa di adottare al fine di frenare il fenomeno della criminalità.
(3-04643)

PERROTTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che;
nel rapporto annuale 2004, della Guardia di finanza, sono state verbalizzate 24.123 persone coinvolte nel traffico di stupefacenti;
che sono stati sequestrati 9.613 chilogrammi di hashish e marijuana, 2.702 chilogrammi di cocaina, 2.118 chilogrammi di eroina e 244 chilogrammi di altre sostanze;
la Guardia di finanza ha operato il 79 per cento del totale di sequestri di cocaina, l'84 per cento di quelli di eroina ed il 52 per cento di hashish e marijuana -:
quali misure si pensa di adottare al fine frenare il fenomeno del traffico di droga.
(3-04649)

PERROTTA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel rapporto annuale 2004, della Guardia di Finanza, sono stati individuati 8.432 clandestini;
sono stati sequestrati 42 mezzi terrestri e 49 imbarcazioni;
l'immigrazione clandestina è un fenomeno che continua a dilagare nel corso del tempo, nonostante i tentativi attuati per reprimerlo -:
quali misure si pensa di adottare al fine frenare il fenomeno di cui sopra, visto il suo espandersi.
(3-04650)

D'AGRÒ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
sono stati recentemente presentati, presso la questura di Verona dei nuovi giubbotti antiproiettile, più sicuri, più leggeri


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e meno ingombranti di quelli attualmente in dotazione alle forze di polizia, la maggior parte dei quali, peraltro, hanno una scadenza già trascorsa;
l'iniziativa, nata a seguito della tragedia del 22 febbraio 2005 quando persero la vita i due agenti Turazza e Cimarrusti, è essenzialmente volta a sensibilizzare l'amministrazione sulla necessità della sostituzione dei vecchi giubbotti con i nuovi, più comodi, più piccoli, che vanno indossati sotto la camicia e che non impediscono, come gli attuali, la guida degli automezzi;
il costo dei nuovi giubbotti, già in dotazione alla polizia USA e bavarese, si aggira sui 500 euro ed è possibile ricevere anche un finanziamento per il loro acquisto;
si lamenta il totale disinteresse dell'amministrazione all'iniziativa -:
se non ritenga necessario valutare l'affidabilità ed utilità dei nuovi giubbotti e la sostituzione di quelli attualmente in dotazione al fine di garantire una maggiore sicurezza per gli agenti impegnati in servizio e, in caso contrario, se ritenga giusto che l'onere di provvedere alla propria incolumità fisica sia a carico dello stesso operatore.
(3-04655)

Interrogazioni a risposta scritta:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Piemonte, e segnatamente, la provincia di Torino, la relazione parla di una fitta rete di organizzazioni criminali presenti sul territorio, riservando il primato alla «ndrangheta», asseritamente collegata anche a gruppi stranieri, sudamericani, nigeriani e magrebini, con cui gestisce senza conflittualità il mercato illecito delle sostanze stupefacenti;
la stessa relazione, sul punto, segnala che le organizzazioni reggine si sono insediate soprattutto nella cintura di Torino e nelle Valli alpine (Susa, Pinerolo, Ivrea e Courgnè);
i settori di intervento della attività criminale, sempre secondo la relazione, sono il traffico di stupefacenti, i video poker con connesse estorsioni, i subappalti di opere pubbliche e nel settore del movimento terra, l'usura e il riciclaggio -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose della «ndrangheta» calabrese e se, a consuntivo, possa affermarsi un miglioramento generale della situazione sotto il profilo della prevenzione, della repressione e, più genericamente, del controllo del territorio.
(4-14759)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Piemonte, e segnatamente la Provincia di Alessandria, non sono emerse, fortunatamente, strutture criminali mafiose radicate sul territorio sebbene sia stata registrata la presenza di soggetti, soprattutto calabresi, a vario titolo collegate con le famiglie criminali di origine;
costoro sono risultati dediti al traffico di sostanze stupefacenti, in stretto collegamento con strutture lombarde,


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nonché ad attività di supporto logistico a soggetti in transito o riparati in loco -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei segnalati gruppi di pregiudicati calabresi e se, a consuntivo, possa affermarsi un miglioramento generale della situazione sotto il profilo della prevenzione, della repressione e, più genericamente, del controllo del territorio.
(4-14760)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Piemonte, e segnatamente la Provincia di Asti, sebbene non gravitino organizzazioni criminali di tipo mafioso, sono risultati presenti ed attivi soggetti di origine calabrese, siciliana e campana, fortemente sospettati di connivenze con ambienti della criminalità organizzata operanti, in modo particolarmente efficace, soprattutto nel traffico di sostanze stupefacenti;
in particolare, è stata rilevata la presenza di pregiudicati di origine calabrese residenti nelle zone di Canelli e di Nizza Monferrato, che mantengono stretti contatti fra di loro e con pregiudicati presenti in altre province piemontesi e in altre regioni del nord Italia -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi presenti sul territorio della Provincia di Asti e se, a consuntivo, possa affermarsi un miglioramento generale della situazione sotto il profilo della prevenzione, della repressione e, più genericamente, del controllo del territorio, con particolare riferimento alle attività di indagini svolte nelle zone di Canelli e di Nizza Monferrato.
(4-14761)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Piemonte, e segnatamente la Provincia di Biella, è stata rilevata la presenza di soggetti collegati alla 'ndrangheta calabrese;
in particolare nel capoluogo opera un gruppo criminale riconducibile alla cosca reggina dei Ciminesi, attivo soprattutto nel traffico di sostanze stupefacenti, mentre alcuni gruppi di calabresi e albanesi di dedicano al narcotraffico ed al racket -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi presenti sul territorio della Provincia di Biella e se, a consuntivo, possa affermarsi un miglioramento generale della situazione sotto il profilo della prevenzione, della repressione e, più genericamente, del controllo del territorio, con particolare riferimento al problema del traffico di sostanze stupefacenti ed al racket, considerando che quest'ultima attività, soprattutto in un'area sostanzialmente ancora ricca, appare particolarmente lucrosa.
(4-14762)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Piemonte, e segnatamente la Provincia di Cuneo, gli organismi di Polizia hanno


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rivolto la loro massima ed efficacia attenzione alla presenza di alcuni pregiudicati legati alle cosche dei luoghi di loro origine riconosciuti come soggetti in grado di costituire un potenziale rischio di infiltrazione nel tessuto sociale della provincia, pur dovendosi positivamente rilevare che non sembrano registrarsi concreti segnali che inducano a ritenere che vi siano stabili insediamenti di criminalità organizzata, ad eccezione delle attività delinquenziali di alcuni gruppi di nomadi «sinti» -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi di «sinti» presenti sul territorio della Provincia di Cuneo e se, a consuntivo, possa affermarsi un miglioramento generale della situazione sotto il profilo della prevenzione, della repressione e, più genericamente, del controllo del territorio, con particolare riferimento al problema delle attività criminose dei gruppi di nomadi, significativamente presenti sul territorio e dediti ai furti in appartamenti con grave pregiudizio per la qualità della vita soprattutto nelle aree extra urbane e nei piccoli comuni.
(4-14763)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Piemonte, e segnatamente la Provincia di Novara, secondo la relazione la vicinanza al territorio milanese e l'alto grado di delittuosità delle province limitrofe ha indubbiamente favorito, all'interno del territorio della Provincia di Novara, l'operatività delle organizzazioni criminali variamente legate ad ambienti siciliani e calabresi, dedite al racket delle estorsioni, al traffico della droga e delle armi;
è stata rilevata altresì la pericolosa presenza di alcuni soggetti già indicati per reati associativi con i relativi nuclei familiari che operano nel settore movimento terra e che sono potenzialmente interessati ad appalti per le opere della TAV -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi operanti all'interno del territorio della Provincia di Novara, con particolare riferimento ai rischi derivanti dal tentativo di entrare nel giro di affari, ritenuto allettante, legato agli appalti per le opere dell'alta velocità e se, a consuntivo, possa affermarsi un miglioramento generale della situazione sotto il profilo della prevenzione, della repressione e, più genericamente, del controllo del territorio.
(4-14764)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Piemonte, e segnatamente la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, secondo la relazione, per la sua posizione geografica di confine, si pone come luogo particolarmente privilegiato per traffici illeciti di varia natura;
proprio per questa ragione, la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola ha sempre suscitato gli interessi della malavita organizzata, in particolare di origine calabrese;
sotto tal profilo la relazione ricorda che, in Val d'Ossola, nel novembre 1999 venne scoperta e disarticolata una cellula ndranghetista particolarmente pericolosa, dedita alle estorsioni ed ai traffici di droga e di armi;


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sempre la relazione pone in evidenza che non manca, all'interno della Provincia in questione, il supporto logistico offerto dagli aggregati malavitosi calabresi presenti nella stessa zona ai latitanti provenienti dalle terre di origine -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi operanti all'interno del territorio della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, con particolare riferimento alla insidiosa politica di supporto logistico ai latitanti, resa particolarmente appetibile proprio in ragione della ubicazione del territorio della provincia posta al confine del territorio della Repubblica.
(4-14765)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Lombardia, e segnatamente la Provincia di Milano, la relazione ha svolto una amplissima disamina della attività delle varie organizzazioni criminali, legate e comunque provenienti dalle maggiori organizzazioni nazionali, nonché forte attività di gruppi albanesi, nigeriani, cinesi, turchi, russi, magrebini, sudamericani e rumeni;
appare evidente che la Regione Lombardia, ed in particolare la città di Milano costituisce uno snodo assolutamente nevralgico tra organizzazioni criminali italiane e sodalizi di altri paesi sia europei sia sudamericani;
in particolare è stato rilevato come la «ndrangheta», che mantiene la prevalenza assoluta nell'area milanese, riesca a manifestare una particolare dinamicità nei settori del narcotraffico e dell'infiltrazione economica (appalti), frutto della politica largamente consolidata di detta organizzazione criminale di cercare di concentrare e dirigere, nell'intera regione e nell'area milanese, tutti gli interessi più rilevanti delle cosche che, pur mantenendo in essere stati conflittuali nell'area di origine, fuori di essa sono notoriamente propense a condividere e dividere gli interessi relativi a tutte le attività illegati;
con tono molto realistico e sincero la relazione, peraltro, afferma che proprio in ragione dell'attività della «ndrangheta», malgrado i provvedimenti restrittivi e le misure di prevenzione patrimoniale applicati a numerosi ed importanti associati, il dinamismo complessivo che caratterizza l'attività dei «capi» non sembra essere stato particolarmente colpito -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi operanti all'interno del territorio della Provincia di Milano, con particolare riferimento alla prevenzione delle attività delittuose poste in essere da tutte le sovracitate organizzazioni criminali, con particolare riferimento alla imponente attività della «ndrangheta» che appare essere l'organizzazione più radicata, più organizzata e più dinamica.
(4-14766)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Lombardia, e segnatamente la Provincia di Bergamo, la relazione rileva e sottolinea come la criminalità organizzata non si sia mai manifestata in forma particolarmente evidente e non abbia mai acquisito la connotazione delle cosche delle regioni «a rischio», pur essendo stata rilevata la


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presenza fissa di alcuni affiliati o collegati a gruppi e famiglie della criminalità organizzata dell'Italia meridionale;
in particolare intelligenti iniziative investigative hanno rilevato la presenza di cospicui interessi della famiglia Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria) nel territorio della Provincia di Bergamo nel settore delle estorsioni, dei pubblici appalti e del traffico di sostanze stupefacenti;
pur godendo di una relativa tranquillità, è tuttavia importante comprendere quale sia stato, fra il 2003 ed il 2004, il trend della attività di prevenzione e di repressione -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi operanti all'interno del territorio della Provincia di Bergamo, con particolare riferimento alla prevenzione delle attività delittuose poste in essere dagli elementi in contatto con la «ndrangheta» calabrese e con specifico riferimento agli interessi della famiglia Bellocco di Rosarno (Reggio Calabria).
(4-14767)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Lombardia, e segnatamente la Provincia di Brescia, la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come la contiguità del territorio di detta provincia con quello milanese e la realtà industriale finanziaria particolarmente rilevante e complessa, costituiscano elementi di particolare attrazione anche per le organizzazioni criminali operanti prevalentemente nel milanese;
la Provincia di Brescia è beneficiaria di grossi investimenti di denaro in quasi tutti i settori della produzione, sicché è territorio particolarmente favorevole per il riciclaggio di attività illecita, con interessi ancora più pregnanti nelle zone turistiche lacustri ove le associazioni criminali possono effettuare forti investimenti nel settore turistico-ricettivo ed edilizio;
sul territorio della Provincia di Brescia è stata registrata la presenza, molto bene «spalmata», di soggetti pregiudicati calabresi, siciliani e campani, che tendono a mantenere collegamenti con le loro famiglie di origine;
proprio la particolare condizione di alta produttività e di diffusa ricchezza è elemento che non può che far destare serie preoccupazioni in ordine alle attività illegali -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi operanti all'interno del territorio della Provincia di Brescia, in particolare verificando le attività di contrasto poste in essere nell'ultimo anno alle organizzazioni che approfittano della ricchezza della Provincia per organizzare cospicue attività di riciclaggio di denaro sporco.
(4-14768)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Lombardia, e segnatamente la Provincia di Como, la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come la contiguità del territorio con la Confederazione Elvetica abbia di fatto favorito, anche se soprattutto nel passato, l'insediamento di organizzazioni criminali costituenti, peraltro tuttora, fattori


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di rischio per una più radicata infiltrazione nel tessuto economico sociale;
le più importanti e pericolose attività illecite riferite alla Provincia di Como riguardano, secondo la relazione, il traffico di armi e sostanze stupefacenti, le estorsioni, la ricettazione di autovetture, il riciclaggio di denaro «sporco» e l'usura;
nel quadro di tali complesse attività illecite la relazione pone in evidenza la preminenza pressoché assoluta della criminalità calabrese sia per il numero degli affiliati che per i collegamenti che è riuscita ad instaurare con le organizzazioni malavitose dell'intera regione lombarda;
in tale quadro particolare rilievo sembrano assumere il clan Mazzaferro, che concentra la propria attività nello spaccio di stupefacenti e, segnatamente, di cocaina, il clan Paviglianiti che, peraltro, appare negli ultimi anni, stranamente inattivo, il clan Coco-Trovato e il clan Pagnozzi -:
quali siano state le operazioni più significative del corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi operanti all'interno del territorio della Provincia di Como, in particolare verificando le attività di contrasto poste in essere nell'ultimo anno nei confronti dei clan Mazzaferro, Pavigliani, Coco-Trovato e Pagnozzi, nonché con riferimento alle attività di contrasto che caratterizzano la provincia e che sembrano concentrarsi nella ricettazione di autovetture, favorita dalla vicinanza con il confine di Stato, e nel traffico di armi.
(4-14769)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Lombardia, e segnatamente la Provincia di Lecco la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come il territorio di detta provincia costituisca, ormai da circa un decennio, una delle basi qualificate degli interessi illeciti che si svolgono nell'hinterland milanese;
sono presenti, nella provincia di Lecco, elementi calabresi e campani e soggetti strettamente legati a gruppi malavitosi operanti nella Sicilia orientale, in particolare nel messinese e nel catanese;
anche la Provincia di Lecco appare esposta ad una particolare attrattiva da parte delle organizzazioni malavitose, sia per l'alto tenore di vita della sua popolazione, sia per la grande concentrazione di attività industriali e commerciali sia per la relativa vicinanza ed al baricentrismo nei confronti della Svizzera e dell'hinterland dell'area milanese -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi operanti all'interno del territorio della Provincia di Lecco, tenuto conto della sua allocazione nel quadro della Regione Lombardia e, segnatamente, del suo baricentrismo rispetto al confine con la Confederazione Elvetica e con l'hinterland milanese, e considerato altresì che il tessuto economico, sociale e produttivo dell'intera provincia appare caratterizzato da indubbia e diffusa ricchezza con significativa concentrazione di ogni tipo di attività produttive.
(4-14770)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;


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per quanto concerne la Regione Lombardia, e segnatamente la Provincia di Cremona la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come il territorio sia stato caratterizzato dall'arrivo di flussi criminali provenienti da altre province lombarde e anche dalla confinante Emilia Romagna, con la particolarità, criminologicamente interessante, del fenomeno di pendolarismo delinquenziale senza un vero e proprio radicamento sul territorio, con la conseguenza di una maggiore difficoltà nel controllo delle presenze e delle attività delittuose;
peraltro non mancano anche organizzazioni particolarmente pericolose, ed all'uopo la relazione sottolinea la presenza di una organizzazione calabrese attiva nel settore delle estorsioni ed al traffico di droga legata al clan Grande Aracri Nicolino operante nel territorio di Cutro (Crotone) e con ramificazioni che giungono anche alle province di Reggio Emilia, Parma, Piacenza e Mantova -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività criminose dei gruppi operanti all'interno del territorio della Provincia di Cremona in particolare verificando le attività di contrasto poste in essere nell'ultimo anno nei confronti del particolarissimo fenomeno del pendolarismo criminale che rende significativamente difficile l'attività di indagine, di contrasto, di individuazione e di repressione dei fenomeni delittuosi, nonché nei confronti della organizzazione calabrese asseritamente legata al clan Grande Aracri Nicolino.
(4-14771)

DEIANA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nella notte tra sabato 21 e domenica 22 maggio la sede dell'associazione Articolo 3 e del circolo di Rifondazione comunista nel II municipio è stata devastata. Le insegne sono state fatte a pezzi e gettate a terra, i muri circondanti imbrattati con insulti e minacce al presidente dell'associazione e firmate con croci celtiche;
l'episodio è solo l'ultimo di una lunga serie in un quartiere dove molto spesso l'agibilità democratica di associazioni, partiti ma anche di singoli cittadini e cittadine è resa difficile da gruppi di estrema destra che imperversano imbrattando i muri delle scuole e delle abitazioni con scritte razziste e fasciste e mettendo in atto azioni come quella riferita e come l'altrettanto grave intimidatoria bomba fatta esplodere, qualche giorno prima, di fronte al centro sociale Astra -:
cosa il Ministro abbia da riferire in merito a questi episodi e quali passi abbia compiuto ed intenda compiere affinché tali fatti non abbiano più a ripetersi e sia garantita l'espressione dell'impegno democratico dei cittadini e cittadine e delle istituzioni democratiche presenti sul territorio e adeguatamente salvaguardata l'incolumità di ognuno.
(4-14772)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Liguria, e segnatamente la provincia di La Spezia, la relazione indica come presenti in tutto il territorio della provincia soggetti legati alle regioni di origine, in prevalenza campani, pugliesi, calabresi e siciliani, dediti ad attività fondamentalmente riassumibili nei reati di estorsione, usura, favoreggiamento della immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e traffici di droga;
in particolare la relazione evidenzia come la criminalità calabrese abbia struttura efficiente ed organizzate in Val di


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Magra, ed in particolare in Sarzana, utilizzate quali poli strategici degli interessi legati al porto ed autentico snodo di tutti i traffici fra il centro ed il nord d'Italia per stupefacenti, armi e riciclaggio di denaro sporco;
particolarmente attiva appare essere, in comune di Bolano, la presenza della cosca Iamonte di Melito Porto Salvo -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per contenere e reprimere le attività delittuose dei pregiudicati campani, pugliesi, calabresi e siciliani che, nel territorio provinciale, sono dediti alle attività criminose indicate dettagliatamente nella relazione al Parlamento predisposta dal Ministero dell'interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza - e che creano seri problemi di ordine pubblico in tutto il territorio della provincia di La Spezia.
(4-14776)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Liguria, e segnatamente la provincia di Imperia, la relazione evidenzia la cospicua presenza di pregiudicati calabresi e campani, autentici mandatari locali dei gruppi di appartenenza dell'area di origine, con l'incarico, oltre tutto, di sviluppare attività criminose anche nei paesi d'Oltralpe quali Francia e Spagna;
a dimostrazione di quanto sopra la relazione evidenzia come un gruppo calabrese operante in Taggia sia responsabile della gestione di un importante traffico internazionale di armi e di stupefacenti, unitamente a cosche operanti sia in Lombardia che in Piemonte;
in particolare la presenza «ndranghetista» sembra particolarmente significativa nei comuni di Diano Marina e San Bartolomeo a Mare ove si è assistito all'organico tentativo di soggetti calabresi legati ai «Papalia» di Seminara (Reggio Calabria) hanno tentato di acquistare parecchie licenze nel settore del mercato del commercio ambulante, nonché nel comune di Sanremo ove giovani gruppi calabresi starebbero superando la tradizionale competitività con i clan camorristici, peraltro ancora molto attivi nel mercato floro-vivaistico;
infine la relazione evidenzia come nella zona di Ventimiglia sia fiorente, anche in ragione della collocazione territoriale, una attività delle cosche reggine strutturate per il traffico di stupefacenti e di supporto logistico a latitanti -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per colpire le attività criminali presenti sul territorio della provincia di Imperia, con particolare riferimento alle citate situazioni dei comuni di Diano Marina, San Bartolomeo a Mare, Sanremo e Ventimiglia.
(4-14777)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Liguria, e segnatamente la Provincia di Genova, la relazione pone in rilievo come il territorio di detta provincia abbia, nel tempo, attirato le attenzione di società criminali di tipo mafioso, autentiche «filiali» della 'ndrangheta, della camorra, di «Cosa Nostra» e della criminalità pugliese;


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mentre 'ndrangheta e «Cosa Nostra» operano in modo più «professionale», soprattutto al fine di rendere più affidabili e controllabili gli snodi logistici dei traffici provenienti dalle aree di origine, camorra e criminalità pugliese si sono indirizzate precipuamente verso il contrabbando di sigarette e verso l'attività di infiltrazione nel mercato floro-vivaistico;
in quest'ultimo settore sono sta evidenziati interessi precisi del clan camorristico Cesarano che, significativamente, pare controllare anche il mercato floreale di Pompei;
peraltro l'organizzazione più efficiente sembra essere quella della 'ndrangheta che ha favorito un radicamento assolutamente affidabile dedicandosi, come attività principale, al traffico di stupefacenti con precisi riferimenti anche alle cosche lombarde e piemontesi;
particolarità criminogena della Provincia di Genova sembra inoltre essere costituita dagli interessi illeciti di tutte le organizzazioni malavitose nella gestione del gioco d'azzardo, dei video pocket, del lotto e del totocalcio clandestini, nelle attività connesse alle estorsioni, all'usura ed alla gestione di attività commerciali ufficialmente legali ma derivanti, con molta probabilità, dall'investimento di somme provenienti da attività illecite -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per colpire le attività delittuose operanti efficacemente in tutta la Provincia di Genova e per tentare di interrompere il fenomeno già avanzato di radicamento sul territorio provinciale delle «filiali» genovesi della 'ndrangheta, di Cosa Nostra, della camorra e della criminalità pugliese.
(4-14778)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Friuli-Venezia Giulia, e segnatamente la provincia di Udine, la relazione sottolinea come il territorio della provincia presti ad attività di un certo interesse criminale, favorite anche dalla posizione geografica dell'area, posta al confine con l'Austria e la Slovenia e dunque favorente la consumazione di molti reati nel campo delle sostanze stupefacenti, nel campo del favoreggiamento della immigrazione clandestina e nel campo dello sfruttamento della prostituzione e del traffico di autovetture e di armi;
un capitolo particolare è costituito dalla presenza, nella provincia, di bande di «giostrai», provenienti dal Veneto ed operanti nel settore dei reati contro il patrimonio -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per individuare lo sviluppo e le linee tendenziali del fenomeno criminoso determinato dalla particolare appetibilità offerta dal territorio della provincia di Udine per la sua vicinanza con l'Austria e con la Slovenia, al fine di contenere tutti i fenomeni degenerativi delittuosi e, in particolare, il reato di favoreggiamento della immigrazione clandestina.
(4-14779)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Friuli-Venezia Giulia, e segnatamente la Provincia


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di Gorizia, la relazione evidenzia la presenza di soggetti provenienti dalle regioni cosiddette «a rischio»;
l'area di Monfalcone (Gorizia), in ragione della presenza di cantieri navali di Fincantieri, sembra offrire notevoli possibilità di occupazione per lavoratori provenienti dalle regioni del mezzogiorno d'Italia, e in particolare modo dalla Campania, sicché l'incidenza dei cosiddetti «trasfertisti» sul tessuto sociale locale è divenuta rilevante se si considera che ve ne sono all'incirca 5/6 mila in un comprensorio territoriale che conta non più di 25 mila residenti;
la relazione ritiene che questa circostanza, in taluni casi, pub favorire la collocazione ed il radicamento di basi logistiche di clan camorristici per la realizzazione, in loco, di attività illecite;
in tal senso può essere vista la cattura, nel comune di Monfalcone, risalente peraltro nell'ottobre del 2002, del latitante Francesco Magliulo, particolarmente vicino al clan Mazzarella, e, nel dicembre del 2002, di Giovanni Boccini, affiliato al clan dei Casalesi, avvenuta nel comune di Porcia della confinante Provincia di Pordenone -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per controllare con grande rigore la presenza dei cosiddetti «trasfertisti» nell'area industriale di Monfalcone ove opera, nei cantieri navali, Fincantieri, «trasfertisti» su alcuni dei quali grava - o può gravare - il sospetto che possano rappresentare l'anello di collegamento per la collocazione nel territorio della provincia di basi logistiche di clan camorristici per avviare attività delittuose.
(4-14780)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Friuli-Venezia Giulia, e segnatamente la provincia di Trieste, la relazione svolge una significativa valutazione che parte dalla particolarissima collocazione geografica della provincia e dalla sua morfologia territoriale, e sottolinea come il tasso di disoccupazione più elevato rispetto alle altre aree della regione stimolino una particolare appetibilità per l'immigrazione clandestina di stranieri extra-comunitari, prevalentemente rumeni, bosniaci, jugoslavi, albanesi e turchi;
secondo la relazione il territorio della provincia di Trieste è diventato uno snodo operativo e strategico delle rotte migratorie illegali nonché teatro di interessi integrati del crimine etnico;
in particolare l'area portuale è divenuta centro importante di traffici di hashish e di marijuana provenienti dall'Albania, di eroina proveniente dalla Turchia, nonché punto di scambio per il contrabbando proveniente dalla Grecia;
secondo la relazione, ovviamente, la rotta della immigrazione illegale ha avuto un inevitabile utilizzo anche per il narcotraffico con il risultato negativo di saldare gli interessi delle diverse espressioni mafiose transnazionali;
un ulteriore capitolo di attività criminose è quello relativo al traffico internazionale di autovetture rubate, soprattutto di pregio ed elevata cilindrata, destinate, prevalentemente, ai mercati dei paesi dell'est europeo e dei balcani -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare e contenere, nel territorio della provincia di Trieste, le attività particolarmente pericolose derivanti, come giustamente afferma la relazione, dalla particolare collocazione geografica della provincia di Trieste e dalla sua altrettanto particolare morfologia territoriale, nonché per sapere quali iniziative strategiche


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siano state assunte - o si intendano assumere - per dissuadere le organizzazioni criminali dall'utilizzo dell'area portuale inevitabilmente destinata a offrire una particolare attrattiva alle attività malavitose.
(4-14781)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Veneto, e segnatamente la provincia di Verona, la relazione individua e segnala la presenza, in alcuni comuni, di noti pregiudicati di origine calabrese, siciliana e campana, particolarmente attivi nel traffico di sostanze stupefacenti;
particolare preoccupazione emerge, dalla relazione citata, in quanto negli ultimi anni le cronache giudiziarie della provincia di Verona hanno evidenziato, con sempre maggiore ripetitività il coinvolgimento di soggetti di origine calabrese nelle attività criminose, con particolare riferimento ad omicidi, estorsioni, spaccio di sostanze stupefacenti, traffico di armi;
le indagini hanno consentito di accertare che, quanto meno, coloro non risultano appartenere ad una vera e propria cosca radicata ed operante nel territorio della provincia di Verona, anche se, peraltro, essi hanno sempre e costantemente mantenuto rapporti con le organizzazioni malavitose attive nel territorio di provenienza e con le loro diramazioni radicate nel territorio dell'Italia settentrionale -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare e contenere, nel territorio della provincia di Verona, le attività particolarmente pericolose dei soggetti di origine calabrese dediti a delitti gravissimi quali omicidi ed estorsioni e per impedire che dette attività, per ora sostanzialmente isolate dal quadro delittuoso nazionale, possano ulteriormente organizzarsi e «federarsi» con organizzazioni delittuose di rilevanza maggiore, con specifico riferimento alla «ndrangheta» calabrese.
(4-14782)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Veneto, e segnatamente la provincia di Treviso, la relazione individua e segnala la presenza, oltre a soggetti calabresi e pugliesi dediti alla commissione di rapine, la presenza di organizzazioni di nordafricani, di albanesi e di macedoni, dediti al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti;
per la verità risulta, e questo è elemento particolarmente positivo che le organizzazioni criminali operanti in altre zone, ed in particolare nelle limitrofe province di Padova e Venezia, non risultano avere collegamenti, se non in modo del tutto episodico, con la delinquenza locale che, invece opera in assoluta autonomia;
recentemente particolare attenzione è stata rivolta alle cospicue comunità cinesi che hanno qui incrementato in quantità e in maniera sospetta, gli investimenti in attività imprenditoriali -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare e contenere, nel territorio della provincia di Treviso, le attività delle organizzazioni di nordafricani, albanesi e macedoni, impegnate nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti e


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per controllare in modo particolare l'intensa attività di investimenti economici posta in essere nel territorio della provincia dalle comunità cinesi che potrebbero essere frutto di risorse finanziarie riciclate e provenienti da attività delittuose.
(4-14783)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Veneto, e segnatamente la Provincia di Padova, la relazione risulta particolarmente interessante in quanto evidenzia il fenomeno, di assai difficile controllo, del cosiddetto «pendolarismo criminale» posto in essere da soggetti napoletani e calabresi che, usufruendo di importanti collegamenti e di basi locali, si sono da tempo dedicati alla consumazione di rapine a mano armata;
è inoltre di intensa rilevanza l'operatività nel settore del traffico di stupefacenti e, ancora, delle rapine a mano armata, da parte di elementi provenienti dalla cosiddetta «mala del Brenta» recentemente scarcerati, nonché l'operatività di ramificazione di cosche reggine che, in società con organizzazioni criminali sudamericane, si interessano di traffico internazionale di stupefacenti -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare e contenere, nel territorio della Provincia di Padova, le attività delle organizzazioni criminali con particolare riferimento ai traffici di stupefacenti ed alla presenza purtroppo molta radicata sul territorio di organizzazioni che, peraltro, rendendosi conta della difficoltà di inserirsi in un tessuto socio-economico sostanzialmente sano, hanno deciso di utilizzare lo strumento del cosiddetto «pendolarismo criminale» per svolgere le loro illecite attività.
(4-14784)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Veneto, e segnatamente la provincia di Belluno, la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come nell'intera area della provincia non si registrino episodi sintomatici della presenza di organizzazioni malavitose che operino secondo gli schemi consueti e ripetitivi delle consorterie stanziali nelle regioni più esposte al radicamento dei sistemi e delle attività mafiose;
nella provincia di Belluno, comunque, sono state rilevate le presenze di soggetti calabresi e campani collegati con le aree di origine e dediti non soltanto al mercato degli stupefacenti, ma, in forma più sofisticata e difficile da individuare, a più qualificate attività economiche e finanziarie su cui far ricadere le risorse finanziarie accumulate con i proventi delle attività illecite;
è ritenuta anche particolarmente pericolosa la presenza di pregiudicati pugliesi i quali, nonostante risultino privi di un disegno unitario ed omogeneo, hanno tuttavia manifestato una serie di iniziative nel settore delle rapine e nella infiltrazione economica nel settore edile -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare e contenere, nel territorio della provincia di Belluno, le attività delle organizzazioni criminali con particolare riferimento ai traffici di stupefacenti ed al riciclaggio di denaro «sporco» in attività lecite, ben camuffate nell'ambito


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di una provincia caratterizzata da forte dinamismo imprenditoriale e dunque da cospicui investimenti anche nel settore manifatturiero e commerciale.
(4-14785)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Veneto, e segnatamente la Provincia di Venezia, la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come nell'intera area della provincia non si registrino episodi sintomatici della presenza di organizzazioni malavitose che operino secondo gli schemi consueti e ripetitivi delle consorterie stanziali nelle regioni più esposte al radicamento dei sistemi e delle attività mafiose;
nella Provincia di Venezia, comunque, sono state rilevate le presenze di soggetti a vario titolo collegati alle varie mafie nazionali, e, in particolari, gruppi di campani e di pugliesi attivi soprattutto sul litorale a nord della città capoluogo nel traffico di sostanze stupefacenti;
nel territorio della Provincia è particolarmente attivo un gruppo di «nomadi-giostrai» che appare «specializzato» in rapine ai danni di istituti di credito e di uffici postali;
inoltre è presente, come particolarità criminale, ed in ragione dell'indotto turistico-alberghiero, una pericolosa attività di riciclaggio ruotante intorno al Casinò di Venezia, mentre sia il porto che l'aeroporto sono transito appetibile di corrieri della droga dal Sudamerica -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare e contenere le attività delle organizzazioni criminali fra loro diversificate ed operanti su molti versanti, così come specificamente indicato nella premessa, con particolare riferimento alle attività di ingresso di sostanze stupefacenti dal mercato sudamericano.
(4-14786)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Trentino-Alto Adige, e segnatamente la provincia di Bolzano, la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come nell'intera area della provincia non si registrino profili di particolare interesse per quanto concerne l'attività della criminalità organizzata né eventi delittuosi direttamente ad essa ricollegabili, ancorché sia stata rilevata e seguita con attenzione la presenza di soggetti calabresi, per lo più provenienti dalla Locride, che in passato risultavano ufficialmente far parte della 'ndrangheta, già attivi nel settore dello spaccio di sostanze stupefacenti -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare e contenere le attività dei personaggi individuati nell'ambito della provincia di Bolzano, e con elevato grado di pericolosità in quanto già componenti della più importante organizzazione 'ndranghetista della Locride ed impegnati in attività di traffico di sostanze stupefacenti al fine di prevenire un più preoccupante radicamento nella struttura socioeconomica della provincia, sino a questo momento sostanzialmente e fortunatamente immune da ogni forma di controllo criminale del territorio.
(4-14787)


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DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Trentino-Alto Adige, e segnatamente la provincia di Trento, la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come nell'intera area della provincia non si registrino profili di particolare interesse per quanto concerne l'attività della criminalità organizzata né eventi delittuosi direttamente ad essa ricollegabili, ancorché sia stata rilevata e seguita con attenzione la presenza di soggetti calabresi e campani dediti al traffico di sostanze stupefacenti, in contatto con strutture malavitose più importanti ed operanti in questo settore nella zona del milanese e del bresciano -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare e contenere le attività dei personaggi individuati nell'ambito della provincia di Trento ed impegnati in attività di traffico di sostanze stupefacenti in diretto collegamento con importanti organizzazioni malavitose di due province lombarde, al fine di prevenire un più preoccupante radicamento nella struttura socio-economica della provincia.
(4-14788)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Lombardia, e segnatamente la provincia di Varese, la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come nella zona di Busto Arsizio siano localizzate concentrazioni di immigrati gelesi, taluni dei quali collegati alla famiglia siciliana Madonna, mentre sul resto del territorio della provincia risultano abbastanza ben radicati alcuni pericolosi elementi collegati con le cosche 'ndranghetiste del crotonese, con attività prevalentemente rivolta al traffico di sostanze stupefacenti e con una organizzazione ritenuta dalle forze dell'ordine estremamente moderna e competitiva -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per stroncare le attività delle organizzazioni malavitose e, in particolare, quanti e quali successi si siano registrati nello smantellamento delle organizzazioni malavitose operanti nell'ambito del territorio della provincia di Varese.
(4-14789)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Lombardia, e segnatamente le Province di Lodi, Mantova, Pavia e Sondrio, la relazione rileva e sottolinea, in particolare, come il territorio di dette province, pur registrando la presenza di soggetti storicamente legati con organizzazioni criminali del Sud Italia, sia riuscito a far sì che le attività malavitose non abbiano attecchito in maniera particolarmente preoccupante, quanto meno in rapporto alle situazioni che si registrano nelle altre province della Lombardia, e ciò grazie anche all'intelligenza del lavoro dei responsabili dell'ordine pubblico e della prevenzione dei crimini -:
quali siano state le operazioni più significative nel corso dell'anno 2004 per mantenere la condizione di particolare


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favore in cui versano le province di Lodi, Mantova, Pavia e Sondrio, che, pur conoscendo attività criminose nell'ambito dei rispettivi territori, possono vantare una sostanziale immunità dal punto di vista del fenomeno del radicamento profondo delle organizzazioni malavitose nella struttura socio-economica.
(4-14790)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Toscana, e segnatamente la provincia di Lucca, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento sottolinea come il territorio della provincia sia caratterizzato dalla presenza di alcuni gruppi dediti ad attività delittuose;
la relazione evidenzia come la Versilia, che per la sua posizione geografica tende a saldare le fasce costiere della Toscana e della Liguria, abbia registrato l'attività di una delinquenza di origine catanese impegnata ad acquistare società di capitali, nonché l'attività di una delinquenza di origine campana, in contatto con pregiudicati locali;
la relazione, infine, sottolinea come verso la piana lucchese continua ad essere interessata dalla presenza di pericolose famiglie calabresi, in evidente e comprovato contatto con le «ndrine» operanti in Calabria, che possiedono piccole imprese edili e di natura commerciale -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 con particolare riferimento alle caratteristiche specifiche della criminalità di opera nella provincia di Lucca, e per sapere quali iniziative di natura giudiziale sono state avviate, nel corso dell'anno 2004, a seguito di operazioni di polizia operate sul territorio provinciale.
(4-14791)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Toscana, e segnatamente la provincia di Livorno, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento evidenzia come la sua particolare posizione geografica, vicina alla Versilia, e con la presenza di un importante scalo marittimo, offra interessanti opportunità criminogene alle organizzazioni attive soprattutto nel campo dei reati di contrabbando e del traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di auto rubate, nonché nello sfruttamento della immigrazione clandestina;
nell'Isola D'Elba, poi, risultano pericolosamente presenti soggetti provenienti dalla Calabria e dalla Campania, a vario titolo legati a filo doppio con i detenuti del Carcere di Porto Azzurro -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 con particolare riferimento alle caratteristiche specifiche della criminalità di opera nella provincia di Livorno, tenendosi conto del fatto che, da una parte gioca un ruolo importante la vicina Versilia e dall'altra parte, l'area portuale, come spesso accade, favorisce la presenza e il radicamento di attività illecite.
(4-14792)


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DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Toscana, e segnatamente la provincia di Arezzo, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento evidenzia come, fortunatamente, non risultino operare organizzazioni criminali di natura mafiosa, e ciò a dispetto della florida situazione socio-economica che, normalmente, come dimostrano altre province, offre particolari e succulente opportunità di investimento e di inserimento nel circuito economico legato all'artigianato orafo e all'indotto turistico;
malgrado tale sottolineatura di carattere generale, comunque, la relazione evidenzia la presenza di soggetti calabresi, siciliani e campani che, in collegamento con le matrici di origine, risultano particolarmente attivi nel controllo di attività imprenditoriali, della manodopera nel settore dell'edilizia e nella gestione di locali notturni;
la relazione sottolinea inoltre la pericolosa attività della famiglia calabrese Mancuso, della provincia di Vibo Valentia, che controlla attività economiche fondamentalmente attraverso l'utilizzo di terze persone -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per evitare il radicamento sul territorio della provincia di Arezzo di organizzazioni criminali e per sapere quali importanti attività di indagine siano state svolte, nello stesso anno, per assicurare alla giustizia i gruppi calabresi, siciliani e campani che sembrano monopolizzare le attività delinquenziali di una provincia che, evidentemente, vuole continuare a mantenere quella caratteristica di «impermeabilità» rispetto alle organizzazioni mafiose che ha, sino ad oggi, assicurato tutto sommato un clima di buona vivibilità per tutti i cittadini del territorio.
(4-14793)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Toscana, e segnatamente la provincia di Firenze, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento sottolinea come il territorio provinciale fiorentino in realtà costituisca un forte polo di attrazione per la cospicuità degli interessi economici e finanziari delle organizzazioni criminali;
anche in ragione della presenza di vie di comunicazione di primaria importanza, la provincia di Firenze conserva la caratteristica di snodo insuperabile nel traffico nazionale di sostanze stupefacenti, delle armi e della tratta degli esseri umani;
la presenza di soggetti mafiosi legati ai gruppi di origine, in assenza di precisi e solidi radicamenti territoriali, ha confermato il convincimento che esistano poli logistici di servizio, organizzati per rendere più facili le attività criminose di maggiore respiro;
manifestano una presenza significativa i calabresi, i siciliani ed i campani che, diversamente da quel che accade in altre zone, ricorrono molto spesso a vere e proprie forme di mutualità criminale;
va ricordato che in particolare è parsa significativa una lunga e proficua serie di contatti fra Palermo, ed i clan di Madonia Francesco, i cui affari hanno consentito di impiegare ingenti patrimoni nella provincia di Firenze;


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egualmente pericolosa, anche se più silente, sembra essere l'attività di malavitosi di origine sarda che in passato avevano subito procedimenti per sequestri di persona a scopo di estorsione -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per contrastare le attività dei gruppi criminali presenti nella provincia di Firenze e, soprattutto per contrastare le caratteristiche di centro logistico della criminalità nazionale, inteso come luogo di arrivo e di smistamento di una serie di attività criminose difficilmente contenibili; per sapere, infine, quel che è stato attivato, nel corso dell'anno 2004, per colpire con adeguati procedimenti penali le organizzazioni criminali presenti sul territorio provinciale.
(4-14794)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Emilia Romagna, e segnatamente la provincia di Rimini, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno sottolinea come il territorio provinciale esprima un'attrattiva tutta particolare per la dinamicità della propria economia e per la sua eccezionale vocazione turistica, nota in tutto il mondo;
in questo clima di «appetibilità», hanno mostrato una presenza pericolosa ed organizzata soprattutto i gruppi calabresi e campani, specializzati nel fiorente mercato del gioco d'azzardo, mentre altri gruppi, palermitani e catanesi, sembrano avere rivolto la loro attenzione soprattutto al mercato del traffico di sostanze stupefacenti;
in particolare, poi, nella zona di Bellaria opera un cospicuo gruppo di pregiudicati baresi che, in «società» con gruppi di albanesi, si occupano di droga e di riciclaggio di denaro sporco -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per contenere l'aggressività dei gruppi criminali operanti nel territorio della provincia di Rimini, e per conoscere quale sia, nell'anno 2004, il trend di reati rispetto all'anno precedente, e, infine, per sapere quali iniziative sono state assunte al fine di sradicare dal territorio della provincia i gruppi criminali calabresi, campani e baresi.
(4-14795)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Liguria, e segnatamente la provincia di Savona, la relazione indica come presenti in tutto il territorio della provincia gruppi criminali provenienti dalla Calabria dediti ad estorsioni e ad attività intimidatorie, alla gestione fiorente e ben organizzata del gioco d'azzardo, al commercio di armi ed al traffico di esseri umani finalizzato allo sfruttamento della prostituzione, anche se l'attività principale è quella di traffico internazionale di stupefacenti -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per contenere e reprimere le attività delittuose dei pregiudicati calabresi che, nel territorio provinciale, sono dediti alle attività criminose indicate dettagliatamente nella relazione al Parlamento predisposta dal Ministero dell'interno - Dipartimento della pubblica sicurezza - e che debbono trovare un forte contrasto determinato anche dalla oggettiva gravità dei reati di cui si rendono protagonisti.
(4-14796)


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DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Emilia Romagna, e segnatamente la provincia di Bologna, la relazione parla della presenza di una malavita organizzata rappresentativa di diversi contesti mafiosi;
le cosche calabresi, rappresentate da soggetti reggini, sono particolarmente attive nel controllo e nel traffico delle sostanze stupefacenti, e si avvalgono di gruppi subordinati autoctoni;
i gruppi siciliani, soprattutto catanesi e palermitani, ormai da lungo tempo sono inseriti nel circuito finanziario attraverso l'acquisto di imprese di copertura per attività illecite incentrate soprattutto nel traffico di sostanze stupefacenti;
i clan camorristici, caratterizzati da una minore suddivisione organizzativa e strutturale, si interessano prevalentemente di attività legate al riciclaggio di proventi illeciti, con attenzione particolare alla gestione delle scommesse clandestine negli ippodromi, all'usura, nonché ad estorsioni nei confronti di piccole e medie imprese -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per mostrare la volontà dello Stato di avviare una forte attività di contrasto verso tutte le organizzazioni criminali presenti sul territorio della provincia di Bologna, e per sapere quali siano le indagini concluse nel corso dell'anno 2004 di particolare rilevanza per lo smantellamento delle reti criminali organizzate da immigrati calabresi, siciliani e campani.
(4-14797)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Emilia Romagna, e segnatamente la Provincia di Ferrara, la relazione ricorda che tutta l'area provinciale risulta sostanzialmente indenne da insediamenti criminali pericolosi, cosi come è dimostrato dall'assenza di quelli che sono considerati «reati spia» della presenza della delinquenza organizzata;
questa valutazione, tutto sommato positiva, lo è ancor più se si riflette sul fatto che la dinamica economica estense, la posizione geografica compresa tra le province venete e le altre province emiliane nonché l'esistenza di zone turistiche marittime assai frequentate, dovrebbero costituire, congiuntamente, elementi di rischio perché generano una speciale appetibilità della provincia per le attività criminali;
è stata recentemente notata la presenza, ancorché non pericolosamente radicata ed organizzata, di soggetti pregiudicati campani legati con la regione d'origine con interessi nei settori economici più appetibili, dalla macellazione clandestina all'edilizia ed al turismo -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per riuscire a mantenere la relativa tranquillità fin qui vissuta dalle popolazioni del ferrarese e soprattutto per evitare che le piccole organizzazioni di pregiudicati campani riescano a radicarsi e ad organizzarsi sul territorio estense.
(4-14798)


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DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Emilia Romagna, e segnatamente la provincia di Parma, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno afferma che, il territorio provinciale, contiguo alle province della bassa Lombardia, registra la presenza di pericolosi soggetti criminali di origine calabrese, in contatto con le matrici delittuose di origine;
in particolare la relazione evidenzia di avere registrato interessi legali alle famiglie della 'ndrangheta crotonese e, segnatamente, della cosca «Grande Aracri» di Cutro (Crotone), particolarmente attive nelle estorsioni in danno di imprenditori a loro volta originari della Calabria ed inoltre nel settore del traffico degli stupefacenti;
è stato altresì registrato un iniziale radicamento di malavitosi campani e sardi, responsabili in passato di sequestri di persona a scopo di estorsione -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per colpire le attività delittuose delle consorterie mafiose operanti nel territorio della provincia di Parma, tenuto conto della speciale pericolosità delle presenze criminali di origine calabrese, e per sapere inoltre quali iniziative, nel corso dell'anno 2004, siano state assunte e comunque anche ora si intendano assumere per contenere le attività e prevenire iniziative delittuose da parte dei pregiudicati con precedenti di sequestro di persona a scopo di estorsione e che, dunque, manifestano una intrinseca ed oggettiva pericolosità.
(4-14799)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne l'Emilia Romagna, e segnatamente la provincia di Reggio Emilia, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno registra infiltrazioni che, pur se ridotte dal punto di vista organizzativo, rivelano una riconducibilità a soggetti collegati al clan dei «Casalesi»;
l'area provinciale è altresì caratterizzata dalla presenza di qualificati soggetti calabresi variamente collegati con le cosche d'origine (soprattutto di Cutro) e con analoghi gruppi presenti in altre province emiliane;
è decisamente considerevole altresì il lavoro delle cosche nel settore del commercio di sostanze stupefacenti da parte di gruppi collegati con sodalizi criminali operanti nelle province di Reggio Calabria e di Caltanissetta -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per colpire le attività delittuose delle consorterie mafiose operanti nel territorio della provincia di Reggio Emilia, e per sapere quali indagini siano state effettuate nel corso del 2004 con trasmissione degli atti alla competente magistratura penale, nonché, infine, per sapere quali operazioni di polizia particolarmente rilevanti siano state fatto nell'ambito delle operazioni di controllo del territorio.
(4-14800)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;


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per quanto concerne la Emilia Romagna, e segnatamente la Provincia di Modena, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno rileva e sottolinea come le organizzazioni mafiose della Provincia di Modena abbiano dimostrato una pericolosa capacità di forte penetrazione nel tessuto economico, con interessi che vanno dalla edilizia alla gestione degli esercizi pubblici;
in tale attività si sono distinti soprattutto i sodalizi di origine calabrese (cutresi e reggini) e campana (soprattutto riferibili al clan dei «Casalesi»), tutti attivi nel traffico di sostanze stupefacenti e di armi nonché nel riciclaggio di denaro sporco;
è stata altresì accertata, anche se con minore capacità criminale la presenza di soggetti pugliesi e siciliani indagati per associazione mafiosa in altre aree territoriali che, probabilmente, cercano un radicamento nella realtà modenese;
sono infine rilevate attività da parte di giostrai veneti, rivolte principalmente al settore delle rapine in danno di istituto di credito -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per colpire le attività delittuose delle consorterie mafiose operanti nel territorio della Provincia di Modena, con particolare riferimento ai gruppi campani e calabresi, che paiono essere i più pericolosamente radicati nel tessuto della economia e delle attività provinciali, e, inoltre, per sapere quali indagini siano state compiute e concluse, nell'arco dell'anno 2004, con relativa trasmissione degli atti alla competente Procura della Repubblica presso il tribunale penale.
(4-14801)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Lazio, e segnatamente la provincia di Rieti, l'annuale relazione predisposta dal Ministero dell'interno e trasmessa al Parlamento sottolinea ed evidenzia come la provincia di Rieti sembri immune dalla presenza di organizzazioni criminali che operino con metodi tipici della malavita organizzata di stampo mafioso;
la provincia di Rieti, un tempo fortunatamente esclusa per la propria posizione geografica e orografica dai circuiti delittuosi, oggi appare colpita dal fenomeno del cosiddetto «pendolarismo delinquenziale» proveniente da aree limitrofe e favorito dai buoni collegamenti viari con Roma e con le Regioni Umbria e Marche;
appare dunque importante mantenere una condizione tutto sommato estremamente positiva e rassicurante, idonea a mantenere alto il livello della qualità della vita per tutti i cittadini residenti all'interno della provincia di Rieti;
in relazione alla politica anticrimine svolta nell'intero territorio della provincia di Rieti, quali siano le iniziative assunte, nell'ultimo anno, per mantenere intatto il regime di relativa tranquillità di cui gode, dal punto di vista criminale, il territorio della provincia e quali attività siano state programmate per controllare, contenere e, possibilmente, dissuadere, il fenomeno del «pendolarismo delinquenziale» che potrebbe preludere, se impunito, ad un più intenso radicamento delle attività illecite nell'ambito della provincia.
(4-14802)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato


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dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Lazio, e segnatamente la Provincia di Latina, l'annuale relazione predisposta dal Ministero dell'interno e trasmessa al Parlamento sottolinea ed evidenzia come i tentativi di infiltrazione della malavita organizzata nel territorio della Provincia di Latina costituiscono un aspetto centrale del panorama della delinquenza che opera sul territorio, anche per il carattere insidioso della attività illecita, che si sviluppa con operazioni apparentemente lecite di acquisizioni di unità immobiliari, di terreni, di esercizi pubblici, di acquisizioni di concessioni e di licenze;
è registrata anche la presenza di un gruppo malavitoso di etnia nomade dedito principalmente alle estorsioni ed all'usura nei confronti di operatori commerciali locali, nonché al traffico delle sostanze stupefacenti;
nel settore agroalimentare appare forte e radicata la presenza nel sud pontino (Formia, Fondi, Gaeta, Minturno, Cisterna di Latina, Terracina, Castelforte, SS. Cosma e Damiano) di organizzazione camorristiche in contatto con i clan del casertano e del napoletano, mentre si registra il riciclaggio di ingenti capitali, da parte di elementi collegati alla 'ndrangheta, ad Aprilia -:
in relazione alla politica anticrimine svolta nell'intero territorio della Provincia di Latina, quali siano state le iniziative più efficaci assunte nel corso dell'anno 2004, con particolare riferimento alla necessità di recidere ogni possibile rapporto fra malavita locale e malavita campana e calabrese, e, in particolare, per contrastare le attività illecite nel sud pontino e nella zona di Aprilia, ove sembrano operare i gruppi più pericolosi.
(4-14803)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanta concerne la Regione Lazio, segnatamente la Provincia di Frosinone, l'annuale relazione predisposta dal Ministero dell'interno e trasmessa al Parlamento afferma che nella provincia di Frosinone sono stati evidenziati significativi contatti fra la malavita organizzata locale e quella delle province contigue, in particolare di Caserta e di Napoli;
la criminalità campana, attraverso questa «agenzia» locale, controlla l'attività di estorsione, la gestione del gioco d'azzardo, il favoreggiamento della prostituzione di cittadine extra-comunitarie e l'usura;
le organizzazioni criminali sono anche interessate alla gestione di attività direttamente derivanti dalle opere del tratto provinciale autostradale e ferroviario, con tendenza per questi ed altri lavori a radicarsi pericolosamente sul territorio, tanto che è stato intelligentemente istituito un gruppo di lavoro interforze presso la prefettura di Frosinone, il cui buon lavoro è stato, nel 2003, la rescissione di alcuni rapporti contrattuali con società appaltatrici dei lavori -:
in relazione alla politica anticrimine svolta nell'intero territorio della Provincia di Frosinone, quali siano state le iniziative più efficaci assunte nel corso dell'anno 2004, con particolare riferimento alla necessità di recidere ogni possibile rapporto fra malavita locale e malavita campana, e, in particolare, per contrastare in maniera determinata la presenza di attività criminose e comunque illecite che lambisce il settore, particolarmente appetibile sul territorio, delle opere pubbliche.
(4-14804)


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DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Marche, e segnatamente la Provincia di Pesaro e Urbino, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento evidenzia una preoccupante presenza di pregiudicati campani e calabresi, collegati con i rispettivi clan d'origine, e spesso in rapporto con analoghi sodalizi presenti nella vicina provincia riminese;
peraltro la relazione evidenzia come in questa provincia sia stata individuata e neutralizzata una diramazione della famiglia Ursino di Gioiosa Jonica che si approvvigionava di sostanze stupefacenti in Calabria per rifornire il mercato pescarese e della vicina Rimini;
la Provincia di Pesaro ed Urbino, peraltro, viene considerata potenzialmente appetibile per la macro-criminalità in ragione del particolare livello di benessere e dei consistenti investimenti di risorse finanziarie;
la relazione sottolinea una particolarità della Provincia di Pesaro ed Urbino, e cioè l'esercizio del commercio ambulante abusivo soprattutto nei Comuni rivieraschi, svolto fondamentalmente da cittadini extra-comunitari, anche irregolari, durante i mesi estivi -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per contenere le attività delittuose in tutto il territorio della Provincia di Pesaro ed Urbino, e per sapere, nel corso dell'anno 2004, quali iniziative siano state assunte per contrastare le iniziative dei pregiudicati campani e calabresi e per sapere quali iniziative strategiche sono state assunte per evitare le iniziative del commercio abusivo ambulante, che utilizza cittadini extra-comunitari, anche irregolari.
(4-14805)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Lazio, e segnatamente la provincia di Roma, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento sottolinea quel che in effetti è ictu oculi visibili, e cioè che la capitale, per la sua posizione geo-strategica, è snodo fondamentale di molti traffici illeciti, costituendo il punto di raccordo e l'area di riferimento per tutte le attività illecite della regione;
la connessione tra gruppi criminali di diversa estrazione, sia italiani che stranieri che misti, raggiunge nel territorio della capitale e della provincia la sua più efficace e pericolosa realizzazione, ove risaltano soprattutto le componenti albanesi, nigeriane, russe e cinesi;
i gruppi mafiosi autoctoni svolgono una importante e significativa funzione di supporto e sostegno ai latitanti (18 arrestati nel solo 2003) ma anche ad operazioni di riciclaggio di denaro sporco e a pericolosissime infiltrazioni nell'economia, soprattutto imprenditoriale e commerciale;
dal punto di vista delle organizzazioni criminali «tradizionali» un posto di rilievo ha assunto, per dimensioni, per entità di reclutamento, per radicamento, per pericolosità e per qualità e sofisticazione delle strutture organizzativa la 'ndrangheta, con elementi riconducibili alle cosche del versante jonico reggino, di Limbadi (Vibo Valentia), della Piana di Gioia di Tauro (Reggio Calabria), di Rosario


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(Reggio Calabria), di Reggio Calabria, di Taurianova (Reggio Calabria) e di Cirò (Crotone);
la camorra invece opera più «spalmata» sul territorio anche per la contiguità geografica fra il Lazio e la Campania, con interessi rivolti soprattutto al traffico nazionale ed internazionale delle sostanze stupefacenti ed al riciclaggio del denaro sporco, con organizzazioni che si presentano quasi come «filiali» di clan dell'agro nolano, vesuviano, stabiese e casalese;
clan mafiosi sono presenti ed operanti con gruppi ed elementi affiliati a Cosa Nostra palermitana e catanese, con attenzioni all'attività di riciclaggio di denaro, di traffico di droga e di controllo delle attività economiche;
anche gruppi autoctoni hanno raggiunto un livello di organizzazione, e dunque di pericolosità, che desta serie apprensioni e preoccupazioni (la banda della Marranella e della Magliana) -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per tentare un controllo efficace, pur fra le ovvie e comprensibili difficoltà rappresentate dal controllo della capitale, del territorio della provincia di Roma e, segnatamente, per sapere:
quali strategie complessive esistano per il contrasto dei gruppi criminali autoctoni e dei gruppi criminali stranieri;
quali attenzioni vengano riservate alla zona dell'aeroporto di Fiumicino che ha confermato la sua funzione di nodo speciale del narcotraffico;
quali attività di indagine significative siano state effettuate, nel corso del 2004, per stroncare l'attività delittuosa dei gruppi criminali organizzati e quanti procedimenti abbiano preso avvio a seguito di tale indagine;
quale sia il trend dei reati contro il patrimonio e contro la persona, nel territorio della provincia di Roma, con particolare riferimento alle attività dei grandi gruppi delittuosi autoctoni e stranieri;
se si ritenga che il numero degli uomini a disposizione delle Forze di polizia sia idoneo ad un controllo accurato del territorio o se, al contrario, non si ritenga di dover rafforzare decisamente gli organici al fine di una accurata opera di prevenzione dei reati su tutto il territorio della provincia.
(4-14806)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Marche, e segnatamente la Provincia di Macerata, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento sottolinea come il territorio costituisca in realtà area a basso indice di criminalità, grazie ad una struttura sociale particolarmente equilibrata, ad una disoccupazione giovanile fortunatamente contenuta ed alla assenza di grandi conglomerati urbani, nonché di vistose e pericolose forme di emarginazione sociale e di devianza di natura criminale;
è stata peraltro notata la presenza di gruppi campani potenzialmente pericolosi nonché di cittadini extra-comunitari (nordafricani ed albanesi) attivi nel settore dello sfruttamento della prostituzione e del traffico di sostanze stupefacenti;
da ultimo si sono avuti precisi segnali di attività di sfruttamento di manodopera clandestina, prerogativa quasi esclusiva delle presenze cinesi sul territorio -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per mantenere la condizione di relativa tranquillità in cui operano i cittadini della Provincia di Macerata e comunque per svolgere attività di serio contrasto e di


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forte repressione delle pur non eccezionali attività criminali poste in essere da componenti extra-comunitarie e da gruppi campani ritenuti particolarmente pericolosi.
(4-14807)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Marche, e segnatamente la Provincia di Ascoli Piceno, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento non sottovaluta la possibilità di pericolose infiltrazioni, specialmente sulla fascia territoriale rivierasca, di attività criminali collegate a precisi e pericolosi sodalizi mafiosi (in particolar modo campani e foggiani);
prova indiretta di questa situazione «a rischio» è costituita dal tentato omicidio, avvenuto in data 24 luglio 2003, di un pluripregiudicato foggiano più volte coinvolto in indagini importanti eseguite dalla DDA di Ancona e già sottoposto al regime degli arresti domiciliari a seguito di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per un reato associativo di natura mafiosa, emessa dal GIP presso il Tribunale penale di Ancona su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, coinvolgente, fra l'altro, 67 persone -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per controllare efficacemente le attività illecite nel territorio della Provincia di Ascoli Piceno, con particolare riferimento al tentativo di infiltrazione da parte di pregiudicati con seri contatti con associazioni criminali di alta pericolosità e di forte organizzazione delittuosa, nonché per sapere quali importanti indagini siano state condotte e concluse nel corso dell'anno 2004 con trasmissione degli atti alla competente procura della Repubblica.
(4-14808)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Marche, e segnatamente la Provincia di Ancona, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento indica la presenza di delinquenti provenienti dalle aree a maggiore incidenza mafiosa quali Campania, Sicilia e Puglia, con particolare attività nel settore del narcotraffico;
è inoltre segnalata la presenza di alcune famiglie di zingari la cui rete di rifornimento sembrerebbe interessare la Calabria, Roma e Milano;
lo spaccio di sostanze stupefacenti sembra invece essere gestita da soggetti di origine nordafricana (sostanzialmente tunisini e marocchini);
particolare attenzione viene rivolta al porto di Ancona, autentico crocevia per l'immigrazione clandestina proveniente dagli Stati rivieraschi, in particolare dalla Grecia -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per controllare efficacemente le attività illecite nel territorio della Provincia di Ancona, con particolare riferimento alle presenze di pregiudicati presumibilmente collegati con le regioni di origine e per sapere quali attività di controllo e di repressione siano state eseguite nei confronti delle famiglie di zingari operanti sul territorio e nei confronti dei nordafricani dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti.
(4-14809)


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DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Umbria, e segnatamente la Provincia di Terni, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento appare decisamente incoraggiante e positiva nella parte in cui afferma che non sono stati censiti sodalizi criminali di tipo mafioso sul territorio provinciale, pur se viene evidenziato il tentativo di infiltrazione nel mondo imprenditoriale e commerciale, posto in essere da elementi direttamente collegati con la malavita siciliana, con chiari intendimenti di riciclaggio di denaro sporco;
nel territorio provinciale, poi, sono censite vere e proprie proiezioni criminali delle aree perugina e laziale -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per controllare efficacemente le attività illecite nel territorio della Provincia di Terni, e per sapere quali iniziative si intendano assumere per controllare, in modo mirato, i tentativi di infiltrazione nelle iniziative imprenditoriali del territorio per collocare il denaro sporco proveniente da attività illecite o forse anche da altre regioni.
(4-14810)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Umbria, e segnatamente la Provincia di Perugia, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento appare decisamente incoraggiante e positiva nella parte in cui afferma che non sono stati censiti sodalizi criminali di tipo mafioso sul territorio provinciale, mentre peraltro si evidenziano preoccupazioni per recenti insediamenti di pregiudicati provenienti dalla Calabria e dalla Campania, nonché di pregiudicati siciliani e sardi in contatto con corregionali residenti in Toscana e nelle confinanti province di Viterbo e Rieti;
è stata infine censita una considerevole presenza di cittadini nigeriani che pare stia in qualche modo saldando i loro interessi con quelli della malavita locale -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per controllare efficacemente le attività illecite nel territorio della Provincia di Perugia, e per sapere quali iniziative si intendano assumere per mantenere una condizione di particolare favore per quanto concerne la situazione dell'ordine pubblico all'interno del territorio provinciale.
(4-14811)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Toscana, e segnatamente la Provincia di Pistoia, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento sottolinea come sul territorio non risultino organizzazioni riconducibili alle più note associazioni mafiose, pur risultando


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la presenza di pregiudicati campani, calabresi e siciliani di cui si sospettano contatti con le matrici d'origine;
in particolare nella zona della Valdinievole, sembra che siano operativi soggetti riconducibili, per parentela o comunque per origini, a famiglie appartenenti alla camorra ed alla mafia;
è difficile ritenere che tali soggetti non intendano organizzare una gestione di attività illecite in modo più efficiente e radicato rispetto a quanto avvenuto sino ad ora -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per controllare efficacemente le attività illecite nel territorio della Provincia di Pistoia, e per sapere, sempre nel corso dell'anno 2004, quali attività siano state svolte per verificare la capacità criminale dei pregiudicati campani, calabresi e siciliani presenti in vaste zone del territorio e presumibilmente legati alle organizzazioni criminale delle loro zone di origine.
(4-14812)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la regione Toscana, e segnatamente la Provincia di Prato, la relazione predisposta dal ministero dell'interno e destinata al Parlamento evidenzia i pericoli che derivano, come in ogni altra parte d'Italia, da un'area ad economia fiorente e dunque particolarmente appetibile per le attività illecite di ogni tipo;
non a caso nel territorio provinciale si registra l'attività insidiosa di una malavita che preferisce infiltrarsi nei circuiti della produzione e del commercio dei beni mettendo in campo, intelligentemente, una strategia di basso profilo finalizzata ad evitare particolari attenzioni da parte delle forze di polizia;
in particolare si registra la presenza di gruppi di pregiudicati campani che curano interessi commerciali ed imprenditoriali anche nel settore del mercato degli stracci e della produzione di manufatti tessili;
la relazione infine sottolinea la presenza di forti comunità di cittadini extra-comunitari clandestini che alimentano il fenomeno dei delitti contro il patrimonio e del traffico di sostanze stupefacenti -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per controllare efficacemente le attività illecite nel territorio della Provincia di Prato, e per sapere, in particolare, se le attività apparentamente lecite di elementi malavitosi nel campo dell'imprenditoria tessile, e segnatamente nelle attività relative al mercato degli stracci, possano in qualche modo nascondere altre attività delittuose; infine per sapere quanti siano i cittadini extra-comunitari clandestini stimati come presenti sul territorio provinciali e quali specifiche attività di polizia siano state eseguite, nel corso dell'anno 2004, per l'applicazione delle leggi relative alla presenza di cittadini extra-comunitari.
(4-14813)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione e Toscana, e segnatamente la provincia di Pisa, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento evidenzia, positivamente, come nell'ambito


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del territorio provinciale non risultino insediate cosche o clan con conseguente ripartizione delle zone d'influenza, pur se, nel frattempo, siano state rilevate occasionali aggregazioni di soggetti criminali provenienti da altre regioni con appartenenti alla malavita locale soprattutto nelle aree di Pisa, nel litorale di San Giuliano e Vecchiano, nella Caldera, nel Valdarno Inferiore e nell'alta Val di Cecina, mentre nel volterrano è stata rilevata la presenza di pastori sardi che hanno mantenuto contatti con corregionali sospettati di essere stati dediti all'attività di sequestro di persona a scopo di estorsione -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per controllare efficacemente le attività illecite nel territorio della Provincia di Pisa, e per sapere, sempre nel corso dell'anno 2004, quali indagini si siano svolte e si siano chiuse con segnalazione di attività criminose organizzate alle competenti procure della Repubblica; infine per sapere il grado di controllo del territorio nelle zone ove sono state rilevate attività di gruppi criminali.
(4-14814)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Toscana, e segnatamente la Provincia di Massa Carrara, la relazione predisposta dal Ministero dell'interno e destinata al Parlamento preliminarmente osserva come, fortunatamente, nel territorio della provincia non risultino operative organizzazioni di tipo autenticamente mafioso, pur essendo stati censiti, soprattutto nella zona della bassa Lunigiana e della zona litoranea di Massa, soggetti (pugliesi, calabresi e campani) che hanno mantenuto forti contatti con i luoghi d'origine;
soprattutto nella zona della bassa Lunigiana è segnalata la presenza, abbastanza radicata, di pregiudicati provenienti dall'area brindisina ed ancora in contatto con esponenti della criminalità pugliese -:
quali siano state le operazioni più significative effettuate nel corso dell'anno 2004 per contenere le attività della malavita sul territorio della provincia di Massa Carrara, e per sapere, in particolare, quali azioni di contrasto siano state poste in essere per impedire una più pericolosa organizzazione dei sodalizi tuttavia presenti, come detto nella premessa, nella zona della bassa Lunigiana e della zona litoranea di Massa.
(4-14815)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
la relazione al Parlamento sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l'anno 2003, depositata nell'ottobre 2004 espone dati estremamente significativi;
per quanto concerne la Regione Lazio, e segnatamente la provincia di Viterbo, l'annuale relazione predisposta dal ministero dell'interno e trasmessa al Parlamento, pur avendo precisato che, in effetti, le grandi organizzazioni criminali non sono riuscite, sino ad ora, ad attecchire nel territorio provinciale, segnala la presenza di nuclei familiari di origine calabrese, siciliana e sarda, molti dei quali imparentati con pregiudicati delle rispettive zone d'origine;
il territorio della provincia, invero, registra autentiche scorribande di gruppi criminali provenienti dalle zone confinanti, attivi nei reati predatori, mentre nella zona vicina al grossetano si sono registrati insediamenti di personaggi di origine sarda coinvolti, nel passato, in sequestri di persona a scopo di estorsione;
nell'area delle necropoli di Tarquinia e di Vulci si registra ancora una attività


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illecita di ricerca di reperti archeologici destinato al mercato illegale, organizzato da falsari inseriti nei circuiti nazionali ed internazionali della criminalità specializzata in questo settore -:
in relazione alla politica anticrimine svolta nell'intero territorio della Provincia di Viterbo, quali siano le iniziative assunte, nell'ultimo anno, un importante controllo delle componenti legate a pregiudicati siciliani, calabresi o sardi e, in particolare, quali iniziative siano state assunte nella lotta ai falsari che fanno incetta di reperti archeologici delle necropoli di Tarquinia e di Vulci.
(4-14816)

LUCCHESE. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante che gli organizzatori dei trasporti di immigrati clandestini, che quotidianamente sbarcano in Sicilia, hanno dichiarato di preferire le coste italiane per la maggiore tolleranza dimostrata nei loro confronti rispetto al comportamento delle autorità di Malta, della Grecia e della Spagna;
la situazione di Lampedusa appare particolarmente grave in quanto, a causa dei continui sbarchi di immigrati clandestini, essa è stata cancellata dalle rotte turistiche, con la conseguente forte preoccupazione della popolazione locale, che ha perso la fiducia nelle istituzioni;
ci si chiede se i ministri interrogati, stiano adempiendo correttamente i propri doveri, consentendo tali sbarchi di clandestini -:
se il Governo sia al corrente della situazione di cui alla premessa e quali iniziative intenda adottare per porvi rimedio.
(4-14831)

MASCIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
DP, 22 anni, militante dei Giovani comunisti di Capriate San Gervasio (Bergamo), ha denunciato la seconda aggressione subita mentre si trovava lungo le rive dell'Adda;
dalle dichiarazioni rilasciate dall'interessato ad organi di stampa risulta quanto segue: «Quattro persone mi hanno sorpreso alle spalle, mi hanno immobilizzato le mani dietro la schiena mettendomi la testa sott'acqua, insultandomi. Poi uno di questi ha raccolto un oggetto a terra e ha iniziato ad effettuarmi dei tagli, prima sul petto, poi sulla schiena»;
dopo aver raggiunto casa in stato confusionale il ventiduenne è stato trasportato dai familiari all'ospedale San Marco di Zigonia per ricevere le cure mediche;
lo scorso novembre il giovane militante aveva denunciato un'altra aggressione da parte di due sconosciuti che dopo avergli inferto un taglio alla gamba si erano allontanati inneggiando al Duce;
il fatto che al momento della seconda aggressione il giovane non indossasse nulla che permettesse di identificarlo politicamente farebbe pensare che si tratti di un'iniziativa premeditata;
con questo episodio di violenza la provincia di Bergamo torna ad essere teatro di aggressioni di stampo neofascista, tra le quali ricordiamo il recente incendio del Csa Pacì Paciana -:
quali iniziative intenda adottare per contrastare la crescente violenza da parte di militanti di estrema destra;
se per quanto risulti al Governo questo ennesimo episodio di violenza presenti degli elementi di continuità con quelli che hanno riguardato i Centri sociali della provincia di Bergamo e se, anche alla luce di analoghi episodi verificatisi in Lombardia e segnalati dall'interrogante in una precedente interrogazione parlamentare (4-12332), sia stata aperta dalle autorità competenti un'indagine che affronti in maniera più complessiva questi fenomeni di violenza di chiara matrice politica.
(4-14832)


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MASCIA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Siulp di Roma, raccogliendo le segnalazioni pervenute dal personale del quadro permanente e dagli allievi del XVIII corso per Vice sovrintendenti del IV ciclo, denuncia una serie di problemi che riguardano la gestione del servizio mensa presso la scuola allievi agenti di Roma;
dalla segnalazione del Siulp risulta, tra l'altro: a) che gli alimenti serviti non sono conformi agli obblighi imposti dalla normativa vigente sulle procedure HACCP; b) che detergenti per pavimenti sono utilizzati per la pulizia delle attrezzature per la cottura degli alimenti; c) che detersivo per vetri è utilizzato per il lavaggio delle stoviglie; d) che nelle pietanze sono stati rinvenuti insetti, cenere di sigarette ed altri corpi estranei;
la procedura HACCP impone una serie di vincoli per l'acquisto, la conservazione, la preparazione e la distribuzione degli alimenti;
l'utilizzo di detersivi non specifici per la pulitura di stoviglie e attrezzature da cucina potrebbe rivelarsi estremamente nocivo per la salute degli utenti della mensa;
si segnala inoltre che spesso non viene servito il piatto freddo -:
se sia a conoscenza di quanto segnalato in premessa e quali iniziative intenda adottare;
se risulti che la ditta appaltatrice applichi l'obbligatoria procedura HACCP per l'acquisto, la conservazione, la preparazione e la distribuzione degli alimenti presso la mensa della scuola allievi agenti di Roma;
se l'amministrazione abbia mai effettuato dei controlli sanitari in relazione al servizio offerto dalla ditta appaltatrice e quali siano eventualmente gli esiti di tali controlli.
(4-14837)