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sono azionisti e dalla quale essi ricevono, con presunto favoritismo, specifiche commesse) -:
pagamento in scadenza o comunque per poter interloquire con la GEST Line S.p.a.;
di più di quella del Sud d'Italia, dove il vino resta in gran parte invenduto ovvero svenduto a prezzi sempre più bassi;
questa crisi investe in maniera particolare le cantine sociali siciliane, le quali in questi anni hanno puntato con coraggio alla valorizzazione della qualità dei prodotti enologici, alla riconversione dei vigneti, all'ammodernamento degli impianti di vinificazione, effettuando investimenti i cui effetti però, in concomitanza della crisi, pesano oggi sui bilanci aziendali già interessati dall'effetto scadenza cambiali agrarie e dall'incidenza degli interessi passivi;
in Sicilia il settore vinicolo si trova «ricattato» e danneggiato ulteriormente dalla giusta chiusura, per inquinamento, della ditta Bertolino che operava in Sicilia in regime di monopolio (80 per cento della produzione di vino vinacce e fecce);
se non interverranno sostegni straordinari che permettano, malgrado la crisi di mercato, lo smaltimento delle quantità di vino ammassate nella scorsa stagione ed ad oggi invendute, la vendemmia ormai alle porte verrà nei fatti impedita con le conseguenze economiche e sociali che si possono facilmente immaginare -:
quali interventi intendano assumere al fine di non penalizzare ulteriormente le nostre aziende vinicole;
se non ritengano opportuno attivarsi affinché sia dichiarata l'attuazione della distillazione di crisi per la Sicilia almeno per una quantità di 1,5 milioni di ettolitri ed un prezzo garantito di euro 2,30 grado/ettolitro, il minimo per consentire lo smaltimento delle eccedenze e la futura vendemmia.
su Il Tempo di domenica 22 maggio 2005 veniva riportato un ampio resoconto della contrastata assemblea della Banca nazionale del lavoro durante la quale veniva approvato, solo a maggioranza relativa (62,66 per cento) e con l'astensione del 37,11 per cento, il bilancio della banca, peraltro risultato in perdita e denso di interrogativi e di opacità;
dopo l'approvazione del bilancio veniva eletto il nuovo consiglio di amministrazione, espresso da otto consiglieri della maggioranza rappresentativa del 48,21 per cento, da sei consiglieri del cosiddetto «controbatto» (espressione del 42,10 per cento dei voti validi, non essendo stati ammessi dal presidente, per un vizio di forma, quelli espressi dal 2,64 per cento della Banca popolare Emilia Romagna), nonché da un consigliere espresso dal blocco MPS-Banca popolare di Vicenza (poco più del 7 per cento dei voti validi);
durante la discussione del bilancio, sottoposto a forti critiche da parte di diversi azionisti, sarebbe emerso il problema rappresentato da parecchi milioni di euro di sofferenze, fra le quali emergerebbero quelle per crediti concessi al vecchio governo iracheno, certo assai difficili da recuperare e, comunque, espressione di scelte pregresse di impieghi finanziari per le quali a nulla sembra sia servita già la confusa e famigerata esperienza di Atlanta;
sempre durante la discussione sul bilancio un azionista avrebbe domandato da quando e con quale trattamento economico sia stata assunta come dirigente di BNL la moglie del numero uno della società editrice de Il Sole 24 Ore, quotidiano della Confindustria in particolare distintosi nelle scorse settimane per tutta una serie di articoli assai polemici a senso unico, cioè solo nei confronti di esponenti della cordata finanziaria contrapposta a quella che governa la banca e sostiene la OPS della Banca di Bilbao, volendo probabilmente ad avviso degli interroganti, contribuire anche a conservare alla presidenza di BNL l'attuale titolare di quella carica;
sempre durante la discussione del predetto bilancio sembrerebbe essere emerso che tra i fornitori della banca figurerebbero società di diretta proprietà del presidente Luigi Abete, in sostanziale anche se non rilevato contrasto con quanto già dispone, in definitiva, il vigente testo unico bancario circa l'esigenza di limitare eventuali conflitti di interesse fra ogni istituto di credito e i suoi azionisti imprenditori, almeno per quanto riguarda i crediti da questi ottenuti (ma la fornitura di beni e servizi, da questi medesimi prodotti per l'istituto di credito, dovrebbero in qualche modo denotare un vantaggio anche finanziario, acquisito dai soci imprenditori a spese della banca di cui
se il Governo non ritenga di adottare iniziative normative atte a precisare più analiticamente le varie fattispecie, finanziarie e non, dei conflitti d'interesse fra i soci imprenditori delle banche rispetto alle banche medesime, peraltro senza pregiudicare la partecipazione dell'industria nazionale al capitale degli istituti di credito, che oggi è indispensabile per evitare scalate anomale alle società bancarie del nostro Paese.
(5-04386)
la rappresentanza dei Tecnici Precari (lavoratori a tempo determinato) dell'Agenzia del territorio denuncia l'assenza di misure per porre fine alla grave situazione di disagio esistenziale e di precarietà economica dei circa 1.500 ex-lavoratori socialmente utili, assunti nel 1998 con una graduatoria per titoli riservata ai disoccupati di lunga durata a scolarità medio-alta;
il relativo originario progetto-catasto era finalizzato al recupero degli arretrati, in parecchi casi pluridecennali, nell'attribuzione delle rendite catastali con forti recuperi erariali;
nel frattempo tale personale si è trovato di fatto spesso impiegato in mansioni tecniche qualificate, con tanto di firma su centinaia di migliaia di documenti pubblici e di accesso informatico alle banche dati dell'Agenzia, il che potrebbe porre fra l'altro delicati problemi di privacy in personale non stabilizzato;
contemporaneamente, d'altro canto, i tecnici precari sono stati non di rado dequalificati a compiti meramente operativi di archivio o di magazzinaggio o, al contrario, adibiti di fatto a delicati ruoli di sportello e di contatto con il pubblico;
l'iniziale contratto è stato rinnovato più volte per periodi variabili, mentre nel frattempo l'articolo 78, comma 32, della legge finanziaria per il 2001 (legge 23 dicembre 2000, n. 388) - ultima del Governo di centrosinistra della XIII legislatura - aveva finalmente sancito il principio della «attesa di una definitiva stabilizzazione» dei soggetti impiegati nel progetto di catasto urbano, suscitando giuste e legittime attesa negli interessati;
tale impegno legislativo - oltre che morale e sociale - è stato evidentemente dimenticato dall'attuale Governo pro-tempore, accentuando l'ormai intollerabile disagio dei Tecnici Precari dell'Agenzia del territorio, che non esitano a denunciare di sentirsi vittime di una vera e propria situazione di «mobbing»;
pertanto diviene indifferibile un atto di giustizia nei confronti di questi lavoratori tenuti per troppo tempo, e senza precise prospettive, in situazione di precariato e nei confronti delle loro famiglie -:
quali provvedimenti e in che tempi intende adottare per stabilizzare i circa 1.500 tecnici precari (lavoratori a tempo determinato) dell'Agenzia del territorio.
(5-04387)
la GEST Line S.p.a. del Gruppo San Paolo IMI, concessionaria della riscossione con sede a Napoli e che effettua il servizio di riscossione per le province di: Napoli, Caserta, Bologna, Padova, Rovigo, Gorizia, Prato, Genova, Venezia, ha di recente chiuso lo sportello operativo di Venezia centro storico lasciando aperto un solo sportello per tutta la provincia a Mestre, tra l'altro in un luogo difficilmente raggiungibile dai mezzi pubblici;
tale chiusura, dal momento che la GEST Line è anche concessionario per la riscossione dei tributi del comune di Venezia ad esempio per l'ICI, ha provocato non pochi disagi per l'utenza del centro storico, costretta in una città dove gli spostamenti non sono semplicissimi, a recarsi a Mestre per qualsiasi pagamento che necessita di informazioni su cartelle di
il comune di Venezia aveva messo a disposizione della stessa GEST Line, a titolo gratuito, un ufficio in centro storico per scongiurare la chiusura dello sportello operativo; e nonostante questo sforzo di non poca rilevanza la GEST Line non ha ritenuto di provvedere, in pratica, a dedicare il personale necessario per tenere aperto lo sportello considerando poco economica l'operazione per la GEST Line stessa, consentendo semplicemente di effettuare operazioni di cassa presso la sede di San Luca della Cassa di risparmio di Venezia S.p.a., senza però accordare agli utenti, per quanto risulta all'interrogante, la possibilità di interloquire con il Concessionario per qualsiasi necessità;
inoltre, la stessa GEST Line starebbe mettendo in atto procedure esecutive molto pesanti per gli utenti (iscrizioni ipotecarie su immobili per debiti anche molto esigui) fino ad ora mai utilizzate per importi modesti, dove inoltre si avanzano dubbi circa le procedure di notifica degli atti esecutivi stessi che non sempre avverrebbero con raccomandata o con messo notificatore -:
quali siano le valutazioni del Governo sulla generalizzata riduzione degli sportelli da parte dei Concessionari del servizio di riscossione nel nostro paese;
se non ritenga di dover urgentemente intervenire per ottenere la riapertura dello sportello operativo di Venezia centro storico della GEST Line S.p.a. al fine di garantire alla cittadinanza di Venezia un adeguato servizio di riscossione dei tributi e comunque delle cartelle di pagamento emesse dallo stesso Concessionario con la possibilità per l'utenza di chiedere informazioni in merito;
se non ritenga inoltre di dover verificare anche tramite gli organi preposti alla vigilanza sugli Enti di Riscossione se la riduzione di sportelli effettuata dalla GEST Line S.p.a. sia compatibile con la necessità di assicurare un adeguato numero di sportelli per l'utenza;
quali siano le modalità con cui lo stesso Concessionario per la riscossione metta in atto le procedure di riscossione esecutiva delle cartelle di pagamento scadute.
(5-04389)
si verifica, in modo particolare e diffuso nella città di Roma (centro e periferia) che nei pubblici esercizi quali ad esempio, ristoranti, trattorie e pizzerie, il conto viene presentato in un foglietto volante, senza il numero fiscale;
in tal modo il cittadino non avverte la sensibilità di chiedere la ricevuta fiscale e il gestore del locale incassa a nero, senza poi avere l'obbligo di denunciare esattamente gli introiti quotidiani -:
con quale frequenza hanno luogo le necessarie verifiche fiscali;
quante verifiche siano state eseguite nella città di Roma nel corso dell'anno 2005.
(4-14707)
l'Italia risulta essere il primo produttore di vino al mondo ed il settore vinicolo rappresenta quindi una voce tra le più importanti nell'economia di molte regioni;
da alcuni mesi lo stato di crisi di mercato, causato anche da massicce presenze sul mercato italiano ed europeo di prodotti ortofrutticoli provenienti da paesi extracomunitari, ha coinvolto il comparto enologico;
ciò costituisce un ulteriore scacco in danno della vitivinicoltura italiana e ancor
(4-14711)