Risposta. - Gli atti di polizia giudiziaria cui si fa riferimento, riguardanti i carabinieri Mauro Finotto e Paolo Cavasotto, in servizio, rispettivamente, presso la compagnia di Conegliano Veneto e presso il reparto F.O.D. di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, sono stati eseguiti sulla base di riscontri investigativi rilevanti; tutti gli atti medesimi sono stati convalidati dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Treviso.
Risposta. - In relazione alla chiesa di Sant'Agostino alla Rocca di Napoli, ricordata dall'interrogante, si comunica che la direzione centrale per l'amministrazione del Fondo edifici di culto del ministero dell'interno ha interessato, già dal 20 gennaio 2005 la soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio di Napoli, ai fini della
redazione di un progetto di recupero integrale del sacro edificio.
Risposta. - Va evidenziato, anzitutto, che, secondo quanto riferisce il comando generale dell'Arma dei carabinieri, il signor Vito Marano, ex sindaco del comune di Serre, in provincia di Salerno, non risulta aver presentato alcuna denuncia concernente fenomeni di condizionamento dell'attività dell'amministrazione comunale di Serre ad opera della criminalità organizzata.
Risposta. - I tre esponenti della lista dei consumatori, Carlo Rienzi, Marco Donzelli ed Enrico Marchetti, il 17 marzo 2005 hanno tenuto una conferenza stampa all'interno dell'hotel Nazionale di Roma per la presentazione della lista alle elezioni europee, indossando degli accappatoi.
Risposta. - Effettivamente il fenomeno degli omicidi nella provincia di Foggia costituisce motivo di forte allarme, ravvivato dalla recente uccisione del consigliere comunale foggiano Leonardo Bigini, che ha destato impressione ben oltre gli ambiti della comunità locale.
2004), che esista una situazione di cronica carenza di organico dell'Ufficio Polaria dell'Aeroporto «San Giuseppe» di Treviso extra Schengen;
Risposta. - Sono attualmente in servizio presso l'ufficio della polizia di Stato presso l'aeroporto «San Giuseppe» di Treviso 18 operatori.
degli altri Uffici territoriali e di specialità della polizia di Stato.
Risposta. - I problemi sollevati dall'interrogante sono stati in parte risolti dalla legge 5 novembre 2004, n. 263 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 10 settembre 2004, n. 238, recante «Misure urgenti per il personale appartenente ai ruoli degli ispettori delle Forze di polizia - Disposizioni in materia di trattamento giuridico ed economico dei dirigenti delle Forze armate e delle Forze di polizia», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 263 del 9 novembre 2004.
Risposta. - Il giorno successivo agli attentati di Madrid dell'11 marzo 2004
numerose testate massmediatiche, singoli giornalisti e persone del mondo dello spettacolo piemontesi e lombarde hanno ricevuto un messaggio di posta elettronica che preannunciava attentati, con la firma «Accademy of Events London/Paris».
anzi avrebbero mostrato, con l'ausilio di due video - come riportato da «Il Corriere della Sera» sulla cronaca di Roma di oggi - che i danni in questione sarebbero stati provocati proprio dall'intervento della polizia;
Risposta. - Il 22 novembre 2004 il preside del liceo «Luciano Manara» di Roma ha denunciato al commissariato di pubblica sicurezza Monteverde l'occupazione
dei locali della scuola da parte di alcuni studenti, chiedendo l'intervento della forza pubblica per il ripristino della legalità e del normale svolgimento dell'attività didattica.
al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
accessori previsti dal vigente contratto di lavoro per il restante personale;
Risposta. - I problemi sollevati dall'interrogante sono stati in parte risolti dalla legge 5 novembre 2004, n. 263 di conversione, con modificazioni del decreto-legge 10 settembre 2004, n. 238, recante «Misure urgenti per il personale appartenente ai ruoli degli ispettori delle forze di polizia - Disposizioni in materia di trattamento giuridico ed economico dei dirigenti delle Forze armate e delle Forze di polizia», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 263 del 9 novembre scorso.
Risposta. - Come è noto l'esercizio del diritto di sciopero, previsto nell'articolo 40 della Costituzione, è stato regolamentato dal legislatore con specifiche norme di comportamento che, nel prevedere modalità, termini e condizioni, limitano tale diritto solo a fronte di diritti di pari dignità costituzionale.
presidio dello Stato capace di svolgere efficace opera di prevenzione e di repressione dei reati -:
Risposta. - La stazione dei carabinieri di Pedalino, frazione di Comiso (Ragusa) è stata soppressa il 1o settembre 1993 a causa delle condizioni strutturali dell'edificio che la ospitava, e la sua competenza territoriale è stata ripartita tra le limitrofe stazioni dell'Arma dei carabinieri di Comiso e di Chiromante Gulfi.
Risposta. - Le indagini sulla rapina avvenuta l'8 settembre 2004 nella città di Vittoria (Ragusa) all'interno di una tabaccheria, hanno consentito, il 14 dello stesso mese, di trarre in arresto quattro persone, ritenute responsabili di quello e di analoghi episodi criminali commessi negli ultimi tempi nello stesso comune.
Risposta. - Come è noto l'esercizio del diritto di sciopero, previsto nell'articolo 40 della Costituzione, è stato regolamentato dal legislatore con specifiche norme di comportamento che, nel prevedere modalità, termini e condizioni, limitano tale diritto solo a fronte di diritti di pari dignità costituzionale.
Risposta. - La limitazione della circolazione dei mezzi pesanti in determinati giorni (tutti i festivi e alcuni prefestivi) è disciplinata dall'articolo 6 del Codice della Strada, che demanda al Ministro delle infrastrutture e trasporti la redazione del calendario dei divieti, le relative fasce orarie, l'individuazione dei mezzi destinati al trasporto di cose interessati al divieto, quelli esclusi ope legis.
La direttiva ministeriale introduce limiti e precisazioni che, di fatto, riducono la sfera della discrezionalità applicativa affidata ai prefetti i quali, nell'esercizio di tale facoltà, debbono attenersi scrupolosamente al dettato normativo e alle indicazioni ministeriali.
Risposta. - All'inizio del 2003 si sono registrati, a Grottaferrata e Frascati, alcuni danneggiamenti.
indici di particolare allarme, confermando una tendenza alla diminuzione già registrata nel corso del 2003.
Risposta. - Le indagini svolte non hanno consentito di individuare gli autori delle scritte ingiuriose tracciate la notte del 4 aprile 2004 sulla porta di ingresso del circolo di Quarrata (Pistoia) di Alleanza Nazionale.
Risposta. - Al dibattito tenuto a Firenze il 12 giugno scorso, all'interno della Casa del Popolo «SMS Rifredi», hanno partecipato una trentina di aderenti al «Movimento Antimperialista», che l'aveva organizzato.
Risposta. - L'imbrattamento di tre bacheche destinate alla comunicazione politica di Forza Italia e Alleanza Nazionale nel comune di Pontassieve (Firenze), avvenuto i primi giorni di maggio 2004, non è stato trascurato dalle forze dell'ordine, che hanno attivato le indagini per individuarne gli autori, e attuato, anche nelle settimane successive, servizi di vigilanza dinamica nei pressi delle stesse bacheche.
finalizzato ad estendere ai Dirigenti delle Forze di polizia almeno i trattamenti accessori previsti dal vigente contratto di lavoro per il restante personale;
Risposta. - I problemi sollevati dall'interrogante sono stati in parte risolti dalla legge 5 novembre 2004, n. 263 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 10 settembre 2004, n. 238, recante «Misure urgenti per il personale appartenente ai ruoli degli ispettori delle forze di Polizia - Disposizioni in materia di trattamento giuridico ed economico dei dirigenti delle forze armate e delle forze di polizia», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 263 del 9 novembre scorso.
delle funzioni dirigenziali già avviata con l'attuazione della valorizzazione dirigenziale, di cui all'articolo 33, comma 2, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003).
abusivamente l'attività riservata per legge agli Istituti di vigilanza privata;
Risposta. - L'esposto del sindacato Savip citato nell'interrogazione, era riferito all'attività svolta all'interno di un cantiere edile bolognese, chiuso nel mese di ottobre 2003, a seguito dell'ultimazione dei lavori per la costruzione di un centro commerciale.
denuncia all'autorità giudiziaria dei titolari di tre Istituti operanti in provincia di Bologna.
Risposta. - Rispondendo all'interrogazione parlamentare in esame, si comunica che la situazione dell'ordine e della sicurezza pubblica nella provincia di Foggia è caratterizzata da una significativa incidenza di episodi di criminalità predatoria, quali furti e rapine, queste ultime in danno di istituti di credito, uffici postali ed esercizi commerciali, portati a termine con un notevole grado di aggressività e pericolosità anche da stranieri extracomunitari di origine albanese, e con crescente impiego di armi ed ordigni esplosivi.
tra il clan predominante dei Sinesi-Francavilla-Pellegrino, attivo soprattutto nel traffico di stupefacenti e nelle estorsioni, e quello dei Trisciuoglio-Mansueto-Prencipe.
Stato, l'adeguamento strutturale del comando provinciale dei carabinieri (ora retto da un Colonnello), il rafforzamento della Compagnia di intervento operativo dell'11o battaglione carabinieri Puglia di Bari, nonché l'adeguamento strutturale del presidio dei carabinieri di Vieste, elevato a «Tenenza».
Risposta. - Il Governo ha intrapreso iniziative tese a ridurre sensibilmente l'entità dei sinistri stradali e a predisporre strumenti normativi per assicurare adeguate
sanzioni contro le violazioni del codice della strada.
Risposta. - Secondo la questura di Roma, nel tardo pomeriggio dell'11 maggio scorso un centinaio di giovani, travisati con caschi e sciarpe, hanno aggredito un gruppo di persone che stazionava davanti la sezione «Massimo Morsello» del movimento politico Forza Nuova, al momento chiusa.
Risposta. - Si ricorda che l'8 gennaio 2005, di fronte alla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, il Ministro Pisanu ha illustrato una relazione sugli attentati compiuti nei confronti del Presidente della Commissione europea onorevole Romano Prodi e sullo stato della lotta al terrorismo.
istituzioni europee ed i loro rappresentanti come possibili bersagli dell'eversione. Tra tali segnali, assunse a suo tempo particolare rilevanza la nascita di «Europposizione», un gruppo composito nel quale sembrano convergere anarco-insurrezionalisti e frange disparate dell'antagonismo estremo.
ottobre 2000, n. 334 e quello dei ruoli tecnici e professionali della polizia di Stato, di cui agli articoli 29 e 43 del medesimo decreto, in considerazione dell'unitarietà delle peculiari e specifiche funzioni ad essi conferite per lo svolgimento delle attribuzioni tipiche delle autorità di pubblica sicurezza -:
Risposta. - I problemi sollevati dall'interrogante sono stati definitivamente risolti dalla legge 5 novembre 2004, n. 263 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 10 settembre 2004, n. 238, recante «Misure urgenti per il personale appartenente ai ruoli degli ispettori delle forze di polizia - Disposizioni in materia di trattamento giuridico ed economico dei dirigenti delle forze armate e delle forze di polizia», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 263 del 9 novembre scorso.
i giovani di «Tempo rosso», alcuni dei quali non ancora maggiorenni;
Risposta. - Il 16 maggio 2004, a Pignataro Maggiore (Caserta), un centinaio di persone, tra cui una quarantina di aderenti al centro sociale «Tempo Rosso» e alcuni consiglieri comunali di opposizione, hanno inscenato una manifestazione contro la programmata visita del Ministro delle politiche agricole e forestali.
Risposta. - La notte del 28 ottobre 2004, in viale Parioli, a Roma, una pattuglia di Carabinieri ha identificato quattro giovani, mentre stavano affiggendo i manifesti cui fa riferimento l'interrogante, inneggianti a Benito Mussolini.
l'A.S.B.U.C. (Amministrazione Separata Beni Usi Civici) e al rinnovo della convenzione con il comune di Sestola» (p. 2 dell'avviso di asta);
Risposta. - In merito alla vicenda segnalata nell'interrogazione la prefettura di Modena ha riferito che il comune di Fanano (Modena), con delibera di giunta n. 88 del 20 ottobre 2001, decideva di alienare gli impianti di risalita situati in località Cimoncino attraverso un avviso d'asta che prevedeva a carico dell'acquirente, oltre al pagamento del prezzo, ulteriori obbligazioni inerenti la costruzione di opere di ammodernamento e potenziamento della struttura. Nell'avviso si stabiliva anche che gli impianti sarebbero stati ceduti immediatamente - come è accaduto - mentre le prestazioni corrispettive dell'acquirente erano condizionate al raggiungimento di accordi tra il comune di Fanano e gli altri due enti proprietari dei terreni sui quali insistono i citati impianti: l'Asbuc (Amministrazione separata beni usi civili) ed il comune di Sestola.
Risposta. - La limitazione della circolazione dei mezzi pesanti in determinati giorni (tutti i festivi e alcuni prefestivi) è disciplinata dall'articolo 6 del Codice della Strada che demanda al Ministro delle infrastrutture e trasporti la redazione del calendario dei divieti, le relative fasce orarie, l'individuazione dei mezzi destinati al trasporto di cose interessati al divieto, nonché quelli esclusi ope legis.
i veicoli adibiti al trasporto di cose; «per casi di assoluta necessità e urgenza».
La direttiva ministeriale introduce limiti e precisazioni che, di fatto, riducono la sfera della discrezionalità applicativa affidata ai Prefetti i quali, nell'esercizio di tale facoltà, debbono attenersi scrupolosamente al dettato normativo e alle indicazioni ministeriali.
Risposta. - Nel quadro dei provvedimenti di adeguamento organizzativo dell'amministrazione della pubblica sicurezza adottati nell'ultimo triennio, con decreto del Ministro dell'interno dell'11 settembre 2002, è stata eseguita una prima individuazione dei posti di funzione dei dirigenti della polizia di Stato.
satellitare, gestito dalla società Telespazio, e finalizzato alla regolazione del traffico, alla sicurezza stradale, nonché a obiettivi di ordine pubblico;
Risposta. - Con decorrenza dal 1 luglio 2003, sono stati revocati i servizi di esercizio e manutenzione del sistema di controllo satellitare sul tratto calabrese dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, realizzato con i fondi del Programma operativo nazionale «Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d'Italia» che assicurava solo il controllo di parcheggi, di aree di sosta e di accesso autostradale.
Risposta. - Come è noto l'esercizio del diritto di sciopero, previsto nell'articolo 40 della Costituzione, è stato regolamentato dal legislatore con specifiche norme di comportamento che, nel prevedere modalità, termini e condizioni, limitano tale diritto solo a fronte di diritti di pari dignità costituzionale.
risulta all'interrogante che sull'operato di alcuni membri della polizia di Stato, in particolare del vice questore Aggiunto Ricardo Tumminia e del responsabile del commissariato polizia di Conegliano (Treviso) vi sarebbero gravi manchevolezze, poiché risulterebbe da notizia di stampa e da atti giudiziari, che su semplice racconto dì tale Zampese Gianiuca di Susegana (Treviso) che diceva di essere stato aggredito e minacciato da un carabiniere e da un amico di questi, che non conosceva se non come nome «Paolo», per estorcergli dei soldi, fargli sottoscrivere delle cambiali, costringerlo a cedere la propria autovettura, la polizia di Stato, da identificarsi in particolare nelle sopra indicate persone, traeva in arresto Finotto Mauro appartenente all'arma dei carabinieri;
per concludere l'appuntato scelto Finotto veniva ristretto al carcere di Treviso con l'imputazione di estorsione aggravata e detenzione di armi e munizioni in violazione, secondo l'interrogante, del principio per cui ogni cittadino si presume innocente fino ad intervenuta condanna;
in particolare ritiene l'interrogante che la polizia abbia agito senza riscontri obiettivi, tanto più che era ben noto come lo Zampese fosse un pregiudicato per reati contro al patrimonio, in particolare per truffa ed invece di procedere nei suoi confronti anche la truffa perpetrata nei confronti dei carabiniere Mauro Fiotto, per un processo pendente, utilizzavano le dichiarazioni dello Zampese accanendosi contro i due carabinieri e di fatto permettendo allo Zampese di continuare a commettere reati contro al patrimonio;
è infatti risaputo che in modo analogo alla truffa perpetrata nei confronti del Finotto, lo Zampese ha con lo stesso sistema di finta vendita di autovetture raggirato numerose altre persone;
non contenti i poliziotti, si recavano presso l'abitazione di altro appuntato scelto dell'arma dei carabinieri, Cavasotto Paolo di Pieve di Soligo (Treviso), ritenendolo concorrente con il Finotto nel reato di estorsione;
anche al Cavasotto veniva perquisita la casa, gli veniva sequestrata la pistola d'ordinanza, cosa impensabile, secondo l'interrogante, ed inammissibile, e il menzionato veniva portato presso il commissariato di Conegliano e colà trattenuto tutta la notte sottoponendolo ad inaccettabili insulti e minacce per costringerlo ad ammettere dei fatti ai quali era totalmente estraneo;
ancor di più al Cavasotto venivano prelevate le impronte digitali e veniva schedato fotograficamente ed il tutto veniva inserito nel terminale di consultazione e raffronto degli organi di polizia giudiziaria ove tuttora è inserito come denunciato per estorsione;
ilcastello di menzogne dello Zampese è andato via via disfacendosi tanto che da estorsione, il reato imputato ai due carabinieri è, per il momento è stato derubricato a esercizio arbitrario delle proprie ragioni -:
come si intenda operare al fine di acclarare i fatti e di ripristinare fra le forze dell'ordine locali un rapporto di stima e collaborazione leso da così gravi accadimenti.
(4-10491)
Il procedimento ha preso le mosse, nell'ottobre 2002, da una denuncia di un ristoratore, Gianluca Zampese, che accusava il carabiniere Mauro Finotto di averlo ripetutamente minacciato di morte per ottenere la restituzione della somma di 7.000 euro, corrisposti dal carabiniere per l'acquisto di un'auto.
La conferma della veridicità delle minacce veniva da un successivo incontro tra i due, predisposto d'intesa con l'autorità giudiziaria, debitamente registrato, e dai successivi riscontri investigativi, comprendenti anche due perquisizioni svolte, con la collaborazione dell'Arma, nella caserma di Conegliano e nell'abitazione del Cavasotto.
Al termine delle indagini preliminari, il pubblico ministero ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di entrambi i carabinieri per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni mediante violenza sulla persona; il relativo procedimento è tuttora pendente.
Per quanto riguarda il trattenimento del Cavasotto nel commissariato di pubblica sicurezza di Conegliano, risulta che esso si e protratto per il tempo necessario al fotosegnalamento ed alla redazione di altri atti di polizia giudiziaria, senza che l'indagato sia stato destinatario di alcun insulto o minaccia.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
sul quotidiano Il Mattino di Napoli in data 18 gennaio è stato pubblicato un breve articolo dal quale si evince che è stata grevemente danneggiata la chiesa di Sant'Agostino alla Zecca importante chiesa trecentesca rimaneggiata tra il XVII e il XVIII secolo - in seguito ad una serie di atti di vandalismo facilitati dall'incuria e dall'abbandono in cui la chiesa stessa versava;
la chiesa di Sant'Agostino alla Zecca è stata chiusa al culto all'indomani del terremoto dell'80;
dopo molti anni è stato avviato un restauro che è stato sospeso due anni fa per esaurimento dei fondi;
la chiesa fa parte del Fondo Edifici di culto, istituito presso il Ministero dell'interno;
dopo la sospensione dei lavori di restauro, la chiesa ha versato in stato di completo abbandono -:
quali iniziative si intendano adottare per garantire il perseguimento dei lavori di restauro necessari a restituire alla comunità ed al culto una delle chiese più importanti per la città di Napoli e per evitare che simili atti di vandalismo si ripetano.
(4-12563)
Il finanziamento di detto progetto sarà esaminato in sede di predisposizione della pianificazione annuale di attività del Fondo edifici di culto.
Si fa altresì presente che il predetto Fondo provvederà, nel corso del corrente anno, al finanziamento dei necessari lavori di adeguamento degli impianti di sicurezza installati nella ricordata chiesa.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Michele Saponara.
in data 2 ottobre 2004, il signor Vito Marano, ex sindaco di Serre, in provincia di Salerno, ha presentato un esposto denuncia, nel quale ha descritto l'attuale connivenza del mondo politico locale con l'organizzazione camorristica gestita dal signor Mario Maglio asserendo che questi è un esponente di spicco del clan camorristico capeggiato dal boss Aniello Serino;
il signor Vito Marano asserisce che il signor Maglio Mario è attualmente alleato con l'attuale sindaco di Serre, signor Cornetta Palmiro che, a detta del signor Marano, ha usufruito di appoggi elettorali dal signor Maglio durante le scorse elezioni;
in cambio del suddetto appoggio elettorale, il sindaco di Serre, signor Cornetta, sta - secondo quanto denunciato dal signor Marano - pianificando azioni politico-amministrative affinché possa favorire l'assegnazione al signor Maglio Mario di alcuni terreni denominati «Marinello», «Barra del Sacco» e «Saraceno» per un ammontare di circa 70 Ha;
secondo quanto asserisce il signor Marano, il signor Maglio è considerato occupante abusivo di alcuni terreni del demanio regionale da diversi anni e precisamente di terreni denominati «Isca» e ubicati lungo la riva sinistra del fiume Sele. L'occupazione abusiva, a detta del signor Marano, viene da anni politicamente avallata dal signor Aita Vincenzo, Assessore all'Agricoltura della regione Campania, e dal sindaco di Serre, signor Cornetta Palmiro, in cambio di voti e sovvenzioni economiche;
in seguito ai presunti avalli da parte dei suddetti signori Cornetta Palmiro e Vincenzo Aita, il signor Maglio, secondo quanto asserisce il signor Marano, usufruisce senza autorizzazione e gratuitamente di un ulteriore terreno di circa 30 Ha, in località «Isca»;
il signor Maglio ha realizzato opere edilizie sui terreni di demanio regionale, potendo esibire documenti, che attestano la regolarità del suo operato, firmati dall'Assessore signor Vincenzo Aita;
secondo quanto asserisce il signor Marano, il signor Maglio sfrutta manodopera clandestina, viola le norme sullo smaltimento dei rifiuti, depositando tutto nel fiume Sele, ed esterna pubblicamente il suo status di «intoccabile», anche da parte delle autorità giudiziarie, ponendo in essere atti intimidatori e minacce -:
se sia a conoscenza di quanto riferito in premessa e, in caso affermativo, quali iniziative di propria competenza intenda adottare.
(4-11271)
Per quel che riguarda, in particolare, la posizione - richiamata dall'interrogante - del signor Mario Maglio, peraltro già sottoposto in passato a misure di prevenzione adottate dalle locali autorità di pubblica sicurezza, si precisa che lo stesso risulta essersi aggiudicato, a seguito di asta pubblica, il taglio dell'erba medica su alcuni terreni in località «Barra del Sacco» e «Marinello» siti in quel comune.
La stessa persona, con sentenza non definitiva del tribunale di Salerno, è stata condannata a rilasciare alcuni appezzamenti di terreno in località «Isca», appartenenti al demanio regionale, in quanto occupati abusivamente e adibiti a foraggio e pascolo di animali.
Si comunica, altresì, che il signor Maglio è in possesso di autorizzazioni rilasciate dal citato comune per opere edili in località «Bambacegna», mentre non risulta avere interessi in località «Saraceno».
Il 28 aprile 2004 è stato denunciato dai carabinieri della sezione di Borgo Carillia (Salerno) alla procura della Repubblica di Salerno, per «favoreggiamento» e «sfruttamento di manodopera clandestina», a seguito della morte di un cittadino ucraino, non in regola con la normativa in materia di soggiorno, investito da una frana mentre lavorava nell'azienda agricola del predetto.
Si soggiunge, infine, che la situazione in esame continua ad essere costantemente seguita dalla locale prefettura.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Antonio D'Alì.
il 17 marzo 2004, l'avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, Marco Donzelli ed Enrico Marchetti, dirigenti della medesima associazione, sono stati fermati da alcuni agenti di polizia, e quindi condotti al commissariato di Piazza del Collegio Romano, nel corso della manifestazione per la presentazione della Lista dei Consumatori, movimento che si presenterà alle prossime elezioni provinciali ed europee;
ai leader del Codacons sarebbero stati contestati i reati di resistenza a pubblico ufficiale, di manifestazione non autorizzata e di atti osceni in luogo pubblico;
Rienzi, Donzelli e Marchetti indossavano un accappatoio, che copriva peraltro un paio di pantaloncini, nell'intento di richiamare l'attenzione sulle difficoltà dei consumatori: la circostanza, secondo gli interroganti, non appare sufficiente per ravvisare estremi di reato;
inoltre, i soggetti in questione non avrebbero opposto alcuna resistenza agli agenti, mentre la manifestazione si sarebbe svolta senza disturbare minimamente l'ordine pubblico, così come avviene quasi quotidianamente dinanzi a Montecitorio nei giorni di seduta da parte di diverse associazioni -:
se il Ministro dell'interno sia informato dell'accaduto e quale iniziative intenda assumere in proposito.
(4-09422)
Dopo la conferenza stampa gli stessi hanno tentato di togliersi gli accappatoi in piazza Colonna, nelle adiacenze di Montecitorio, dove erano presenti dei fotografi.
Agenti del commissariato «Trevi-Campo Marzio», al fine di evitare turbative dell'ordine pubblico, hanno invitato i tre a ricoprirsi.
Nella circostanza, Carlo Rienzi si è opposto all'invito ed ha tentato di divincolarsi strattonando uno degli operatori di polizia.
Dell'episodio è stata informata l'autorità giudiziaria; ad essa è rimessa ogni valutazione circa la rilevanza penale dei fatti in questione.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
con l'uccisione, in pieno centro, del pregiudicato Francesco Salicato si è arrivati al quinto omicidio dall'inizio dell'anno nella città di Foggia;
quanto successo non fa che confermare l'allarme, lanciato da più parti, sulla forte ripresa della criminalità nella città di Foggia e sulla necessità di intervenire con immediatezza per stroncare questo fenomeno;
quanto succede sta determinando un clima di paura e preoccupazione tra gli abitanti che, giustamente, non si sentono protetti;
l'arroganza con la quale questi omicidi vengono commessi dimostra con chiarezza che non solo vi è una lotta tra bande criminali per il controllo del territorio ma anche che il radicamento nel territorio di questi clan sta crescendo di giorno in giorno -:
cosa si intenda fare per fronteggiare, con tutta la forza e la rapidità necessaria, questo momento di grave crisi che sta vivendo la città di Foggia e per restituire sicurezza e tranquillità ai tutti i cittadini;
se non si ritenga necessario convocare al più presto un vertice tra tutte le istituzioni coinvolte nella lotta alla criminalità nella città di Foggia per rendere più efficaci gli interventi repressivi.
(4-06350)
con l'uccisione ieri a Foggia di Riccardo Angelo Cardone, trentaseienne con precedenti penali, salgono a sei i delitti dall'inizio dell'anno;
lo Stato sta perdendo il controllo del territorio;
l'accaduto, conferma l'allarme rosso che c'è in città sulla ripresa della criminalità e la necessità, sentita dai cittadini, di interventi urgenti e concreti per evitare ulteriori, gravissimi fatti di cronaca nera;
la paura ornai dilagante rende difficili le indagini per l'assenza di testimoni e la scarsa collaborazione fornita alle forze di polizia;
questa assurda recrudescenza della criminalità va immediatamente fermata -:
come si intenda procedere con la massima urgenza per restituire alla città serenità e sicurezza;
se non si ritenga necessario distaccare a Foggia e Provincia una sezione dell'Antimafia per gestire l'emergenza ed organizzare un piano di protezione.
(4-06366)
Il fenomeno ha avuto un «picco» nel 2003 con 32 delitti consumati, di cui 21 ascrivibili alla criminalità organizzata, e 38 tentati.
Nel periodo gennaio-settembre 2004 si è registrata una obiettiva, netta diminuzione del fenomeno, con 11 episodi contro i 28 dello stesso periodo del 2003.
La gran parte dei delitti perpetrati è il frutto di uno scontro in seno all'organizzazione mafiosa denominata «Società foggiana», storicamente animata da una notevole conflittualità, soprattutto dopo che gli arresti di importanti boss avvenuti negli ultimi anni ne hanno scosso gli assetti interni consolidati.
In particolare, gli omicidi verificatisi nel capoluogo sono riconducibili allo scontro tra il clan predominante dei Sinesi-Francavilla-Pellegrino, attivo soprattutto nel traffico di stupefacenti e nelle estorsioni, e quello dei Trisciuoglio-Mansueto-Prencipe.
In tale contesto va riguardata la serie di 9 omicidi ed 8 tentati omicidi verificatasi tra il mese di luglio del 2002 ed il mese di maggio del 2003, interrotta con l'arresto di numerosi elementi del clan Sinesi-Francavilla, ed i nuovi recenti fatti di sangue fra cui cinque omicidi, presumibilmente collegati alla ripresa della lotta fra clan rivali, dopo che molti degli arrestati nel corso dell'operazione Double edge, del 2002, sono stati scarcerati (con obbligo di dimora o trasferiti agli arresti domiciliari).
Di recente, tornati in libertà per decorrenza dei termini della custodia cautelare i vertici del sodalizio Trisciuoglio-Prencipe, le forze di polizia hanno implementato le strategie di contrasto e di prevenzione per impedire un ulteriore aggravamento della situazione criminale della zona.
A tal fine, si sono tenute varie riunioni di coordinamento tecnico fra le forze di polizia con la partecipazione di rappresentanti della procura della Repubblica di Foggia e della Direzione distrettuale antimafia di Bari, e gli stessi uffici giudiziari (Procura nazionale antimafia, Procura distrettuale di Bari e procure della Repubblica del distretto: Bari, Foggia, Trani e Lucera) hanno perfezionato un'intesa per migliorare il coordinamento delle indagini.
Negli ultimi mesi, inoltre, le forze dell'ordine hanno eseguito importanti operazioni di polizia, che hanno portato all'arresto di un elevato numero di appartenenti alla criminalità organizzata foggiana, disarticolandone le principali organizzazioni e determinando, in questo modo, la diminuzione degli omicidi verificatasi nel corso del 2004.
Il 23 giugno, nell'ambito di un'operazione di polizia che ha coinvolto quasi tutti i capi-clan del foggiano, nonché i responsabili di molti degli omicidi eseguiti negli ultimi tempi, sono stati arrestati 89 aderenti ai clan Li Bergolis, Romito, Ciavarella, Mancini e Martino, con l'accusa di associazione di stampo mafioso, omicidio, traffico di stupefacenti ed altri reati; nell'ambito della medesima operazione, che ha colpito quasi tutti i capi clan della zona, 22 persone sono state arrestate successivamente, mentre altre 12 risultano tuttora latitanti.
Il 4 ottobre sono stati arrestati 25 aderenti ai clan Zimotti-Padula e Ciavarella, particolarmente attivi nel traffico di stupefacenti nelle zone di San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, Apricena, San Marco in Lamis, oltre che nel capoluogo, con il coinvolgimento anche di alcuni pregiudicati albanesi.
Altre 25 persone, affiliate al clan Triscuoglio-Mansueto, sono state arrestate nello stesso capoluogo con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, traffico di armi ed altri reati.
Infine, con analoghe imputazioni, il 26 ottobre 2004 sono stati eseguiti 22 provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti pregiudicati appartenenti al clan Di Tommaso, attivi nella zona di Cerignola.
Per quanto concerne gli organici delle forze dell'ordine impegnate nella provincia, si informa che, secondo rilevazioni eseguite lo scorso mese di ottobre, la questura di Foggia e i dipendenti commissariati di pubblica sicurezza di Cerignola, Lucera, Manfredonia e San Severo, dispongono complessivamente di 512 unità di personale (21 in più rispetto alla pianta organica), i comandi territoriali dell'Arma dei carabinieri preposti a compiti di controllo del territorio dispongono di 968 militari, contro una previsione organica di 940, mentre quelli della guardia di finanza di 486, rispetto ai 482 previsti in organico.
A parte la possibilità di ulteriori potenziamenti organici, l'impegno è soprattutto sul fronte organizzativo.
Si segnalano, a questo proposito, il consolidamento del nucleo investigativo costituito nella squadra mobile di Foggia per l'azione di contrasto alle organizzazioni criminali, che viene supportato da elementi della sezione criminalità organizzata della questura di Bari, con il coordinamento del Servizio centrale operativo della polizia di Stato, l'adeguamento strutturale del comando provinciale dei carabinieri (ora retto da un Colonnello), il rafforzamento della Compagnia d'intervento operativo dell'11o Battaglione carabinieri Puglia di Bari, nonché l'adeguamento strutturale del presidio dei carabinieri di Vieste, elevato a «Tenenza».
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
risulta all'interrogante, da segnalazioni ricevute nonché da fonti di stampa (La Tribuna di Treviso del 18 maggio
la situazione di sott'organico vede gli agenti di polizia sottoposti, con enorme sacrificio e disagio anche delle loro famiglie, a turni di lavoro pesanti per arrivare, in alcuni periodi, anche a soli tre elementi per turno, che non appaiono in numero sufficiente ad alcun tipo di controllo dei voli;
l'attuale organico, che dovrebbe garantire la sicurezza a circa 700 mila passeggeri all'anno in arrivo e partenza presso lo scalo trevigiano, alcuni dei quali anche da e verso i Paesi segnalati ad elevato rischio terrorismo islamico, ammonterebbe a meno di 18 unità;
l'interrogante ritiene doveroso segnalare che la sicurezza di uno scalo aeroportuale non possa essere affidata alla «fortuna» o al supporto temporaneo di volanti della Polizia sottratte temporaneamente al controllo del territorio -:
se sia a conoscenza della situazione sopra segnalata e quali iniziative si intendano adottare per migliorare la situazione dello scalo trevigiano al fine di scongiurare, per quanto possibile, il rischio di incidenti, non solo terroristici.
(4-10091)
Da oltre un anno, a causa della situazione di tensione internazionale e dei rischi di attentati terroristici, l'aerostazione è stata inserita tra gli «obiettivi sensibili» e alla vigilanza del suo perimetro esterno partecipa anche un contingente dell'Esercito.
In concomitanza con gli arrivi e le partenze dei voli considerati potenzialmente a rischio, il dispositivo di vigilanza viene integrato con una pattuglia impegnata nei servizi di controllo del territorio della polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri o della Guardia di finanza, a giorni alterni.
Negli ultimi tempi sono state effettuate apposite verifiche nell'aerostazione per accertare l'adeguatezza dei servizi in atto e la puntuale applicazione delle disposizioni del Programma nazionale di sicurezza sempre con esito positivo.
Gli organi della polizia di Stato operanti in tutti gli aeroporti italiani sono soggetti a un costante monitoraggio conformemente a quanto previsto dai regolamenti comunitari n. 2320/2002 del 13 dicembre 2002 del Parlamento europeo e del Consiglio e n. 622/2003 della Comissione del 4 aprile 2003.
In tutti gli aeroscali vengono eseguite periodiche ispezioni, da parte di un Nucleo di ispettori esperti in materia di sicurezza aeroportuale, composto da rappresentanti del Ministero dell'interno e dell'Enac per verificare la puntuale attuazione del Programma nazionale di sicurezza.
Vengono curati in modo particolare la specializzazione, l'addestramento specifico e l'aggiornamento di tutto il personale impegnato nei Servizi di sicurezza aeroportuale e che, in questa ottica, sono stati programmati nuovi, particolari corsi destinati agli operatori della Polizia di frontiera, a partire da quelli impegnati in aeroporti interessati da voli «a rischio».
L'aeroporto di Treviso ha conosciuto, nell'ultimo periodo, un vistoso incremento del traffico turistico e di quello commerciale, fino a diventare uno dei principali scali del nord-est.
Il trend in crescita dovrebbe continuare nei prossimi anni, tanto che sono in corso lavori di ristrutturazione e ampliamento che porteranno, nel 2005, all'inaugurazione della nuova aerostazione.
Tenuto conto di ciò, nel corso del 2004 sono stati assegnati alla questura di Treviso 22 dipendenti appartenenti al ruolo degli assistenti ed agenti della polizia di Stato, di cui 4, nello scorso mese di maggio, per le esigenze dell'aeroporto; complessivamente, secondo una rilevazione del luglio scorso, la stessa questura dispone di 247 dipendenti contro una previsione organica di 220.
Ulteriori incrementi potranno realizzarsi in occasione delle prossime immissioni in servizio di personale, compatibilmente con le concomitanti esigenze di potenziamento
Sul piano organizzativo inoltre allo scopo di meglio fronteggiare le esigenze di controllo dell'aeroporto in questione, si sta valutando l'opportunità di istituire nell'ambito della 3a
Zona-Trieste della polizia di frontiera un ufficio di frontiera area di Treviso.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
con l'articolo 33, comma 2, secondo periodo della legge 27 dicembre 2002 n. 289, il legislatore ha espressamente previsto il riordino della Riforma del personale delle forze di Polizia ad ordinamento civile e militare;
presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, durante la trattazione del disegno di legge n. 2384, il cui esame è iniziato nell'autunno 2002 ed è ancora formalmente in corso - concernente il riordino della carriera dei Funzionari di Polizia - il Sottosegretario Alfredo Mantovano, nella seduta del 26 marzo 2003, ha comunicato che, nella stessa materia, sarebbe in corso da parte del Governo una parallela attività preparatoria per la definizione di un testo sui Funzionari di Polizia per il quale il medesimo Sottosegretario ha affermato «essere necessario acquisire il parere delle organizzazioni sindacali» e che pertanto si prevedono «tempi ampi» per la presentazione di un disegno di legge in materia;
sulla Carriera dei Funzionari della Polizia di Stato e sugli ordinamenti delle corrispondenti qualifiche e posizioni funzionali degli altri Corpi di polizia, resta aperta la questione del riallineamento normativo e della perequazione economica a corrispondenti carriere del pubblico impiego, quali quelle dei prefettizi e dei diplomatici;
l'appiattimento retributivo subito dai Funzionari Dirigenti e Direttivi della Polizia di Stato (unitamente ai corrispondenti gradi e qualifiche degli altri Corpi di polizia) dal 1983 ad oggi, così come denunciato dall'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, è intollerabile e mortifica proprio coloro che, chiamati a tutelare i cittadini, assumono quotidianamente le massime responsabilità, mentre sembra che si continui a gratificare economicamente solo certi burocrati;
tra i Questori, i Dirigenti dei Commissariati di P.S. e i Dirigenti di tutti gli altri Uffici della Polizia di Stato, al pari degli Ufficiali e funzionari delle altre Forze dell'ordine, si è creata, accanto all'amarezza per il mancato riconoscimento dei loro diritti, una situazione di incertezza, di insoddisfazione e di mancanza di fiducia nei confronti dei provvedimenti del Governo e dello stesso Parlamento, per provvedimenti economici e normativi che, pur da lungo tempo promessi, annunciati ed, in alcuni casi anche approvati (come nel caso dell'impegno al riconoscimento di un'autonoma rappresentanza sindacale per le organizzazioni rappresentative dei soli Funzionari), non trovano alcuna attuazione concreta;
il 1 marzo scorso l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ha organizzato, su tutto il territorio italiano, partecipate assemblee di Funzionari di Polizia nel corso delle quali è incontrovertibilmente emerso il profondo malessere della categoria ed è stato rivendicato il diritto ad una carriera unitaria e a retribuzioni più dignitose ed in linea con quelle che il Governo ha attribuito ad altri funzionari civili del Ministero dell'Interno -:
con quali tempi sarà presentato in Parlamento dal Governo il disegno di legge finalizzato ad estendere ai Dirigenti delle Forze di Polizia almeno i trattamenti accessori previsti dal vigente contratto di lavoro per il restante personale;
se il predetto disegno di legge sia destinato a coprire retroattivamente tutto il periodo di vigenza del contratto di lavoro di cui al decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 2002, n. 164, come tutti i Funzionari dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia auspicano anche per evitare incostituzionali disparità di trattamento economico per i medesimi servizi prestati;
con quali tempi il Governo presenterà in Parlamento l'autonomia iniziativa finalizzata a riconoscere ai Funzionari della Polizia di Stato ed agli Ufficiali e Funzionari degli altri Corpi di Polizia la riforma della loro carriera;
se tale iniziativa normativa contemplerà, similarmente a quanto operato per Funzionari prefettizi e diplomatici, una carriera unitaria e dirigenziale;
se il Governo intenda perseguire una scelta di riordino ed equiordinazione nell'ambito dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza;
se, nelle more delle procedure legislative, il Governo intenda riconoscere, alle organizzazioni che rappresentano in via esclusiva gli interessi dei Funzionari di Polizia e dei gradi e qualifiche equiparati, almeno un tavolo negoziale per la trattazione delle specifiche questioni di lavoro che pervengono alla Dirigenza.
(4-09443)
Tale provvedimento normativo, all'articolo 2, comma 2, dispone che a decorrere dal 1o gennaio 2003 le indennità previste dal decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2002 siano estese anche ai dirigenti civili e militari delle Forze di polizia, cui vanno estesi anche i diritti sindacali contenuti nel medesimo provvedimento.
Inoltre, il comma 3, sempre all'articolo 2, stabilisce che con decorrenza 1o gennaio 2004, per i medesimi dirigenti l'indennità pensionabile è incrementata del 4,91 per cento, fatti salvi gli eventuali trattamenti più favorevoli in godimento, mentre il comma 5 prevede che, sempre dal 19 gennaio 2004, ai dirigenti delle Forze di polizia si applicano le disposizioni contenute negli articoli 13 e 52 del già citato decreto del Presidente della Repubblica del 2002 e riguardanti indennità di impiego operativo per attività di aeronavigazione, volo, pilotaggio e imbarco.
Per quanto riguarda, inoltre, la questione più generale del riordino della carriera dei funzionari della polizia di Stato si rappresenta che nello scorso mese di agosto il Ministro dell'interno dopo un incontro con le organizzazioni sindacali del personale delle forze di polizia ad ordinamento civile, cui hanno partecipato anche altri rappresentanti del Governo, ha istituito un apposito «tavolo tecnico» per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia, al fine di acquisire le relative proposte, anche in relazione alle risorse stanziate dall'articolo 3, comma 155, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004).
Gli approfondimenti tecnici con le amministrazioni interessate, con le predette organizzazioni sindacali e con le rappresentanze del personale militare, conclusi il successivo mese di settembre, hanno consentito di definire alcune ipotesi di riordino da attuare per fasi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, confermando la necessità di corrispondere anche alle legittime istanze dei funzionari di polizia, attraverso la prosecuzione dell'azione di graduale riconoscimento delle funzioni dirigenziali già avviata con l'attuazione della valorizzazione dirigenziale, di cui all'articolo 33, comma 2, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003).
Le ipotesi di riordino, compresa anche quella relativa al personale dirigente, con specifico riferimento alla necessità di adeguare la disciplina dei trattamenti economici, sono state riprese dal dipartimento per la funzione pubblica in occasione di un apposito incontro con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze del personale militare, tenutosi il 22 novembre 2004, volto ad un ulteriore approfondimento delle linee emerse nel predetto «tavolo tecnico», in relazione alle eventuali iniziative che il Governo potrebbe avanzare nell'ambito dell'esame delle proposte di legge in materia di riordino complessivo dei ruoli del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate (AA.C. 3437 e abb.), attualmente all'esame delle Commissioni riunite I e IV della Camera dei deputati.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
nel periodo compreso tra l'11 e il 15 marzo 2004, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, sarebbero pervenute a giornalisti di diversi quotidiani torinesi e-mail con mittenti criptati e con contenuto di minaccia per futuri attentati in Italia e nel capoluogo piemontese;
il contenuto delle minacce sarebbe al vaglio della Digos e della Polizia Postale;
i magistrati del pool antiterrorismo avrebbero avviato un nuovo fascicolo dal contenuto ancora segreto;
numerose interrogazioni sono state presentate nei mesi passati relative ad un concreto rischio terrorismo a Torino e in Piemonte -:
se alla luce di questi nuovi fatti non si intenda potenziare l'organico della Digos e dei servizi di intelligence sul territorio torinese;
se non si ritenga indispensabile colmare le ripetutamente documentate carenze delle Forze dell'Ordine sul territorio torinese.
(4-09407)
il 16 marzo dopo le ore 8 le Forze dell'Ordine hanno evacuato il Palazzo di Giustizia di Torino in seguito ad una telefonata anonima al quotidiano la Stampa che ha segnalato la presenza di tre ordigni;
l'informazione non ha trovato alcun riscontro;
in seguito al grave episodio terroristico avvenuto a Madrid sono state inviate ad alcuni giornalisti di diversi quotidiani torinesi e-mail con mittenti criptati e con contenuto di minaccia per futuri attentati in Italia e nel capoluogo piemontese -:
se il Ministro disponga di informazioni concernenti:
l'avvio di indagini per scoprire i responsabili di questo terrorismo mediatico che crea panico e allarmismo nella popolazione cittadina;
la presenza a Torino di gruppi organizzati il cui obbiettivo sia il diffondere terrore mediatico;
il rischio che a simili episodi seguano atti di terrorismo reale.
(4-09418)
Le indagini svolte dalla Digos della questura torinese hanno consentito di individuare nel giro di pochi giorni, quali autori del messaggio, due cittadini italiani residenti nella provincia di Verbania, denunciati per il reato di procurato allarme.
I due hanno dichiarato di avere inviato le e-mail al solo fine di suscitare l'interesse dei destinatari, ai quali sarebbe arrivata una seconda comunicazione diretta a promuovere lo spettacolo di una compagnia teatrale con la quale collaboravano.
Non è stato invece individuato l'autore della telefonata anonima pervenuta al quotidiano la Stampa la mattina del 16 marzo 2004 che annunciava l'imminente esplosione di tre bombe nel palazzo di giustizia torinese.
Allo stato non risulta, nella provincia di Torino, la presenza di gruppi organizzati responsabili della diffusione di falsi allarmi terroristici.
Le indagini svolte in passato su episodi analoghi hanno permesso di accertare che si trattava di iniziative estemporanee di singoli soggetti, alcuni dei quali affetti da disturbi mentali, senza alcun collegamento tra loro.
Più in generale, si assicura che nella provincia di Torino, così come nel resto del Paese, è molto alto il livello di attenzione e di vigilanza per prevenire ogni minaccia terroristica, specie per quanto riguarda gli obiettivi ritenuti «sensibili».
Non vi sono elementi per ritenere il capoluogo piemontese particolarmente esposto al rischio di iniziative terroristiche.
A seguito degli eventi dell'11 settembre 2001, i reparti delle Forze di Polizia preposti alla lotta al terrorismo, a Torino come nelle altre grandi città, sono stati rafforzati sia in termini di personale, che di mezzi ed attrezzature tecnologiche, al fine di accrescerne la capacità operativa alla luce della nuova emergenza. Sono state definite procedure operative volte a garantire l'immediato e costante interscambio informativo tra tutti gli uffici impegnati su questo versante.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
come riportato da diversi organi di informazione, nel corso di una occupazione studentesca avvenuta il giorno 22 novembre 2004 al liceo classico statale «Manara» di Roma, il dirigente scolastico dell'istituto avrebbe chiesto ed ottenuto l'intervento della polizia per effettuare lo sgombero dell'edificio;
in base a molte testimonianze da parte degli studenti - che avrebbero occupato la scuola per esprimere dissenso nei confronti della nuova riforma scolastica e verso una serie di scelte discutibili, a loro giudizio, adottate dal preside dell'istituto - la polizia avrebbe fatto irruzione nell'edificio pur non essendosi verificato sino a quel momento alcun episodio di violenza;
a seguito dello sgombero il dirigente scolastico del Manara nel corso di una riunione serale con genitori e studenti avrebbe ritenuto questi ultimi responsabili dei danneggiamenti all'edificio, e pertanto avrebbe chiesto loro il rimborso degli stessi per una somma che ammonterebbe a 50.000 euro;
sempre nella stessa sede il preside avrebbe categoricamente rifiutato la disponibilità mostrata dagli studenti a ripulire le scritte a vernice sui muri, perché imputabile, in quel caso, di una denuncia per lavoro nero e lavoro minorile, come riferiscono alcuni genitori presenti alla riunione;
nel corso di una conferenza stampa presso la sede dei Cobas svoltasi ieri 24 novembre, gli studenti avrebbero ribadito la loro estraneità ai fatti contestati, ed
in base alle testimonianze raccolte da molti genitori, la protesta poi sfociata nell'occupazione dell'istituto, sarebbe motivata dall'atteggiamento rigido e poco incline al dialogo che avrebbe da sempre contraddistinto l'operato del dirigente scolastico, in risposta a diverse richieste degli studenti concernenti comunque il settore delle attività didattiche;
già prima dell'occupazione il preside avrebbe negato a tutti indistintamente l'accesso e l'utilizzo dell'aula tradizionalmente loro riservata, motivando, a quanto risulta all'interrogante, tale decisione con il fatto che all'interno si fumasse e non ritenendo opportuno - dunque - individuare e sanzionare eventualmente i colpevoli, in luogo di un divieto incondizionatamente assoluto per tutti;
alcuni genitori degli studenti coinvolti hanno riferito all'interrogante che il preside sarebbe solito richiedere il rispetto di particolari orari e modalità di presentazione della domanda di convocazione del comitato studentesco, diversi da quelli consueti e che sarebbe solito ricevere solo in orari pomeridiani a scuola chiusa;
inoltre, risulta all'interrogante che dall'inizio dell'anno non sarebbe mai stata svolta l'attività pomeridiana lasciando chiusa di fatto la scuola tutti i pomeriggi -:
quali ragioni di ordine pubblico sarebbero alla base dell'intervento della polizia volto a reprimere una protesta pacifica di studenti che sino a quel momento non aveva fatto registrare episodi di violenza;
nel caso in cui i video dimostrassero l'estraneità degli studenti ai danni subiti dall'istituto e testimoniassero invece la responsabilità delle forze dell'ordine su quanto accaduto, quali iniziative intenda adottare il Ministro dell'interno affinché siano individuati e puniti eventuali comportamenti che trascendono dai normali compiti di controllo e ristabilimento dell'ordine, laddove questo venga messo in discussione;
se non si ritenga che l'adozione di simili metodi repressivi in una scuola non contribuisca, anziché a sedare la tensione, ad alimentare ed acuire la possibilità di disordini, peraltro in un contesto in cui era in atto una mobilitazione pacifica e legittima;
se non ritenga il comportamento del dirigente scolastico, sia per ciò che concerne la gestione dell'occupazione studentesca sia per il perdurante atteggiamento di chiusura manifestato nel tempo, contrario al ruolo e alle funzioni educatrici e formative che la scuola, e in primo luogo di chi la guida e ne è maggiormente responsabile, dovrebbero avere;
se non ritenga opportuno avviare un'ispezione e, nel caso in cui venissero individuate eventuali violazioni di norme regolamentari ministeriali da parte del dirigente scolastico, quali iniziative intenda adottare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nei confronti di quest'ultimo perché siano garantiti i legittimi diritti degli studenti e perché resti prerogativa dell'istituzione scolastica l'apertura al dialogo e al confronto tra tutte le componenti, dirigenti, docenti, genitori, studenti, e la collaborazione tra di loro;
se non si ritenga di adottare iniziative affinché siano evitate, a fronte di iniziative pacifiche e non violente irruzioni da parte delle forze dell'ordine negli istituti scolastici come quella di cui sopra, fermo restando che il diritto alla mobilitazione pacifica e civile nelle scuole costituisce ancora una forma legittima nell'espressione democratica del dissenso.
(4-11847)
Per tutta la mattinata le Forze dell'ordine, il preside e alcuni genitori hanno tentato di convincere gli studenti ad interrompere l'occupazione, ma i giovani hanno continuato l'azione di protesta, sbarrando gli ingressi con mobilio ed altre suppellettili in uso alla scuola.
Inoltre, per evitare che altri giovani, circa cento, radunatisi all'esterno dell'istituto, potessero introdursi anch'essi nell'edificio, gli operatori hanno provveduto allo sgombero del liceo, identificando e denunciando 26 studenti, tutti minori, per invasione di edificio pubblico, danneggiamento aggravato ed interruzione di pubblico servizio. Altri occupanti sono riusciti a dileguarsi da una finestra posta al piano terra.
Nel corso dello sgombero uno dei giovani, nel tentativo di ostacolare l'accesso alle Forze dell'ordine, ha scagliato un banco contro un agente della polizia di Stato che ha riportato lesioni ad una gamba, con prognosi di guarigione in cinque giorni. Si è riscontrato, al termine, che gli occupanti avevano imbrattato, con scritte, le pareti di vari ambienti.
Alla luce della ricostruzione fornita dal questore di Roma, il ricorso all'uso della forza pubblica si è reso necessario, dopo numerosi tentativi di persuasione, in considerazione del carattere illegale della protesta.
Secondo quanto precisato dal dirigente scolastico, l'operato delle Forze dell'ordine è stato improntato alla «massima professionalità ed attenzione» a tutela e salvaguardia dell'incolumità degli occupanti.
Sulla base degli elementi forniti dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, si precisa che l'attività didattica è ripresa dopo le operazioni di sistemazioni dei locali e il successivo 25 novembre tutti gli allievi hanno ripreso a frequentare regolarmente le lezioni.
Il dirigente scolastico ha precisato che dopo le operazioni di sgombero ha promosso un incontro serale con i genitori degli allievi occupanti, considerata la preoccupazione manifestata dagli stessi per possibili denunce a carico dei figli.
Nel corso della riunione, il dirigente ha fatto presente che per conoscere l'entità dei danni era necessario attendere il sopralluogo dell'ufficio tecnico della provincia ed ha escluso l'ipotesi, prospettata dai genitori presenti alla riunione, di far tinteggiare dagli allievi le pareti imbrattate nel corso dell'occupazione.
Sempre secondo quanto precisato dallo stesso, non corrisponde al vero che nel corso dell'incontro abbia richiesto ai genitori la somma di 50.000 euro a titolo di risarcimento danni.
Il dirigente ha, altresì, fatto presente che sin dal conferimento dell'incarico, avvenuto tre anni prima, aveva dovuto affrontare il problema, dell'utilizzo dell'aula studenti come luogo di ritrovo per i giovani.
Dopo sopralluoghi ed incontri con gli studenti era stato deciso un maggior coinvolgimento degli stessi con l'affidamento delle chiavi dell'aula ai rappresentanti degli alunni eletti nel consiglio d'istituto.
Successivamente, in seguito a ispezioni da parte del Commissariato di Monteverde che avevano evidenziato la necessità di effettuare lavori di ristrutturazione del locale per salvaguardare l'incolumità degli allievi, l'aula era stata chiusa momentaneamente.
Il dirigente scolastico ha confermato, infine, che gli alunni vengono sempre ricevuti durante il giorno, e che la scuola rimane aperta nel pomeriggio il giovedì fino alle ore 17,30 per lo svolgimento dei corsi IDEI (Interventi didattici educativi integrativi); non appena saranno avviate le attività previste nei progetti approvati dal consiglio d'istituto, vi saranno ulteriori aperture pomeridiane.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
con l'articolo 33, comma 2, secondo periodo della legge 27 dicembre 2002 n. 289, il legislatore ha espressamente previsto il riordinamento della Riforma del personale delle forze di Polizia ad ordinamento civile e militare;
presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, durante la trattazione del disegno di legge n. 2384, il cui esame è iniziato nell'autunno 2002 ed è ancora formalmente in corso - concernente il riordino della carriera dei Funzionari di Polizia - il Sottosegretario Alfredo Mantovano, nella seduta del 26 marzo 2003, ha comunicato che, nella stessa materia, sarebbe in corso da parte del Governo una parallela attività preparatoria per la definizione di un testo sui Funzionari di Polizia per il quale il medesimo Sottosegretario ha affermato «essere necessario acquisire il parere delle organizzazioni sindacali» e che pertanto si prevedono «tempi ampi» per la presentazione di un disegno di legge in materia;
sulla carriera dei funzionari della Polizia di Stato e sugli ordinamenti delle corrispondenti qualifiche e posizioni funzionali degli altri corpi di polizia, resta aperta la questione del riallineamento normativo e della perequazione economica a corrispondenti carriere del pubblico impiego;
l'appiattimento retributivo subito dai Funzionari Dirigenti e Direttivi della Polizia di Stato (unitamente ai Corrispondenti gradi e qualifiche degli altri corpi di polizia) dal 1983 ad oggi, cosi come denunciato dall'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, è intollerabile e mortifica proprio coloro che, chiamati a tutelare i cittadini, assumono quotidianamente le massime responsabilità;
tra i Questori, i Dirigenti dei Commissariati di P.S. e i Dirigenti di tutti gli altri Uffici della Polizia di Stato, al pari degli Ufficiali e funzionari delle altre Forze dell'ordine, si è creata, accanto all'amarezza per il mancato riconoscimento dei loro diritti, una situazione di incertezza, di insoddisfazione e di mancanza di fiducia nei confronti dei provvedimenti del Governo e dello stesso Parlamento, per provvedimenti economici e normativi che, pur da lungo tempo promessi, annunciati ed in alcuni casi anche approvati (come nel caso dell'impegno al riconoscimento di un'autonoma rappresentanza sindacale per le organizzazioni rappresentative dei soli funzionari), non trovano alcuna attuazione concreta;
nella seduta del 26 febbraio scorso, il medesimo Sottosegretario, in rappresentanza del Governo, ha annunciato una nuova e diversa proposta normativa per l'estensione dei benefici contrattuali ai dirigenti della Polizia di Stato, affermando che essa potrebbe trovare la copertura finanziaria nelle risorse accantonate nella legge finanziaria del 2004 per il Ministero della difesa e per Ministero dell'interno, ed essere portata all'attenzione del Parlamento in tempi brevi e che nell'ambito della stessa iniziativa potrebbe trovare soluzione la problematica relativa all'istituzione di un'area contrattuale autonoma per i Funzionari della Polizia di Stato ed alla rappresentatività delle associazioni sindacali cui aderiscono esclusivamente i funzionari della Polizia di Stato, temi sui quali il Governo si è formalmente impegnato in passato accogliendo una specifica raccomandazione;
il 1 marzo scorso l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ha organizzato, su tutto il territorio italiano, partecipate assemblee di Funzionari di Polizia nel corso delle quali è incontrovertibilmente emerso il profondo malessere della Categoria ed è stato rivendicato il diritto ad una carriera unitaria e a retribuzioni più dignitose ed in linea con quelle che il Governo ha attribuito ad altri funzionari civili del Ministero dell'interno -:
con quali tempi sarà presentata in Parlamento dal Governo l'iniziativa normativa finalizzata ad estendere ai Dirigenti delle Forze di polizia almeno i trattamenti
se il predetto disegno di legge coprirà retroattivamente tutto il periodo di vigenza del contratto di lavoro di cui al decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 2002, n. 164, come tutti i Funzionari dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia auspicano anche per evitare incostituzionali disparità di trattamento economico per medesimi servizi prestati;
con quali tempi il Governo presenterà in Parlamento l'autonoma iniziativa normativa finalizzata a riconoscere ai Funzionari della Polizia di Stato ed agli Ufficiali e Funzionari degli altri Corpi di polizia la riforma della loro carriera;
se tale riforma contemplerà, similmente a quanto operato per Funzionari prefettizi e diplomatici, una carriera unitaria e dirigenziale;
se il Governo intenda perseguire una scelta di riordino ed equiordinazione nell'ambito dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza;
se, nelle more delle procedure legislative, il Governo intenda riconoscere, alle organizzazioni che rappresentano in via esclusiva gli interessi dei Funzionari di Polizia e dei gradi e qualifiche equiparati, almeno un tavolo negoziale per la trattazione delle specifiche questioni di lavoro che pervengono alla Dirigenza.
(4-09401)
Tale provvedimento normativo, all'articolo 2, comma 2, dispone che a decorrere dal 1o gennaio 2003 le indennità previste dal decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2002 siano estese anche ai dirigenti civili e militari delle Forze di polizia, cui vanno estesi anche i diritti sindacali contenuti nel medesimo provvedimento.
Inoltre, il comma 3, sempre all'articolo 2, stabilisce che con decorrenza 1o gennaio 2004, per i dirigenti l'indennità pensionabile è incrementata del 4,91 per cento, fatti salvi gli eventuali trattamenti più favorevoli in godimento, mentre il comma 5 prevede che, sempre dal 19 gennaio 2004, ai dirigenti delle Forze di polizia si applicano le disposizioni contenute negli articoli 13 e 52 del decreto del Presidente della Repubblica del 2002 e riguardanti indennità di impiego operativo per attività di aeronavigazione, volo, pilotaggio e imbarco.
Per quanto riguarda, inoltre, la questione più generale del riordino della carriera dei funzionari della Polizia di Stato, si rappresenta che nello scorso mese di agosto il Ministro dell'interno dopo un incontro con le organizzazioni sindacali del personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile, cui hanno partecipato anche altri rappresentanti del Governo, ha istituito un «tavolo tecnico» per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia, al fine di acquisire proposte, anche in relazione alle risorse stanziate dall'articolo 3, comma 155, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004).
Gli approfondimenti tecnici con le amministrazioni interessate, con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze del personale militare, conclusi il successivo mese di settembre, hanno consentito di definire alcune ipotesi di riordino da attuare per fasi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie, confermando la necessità di corrispondere anche alle legittime istanze dei funzionari di polizia, attraverso la prosecuzione dell'azione di graduale riconoscimento delle funzioni dirigenziali già avviata con l'attuazione della valorizzazione dirigenziale, di cui all'articolo 33, comma 2, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003).
Le ipotesi di riordino, compresa quella relativa al personale dirigente, con riferimento alla necessità di adeguare la disciplina dei trattamenti economici, sono state riprese dal dipartimento per la funzione pubblica in occasione di un apposito incontro con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze del personale militare, tenutasi il 22 novembre 2004, volto a un approfondimento delle linee emerse nel «tavolo tecnico», in relazione alle iniziative che il Governo potrebbe avanzare nell'ambito dell'esame delle proposte di legge in materia di riordino complessivo dei ruoli del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate (AA.C. 3437 e abb.), attualmente all'esame delle Commissioni riunite I e IV della Camera dei deputati.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
è sempre più frequente negli ultimi tempi che manifestanti e scioperanti blocchino stazioni ferroviarie, marittime ed aeroportuali, nonché autostrade, interrompendo ex abrupto servizi di pubblica utilità e qualsiasi attività di trasferimento di persone e/o cose, spesso di vitale importanza -:
quali provvedimenti siano stati o si intendano adottare contro questo consolidato ed incivile atteggiamento, dannoso ed esasperante per i cittadini e che potrebbe presto portare a disordini anche violenti.
(4-08865)
Tali limiti costituiscono i parametri di regolarità dell'esercizio di sciopero ed il loro mancato rispetto implica la lesione di un diritto costituzionalmente garantito.
In tema di servizi pubblici essenziali la disciplina contenuta nella legge n. 146 del 15 giugno 1990 e nella legge n. 83 dell'11 aprile 2000 detta una procedura precisa, finalizzata a tutelare i diritti della persona e quindi non disponibile.
Proprio a tutela di tali diritti l'articolo 8 della legge n. 146 del 1990 prevede un potere di ordinanza esercitatile dal Presidente del Consiglio dei ministri o da un Ministro da lui delegato, per i conflitti di rilevanza nazionale o interregionale, o dal prefetto in caso di conflitti locali. L'articolo 9 della medesima legge prevede il regime sanzionatorio nel caso di inosservanza al predetto provvedimento.
Le regole sono chiare come i valori in gioco: il diritto incomprimibile degli scioperanti a manifestare liberamente le loro opinioni e quello egualmente incomprimibili dei cittadini ad esercitare diritti parimenti garantiti.
A questa regole i prefetti e le Forze dell'ordine si attengono in occasione di scioperi assicurando sempre il rispetto della legalità.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Antonio D'Alì.
il territorio di Pedalino, frazione del Comune di Comiso in provincia di Ragusa è stato, negli ultimi tempi, teatro di numerosi reati contro il patrimonio che hanno creato notevole allarme nella popolazione ivi residente;
da più parti viene invocata una maggiore presenza dello Stato al fine di riportare tranquillità tra gli abitanti di detta frazione, che per la ricchezza delle sue produzioni agricole e per la sua posizione geografica, richiama elementi malavitosi provenienti anche dalle province limitrofe;
gli abitanti di Pedalino chiedono che sia ripristinata la Caserma dei Carabinieri che, fino a qualche anno fa, costituiva un
se non ritenga opportuno, al fine di garantire al territorio della Frazione di Pedalino e ai suoi abitanti sicurezza e tranquillità che negli ultimi tempi sono venute a mancare per la recrudescenza di fatti criminosi, adottare un'iniziativa diretta a ripristinare la Caserma dei Carabinieri in detta frazione.
(4-08515)
Tali reparti dispongono di una forza complessiva di 28 militari che per l'attività di controllo del territorio, sono costantemente supportati dai reparti speciali della compagnia di Vittoria (Ragusa) e, nel periodo estivo, da una stazione mobile del comando provinciale dei carabinieri di Ragusa.
La possibilità della riapertura del reparto dei carabinieri nella medesima frazione in ragione della recrudescenza della criminalità che, negli ultimi mesi del 2003 e all'inizio del 2004, ha interessato il territorio di Pedalino, è stata esaminata in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica con la partecipazione del sindaco di Comiso.
La situazione di ordine e sicurezza pubblica e il livello di delittuosità risulta invariato negli ultimi tre anni. Il ripristino del presidio non appare, pertanto, una soluzione necessaria.
Al fine di rispondere alle richieste di maggiore sicurezza della comunità di Pedalino è stata comunque disposta l'intensificazione dei servizi di prevenzione e di controllo del territorio anche nell'ambito dell'attuazione del Piano di controllo coordinato del territorio.
In particolare, oltre alla maggiore frequenza dei controlli effettuati dalle forze dell'ordine, sono stati attuati servizi mirati con l'impiego di personale di polizia a bordo di un camper mobile con il coinvolgimento della polizia municipale del comune di Comiso.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
nei giorni scorsi, la città di Vittoria in provincia di Ragusa è stata teatro di un gravissimo episodio criminoso che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche e che ha destato nella popolazione vivo sgomento;
il giorno 8 settembre alle ore 6 del mattino l'intero nucleo familiare del tabaccaio Angelo Barone è stato sequestrato a scopo di rapina;
18 giorni prima lo stesso Barone era stato vittima di altra rapina a mano armata;
gli episodi anzidetti, purtroppo, sono gli ultimi di una lunga serie di rapine a mano armata compiute nell'arco di alcuni mesi nella città di Vittoria ai danni di supermarket, tabaccai, agricoltori ed altri operatori economici;
gli encomiabili sforzi delle forze dell'ordine che operano nella provincia di Ragusa non si sono rivelati sufficienti a porre in essere un'adeguata attività di contrasto al dilagare dei reati contro il patrimonio, tanto è vero che, sino ad oggi, non è stato possibile assicurare alla giustizia i responsabili di tali fatti criminosi -:
quali iniziative si intendono adottare per contrastare la preoccupante recrudescenza criminale che si sta registrando nella Città di Vittoria e se non ritenga opportuno dotare la polizia ed i carabinieri di un maggior numero di mezzi e di uomini in modo da rendere più efficace la lotta al crimine e ciò al fine di assicurare agli operatori economici ed ai cittadini una maggiore sicurezza e tranquillità.
(4-10780)
In precedenza, nel corso del 2004, a Vittoria erano stati oggetto di rapine un supermercato (il 25 gennaio ed il 3 luglio) ed una tabaccheria (il 21 luglio)
I dati disponibili relativi all'andamento della criminalità in quel comune evidenziano una diminuzione del numero dei reati denunciati nel periodo gennaio-settembre 2004 rispetto al corrispondente periodo del 2003, essendosi registrati 668 reati contro i 579 dello scorso anno; e un incremento dei delitti in generale di cui sono stati scoperti gli autori, che sono stati 70 nel 2003 e 87 nel 2004.
Il territorio di Vittoria è stato interessato, negli ultimi anni, da una forte iniziativa delle Forze dell'ordine teso al contrasto delle rapine e, più in generale, dei reati di tipo «predatorio», specie ai danni di aziende ed operatori commerciali.
Lo scorso mese di luglio è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 7 persone ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi furti nel settore dei fitofarmaci e delle attrezzature agricole-industriali, mentre nel 2003, nel corso di distinte operazioni di polizia, sono state arrestate 9 persone ritenute autrici di numerose rapine a mano armata e di furti in danno di aziende locali.
Si segnala, infine, che i dati statistici disponibili sull'andamento delle rapine nella provincia, riferiti al 1o semestre 2004, evidenziano, nel raffronto con il corrispondente periodo del 2003, una diminuzione del fenomeno, essendo stati registrati 26 delitti di questo tipo contro 54, con un indice per centomila abitanti (27 episodi), inferiore sia a quello regionale (75), sia a quello nazionale (73).
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
l'opinione pubblica ha manifestato rabbia e sdegno per gli episodi di picchettaggio e blocco stradale davanti lo stabilimento della Fiat di Melfi e l'abbandono di migliaia di persone negli aeroporti a causa dello sciopero selvaggio e improvviso dei dipendenti Alitalia;
migliaia e migliaia di cittadini sono stati lasciati in balia di scioperi selvaggi;
avvilente quanto verificatosi a Fiumicino, in particolare, dove la gente in preda alla disperazione piangeva e urlava assiepata per terra nell'aerostazione, in attesa che qualcuno potesse fare partire un'aereo;
l'interrogante fa presente che episodi raccapriccianti si sono verificati, e che neanche nei peggiori paesi dell'America Latina si erano mai verificati simili fatti;
secondo l'interrogante, praticamente lo Stato era inesistente, il Governo latitante, la forza degli scioperanti ha prevalso su tutto -:
quali siano le ragioni per cui il Prefetto non ha in tempo precettato il personale;
come mai non si sia pensato a fare ricorso anche ad aerei militari per consentire almeno i collegamenti dei voli nazionali;
se i Ministri intendano, alla luce di quanto accaduto, organizzare piani di emergenza.
(4-09919)
Tali limiti costituiscono i parametri di regolarità dell'esercizio di sciopero ed il loro mancato rispetto implica la lesione di un diritto costituzionalmente garantito.
In tema di servizi pubblici essenziali la disciplina contenuta nella legge n. 146 del 15 giugno 1990 e nella legge n. 83 dell'11 aprile 2000 detta una procedura precisa, finalizzata a tutelare i diritti della persona.
Proprio a tutela di tali diritti l'articolo 8 della legge 146/1990 prevede un potere di ordinanza esercitabile dal Presidente del Consiglio dei ministri o da un Ministro da lui delegato, per conflitti di rilevanza nazionale o interregionale, o dal Prefetto in caso di conflitti locali. L'articolo 9 della medesima legge prevede il regime sanzionatorio nel caso di inosservanza al predetto provvedimento.
Riguardo ai fatti specifici richiamati dalla S.V. onorevole si rappresenta che la vertenza Alitalia, avvenuta a fine aprile del 2004, era stata oggetto di consultazioni tra i responsabili dell'Azienda e la Commissione di Garanzia per il carattere nazionale delle questioni. La circostanza precludeva l'esercizio del potere di ordinanza al Prefetto che, come sopra detto, interviene nei conflitti locali.
Nonostante le organizzazioni sindacali avessero comunicato la cessazione dello sciopero proclamato per il 29 aprile 2004, presso le aree produttive di Fiumicino continuavano ad attuarsi forme di picchettaggio che impedivano ai lavoratori di riprendere l'attività.
L'azienda, quindi, chiedeva alla Commissione l'adozione del provvedimento di precettazione per consentire la ripresa dell'operatività dei servizi.
Il 30 aprile il Presidente del predetto organo deliberava di richiedere al Prefetto l'urgente adozione dell'ordinanza di cui all'articolo 8 della citata legge 146/1990 poiché, valutato quanto accaduto nei giorni pregressi - 28 e 29 aprile -, nei giorni successivi potevano verificarsi ulteriori interruzioni del servizio di trasporto aereo lesive del diritto di libera circolazione.
Al fine di garantire la piena funzionalità del servizio pubblico, il prefetto di Roma ordinava la precettazione delle categorie di personale interessato che durava dal 30 aprile fino 3 maggio 2004 compreso.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Antonio D'Alì.
malgrado i divieti di circolazione, sabato 31 luglio e domenica 1 agosto 2004, centinaia di tir hanno circolato su strade ed autostrade in tutta Italia;
secondo l'interrogante, i divieti dovrebbero essere rispettati rigorosamente e le deroghe dovrebbero essere limitate a casi del tutto eccezionali -:
se intendano adottare iniziative volte a contenere le deroghe al divieto di circolazione e a garantire l'attuazione, su strade ed autostrade, di severi e scrupolosi controlli, sottoponendo i contravventori, oltre che al pagamento della sanzione pecuniaria, anche al fermo del veicolo.
(4-10713)
Con provvedimento annuale (per il 2004 va fatto riferimento al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 17 dicembre 2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31 dicembre 2003, mentre per il 2005 il decreto del 15 dicembre 2004 è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 306 del 31 dicembre 2004) vengono fornite le direttive ministeriali in materia tra le quali anche i casi, i criteri e i limiti entro i quali i Prefetti possono esercitare la facoltà ad essi affidata di derogare a tale divieto.
Va precisato che nel provvedimento ministeriale annuale è previsto un elenco di veicoli nei cui confronti, anche se circolano scarichi, non trova applicazione il divieto di circolazione, senza che sia necessario alcun intervento autorizzativo da parte dei prefetti.
In questo elenco, si trovano, tra gli altri, i veicoli adibiti a pubblico servizio per interventi urgenti e di emergenza, quelli adibiti al trasporto di carburanti o combustibili, liquidi o gassosi, destinati alla distribuzione e consumo, quelli adibiti al trasporto di giornali e di prodotti di uso medico, quelli adibiti al trasporto del latte, quelli adibiti allo spurgo di pozzi neri e condotti fognari, nonché le autocisterne adibite al trasporto di acqua per uso domestico.
Senza autorizzazione prefettizia circolano anche i veicoli che trasportano prodotti deperibili, quali frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione degli stessi, latticini freschi, derivanti del latte freschi e sementi vive.
Accanto a queste numerose categorie di veicoli espressamente esonerati dal divieto, il provvedimento ministeriale esclude, purché muniti di autorizzazione prefettizia:
i veicoli adibiti al trasporto di prodotti soggetti ad un rapido deperimento, diversi da quelli già circolanti ope legis, individuabili, secondo la direttiva ministeriale, per la «loro intrinseca natura o per i fattori climatici e stagionali»;
i veicoli e i complessi di veicoli adibiti al trasporto di prodotti destinati all'alimentazione degli animali;
i veicoli e i complessi di veicoli, classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose su strade comprese nella rete stradale di interesse nazionale;
i veicoli adibiti al trasporto di cose; «per casi di assoluta necessità e urgenza».
In considerazione dell'incremento del traffico nel periodo estivo e della conseguente esigenza di adottare interventi e misure volte a garantirne fluidità e sicurezza, il Ministro dell'interno, a seguito dell'esame effettuato durante il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica del 21 luglio 2004, ha invitato i prefetti a valutare con la massima attenzione le richieste di autorizzazione alla circolazione stradale in deroga ai divieti fissati per il 2004, vagliando le motivazioni esposte e adottando i provvedimenti di deroga ai casi di assoluta necessità e urgenza.
Inoltre, con circolare del 29 luglio 2004, il dipartimento della pubblica sicurezza, nel quadro delle iniziative volte ad intensificare i servizi di controllo e vigilanza stradale nel periodo estivo, ha impartito disposizioni affinché fosse posta particolare attenzione ai controlli di veicoli commerciali, con particolare riguardo al rispetto dei tempi di guida e di riposo, ai dispositivi di equipaggiamento ed alla verifica della sussistenza di presupposti per la circolazione in deroga ai divieti oggi alla nostra attenzione.
Sempre sul piano delle iniziative in materia di sicurezza della circolazione stradale, adottate in previsione dell'esodo estivo, il Ministero dell'interno ha dedicato attenzione alle iniziative ed alle misure volte ad intensificare la presenza delle forze di polizia e i controlli in funzione dell'incremento dei flussi di traffico.
In particolare, in conformità della direttiva inviata il 18 giugno 2004 dal Ministro dell'interno, ai prefetti in materia di coordinamento operativo delle forze di polizia e delle polizie municipali, il 7 luglio 2004 sono state impartite disposizioni volte ad assicurare una capillare presenza di pattuglie sulle arterie autostradali e sulla grande viabilità (1.600 equipaggi al giorno), l'uso su vasta scala di sistemi di rilevamento della velocità (160 apparecchi Pro Vida e 600 tra Autovelox e Telelaser con microdigicam) e il controllo dei conducenti con l'impiego di oltre 800 etilometri.
È in fase di realizzazione un incremento di circa 30 mila pattuglie ogni anno a seguito dell'adozione di sistemi di controllo elettronico degli accessi e di videosorveglianza notturna di distaccamenti della polizia stradale che consentirà di impiegare, in compiti prettamente operativi, il personale sinora impegnato in servizi interni.
Sempre per incrementare i servizi di vigilanza e prevenzione è in via di attuazione la modifica dell'articolo 16 del regolamento del codice della strada che prevede l'affidamento a soggetti privati professionali di servizi di scorta a trasporti eccezionali e che consentirà di disporre di circa 18.000 pattuglie in più all'anno.
Va ricordato che, ai sensi dell'articolo 6 del codice della strada, nelle ipotesi di violazione del divieto di circolazione, il conducente di un veicolo adibito al trasporto di cose incorre, oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo da uno a quattro mesi, e alla sospensione della carta di circolazione del veicolo per lo stesso periodo.
In tali ipotesi è, altresì, previsto che l'agente accertatore intimi al conducente di non proseguire il viaggio finché non spiri il termine del divieto di circolazione, provvedendo, in caso di intralcio alla circolazione, affinché il veicolo sia condotto in un luogo vicino dove effettuare la sosta.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
da alcune settimane i centro abitati di Monteporzio, Frascati e dei Castelli romani, sono oggetto di costanti atti vandalici compiuti durante la notte da ignoti;
ad essere maggiormente colpite sono le zone della Piana di Monteporzio e numerosi esercizi commerciali i cui arredi sono andati completamente distrutti, oltre a strutture pubbliche seriamente danneggiate;
gli abitanti e i commercianti delle zone predette, in considerazione degli spiacevoli avvenimenti accaduti, non si sentono conseguentemente protetti dal punto di vista della sicurezza e della tutela pubblica -:
quali iniziative a tutela dell'ordine pubblico intenda intraprendere in riferimento ai deprecabili avvenimenti descritti, al fine di tutelare e salvaguardare gli abitanti dei centri abitati suddetti, seriamente preoccupati dell'aumento del fenomeno della microcriminalità delle zone laziali citate.
(4-06388)
Il 4 febbraio 2003 è stato dato alle fiamme il ristorante «Il Riccio di mare» di Grottaferrata. Le indagini svolte hanno consentito di risalire tempestivamente agli autori del reato, la cui posizione è sottoposta al vaglio dell'autorità giudiziaria.
Sempre a Grottaferrata, l'Arma dei carabinieri ha denunciato un minore di 17 anni responsabile di avere dato alle fiamme, nei giorni compresi tra il 7 ed il 20 maggio 2003 il portone d'ingresso di una palestra e la cabina di un carrello elevatore.
A Frascati, il 5 maggio 2003, due operatori della locale Polizia Municipale hanno denunciato un minore sorpreso a danneggiare alcune panchine e lampioni all'interno del parco «Villa Torlonia», per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il 28 maggio 2003, alcuni agenti del commissariato di Frascati hanno arrestato un dipendente della società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in quel comune, sorpreso, in flagranza di reato, ad incendiare alcuni cassonetti della società stessa.
L'attività di prevenzione e di repressione posta in essere dal personale del commissariato distaccato di Frascati ha consentito di azzerare gli episodi di vandalismo all'interno delle ville e dei parchi comunali.
Il prefetto di Roma ha riferito che l'andamento della delittuosità, in generale, nel comprensorio in questione non evidenzia
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
nella notte di domenica 4 aprile ignoti hanno imbrattato la sede del Circolo di A.N. e la segreteria dell'interrogante nel comune di Quarrata (Pistoia) con frasi ingiuriose;
tale atto vandalico è finalizzato, secondo l'interrogante, a creare artificialmente una tensione politica che il normale confronto democratico locale respinge totalmente ed a intimidire l'ordinario dispiegarsi delle attività politiche dei cittadini -:
quali iniziative urgenti si intendano assumere per evitare il ripetersi di episodi analoghi a quello sopra descritto.
(4-09897)
Un episodio analogo si è verificato, ai danni dello stesso circolo, la notte del 5 giugno, quando ignoti hanno tracciato sul muro adiacente all'ingresso il simbolo anarchico della «A» cerchiata e, più in basso, una stella a cinque punte sormontata dal simbolo della falce e martello.
In ragione delle modalità dei fatti, gli inquirenti sono orientati a ritenere che possa trattarsi di iniziative estemporanee di un singolo o, comunque, di un gruppo ristretto di persone in concomitanza con lo svolgimento della campagna elettorale, tenuto anche conto che non risulta la presenza, nell'area, di gruppi estremisti organizzati.
Dopo il secondo episodio, comunque, la sede di Quarrata è stata inserita nell'elenco degli obiettivi «sensibili» della provincia ed è tuttora sottoposta ad una particolare vigilanza da parte delle forze dell'ordine, con frequenti passaggi e soste prolungate delle pattuglie radiocollegate in servizio di controllo del territorio.
Si soggiunge che, essendo accaduti episodi analoghi anche in altre località della provincia, il Prefetto ha disposto l'intensificazione dei servizi di vigilanza sulle sedi di tutti i partiti politici, con particolare riguardo per quelle di Alleanza Nazionale, tra le più colpite.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
il 12 giugno 2004, è stato brutalmente aggredito il fotografo de Il Giornale della Toscana durante lo svolgimento di un convegno internazionale sulla «repressione liste nere reati associativi» presso il circolo SMS di Rifredi, per mano di notissimi rappresentanti dell'estrema sinistra appartenenti alla resistenza irachena ed ai gruppi antimperialisti -:
quali iniziative urgenti si intendano assumere per evitare definitivamente alla città di Firenze il ripetersi di intollerabili fenomeni di violenza politica come quello sopra descritto.
(4-10245)
Il fotografo della redazione fiorentina del quotidiano Il Giornale, Sandro Badessi, ha sporto querela contro ignoti dichiarando di essersi recato alla riunione per effettuare un servizio fotografico e di avere avuto un diverbio con i presenti perché, una volta presentatosi specificando la testata giornalistica di appartenenza, sarebbe stato insultato e spintonato fuori dal locale, senza riportare alcun trauma, mentre la sua attrezzatura fotografica sarebbe stata gettata nell'androne del bar attiguo.
Ulteriori indicazioni, acquisite dopo il fatto, consentono di qualificare meglio il diverbio che avrebbe avuto per oggetto la facoltà o meno per il signor Badessi di fotografare liberamente i presenti senza il consenso, loro o degli organizzatori della riunione, tenuto conto del fatto che questa si svolgeva in luogo privato, anche se aperto al pubblico.
Al di là dei contenuti della discussione, che investe delicati profili di tutela di diritti personalissimi e di civiltà dell'informazione, l'evento, durato pochi minuti - e comunque rimasto privo di conseguenze di rilievo - non poteva essere prevenuto o impedito dalle forze dell'ordine, in quanto le stesse operavano all'esterno del circolo con un discreto servizio di osservazione.
Si precisa, peraltro, che non sussistevano le condizioni per vietare previamente il dibattito, svolto, come detto, in un circolo privato, seppure aperto alla partecipazione del pubblico.
A questo riguardo, il Governo conferma la propria linea d'azione, improntata, da un lato, al rispetto del diritto di libera espressione del pensiero da parte di ogni persona e formazione politica, purché in modo pacifico e sereno, e, dall'altro, alla ferma determinazione di contrastare e reprimere ogni forma di intolleranza e di violenza.
In questa ottica sono state recentemente impartite direttive alle Autorità provinciali di pubblica sicurezza, invitate ad intensificare l'attività di prevenzione, informativa ed investigativa, su tutte le iniziative di gruppi e movimenti di ogni estrazione politica che potrebbero dare luogo ad azioni violente.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
il comune di Pontassieve ha concesso/autorizzato l'installazione di «bacheche» nelle varie frazioni finalizzate alla pubblicità notizia delle attività politico/amministrative delle rappresentative politiche di minoranza presenti nel Consiglio comunale, Forza Italia e Alleanza Nazionale;
queste bacheche sono state fatte oggetto di «oltraggio» e danneggiamento da parte di ignoti con disegni afferenti e richiamanti la stella a «cinque punte associata alla falce ed il martello» -:
quali iniziative urgenti di prevenzione si intendono assumere in relazione all'episodio descritto e ai rischi che lo stesso sembra presagire.
(4-10451)
Il gesto riguarda il contesto del clima pre-elettorale del momento, che comunque non ha dato luogo, in quel comune, ad altri significativi episodi di intolleranza.
La natura e le modalità di svolgimento di atti come quelli in questione rendono problematica sia un'attività di prevenzione, tenuto conto del numero altissimo di possibili obiettivi in ogni parte del Paese, sia la individuazione degli autori.
Per prevenire nella maggior misura possibile gli episodi di intolleranza e di violenza politica diffusa, nell'ultimo anno sono stati intensificati, su tutto il territorio nazionale, sia gli strumenti informativi ed investigativi, sia i servizi di controllo del territorio, specie in relazione agli obiettivi più a rischio ed in prossimità di consultazioni elettorali.
In questo quadro, sono state elevate le misure di vigilanza alle sedi di partiti e di organizzazioni politiche, nonché le misure di tutela personale degli esponenti politici maggiormente esposti, secondo una programmazione definita provincia per provincia.
A ciò si aggiunge la costante opera di monitoraggio della rete Internet, che costituisce uno strumento di comunicazione abituale tra gruppi violenti.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
con l'articolo 33, comma 2, secondo periodo della legge 27 dicembre 2002 n. 289, il legislatore ha espressamente previsto il riordinamento della Riforma del personale delle forze di Polizia ad ordinamento civile e militare;
presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, durante la trattazione del disegno di legge n. 2384, il cui esame è iniziato nell'autunno 2002 ed è ancora formalmente in corso - concernente il riordino della carriera dei Funzionari di Polizia, - il Sottosegretario Alfredo Mantovano, nella seduta del 26 marzo 2003, ha comunicato che, nella stessa materia, sarebbe in corso da parte del Governo una parallela attività preparatoria per la definizione di un testo sui Funzionari di Polizia per il quale il medesimo Sottosegretario ha affermato «essere necessario acquisire il parere delle organizzazioni sindacali» e che pertanto si prevedono «tempi ampi» per la presentazione di un disegno di legge in materia;
sulla Carriera dei funzionari della Polizia di Stato e sugli ordinamenti delle corrispondenti qualifiche e posizioni funzionali degli altri Corpi di polizia, resta aperta la questione del riallineamento normativo e della perequazione economica a corrispondenti carriere del pubblico impiego, quali quelle dei prefettizi e dei diplomatici;
l'appiattimento retributivo subito dai Funzionari Dirigenti e Direttivi della Polizia di Stato (unitamente ai corrispondenti gradi e qualifiche degli altri Corpi di polizia) dal 1983 ad oggi, così come denunciato dall'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, è intollerabile e mortifica proprio coloro che, chiamati a tutelare i cittadini, assumono quotidianamente le massime responsabilità, mentre sembra che si continui a gratificare economicamente solo certi burocrati;
tra i Questori, i Dirigenti dei Commissariati di P. S. e i Dirigenti di tutti gli altri Uffici della Polizia di Stato, al pari degli Ufficiali e funzionari delle altre Forze dell'ordine, si è creata, accanto all'amarezza per il mancato riconoscimento dei loro diritti, una situazione di incertezza, di insoddisfazione e di mancanza di fiducia nei confronti dei provvedimenti del Governo e dello stesso Parlamento, per provvedimenti economici e normativi che, pur da lungo tempo promessi, annunciati ed, in alcuni casi anche approvati (come nel caso dell'impegno al riconoscimento di un'autonoma rappresentanza sindacale per le organizzazioni rappresentative dei soli Funzionari), non trovano alcuna attuazione concreta;
nella seduta del 26 febbraio scorso, il medesimo Sottosegretario, in rappresentanza del Governo, ha annunciato una nuova e diversa proposta normativa per l'estensione dei benefici contrattuali ai dirigenti della Polizia di Stato, affermando che essa potrebbe trovare la copertura finanziaria nelle risorse accantonate nella legge finanziaria del 2004 per il Ministero della difesa e per il Ministero dell'interno, ed essere portata all'attenzione del Parlamento in tempi brevi e che nell'ambito della stessa iniziativa potrebbe trovare soluzione la problematica relativa all'istituzione di un'area contrattuale autonoma per i Funzionari della Polizia di Stato ed alla rappresentatività delle associazioni sindacali cui aderiscono esclusivamente i funzionari della Polizia di Stato, temi sui quali il Governo si è formalmente impegnato in passato accogliendo una specifica raccomandazione;
il 1 marzo scorso l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia ha organizzato, su tutto il territorio italiano, partecipate assemblee di Funzionari di Polizia nel corso delle quali è incontrovertibilmente emerso il profondo malessere della Categoria ed è stato rivendicato il diritto ad una carriera unitaria e a retribuzioni più dignitose ed in linea con quelle che il Governo ha attribuito ad altri funzionari civili del Ministero dell'interno -:
con quali tempi sarà presentato in Parlamento dal Governo il disegno di legge
se il predetto disegno di legge coprirà retroattivamente tutto il periodo di vigenza del contratto di lavoro di cui al decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 2002, n. 164, come tutti i Funzionari dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia auspicano anche per evitare incostituzionali disparità di trattamento economico per medesimi servizi prestati;
con quali tempi il Governo presenterà in Parlamento l'autonoma iniziativa normativa finalizzata a riconoscere ai Funzionari della Polizia di stato ed agli Ufficiali e Funzionari degli altri Corpi di polizia la riforma della loro carriera;
se tale iniziativa normativa contemplerà similmente a quanto operato per Funzionari prefettizi e diplomatici, una carriera unitaria e dirigenziale;
se il Governo intenda perseguire una scelta di riordino ed equiordinazione nell'ambito dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza;
se, nelle more delle procedure legislative, il Governo intenda riconoscere, alle organizzazioni che rappresentano in via esclusiva gli interessi dei Funzionari di Polizia e dei gradi e qualifiche equiparati, almeno un tavolo negoziale per la trattazione delle specifiche questioni di lavoro che pervengono alla Dirigenza.
(4-09505)
Tale provvedimento normativo, all'articolo 2, comma 2, dispone che a decorrere dal 1o gennaio 2003 le indennità previste dal decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2002 siano estese anche ai dirigenti civili e militari delle forze di Polizia, cui vanno estesi anche i diritti sindacali contenuti nel medesimo provvedimento.
Inoltre, il comma 3, sempre all'articolo 2, stabilisce che con decorrenza 1o gennaio 2004, per i medesimi dirigenti l'indennità pensionabile è incrementata del 4,91 per cento, fatti salvi gli eventuali trattamenti più favorevoli in godimento, mentre il comma 5 prevede che, sempre dal 19 gennaio 2004, ai dirigenti delle forze di polizia si applicano le disposizioni contenute negli articoli 13 e 52 del già citato decreto del Presidente della Repubblica del 2002 e riguardanti indennità di impiego operativo per attività di aeronavigazione, volo, pilotaggio e imbarco.
Per quanto riguarda, inoltre, la questione più generale del riordino della carriera dei funzionari della polizia di Stato si rappresenta che nello scorso mese di agosto il Ministro dell'interno dopo un incontro con le organizzazioni sindacali del personale delle forze di polizia ad ordinamento civile, cui hanno partecipato anche altri rappresentanti del Governo, ha istituito un «tavolo tecnico» per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle forze di polizia, al fine di acquisire proposte, anche in relazione alle risorse stanziate dall'articolo 3, comma 155, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004).
Gli approfondimenti tecnici con le amministrazioni interessate, con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze del personale militare, conclusi il successivo mese di settembre, hanno consentito di definire ipotesi di riordino da attuare per fasi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie confermando la necessità di corrispondere anche alle legittime istanze dei funzionari di polizia, attraverso la prosecuzione dell'azione di graduale riconoscimento
Le ipotesi di riordino, compresa anche quella relativa al personale dirigente, con riferimento alla necessità di adeguare la disciplina dei trattamenti economici, sono state riprese dal Dipartimento per la funzione pubblica in occasione di un incontro con le organizzazioni sindacali e con le rappresentanze del personale militare, tenutosi il 22 novembre 2004, volto ad un ulteriore approfondimento delle linee emerse nel «tavolo tecnico», in relazione alle eventuali iniziative che il Governo potrebbe avanzare nell'ambito dell'esame delle proposte di legge in materia di riordino complessivo dei ruoli del personale delle forze di polizia e delle forze armate (AA.C. 3437 e abb.), attualmente all'esame delle Commissioni riunite I e IV della Camera dei deputati.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
con nota inviata il 9 dicembre scorso per competenza alla Questura e all'Ispettorato del Lavoro di Bologna e per conoscenza al Ministro dell'Interno, al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, al Capo della Polizia, al Direttore Generale delle attività ispettive del Ministero del Lavoro e al Prefetto di Bologna, il Sindacato Autonomo Vigilanza Privata (SAVIP) ha denunciato che l'Istituto di Vigilanza privata Coopservice di Bologna, mediante una società collegata denominata Keepservice, starebbe compiendo atti di concorrenza sleale verso altri Istituti di vigilanza privata;
tale concorrenza sleale consisterebbe nell'utilizzare promiscuamente, su determinati servizi, Guardie giurate e elementi assunti secondo discutibili «contratti di portierato», considerando che i compiti affidati agli operatori sono i medesimi e, addirittura, la vigilanza e custodia dei beni è realizzata mediante comuni radiocollegamenti;
altrettanto stupefacente è la posizione di quei «portieri» della società del gruppo Coopservice costretti a svolgere le funzioni tipiche delle Guardie giurate, con custodia dei beni presso cantieri ed ispezione dei mezzi in entrata ed in uscita, mentre le guardie giurate, per il timore di perdere il posto di lavoro, sono costrette ad accettare il «passaggio» alla Keepservice, accettando così un lavoro del tutto simile a quello precedentemente svolto ma per salari inferiori;
la società di vigilanza privata Coopservice - Servizi di Fiducia - di Bologna e una delle società a questo collegata, la Keepservice, per soddisfare i livelli di prestazione dei servizi appaltati, e, conseguentemente secondo l'interrogante per supplire alle carenze nei settori di loro competenza, utilizzerebbero, di comune accordo, in maniera impropria, il personale alle loro dipendenze, autorizzando uno scambio di mansioni, addirittura sul posto di lavoro, tra Guardie Particolari Giurate e addetti al portierato -:
se il Governo non intenda avviare controlli sulla Coopservice e le aziende collegate per accertare la regolarità della loro condotta nei confronti dei «lavoratori-soci»;
se il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali abbia mai disposto ed effettuato attività di vigilanza sulla cooperativa Coopservice, al fine di stabilire il pieno rispetto delle normative a tutela dei lavoratori e dei soci;
se e quando siano stati effettuati, anche in epoca successiva alla denuncia del SAVIP, controlli tendenti ad accertare quale sia la reale attività della società Keepservice di Bologna ed, in particolare, per verificare se la medesima esplichi
quanti controlli, complessivamente, siano stati disposti dalla Questura e dal competente Ispettorato del Lavoro di Bologna sulle attività degli Istituti di vigilanza privati e quanti sulle semplici Guardie giurate operanti, facendo conoscere, altresì, il numero complessivo degli Istituti di vigilanza privata operanti nella provincia di Bologna e delle Guardie giurate dipendenti;
di quanti addetti possa continuativamente avvalersi per i controlli amministrativi la Questura di Bologna e l'Ispettorato della stessa città e se tale numero sia ritenuto congruo dal Governo;
quali iniziative intendano intraprendere nei confronti delle società in parola, nel caso in cui sia illegittimo il ricorso agli addetti al portierato per attività di sorveglianza in settori che sono di competenza specifica della vigilanza armata.
(4-08832)
Al riguardo, sulla base degli accertamenti esperiti dalla direzione provinciale del lavoro di Bologna, si precisa che la Coopservice è una società retta e disciplinata dai principi della mutualità, senza fini di speculazione privata che esercita l'attività di vigilanza e servizi di scorta valori.
Nel luglio 2003 la Coopsette, con sede in Castelnovo di Sotto (Reggio Emilia), affidava alla Coopservice il servizio di portierato e vigilanza fissa da eseguire nel cantiere «Area Bologna Parco Commerciale Navile (BO) E 1034». lI servizio di portierato è stato svolto da lavoratori dipendenti della Coopservice assunti per la «linea portierato Keepservice» nella fascia oraria diurna dalle ore 6 alle ore 22 con la finalità di controllare l'accesso all'area di maestranze e trasportatori e/o fornitori del cantiere.
Al contrario, il servizio di vigilanza era svolto dalle ore 22 alle ore 6 da guardie particolari giurate Coopservice con le modalità standard previste per un servizio di posto fisso di vigilanza.
Sempre sulla base di quanto riferito dalla Direzione provinciale del lavoro, si precisa che «Keepservice» è un marchio non registrato di proprietà della Coopservice Servizi di fiducia s.c.r.l., utilizzato unicamente per contraddistinguere, anche attraverso la sua apposizione sui capi di abbigliamento di alcuni dipendenti Coopservice, la linea di portierato.
Gli addetti a tale servizio avevano in dotazione soltanto un telefono cellulare fornito da Keepservice per le chiamate di servizio, e in ogni caso nessun apparato radio singolo o montato su auto è stato fornito al custode o alla postazione.
A seguito dell'esposto del Savip, citato dall'interrogante, il 16 dicembre 2003 la Questura di Bologna ha effettuato un controllo, nel quale non sono emerse commistioni tra le funzioni di portiere e di guardia particolare giurata, né si sono evidenziate situazioni di irregolarità: si esclude, in particolare, che fossero state affidate mansioni di guardia particolare giurata a persone sprovviste della relativa autorizzazione di pubblica sicurezza.
Dell'esito di tale controllo la questura ha riferito alla procura della Repubblica presso il tribunale di Bologna.
Per quanto concerne, più in generale, il numero degli istituti di vigilanza privati operanti in provincia di Bologna, si informa che sono presenti dieci istituti, che impiegano alle loro dipendenze complessivamente 773 guardie particolari giurate.
Nel corso del 2003, l'attività di controllo svolta negli Istituti segnalati ha portato all'emissione di 30 provvedimenti di sospensione dal servizio di guardia particolare giurata, ai sensi dell'articolo 4 del regio decreto-legge 12 novembre 1936, n. 2144, all'espletamento di 5 accertamenti amministrativi volti a verificare lo svolgimento regolare delle attività autorizzate ed alla
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
la provincia di Foggia vive da alcuni mesi una forte recrudescenza della criminalità comune e soprattutto di quella organizzata;
tale fenomeno si sostanzia in una ripresa sia degli omicidi che degli eventi criminosi e si traduce in un diffuso senso di insicurezza per la popolazione civile;
le forze dell'ordine, impegnate in modo strenuo ed encomiabile, a causa però della scarsezza dei mezzi ed alla inadeguata dotazione di uomini, non riescono a controllare il territorio in modo da garantire una completa copertura della legalità;
la pianta organica che disciplina il personale in servizio è datata ed inadeguata alle attuali esigenze del territorio, tanto che l'organico può a tutti gli effetti considerarsi inadeguato;
il fenomeno criminale in atto deve essere contrastato in modo efficace per evitare che degeneri e che quindi non si possa garantire alla popolazione civile la necessaria tranquillità e sicurezza e per dare alle forze dell'ordine la possibilità di lavorare con tranquillità -:
quali iniziative intenda adottare per porre rimedio alla situazione sopra descritta e se al fine di contrastare i fenomeni criminali in atto non ritenga opportuno di rivedere la pianta organica per dotare permanentemente la provincia di Foggia di un adeguato numero di elementi delle forze dell'ordine tenendo conto anche che la capitanata costituisce un territorio complesso e influenzato da infiltrazioni criminali provenienti dai territori limitrofi quali il Salento, la Campania e in parte la Calabria.
(4-06293)
Tuttavia, i dati in possesso del dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell'interno mostrano, almeno per i furti, una tendenza al decremento negli ultimi anni: 13.925 nel 2001; 12.837 nel 2002 e 11.587 nel 2003; nel periodo dal 1o gennaio al 30 settembre 2004 ne sono stati denunciati 9.081.
Nello stesso arco temporale del 2004, si registra, invece, un incremento delle rapine, che sono state 302 (241 nello stesso periodo del 2003).
Il dato di maggiore allarme è tuttavia rappresentato dagli omicidi, che nel 2003 hanno avuto un «picco» di 32, di cui 21 ascrivibili alla criminalità organizzata, e dai tentati omicidi, con 38 episodi.
Anche se nel periodo gennaio-settembre 2004 si è registrata una sensibile diminuzione del fenomeno, con 11 episodi contro i 28 dello stesso periodo del 2003, permangono, tuttavia, motivi di allarme, riproposti dal recente omicidio del consigliere comunale foggiano Leonardo Bigini, che ha destato impressione ben oltre gli ambiti della comunità locale.
Molti dei delitti consumati negli ultimi due anni sono il frutto di uno scontro in seno all'organizzazione mafiosa, denominata «Società foggiana», storicamente animata da una notevole conflittualità, soprattutto dopo che gli arresti di importanti boss, avvenuti negli ultimi anni, ne hanno scosso gli assetti interni consolidati.
In particolare, gli omicidi verificatisi nel capoluogo sono riconducibili allo scontro
In tale contesto va riguardata la serie di 9 omicidi ed 8 tentati omicidi verificatasi tra il mese di luglio del 2002 ed il mese di maggio del 2003, interrotta con l'arresto di numerosi elementi del clan Sinesi-Francavilla, ed i nuovi fatti di sangue, fra cui cinque omicidi, presumibilmente collegati alla ripresa della lotta fra clan rivali, dopo che molti degli arrestati nel corso dell'operazione Double edge, del 2002, sono stati scarcerati (con obbligo di dimora o trasferiti agli arresti domiciliari).
Di recente, tornati in libertà per decorrenza dei termini della custodia cautelare i vertici del sodalizio Trisciuoglio-Prencipe, forze di polizia hanno implementato le strategie di contrasto e di prevenzione per impedire un ulteriore aggravamento della situazione criminale della zona.
A tal fine, si sono tenute varie riunioni di coordinamento tecnico fra le forze di polizia con la partecipazione di rappresentanti della Procura della Repubblica di Foggia e della Direzione distrettuale antimafia di Bari, e gli stessi uffici giudiziari (Procura nazionale antimafia, procura distrettuale di Bari e procure della Repubblica del distretto: Bari, Foggia, Trani e Lucera) hanno perfezionato un'intesa per migliorare il coordinamento delle indagini.
Negli ultimi mesi, inoltre, le forze dell'ordine hanno eseguito importanti operazioni di polizia, che hanno portato all'arresto di un elevato numero di appartenenti alla criminalità organizzata foggiana, disarticolando le principali organizzazioni e determinando, in questo modo, la diminuzione degli omicidi verificatasi nel corso del 2004.
Il 23 giugno, nell'ambito di un'operazione di polizia che ha coinvolto quasi tutti i capi-clan del foggiano, nonché i responsabili di molti degli omicidi eseguiti negli ultimi tempi, sono stati arrestati 89 aderenti ai clan Li Bergolis, Romito, Ciavarella, Mancini e Martino, con l'accusa di associazione di stampo mafioso, omicidio, traffico di stupefacenti ed altri reati; nell'ambito della medesima operazione, che ha colpito quasi tutti i capi clan della zona, altre 22 persone sono state arrestate successivamente, mentre altre 12 risultano tuttora latitanti.
Il 4 ottobre sono stati arrestati 25 aderenti ai clan Zimotti-Padula e Ciavarella, particolarmente attivi nel traffico di stupefacenti nelle zone di San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, Apricena, San Marco in Lamis, oltre che nel capoluogo, con il coinvolgimento anche di alcuni pregiudicati albanesi.
Altre 25 persone, affiliate al clan Triscuoglio-Mansueto, sono state arrestate nello stesso capoluogo con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, traffico di armi ed altri reati.
Infine, con analoghe imputazioni, il 26 ottobre 2004 sono stati eseguiti 22 provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti pregiudicati appartenenti al clan Di Tommaso, attivi nella zona di Cerignola.
Per quanto concerne gli organici delle forze dell'ordine impegnate nella provincia, si informa che, secondo rilevazioni eseguite lo scorso mese di ottobre, la Questura di Foggia e i dipendenti commissariati di pubblica sicurezza di Cerignola, Lucera, Manfredonia e San Severo dispongono complessivamente di 512 unità di personale (21 in più rispetto alla pianta organica), i comandi territoriali dell'Arma dei carabinieri preposti a compiti di controllo del territorio dispongono di 968 militari, contro una previsione organica di 940, mentre quelli della guardia di finanza di 486, rispetto ai 482 previsti in organico.
A parte la possibilità di ulteriori potenziamenti organici, che non potranno comunque essere molto rilevanti, l'impegno è soprattutto sul fronte organizzativo.
Si segnalano, a questo proposito, il consolidamento del nucleo investigativo costituito nella squadra mobile di Foggia per l'azione di contrasto alle organizzazioni criminali, che viene supportato da elementi della sezione criminalità organizzata della questura di Bari, con il coordinamento del Servizio centrale operativo della polizia di
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
secondo i dati forniti da polizia e carabinieri, sono stati 48 i morti nell'ultimo week-end sulle strade italiane, in 44 incidenti mortali;
nel terzo fine settimana di luglio erano stati l'anno scorso 37, ma il trend del mese resta in discesa, con una diminuzione del 30 per cento;
nei tre fine settimana di luglio, infatti, dopo l'introduzione delle nuove norme del codice della strada con la patente a punti, le vittime sono state in tutto 127 contro 178 del 2002. Mille 172 i feriti tra venerdì e domenica;
quasi 27 mila le infrazioni accertate dalle forze dell'ordine, circa 7 mila delle quali per eccesso di velocità, 2.633 per mancato uso delle cinture di sicurezza, 1.462 per guida di ciclomotori senza casco, in 406 infine sono stati sanzionati per l'uso del telefonino cellulare al volante;
come purtroppo dimostrano i dati di questo fine settimana, nonostante un miglioramento complessivo della situazione, la lotta per ridurre il numero degli incidenti e dei morti sulle strade italiane sarà lunga e difficile. Il numero di incidenti e di infrazioni è ancora altissimo;
c'è stata una preoccupante inversione di tendenza rispetto ai fine settimana precedenti, quando complice l'introduzione della nuova patente a punti, le vittime erano state rispettivamente 46 e 33, anche se c'è anche da rilevare che nello scorso fine settimana il traffico è notevolmente aumentato e non regge il confronto con i dati dei primi giorni di luglio quando i vacanzieri sulle strade erano ancora pochi;
tuttavia, i dati di questo ultimo week-end ci devono comunque far riflettere e prendere in esame la possibilità di adottare subito delle contromisure. Innanzitutto, sarebbe necessario mettere sotto il massimo controllo la situazione traffico e cantieri sulle strade del Paese;
chi si appresta a partire per le vacanze rischia di dover affrontare una giungla di lavori in corso, con code e rallentamenti: solo un mese fa l'Aiscat, l'associazione che raggruppa i 24 concessionari autostradali, aveva promesso che delle decine di cantieri ancora aperti ne sarebbero rimasti solo 15 a luglio e appena 5 ad agosto;
ad oggi però la situazione è molto diversa e decisamente meno rosea con sessanta cantieri ancora aperti;
la prova del nove si avrà comunque il prossimo fine settimana, quando secondo le previsioni comincerà a mettersi in viaggio la maggior parte dei vacanzieri italiani;
si rende necessario che il Governo, mantenga costante la capacità di controllo su traffico e cantieri e di massima repressione delle infrazioni al codice della strada -:
se il Governo, visti i dati allarmanti dell'ultimo fine settimana, intenda adottare dei provvedimenti urgenti in merito con un coinvolgimento coordinato di prefetture, forze dell'ordine e polizie locali.
(4-07059)
Si ricordano, in proposito, il decreto legislativo n. 9 del 15 gennaio 2002, di riscrittura di alcune parti del codice della strada, emanato a seguito della delega contenuta nella legge n. 85 del 2001; il decreto-legge 20 giugno 2002, n. 121, convertito nella legge 1o agosto 2002, n. 168, che ha, fra l'altro, introdotto l'obbligo dell'utilizzo dei fari anabbaglianti sulle autostrade anche nelle ore diurne; la legge 9 aprile 2003, n. 72, che ha aggravato le sanzioni in materia di omissione di soccorso stradale, nonché, più di recente, il decreto-legge 27 giugno 2003, n. 151, convertito nella legge 10 agosto 2003, n. 214 che, con il nuovo articolo 126-bis del codice della strada, ha istituito il meccanismo della «patente a punti».
Tale innovazione ha prodotto effetti deterrenti nei confronti della commissione di illeciti e, di conseguenza, nell'effettivo verificarsi di incidenti stradali.
Infatti, l'analisi dei sinistri rilevati dalla polizia stradale e dall'Arma dei carabinieri nel periodo intercorrente tra il 1o luglio 2003 e il 31 agosto 2004 evidenzia un calo complessivo dei sinistri pari al 12,4 per cento rispetto al corrispondente periodo 2002-2003. In particolare, gli incidenti mortali sono diminuiti del 15,4 per cento (con un decremento delle vittime del 15,3 per cento); gli incidenti con feriti sono stati inferiori del 13,8 per cento (-14,5 per cento circa delle persone ferite), mentre quelli con soli danni a cose sono diminuiti dell'11 per cento.
Nel medesimo periodo sono state impiegate sulle più importanti arterie viarie del Paese oltre 4.500.000 pattuglie (4,9 per cento in più rispetto all'analogo periodo del 2002-2003), accertando circa 3.600.000 violazioni che hanno portato alla detrazione di 3.335.000 punti sulle patenti. Le patenti ritirate ai fini della sospensione sono state 107.003 (+11,2 per cento circa).
Un ulteriore miglioramento dei risultati raggiunti sarà possibile non appena verranno attivati i sistemi di controllo da remoto dei flussi del traffico, che consentiranno il monitoraggio di importanti arterie viarie, con la rilevazione di tutte le violazioni relative al sorpasso e alla circolazione sulle corsie di emergenza e, successivamente, anche di quelle riguardanti i limiti di velocità.
Per quel che riguarda il periodo estivo del 2004, in considerazione dell'incremento del traffico, il Ministro dell'interno, anche a seguito dell'esame effettuato durante il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica del 21 luglio 2004, ha invitato i prefetti a valutare con la massima attenzione le richieste di autorizzazione alla circolazione stradale in deroga ai divieti fissati per i mezzi pesanti, vagliando rigorosamente le motivazioni esposte e adottando i provvedimenti di deroga nei casi assoluta necessità e urgenza.
Inoltre, con circolare del 29 luglio, il dipartimento della pubblica sicurezza, nel quadro delle iniziative volte ad intensificare i servizi di controllo e vigilanza stradale nel periodo estivo, ha impartito disposizioni affinché fosse posta attenzione ai controlli di veicoli commerciali, con riguardo al rispetto dei tempi di guida e di riposo, ai dispositivi di equipaggiamento e alla verifica della sussistenza dei presupposti per la circolazione in deroga ai divieti di cui si è detto.
Sempre sul piano delle iniziative in materia di sicurezza della circolazione stradale, adottate in previsione dell'esodo estivo, il ministero dell'interno ha dedicato attenzione alle iniziative e alle misure volte ad intensificare la presenza delle forze di polizia e i controlli in funzione dell'incremento dei flussi di traffico.
In particolare, in conformità della direttiva inviata, il 18 giugno 2004 dal Ministro dell'interno, ai prefetti in materia di coordinamento operativo delle forze di polizia e delle polizie municipali, il 7 luglio 2004 sono state impartite disposizioni volte ad assicurare una capillare presenza di pattuglie sulle arterie autostradali e sulla grande viabilità (1.600 equipaggi al giorno), l'uso su vasta scala di sistemi di rilevamento della velocità (160 apparecchi Pro Vida e 600 tra Autovelox e Telelaser con microdigicam) e il controllo dei conducenti con l'impiego di oltre 800 etilometri.
È in fase di realizzazione un incremento di circa 30 mila pattuglie ogni anno a seguito dell'adozione di sistemi di controllo elettronico degli accessi e di videosorveglianza notturna di distaccamenti della Polizia stradale che consentirà di impiegare in compiti prettamente operativi il personale sinora impegnato in servizi interni.
È in via di attuazione la modifica dell'articolo 16 del Regolamento del Codice della strada che prevede l'affidamento a soggetti privati professionali di servizi di scorta a trasporti eccezionali e che consentirà di disporre di circa 18.000 pattuglie in più all'anno.
Al fine di prevenire le cosiddette «stragi del sabato sera», è stata emanata, l'8 luglio 2004, una direttiva del Ministro dell'interno, con la quale è stato dato massimo impulso ai controlli di polizia all'interno dei locali di ritrovo giovanile per la prevenzione e il contrasto della diffusione di sostanze stupefacenti o psicotrope; analoghi controlli sono stati attivati lungo le direttrici di deflusso dai locali di intrattenimento, negli orari notturni dei fine settimana.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
notizie riportate dalla stampa riferiscono di momenti di forte tensione, degenerati poi in vera e propria rissa, verificatisi nella Capitale nella giornata del 14 maggio 2004 tra circa dieci esponenti del movimento politico Forza Nuova ed un gruppo ben più nutrito di opposta fazione politica;
i membri del gruppo di estrema destra, nel corso di un pacifico volantinaggio svolto nei pressi della loro sede sull'Appia, sarebbero stati aggrediti senza alcun motivo da esponenti di un Centro sociale con spranghe, bastoni e pietre;
a causa della succitata rissa ci sarebbero stati dei feriti e sarebbero state danneggiate alcune auto parcheggiate nei pressi della sezione di Forza Nuova;
si apprende dalla stessa fonte di un immediato intervento delle Forze dell'ordine e della DIGOS -:
se quanto esposto in premessa corrisponda al vero;
al di là del caso citato in premessa, quali provvedimenti urgenti si intendano assumere ed iniziative adottare per evitare il ripetersi di simili gravi accadimenti.
(4-10017)
Dalle prime testimonianze rese dalle vittime è emerso che gli aggressori apparterrebbero alla sinistra antagonista.
Nella circostanza due militanti di Forza Nuova riportavano lesioni ed ematomi in varie parti del corpo.
Il 14 maggio, davanti alla sezione «Porta S. Giovanni» dei Democratici di sinistra, veniva accoltellato un giovane simpatizzante di sinistra da parte di uno sconosciuto che si dava alla fuga.
Poco dopo l'aggessione, una telefonata anonima pervenuta all'Ansa rivendicava il gesto come reazione all'aggressione subita dai militanti di Forza Nuova.
Gli episodi, per i quali sono tuttora in corso le indagini affidate alla Digos della questura, sono sintomatici di una crescente illegalità politica diffusa, che rischia di inquinare il normale svolgimento della dialettica democratica.
Il ministero dell'interno ha da tempo sollecitato le Autorità provinciali di pubblica sicurezza affinché adeguino costantemente i dispositivi di prevenzione e di vigilanza ed intensifichino le attività investigative volte alla repressione del fenomeno.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
la inquietante sequenza di gesti terroristici che ha colpito i simboli più importanti delle istituzioni Europee, a cominciare dal Presidente della Commissione Romano Prodi, sembra convergere verso un'unica centrale ubicata nel capoluogo emiliano;
l'allarme suscitato su scala europea dei pacchi bomba è alto e commisurato all'importanza degli obiettivi individuati -:
quali siano le informazioni in possesso del Governo sui gravi episodi denunciati ed in particolare sulla matrice degli stessi.
(4-08467)
Nella circostanza, sono stati affrontati anche i temi sollevati dell'interrogante e sono stati forniti dati specifici e svolte considerazioni di carattere generale che, in questa occasione, si intende integralmente ribadire, evidenziando, in particolare, gli aspetti relativi all'analisi e al contrasto dell'attività del movimento anarchico-insurrezionalista e alle misure di protezione adottate nei confronti del Prof. Prodi e dei suoi familiari.
Le istituzioni europee e i loro esponenti rientrano fra i bersagli dell'anarco-insurrezionalismo, unitamente alle carceri, alle banche, ai tribunali, alle caserme ed a tutto ciò che può rientrare nella «guerra sociale contro Stato e capitale» o contro «lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla natura». D'altro canto, gli stessi attentati confermano che componenti importanti dell'anarchismo, nell'elevare il livello della loro azione terroristica, si muovono secondo una strategia coordinata e preordinata con cura, nelle sue varie fasi e nella selezione degli obiettivi.
Anche se permane un sostanziale rifiuto delle scelte organizzative di tipo «militarista», proprie del brigatismo, altrettanto evidente appare oggi la propensione a operare in maniera mirata, con vere e proprie campagne cadenzate nel tempo. L'assenza di strutture verticistiche non deve, pertanto, far pensare che gli anarco-insurrezionalisti operino in maniera isolata, mossi dall'impulso del momento. Al contrario, gli stessi agiscono, sempre più, secondo strategie concordate, utilizzando strumenti desunti da manuali ampiamente diffusi, anche grazie alla telematica. Vi è, insomma, una sorta di cornice unitaria, al cui interno si forma un unicum sentire, che è il vero fondamento ideologico di una banda armata clandestina, di una vera e propria associazione sovversiva.
Per quel che concerne l'azione di contrasto svolta dagli apparati di sicurezza, le particolari modalità degli attentati ascrivibili al movimento anarchico e l'autonomia che continua a caratterizzare i vari soggetti dediti all'eversione rendono difficoltose le attività preventive, essenzialmente affidate alla vigilanza ed all'analisi.
Tuttavia lo studio approfondito del modus operandi degli anarco-insurrezionalisti ha consentito di inquadrare il fenomeno, di individuare le principali aree di riferimento e di classificare i criteri utilizzati per la realizzazione degli attentati, affinando le relative tecniche di prevenzione e di contrasto.
Nel caso specifico, va anzitutto evidenziato che, fin dal 27 ottobre 2003, era stata rafforzata la protezione del professor Prodi, sino a quel momento soggetto alla misura della tutela su auto protetta, integrata da un servizio di vigilanza fissa presso la sua abitazione nei giorni di permanenza a Bologna. Tale dispositivo fu potenziato con l'assegnazione di un ulteriore servizio di scorta armata su altra autovettura.
Tale decisione intervenne a seguito alla valutazione congiunta di segnali diversi che, come già detto, lasciavano intravedere le
Subito dopo la duplice esplosione del 21 dicembre, la vigilanza fissa presso il domicilio del Presidente Prodi è stata resa continuativa e che adeguata protezione è stata assegnata anche alla signora Flavia e ai figli residenti a Bologna. Negli stessi giorni, inoltre, si sono presi contatti con i vertici della Polizia belga per l'adozione di appropriate misure di tutela a favore del Presidente Prodi durante la sua permanenza in quello Stato.
In relazione agli episodi criminosi ai danni del Presidente Prodi, presso la procura della Repubblica di Bologna è in corso un'ampia e articolata attività d'indagine, contro ignoti, per i reati di cui all'articolo 280 del codice penale - attentato per finalità terroristiche o di eversione - e agli articoli 1 e 4 della legge n. 895 del 1967, in materia di controllo delle armi.
Anche in merito alla mancata individuazione del contenuto dei «plichi» esplosivi da parte del centro meccanizzato di smistamento postale di Bologna è in corso una specifica attività d'indagine tesa a stabilire eventuali complicità o contiguità terroristiche all'interno dei medesimi servizi di smistamento postale.
Va ricordato, inoltre, che sono tuttora in corso le indagini su un altro grave episodio verificatosi a Bologna, in piazza Maggiore, il 9 giugno 2004, durante il comizio elettorale del partito di Alleanza Nazionale, al quale ha partecipato, tra gli altri, il Vice-Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Gianfranco Fini.
Durante l'intervento del Vice-Presidente del Consiglio, è stata udita una forte esplosione proveniente dalla zona antistante il palco che, comunque, non ha indotto l'onorevole ad interrompere il discorso, regolarmente concluso alle ore 22.40 circa.
L'immediato intervento delle forze dell'ordine, che presidiavano la piazza dal primo pomeriggio, ha consentito di appurare che l'evento era stato determinato dall'esplosione di un detonatore, posizionato sotto il parafango anteriore di un camper elettorale parcheggiato nelle vicinanze.
La deflagrazione ha provocato lievi ferite e chock uditivo a cinque persone, che sono ricorse a cure mediche.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
dopo un anno dall'entrata in vigore del contratto per il personale della polizia di Stato, con il decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2002 del 18 giugno 2002, non è stata ancora emanato il provvedimento normativo di estensione di alcuni benefici economici e normativi ai dirigenti della Polizia di Stato, con la conseguenza che alcuni trattamenti sono per loro inferiori a quelli percepiti dal personale di qualifica o grado inferiore, vedasi ad esempio ciò che accade in materia di indennità di ordine pubblico, di missione forfetaria e di trattamento economico di trasferimento;
non sono ancora stati formulati dall'amministrazione i provvedimenti per la ripartizione dei fondi di cui all'articolo 33 della legge n. 289 del 27 dicembre 2002, stanziati per la valorizzazione dirigenziale dei direttivi e per l'adeguamento dell'indennità perequativa per i dirigenti della Polizia di Stato;
non sono state trovate soluzioni per riconoscere la carriera dirigenziale e l'autonomia sindacale dei medesimi funzionari della polizia di Stato, mentre il Governo, durante le votazioni della legge finanziaria per il 2003, ha accolto l'ordine del giorno n. G22.104 con impegno a costituire un'area contrattuale autonoma per i funzionari della carriera di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 5
quali provvedimenti intende adottare:
1) per corrispondere anche ai dirigenti della polizia di Stato alcuni trattamenti accessori del decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2000 accordati al personale di qualifica inferiore;
2) per la distribuzione dei fondi stanziati a favore dei direttivi e dirigenti;
3) per la costituzione di un'area contrattuale autonoma per i funzionari di Polizia.
(4-07812)
Tale provvedimento normativo, all'articolo 2, comma 2, dispone che a decorrere dal 1 gennaio 2003 le indennità previste dal decreto del Presidente della Repubblica n. 164 del 2002 siano estese anche ai dirigenti civili e militari delle forze di polizia, cui vanno estesi anche i diritti sindacali contenuti nel medesimo provvedimento.
Inoltre, il comma 3, sempre all'articolo 2, stabilisce che con decorrenza 1o gennaio 2004, per i medesimi dirigenti l'indennità pensionabile è incrementata del 4,91 per cento, fatti salvi gli eventuali trattamenti più favorevoli in godimento, mentre il comma 5 prevede sempre dal 1 gennaio 2004, ai dirigenti delle forze di polizia si applicano le disposizioni contenute negli articoli 13 e 52 del già citato decreto del Presidente della Repubblica del 2002 e riguardanti indennità di impiego operativo per attività di aeronavigazione, volo, pilotaggio e imbarco.
È stato, quindi, realizzato l'impegno del Governo, più volte ribadito anche in risposta ad atti di sindacato ispettivo, nel senso di fornire risposte concrete alle legittime aspettative dei dirigenti e funzionari delle forze di Polizia.
Sono, inoltre, all'esame del Parlamento iniziative legislative volte ad istituire un comparto autonomo per il personale delle forze di polizia e delle forze armate e in tale ambito dovrà essere approfondita la questione relativa all'istituzione di un'area contrattuale autonoma per i funzionari della polizia di Stato.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
domenica 16 maggio 2004, una pacifica contestazione organizzata dai giovani del centro sociale «Tempo rosso», ha subìto una violenta carica della polizia;
i giovani volevano distribuire volantini in Piazza Umberto I (dove era atteso il Ministro delle politiche agricole Alemanno), contro il ruolo di Alleanza Nazionale nella sponsorizzazione dei disastrosi progetti di una piattaforma dei rifiuti industriali tossici e nocivi a Pignataro Maggiore (Caserta) e di una mega-centrale termoelettrica nella vicina Sparanise;
i giovani sono stati attaccati e malmenati violentemente dalla polizia con manganelli e spintoni. Sono state aggredite e spintonate anche persone anziane che invitavano i poliziotti alla calma, al grido di «vergogna, pensate ad arrestare i camorristi». Una giovane consigliere comunale DS, Rossella Borrelli, che aveva difeso il diritto dei giovani a manifestare, è stata più volte colpita con il manganello e presa a calci. Numerosi sono stati i contusi tra
alla carica della polizia è seguita una vera e propria caccia all'uomo per le strade della cittadina e quattro giovani sono stati fermati. Due rilasciati dopo un paio d'ore; altri due portati al commissariato di Santa Maria Capua Vetere e poi rilasciati in serata -:
se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
se non ritenga che sia estremamente grave ed inaccettabile il comportamento della polizia che lede il diritto dei cittadini a manifestare pacificamente, distribuendo volantini, il loro dissenso a progetti che mettono in pericolo la salute pubblica;
quali provvedimenti intenda adottare per impedire che avvengano episodi come quelli esposti in premessa.
(4-10113)
La contestazione era stata preannunciata nei giorni precedenti, attraverso i consueti canali dell'area antagonista (internet e volantini), ma non era stato dato il preavviso all'autorità di pubblica sicurezza.
Dalle 15.00 i dimostranti, capeggiati dal responsabile provinciale del sindacato FILLEA-CGIL, hanno più volte tentato, attraverso stradine laterali, di raggiungere la piazza dove si sarebbe svolto il comizio, ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine.
Intorno alle ore 17.00, all'arrivo del Ministro Alemanno, una decina di esponenti del centro sociale riusciva ad avvicinarsi al palco degli oratori per stendere uno striscione, ma veniva bloccata dagli-operatori di polizia.
Nel frattempo, un altro gruppo di dimostranti, circa una trentina, tentava di forzare lo spiegamento delle forze di polizia scagliandosi contro gli agenti. In tale fase di forte tensione, elementi di rilievo del centro sociale «Tempo Rosso» e il consigliere comunale al quale si fa riferimento nell'interrogazione tentavano di sfondare ripetutamente il cordone posto a sbarramento della piazza.
Nella circostanza, come riscontrato anche dalla visione delle immagini registrate dal servizio cine-fotografico effettuato dagli operatori della polizia scientifica e dell'Arma dei carabinieri, un agente ed il Vice questore Vicario di Caserta sono stati colpiti da due facinorosi, poi accompagnati al commissariato di Santa Maria Capua Vetere per la redazione degli atti giudiziari e, subito dopo, rilasciati.
Il prefetto di Caserta ha riferito che, i giorni successivi, il responsabile provinciale della FILLEA-CGIL ed il Segretario provinciale della CGIL si sono recati in questura, per fare le proprie scuse al Vice Questore Vicario ed alle forze dell'ordine per il comportamento tenuto nell'occasione dai manifestanti.
Per i fatti in questione sono state denunciate alla procura della Repubblica ventuno persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, nonché per violazione dell'articolo 18 del Tulps (manifestazione non autorizzata).
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
il 28 ottobre 2004 a Roma, città medaglia d'oro al valor civile per la Resistenza, in occasione della tragica ricorrenza della Marcia su Roma, con la quale inizia di fatto la dittatura fascista nel nostro Paese, sono comparsi, affissi abusivamente, manifesti inneggianti al duce, Benito Mussolini, e firmati «i camerati»;
la Costituzione repubblicana si fonda sui valori espressi dalla lotta di liberazione e dalla Resistenza;
la XII disposizione Transitoria e Finale della Costituzione italiana vieta «la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista»;
l'articolo 4 della legge 645 del 1952 («legge Scelba») prevede il reato di apologia del fascismo e vieta la propaganda per la costituzione del movimento fascista, sanzionando tale reato con pene severe;
l'articolo 1 della stessa legge definisce antidemocratica e propria del partito fascista l'attività «rivolta alla esaltazione dei metodi, di esponenti, di principi, di fatti propri del predetto regime, finalizzata a compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista» -:
se il Governo non ritenga che i fatti di cui sopra costituiscano violazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione e della legge 20 giugno 1952, n. 645, in particolare dell'articolo 4, così come modificato dalla «legge Mancino» n. 205 del 1993;
quali valutazioni il Governo esprima in merito e quali provvedimenti intenda assumere al fine di scongiurare il ripetersi di simili episodi, che rappresentano un oltraggio ai valori fondanti della nostra Repubblica, tese a infangare la memoria storica del Paese e le radici antifasciste della nostra Costituzione;
come intenda operare per dare un segnale chiaro e inequivocabile di condanna nei confronti di ogni forma palese o mascherata di apologia del fascismo.
(4-11469)
La giurisprudenza ha più volte chiarito che il reato di apologia del fascismo presuppone una condotta che integri un effettivo pericolo di riorganizzazione del disciolto partito, quantomeno sotto il profilo di una efficace istigazione ad un'azione politica concreta in quel senso.
Per la giurisprudenza, la mera affissione di manifesti di esaltazione del fascismo e di Mussolini non è stata considerata sufficiente ad integrare né l'ipotesi delittuosa in questione né altre di analoga ratio ad esempio, il 18 novembre scorso il tribunale di Roma ha assolto, con la formula «perché il fatto non costituisce reato», 16 militanti del movimento politico «Base Autonoma» che il 25 aprile 2003, erano stati sorpresi dalle forze dell'ordine mentre affiggevano manifesti con l'effige di Benito Mussolini e di altri gerarchi fascisti.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
con delibera della giunta comunale di Fanano (Modena), n. 88 del 20 ottobre 2001, venne decisa l'alienazione degli impianti di risalita in località Cimoncino di Fanano;
il successivo 24 ottobre 2001, in attuazione di tale delibera, venne pubblicato il relativo avviso di asta pubblica;
l'alienazione non è stata mai perfezionata. Così risulta dalla lettura della recente delibera della giunta comunale di Fanano, n. 78 del 15 ottobre 2004, nelle cui premesse si legge che: «È in fase di perfezionamento la pratica di cessione degli impianti di risalita della stazione invernale del Cimoncino»;
in base agli atti citati - delibera n. 88 del 20 ottobre 2001 ed avviso di asta del 24 ottobre 2001, il pagamento del prezzo per la cessione degli impianti, la realizzazione di importanti opere per l'ammodernamento ed il potenziamento degli impianti, la stessa costituzione della polizza fidejussoria a garanzia dell'esecuzione di tali opere, in sostanza tutte le prestazioni poste in capo all'allora promittente acquirente, erano condizionate «al perfezionamento degli accordi con
l'adempimento dell'allora promittente acquirente veniva in tal modo differito nel tempo e fatto discendere dall'avveramento di eventi (all'apparenza) dipendenti anche dalla volontà di soggetti terzi;
la parte sostanziale della prestazione del comune di Fanano, era invece immediatamente eseguibile (ed infatti verrà subito eseguita) attraverso l'affidamento in gestione degli impianti «durante la fase di perfezionamento degli atti di vendita, dietro corrispettivo pari al 4 per cento dell'incasso lordo annuo degli impianti, da versare in unica soluzione entro il 31 maggio di ciascun anno» (p. 2 dell'avviso di asta);
incautamente, nella delibera non era stato fissato alcun termine entro il quale gli eventi sospensivi dovessero essere considerati dalle due parti utilmente avverabili, esponendo così il comune di Fanano al rischio grave di non mai ricevere, né poter pretendere, la prestazione dall'allora promittente acquirente;
ancor più improvvidamente, la delibera prevedeva l'immediato subentro dell'allora promittente acquirente nei rapporti con l'A.S.B.U.C. e con il comune di Sestola, cosicché l'adempimento dell'acquirente veniva a dipendere solo formalmente dal perfezionamento degli accordi citati, ma di fatto e in ultima analisi dalla volontà dell'acquirente medesimo, giacché una volta che questo fosse subentrato al comune di Fanano nei rapporti indicati, lo stesso avrebbe avuto, non in astratto ma in concreto, tutti gli strumenti per impedire o per procrastinare indefinitamente il realizzarsi degli eventi sospensivi e dunque il momento dell'esecuzione del proprio adempimento. Tant'è che tale adempimento non è mai stato eseguito;
si tralascia, in questa sede, ogni commento sul patto genericissimo, abnorme ed probabilmente illegale, del trasferimento da parte del comune di Fanano all'allora promittente acquirente «gratuitamente, per il presente e per il futuro, della disponibilità idrica dell'area del Cimoncino» (p. 3 dell'avviso di asta);
ad avviso dell'interrogante la delibera n. 88 del 2001 è illegittima ed è illegittimamente stata sottoscritta del comune di Fanano la condizione sospensiva dalla quale si è voluto far dipendere l'efficacia del contratto;
il contratto di cui è presupposto la citata delibera n. 88 del 2001 pone di fronte ad un caso eclatante di contratto simulato, ovvero ad un contratto in frode alla legge per illiceità della causa -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra esposti;
se non ritenga di dover disporre, con urgenza, accertamenti su detta vicenda contrattuale tenuto conto in particolare che:
a) il comune di Fanano ha ceduto al promittente acquirente la gestione degli impianti, senza ricevere il prezzo pattuito per la loro sessione e senza che le opere i gli investimenti promessi per l'ammodernamento ed il potenziamento degli impianti siano mai stati realizzati;
b) il comune di Fanano ha accettato di ricevere «provvisoriamente» dal gestore - allora promittente acquirente -, rinunciando al 100 per cento degli incassi complessivi (detratte, ovviamente, le spese di gestione), un canone annuo pari al 4 per cento degli stessi incassi;
c) il canone del 4 per cento annuo degli incassi produce esso stesso un ulteriore danno comunità di Fanano e, secondo l'interrogante, un danno erariale: depurato infatti del tasso d'inflazione, che nel triennio è stato mediamente pari a circa il 2,4 per cento, si riduce ad un canone reale di circa l'1,6 per cento che non copre nemmeno i costi di ammortamento degli impianti;
se non ritenga, qualora ve ne siano i presupposti, di adire la Corte dei conti per accertare la sussistenza di un'eventuale responsabilità per danno erariale a carico degli amministratori del comune.
(4-11784)
In ragione dei citati accordi l'Asbuc ha concesso lo sfruttamento delle proprie aree per 99 anni previa corresponsione del 2 per cento dei ricavi lordi da parte della società gerente gli impianti ed il comune di Sestola ha assicurato al comune di Fanano la disponibilità dei terreni per lo sfruttamento degli impianti unitamente al diritto reale di superficie sui medesimi.
Il comune di Fanano, inoltre, valutato che i costi di gestione degli impianti erano superiori ai ricavi, ha ceduto immediatamente all'acquirente gli impianti ricevendo, quale contropartita, un canone annuo pari al 4 per cento degli incassi.
In merito all'ipotesi segnalata nell'interrogazione riguardante la riduzione che il citato canone subirebbe ogni anno a causa dell'inflazione, il comune ha evidenziato che tale possibilità è esclusa poiché il prezzo degli skipass è annualmente adeguato al tasso di inflazione.
Per quanto riguarda le eventuali iniziative richieste dall'interrogante si ricorda che a seguito dell'introduzione dei nuovi equilibri costituzionali sanciti dall'articolo 114 della Costituzione, introdotti dalla legge costituzionale n. 3 del 2001, ogni controllo preventivo di legittimità sugli atti degli enti locali è stato soppresso. Il nuovo assetto costituzionale, infatti, pone in sostanziale piano di parità e pari ordinazione lo Stato e tutti gli enti territoriali conferendo, a questi ultimi, una completa autonomia e libertà di condurre le proprie scelte, ovviamente nell'ambito delle specifiche attribuzioni.
Si soggiunge che la vicenda è oggetto di un procedimento istaurato dalla procura regionale per l'Emilia Romagna della Corte dei conti che non si è ancora concluso.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Antonio D'Alì.
le cronache hanno registrato un drammatico bilancio di vittime del fine settimana (31 luglio-1 agosto) a causa di incidenti stradali;
solo nella giornata di domenica 1 agosto 2004, i richiamati incidenti hanno provocato ventiquattro decessi, per gran parte relativi a giovani e giovanissimi;
gli esodi estivi della stagione in corso, hanno già registrato prima dell'ultimo week-end di luglio, oltre sessanta vittime, con un trend particolarmente preoccupante ed in aumento rispetto ad analoghi periodi dello scorso anno;
come rilevato da numerosi organi di stampa, nel mese di luglio, in occasione dei fine settimana, si sono registrati quarantaquattro decessi in più rispetto all'anno 2003;
numerosi incidenti si determinano sulle strade anche a causa della presenza di un ingente numero di mezzi pesanti, ai quali è fatto divieto di percorrere le autostrade di domenica;
si è appreso dagli organi di informazione che, il Codacons, ha presentato un esposto alle competenti Procure della Repubblica, avendo monitorato, nella giornata di domenica 1 agosto, la presenza di numerosissimi T.I.R. sul tratto autostradale Roma-Napoli attraverso il rilevamento di 420 mezzi pesanti in sole 2 ore di verifiche (dalle ore 14,30 alle ore 16,30);
dopo una iniziale diminuzione di incidenti mortali, successiva alla introduzione della «patente a punti», i dati confermano la insufficienza della innovazione sulla patente nell'ambito di una adeguata politica della sicurezza e della prevenzione in ordine alla circolazione sulle strade;
controlli capillari nell'ambito della rete autostradale, soprattutto in occasione dei fine settimana nei mesi estivi, si impongono come necessari per tentare di arginare i tragici incidenti;
la massima intensificazione dei servizi di tutela sulle strade, dovrebbe consentire un monitoraggio degli snodi più pericolosi allo scopo di impiegare, in quei luoghi, stabili presidi di polizia stradale -:
quali provvedimenti, nell'ambito delle rispettive competenze, i Ministri interrogati intendano adottare, allo scopo di pianificare strumenti di maggiore efficacia finalizzati a scongiurare il drammatico aumento di incidenti mortali lungo le arterie stradali.
(4-10704)
Con provvedimento annuale (per il 2004 va fatto riferimento al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in data 17 dicembre 2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31 dicembre 2003, mentre per il 2005 il decreto del 15 dicembre 2004, è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 306 del 31 dicembre 2004) vengono, pertanto, fornite le direttive ministeriali in materia tra le quali anche i casi, i criteri e i limiti entro i quali i prefetti possono esercitare la facoltà ad essi affidata di derogare a tale divieto.
Va precisato che nel provvedimento ministeriale annuale, è previsto un elenco di veicoli nei cui confronti, anche se circolano scarichi, non trova applicazione il divieto di circolazione, senza che sia necessario alcun intervento autorizzativo da parte dei prefetti.
In questo elenco, si trovano, tra gli altri, i veicoli adibiti a pubblico servizio per interventi urgenti e di emergenza, quelli adibiti al trasporto di carburanti o combustibili, liquidi o gassosi, destinati alla distribuzione e consumo, quelli adibiti al trasporto di giornali e di prodotti di uso medico, quelli adibiti al trasporto del latte, quelli adibiti allo spurgo di pozzi neri e condotti fognari, nonché le autocisterne adibite al trasporto di acqua per uso domestico.
Senza autorizzazione prefettizia circolano anche i veicoli che trasportano prodotti deperibili, quali frutta e ortaggi freschi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione degli stessi, latticini freschi, derivanti del latte freschi e sementi vive.
Accanto a queste numerose categorie di veicoli espressamente esonerati dal divieto, il provvedimento ministeriale esclude, purché muniti di autorizzazione prefettizia:
i veicoli adibiti al trasporto di prodotti soggetti ad un rapido deperimento, diversi da quelli già circolanti ope legis, individuabili, secondo la direttiva ministeriale, per la «loro intrinseca natura o per i fattori climatici e stagionali»;
i veicoli e i complessi di veicoli adibiti al trasporto di prodotti destinati all'alimentazione degli animali;
i veicoli e i complessi di veicoli, classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose su strade comprese nella rete stradale di interesse nazionale;
Proprio in considerazione dell'incremento del traffico nel periodo estivo e della conseguente esigenza di adottare interventi e misure volte a garantirne la massima fluidità e sicurezza, il Ministro dell'interno, a seguito dell'esame effettuato durante il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica del 21 luglio 2004, ha invitato i Prefetti a valutare con la massima attenzione le richieste di autorizzazione alla circolazione stradale in deroga ai divieti fissati per il 2004, vagliando le motivazioni esposte e adottando i provvedimenti di deroga ai casi di assoluta necessità e urgenza.
Inoltre, con circolare del 29 luglio, il dipartimento della pubblica sicurezza, nel quadro delle iniziative volte ad intensificare i servizi di controllo e vigilanza stradale nel periodo estivo, ha impartito disposizioni affinché fosse posta particolare attenzione ai controlli di veicoli commerciali, con particolare riguardo al rispetto dei tempi di guida e di riposo, ai dispositivi di equipaggiamento ed alla verifica della sussistenza di presupposti per la circolazione in deroga ai divieti oggi alla nostra attenzione.
Sempre sul piano delle iniziative in materia di sicurezza della circolazione stradale, adottate in previsione dell'esodo estivo, il Ministero dell'interno ha dedicato attenzione alle iniziative ed alle misure volte ad intensificare la presenza delle forze di polizia e i controlli in funzione dell'incremento dei flussi di traffico.
In particolare, in conformità della direttiva inviata il 18 giugno scorso dal Ministro dell'interno, ai prefetti in materia di coordinamento operativo delle forze di polizia e delle polizie municipali, il successivo 7 luglio sono state impartite disposizioni volte ad assicurare una capillare presenza di pattuglie sulle arterie autostradali e sulla grande viabilità (1.600 equipaggi al giorno), l'uso su vasta scala di sistemi di rilevamento della velocità (160 apparecchi Pro Vida e 600 tra Autovelox e Telelaser con microdigicam) ed il controllo dei conducenti con l'impiego di oltre 800 etilometri.
È in fase di realizzazione un incremento di circa 30 mila pattuglie ogni anno a seguito dell'adozione di sistemi di controllo elettronico degli accessi e di videosorveglianza notturna di distaccamenti della polizia stradale che consentirà di impiegare, in compiti prettamente operativi, il personale sinora impegnato in servizi interni.
È in via di attuazione la modifica dell'articolo 16 del regolamento del codice della strada che prevede l'affidamento a soggetti privati professionali di servizi di scorta a trasporti eccezionali e che consentirà di disporre di circa 18.000 pattuglie in più all'anno.
Va ricordato che, ai sensi del già citato articolo 6 del codice della strada, nelle ipotesi di violazione del divieto di circolazione, il conducente di un veicolo adibito al trasporto di cose incorre, oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo da uno a quattro mesi, nonché della sospensione della carta di circolazione del veicolo per lo stesso periodo.
In tali ipotesi è, altresì, previsto che l'agente accertatore intimi al conducente di non proseguire il viaggio finché non spiri il termine del divieto di circolazione, provvedendo, in caso di intralcio alla circolazione, anche affinché il veicolo sia condotto in un luogo vicino dove effettuare la sosta.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
codesto Ministero, nell'ambito della riorganizzazione degli Uffici della Polizia di Stato, ha proceduto ad emanare il decreto ministeriale 55/03;
tale decreto prevede il declassamento della sezione di Polizia Stradale di Frosinone da sede dirigenziale a sede direttiva mentre il commissariato di Sora non è stato elevato a rango di sede dirigenziale;
il territorio della Ciociaria in generale e quello del Sorano, più in particolare, presentano un complesso sistema viario costituito di grandi arterie stradali incluso un importante tratto dell'autostrada che collega Roma a Napoli;
dalle statistiche e dagli studi di codesto Ministero emerge una considerevole presenza di organizzazioni criminali legate ad associazioni criminali;
l'applicazione del decreto 55/03 determinerebbe oltre ad un aggravamento della già disagiata condizione di lavoro degli operatori di PS, anche un danno decisivo alle attività di controllo del territorio e di contrasto alle attività criminali;
il citato atto amministrativo non fa salva la situazione particolare che si verifica nella Città di Sora (Frosinone) in cui la Polizia di Stato è presente, in due strutture separate e distinte sia con il Commissariato di PS sia che con la specialità della Polizia Stradale;
è ragionevole prendere in considerazione la particolare situazione di Sora (Frosinone) -:
se non intenda adottare iniziative dirette a modificare il decreto 55/03 nella parte in cui non prevede l'accorpamento in un'unica sede della Polizia di Stato di Sora e, per l'effetto, scongiurare il declassamento della sezione presente nella stessa Città con il recupero dei 4 agenti al giorno, precedentemente impegnati nel servizio del piantonamento delle due strutture, che potrebbero essere utilizzati in due pattuglie ulteriori per assicurare il controllo del territorio.
(4-10171)
Questa individuazione, suscettibile di modifiche con la riorganizzazione della stessa amministrazione, è stata eseguita valutando comparativamente le esigenze funzionali ed operative di tutti gli uffici e delle realtà territoriali e tenendo conto del limite rappresentato dalla dotazione organica complessiva di personale con qualifica di primo dirigente o superiore, stabilita dal decreto legislativo n. 334 del 2000, che ha riordinato i ruoli dei funzionari della polizia di Stato.
Per il motivo indicato, non si è potuto prevedere un posto di funzione da primo dirigente per la sezione di polizia stradale di Frosinone, come, del resto, per numerosi altri uffici di analogo rilievo della polizia di Stato, non solo della stessa specialità, ma anche, ad esempio, delle squadre mobili delle questure.
Premesso che dalla scelta indicata non discende alcuna diminuzione dell'organico della sezione, né alcun altro effetto negativo sul suo livello di operatività, il provvedimento non comporta un «declassamento» dell'ufficio di polizia interessato, tenuto anche conto delle iniziative assunte dal Governo per la valorizzazione dirigenziale del personale del ruolo dei commissari.
Quanto alla proposta di accorpare in un'unica sede la stessa sezione della polizia stradale ed il commissariato di pubblica sicurezza di Sora, si fa presente che, al di là della sua fattibilità dal punto di vista logistico e organizzativo, essa non potrebbe avere alcun effetto sulla titolarità dei due uffici, che continuerebbe ad essere distinta e separata, come le rispettive competenze, sfere di azione e dipendenze funzionali, ferma restando la piena collaborazione di tutti gli uffici della polizia di Stato nel comune impegno nel contrasto della criminalità comune ed organizzata.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria è stato installato un sistema di controllo
il sistema fu realizzato quattro anni fa sull'onda dell'emozione per l'omicidio del bimbo Nicholas Green nel corso di una rapina;
in questi anni il sistema ha ottenuto ottimi risultati soprattutto nella limitazione di fatti criminosi;
dal mese di luglio 2003 il sistema è stato spento per mancanza di fondi di gestione (circa 2 milioni di euro l'anno);
tenere spento un sistema tecnologico frutto di un investimento pubblico costituisce un'incomprensibile dilapidazione di risorse pubbliche;
il pericolo di azioni terroristiche e la più generale attività di contrasto nei confronti della criminalità dovrebbe suggerire la piena utilizzazione degli strumenti tecnologici di controllo che sono nella disponibilità delle forze dell'ordine -:
se il Ministro intenda assumere opportune iniziative affinché sia risolto rapidamente il problema, reperendo le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del sistema di controllo satellitare.
(4-08402)
La disconnessione del servizio «VSAT» è dipesa dalla constatazione che il costo annuo non era proporzionato all'effettiva utilità del servizio.
Il dipartimento della pubblica sicurezza di questo ministero ha, pertanto, progettato un nuovo sistema di monitoraggio e di sorveglianza dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, che estende il controllo anche ai veicoli in transito, oltre che ai parcheggi, alle aree di servizio ed agli accessi autostradali.
Nelle more è stato disposto il ripristino dei collegamenti radio tra le pattuglie della polizia stradale e le sale operative dislocate sul territorio.
È previsto, altresì, un nuovo sistema satellitare molto più potente rispetto a quello precedente e in grado di assicurare le comunicazioni di dati tra le aree di servizio e le sale operative della polizia stradale; attraverso queste ultime i dati d'interesse saranno poi trasmessi alle questure e alle sale operative delle altre forze di polizia.
La copertura satellitare sarà acquisita in proprietà dall'amministrazione della pubblica sicurezza, secondo una formula innovativa che consentirà di ridurre notevolmente i costi di esercizio: resta peraltro da concordare la procedura presso la Commissione europea che ha manifestato alcune perplessità circa l'ammissibilità della spesa.
Sono già state avviate le procedure, previste dai Regolamenti comunitari, per il finanziamento - una volta considerata ammissibile la spesa dall'Unione europea - del progetto in questione, attingendo ai fondi del Programma Operativo Nazionale «Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d'Italia».
Le caratteristiche della progettazione corrispondono ai canoni più avanzati delle tecnologie al momento disponibili e costituiscono - ci si augura - un modello replicabile in altri contesti.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.
la prefettura di Venezia ha inviato, in questi giorni, a 530 dipendenti ACTV della rete di terraferma, lettere che prevedono sanzioni economiche che vanno dai 250 ai 500 euro a persona per gli scioperi messi in atto contro l'accordo del 20 dicembre sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo del contratto biennale degli autoferrotranviari e per il rifiuto dei lavoratori, il 22 gennaio, di ottemperare alla precettazione;
la Cub Trasporti ricorda che si tratta «non solo di multe ma anche di denunce alla magistratura per interruzione di pubblico servizio e violenza privata» (affermazioni riprese dal Gazzettino di martedì 11 maggio);
la questione in oggetto interessa tutta Italia e riguarda oltre 3000 lavoratori a Venezia, Milano, Brescia e Roma -:
se non ritenga che sia estremamente pericoloso l'utilizzo di misure coercitive e punitive nei confronti di lavoratori, che hanno semplicemente praticato il diritto costituzionale allo sciopero per tutelare i propri diritti.
(4-10021)
Tali limiti costituiscono i parametri di regolarità dell'esercizio di sciopero ed il loro mancato rispetto implica la lesione di un diritto costituzionalmente garantito.
In tema di servizi pubblici essenziali la disciplina contenuta nella legge n. 146 del 15 giugno 1990 e nella legge n. 83 dell'11 aprile 2000 detta una procedura precisa, finalizzata a tutelare i diritti della persona.
Proprio a tutela di tali diritti l'articolo 8 della legge n. 146/1990 prevede un potere di ordinanza esercitabile dal Presidente del Consiglio dei ministri o da un Ministro da lui delegato, per i conflitti di rilevanza nazionale o interregionale, o dal prefetto in caso di conflitti locali. L'articolo 9 della medesima legge prevede il regime sanzionatorio nel caso di inosservanza al predetto provvedimento.
Riguardo ai fatti specifici avvenuti a Venezia, la prefettura ha comunicato che il 20, 21 e il 22 dicembre 2003 i lavoratori dell'ACTV hanno interrotto, senza preavviso, il servizio di trasporto pubblico locale, assicurando, in modo autogestito, i servizi essenziali di settore nei primi due giorni.
Tale sciopero, organizzato e condotto con modalità che non hanno rispettato le regole di garanzia fissate dalla legge n. 146 del 1990, ha creato notevoli disagi all'utenza, gravemente penalizzata nell'esercizio del diritto, costituzionalmente garantito, alla libera circolazione.
In tale contesto il prefetto di Venezia in virtù dei poteri conferiti dal sopracitato articolo 8, per tutelare il diritto alla libera circolazione e al fine di evitare riflessi sull'ordine pubblico a seguito della reazione della cittadinanza esasperata dalla forma di astensione al limite dell'interruzione del pubblico servizio, il 21 dicembre 2003 ha precettato i lavoratori della predetta azienda di trasporto pubblico al fine di garantire il servizio nella giornata successiva.
L'ordine, legittimamente dato, non veniva eseguito dal personale dell'ACTV, pertanto la prefettura, in virtù dell'articolo 9 della citata legge, ha avviato il procedimento di contestazione per violazione dell'ordinanza ingiunzione.
Gli atti sono stati trasmessi alla procura della Repubblica presso il tribunale di Venezia.
Analoga situazione è avvenuta a Milano, mentre a Brescia le ordinanze di precettazione emesse dal prefetto sono state rispettate.
Per quanto riguarda la provincia di Roma la prefettura non ha adottato alcun provvedimento di precettazione nei confronti di lavoratori del trasporto pubblico.
Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Alfredo Mantovano.