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la possibilità per una coppia di intraprendere l'iter di un'adozione, secondo quanto disposto dalla legge di ratifica della Convenzione dell'Aja del 29 maggio 1993 (ratificata con legge n. 476 del 1998);
sulle adozioni internazionali con la Bielorussia non solo un percorso di continuità, ma anche tempi più rapidi, a partire dai bambini più grandi di età già legati affettivamente alle famiglie italiane, viste le particolari condizioni di salute e i rischi connessi all'esposizione alle radiazioni, che, come ricordato in premessa, aumentano sensibilmente nei bambini.
sono passati 18 anni dalla tragedia della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina, che, oltre ad interessare il territorio circostante, ha generato una nube radioattiva che ha investito principalmente il territorio della Bielorussia, che ha assorbito il 70 per cento del fall-out radioattivo, vedendo contaminato il 23 per cento del territorio nazionale, con danni provocati alla salute di 2,5 milioni di persone, tra i quali più di mezzo milione di bambini;
ancora oggi in Bielorussia persistono effetti devastanti sotto il profilo sanitario;
si registra un forte aumento dei casi di cancro tiroideo tra i bambini (nella zona più contaminata sino a 100 volte e, nel 95 per cento dei casi, si tratta di tumori invasivi, con un'incidenza che è passata da 0,3 a 11 casi ogni 100.000 abitanti, arrivando nel 1997 ad un totale di 574 casi tra i bambini, rispetto agli 8 casi registrati tra il 1974 e il 1985, cioè prima dell'incidente alla centrale nucleare), il cancro ai polmoni è passato da 6 a 7,5 casi ogni 100.000 persone, il tumore della vescica è passato da 5,5 a 10,7 casi ogni 100.000;
la situazione di cui ai punti precedenti ha generato un vero e proprio disastro sociale ed economico in Bielorussia (le conseguenze della catastrofe continuano ad impegnare annualmente il 10 per cento della spesa pubblica), accompagnato da un altissimo tasso di abbandono di minori presso istituti e orfanotrofi;
da circa 20 anni diverse associazioni e comuni italiani organizzano ogni estate l'ospitalità per il risanamento, presso famiglie italiane, di bambini provenienti dalle zone di Chernobyl, con l'obiettivo di diminuire l'esposizione alla radioattività (oltre 400.000 bambini sono costantemente sottoposti a particolari controlli medici);
nel caso di bambini abbandonati ed ospitati presso istituti per orfani, questo rapporto ed inserimento nelle famiglie italiane ha generato il desiderio di dare una famiglia definitiva a questi bambini e molte coppie italiane hanno utilizzato o intendono utilizzare la legge che prevede
dal 1991 ad oggi sono 2.285 i bambini bielorussi adottati da coppie italiane;
sono circa 35.000 le famiglie italiane che con un grande senso di solidarietà e di disponibilità ospitano nelle loro case per uno o due mesi d'estate e per un mese d'inverno bambini bielorussi: nessun altro Paese europeo ha garantito un senso così elevato di solidarietà verso il popolo bielorusso, i bambini e le loro famiglie;
negli ultimi 13 anni l'Italia ha ospitato più di 300.000 bambini bielorussi provenienti dalle zone colpite da Chernobyl: questo processo ha coinvolto più di 2 milioni di cittadini italiani residenti in tutte le aree geografiche;
in molti casi i bambini ospitati sono bimbi abbandonati o sottratti alle famiglie di origine per maltrattamenti subiti;
molti di questi bambini hanno un'età elevata (sopra i 10 anni) e in alcuni casi risiedono ormai da parecchi anni negli internati (istituti minorili);
molte associazioni e comuni italiani hanno «adottato» gli istituti dai quali provengono i bambini ospitati ed inviano costantemente aiuti sia sotto il profilo sanitario e farmacologico, sia come sostegno alle attività didattiche, culturali, sia dal punto di vista logistico, creando le condizioni igienico-sociali e sportive per una miglior qualità dei plessi scolastici;
a dimostrazione dei positivi rapporti diplomatici, in questi giorni è stata data risposta positiva ad una richiesta del Governo della Bielorussia, volto a revocare la disposizione della nostra ambasciata circa l'obbligo di apostilla sulle autorizzazioni dei rappresentanti legali dei bambini bielorussi che vengono in Italia con i progetti umanitari per il risanamento;
nonostante questa ennesima prova di disponibilità, da circa sette mesi, cioè dal 6 ottobre 2004 (come già è accaduto in passato), sono bloccate le procedure di adozione con la Bielorussia;
la situazione generatasi (con le conseguenti ripercussioni emotive innanzitutto sulle bambine e i bambini bielorussi, in secondo luogo sulle famiglie italiane) rischia di ostacolare le centinaia di richieste di adozione inoltrate in questi ultimi anni e il rapporto di amicizia dell'Italia con la Bielorussia, che ha visto anche sulla base degli accordi intergovernativi la realizzazione di programmi di scambi giovanili negli anni 2002-2003 -:
quali siano le iniziative che il Governo italiano ha adottato per riaprire i percorsi adottivi con la Bielorussia;
se, vista la particolarità dei rapporti di oltre 35.000 famiglie italiane e relativi comuni e associazioni con bambini istituti e famiglie bielorusse, il Governo non ritenga opportuno avviare rapporti bilaterali con la Bielorussia, tesi, da un lato, a garantire rapporti di più forte collaborazione e di sostegno preventivo alle famiglie ed alle autorità bielorusse, mettendo a disposizione le relative somme sufficienti a ridurre od evitare l'abbandono dei minori, dall'altro, a riaprire le adozioni con il nostro Paese, viste le 400 domande in attesa e le altre in fase di definizione che riguardano essenzialmente bambini già grandi, che da anni risiedono negli istituti perché non hanno trovato famiglie in Bielorussia e in alcuni casi con problemi di salute;
se non ritenga il Governo, dopo la visita del 16 e 17 dicembre 2004 della presidente della commissione adozioni internazionali, dottoressa Cavallo, (visita che aveva riaperto le speranze, anche se a distanza di quattro mesi nulla è purtroppo successo), di organizzare una visita ufficiale in Bielorussia per discutere con le autorità locali la situazione e stabilire assieme un percorso di riapertura dei rapporti in materia di sostegno ai minori e di adozioni;
quali iniziative e rapporti bilaterali il Governo italiano stia realizzando per garantire
(2-01547) «Ruzzante, Pisa, Valpiana, Spini, Mattarella, Landi di Chiavenna, Rivolta, Mantovani, Lettieri, Innocenti, Gambini, Paola Mariani, Bolognesi, Bova, Raffaella Mariani, Lucidi, Lucà, Crucianelli, Bielli, Guerzoni, Giacco, Zanotti, Ottone, Rava, Ranieri, Sereni, Sedioli, Preda, Sandi, Stramaccioni, Martella, Luongo, Nieddu, Carli, Lumia, Pinotti, Raffaldini, Chianale».
(3 maggio 2005)