Allegato B
Seduta n. 611 del 13/4/2005


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INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

SUSINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
durante la partita Lazio-Livorno dell'11 aprile 2005 svoltasi presso lo Stadio Olimpico, nella curva nord che ospitava i tifosi laziali sono stati esposti per tutto l'incontro striscioni, bandiere e simboli inneggianti il fascismo e il nazismo;
tra questi striscioni campeggiavano un enorme «Roma è fascista», alcune svastiche, alcune croci celtiche nonché frasi gravemente oltraggiose della Resistenza;
diversamente, ai tifosi livornesi sono stati immediatamente tolti striscioni e bandiere, le sciarpe con i colori della Società e, persino, le felpe;
è stato loro addirittura sequestrato uno striscione in cui si chiedeva verità e giustizia per i morti del Moby Prince;
è evidente, secondo l'interrogante, che vi sia una responsabilità oggettiva della stessa Società Lazio nel consentire che, ad ogni partita una parte consistente della propria tifoseria occupi la curva con una pletora di simboli fascisti e nazisti -:
quali siano state le ragioni che hanno portato i responsabili dell'ordine pubblico allo stadio a tollerare le continue e ostentate manifestazioni di apologia al nazismo e al fascismo e ad adottare un atteggiamento così evidentemente parziale nei confronti delle due tifoserie;
quali siano le valutazioni del Ministro interrogato in merito ai controlli che le società di calcio operano nei confronti dei propri tifosi sotto il profilo della prevenzione di episodi come quello citato in premessa.
(4-13701)


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D'AGRÒ. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 dicembre 2004 «Programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari nel territorio dello Stato per l'anno 2005» ha autorizzato, per motivi di lavoro subordinato stagionale, l'ingresso di cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero entro una quota massima di 25.000 unità, da ripartire tra regioni e province autonome;
tale quota riguarda i lavoratori subordinati stagionali di Serbia-Montenegro, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Bulgaria e Romania, nonché i cittadini di Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria (Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia, Egitto) e i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale nell'anno 2003 o 2004;
per l'anno 2005 alla regione Veneto sono state destinate 4.500 autorizzazioni all'ingresso di lavoratori stagionali, così ripartite: 150 alla provincia di Belluno, 190 alla provincia di Padova, 250 alla provincia di Rovigo, 100 alla provincia di Treviso, 730 alla provincia di Venezia, 2.800 alla provincia di Verona, 50 alla provincia di Vicenza;
tali autorizzazioni (-43,75 per cento sul 2004) risultano essere, a parere dell'interrogante, largamente insufficienti a coprire il fabbisogno delle imprese stagionali del comparto turistico-alberghiero e del settore agricoltura dell'intera regione Veneto -:
rilevato il grave danno che la previsione di esigue quote di ingresso di lavoratori extracomunitari causerebbe alle imprese alberghiere e all'intero comparto turistico, se non ritenga opportuna la programmazione di ulteriori flussi, considerato che il rapporto di lavoro stagionale è temporaneo e non comporta, pertanto, l'ingresso definitivo del lavoratore in Italia.
(4-13717)

BULGARELLI e CENTO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
come è stato riportato dagli organi di stampa, in occasione dell'incontro di calcio tra le squadre della Roma e del Livorno sono accaduti gravi incidenti tra supporter livornesi, al seguito della loro squadra in trasferta nella capitale, e le forze dell'ordine; gli incidenti hanno avuto per teatro la stazione ferroviaria di Roma San Pietro e sarebbero iniziati quando i tifosi livornesi hanno bloccato, tirando il freno di emergenza, il treno che li stava portando a casa;
secondo quanto riportato da vari quotidiani, i tifosi livornesi avrebbero compiuto tale gesto perché preoccupati della sorte di 3 loro compagni, a loro avviso ingiustamente fermati dalle forze dell'ordine e trattenuti in questura; scesi dal treno, i tifosi sono stati subito affrontati da circa 600 agenti, che li avrebbero caricati con particolare brutalità, costringendoli a riparare sul treno dal quale erano scesi; qui sarebbero stati inseguiti dagli agenti, che sono a loro volta entrati nel treno e avrebbero usato all'interno di esso gas lacrimogeni e spray urticanti, causando lo svenimento di molte persone; gli agenti avrebbero percosso indiscriminatamente e con particolare violenza i tifosi presenti sul treno e ad alcuni di loro sarebbe stata puntata la pistola alla testa;
fatti scendere dal convoglio, i tifosi sarebbero stati colpiti dagli agenti con calci; dopo circa 4 ore, i tifosi, circa 250, sarebbero stati trasferiti negli uffici della polizia scientifica di via Patini, dove, secondo la testimonianza di alcuni di essi, sarebbero stati lasciati per ore senza cibo, senza acqua e senza la possibilità di andare in bagno, alcuni supporter livornesi hanno anche dichiarato di essere stati denudati;
i tifosi hanno trascorso l'intera notte negli uffici della polizia e, tranne 11 di


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loro - tratti in arresto e trasferiti nel carcere di Regina Coeli - sono stati rilasciati soltanto all'indomani -:
se risulti veritiera la ricostruzione apparsa su alcuni quotidiani, in particolare per quanto riguarda le violenze e le brutalità che sarebbero state commesse all'interno degli uffici della polizia scientifica di via Patini e, in ogni caso, se non ritenga di dover avviare un'opportuna inchiesta amministrativa per accertare il reale svolgimento dei fatti ed individuare eventuali responsabili delle violenze denunciate dai tifosi.
(4-13719)