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e per sopraggiunte nuove necessità da parte dell'Esercito (addestramento cani da impiegare in attività di ricerca esplosivi mine eccetera, l'ospitalità di cavalli di riforma dell'Esercito e dell'Arma dei Carabinieri), la gestione della convenzione precedentemente improntata ad uno spirito positivo e di aperta collaborazione risulta essere più difficile ed incerta, fino a giungere alla missiva del direttore generale del ministero del 7 febbraio 2005, prot. n. MD/GGEN/02 410460/G:17.1.78/250/04 con la quale rende noto la propria decisione di revocare la convenzione;
a far data dal 1998 erano intercorsi rapporti fra l'ispettorato logistico dell'Esercito Italiano, il comando del Centro Militare Veterinario (Ce.Mi.Vet), la regione Toscana, l'Azienda Agricola di Alberese, le istituzioni locali al fine di:
ottimizzare la gestione del Ce.Mi. Vet., di Grosseto, mediante lo sviluppo delle sinergie con l'Azienda Regionale di Alberese per la produzione di alimenti destinati ai cavalli ivi effettivi;
realizzare il «Polo di Eccellenza del cavallo da sella italiano», obiettivo auspicato dalle Istituzioni Maremmane, dalle Associazioni ed Organizzazioni del settore equino, da ENCI ed Unire;
promuovere sempre più l'integrazione del Centro Veterinario Militare con il sistema territoriale grossetano;
lo svilupparsi di tale positivo lavoro aveva consentito di arrivare nel gennaio 2000, con soddisfazione reciproca dei soggetti coinvolti, alla stipula di una convenzione, siglata dal ministero delle finanze, l'Ispettorato logistico dell'Esercito italiano, il comando del Ce.Mi.Vet., la regione Toscana, l'Azienda Agricola di Alberese, ai sensi della legge n. 390 del 1986, della durata di diciannove anni, con la quale si stabilivano gli obbiettivi sopra indicati, si determinava il canone di locazione da corrispondere al ministero delle finanze e si stabiliva l'obbligo per l'Azienda Regionale di garantire al Ce.Mi.Vet. forniture annue in natura pari a 4.380 quintali di avena, 5.840 quintali di paglia, 5.745 quintali di fieno, necessari all'alimentazione di 200 cavalli sportivi, per un importo quantificabile in 198.000 euro/anno;
tale atto consentiva all'Azienda Agricola di Alberese di:
procedere alla definizione del progetto di ammodernamento, recupero e costruzione del futuro Polo di Eccellenza del cavallo da sella italiano;
accedere allo strumento finanziario dei patti territoriali;
attivare le procedure per la realizzazione dell'opera;
nel corso del 2002 e 2003 l'Azienda Regionale di Alberese ha investito un milione di euro nella realizzazione delle strutture del polo di eccellenza;
la definizione di tale progetto ha consentito nel corso degli anni di accrescere la domanda di utilizzo delle strutture, confermando la validità del progetto del Polo di Eccellenza del cavallo da sella italiano, infatti:
l'UNIRE da anni svolge, nel periodo novembre-marzo il performance-test per il cavallo da sella in queste strutture, concesse gratuitamente;
l'Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Maremmano (ANAM) vi svolge ogni anno il Campionato Nazionale e la Mostra Nazionale;
la FISE ha richiesto l'utilizzazione della struttura per finalità istituzionali;
le Università Toscane hanno manifestato il loro interesse al decollo definitivo del Polo di Eccellenza;
tutto ciò premesso a far data dal 2002, successivamente all'avvicendamento delle responsabilità di Comando del Ce. Mi.Vet., dell'Azienda Regionale di Alberese,
tale atto giunge a seguito delle ripetute manifestazioni di disponibilità a rivedere la convenzione manifestate dalla regione Toscana e dell'Azienda Regionale d'Alberese, che in più occasioni hanno dimostrato la volontà di tener conto delle nuove esigenze poste dal Ce.Mi.Vet.;
già nel 2002 nello spirito di collaborazione che aveva contraddistinto i rapporti, la regione Toscana e l'Azienda avevano concordato con il Ce.Mi.Vet. una revisione dei confini, recuperandone una parte ad uso militare, senza ridurre il canone di locazione;
nel periodo successivo, anno 2003, sono state avanzate ulteriori formali richieste di revisione parziale dei confini con la disponibilità manifestata dalla Regione Toscana e dall'Azienda Regionale a ricercare quelle soluzioni in grado di accogliere le esigenze del Ce.Mi.Vet e di valorizzare il Polo di Eccellenza del cavallo da sella italiano per la realizzazione del quale è stato investito un milione di euro;
l'Assessore regionale all'agricoltura della Toscana avanzò formale richiesta d'incontro ai ministeri della difesa e delle finanze non ricevendo risposta alcuna;
tutto ciò sta determinando una grave situazione di tensione istituzionale fra i vari soggetti coinvolti regione, provincia, camera di commercio, comune di Grosseto e Centro Veterinario Militare, apre un contenzioso giudiziario, inevitabile nel permanere delle decisioni rese note con la missiva a firma del Direttore Generale del Ministero oltre che necessario al fine di salvaguardare gli investimenti realizzati in questi anni;
arreca un colpo grave alla realizzazione del Polo di Eccellenza del cavallo da sella italiano;
aggrava i costi per l'amministrazione militare che oggi beneficiano di forniture per un importo quantificabile in circa 198 mila euro all'anno -:
se non ritenga necessario sospendere la richiesta di revoca della Convenzione e di attivare un tavolo urgente di concertazione fra le varie istituzioni coinvolte al fine di scongiurare un contenzioso giudiziario inevitabile nel permanere delle decisioni assunte e per evitare uno scontro politico istituzionale che nuoce prima di tutto al prestigio dell'Istituzione Militare operante in Maremma.
(5-04149)
continua lo stillicidio di segnalazioni di inaccettabili situazioni di tensione tra la direzione e il personale le loro rappresentanze sindacali nello stabilimento di Piacenza, sede del Polo di mantenimento pesante nord;
come risulta dalla stessa lettera del direttore dell'ente Brig. Gen. Giuliano Taddei, in data 25 febbraio 2005, il capitano Fabio Zampieri convocava il personale dello stabilimento per una riunione relativa ad un rapporto di sezione;
la riunione era aperta dallo stesso capitano Zampieri, il quale, in base alla stessa lettera sopraccitata, premetteva che: «l'ascolto del comunicato era stato disposto come attività obbligatoria di servizio dalla direzione del Polo e che il rifiuto di prendervi parte equivaleva al rifiuto di adempiere una esplicita disposizione di servizio»;
quanto sopra esposto suscitava la reazione di 4 dipendenti dell'ente che si allontanavano dalla riunione;
nei confronti dei 4 dipendenti è stato successivamente avviato a iniziativa della direzione procedimento disciplinare;
risultano, secondo le interroganti, sempre più inaccettabili, nonché non compatibili con le esigenze di un moderno polo industriale le modalità improntate ad autoritarismo con cui la direzione del Polo di Piacenza pretende di svolgere il suo ruolo, ed ancora più inaccettabili i comportamenti offensivi nei confronti dei lavoratori -:
come il Ministro interrogato valuti la situazione e come intenda adoperarsi urgentemente per ristabilire le normali relazioni sindacali tra il personale dipendente e la direzione dello stabilimento.
(5-04150)
con preoccupante regolarità continuano ad arrivare segnalazioni in merito al ripetersi di spiacevoli episodi nello stabilimento di Piacenza sede del Polo di Mantenimento pesante nord, episodi che coinvolgendo la stragrande maggioranza dei dipendenti hanno determinato nello stabilimento un clima difficilissimo, che sono con tutta evidenza addebitabili alla direzione dell'ente e che già sono stati in tempi recentissimi oggetto di un atto di sindacato della stessa interrogante;
l'ultimo episodio riguarda una dipendente civile dello stabilimento, Maria Grazia Carini, la quale si è vista apostrofare dal Capo Sezione per aver fatto uso di una determinata toilette invece che di un'altra più vicina alla sua postazione di lavoro e che però presentava l'inconveniente di essere «alla turca»;
un comportamento del genere, del tutto al di fuori dei criteri più ordinari e comuni di rispetto della dignità di una lavoratrice è da ritenersi inaccettabile e spinge l'interrogante ancora una volta a chiedere conto della ormai troppo lunga serie di comportamenti offensivi nei confronti dei lavoratori che continuano a accadere nel Polo di Piacenza -:
quali iniziative urgenti intenda assumere per risolvere la situazione critica del Polo di Mantenimento pesante nord di Piacenza, il cui clima, da tempo deteriorato, si sta aggravando sempre più.
(4-13473)