ad attivarsi nelle competenti sedi internazionali per costruire una nuova architettura finanziaria finalizzata ad evitare futuri crac finanziari ed il ripetersi di bolle speculative e, quindi, orientata al precipuo obiettivo di sostenere l'economia reale e a intraprendere tutte le iniziative necessarie per arrivare al più presto, insieme alle altre nazioni, alla convocazione di una conferenza internazionale a livello di Capi di Stato e di Governo, simile a quella tenutasi a Bretton Woods nel 1944, per definire globalmente un nuovo e più giusto sistema monetario e finanziario.
per migliorare la competitività delle nostre imprese ed avviare una nuova fase di sviluppo economico del nostro Paese;
a proseguire nell'azione diretta a restituire fiducia ai risparmiatori, affinché tornino a finanziare gli investimenti produttivi;
premesso che:
il recente crac della Parmalat, con un buco di 14,3 miliardi di euro ancora tutto da definire, rivela certamente una mancanza di strumenti efficaci e di controlli su operazioni finanziarie e sui comportamenti dei vari attori della vita economica, come possono essere le agenzie di certificazioni di bilancio, di rating, di consulenza, di collocamento di azioni e obbligazioni ed altri;
dopo il crollo del fondo Ltcm, della Enron e, poi, dei bond argentini, della Cirio, della Parmalat, di Finmatica, solo per menzionare i casi più eclatanti, dovrebbe essere chiaro a tutti che siamo di fronte ad una vera e propria crisi sistemica;
l'indagine conoscitiva partita a seguito del caso Parmalat ha dato risultati significativi e ha offerto numerosi spunti per approntare tutta una sede di interventi atti a garantire un miglior funzionamento dei meccanismi economici, con maggiori controlli e maggiori garanzie di correttezza e di salvaguardia degli interessi di tutti coloro che partecipano nei processi economici in modo produttivo e onesto e, al contempo, con una loro maggiore responsabilità;
data l'internazionalizzazione dei mercati finanziari, una nazione da sola o anche l'Europa da sola non può garantire un controllo e l'applicazione di regole più forti in modo risolutivo;
le crisi finanziarie e bancarie suscitano diffuse preoccupazioni, non solo tra i risparmiatori e le imprese serie, ma anche tra le classi dirigenti dei vari Paesi interessati. C'è una crisi dell'intero sistema finanziario sempre più finalizzato alla pura speculazione. Si stima, infatti, che l'ammontare dell'intera bolla finanziaria, sommando titoli derivati e tutte le altre forme di debito esistente, sia intorno a 400.000 miliardi di dollari, a fronte di un prodotto interno lordo mondiale di poco più di 40.000 miliardi di dollari;
nel frattempo, i dati più recenti, riportati ufficialmente dalla Banca per i regolamenti internazionali di Basilea, indicano non solo un aggravarsi del divario tra l'economia reale e quella puramente finanziaria, ma rivelano anche una vera e propria esplosione della bolla degli strumenti derivati. Infatti, nel rapporto della Banca per i regolamenti internazionali «Il mercato dei derivati Otc (Over the counter) nella prima metà del 2003», pubblicato il 12 novembre 2003, si ammettono i seguenti valori nozionali dei derivati Otc in miliardi di dollari: giugno 2002: 127.500; dicembre 2002: 141.700; giugno 2003: 169.700: cioè, un aumento di 42.000 miliardi di dollari in 12 mesi!;
oltre alle principali banche italiane coinvolte nel caso Cirio e Parmalat, le tre banche americane interessate nella vicenda Parmalat (la JP Morgan Chase, Bank of America e Citigroup) sono da sole i massimi responsabili di questa crescita vertiginosa, come si evince anche dai report dell'istituto governativo americano Comptroller of the currency: sempre a giugno 2003 la JP Morgan Chase ha raggiunto il livello di 33.300 miliardi di dollari in derivati, con un aumento di 4.500 miliardi in soli 6 mesi, la Bank of America ha raggiunto i 14.300 miliardi di dollari e la Citgroup 13.000 miliardi. Il che è una vera distorsione se si considera che il prodotto interno lordo degli Usa si aggira intorno agli 11.000 miliardi di dollari,
(1-00320)
(Nuova formulazione) «Lettieri, Soro, Delbono, Tolotti, Widmann, Villani Miglietta, Rosato, Albertini, Morgando, Diana, Luigi Pepe, Damiani, Ostillio, De Brasi, Maccanico, Carbonella, Paola Mariani, Grandi, Pistone, Giovanni Bianchi, Giacco, Benvenuto, Piscitello, Camo, Realacci, Squeglia, Rocchi, Iannuzzi, Intini, Meduri, Santino Adamo Loddo, Boccia, Villari, Chianale, Siniscalchi, Sandi, Cusumano, Cennamo, Annunziata, Rotundo, Bonito, Buemi, Pennacchi, Fanfani, Tarantino, Rodeghiero, Angioni, Detomas, Nesi».
(12 febbraio 2004)
premesso che:
i numerosi default, che hanno caratterizzato la finanza italiana ed internazionale e che hanno penalizzato numerosi risparmiatori italiani, hanno prodotto notevoli danni economici, con conseguente diminuita credibilità del mercato finanziario e creditizio;
i casi Cirio, Parmalat e dei bond argentini hanno prodotto effetti negativi significativi sull'andamento dell'economia nazionale e, soprattutto, hanno reso più difficile, anche per le imprese sane, l'approvvigionamento delle risorse necessarie per finanziare gli investimenti necessari per l'innovazione e lo sviluppo;
per fronteggiare questa situazione è stato proposto dal Governo un articolato provvedimento sulla tutela del risparmio, recentemente approvato dalla Camera dei deputati, che affronta in modo incisivo e puntuale le principali disfunzioni dei mercati azionari ed obbligazionari evidenziati dai crac predetti;
anche sul piano internazionale c'è stata una salutare presa di coscienza, in primo luogo negli Stati Uniti e poi da parte delle principali istituzioni monetarie e creditizie internazionali, circa la pericolosità delle eccessive pratiche speculative che caratterizzano i mercati finanziari internazionali, da cui sono derivati una serie di provvedimenti diretti a fronteggiare e correggere le derive patologiche che si sono evidenziate;
è di fondamentale importanza restituire fiducia ai risparmiatori che devono poter tornare ad investire, senza timore, nell'economia reale e, in particolare, in quella produttiva, al fine di sostenere la ripresa degli investimenti indispensabili
a tal fine appare essenziale una rapida approvazione definitiva del disegno di legge sulla tutela del risparmio;
a proseguire nell'azione, peraltro già avviata nelle competenti sedi internazionali, affinché siano definiti ulteriori accordi in materia di finanza internazionale diretti a tutelare i mercati finanziari e i risparmiatori.
(1-00431) «Antonio Leone».
(14 marzo 2004)
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente sullo stesso argomento)