Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 595 del 2/3/2005
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La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PUBLIO FIORI

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il ministro della salute e il ministro per i rapporti con il Parlamento.

(Iniziative anche normative per garantire controlli più efficaci sull'erogazione di contributi e rimborsi da parte del Servizio sanitario nazionale - n. 3-04292)

PRESIDENTE. L'onorevole Cannella ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-04292 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).

PIETRO CANNELLA. Signor Presidente, signor ministro, secondo fonti giornalistiche, il boss di Cosa nostra ricercato da oltre 42 anni, Bernardo Provenzano, si sarebbe sottoposto, nell'ottobre del 2003, ad un delicato intervento chirurgico in una clinica di Marsiglia. Per il suo viaggio in Francia ed il ricovero in ospedale il boss avrebbe utilizzato l'identità di Gaspare Troia, fornaio di Villabate e padre di Salvatore, uno dei presunti fiancheggiatori del boss stesso, arrestato dalle forze dell'ordine nel gennaio scorso, nel corso dell'operazione «Grande mandamento».
Gli investigatori che hanno avviato l'indagine stanno anche scandagliando il sistema sanitario nazionale per capire se esista una richiesta di autorizzazione per questo intervento chirurgico all'estero intestata al super latitante. Da quanto si apprende dagli organi di informazione, presso la regione siciliana non esistono tracce, ma esiste sicuramente un fascicolo relativo al Troia nelle mani delle forze dell'ordine.
Chiediamo, quindi, signor ministro, quali iniziative si intendano adottare per fare chiarezza su questo evento e, soprattutto, per avviare un sistema di controllo più efficace ed utile anche alle forze di polizia.

PRESIDENTE. Il ministro della salute, professor Sirchia, ha facoltà di rispondere.

GIROLAMO SIRCHIA, Ministro della salute. Signor Presidente, onorevole Cannella, la Caisse primaire d'assurance maladie di Marsiglia, in data 16 febbraio 2004, ha emesso una fattura per euro 1958,45 per prestazioni erogate nel periodo 7-10 luglio 2003 al signor Troia Gaspare, sulla base di un formulario (E111), valido dal 24 giugno 2003 al 24 luglio 2003 ed emesso dalla ASL n. 6 di Palermo.
Il Ministero della salute, prima di procedere al pagamento delle fatture per conto delle aziende sanitarie locali, invia le fatture suddette per l'effettuazione delle dovute verifiche e per i visti di approvazione, secondo i criteri indicati con la


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circolare ministeriale del 21 maggio 1999. Anche queste fatture sono state inviate per i controlli e, poiché la procedura di controllo prevede che, qualora la ASL non contesti le fatture suddette entro i successivi 90 giorni, le stesse siano liquidabili tramite il meccanismo del silenzio-assenso, questo credito è esigibile e le fatture possono essere pagate. Compete alle aziende sanitarie di appartenenza dell'assistito effettuare al momento del rilascio del formulario richiesto i riscontri in ordine all'identità della persona assicurata e alla sua iscrizione al Servizio sanitario nazionale, analogamente alla verifica e al controllo sulla regolarità delle prestazioni sanitarie erogate durante il temporaneo soggiorno all'estero.
Per quanto riguarda le iniziative specifiche che si chiede vengano assunte dal Ministero della salute, si tiene a sottolineare che, a seguito dell'entrata in vigore della tessera europea di assicurazione malattia, di cui alla normativa comunitaria, la cui distribuzione in Italia è stata avviata dal 1o novembre 2004 e si concluderà entro l'anno in corso, si potrà contare su uno strumento informatico che certamente consentirà una acquisizione puntuale dei dati, migliore di quella attuale. Però, secondo gli elementi forniti dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno, trasmessi al Ministero della giustizia, a seguito delle indagini espletate dalla squadra mobile di Palermo e dal raggruppamento operativo speciale dei carabinieri, sono state fermate, in data 25 gennaio, 45 persone sottoposte a indagini per reati di omicidio e di associazione a delinquere di tipo mafioso ritenute particolarmente vicine al latitante Provenzano. Nel corso delle indagini successive al fermo, è stato accertato che nell'ottobre 2003 il Provenzano è stato ricoverato ed operato di prostata in una clinica di Marsiglia, ma, nell'occasione, ha utilizzato un documento di identità, opportunamente falsificato, di Troia Gaspare, di anni 72, e padre di Troia Salvatore, anch'egli fermato il 25 gennaio per il reato suddetto. Il Troia Gaspare ha dichiarato di non aver subito alcun intervento a Marsiglia nell'anno 2003.
Risulta, infine, che, a seguito della richiesta ad apparente firma di Troia Gaspare, l'ASL 6 di Palermo ha rilasciato il modello E111 attestante il diritto alle prestazioni sanitarie durante la dimora in uno Stato membro dell'Unione europea.

PRESIDENTE. Signor ministro, mi corre obbligo di invitarla a concludere.

GIROLAMO SIRCHIA, Ministro della salute. Quindi, di fatto, il tutto risale alla falsificazione - e dunque ad un atto delinquenziale - cui è seguita l'attivazione della procedura, regolarmente espletata ma viziata all'origine da questo reato.

PRESIDENTE. L'onorevole Cannella ha facoltà di replicare.

PIETRO CANNELLA. Signor Presidente, desidero anzitutto ringraziare il signor ministro. Sono ampiamente soddisfatto della sua risposta; voglio sottolineare come la lotta alla criminalità organizzata, in questi ultimi anni, abbia ottenuto successi notevoli, soprattutto nella ricerca dei latitanti. Di ciò, va dato ampio merito alle forze dell'ordine, ai carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di finanza, che hanno lavorato a prezzo di grandi sacrifici per assicurare alla giustizia numerosi latitanti e per avviare un costante controllo del territorio. Va, altresì, dato atto al Governo di non avere abbassato la guardia rispetto al fenomeno mafioso.
È però auspicabile che controlli efficaci si estendano in ambiti sempre più vasti - quali, ad esempio, quello della sanità -, sia per evitare lo sperpero di denaro pubblico sia per offrire alle forze dell'ordine strumenti più incisivi, soprattutto nelle regioni maggiormente interessate dal fenomeno della criminalità mafiosa. Un fenomeno che, nonostante la fine della stagione del piombo e del tritolo, resta insidioso, silente, e tuttavia pericoloso. Rispetto ad esso, non si può abbassare né la guardia né la tensione morale.

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