Allegato B
Seduta n. 565 del 22/12/2004


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DIFESA

Interrogazioni a risposta orale:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
trenta giorni dopo l'avvio della guerra contro l'Iraq nella primavera 2003, il Presidente degli Stati Uniti annunziò trionfalmente la vittoria dalla tolda di una nave militare, fra l'entusiasmo di migliaia di soldati americani;
dopo un anno e mezzo di autentico inferno, con i morti che ormai hanno ampiamente superato il numero di mille, il Presidente George Bush ha previsto un ulteriore aumento della presenza militare in Irak (cfr. Il Giornale di martedì 21 dicembre 2004 alla pagina 11);
gli stessi militari lamentano pubblicamente l'insufficienza e l'inadeguatezza degli armamenti a loro disposizione;
si fa più delicata la posizione del Ministro della Difesa Donald Rumsfeld di cui hanno chiesto le dimissioni anche autorevoli senatori del partito repubblicano;
è importante comprendere, una volta per tutte, quale sia la reale situazione dal punto di vista strettamente militare, se non altro perché un nostro cospicuo contingente è colà impegnato in missione di pace -:
quale sia la situazione in tutto il territorio iracheno dal punto di vista strettamente militare e quali siano, realisticamente, le prospettive di una effettiva «vittoria» sempre dal punto di vista militare, tenuto conto della robusta ed organizzata presenza in molte importanti città irachene di gruppi armati estremisti.
(3-04011)

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
domenica 19 dicembre 2004 è deceduto a Genova il brigadiere dei Carabinieri Emilio Di Zazzo, trentatreesima vittima dell'uranio impoverito utilizzato dagli eserciti americano ed inglese nei Balcani;
il numero dei decessi altamente sospetti a causa della contaminazione sono ormai trentatre mentre sono 271 i militari italiani affetti da linfoma di Hodgkin, tutti con esperienza nell'area balcanica;
il 17 novembre 2004 il Senato della Repubblica ha formalizzato l'istituzione della commissione d'inchiesta per accertare, finalmente ed in modo definitivo, il nesso di causalità fra l'esposizione all'uranio impoverito e l'insorgenza di gravi patologie;
i lavori della Commissione non saranno certamente brevi sicché, anche alla luce del trentatreesimo decesso, è bene stabilire quali misure possano e debbano essere assunte per la tutela della salute dei militari italiani -:
quali iniziative di tipo preventivo siano state assunte, in attesa della conclusione dei lavori della speciale Commissione istituita dal Senato della Repubblica, per tutelare tutti i militari italiani operanti in missioni di pace in aree ove sia presente l'uranio impoverito;
quale livello di corretta informazione sia assicurato ai militari italiani che chiedono di essere inviati in missione di pace nelle aree ove è presente l'uranio impoverito.
(3-04021)


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Interrogazione a risposta scritta:

CARLI, STRAMACCIONI e ABBONDANZIERI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
la Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell'occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti al termine di un lavoro di raccolta di materiale storico, notizie e dopo numerose audizioni nella seduta del 15 dicembre 2004 ha deliberato all'unanimità di trasmettere al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma 273 fascicoli trattenuti fin dal giugno 1994 presso la Procura generale militare a Palazzo Cesi in Roma dopo il ritrovamento del cosiddetto Armadio della Vergogna e l'invio alle procure territoriali competenti di 695 fascicoli relativi alle stragi;
la mancata trasmissione di questi 273 fascicoli alle Procure militari territorialmente competenti ha impedito per dieci anni che si svolgessero le indagini su 135 casi di omicidio aggravato di oltre 260 vittime;
la gran parte di tali fascicoli riguarda reati commessi da militari italiani della RSI;
su tali fascicoli, indebitamente trattenuti Roma è stata svolta una ricerca storico-giudiziaria da parte del Procuratore generale militare presso la Corte d'Appello, poi presso la Corte di Cassazione, che ha portato ad acquisire nuovi elementi utili alle indagini e che avrebbero consentito di riaprire alcuni procedimenti;
la Commissione ha avuto grande difficoltà a chiarire il prolungato occultamento di questi incartamenti, risultando così ostacolata nello svolgimento delle proprie funzioni -:
se intenda assumere iniziative disciplinari contro coloro che avrebbero impedito l'azione penale obbligatoria in presenza di nuove notizie di reato e avuto comportamenti impropri rispetto agli incarichi ricoperti.
(4-12198)