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da quello di istituti di altre province e perciò di un'analisi insufficiente delle effettive condizioni di lavoro negli stabilimenti di Cagliari e di Assemini -:
un gruppo di lavoratori dipendenti della Società Sanac-Vesuvius Italia, degli stabilimenti di Cagliari e della zona industriale di Assemini (Cagliari), nel 2001 ha presentato domanda di riconoscimento dell'esposizione all'amianto all'INAIL di Cagliari;
l'INAIL nel 2002 ha respinto la domanda in quanto la documentazione presentata non consentiva di provare l'effettiva esposizione all'amianto del lavoratori interessati;
nel frattempo gruppi dipendenti della stessa società, impiegati in diversi stabilimenti in Italia, in particolare in Liguria (Bolzaneto e Vado Ligure) e a Taranto, hanno ottenuto dall'INAIL il riconoscimento dell'esposizione all'amianto;
sulla scorta di tale risultato, i lavoratori dello stabilimento di Cagliari e di Assemini nel 2003 hanno presentato all'INAIL di Cagliari una nuova domanda di riconoscimento dell'esposizione all'amianto, esibendo nuova documentazione rispetto a quella della domanda precedente e analoga a quella presentata dai lavoratori degli altri stabilimenti;
tutti i lavoratori interessati, in Sardegna e in Liguria, erano addetti a cicli produttivi identici, consistenti nello stoccaggio, macinazione, miscelazione e altri successivi trattamenti di materie prime contenenti materiali derivanti dal recupero di prodotti refrattari degli impianti siderurgici; materiali ad elevato contenuto di amianto, in quanto provenienti dalla demolizione dei forni fusori che, secondo la tecnologia all'epoca universalmente utilizzata, erano realizzati con una intercapedine di fibre di amianto;
la documentazione presentata dai lavoratori degli stabilimenti di Cagliari e di Assemini, benché fosse analoga a quella presentata dai lavoratori della Liguria, non è stata giudicata idonea dall'INAIL di Cagliari, che nel 2004 ha nuovamente respinto la domanda di riconoscimento dell'esposizione all'amianto;
si è venuta così a creare una disparità di trattamento secondo gli interroganti inspiegabile dei lavoratori, frutto di un atteggiamento dell'INAIL di Cagliari difforme
se non ritenga di dover intervenire per assicurare uniformità di trattamento ai lavoratori interessati e per impedire una grave lesione dei diritti dei lavoratori degli stabilimenti di Cagliari e di Assemini della società citata.
(3-03999)
numerose aziende operanti nella Bergamasca proseguono con i piani di ristrutturazione volti alla razionalizzazione delle proprie strutture, anche ricorrendo alla chiusura di unità produttive locali o alla cessione o fusione con altri gruppi: tra esse quelle del tessile;
la Franzoni Filati Spa nata nel 1962, è un'azienda leader a livello europeo, con un fatturato annuo di oltre 119 milioni di euro e una produzione annua di filati di circa 37 milioni di kilogrammi. In 40 anni di attività il Gruppo ha conosciuto una crescita costante arrivando alle attuali 6 unità operative: 4 nel Nord Italia, 1 nel Sud Italia e 1 nel Sud Est della Turchia;
sino al 2000 l'azienda era caratterizzata da circa 700 dipendenti ed un fatturato complessivo dell'ordine dei 250 miliardi di vecchie lire: il 40 per cento della produzione era indirizzato all'esportazione, in prevalenza in Europa, e la crescita media annua del gruppo era intorno al 15 per cento ben al di sopra della media del settore;
successivamente l'azienda è stata oggetto di una politica di riassetto produttivo che ha comportato la chiusura a settembre 2003 dello stabilimento di Pognano (Bergamo) e il coinvolgimento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Direzione degli Ammortizzatori Sociali) con provvedimenti CIGS (cassa integrazione guadagni straordinaria) per il periodo 2003-2004;
con riferimento allo stabilimento di Albano S. Alessandro, già interessato da un provvedimento di cassa integrazione per 29 lavoratori, l'azienda ha deciso in questi giorni di sospendervi la produzione di filati, nella quale sono impiegate 88 persone -:
quali iniziative intendano attuare i Ministri interrogati per salvaguardare i lavoratori della Franzoni filati Spa.
(4-12111)