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X Commissione:
sia giunta l'ora di voltare pagina e chiamare il Comune dell'Aquila con Provincia, Regione e Parco Nazionale del Gran Sasso ad una conferenza di servizi nella quale il Governo metta a disposizione, quale partner, Sviluppo Italia con l'obiettivo, innanzitutto, di valutare il debito accumulato e di progettarne un consolidamento e con l'obiettivo di un rilancio e di una riorganizzazione investendo nella gestione competenze e risorse adeguate.
Governo e l'ASI dovrebbero garantire un adeguato portafoglio ordini, cioè un livello di commesse istituzionali che Finmeccanica potrebbe portare «in dote» nell'ambito dell'alleanza;
l'attivazione di un tavolo di confronto regionale sul settore aerospaziale e della difesa, quale sede di orientamento e supporto a politiche di sviluppo che valorizzino i suoi punti di forza, e che in questo quadro vanno verificati i destini industriali ed occupazionali degli attuali insediamenti a Torino e Caselle, analizzando anche tutte le possibili sinergie tra Alenia Aeronautica, Alenia Spazio, Galileo Avionica, Microtecnica e Avio nelle attività di ricerca e sviluppo;
anche l'azienda partecipa ai fondi per finanziare la formazione e la riqualificazione delle persone licenziate;
in ordine alla crisi aziendale del gruppo Finmatica il liquidatore della società ha depositato presso il tribunale di Brescia richiesta di insolvenza per Trend S.p.A., unica società del gruppo che ha i requisiti per essere ammessa alle procedure della Prodi-bis, e successiva ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria con estensione alle altre società;
l'obiettivo delle istituzioni deve essere la salvaguardia dei posti di lavoro senza interrompere le attività delle società produttive del gruppo;
i giudici hanno nominato il curatore che già si è mosso per preservare le professionalità interne, il sito produttivo ed i posti di lavoro -:
quali siano le iniziative che il Ministro delle attività produttive intende assumere in merito alla crisi del gruppo Finmatica con particolare riferimento all'estensione dell'amministrazione straordinaria da Trend alle altre società del gruppo.
(5-03778)
la crisi che sta attraversando la Bassano-Grimeca SpA, la maggiore azienda metalmeccanica della provincia di Rovigo, sita a Ceregnano, rischia di assestare un grave colpo all'economia di tutto il Polesine;
i 1100 lavoratori, di cui già 250 in cassa integrazione fino alla fine dell'anno, hanno espresso più volte, attraverso i loro rappresentanti e varie manifestazioni, una forte preoccupazione sul futuro dell'azienda e, di conseguenza, su quello dei lavoratori e delle loro famiglie;
all'origine della crisi vi sarebbe la decisione della Piaggio-Aprilia, che rappresenta il 60 per cento delle commesse della Bassano-Grimeca, di spostare la produzione in Cina perché più conveniente e competitiva;
a questa soluzione, sia le istituzioni e i parlamentari locali che l'Associazione industriali e i sindacati, si oppongono, proponendo, al contrario, la negoziazione con la Piaggio-Aprilia (che non va dimenticato ha usufruito degli aiuti dello Stato per il risanamento) di tre anni di contratto, tali da consentire alla Bassano-Grimeca di pianificare un nuovo piano produttivo tale da rilanciarla sul mercato;
nell'incontro avvenuto, nei primi giorni di dicembre, presso il Ministero del lavoro si è espressa la volontà di pianificare gli ammortizzatori sociali per affrontare questa grave crisi -:
se non si ritenga necessario convocare un tavolo tra le parti, con all'ordine del giorno la negoziazione con la Piaggio-Aprilia per un rinnovo delle commesse e la verifica di un nuovo piano industriale da parte della Bassano-Grimeca, affinché centinaia di lavoratori e le loro famiglie non debbano fare i conti con il baratro della disoccupazione.
(5-03779)
l'art. 1 comma 34 della legge n. 239 del 23 agosto 2004 reca una nuova disciplina a tutela della concorrenza nel settore del post contatore;
ad essa sono interessati numerosi imprenditori artigiani che affidano alle attività disciplinate dal comma 34 il futuro della propria impresa;
non risultano ancora essere stati attivati nessuno degli interventi di modificazione e integrazione delle norme, che avrebbero dovuto essere adottati, secondo quanto previsto dall'ultimo periodo del comma 34 entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della Legge;
viene in questo modo disatteso un impegno particolarmente importante assunto attraverso la Legge nei confronti di una vasta platea di imprenditori -:
quali iniziative abbia assunto il ministero per evitare la mancata attuazione secondo l'interrogante inspiegabile della Legge.
(5-03780)
nel maggio 2001, presso il ministero dell'industria, fu raggiunto un accordo tra organizzazioni sindacali FIM-FIOM-UILM, e società AnsaldoBreda relativo al piano industriale conseguente alla fusione delle due società;
il piano definiva ruolo e funzioni dei diversi stabilimenti attraverso un processo di riorganizzazione che individuava con chiarezza in quello di Pistoia la sede di direzione del sistema veicolo con la presenza di tutte le funzioni operative conseguenti;
nel corso del 2003 la direzione generale di AnsaldoBreda decideva unilateralmente lo spostamento delle funzioni direttive preposte alla realizzazione del prodotto («Operation») presso lo stabilimento di Napoli senza alcun preventivo confronto con le organizzazioni sindacali, le quali manifestarono la loro contrarietà anche con numerose iniziative di sciopero;
nelle ultime settimane si sono affacciate nuove ipotesi di ulteriori trasferimenti di rilevanti funzioni inerenti la programmazione e il coordinamento delle attività produttive;
da tempo vengono pubblicate sulla stampa specializzata notizie e dichiarazioni di dirigenti autorevoli di Finmeccanica circa la volontà di procedere ad una separazione tra le attività produttive del settore militare e quello del settore civile ritenuto non più strategico, creando così una situazione di profonda incertezza sui futuri assetti societari di AnsaldoBreda;
di fronte a questa situazione di indeterminatezza i lavoratori e le rappresentanze sindacali hanno recentemente manifestato le loro giuste e condivisibili preoccupazioni per il venir meno delle condizioni che portarono all'accordo, per il futuro dello stabilimento e per le ricadute sull'intero sistema produttivo indotto a livello locale -:
quale opinione abbia il Governo rispetto ai richiamati intendimenti di Finmeccanica sulla costituzione di un diverso assetto societario del settore civile e quali iniziative si intendano adottare per impedire il depotenziamento di un'attività produttiva come quella della progettazione e costruzione del materiale di trasporto pubblico che dovrebbe, viceversa, assumere sempre di più ruolo strategico per lo sviluppo e per aumentare il livello di competività del sistema Paese;
quali iniziative intenda assumere perché sia impedito un progressivo svuotamento di funzioni della sede AnsaldoBreda di Pistoia che rappresenterebbe un'inaccettabile alterazione degli assetti organizzativi definiti nell'accordo sottoscritto in sede ministeriale nel maggio 2001.
(5-03781)
il turismo montano è uno dei fattori di sviluppo possibile in un territorio come il comprensorio dell'Aquila già colpito da una crisi industriale drammatica;
il Gran Sasso rappresenta il perno decisivo di questo sviluppo turistico, tanto nelle potenzialità rappresentate dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, quanto nella potenzialità della stazione sciistica di Campo Imperatore unica e straordinaria per tutto il centro sud;
secondo l'interrogante la totale inerzia da parte del Comune dell'Aquila e la assoluta inadeguatezza con la quale sono state affrontate questioni complesse quali la gestione di una stazione sciistica moderna, hanno determinato il disastro finanziario, gestionale e di prospettiva della Spa CTGS creata dal Comune per gestire la stazione stessa;
è stato accumulato da tale struttura un debito che ormai rischia di superare il patrimonio dell'azienda;
la situazione è tanto grave che il Consiglio di amministrazione ha deciso che non sussistono le condizioni per richiedere un finanziamento pubblico regionale per la sostituzione dell'impianto di Montecristo;
la situazione è arrivata al punto che all'interrogante sembra, quasi, che si voglia causare il fallimento della struttura stessa;
continuando in questo modo la stazione perderà ulteriori quote di mercato turistico e ogni possibile strategia di sviluppo, pure contenuta nel piano di area, resterà lettera morta;
sono a rischio i posti di lavoro dei dipendenti dell'azienda, per i quali già è accumulato un ritardo nei pagamenti degli stipendi, e rischiano il proprio lavoro gli operatori turistici che hanno dato vita ad attività collegate alla struttura -:
se il Governo, tenendo conto che stiamo parlando di un bene pubblico importantissimo e di un problema sociale che può divenire esplosivo non ritenga che
(4-12016)
le organizzazioni sindacali FIM/FIOM/UILM di Torino e le RSU Alenia Aeronautica di Torino e Caselle, Alenia Spazio Torino, con l'adesione delle rappresentanze sindacali unitarie delle aziende Finmeccanica, hanno sottolineato l'esigenza di un confronto per la tutela e lo sviluppo del settore aerospaziale e della difesa in Piemonte al fine di salvaguardare il patrimonio di tecnologie e competenze rappresentato dagli insediamenti industriali presenti e dalle professionalità dei lavoratori ivi occupati;
le suddette organizzazioni sindacali hanno denunciato la generale fase di declino industriale che il nostro Paese sta attraversando e che coinvolge inesorabilmente la città di Torino;
nel settore spaziale si registrano in Italia pesanti ritardi, inadempienze, errori di strategia da parte sia del Governo sia dell'Agenzia Spaziale Nazionale (ASI), l'Ente governativo preposto, per questo settore, alla promozione ed allo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e dell'attività industriale;
da questa situazione derivano i ritardi e le difficoltà incontrate da Finmeccanica nel tentare di stabilire alleanze industriali con altri partner europei: si tratta di alleanze indispensabili per garantire la permanenza e lo sviluppo dell'industria italiana in questo settore strategico e avanzato, il cui mercato ormai in tutto il mondo è controllato da pochi operatori di dimensioni molto grandi;
in particolare, preoccupa il fatto che Alenia Spazio, nell'alleanza che si sta configurando con la società francese Alcatel Espace, ricoprirà un ruolo fortemente minoritario (il rapporto di partecipazione previsto è di 1/3 per Finmeccanica e 2/3 per Alcatel);
è necessario scongiurare il rischio di una svendita del patrimonio tecnologico nazionale in un settore strategico come quello dell'industria spaziale;
secondo l'interrogante, a tale scopo, le alleanze dovrebbero prevedere condizioni di pariteticità tra i partner e per raggiungere tali condizioni non basteranno le pur necessarie regole di corporate governance che tutelino l'eventuale socio di minoranza (richiedendo l'unanimità sulle scelte strategiche o che riguardano i destini dei singoli siti produttivi), ma è fondamentale la presenza di alcune condizioni: Finmeccanica dovrebbe ampliare il perimetro industriale delle aziende da essa controllate che possano essere coinvolte nell'alleanza (per esempio Galileo Avionica per la parte impegnata nel settore spaziale o la Avio, in cui per ora Finmeccanica ha una partecipazione minoritaria, ma che potrebbe essere rilevata in una quota maggiore);
attualmente, oltre a costituire con Alcatel una società di manifattura che coinvolge (in un ruolo minoritario) Alenia Spazio, Finmeccanica sta anche costituendo con Alcatel una società di servizi che coinvolge (in un ruolo di maggioranza) Telespazio. Sarebbe opportuno invece che dall'alleanza sorgesse un'unica società, in cui grazie al ruolo predominante nei servizi Finmeccanica potrebbe avere un peso maggiore;
a parere dell'interrogante, Finmeccanica dovrebbe prevedere un maggior impegno finanziario nella costituenda società franco-italiana, allo scopo di aumentare la propria quota di partecipazione, mentre il
il nostro Paese detiene non solo il record di uno dei più bassi valori in Europa di spesa pubblica per la ricerca, ma l'ASI negli ultimi tre anni ha lasciato inutilizzata gran parte (sino al 40 per cento) dei fondi che le erano stati destinati dalla legge finanziaria;
nel contesto generale di Alenia Spazio è proprio lo stabilimento torinese, insieme con la società Altec (che da Alenia Spazio è controllata, ma che vede anche la partecipazione degli Enti Locali e dell'ASI stessa), la realtà che rischia di risentire di più di questo difficile momento, perché le attività che vi vengono svolte sono quasi esclusivamente legate al cosiddetto «mercato istituzionale», costituito da commesse finanziate direttamente o indirettamente dall'ASI (la stazione spaziale, i satelliti scientifici, i programmi europei per lo studio di nuovi lanciatori recuperabili);
il settore aeronautico e della difesa ha nella Regione Piemonte una presenza significativa in termini di addetti e di qualità tecnologica del prodotto. Nel passato tale realtà è stata salvaguardata, seppure a costo di una profonda ristrutturazione, grazie agli accordi sindacali del 1993 e 1995, che hanno definito e garantito nell'ultimo decennio le missioni operative dei siti e dei finanziamenti a sostegno dei programmi stessi (evitando qualsiasi tipo di sovrapposizione), che si sono realizzati grazie alle lotte di quegli anni e alla definizione di un piano industriale del settore aeronautico;
a parere dell'interrogante, oggigiorno, soprattutto alla luce delle politiche industriali del Governo, quegli accordi rischiano di non reggere più, sia in termini quantitativi, negli equilibri tra i territori, e sia per gli aspetti qualitativi, in rapporto al ruolo dell'industria aeronautica italiana nella divisione internazionale del lavoro;
non è accettabile la prospettiva, più volte accennata dall'Amministratore delegato di Alenia Aeronautica al mercato internazionale, di un'azienda presentata esclusivamente come costruttore di «aerostrutture», bensì essa dovrà continuare ad essere anche un'azienda in grado di progettare, industrializzare e produrre un velivolo completo inteso come sistema;
il mantenimento dell'occupazione nell'industria aeronautica in Piemonte ha come presupposto la conferma nel bilancio della Difesa degli impegni, già previsti negli anni passati, sugli investimenti nei prodotti a tecnologia avanzata;
perché ciò si traduca in una prospettiva concreta di potenziamento delle nostre capacità e in un programma che assicuri lavoro, è indispensabile che Alenia Aeronautica partecipi ai programmi europei che sono in fase di avvio, mettendo in campo le proprie competenze in tutte quelle discipline tecnologiche che costituiscono le eccellenze del sito torinese;
sul piano delle alleanze, anche per Alenia Aeronautica, come per Alenia Spazio, in futuro si porrà il problema di possibili alleanze internazionali: su questo aspetto occorre vigilare affinché le possibili soluzioni garantiscano la salvaguardia e lo sviluppo dell'industria italiana;
secondo le organizzazioni sindacali il modo più corretto ed efficace di affrontare i temi esposti è quello di un rafforzamento del piano di settore del 1995, con il necessario finanziamento degli strumenti legislativi previsti dal Piano stesso; la politica territoriale va supportata a livello nazionale con una maggiore quota di investimenti destinati alla difesa e alla ricerca, così come sul piano locale FIM, FIOM e UILM hanno richiesto la convocazione in tempi rapidi dell'Osservatorio regionale per conoscere quali siano i programmi e carichi di lavoro del 2005 e per ribadire il rispetto del piano industriale per quanto riguarda le missioni operative e la progettazione;
nei confronti delle Istituzioni locali le organizzazioni sindacali hanno proposto
l'obiettivo concreto può essere la creazione di un «Polo industriale per le attività aerospaziali e della difesa» per forti impegni nella ricerca e nell'innovazione tecnologica, investendo sullo sviluppo tecnologico nel settore aeronautico, spaziale e della difesa relativamente ai campi applicativi individuali delle missioni industriali affidate alle diverse realtà aziendali torinesi di Finmeccanica;
anche agli enti locali, ed in particolare alla Regione, spetta il compito di attivare politiche industriali e di distretto per sostenere sul territorio lo sviluppo di un sistema produttivo integrato, che comprenda la formazione, gli Enti di ricerca, la grande industria e le piccole e medie imprese che operano nel settore, e contemporaneamente vanno attivati tutti gli strumenti utili per far convergere sul territorio piemontese una quota significativa di investimenti europei per la ricerca nel settore aeronautico e spaziale, e quindi è indispensabile che anche la Regione Piemonte, di concerto con la Provincia ed il Comune di Torino, abbiano garantita dal Governo la dovuta attenzione alle risorse tecnologiche, alle competenze ed alle potenzialità presenti sul nostro territorio in campo aerospaziale e della difesa, con lo scopo non solo di salvaguardarle, ma anzi di favorirne lo sviluppo -:
se e quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per favorire lo sviluppo di questo settore, considerate le competenze e le potenzialità presenti sul territorio piemontese;
se non ritenga urgente attivare un tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali per predisporre ogni azione positiva a tutela e al rilancio del settore;
se e quali misure intenda adottare affinché alla drammatica situazione del comparto automobilistico della FIAT e dell'indotto non si aggiunga quella dell'industria aerospaziale, che rischia di subire un serio ridimensionamento in assenza di un'attenta politica di sviluppo di settore da parte del Governo.
(4-12046)
un altro preoccupante tassello nella situazione imprenditoriale del Veneto si sta aggiungendo con la crisi del colosso degli elettrodomestici «De Longhi»;
l'azienda ha annunciato che entro due anni, due terzi della produzione industriale sarà trasferita in Cina. Il trasloco, cominciato nella primavera del 2001, dovrebbe entro il 2006 portare il 70 per cento della produzione nell'oriente;
l'intera operazione porterà ripercussioni pesanti per la manodopera, si parla di circa 600 esuberi;
non ci sono ancora le informazioni certe relative al tipo di produzione che verrà trasferita. L'impresa parla del trasferimento delle produzioni a basso contenuto tecnologico ma i sindacati chiedono un incontro in tempi più brevi possibili per chiarire che cosa resterà in questa area, dove è possibile fare investimenti per rilanciare la competitività e che cosa sarà indispensabile abbandonare;
la preoccupazione diffusa è che la De Longhi avvii le procedure di mobilità: da quel momento le parti disporrebbero di 45 giorni per trovare un accordo, più un mese di trattativa con le mediazioni delle istituzioni;
per ora si susseguono gli scioperi, da parte del sindacato è stato lanciato un appello per il boicottaggio dei prodotti De Longhi, è previsto un incontro in Regione il 14 dicembre 2004 dove si chiederà che
secondo le stime degli analisti l'intera operazione del trasferimento in Cina dovrebbe portare ad un incremento dello 0,4 per cento annuo nel rapporto tra margine operativo lordo e ricavi, che dovrebbe arrivare al 13 per cento nel 2006. Il gruppo ha chiuso il bilancio al 30 settembre 2004 con ricavi netti del 4,6 per cento in più rispetto al 30 settembre del 2003;
con le apertura da parte della Cina ed altri paesi con un basso costo di produzione si possono aspettare altri casi simili e perdite dei posti di lavoro a causa del trasferimento di altre imprese -:
se il Governo intenda farsi promotore di nuovi accordi bilaterali con la Cina e altri paesi emergenti per stipulare accordi relativi agli investimenti in Italia, tenendo conto in modo particolare l'esigenza di difendere i prodotti dei distretti industriali messi in crisi dalle nuove presenze sul mercato globale.
(4-12055)