Allegato B
Seduta n. 527 del 13/10/2004


Pag. 15865


...

INTERNO

Interrogazioni a risposta scritta:

SCIACCA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il 30 settembre 2004 si è svolta a Tivoli (Roma) una manifestazione, promossa dalla «Città dei diritti» - organizzazione politica che si occupa di problematiche relative al disagio sociale - indetta


Pag. 15866

per commemorare il trentesimo anniversario della morte di Fabrizio Ceruso;
all'iniziativa hanno preso parte la signora Heidi Giuliani e il consigliere comunale di Roma Nunzio D'Erme;
nel corso dell'incontro una ventina di persone, non invitate, ha cercato di interrompere i lavori e alla reazione dei presenti, minacciato, inveito e lanciato oggetti, tra i quali bottiglie e petardi;
successivamente, il 2 ottobre 2004 due aderenti alla «Città dei diritti» sono stati aggrediti all'interno del loro laboratorio artigiano: V.L. di 43 anni è stato malmenato e il nipote, D.B. di 23 anni, è stato accoltellato;
quanto esposto non è che l'ennesimo di una serie di episodi di matrice fascista, fenomeno che si ripropone da qualche tempo a Tivoli, città che purtroppo ben conosce la violenza squadrista per averne subìto gli effetti in anni passati, anche in termini di morti;
in relazione all'episodio del 2 ottobre 2004 la Polizia ha identificato e denunciato un esponente dell'estrema destra, già noto per gesta analoghe nell'ambito del «teppismo da stadio» -:
quali siano le valutazioni del Ministro dell'interno in ordine a quanto sta accadendo a Tivoli;
se non ritenga di dover intervenire presso il Prefetto e la Questura di Roma, perché valutino se il Commissariato della Polizia di Stato e la Stazione dei Carabinieri di Tivoli siano in grado di fronteggiare il fenomeno sia in termini di strutture che di organici;
se il Ministro della giustizia non ritenga di verificare se l'organico della Procura della Repubblica di Tivoli sia adeguato a far si che le attività di repressione della Polizia di Stato e dei Carabinieri trovino corrispondenza nell'istruzione e nella conclusione dei procedimenti penali.
(4-11250)

DELBONO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il numero degli effettivi della Polizia di Stato operanti nel territorio bresciano venne stabilito da una pianta organica definita nel 1989 dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, e risulta oggi chiaramente inadeguato rispetto alle necessità di una realtà profondamente modificatasi nel corso degli anni;
in particolare, le attività connesse alla gestione del fenomeno immigratorio ed alla regolarizzazione degli extracomunitari a seguito della sanatoria disposta con la legge n. 189 del 30 luglio 2002, in una realtà come quella bresciana che conta attualmente circa 100.000 immigrati, sono progressivamente cresciute tanto da costringere la Questura di Brescia a destinare il 10 per cento dei suoi effettivi al disbrigo di mansioni amministrative inerenti il rinnovo o la concessione dei permessi di soggiorno, ed inoltre a ricorrere all'impiego di 25 lavoratori interinali; questo stato di cose, oltre a comportare la sottrazione di preziose forze al normale servizio di sorveglianza e contrasto della criminalità, dimostra che in sostanza si riconosce la gravità di un fenomeno al quale però si attribuisce, ancora una volta, il carattere della temporaneità, senza porvi quindi un rimedio che sia concreto e adeguato alle necessità strutturali della realtà bresciana;
anche la Sezione di Brescia della Polizia Stradale presenta oggi una dotazione organica carente, composta di 170 agenti effettivi contro le 195 unità previste nel 1989, e dunque cronicamente insufficiente rispetto ad una situazione locale caratterizzata da un preoccupante tasso di mortalità da incidenti stradali, in un contesto territoriale dove l'incremento del traffico e l'evoluzione della rete stradale negli ultimi 15 anni rendono indispensabile il rapido potenziamento delle attività di controllo e intervento;
appare inoltre particolarmente grave la situazione della Sezione bresciana della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni,


Pag. 15867

il cui organico attuale è di sole 7 unità contro le 30 previste nel 1989, chiamata ad operare in un settore delicato - si pensi ai reati di truffa e di pedofilia commessi via Internet - ed in continua espansione -:
quali iniziative intenda assumere il Ministro dell'interno, anche finalizzate al reperimento di risorse nell'ambito dei programmi di finanziamento dell'Unione europea per la gestione dei fenomeni immigratori, affinché le forze di Polizia vengano finalmente adeguate alle necessità di miglior tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini bresciani.
(4-11252)

SGOBIO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'11 ottobre 2004, a Roma, intorno alle 12.30 in Piazza Colonna, nei pressi di Palazzo Chigi, dove circa 350 dipendenti della società «Ixfin» di Marcianise, in provincia di Caserta, azienda produttrice di schede telefoniche, mentre stavano protestando contro la paventata chiusura dello stabilimento, sono stati caricati dalla polizia;
le Segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm hanno stigmatizzato l'accaduto, denunciando «l'inaccettabile comportamento delle forze dell'ordine che hanno caricato a manganellate i lavoratori»;
a parere dell'interrogante, non c'è alcuna giustificazione possibile di fronte a questo episodio, che si è consumato sulla pelle di lavoratrici e lavoratori che hanno la sola colpa di subire le conseguenze delle speculazioni finanziarie del gruppo e dell'irresponsabilità dei vertici aziendali incapaci di trovare soluzioni adeguate, in grado di garantire stipendi e continuità produttiva -:
se non ritenga opportuno adoperarsi, presso i soggetti preposti, al fine di far piena luce su quanto accaduto;
quali iniziative urgenti di carattere preventivo il Ministero interrogato intenda adottare affinché non abbiano più a ripetersi episodi analoghi a quelli delineati in premessa.
(4-11260)

RUSSO SPENA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
l'11 ottobre 2004, 330 lavoratori della Ixfin di Marcianise (Caserta), azienda ex Olivetti passata diverse volte di mano in otto anni, sono stati brutalmente caricati dalla P.S. durante una manifestazione a piazza Colonna, sotto Palazzo Chigi. Nove operai sono stati feriti, di cui uno di loro - un ragazzo - trattenuto a lungo dalla polizia;
i lavoratori - in 980 producono piastre elettroniche e curano call center per Merloni, Magneti Marelli e Marconi - manifestavano perché da tempo non percepiscono lo stipendio, e perché ignorano il destino dell'azienda visto che in pochi mesi tre stabilimenti del gruppo (tra Chieti, Avezzano e Ivrea) sono arrivati agli sgoccioli, con procedure di cassa integrazione e di fallimento;
nell'aprile scorso il nuovo acquirente, l'ingegner Luigi Luppi di Parma aveva assicurato che aveva «soldi e lavoro in quantità»;
già all'arrivo al casello di Roma, i pullman sono prelevati dalla polizia, che proibisce il corteo e «scorta» i 330 lavoratori fino a Piazza Colonna dove vengono rinchiusi in un recinto di fronte a Palazzo Chigi;
i lavoratori non rinunciano a dimostrare pacificamente ed animatamente - slogans, fischietti e «minerva», piccoli razzi da stadio - finché un uomo in borghese, verso mezzogiorno, ordina la carica. Egli stesso butta giù una transenna e i suoi uomini travolgono la piccola folla (fatta per lo più di signore e ragazze alle quali in fabbrica viene vietato perfino di andare in bagno o prendere il caffè). Un giovane viene trascinato in via dei Bergamaschi e, dopo un vero pestaggio, lanciato tra i piedi dei suoi amici. Gli agenti passano loro sopra e schiacciano una


Pag. 15868

cinquantacinquenne. La carica sarebbe stata ordinata da un dirigente del primo distretto, il più importante. La versione ufficiale parla di un tentativo di sfondamento e di una bomba-carta, un petardo che la scientifica fotograferà - nuovo di zecca - a terra. «Non l'abbiamo mai visto - dicono i lavoratori e i loro rappresentanti - come potevamo sfondare se eravamo circondati da tutti i lati?»;
a giudizio dell'interrogante non è ammissibile che una pacifica manifestazione sindacale venga duramente repressa senza rispettare diritti e bisogni di persone esasperate perché da mesi senza salario -:
se quanto riferito in premessa corrisponda al vero e quali direttive fossero state date alle forze dell'ordine.
(4-11265)