Allegato B
Seduta n. 517 del 29/9/2004


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ATTI DI INDIRIZZO

Risoluzione in Commissione:

La III Commissione,
viste le precedenti risoluzioni del Parlamento Italiano;
vista la risoluzione sulla comunicazione della Commissione Europea: «Europa e l'Asia: un quadro strategico per rafforzare le relazioni di partenariato», del 5 settembre 2002;
viste le precedenti risoluzioni sulla Birmania del Parlamento europeo, segnatamente quelle in data 11 aprile 2002, 13 marzo 2003, 5 giugno 2003, 4 settembre 2003 e 11 marzo 2004;
vista la dichiarazione del presidente del quarto incontro Asia-Europa (ASEM IV) tenuto a Copenaghen il 23 e 24 settembre 2002;
vista la dichiarazione del terzo incontro del partenariato parlamentare Asia-Europa (ASEP III) tenuto a Hue il 25 e 26 marzo 2004;
vista l'adesione della Birmania all'ASEAN (Associazione Nazioni del Sud Est asiatico) e la presidenza birmana dell'ASEAN prevista nel 2006;
vista la dichiarazione del presidente della sesta riunione dei ministri degli esteri dell'ASEM, tenuta a Kildare il 17 e 18 aprile 2004;
vista la posizione comune del Consiglio 96/635/PESC del 28 ottobre 1996, definita dal Consiglio sulla base dell'articolo J.2 del trattato sull'Unione europea, relativa alla Birmania, così come rinnovata e ampliata dalla posizione comune del Consiglio 2003/297/PESC, del 28 aprile 2003, sulla Birmania;
visti i risultati delle discussioni alla riunione dei ministri degli esteri dell'Unione del 3 e 4 settembre 2004 a Gymnich;
visto il prossimo vertice ASEM V previsto l'8 e 9 ottobre 2004 a Hanoi;
a) considerato che il vertice ASEM V rientra nel processo ASEM che consente agli Stati membri dell'UE e ai paesi dell'Asia di costruire un partenariato Asia-Europa equiparato, basato sui tre pilastri del dialogo politico, economico e culturale;
b) considerate le informazioni secondo cui i dirigenti degli Stati ASEAN hanno ritenuto che la Birmania dovrebbe poter partecipare al vertice ASEM V;
c) considerato che il Consiglio per la pace e lo sviluppo (SPDC) non ha rispettato l'esito delle ultime elezioni tenute in Birmania nel 1990, quando la Lega nazionale per la democrazia (NLD) ha ottenuto l'82 per cento dei voti ma le è stato impedito di esercitare il suo mandato nonostante fosse legittimata a farlo;
d) considerato che il popolo birmano subisce gravi violazioni dei diritti dell'uomo, tra cui lavori forzati, persecuzione dei dissidenti, torture, arruolamento di bambini soldati, sevizie inflitte dalle truppe governative a donne e bambini delle minoranze etniche, nonché deportazioni coatte;
e) considerato che Aung San Suu Kyi resta agli arresti domiciliari senza accesso a collegamenti telefonici, che i visitatori devono chiedere il permesso al governo per incontrarla, che la NLD è esposta a continue intimidazioni e che la Convenzione nazionale non ha consentito un dibattito veramente aperto;
f) considerato che la liberazione di Aung San Suu Kyi e di altri dirigenti imprigionati della NLD costituisce una premessa essenziale per un dialogo effettivo con il regime;
g) considerato che in Birmania sono oltre un migliaio i detenuti politici ancora incarcerati e che il governo birmano continua a negare ai prigionieri un'adeguata assistenza medica durante la detenzione;
h) considerato che l'adesione di 10 nuovi Stati membri all'UE impone un


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allargamento dell'ASEM e che la Cambogia, il Laos e la Birmania hanno chiesto di diventare membri dell'ASEM;
i) considerato che il sesto incontro dei ministri degli esteri dell'ASEM, tenuto a Kildare nell'aprile 2004, ha stabilito chiare condizioni per l'adesione della Birmania all'ASEM, tra cui, come premesse minime: liberare Aung San Suu Kyi, autorizzare la NLD ad operare liberamente e avviare un autentico dialogo politico con i sostenitori della democrazia e i gruppi etnici in Birmania;
j) considerato che nessuna di tali condizioni è stata realizzata dal regime birmano;
k) considerato che la NLD ha richiesto nei confronti della Birmania sanzioni nel campo degli investimenti;
l) considerato che taluni Stati membri sono tuttora tra i principali investitori e partner commerciali della Birmania;
m) considerato che nel corso del loro incontro informale a St. Gerlach Castle il 3 settembre 2004 i ministri degli esteri dei 25 Stati membri dell'Unione europea hanno convenuto di autorizzare la partecipazione della Birmania al prossimo vertice ASEM, tuttavia a un livello inferiore a quello di capo di Stato o di governo;
n) considerato che il Consiglio ha deciso di adottare ulteriori misure nella sua riunione successiva, il prossimo 11 ottobre, se prima del vertice ASEM il governo birmano non avrà soddisfatto le tre condizioni seguenti: liberare Aung San Suu Kyi e gli altri dirigenti della NLD, autorizzare la NLD ad operare liberamente e invitare la NLD e gli altri partiti politici a partecipare liberamente alla Convenzione nazionale;
1) ritenuta inopportuna la decisione dei ministri degli esteri dell'UE di consentire la partecipazione della Birmania al vertice ASEM V e di differire l'adozione di ulteriori misure a un momento successivo a quello dello svolgimento dell'incontro;
2) ritenuto che tale decisione potrebbe lanciare al regime birmano il segnale che l'UE attribuisce una priorità inferiore alla liberazione di Aung San Suu Kyi e quindi potrebbe indurre il regime stesso a proseguire la dura repressione a danno della NLD e dei suoi dirigenti;
3) ribadito fermamente che la Birmania non dovrebbe partecipare al vertice ASEM V e che non deve diventare membro dell'ASEM fino a quando nel paese non saranno stati compiuti passi irreversibili verso la democrazia;
4) sottolineata la necessità dell'immediata liberazione e della piena libertà di movimento per Aung San Suu Kyi e gli altri dirigenti della NLD nonché per gli altri prigionieri politici incarcerati dall'SPDC;
5) ritenuto che tutte le sedi della NLD attualmente chiuse possano essere riaperte e ritenuto necessario che l'SPDC avvii immediatamente un dialogo autentico con la NLD e con i gruppi etnici in merito al ripristino della democrazia e al rispetto dei diritti dell'uomo, compresi i diritti delle minoranze etniche in Birmania;
6) ritenuto che l'SPDC debba rinunciare al suo potere assoluto, che debba essere pienamente rispettato l'esito delle ultime elezioni, che debbano essere modificate le procedure della Convenzione nazionale e che vada fissato un calendario per il completamento dei suoi lavori;

impegna il Governo:

ad attivarsi in sede europea affinché si giunga alla nomina di un inviato dell'UE con il compito di operare per conseguire la liberazione di Aung San Suu Kyi e la libertà d'azione per la NLD;
ad impegnarsi affinché la politica comune dell'UE in relazione alla Birmania sia immediatamente inasprita e, affinché oltre alle misure proposte dal Consiglio, siano proibite le importazioni di beni e servizi forniti da imprese di proprietà dell'esercito, di persone legate ai militari e


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di loro prestanome, nonché l'importazione di beni strategicamente rilevanti provenienti da settori economici in regime di monopolio, quali gemme e legname;
a porre in essere una campagna di sensibilizzazione volta a far sì che le agenzie di viaggio e gli operatori turistici indipendenti nell'UE blocchino la promozione e la vendita di viaggi turistici in Birmania;
a sollecitare gli Stati dell'ASEAN ad associarsi all'UE nell'inasprimento delle pressioni esercitate sull'SPDC affinché esso disponga l'immediata liberazione di Aung San Suu Kyi e degli altri dirigenti della NLD detenuti e a compiere i passi più efficaci per influenzare il regime birmano e indurlo a realizzare miglioramenti della situazione in Birmania;
a trasmettere la presente risoluzione al consiglio Europeo, alla commissione Europea, ai governi degli Stati membri dell'ASEAN e dell'ASEM, a Aung San Suu Kyi, alla LD, all'SPDC e al Segretario Generale delle Nazioni Unite.
(7-00472)
«Sereni, Spini, Cabras, Crucianelli, Melandri, Fumagalli, Folena, Ranieri, Calzolaio».