Allegato B
Seduta n. 483 del 1/7/2004


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ATTIVITĄ PRODUTTIVE

Interrogazione a risposta scritta:

BULGARELLI. - Al Ministro delle attività produttive, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che:
nel 1997, il Gruppo Distilleria Bertolino spa, proprietaria della più grande distilleria d'Europa a Partinico presentò un progetto per la realizzazione, in contrada Torre Inchiapparo (o Inchiapparo-Mirabile) nel comune di Mazara del Vallo, di un impianto industriale per la produzione d'alcol etilico che la legge italiana classifica in relazione ai gravi rischi ambientali, per molti versi analoghi a quelli di una raffineria, come «industria insalubre di prima classe»;
il progetto fu ammesso a godere delle agevolazioni previste dalla legge 488 del 1992 e quindi ai fondi stanziati in base alla graduatoria del 1997. A fronte di un investimento complessivo di 82 miliardi e 169 milioni il contributo in conto capitale era di 62 miliardi, e 212 milioni;
la realizzazione del nuovo impianto, era finalizzata alla delocalizzazione ed alla conseguente chiusura dello stabilimento di Partinico per la cui attività illecitamente inquinante, in seguito alle denunce e mobilitazioni dei cittadini, la rappresentante legale della ditta Bertolino, nel febbraio 1999, ha subìto una condanna passata in giudicato di 11 mesi di detenzione;
in data 15 maggio 1998 prot. n. 17292 la ditta presenta una prima richiesta di variante da zona agricola a zona industriale urbanistica nella contrada Inchiapparo-Mirabile. La Commissione edilizia comunale, in data 16 luglio 1998 esprime parere contrario essendo la prima ricca di falde acquifere mentre sono ancora disponibili aree industriali di progetto non utilizzate. L'ufficio del Genio Civile di Trapani ha posto l'attenzione sulla permeabilità della falda freatica, sulla irreversibilità dell'eventuale danno ambientale e della falda acquifera da cui attingono, per uso potabile, i comuni di Mazara del Vallo, Marsala e Petrosino, ed anche alcuni pozzi EAS. L'azienda «Distilleria Bertolino spa» ripropone la richiesta di ma la Commissione edilizia comunale, nella seduta del 17 novembre 1998, riconferma il parere contrario. Nel frattempo tutta la Città di Mazara del Vallo iniziò a manifestare grande preoccupazione a proposito della paventata allocazione della mega distilleria. Alcuni mazaresi costituirono il «Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo». Questo Comitato promosse una raccolta firme per l'indizione di un referendum per dire Si o No alla realizzazione della distilleria, in breve tempo vennero raccolte 4.016 con autentica notarile. Il referendum non si effettuò perché il Consiglio Comunale, con atto deliberativo n. 13/CC del 18 gennaio 1999, respinse la richiesta di variante urbanistica;
la ditta non si arrese, ripresentò il suo progetto all'Amministrazione Comunale di Campobello di Mazara, dove in un primo momento il Consiglio Comunale con atto n. 12 del 5 gennaio 2000 vota favorevolmente la richiesta di variante urbanistica proposta dalla stessa azienda di Partinico e successivamente con atto n. 04 del 18 gennaio 2001 ne delibera la revoca;
la Ditta Bertolino non demorde e tenta ancora di far valere le proprie richieste nella stessa area, già precedentemente oggetto di richiesta di variante urbanistica nella contrada denominata Inchiapparo-Mirabile o Torre-Inchiapparo, sulla quale il Consiglio Comunale aveva già espresso parere contrario. La procedura intrapresa questa volta dalla Distilleria Bertolino tenta di escludere la diretta competenza del Comune di Mazara del Vallo al rilascio dell'autorizzazione che verrebbe, al contrario, rilasciata dall'Assessore Regionale per il Territorio e l'Ambiente, anche come variante allo strumento urbanistico, sentiti i comuni interessati,


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e ciò in forza dell'articolo 7 della legge regionale 11 aprile 1981, n. 65, e successive modifiche ed integrazioni;
in data 14 febbraio 2002 la Distilleria Bertolino spa trasmette all'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Dipartimento Regionale dell'Urbanistica, Servizio III, un atto d'interpello chiedendo l'autorizzazione per l'allocazione in territorio del comune di Mazara del Vallo, di un impianto di distillazione destinato alla produzione di componente per gli idrocarburi verdi con la trasformazione di prodotti dell'agricoltura, in conformità alla previsione di cui alla legge n. 10/91 sulle energie pulite e rinnovabili;
le deduzioni predisposte dall'Amministrazione tese a dimostrare l'infondatezza e l'ingiustificazione della richiesta, regolarmente pervenute ai soggetti interessati in data 6 maggio 2002, non sortirono l'effetto dovuto, vale a dire interrompere la procedura prevista dall'articolo 7 della legge regionale n. 65/81 e successive modifiche ed integrazioni;
ad avviso dell'amministrazione comunale, della cittadinanza locale e dell'interrogante l'impianto in questione che la «Distilleria Bertolino» vorrebbe far sorgere a Marzara non ha i requisiti previsti per essere sito nell'area richiesta, infatti, tra l'altro:
l'impianto di distillazione proposto non è destinato a produrre alcuna energia da fonte rinnovabile ma a produrre industrialmente additivi per gli idrocarburi (alcol);
lo sfruttamento delle falde acquifere che, con l'emungimento di una quantità di acqua compresa tra 1.500 e 3.000 metri cubi al giorno per dieci mesi l'anno, comporterebbe un inevitabile depauperamento delle stesse falde acquifere esistenti, di primaria e vitale importanza per l'approvvigionamento idrico-potabile dei comuni di Mazara del Vallo, Marsala e Petrosino; falde acquifere che vanno preservate in maniera assoluta da ogni pericolo di inquinamento, anche in rapporto alla scarsa piovosità avvenuta negli ultimi decenni che porterebbe un inevitabile abbassamento delle falde acquifere con il conseguente aumento del tasso di salinità come è avvenuto di recente in vaste zone del marsalese;
l'area in questione è stata individuata, nell'ambito di una più vasta zona, con decreto del Ministero dell'Ambiente del 3 aprile 2000, ai sensi della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, come sito di importanza comunitaria (SIC), al fine di garantire il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, dell'habitat naturale per contribuire in modo significativo alla coerenza della rete ecologica «Natura», la cui tutela rappresenta un interesse fondamentale e impongono la conservazione dell'intero ecosistema per la presenza di specie rare e/o endemiche della flora e della fauna (di cui alcune di importanza prioritaria secondo la direttiva Habitat 92/43/CEE);
il Comune di Mazara del Vallo, in attuazione dell'articolo 13, comma 5, della legge regionale 22 dicembre 1999, n. 28, è stato permanentemente individuato come Comune ad economica prevalentemente turistica e città d'arte, giusto decreto n. 889/I/X del 30 maggio 2001 dell'Assessorato Commercio Cooperazione Artigianato e Pesca, Dipartimento Cooperazione Commercio Artigianato. L'Amministrazione già da tempo si è proiettata verso il potenziamento del turismo attraverso una serie di iniziative fra le quali rientrano la riqualificazione e valorizzazione del centro storico, l'accrescimento delle strutture turisticoricettive, il recupero di manufatti rurali (bagli e torri) in attuazione delle direttive provenienti da Agenda 2000 della Comunità Europea, il collegamento Mazara-Pantelleria e la realizzazione di quello che di qui a poco è destinato a diventare un forte richiamo internazionale, vale a dire il museo archeologico nell'ex Chiesa di S. Egidio, in fase di restauro, che dovrà contenere, insieme ad altri reperti, il «Satiro Danzante»;
secondo l'interrogante in presenza dell'impianto di produzione di energia


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elettrica, risulta oltremodo necessario che la suddetta ditta chiarisca:
l'incidenza percentuale dell'impianto di produzione di energia elettrica rispetto a quella dell'impianto di produzione di etanolo, mediante un approfondimento progettuale e la trasmissione di grafici in scala di rappresentazione adeguata;
i sistemi e le opere attraverso le quali intende cedere l'energia prodotta (cavidotto, sottostazione di cessione, eccetera);
i termini secondo cui detta cessione avverrà e se stessa sia già stata oggetto di accordi con l'Ente Gestore della Rete nazionale dell'energia prodotta;
grafici e planivolumetrico in scala adeguata dell'intero impianto, nei termini della valutazione d'incidenza;
il Giornale di Sicilia 13 maggio 2004 ha pubblicato un articolo sull'impianto contestato dove si riportano delle dichiarazioni del progettista del megaimpianto Francesco Bruno Rinaldo secondo il quale sarebbe stata raggiunta una riduzione drastica del fabbisogno d'acqua grazie ad una razionalizzazione delle risorse idriche, ma forti restano le perplessità sul progetto;
sempre in quell'articolo si riferiscono delle affermazioni del professore Giacomo Anselmo componente dell'unità di crisi del Comune secondo il quale «Il Ministero alle Attività Produttive in data lo scorso febbraio ha attivato la procedura per la revoca del finanziamento per la realizzazione dell'impianto» -:
se l'impatto di detto impianto sia compatibile con la direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, sui siti di importanza comunitaria (SIC);
quale sia la valutazione sul nuovo progetto a fonti rinnovabili e se possa funzionare anche in periodi di scarsa piovosità;
quale sia lo stato d'avanzamento per le procedure di finanziamento del Ministero delle Attività produttive dell'impianto in questione.
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