con cui ha inciso nella vicenda la criminalità organizzata -:
Risposta. - In merito a quanto indicato nell'interrogazione a cui si risponde, riguardante l'emergenza rifiuti in Campania, si rappresenta che, al fine di porre in essere tutte le misure necessarie per il superamento della situazione di emergenza in atto sul territorio campano, e stata emessa l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 marzo 2004, n. 3345.
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare cui si risponde, per la parte di competenza, si riferisce quanto comunicato dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano.
(n. 100 entro il 15 novembre 2003 nelle unità produttive di Milano e n. 40 entro il 30 novembre 2004 nella Funzione Logistica e Servizi Commerciali), su un organico complessivo, relativo a Milano, di 973 dipendenti.
Risposta. - In merito all'interrogazione a cui si risponde, Ferrovie dello Stato s.p.a. premette che presso la stazione di S. Maria La Bruna fermano i treni della società Metronapoli, effettuanti servizio metropolitano nella tratta Napoli-Campi Flegrei-Torre Annunziata centrale, con cadenza oraria nelle ore di maggior affluenza, e tre treni regionali di Trenitalia s.p.a..
tessuti, imballaggi, componenti elettronici); tali composti, che si sono dimostrati, in sede di laboratorio, cancerogeni, presentano tempi di degradazione molto lunghi, persistendo a lungo nell'ambiente anche dopo lo smaltimento, provocandone l'inquinamento e gravi ripercussioni nella catena alimentare;
Risposta. - I polibromodifenileteri (PBDE) sono una famiglia di composti, finora ampiamente utilizzati come ritardanti di fiamma per oggetti di varia natura.
sistema nervoso in via di sviluppo (analizzati mediante modelli animali), che prevedevano contatti con il gruppo di ricerca della Division of Neurobehavioural Toxicology, Medical Institute of Environmental Hygiene, Heinrich-Heine University, Dusseldorf, Germania, coordinatore del citato progetto comunitario. I dati attualmente disponibili sono contenuti in alcuni lavori, già pubblicati, ed in altri in corso di pubblicazione [Branchi I., Capone F., Alleva E., Costa L. G., (2003) «Polybrominated diphenyl ethers: neobehavioural effects following developmental exposure». Neurotoxicology 24:449-462. Branchi I., Alleva E., Costa L. G., (2002) «Effects of perinatal exposure to a polybrominated diphenyl ether (PBDE 99) on mouse neurobehavioural development». Neurotoxicology 23:375-384];
Risposta. - Le affermazioni contenute in premessa all'interrogazione sulle continue esercitazioni per la sperimentazione di armi ad uranio impoverito sono prive di qualsiasi fondamento.
periodicità su determinate aree addestrative e saranno integrati anche con altri di tipo atmosferico.
italiane (ad un miglio circa da Sestri Levante) perché «stiamo assistendo un sottomarino nucleare»;
Risposta. - Le notizie stampa sulla presenza di sommergibili nucleari della classe «Rubis» sono destituite di fondamento.
provvisto di un trasmettitore acustico, che ne agevola la localizzazione a fine corsa, in grado di funzionare per circa 15 giorni.
Risposta. - L'Italia e l'Unione europea, pur riconoscendo il diritto di Israele a prendere tutte le misure necessarie per proteggere la propria sicurezza e la vita dei propri cittadini, hanno sempre condannato gli omicidi mirati come una pratica contraria alla legalità internazionale. L'Italia e l'Unione europea hanno chiaramente condannato tutti gli attacchi terroristi condotti dall'organizzazione Hamas, che proprio su nostra iniziativa, durante il semestre di presidenza italiana dell'Unione europea è
stata inserita nella lista europea delle organizzazioni terroriste; nondimeno esse hanno confermato la loro condanna di queste azioni anche in occasione delle uccisioni dei leader di Hamas, Yassin e Rantisi.
richiedere a tutte le parti in causa una immediata cessazione di ogni atto di violenza.
Risposta. - In relazione al problema generale degli organici, va ricordato e sottolineato che nel nostro Paese, per effetto della denatalità, vi è una riduzione degli alunni iscritti alle scuole pari a circa 30.000 unità l'anno; e che, a fronte di tale riduzione, si è registrato un progressivo ridimensionamento degli organici dal 1985 in poi.
dei docenti alla diminuzione del numero degli allievi; a ridurre sprechi e inefficienze; ad ampliare ed innalzare il livello qualitativo del servizio scolastico. Questi interventi rappresentano pertanto una necessaria razionalizzazione di un sistema che prevede un rapporto alunni/docenti di un terzo inferiore ai parametri europei; rapporto che viene rivisto in misura contenutissima in quanto le riduzioni sono compensate in larga misura da incrementi finalizzati alle nuove esigenze. Va ribadito inoltre che tutti i risparmi derivanti dalla razionalizzazione degli organici, al lordo degli incrementi di organico dovuti alle nuove esigenze, sono destinati alla valorizzazione del personale della scuola.
nella sua qualità di Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, che hanno determinato una eccessiva concentrazione dei rifiuti nel comune predetto -:
Risposta. - In relazione all'interrogazione in argomento concernente la gestione dei rifiuti nel comune di Caivano, sulla base di quanto riferito dall'ufficio territoriale del Governo di Napoli, si fa presente che la problematica dello smaltimento dei rifiuti ha creato lo scorso anno un movimento di protesta molto incisivo e di estrazione composita. Le proteste hanno riguardato il termovalorizzatore da realizzare ad Acerra e gli impianti di CDR di Giuliano e Caivano, dove le ecoballe prodotte da tali impianti, venivano stoccate per la difficoltà di individuare altri siti ove trasferirle in attesa dell'entrata in funzione del termovalorizzatore.
in ordine alla legittimazione passiva dell'ente e/o ministero competente a farsi carico dei costi, spese e quant'altro necessario per mantenere gli esemplari animali in vita -:
Risposta. - In relazione all'interrogazione parlamentare in argomento, con la quale si richiede di adottare provvedimenti atti a porre fine all'assunta incertezza esistente sull'individuazione del soggetto tenuto a provvedere alle spese di mantenimento degli animali oggetto di confisca ex legge 150 del 1992, così come modificata dal decreto legislativo n. 275 del 2001, si rappresenta quanto segue.
Il provvedimento di cui al punto B rappresenta quello cui si è fatto ricorso in questi anni per sistemare gli esemplari confiscati.
italiana, unita alla lettera dell'articolo 4, comma 1 che addebita espressamente al confiscato le spese di mantenimento dell'esemplare, sembrano quindi legittimare una interpretazione secondo cui le spese relative al mantenimento dell'esemplare confiscato presso le strutture affidatarie possano essere poste a carico del soggetto destinatario del provvedimento di confisca.
Risposta. - La partecipazione del terzo settore al riparto dei fondi attribuiti dalla legge n. 285 del 1997 viene garantita dal dettato della legge e direttamente applicata dagli enti locali che decidono liberamente i criteri del coinvolgimento, criteri sui quali il ministero del lavoro e delle politiche sociali non può effettuare una diretta funzione di vigilanza e controllo.
Si ricorda, altresì, che il riconoscimento della funzione sociale svolta dagli oratori e dagli enti che svolgono attività similari è stata oggetto della recente legge 1o agosto 2003, n. 206. Infatti, l'articolo 1 della legge appena citata prevede, in conformità dei principi generali di cui al capo I della legge 8 novembre 2000, n. 328, e a quanto previsto dalla legge n. 285 del 1997 che lo Stato riconosce e incentiva la funzione educativa e sociale svolta nella comunità locale mediante le attività di oratorio o attività similari delle parrocchie. Sempre alla luce dell'autonomia attribuita alle Regioni, al comma 3 del citato articolo 1 si stabilisce che spetta alle stesse riconoscere, nell'ambito delle proprie competenze, il ruolo delle attività di oratorio e similari svolte dagli enti citati nell'articolo 1.
Risposta. - In merito all'interrogazione cui si risponde, Ferrovie dello Stato S.p.a. ha riferito che con il nuovo orario in vigore dal 14 dicembre 2003 è stata attuata la velocizzazione del collegamento effettuato con l'eurostar 9461 Vicenza-Verona-Roma e viceversa riducendone di circa 40 minuti il tempo di percorrenza ed anticipando l'arrivo a Roma in una fascia oraria più interessante per la clientela di riferimento (9.55 in luogo delle ore 10.55).
assorbire l'incremento di passeggeri registrato su questo treno a seguito dell'anticipo d'orario del treno regionale 11445.
Risposta. - In merito all'interrogazione a cui si risponde, concernente taluni disservizi nell'operatività dell'Ufficio periferico del Dipartimento per i trasporti terrestri e per i sistemi informativi e statistici di Verona, occorre premettere - ai fini di una compiuta disamina delle doglianze prospettate - che il citato ufficio, la cui pianta organica prevede 75 unità, espleta le proprie mansioni con 45 dipendenti (11 dei quali part-time) e quindi con il 60 per cento del personale necessario.
Né può mancarsi di sottolineare che il processo di «riqualificazione» - e quindi l'inquadramento nelle categorie superiori - di taluni dipendenti consentirà di destinare costoro all'espletamento di mansioni operative (in particolare gli esami per il conseguimento della patente di guida e le operazioni tecniche sui veicoli) con notevole vantaggio dell'utenza.
Risposta. - Si fa presente che le verifiche e prove di omologazione dei trattori agricoli e forestali a ruote sono descritti nell'articolo 291 del regolamento di attuazione del codice della strada. Il controllo in sede di omologazione del livello sonoro
all'orecchio del conducente è previsto al comma 2, punto 6, del citato articolo.
Risposta. - In relazione al problema generale degli organici, va ricordato e sottolineato che nel nostro Paese, per effetto della denatalità, vi è una riduzione degli alunni iscritti alle scuole pari a circa 30.000 unità l'anno; e che, a fronte di tale riduzione, si è registrato un progressivo ridimensionamento degli organici dal 1985 in poi.
che la legge finanziaria del 1998 aveva previsto la riduzione del 3 per cento della consistenza di dette dotazioni, rispetto a quella del 1997, da realizzare nell'anno 1999. Successivamente la legge finanziaria 2000 aveva previsto la riduzione di un ulteriore 1 per cento rispetto ai dipendenti in servizio al 31 dicembre 1999. Il risparmio derivante da tali riduzioni doveva essere destinato alla valorizzazione del personale della scuola. Il risparmio stimato, in effetti, è stato destinato come previsto, benché le riduzioni d'organico relative non fossero state realizzate. Ne è derivato un rilevante onere non previsto né coperto dalle suddette leggi finanziarie.
Nella regione Campania, in particolare, a fronte di una programmazione di riduzione di posti in organico di diritto di n. 1321 unità, vi è stato un incremento di n. 300 posti per la «Lingua» e anticipi legati alle nuove iscrizioni ai sensi della legge n. 53/03, e n. 220 posti per l'adeguamento dell'organico di diritto a quello di fatto. Su richiesta dell'Ufficio scolastico regionale sono stati assegnati, inoltre, ulteriori n. 80 posti. La riduzione di posti, quindi è stata notevolmente inferiore.
Risposta. - Nell'ordinanza ministeriale n. 39 del 1o aprile 2004, diramata con nota prot. n. 469 del 2 aprile 2004, concernente il conferimento degli incarichi di presidenza, erano state inserite le disposizioni relative alle riserve dei posti in favore delle categorie contemplate dalla legge n. 68 del 12 marzo 1999 in applicazione di quanto stabilito dalla circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica n. 2/2003 del 14 novembre 2003.
Trattandosi di una deroga ad un principio generale, non può che essere di stretta interpretazione.
con il testo modificato in conformità alle succitate osservazioni, registrata dalla Corte dei conti il 21 aprile 2004, elenco n. 91, registro 2, foglio n. 18, nella quale sono state espunte le disposizioni che prevedono la riserva dei posti ai sensi della citata legge n. 68/1999.
Risposta. - La cosiddetta carovana italiana di solidarietà con il popolo iracheno venne fermata al confine fra la Giordania e l'Iraq in quanto non aveva seguito le procedure stabilite per l'entrata in territorio iracheno. Questo ministero degli esteri non fu preventivamente avvertito dell'iniziativa; è stato informato della medesima solo quando la «carovana» era già stata respinta una prima volta alla frontiera.
osservanza delle procedure, ma anche per le esigenze di assicurare la sicurezza che gravavano sulle Autorità americane.
Risposta. - Al riguardo si conferma quanto più volte affermato in varie sedi ed in particolare che è intendimento del Governo, per vincere la sfida della modernizzazione e dell'integrazione in Europa, puntare sulla generalizzazione - fin dai primi anni di scolarità - dell'insegnamento della lingua inglese come lingua veicolare, strumento di comunicazione.
primaria e l'introduzione dello studio di una seconda lingua dell'Unione Europea nella scuola secondaria di primo grado.
Risposta. - L'interrogazione pone l'accento su una realtà ben conosciuta ed alla quale è ferma intenzione dell'amministrazione porre rimedio.
L'esiguità dell'organico del corpo forestale dello Stato a livello nazionale, generando una diffusa carenza di personale sul territorio, comporta un non ottimale svolgimento del servizio.
Risposta. - Con riferimento a quanto evidenziato nell'interrogazione si assicura, innanzi tutto, che rientra nei programmi prioritari dell'amministrazione ultimare le procedure di istituzione dei Comandi Provinciali nelle province di nuova istituzione ed in particolare in quella di Biella.
personale, allo stato, non consente di organizzare il comando provinciale di Biella con un contingente di personale tale da garantirgli la funzionalità minima in termini di efficacia ed efficienza dell'attività istituzionale.
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare cui si risponde, si fa presente quanto comunicato dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Foggia.
dal 1994, presso lo stesso stabilimento, sono prodotte anche tutte le targhe per ciclomotori;
Risposta. - In merito all'interrogazione in argomento, si fa presente che le nuove norme in materia di targhe di prova sono contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 2001, n. 214 (regolamento di semplificazione del procedimento di autorizzazione alla circolazione di prova dei veicoli), emanato sulla proposta, tra l'altro, dei Ministri dell'interno e dell'economia
e delle finanze e quindi confermato dai medesimi.
che garantisca insegnanti che possano favorire l'apprendimento del bambino in modo giusto ed equo senza che lo stesso sia costretto a cambiare continuamente supplente -:
Risposta. - Al riguardo si fa presente che il Governo appena insediato si è subito preoccupato di dettare nuove regole per consentire il regolare avvio dell'anno scolastico ed evitare la nomina di supplenti nelle more di assunzione degli aventi diritto.
il sito di stoccaggio costituisce una fonte di gravi rischi ambientali, di miasmi e di diffusione di insetti a ridosso dell'ospedale, della scuola e dell'abitato. I pazienti ricoverati in ospedale, gli alunni e i cittadini saranno costretti a vivere con finestre chiuse a causa delle esalazioni derivanti dai rifiuti;
Risposta. - A partire dal mese di marzo 2004 nel comune di Aversa si è venuta a creare una gravissima situazione di emergenza rifiuti a causa della chiusura dell'impianto di C.D.R. di S. Maria C.V. e di tutti i siti di trasferenza della zona.
Risposta. - In merito all'interrogazione cui si risponde, si rappresenta che la commissione
di cui all'articolo 5 del decreto ministeriale 15 maggio 1997 si è riunita il giorno 24 marzo 2004, mentre la precedente riunione è avvenuta il 20 novembre 2003.
agenti e subagenti con il prodursi di uno stato di conflittualità permanente -:
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare cui si risponde, nel quale si richiede l'intervento del Ministro del lavoro e degli affari sociali, per favorire il confronto fra le parti sociali affinché apprestino gli opportuni strumenti di natura contrattuale, al fine di consentire ai lavoratori con contratto di agenzia di ottenere la liquidazione di fine rapporto, anche in caso di loro recesso dal rapporto lavorativo, si fa presente, per la parte di competenza, quanto segue.
Risposta. - In relazione alla scottante questione del cosiddetto «lavoro nero», affrontata nell'atto parlamentare cui si risponde, si fa presente che l'amministrazione è particolarmente sensibile ed attenta a tale fenomeno, nella repressione del quale sono pienamente coinvolti gli organi ispettivi.
suddetto monitoraggio si attua sia su quei contesti aziendali in cui si sono verificati gli eventi dannosi che sulle posizioni dei lavoratori infortunati.
il nome esatto del suddetto controllo è «Indice di qualità e di soddisfazione»;
Risposta. - Al riguardo si fa presente che allo scopo di disporre di elementi di valutazione in merito a quanto rappresentato nell'atto parlamentare in esame si è provveduto ad interessare la concessionaria RAI la quale ha comunicato che la commissione istituita il 14 maggio 2003, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, del vigente contratto di servizio, con il compito di verificare il raggiungimento da parte della RAI degli obiettivi di qualità dell'offerta radiofonica e televisiva di cui ai commi 1 e 2 del citato articolo 2 del contratto di servizio, non ha ritenuto di rendere noti al momento i dati riguardanti gli indici di qualità e di soddisfazione raggiunti dai propri programmi.
la mancata consegna del Piano potrebbe costare all'Italia una sanzione da parte della Commissione Europea -:
Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in argomento concernente applicazione direttiva CEE 2003/87/CE «Emissions Trading» relativamente alla redazione del Piano Nazionale d'Allocazione, si riferisce quanto segue.
Risposta. - Ferrovie dello Stato S.p.a. ha riferito che, con il nuovo orario in vigore dal 14 dicembre 2003, la fermata del treno EN 235 Vienna-Roma alla stazione di Rovigo (ore 4.15) è stata soppressa. È da evidenziare che l'analisi dei dati di frequentazione, riferiti al 2003, ha fatto registrare un esiguo numero di passeggeri (5 viaggiatori/giorno) in salita alla stazione di Rovigo.
Risposta. - Al riguardo si ritiene opportuno rammentare che, a seguito della trasformazione dell'ente Poste Italiane in società per azioni, la gestione aziendale rientra nella competenza degli organi statutari della società.
problemi di natura telematica e in linea di massima rapidamente risolte.
Risposta. - Con l'interrogazione in argomento, sono state espresse preoccupazioni per il futuro di Palazzo Lupi nonché per i mobili e le suppellettili ivi custoditi.
all'amministrazione comunale di Bergamo per il museo storico cittadino.
Risposta. - In riferimento all'interrogazione cui si risponde, riguardante lo smaltimento di rifiuti speciali presso il termodisruttore Fenice nell'area industriale di Melfi, si riferisce quanto segue.
per circa sei mesi, ma a causa dei danni subiti sarà invece, costretto a fare rientro a Norfolk, in Virginia, per essere riparato;
Risposta. - Il sottomarino nucleare statunitense «Hartford» (classe Los Angeles) alle ore 11,55 locali del giorno 25 ottobre scorso 2003, uscendo dalla rada di La Maddalena per un problema tecnico di lieve entità, ha toccato il fondo nelle acque basse, a nord-ovest dell'isola delle Bisce.
clearance» e a fornire, altresì, un rapporto ufficiale sull'accaduto.
Difesa, l'area del Parco è suddivisa in tre zone terrestri e tre zone marine».
nello scalo di Bologna Interporto, a partire dal maggio 2004;
Risposta. - In merito all'interrogazione in esame, Ferrovie dello Stato s.p.a. ha riferito che lo scalo di Torino-Orbassano della divisione cargo di Trenitalia s.p.a. nasce con la vocazione quasi esclusiva di scalo di smistamento, ossia della scomposizione dei treni nei singoli vagoni o gruppi di vagoni aventi destinazioni diverse e della formazione di nuovi treni mediante la ricomposizione dei vagoni secondo diversi criteri, generalmente di destinazione, ma anche di tipologia di vagoni.
Per quanto riguarda in modo particolare le spedizioni estere si è registrato un aumento del 4 per cento per quelle in partenza ed un aumento del 13 per cento per quelle in arrivo, dimostrando che Torino-Orbassano si conferma un pilastro importante per il traffico con l'estero e non solo con il Piemonte.
dei ragazzi e una inaccettabile violazione del diritto allo studio.
Risposta. - Con riferimento all'atto parlamentare cui si risponde, si comunica che la questione proposta può ritenersi risolta positivamente.
la vicenda appare, al momento, di estrema gravità e occorre provvedere immediatamente alla ripresa delle procedure per l'attivazione dell'ufficio -:
Risposta. - Al riguardo si ritiene opportuno precisare che, a seguito della trasformazione dell'ente Poste Italiane in società per azioni, la gestione aziendale rientra nella competenza degli organi statutari della società.
nazionali per i piani di studio nella scuola di primo grado;
Risposta. - Al riguardo si fa presente che il decreto legislativo per la definizione delle norme generali sulla scuola dell'infanzia e sul primo ciclo di istruzione, approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 23 gennaio 2004 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 marzo 2004, comprende le «Indicazioni nazionali per i Piani personalizzati delle attività educative nella scuola dell'Infanzia e le indicazioni dei piani di studio nella scuola primaria e secondaria di primo grado», che, in quanto allegate al decreto medesimo, ne fanno parte integrante ed hanno piena efficacia con l'entrata in vigore dell'intero dispositivo.
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare cui si risponde, si riferisce quanto comunicato dalla Direzione provinciale del lavoro di Ascoli Piceno.
Per contro è stato concordato un incentivo economico pari a euro 34.000,00 pro capite, corrispondente a circa ventuno mensilità medie di retribuzione.
Risposta. - Le missioni all'estero delle delegazioni regionali, in quanto rientranti nell'attività di mero rilievo internazionale delle Regioni, devono essere comunicate, ai sensi dell'articolo 2 comma 2 del decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 1994, al Dipartimento affari regionali della Presidenza del Consiglio e, per conoscenza, al Ministero degli esteri. La stessa disciplina è prevista per le missioni dei comuni, delle province e delle città metropolitane, ai sensi dell'articolo 6 comma 7 della legge n. 131 del 2003 (cosiddetta legge «La Loggia»).
nel 2003 si sono verificate difficoltà rilevanti per il rilascio dei visti da parte dell'Ambasciata italiana a Minsk. Per i minori, i visti sono stati rilasciati in ritardo rispetto ai voli da tempo prenotati, con disagi e rischio di danno economico per le famiglie ospitanti. Ad alcuni interpreti, peraltro già conosciuti in regione, è stato negato il visto con motivazioni del tutto incomprensibili;
Risposta. - In relazione a quanto richiesto dall'interrogante, circa la necessità dell'apostilla sulla documentazione da presentare per il visto d'ingresso in Italia ai minori bielorussi, si esprimono le seguenti considerazioni.
dell'apostilla su migliaia di documenti potrà comportare per i richiedenti, ma anche per i competenti Uffici bielorussi, le cui strutture esigono un potenziamento.
aumenterà notevolmente, per la presenza dei turisti, la popolazione residente in quel territorio -:
Risposta. - Al riguardo si ritiene opportuno precisare che, a seguito della trasformazione dell'ente Poste Italiane in società per azioni, la gestione aziendale rientra nella competenza degli organi statutari della società.
sedicenti imprenditori stiano facendo, con grave danno per le ditte in regola;
Risposta. - Le questioni sollevate con l'atto di sindacato hanno già trovato una prima risposta presso questa Commissione in data 18 marzo 2004 in occasione di un precedente question time posto dallo stesso interrogante.
ai fini della copertura dei costi di organizzazione dei corsi tenuti presso le istituzioni scolastiche è stato previsto che, secondo quanto contenuto nell'articolo 208 del decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca venga assegnata una percentuale dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per le violazione del codice della strada;
Risposta. - Come già noto all'interrogante, il decreto legislativo n. 9 del 15 gennaio 2002, recante modifiche al codice della strada, contiene tra le altre innovazioni l'introduzione dell'obbligo del certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori, da conseguirsi previo superamento di uno specifico esame di idoneità. Alla prova di esame si accede dopo aver frequentato un apposito corso.
per la guida del ciclomotore a decorrere dal 1o luglio 2004.
Sono stati anche raccolti i dati delle strutture territoriali e i dati presentati dall'ANCMA, che ha curato la diffusione e l'attivazione del Progetto Sperimentale «Il Patentino», e dalla FMI, che ha realizzato i corsi con lo stesso progetto ma con la propria struttura organizzativa.
ministero interrogato la somma di euro 500.000,00 già ripartita e in fase di pagamento.
Risposta. - La disciplina legislativa degli Ordini e dei Collegi delle professioni sanitarie trova le proprie fonti nel D.Lgs. C.P.S. 13/9/1946 n. 233 e nel regolamento di esecuzione decreto del Presidente della Repubblica 5/4/1950 n. 221; l'autonomia di tali enti pubblici non economici deriva da un ordinamento normativo speciale, che attribuisce poteri e funzioni, allo scopo, fra l'altro, di regolare l'attività e il funzionamento degli organi decisionali. La conduzione dell'attività degli Ordini e Collegi non ha ricadute sulla finanza pubblica, in quanto il rispettivo bilancio viene alimentato esclusivamente dalle quote di iscrizione, versate dai professionisti sanitari.
L'articolo 27 del citato Decreto Presidenziale prevede l'elezione di un organismo interno, il collegio dei revisori dei conti, i cui componenti, tre effettivi e un supplente, sono scelti tra gli iscritti all'Albo, estranei, rispettivamente ai Consigli direttivi e centrali.
Risposta. - Si risponde all'interrogazione in argomento, sulla base degli elementi di esclusiva competenza del ministero della salute.
Nel settore dei campi elettromagnetici prodotti da sorgenti ad alta frequenza (ripetitori radiotelevisivi, stazioni radio base per la telefonia cellulare, apparecchiature radar), la stessa OMS ha precisato che «nessuna delle recenti revisioni della letteratura ha concluso che l'esposizione ai campi a radiofrequenza prodotti dai telefoni cellulari o dalle stazioni radio base provochi alcun effetto negativo sulla salute. Sono comunque state identificate alcune lacune nelle conoscenze che richiedono ulteriori ricerche per giungere a una migliore valutazione dei rischi. (...)».
comma 1, lettera d), sarà possibile realizzare una mappa delle fonti di emissione e monitorare costantemente l'intero territorio nazionale.
metri che all'interno di 250 metri dalla zona destinata a discarica sono, tra l'altro, presenti numerosi fabbricati adibiti a civili abitazioni e ricompresi non soltanto nel territorio del comune di Aversa ma anche nella giurisdizione del comune di Giugliano in Campania (Napoli), generando in sostanza un ulteriore pericolo, quanto meno potenziale, per le condizioni ambientali dell'intera area nonché per la salute dei cittadini -:
Risposta. - In riferimento a quanto indicato nell'atto di sindacato ispettivo in esame, sulla scorta di quanto comunicato dal comune di Aversa (CE), si fa presente quanto segue.
queste biglietterie quotidianamente fanno un discreto incasso;
Risposta. - In merito all'interrogazione in esame, Ferrovie dello Stato S.p.a. ha riferito che sulla tratta Caserta-Cancello-Napoli sono presenti le biglietterie di Maddaloni inferiore e di Acerra, mentre è chiusa quella di Cancello dove, comunque, è attivo un punto vendita di biglietti a fasce chilometriche presso l'edicola della stazione.
organi di polizia non hanno consentito di confermare la circostanza.
Risposta. - In merito all'interrogazione in esame, Ferrovie dello Stato S.p.a. ha riferito che la sospensione delle visite al museo ferroviario nazionale di Pietrarsa fu disposta a causa di un violento nubifragio abbattutosi su Napoli tra il 14 ed il 15 settembre 2001, il quale causò ingenti danni ai locali dell'infrastruttura in questione.
In data 15 ottobre 2003 è stato affidato l'incarico alla società Itinea s.r.l. per i lavori sopraindicati, la cui durata contrattuale è fissata in 200 giorni.
preannunciato dalla Direzione dell'azienda ACI informatica S.p.A.;
Risposta. - La questione sollevata dall'interrogante trae origine dalla trasformazione societaria avvenuta in ACI ITALIA nel 1997, con la conseguente creazione di una società nuova, la ACI 116, oggi ACI GLOBAL, giuridicamente autonoma rispetto alla prima e con una gestione separata del proprio personale.
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare, cui si risponde si fa presente quanto riferito dalla Direzione provinciale del lavoro di Treviso.
Allo stato attuale, l'autorità giudiziaria ha definito il procedimento in esame per cinque indagati, mediante il rito speciale del patteggiamento ed ha disposto il rinvio a giudizio per altri tre indagati, con udienza fissata al 20 ottobre 2004.
Risposta. - In riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, riguardante l'installazione di tralicci dell'Enel nel sito di importanza comunitaria, SIC «Colli Euganei» cod. IT 3260019, si è appreso che a seguito di un incontro tra il Presidente del Consiglio Regionale e il Presidente della Commissione Ambiente con l'Amministratore delegato ed il Vicepresidente dell'Enel, è derivata la disponibilità dell'Enel a ricercare, per la parte di elettrodotto che attraversa i Colli Euganei, una soluzione diversa da quella aerea, a condizione che la stessa garantisca l'erogazione del servizio.
della scuola, degli operatori socio-familiari e delle famiglie e nei casi previsti dal PEI venga ottenuta la nomina di assistenti per l'autonomia e la comunicazione;
Risposta. - La questione riguardante il pieno inserimento nella scuola di tutti gli allievi portatori di handicap, e non soltanto quelli della scuola dell'infanzia, è alla particolare attenzione dell'amministrazione scolastica che non ha mancato di attivare ogni iniziativa per realizzare appieno detta integrazione.
di ottimizzare le risorse assegnate ed evitare sottoutilizzi e sprechi;
Nell'anno finanziario 2003, in linea con le disposizioni contenute nella legge n. 53 del 28 marzo 2003 recante «delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale», che pone particolare attenzione all'integrazione delle persone in situazione di handicap e garantisce loro adeguati interventi, sono proseguite le azioni volte al potenziamento ed alla qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica, con particolare, attenzione agli alunni con handicap sensoriale. La somma prevista a tal fine, pari a euro 3.714.343,00 per detto anno finanziario, è stata ripartita tra le varie direzioni regionali le quali, a loro volta, sulla base delle indicazioni fornite del 16 luglio 2003 n. 60, hanno provveduto a ripartire il 90 per cento della somma assegnata tra le istituzioni scolastiche, in relazione al numero degli allievi disabili iscritti ed utilizzare il restante 10 per cento per programmare interventi compensativi per esigenze in fase di accoglienza o situazioni di particolare gravità e per sviluppare la struttura a rete tra scuole per favorire la qualificazione e l'ampliamento dell'offerta di integrazione scolastica.
associazioni, del coordinamento interregionale del settore istruzione e servizi sociali, dirigenti tecnici, dirigenti scolastici, sono stati chiamati tutti a formulare delle proposte, concernenti le strutture territoriali di supporto all'integrazione scolastica e le modalità di realizzazione delle relazioni interistituzionali, al fine di eliminare sovrapposizioni e di fornire un supporto più efficiente alle istituzioni scolastiche.
quantità di rifiuti ammassata sulle strade che costituisce un pericolo per la salute pubblica;
Risposta. - In merito a quanto indicato nell'interrogazione in esame, riguardante l'emergenza rifiuti in Campania, si rappresenta che, al fine di porre in essere tutte le misure necessarie per il superamento della situazione di emergenza in atto sul territorio campano, è stata emessa l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 30 marzo 2004, n. 3345.
LEZZA, SARO, PARODI, SANZA, TARDITI, COSENTINO, TESTONI, TARANTINO e ORSINI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
Risposta. - In seguito agli episodi di violenza interetnica ed agli attacchi alla comunità internazionale del 17, 18 e 19 marzo 2004, l'Italia ha contribuito al rafforzamento tempestivo della KFOR trasferendo circa 700 uomini, che si sono aggiunti ai 2.500 già presenti. Il contingente militare di stanza in Kossovo è da tempo impegnato in particolare nella tutela delle comunità minoritarie ed assicura tra l'altro la sorveglianza delle enclavi serbe, ivi compresi, ove possibile, gli edifici di culto ed il patrimonio artistico-culturale.
Provvisoria di Autogoverno nella Provincia. Tali Gruppi, come dichiarato dal Segretario Generale Aggiunto per le Operazioni di Pace, Guehenno, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite lo scorso 13 aprile, avranno il compito di effettuare una prima stima dei danni ai fini della ricostruzione e studieranno tutte le misure necessarie per rafforzare la protezione del patrimonio culturale in Kossovo.
della «Sacelit» l'indennizzo complessivo di oltre trecento milioni di lire -:
Risposta. - In ordine al suindicato atto parlamentare, per la parte di competenza, si fa presente quanto comunicato dalla regione siciliana.
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare cui si risponde, per la parte di competenza, si riferisce quanto comunicato dalla Direzione provinciale del lavoro di Modena.
Contestualmente all'accordo di mobilità, l'azienda suddetta ha confermato che lo stabilimento di Albereto rimane strategico per la produzione di «pasta fresca» e, in tal senso, è stato predisposto un piano di investimenti.
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare cui si risponde, per la parte di competenza, si riferisce quanto comunicato dalla Direzione provinciale del lavoro di Taranto.
un consistente reimpiego dei lavoratori attualmente in cassa integrazione straordinaria.
Risposta. - Con riferimento all'atto parlamentare cui si risponde si comunica quanto riferito dall'assessorato alle politiche sociali della provincia autonoma di Trento.
sempre secondo notizie provenienti da ambienti sindacali si apprende che la suddetta procedura di licenziamento è «ingiustificata» perché il lavoro sarà riacquisito direttamente dalla «Bmg Ricordi», che tre anni fa lo cedette alla «Ocè» assieme ai dipendenti, che, quindi, gestendo nuovamente il lavoro, potrebbe riprendersi anche i dipendenti -:
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare cui si risponde, si fa presente quanto comunicato dalla Direzione provinciale del lavoro di Milano.
Risposta. - Dagli accertamenti effettuati dalla Direzione provinciale del lavoro di
Perugia risulta che la società «ELLE ERRE s.r.l.», con sede in Marsciano (Perugia), è stata sciolta e posta in liquidazione dall'Assemblea straordinaria dei soci del 6 febbraio 2004 con contestuale nomina del liquidatore nella persona della dottoressa Merlini Orietta.
Risposta. - In relazione all'atto parlamentare cui si risponde si comunica quanto riferito dalla Direzione Provinciale del lavoro di Cremona.
esplicheranno la propria efficacia giuridica entro il giugno 2004 per la prima società, ed entro l'ottobre 2004 per la seconda.
Risposta. - In ordine all'atto parlamentare cui si risponde, per la parte di competenza, si riferisce quanto comunicato dalla Direzione provinciale del lavoro di Milano.
Nel comunicato congiunto delle citate società, i rappresentanti delle parti hanno sottolineato che gli accordi sottoscritti hanno come obiettivo primario il rilancio dei marchi.
Risposta. - Con riferimento all'atto parlamentare cui si risponde, si comunica quanto riferito dalla Direzione provinciale di L'Aquila.
nazionali per portare all'attenzione della presidenza del Consiglio dei ministri il caso dell'annuncio della Flextronics di non avere la liquidità finanziaria per pagare il trattamento di fine rapporto ai circa 500 lavoratori usciti dalla multinazionale lo scorso 23 febbraio; disattendendo così gli impegni assunti con la Presidenza del Consiglio;
Risposta. - Si comunicano le risultanze degli accertamenti effettuati dalla Direzione provinciale del lavoro di L'Aquila.
Risposta. - Si riferisce quanto comunicato dalla Direzione provinciale del lavoro di Livorno.
Il 12 novembre 2003, il giudice di Livorno, delegato ai fallimenti, ha decretato il fallimento della società COSMOS, con contestuale nomina del curatore fallimentare.
Risposta. - In risposta al quesito posto dall'interrogante, relativamente alle motivazioni di una presunta assenza di un rappresentante italiano alla riunione svoltasi presso la Rappresentanza USA alle Nazioni Unite, si precisa che la presenza italiana è stata assicurata da un funzionario della carriera diplomatica in servizio presso il Consolato Generale d'Italia a New York e distaccato, per esigenze di servizio inerenti al semestre di Presidenza dell'Unione Europea, alla Rappresentanza Permanente d'Italia alle Nazioni Unite.
possono essere reperite sul sito del Ministero www.euitalia2003.it.
se non ritenga sia opportuno partecipare con i finanziamenti destinati ai parchi e alla tutela ambientale alle spese di interramento dell'elettrodotto.
Risposta. - In riferimento all'interrogazione parlamentare in esame riguardante l'installazione di tralicci dell'Enel nel sito di importanza comunitaria, SIC «Colli Euganei» cod. IT 3260019, si è appreso che a seguito di un incontro tra il Presidente del Consiglio Regionale e il Presidente della Commissione Ambiente con l'Amministratore Delegato ed il Vicepresidente dell'Enel, è derivata la disponibilità dell'Enel a ricercare, per la parte di elettrodotto che attraversa i Colli Euganei, una soluzione diversa da quella aerea, a condizione che la stessa garantisca l'erogazione del servizio.
Risposta. - In seguito agli episodi di violenza interetnica ed agli attacchi alla
comunità internazionale del 17, 18 e 19 marzo scorsi, l'Italia ha contribuito al rafforzamento tempestivo della KFOR trasferendo circa 700 uomini, che si sono aggiunti ai 2.500 già presenti. Il contingente militare di stanza in Kossovo è da tempo impegnato in particolare nella tutela delle comunità minoritarie ed assicura tra l'altro la sorveglianza delle enclavi serbe, ivi compresi, ove possibile, gli edifici di culto ed il patrimonio artistico-culturale.
aprile a Ginevra, un testo di risoluzione sulla lotta all'intolleranza religiosa.
la gestione dei rifiuti nella regione Campania ha determinato ancora una volta gravi situazioni di allarme sociale, ambientale e contrasti istituzionali;
molte città versano in condizioni di estrema pericolosità igienico-sanitaria a causa dell'enorme quantità di rifiuti ancora ammassata nelle strade;
da settimane si susseguono incontri tra i vari organi incaricati di risolvere il problema ma sino ad oggi con scarsi risultati, mentre la tensione e la preoccupazione cresce tra la popolazione, ancora una volta costretta a subire le gravi conseguenze di questa situazione;
tale problema sta incidendo in maniera negativa sulla vita quotidiana dei cittadini, sull'intero sistema economico e sulla fiducia nelle istituzioni;
si è radicato il fondato timore di una possibile recrudescenza di fenomeni criminali legati alla presenza dl organizzazioni camorristiche e delle cosiddette ecomafie che proprio nel settore del rifiuti da tempo esercitano proficue attività delinquenziali, come dimostrano le numerose inchieste giudiziarie avviate dalla magistratura e le gravi contaminazioni del suolo e dei prodotti agricoli emerse nel corso dei controlli finora effettuati;
risulta allo stesso tempo inverosimile e paradossale il fatto che l'azione esercitata fino ad oggi dalle diverse amministrazioni regionali, provinciali e comunali, e dagli stessi Commissari di Governo, sia riuscita solamente a prevedere, ma non ancora a realizzare, il passaggio ad un moderno sistema di gestione fondato sulla raccolta differenziata, il recupero, il riciclo ed il trattamento dei rifiuti in condizioni di sicurezza;
i contrasti, le resistenze e le lentezze, anche di natura politica, con cui ha proceduto l'attuazione del previsti programmi di innovazione stanno comportando un costo troppo alto in termini economici, ambientali e sociali per le intere comunità locali, dove permane una situazione di precarietà e di crisi quasi perenne;
la drammaticità della situazione impone a questo punto della vicenda un intervento straordinario da parte del Governo a supporto dell'azione svolta dal Commissario di Governo, dalla regione, dalle province e dai comuni;
quali siano, a giudizio del Governo, le ragioni che hanno determinato da anni l'irrisolutezza della «questione rifiuti» nella regione Campania;
di quali informazioni il Ministro dell'interno disponga in ordine alle modalità
quali interventi urgenti e risolutivi, e quali risorse il Governo intenda assicurare, al fine di sanare una volta per tutte il problema dei rifiuti in Campania riportando alla normalità la drammatica situazione esistente, oramai divenuta talmente insostenibile da impedire il normale svolgimento delle quotidiane attività da parte dei cittadini.
(4-09622)
L'ordinanza non prevede quale unico rimedio all'emergenza rifiuti lo smaltimento di questi verso impianti ubicati in altre regioni, misura per altro del tutto provvisoria ed eccezionale e che necessita della previa intesa dei presidenti delle regioni coinvolte, ma ulteriori rimedi che consentano al Commissario delegato di fronteggiare il problema e risolverlo, si spera, nel breve periodo.
Tra i rimedi essenziali è necessario continuare, in materia di raccolta differenziata, gli sforzi per ottenere maggiori risultati, dato che nel territorio regionale si è ancora a percentuali al di sotto del 10 per cento. Ciò, potrà avvenire tramite uno specifico programma dove siano coinvolti anche gli organi tecnici del ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
Inoltre, tra gli altri rimedi indicati dall'ordinanza va segnalata la possibilità per il commissario delegato di prorogare, se ritenuto necessario, l'esercizio delle discariche attive e l'eventuale riapertura di quelle non più in esercizio, nonché l'individuazione e la conseguente utilizzazione, su base provinciale, di ulteriori siti idonei allo stoccaggio di rifiuti.
In ogni caso, la soluzione dei problemi non potrà essere risolta sino all'attivazione degli impianti di termovalorizzazione: il persistere dello stato di emergenza è, infatti, da imputarsi, soprattutto, alla mancata realizzazione di questi, mancanza dovuta, in particolar modo, all'ostilità mostrata dalla popolazione alla loro costruzione a causa di una non corretta informazione, anche strumentale, in merito ai pericoli che questi rappresenterebbero.
L'ordinanza citata ha, inoltre, assegnato al commissario delegato l'importo di 15 milioni di euro per le finalità previste dall'ordinanza medesima, oltre all'importo di 500.000 euro per il funzionamento della struttura commissariale.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
la multinazionale Pfizer ha acquistato l'azienda Pharmacia;
la Pfizer ha manifestato al sindacato la convinzione che alla Pharmacia ci siano esuberanze manifatturiere;
la Pfizer si riserva di disperdere il centro di ricerca di Nerviano, appropriandosi dei marchi più prestigiosi -:
quali azioni i Ministri interessati intendano porre in essere per salvaguardare il patrimonio scientifico e occupazionale rappresentato dalla Pharmacia;
se non ritengano necessario e urgente convocare le parti per scongiurare i rischi connessi alla vicenda Pharmacia.
(4-08022)
In data 1o settembre 2003, la società Pharmacia Italia spa ha avviato la procedura di mobilità, riguardante complessivamente 140 lavoratori strutturalmente eccedenti
Il 25 novembre 2003 è stato sottoscritto, presso l'Agenzia Regionale per il Lavoro della Lombardia, un accordo ai sensi dell'articolo 4, della legge n. 223 del 1991, a chiusura della citata procedura di riduzione del personale.
Il 17 febbraio 2004 la suddetta società ha avviato due ulteriori procedure di mobilità, riguardanti rispettivamente 38 lavoratori e 55 lavoratori, ed entrambe le procedure si sono concluse con un accordo sindacale.
Da ultimo, la suindicata Direzione Provinciale del Lavoro riferisce che un rappresentante dell'Assolombarda, associazione cui aderisce la società Pharmacia, ha comunicato che è stata ufficializzata la cessione del centro ricerche di Nervino alla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, che costituirà una apposita società, nella quale confluiranno gli attuali dipendenti del centro ricerche.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
la stazione delle Ferrovie dello Stato di Santa Maria la Bruna (Napoli) appare, al momento, inadeguata alla dimensione ed all'importanza non solo demografica ma soprattutto economica di tutti i comuni limitrofi serviti dalla suddetta fermata -:
se non si ritenga necessario ed urgente, nell'ambito delle proprie competenze, provvedere ad adottare le opportune iniziative affinché sia conferita un'adeguata ristrutturazione e ad un ammodernamento confacente delle strutture della stazione di Santa Maria la Bruna allo scopo di rendere più agevoli e funzionali le comunicazioni e favorendo, al tempo stesso, una più rapida ripresa economica dell'area interessata.
(4-08738)
In relazione alla richiesta di potenziamento della stazione citata, Ferrovie dello Stato s.p.a. ha riferito che la frequentazione media feriale si attesta su circa 30 viaggiatori al giorno che non giustificano, attualmente, eventuali interventi di potenziamento.
Tuttavia, rete ferroviaria italiana s.p.a. ha programmato interventi di manutenzione ordinaria dei locali aperti al pubblico e diserbatura dei binari.
Sono stati pianificati, inoltre, per il corrente anno, i lavori di rifacimento della pavimentazione del marciapiede antistante il fabbricato viaggiatori.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
l'organizzazione no-profit «Environmental Working Group» ha condotto una ricerca negli Stati Uniti sulla presenza di sostanze tossiche nel sangue materno; secondo i dati emersi, il 100 per cento delle donne esaminate presenta livelli preoccupanti di contaminazione di polibromodifenileteri (PBDE); un'analoga ricerca è stata condotta dall'università del Texas con i medesimi risultati;
i polibromodifenileteri sono composti che ritardano la combustione e che pertanto vengono impiegati nella produzione di oggetti di più varia natura (mobili,
particelle di PBDE sono presenti ovunque, anche nell'aria, a causa dello smaltimento dei prodotti che lo contengono; tale composto è liposolubile e tende ad accumularsi nei tessuti e, come per le diossine, lo stato adiposo funziona da «serbatoio»; i PBDE vengono quindi assorbiti dal nostro corpo che ne conserva le proprietà tossiche che vengono trasmesse al feto delle donne in gravidanza;
i rischi non riguardano soltanto le donne incinte; i ritardanti di fiamma, infatti, sono presenti anche nelle polveri di ambienti chiusi dove si trovano vari prodotti che contengono i PBDE come additivi; per questo motivo fino ad oggi le più alte concentrazioni di PBDE si sono riscontrate nel sangue di operai di impianti di riciclaggio di componenti elettronici o di impiegati che passano molte ore al computer;
in Europa sono state recentemente approvate due direttive del Parlamento europeo e del Consiglio d'Europa riguardanti le nuove apparecchiature elettriche ed elettroniche che a partire dal 2006 (direttiva 2002/95) non potranno più contenere sostanze inquinanti come i PBDE; nella direttiva 2002/96 sono invece fissati i termini per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle stesse apparecchiature, al fine di ridurre l'inquinamento ambientale e i relativi rischi per l'uomo;
in Italia, tuttavia, solo da un paio di anni sono state avviate ricerche sul PBDE i cui dati non sono tuttavia disponibili; in particolare, a quanto risulta all'interrogante, non esistono studi esaurienti sulla pericolosità dei PBDE sul lungo periodo -:
se siano state svolte nel nostro paese indagini sugli effetti dei PBDE e a quali risultati esse siano giunte;
se sia stato predisposto - o sia allo studio - un piano per lo smaltimento dei rifiuti contenenti PBDE, come stabilito dalla direttiva europea 2002/96.
(4-07883)
Gli individui più significativi della famiglia sono il pentabromo-DE, l'ottabromo-DE e il decabromo-DE. Le caratteristiche tossicologiche ed ecotossicologiche di tali sostanze sono ben note a livello internazionale e sono state oggetto di numerose valutazioni, finalizzate all'individuazione delle misure di riduzione del rischio più appropriate.
A tale scopo, le tre sostanze sopra indicate sono state anche selezionate come sostanze prioritarie nell'ambito dell'applicazione del regolamento 93/793/CE sulla valutazione e gestione del rischio delle sostanze chimiche esistenti.
Per l'ottabromo-DE e il pentabromo-DE sono già state adottate severe misure restrittive con la Direttiva 2003/11/CE, recepita in Italia con il decreto ministeriale 17 aprile 2003.
Le restrizioni, in vigore a partire dal 15 agosto 2004, prevedono sostanzialmente il divieto di immissione sul mercato e di utilizzazione come ritardanti di fiamma. Per quanto riguarda il decabromo-DE, la valutazione del rischio non è ancora conclusa, in attesa del completamento di alcuni studi ecotossicologici; è prevedibile che, anche per detta sostanza, verranno adottate misure di riduzione del rischio.
L'istituto superiore di sanità (ISS) partecipa da tempo a ricerche nelle quali sono state analizzate queste sostanze. In particolare si segnalano:
il progetto finanziato dall'Unione europea, denominato «Development neurotoxicity of polibrominated diphenyl etherse: mechanisms and effects», iniziato nel 2000 e attualmente in fase conclusiva. Tale progetto si inserisce in un filone di ricerca dell'ISS iniziato alla fine degli anni ottanta, sugli effetti teratologico-comportamentali di agenti tossici potenzialmente nocivi per il
il progetto di ricerca «Laguna veneta - Scenari di rischio per la salute umana associati alla introduzione e alla presenza di microinquinanti chimici ad alto potenziale tossico», nel quale sono stati rilevati microinquinanti organici e inorganici nel latte materno nelle aree geografiche di Venezia e di Roma. In entrambi i casi sono stati rilevati livelli di PBDE in quantità pari a circa due ordini di grandezza inferiori a quelle dei Policlorobifenili (PCB) riscontrati negli stessi campioni di latte. In merito a detti PBDE, si rileva che i dati, disponibili nella letteratura scientifica, sono ancora limitati, e vi è, pertanto, una difficoltà nella valutazione dei livelli dei singoli congeneri e/o dei valori cumulativi.
Il Sottosegretario di Stato per la salute: Cesare Cursi.
secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa in data 23 febbraio 2004, un marinaio facente parte del reparto interforze in servizio presso il poligono di Salto di Quirra, in Sardegna, sarebbe deceduto il 23 giugno 2003 in seguito a leucemia, malattia la cui causa potrebbe essere messa in relazione con la contaminazione da uranio impoverito;
come è noto, nei poligoni militari si svolgono continue esercitazioni per la sperimentazione di armi ad uranio impoverito e nel villaggio di Quirra, in prossimità del poligono presso il quale prestava servizio il militare deceduto, si è verificato negli ultimi anni un numero abnorme di casi di leucemie -:
se risponda al vero quanto riportato dalle agenzie di stampa e denunciato dal presidente dell'Anavafaf, Falco Accame, riguardo la morte del militare in servizio presso il poligono di Salto di Quirra;
se non si ritenga urgente, in considerazione dei molti casi di leucemia riscontrati nella zona di Quirra sia tra i militari che tra la popolazione civile, avviare un'inchiesta per accertare quali procedure di sicurezza a tutela della salute pubblica siano adottate nel corso delle esercitazioni.
(4-09057)
Come comunicato in precedenti atti di sindacato ispettivo, nei poligoni italiani non è previsto, né autorizzato, l'impiego di munizionamento «speciale», nel cui ambito è compreso quello all'uranio impoverito.
La difesa pone grande attenzione su tale tematica e si è impegnata nella ricerca di verità scientifiche in tutte le direzioni e con massima determinazione.
Sino ad ora le indagini effettuate e gli studi condotti, sia in ambito nazionale che internazionale, non hanno dimostrato scientificamente l'esistenza di un nesso di causalità tra l'utilizzo di munizionamento contenente uranio impoverito - peraltro mai usato dalle forze armate italiane - e le patologie riscontrate nei militari.
Nella ricerca di verità scientifiche, sono stati aumentati i controlli eseguiti con
Ogni attività da svolgere viene preventivamente valutata ed autorizzata solo dopo un esame dell'impatto ambientale e previa consultazione del comitato misto paritetico costituito presso la regione Sardegna, ai sensi della legge n. 898 del 1976.
Inoltre, qualsiasi attività esercitativa svolta in poligono è soggetta ad una rigorosa applicazione di specifiche norme tese a verificare il rispetto degli aspetti di sicurezza e di impatto ambientale.
Si segnala inoltre anche lo studio di monitoraggio ambientale tuttora in corso, che lo Stato Maggiore della Difesa ha commissionato al professor Riccobono dell'università di Siena, specificatamente per l'area del poligono interforze di Salto di Quirra.
Si auspica che i dati ancora in corso di elaborazione possano contribuire all'acquisizione di conoscenze scientifiche sul delicato argomento.
Per quanto concerne l'insorgenza delle patologie cui fa cenno l'interrogante, si precisa che accogliendo le raccomandazioni contenute nella relazione finale della commissione tecnico-scientifica ministeriale (c.d. commissione Mandelli, ha approvato un complesso progetto di ricerca e sviluppo in forma di studio prospettico seriale sulle unità militari attualmente operanti nel teatro iracheno.
Il protocollo di una simile ricerca, mai prima messo in atto a livello mondiale, è il risultato di un ponderato lavoro di revisione scientifica promosso dal professor Franco Mandelli congiuntamente alla sanità militare e vedrà la partecipazione di istituzioni nazionali di rilievo internazionale.
Con questo studio, denominato Signum - studio sull'impatto genotossico nelle unità militari - finanziato mediante un emendamento al decreto-legge n. 9 del 2004, convertito nella legge n. 68 del 2004, potranno essere identificati eventuali nessi di casualità o concasualità esistenti fra fattori genotossici eventualmente presenti nelle aree di operazioni e patologie degenerative.
Si deve, infine, rimarcare come tale studio, attualmente in fase di avvio, prenda in esame non solo l'eventuale impatto genotossico dell'uranio impoverito, ma anche molti fattori di pericolo, capaci di lasciare un segno anche indiretto della loro esistenza ed azione, mediante campionamento ed analisi incrociate su diverse matrici biologiche (urina, sangue e capelli).
È evidente come, sulla base delle indicazioni risultanti da detto studio potranno essere tratti utili indirizzi per meglio comprendere, ed eventualmente gestire, le problematiche sanitarie ipotizzate.
In conclusione, si sta lavorando per acquisire ulteriori elementi di certezza sulla questione e si intende fermamente procedere sino alla determinazione di conoscenze scientifiche che consentano di comprendere il fenomeno nei suoi aspetti eziologici, diagnostici e profilattici.
Il Ministro della difesa: Antonio Martino.
secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giornale 10 marzo 2004, a sud del golfo di la Spezia sarebbero in corso delle esercitazioni militari cui parteciperebbero unità navali di varia nazionalità;
secondo l'articolista del giornale numerosi elementi indiziari, tra cui una conversazione tra la nave francese «Sabre» e dei pescherecci italiani farebbero pensare che nell'ambito di queste esercitazioni un sommergibile nucleare francese abbia «perso» un siluro;
la conversazione di cui sopra, andata in onda sul canale 16 delle frequenze riservate alla navigazione, conterrebbe un'intimidazione da parte della nave francese ai pescherecci a non calare le reti e ad allontanarsi dalla zona in piene acque
inoltre Il Giornale scrive che oggi 10 marzo è imminente nella zona l'arrivo di una nave specializzata in ricerca e recupero di materiali sott'acqua;
l'oggetto smarrito sarebbe secondo le indiscrezioni negli ambienti militari, infatti un preziosissimo missile in dotazione ad un sottomarino classe «Rubis» che in sé costituirebbe una summa di preziose informazioni militari -:
se non ritenga che, qualora le notizie riportate dovessero rivelarsi fondate, l'incidente in oggetto costituisca motivo di grave preoccupazione per il traffico che attraversa un paese teoricamente denuclearizzato come il nostro; se corrisponda al vero che le navi francesi stiano cercando nelle acque territoriali un siluro disperso, se il siluro sia caricato con testata nucleare per cui è progettato, come si giustifichi che esercitazioni di questa natura siano effettuate a ridosso della costa italiana, in acque territoriali molto frequentate e fuori dai tracciati previsti, senza che vi sia alcuna informativa preventiva.
(4-09313)
Nel periodo antecedente la data del 10 marzo, nelle acque del mar Ligure, non si è registrata la presenza di sottomarini francesi o appartenenti alla Nato.
L'ultima sosta effettuata da un sottomarino francese nel porto di La Spezia è quella del Smg. PERLE, nel periodo 7-11 novembre 2003.
È opportuno, peraltro, precisare che per evitare interferenze fra sommergibili in immersione, ogni trasferimento di tali unità è sempre noto a tutti i paesi appartenenti alla Nato, inclusa l'Italia.
L'unità appoggio della marina militare francese «Le Sabre» non è stata impegnata per dare assistenza ad un sommergibile nucleare francese, ma ha sostato nel porto di Genova per effettuare lavori di manutenzione/riparazione presso il cantiere navale Mariotti dal 7 gennaio al 9 marzo 2004.
In particolare, la suddetta unità, classificata mezzo da sbarco, è uscita dal citato porto il giorno 8 marzo alle ore 09.18 per effettuare «prove in mare al termine dei lavori».
È rientrata in porto alle ore 19.55 dello stesso giorno ed è partita definitivamente il successivo 9 marzo alle ore 13.20 per Tolone.
In merito alle notizie stampa sullo smarrimento di un siluro, si rappresenta che il siluro in questione, appartenente al tipo MU90, in versione da esercitazione - cioè privo di esplosivo - è affondato il giorno 3 marzo 2004 nelle acque antistanti La Spezia, al termine di un lancio sperimentale eseguito da un elicottero SH3D della marina militare italiana.
Non si tratta, come riportato erroneamente, di un siluro «perso» da un sottomarino nucleare francese della classe «Rubis».
L'attività di lancio è stata eseguita a cura e sotto la responsabilità tecnica del consorzio Eurotorp - per il tramite della consorziata ditta italiana WASS - costruttore del siluro che, nell'ambito delle attività industriali finalizzate alla messa a punto del siluro - sistema d'arma in corso di acquisizione da parte della marina militare - ha richiesto di poter effettuare le procedure sperimentali a mare con il parziale supporto dell'Amministrazione della difesa.
In tale contesto, la marina militare italiana, qualora richiesto, può fornire il proprio supporto di mezzi e materiali, assicurando l'emanazione delle previste comunicazioni e garantendo l'adeguata cornice di sicurezza al lancio (bando di interdizione, avviso ai naviganti e sgombero del poligono).
Gli adempimenti finalizzati all'attività di recupero del siluro in esame, in caso di affondamento fanno integralmente capo al citato consorzio industriale.
Il siluro in versione da esercitazione è del tipo inerte, cioè privo di testa di guerra,
Il lancio è stato eseguito nel pomeriggio del giorno 3 marzo 2004, nelle acque del circondario marittimo di La Spezia, interdette dal 27 febbraio dalla capitaneria di porto con apposita ordinanza, valida fino a tutto il 12 marzo 2004.
Il siluro ha eseguito la sua normale corsa ed è stato costantemente tracciato dal poligono acustico. A causa di un malfunzionamento del dispositivo di riemersione, le cui cause sono ancora in via di accertamento da parte della ditta costruttrice, esso non si è riportato in superficie, adagiandosi sui fondali a circa 120 metri di profondità, in una posizione localizzata mediante triangolazione acustica del trasmettitore effettuata dai mezzi navali della ditta e della marina militare italiana di supporto, partecipanti all'attività. La stessa localizzazione veniva confermata, nella mattinata successiva, dal cacciamine Alghero.
La ditta WASS, dopo aver operato un infruttuoso tentativo di recupero nei giorni 4, 5 ed 8 marzo 2004, tramite un peschereccio dotato di rete a strascico, ha recuperato il siluro il giorno 12 marzo 2004, con l'intervento della nave governativa francese «Provence», intervenuta sul luogo delle operazioni l'11 dello stesso mese.
Il siluro è stato rinvenuto integro e si trova, in atto, presso la sede della WASS per essere sottoposto alle indagini tecniche del caso.
Non è stata presa in considerazione l'ipotesi del recupero con unità appoggio della marina militare italiana in quanto tale unità era impegnata in altre attività.
Il Ministro della difesa: Antonio Martino.
l'uccisione del dirigente di Hamas Abdel Rantisi, che segue di poche settimane quella dello sceicco Yassin, da parte delle forze armate israeliane, rischia di provocare gravissime tensioni all'interno dei territori occupati e in tutta l'area mediorientale;
tale uccisione rientra in una strategia avviata da tempo dal governo presieduto da Ariel Sharon, mirante all'eliminazione fisica di tutti i dirigenti delle organizzazioni della resistenza palestinese e che, secondo quanto dichiarato da autorevoli esponenti israeliani, potrebbe colpire presto lo stesso presidente dell'Autorità palestinese Yasser Arafat;
la prassi degli omicidi mirati è palesemente illegale e contraria ai principi basilari del diritto internazionale e costituisce, secondo l'interrogante, un pericolosissimo passo verso l'esplosione di un conflitto generalizzato in tutta l'area del medio oriente, già teatro della drammatica guerra in Iraq;
il presidente dell'Unione europea ha espresso «condanna totale, completa e senza alcuna riserva» in merito all'assassinio di Abdel Rantisi, ritenendo che esso porti al definitivo naufragio della road map e degli sforzi tesi a trovare una soluzione pacifica alla questione palestinese -:
se non ritenga urgente adoperarsi in tutte le sedi diplomatiche opportune affinché sia posto un freno alla strategia degli omicidi mirati, manifestando l'indignazione del nostro Governo e facendosi promotore di ogni sforzo per riavviare un reale processo di pace in medio oriente.
(4-09761)
L'Italia, d'intesa con i partners europei, è costantemente impegnata per favorire la ripresa del processo negoziale in Terra Santa. Il Governo italiano si è in particolar modo adoperato con la Presidenza Unione europea, con gli Stati Uniti e con la Russia per una rapida convocazione di una riunione ministeriale del quartetto. Per questo abbiamo salutato con particolare soddisfazione la riunione di New York dello scorso 4 maggio, dalla quale è giunto il messaggio di forte impegno della comunità internazionale che auspicavamo e di cui vi era al momento grande bisogno.
In particolare, il Governo italiano ha apprezzato il contenuto del comunicato finale del quartetto, in cui ha visto riproposti una serie di principi da esso pienamente condivisi ed oggetto di diverse sue prese di posizione: la necessità che le questioni di statuto finale siano risolte attraverso l'accordo tra le parti; la centralità del quartetto e della Road Map; la creazione di un meccanismo di verifica degli adempimenti e della performance delle Parti; il sostegno al piano di ritiro israeliano del Premier Sharon nella misura in cui esso sia compatibile con la Road Map.
Per quanto riguarda più in generale il problema degli «omicidi mirati», evocato dall'interrogante, è bene aggiungere che anche quest'anno, come in passato, l'Italia ha cosponsorizzato una risoluzione presentata dalla Svezia sul tema delle esecuzioni extragiudiziaii, arbitrarie e sommarie, nel quadro dei lavori della 60ma sessione della commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite di Ginevra. Il testo esprime una forte condanna per tutte le forme di esecuzioni extragiudiziali e sommarie e richiede a tutti gli Stati di porre in essere misure adeguate a prevenire e reprimere tali pratiche.
La risoluzione, inoltre, estende di ulteriori tre anni il mandato del relatore speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, mandato istituito per la prima volta nel 1982 ed attualmente ricoperto dalla pakistana Asma Jahangir.
Il patto sui diritti civili e politici delle Nazioni Unite all'articolo 6 riconosce ad ogni individuo il diritto alla vita e statuisce che nessuno possa esserne privato in modo arbitrario.
Da parte dell'Italia e di tutti i Paesi dell'Unione europea tali principi sono sempre stati difesi e sostenuti con forza in tutti i fori internazionali, da ultimo in occasione dei lavori della commissione di Ginevra, durante la quale la presidenza irlandese ha pronunciato un intervento a nome dei venticinque Stati membri, proprio in relazione all'episodio dell'uccisione dello sceicco Yassin, citato nell'atto parlamentare in oggetto. Come accennato all'inizio, i Paesi dell'Unione europea hanno condannato l'uccisione del leader di Hamas, qualificandola come esecuzione extra-giudiziale e confermando la propria ferma opposizione nei confronti di tale pratica, contraria ai diritto internazionale. Nello stesso intervento l'Unione europea, pur riconoscendo come già detto il diritto di Israele a proteggere i propri cittadini dagli attacchi terroristici, e pur condannando le atrocità commesse da Hamas, che hanno provocato la morte di centinaia di cittadini israeliani, ha tuttavia sottolineato come tutto ciò non implichi la legittimità di pratiche di esecuzioni extra-giudiziali.
La commissione di Ginevra ha inoltre discusso ed approvato, il 24 marzo 2004, un testo di risoluzione presentato dal Pakistan a nome degli Stati membri della conferenza islamica, nel quale si esprime forte condanna per l'uccisione dello sceicco Yassin. I paesi membri dell'Unione europea, fra cui l'Italia, pur esprimendo la propria condanna per l'episodio in sede di dibattito, hanno unanimemente convenuto di esprimere una posizione di astensione dal voto nei confronti dell'iniziativa pakistana, il cui contenuto era fortemente sbilanciato nel formulare accuse contro Israele, senza inquadrare l'accaduto nel più ampio contesto della crisi in corso e soprattutto senza
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Luigi Mantica.
il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha predisposto le prime tabelle sui tagli degli organici dei docenti della scuola statale;
sugli 8.500 posti che il Governo intende tagliare complessivamente su tutto il territorio nazionale ben 816 verrebbero soppressi in Sicilia;
appare assolutamente inaccettabile e ingestibile il taglio di 232 posti nella scuola elementare altrettanto negativa risulta la riduzione di 222 posti nella scuola media inferiore e di 362 posti nella scuola secondaria di secondo grado, nonostante l'aumento degli alunni frequentanti il corrente anno scolastico e gli alunni iscritti per l'anno scolastico 2002-2003;
i nuovi organici previsti dalle tabelle ministeriali non sono in grado di garantire il servizio scolastico nelle diversificate situazioni sociali e geografiche del territorio con una sostanziale destrutturazione dell'offerta scolastica pubblica ed una pesante caduta della qualità del servizio, favorendo di fatto l'offerta privata;
se tali tagli dovessero concretizzarsi saranno consequenziali ulteriori soppressioni di scuole;
si avrà una eliminazione dei progetti innovativi che assicurano la qualità del servizio scolastico;
si renderà ancora più problematica la funzione di integrazione per gli studenti e saranno vanificati gli sforzi di lotta alla dispersione scolastica -:
quali iniziative il Ministro intenda adottare per scongiurare i pericoli esposti con l'obiettivo di non destrutturare l'offerta della scuola pubblica e di garantire l'effettivo e sostanziale diritto all'istruzione per gli alunni e le famiglie della Sicilia evitando ulteriori tagli al personale scolastico.
(4-02524)
È inoltre opportuno ricordare preliminarmente che già il precedente Governo era consapevole del sovradimensionamento degli organici del personale della scuola tant'è che la legge finanziaria del 1998 aveva previsto la riduzione del 3 per cento della consistenza di dette dotazioni, rispetto a quella del 1997, da realizzare nell'anno 1999. Successivamente la legge finanziaria 2000 aveva previsto la riduzione di un ulteriore 1 per cento rispetto ai dipendenti in servizio al 31 dicembre 1999. Il risparmio derivante da tali riduzioni doveva essere destinato alla valorizzazione del personale della scuola. Il risparmio stimato, in effetti, è stato destinato come previsto, benché le riduzioni d'organico relative non fossero state realizzate. Ne è derivato un rilevante onere non previsto né coperto dalle suddette leggi finanziarie.
Questo Governo ha ripreso, da un lato, l'obiettivo di riduzione non realizzato dal precedente Governo; e ha previsto, dall'altro lato un ampliamento del servizio scolastico, attraverso gli anticipi e l'introduzione dello studio della lingua inglese fin dal primo anno della scuola primaria, coprendo tali esigenze con apposite dotazioni organiche.
Gli interventi normativi sugli organici della scuola operati nel corso dell'attuale legislatura mirano, quindi, ad adeguare, come già avvenuto in precedenza, i numeri
Ciò premesso, con l'annuale decreto sulle dotazioni organiche, la consistenza dell'organico dei docenti e la distribuzione dei posti tra le Regioni e tra i diversi gradi di istruzione è stata effettuata su base regionale in considerazione del numero degli alunni iscritti, dell'andamento della scolarità nonché tenendo presenti le condizioni di funzionamento delle singole istituzioni scolastiche, la specificità dei diversi contesti territoriali ed il disagio scolastico presente negli stessi, in conformità alle prescrizioni della relativa legge finanziaria.
Per la Sicilia, come per le altre regioni, sono stati usati indicatori e parametri che hanno tenuto conto, tra l'altro, dell'andamento e delle caratteristiche delle frequenze scolastiche, delle condizioni socio-economiche e delle peculiarità dei contesti territoriali interessati, con particolare riferimento ai fenomeni di disagio ed insuccesso scolastico, connessi alla dispersione, ai tassi di ripetenza ed ai flussi migratori.
Vi è un ulteriore aspetto da considerare, e precisamente che dall'esame della serie storica dell'andamento della popolazione scolastica, emerge che ogni anno gli alunni iscritti risultano in numero inferiore rispetto a quelli effettivamente frequentanti, per una percentuale elevata.
È quindi necessario evitare l'autorizzazione di classi con un numero di alunni inferiore ai minimi consentiti, in quanto già la contrazione sopra ricordata determina una riduzione del numero degli alunni effettivi per ciascuna classe.
I direttori regionali, anche attraverso l'esame della serie storica dell'andamento della popolazione scolastica, dei tassi di passaggio da un anno di corso all'altro, delle ripetenze, hanno operato una ripartizione provinciale della dotazione organica al fine di garantire adeguate soluzioni, nel rispetto della normativa vigente, per assicurare non solo i servizi scolastici essenziali nel rispetto delle diverse situazioni sociali e geografiche, ma anche la prosecuzione di progetti di particolare rilevanza didattica e/o sociale.
Va aggiunto che, all'inizio dell'anno scolastico in corso, sono stati assegnati alla Sicilia quaranta posti oltre i limiti dell'organico, che sono stati utilizzati dall'ufficio scolastico regionale per risolvere i casi di maggiori sopravvenute esigenze.
Va ricordato, inoltre, che il vigente quadro normativo consente ai dirigenti scolastici, nella fase di adeguamento alla situazione di fatto, di sdoppiare classi, di istituire posti per l'intero anno scolastico, sulla base di effettive nuove esigenze sopravvenute successivamente alla definizione dell'organico previsionale.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
a seguito della grave emergenza rifiuti determinatasi nel comune di Caivano (Napoli), stanno emergendo gravi problemi di ordine pubblico e di tensione sociale difficilmente controllabili, in quanto le proteste della cittadinanza si sono tradotte anche nel blocco di siti di lavorazione e di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani;
tale situazione è stata determinata anche da quella che all'interrogante appare un'eccessiva acquiescenza del sindaco ai provvedimenti del presidente della regione
quali iniziative intenda assumere per far fronte alla grave situazione di emergenza ambientale dovuta all'accumulo di rifiuti nel comune;
se, non si ritenga necessario e importante istituire una commissione per verificare la regolarità di tutti gli atti amministrativi che hanno determinato una così grave situazione, e quali misure si intendano adottare per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica gravemente turbate nel comune di Caivano, salvaguardando il diritto di manifestare.
(4-06181)
Tale situazione risulta attualmente normalizzata, posto che il commissario straordinario di Governo ha ottenuto, che una consistente quantità di ecoballe fosse trasferita in altre province; attualmente il CDR è regolarmente di funzione.
La protesta generatasi nel comune di Caivano, sostenuta dal «Comitato Caivano Pulita», era volta alla chiusura dell'impianto, almeno fino a quando non fossero state trasportate altrove le ecoballe stoccate in loco.
In quei giorni, per consentire l'accesso di automezzi compattatori, furono organizzati consistenti servizi di ordine pubblico.
Successivamente furono rovesciati numerosi cassonetti di rifiuti nel centro della cittadina, con un tentativo di incendiare il portone della casa comunale.
Nella descritta circostanza, gli atti di intemperanza furono condotti con particolare incisività e veemenza e, in tale contesto, si ipotizzò una gestione della protesta da parte della malavita; si evidenzia che il predetto comitato Caivano Pulita, prese le distanze da tali atti di intemperanza.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
il Parco Natura Viva a Bussolengo (Verona) ha ricevuto in affidamento e/o custodia giudiziaria una serie di esemplari di diverse razze animali, a partire dall'anno 1991, con relativi verbali;
questi animali hanno rappresentato e continuano a rappresentare una ingente spesa per il Parco Natura Viva, che ne cura quotidianamente la manutenzione;
la normativa in materia non prevede né dispone con chiarezza a quale ente o ministero debbano far carico e/o gravare le spese di custodia, cura, alimentazione, ordinaria e straordinaria gestione dei medesimi animali assegnati al Parco a seguito di provvedimenti delle Autorità giudiziarie interessate;
infatti, a tutt'oggi, nessun indennizzo e/o rimborso è stato corrisposto al Parco Natura Viva, a fronte delle notevoli anticipazioni sostenute, malgrado le numerose richieste rivolte a tutti gli enti e ministeri interessati;
considerato che la normativa di riferimento prevista nella legge n. 150 del 1992, modificata ed integrata parzialmente dalle leggi n. 59 del 1993 e n. 426 del 1998 e, da ultimo, dal decreto legislativo n. 275 del 2001, non risulta assolutamente chiara
quali iniziative di propria competenza i ministeri interessati intendano adottare al fine di fare chiarezza su tale questione.
(4-09633)
I primi due articoli della legge 150 del 1992 prevedono una serie di fattispecie inerenti alla commercializzazione e trasporto di esemplari appartenenti alle specie di cui all'allegato A (articolo 1) ed agli allegati B e C (articolo 2) le quali, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, costituiscono reati contravvenzionali puniti con l'arresto e con l'ammenda.
Ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge 150/92 «in caso di violazione dei divieti di cui agli articoli 1 e 2 è sempre disposta la confisca degli esemplari; le spese di mantenimento sono a carico del soggetto destinatario del provvedimento di confisca».
È indubbio che i profili più delicati della disciplina riguardino la destinazione dell'animale confiscato (si intendono gli esemplari vivi) e gli oneri per il suo mantenimento: invero, questo aspetto viene compiutamente disciplinato dall'articolo 4, comma 2, della legge in questione secondo cui «a seguito della confisca degli esemplari vivi, di cui al comma 1, viene disposto, sentita la Commissione scientifica CITES, nel seguente ordine di priorità:
a) il loro rinvio, a spese dell'importatore, allo Stato esportatore;
b) l'affidamento a strutture pubbliche o private, anche estere;
c) la vendita, limitatamente agli esemplari iscritti negli allegati B e C, mediante asta pubblica, a condizione che i detti esemplari non siano destinati direttamente o indirettamente alla persona fisica o giuridica alla quale sono stati confiscati, ovvero che ha concorso all'infrazione.
Per quanto concerne gli oneri di mantenimento dell'esemplare, che oggi sono sostenuti dall'amministrazione, occorre precisare come, in realtà, l'articolo 4, comma 2, lettera B si limita infatti a prevedere che «a seguito della confisca di esemplari vivi, viene disposto», quando non sia possibile il rinvio allo Stato esportatore, «l'affidamento a strutture pubbliche o private, anche estere».
Piuttosto, da una interpretazione sistematica della norma, e precisamente dal combinato disposto dell'articolo 4, comma 2, lettera B, con il comma 1 dell'articolo 4 appare chiaro che le spese di mantenimento degli esemplari confiscati gravino sul soggetto trasgressore.
Infatti, il principio di fondo enunciato dall'articolo 4, comma 1, è quello secondo cui «in caso di violazione dei divieti di cui agli articoli 1 e 2 è sempre disposta la confisca degli esemplari; le spese di mantenimento sono a carico del soggetto destinatario del provvedimento di confisca».
Ciò, del resto, si pone in linea con il fondamento sanzionatorio della legge, diretta a comminare sanzioni al trasgressore.
Peraltro, l'articolo 8 della convenzione CITES prevede espressamente che «oltre alle misure prese in conformità al paragrafo 1 del presente articolo (tra cui c'è quella della confisca), qualunque parte potrà, qualora lo reputi necessario, prevedere una qualunque procedura di rimborso interno per le spese incontrate a seguito della confisca di uno specimen acquisito in violazione delle misure prese in applicazione della presente Convenzione».
La evidente ratio repressivo-sanzionatoria della convenzione CITES e della legge
Dunque, pur nella modalità di affidamento dell'esemplare in strutture private può sussistere la possibilità di esenzione di oneri per l'amministrazione, con il mantenimento dell'esemplare a carico del trasgressore.
In conclusione, nella legge 150 del 1992 le modalità di destinazione dell'esemplare confiscato di cui all'articolo 4, comma 2, lettera A e B, non impongono oneri alla amministrazione bensì al trasgressore; è altrettanto vero che nella prassi, per una serie di motivi, appare molto arduo tanto il rinvio al paese esportatore quanto il mantenimento in strutture a spese del trasgressore; purtuttavia, in ragione del disposto della legge che risulta essere non solo esistente ma anche chiaro, al contrario di quanto affermato nella interrogazione, occorre innescare meccanismi che ne consentano l'applicazione e la conseguente destinazione degli esemplari senza oneri per l'amministrazione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
la legge n. 285 del 1997, «Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza» istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza finalizzato alla realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione dei diritti, la qualità della vita, lo sviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dell'infanzia e dell'adolescenza;
in detta legge si evince anche che... «gli enti locali assicurano la partecipazione delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale nella definizione dei piani di intervento»;
per la partecipazione alla gara, per l'assegnazione di detti fondi sono previste le cooperative sociali e le associazioni di promozione sociale, ma non si dà la possibilità di partecipazione a tutte le realtà di aggregazione giovanile e a tutti gli enti morali civilmente riconosciuti quali ad esempio le parrocchie;
risulta pertanto all'interrogante che nel quartiere Giostra di Messina, come peraltro in altre località italiane, è avvenuta di conseguenza l'esclusione dalla gara per la sopraddetta assegnazione di fondi dell'Oratorio salesiano, che opera da molti anni con attività quotidiana di accoglienza di centinaia di ragazzi, col Grest (animazione estiva dell'intera popolazione giovanile del rione Giostra), spingendolo a dover rinunciare al recupero dei minori che il centro di giustizia minorile intendeva affidare e che i servizi sociali solitamente segnalano -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti e se questi corrispondano al vero;
se non ritenga necessario adottare iniziative normative affinché in detta legge venga contemplata anche la partecipazione, per l'attribuzione di detti fondi, degli oratori parrocchiali come riconoscimento dell'importante funzione sociale che questi svolgono soprattutto per il recupero dei giovani.
(4-06458)
In base agli elementi delineati, l'Oratorio salesiano, di cui si fa menzione nell'atto ispettivo, dovrà rivolgersi direttamente alla regione Sicilia per il tramite del comune di Messina per le questioni riguardanti l'assegnazione dei fondi relativi ai progetti della legge n. 285 del 1997.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Grazia Sestini.
il collegamento ferroviario Bologna-Verona è strategico nel trasporto metropolitano della provincia di Bologna soprattutto perché utilizzato da centinaia di pendolari dei comuni dell'hinterland bolognese;
il nuovo orario di Trenitalia ha penalizzato il trasporto interregionale di questa linea ferroviaria a vantaggio dei collegamenti Eurostar;
questa situazione sta determinando un forte disagio tra gli utenti del servizio di trasporto regionale e i pendolari, che si trovano impossibilitati a utilizzare razionalmente queste linee per raggiungere Bologna;
tale modifica di orario non è stata concordata con i comuni e gli enti locali interessati -:
quali iniziative intenda intraprendere affinché sia aperto un tavolo di confronto tra Trenitalia, i comuni interessati, la provincia di Bologna e le associazioni dei pendolari e degli utenti teso a ristabilire il precedente orario e comunque a rafforzare i collegamenti di trasporto regionale su rotaia con l'obiettivo di offrire una valida alternativa all'automobile privata e ai pendolari ai propri utenti.
(4-08376)
Ciò ha comportato, fra l'altro, l'instradamento del treno in questione via Nogara (linea Verona-Bologna).
A seguito di tale instradamento, si è reso necessario apportare modifiche ad alcuni servizi regionali sulla linea Verona-Bologna ed, in particolare, prevedere l'anticipo d'orario (arrivo a Bologna alle ore 7.00 in luogo delle ore 7.14) del treno regionale 11445 Verona-Bologna.
Il provvedimento in questione ha suscitato vivaci proteste da parte dei viaggiatori e, su richiesta dell'agenzia trasporti pubblici dell'Emilia Romagna, Trenitalia s.p.a., per venire incontro alle richieste della propria clientela, ha disposto l'attivazione, nelle località interessate dal traffico pendolare tra Verona e Bologna, delle nuove fermate dell'euronight 289 a: Ostiglia, Poggio Rusco, San Felice sul Panaro, Crevalcore e San Giovanni in Persiceto.
Nel contempo, la direzione regionale Emilia Romagna ha anche provveduto ad accrescere la composizione del treno regionale 6487, proveniente da Poggio Rusco ed in arrivo a Bologna alle ore 7.51, al fine di
Va, peraltro, segnalato che l'effetto congiunto delle velocizzazioni di tracciatura tra Verona e Bologna e degli anticipi, più o meno accentuati, degli arrivi alla stazione di Bologna centrale, ha reso possibile ricavare un canale di ingresso a Bologna centrale alle ore 9.15 per il nuovo treno regionale (6329) da Poggio Rusco a Bologna, che soddisfa una precisa esigenza della clientela pendolare nella fascia oraria immediatamente successiva.
Pertanto, la clientela pendolare della linea Verona-Bologna ha oggi a disposizione due treni in più rispetto all'orario 2003: uno nella fascia prima delle ore 8.00, costituito dell'euronight 289 ed un altro nella fascia successiva, costituito dal nuovo treno regionale 6329 proveniente da Poggio Rusco.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
gli uffici provinciali della Motorizzazione Civile dei trasporti di Verona versano in situazione di grave disagio;
le proteste degli operatori del settore si ripetono quotidianamente per rendere noti e porre rimedio ai danni subiti dalla condizione di decadenza, disfunzione e di pessimo funzionamento degli uffici;
sono enormi gli arretrati di lavoro e gli accumuli di ritardo nei tempi di rilascio delle carte di circolazione: in molti casi arrivano a superare l'anno;
occorrono oltre trenta giorni per ottenere la consegna della targa di un veicolo importato da un Paese della CE;
le conflittualità interne esasperano e bloccano la normale operatività dell'Ente con grave danno per i servizi offerti;
non risultano in merito iniziative della direzione -:
quali misure intenda assumere il Ministro per accertare le responsabilità ed intervenire prontamente per riportare alla normalità, in armonia con i parametri funzionali di efficienza ed efficacia, l'attività di una delle sedi della Motorizzazione Civile più importanti del Paese.
(4-09394)
Tale situazione, provocata dall'ormai pluriennale blocco del turn over e particolarmente sentita negli uffici del Veneto, non può non costituire pesante condizionamento per le attività istituzionali dell'Amministrazione.
Ciò premesso, in ordine ai lamentati ritardi di lavoro e agli accumuli di ritardo nei tempi di rilascio delle carte di circolazione, deve precisarsi che dal 1o settembre 2003 tali documenti vengono stampati quasi contestualmente alla domanda di immatricolazione. Il pregresso arretrato, peraltro riferito soltanto al periodo maggio-agosto 2003, sarà azzerato entro il prossimo agosto.
Il rilascio dei documenti di circolazione dei veicoli provenienti dalle organizzazioni commerciali «parallele» avviene attualmente nell'arco di 2/3 giorni dalla domanda di immatricolazione. Ciò grazie anche all'attuazione delle disposizioni Contenute in una recentissima circolare del dipartimento dei trasporti terrestri e per i sistemi informativi e statistici datata 16 marzo 2004, con la quale si è, tra l'altro, disciplinato l'accesso di tali operatori agli Uffici periferici.
Inoltre, è ormai prossima l'istituzione di una nuova procedura informatica denominata «Prenotamotorizzazione» finalizzata ad ampliare la potenzialità operativa degli studi di consulenza abilitati a sportello telematico dell'automobilista - S.T.A. - ricomprendendo anche la gestione delle immatricolazioni dei veicoli «paralleli».
Tali fatti nuovi consentiranno senza dubbio il sensibile miglioramento del livello delle prestazioni dell'Amministrazione.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
la direttiva 77/311/CE del Consiglio, concernente il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al livello sonoro all'orecchio dei conducenti dei trattori agricoli e forestali a ruote, regola la rumorosità delle trattrici agricole che non sono equipaggiate di cabina;
le trattrici senza cabina sono generalmente di potenza inferiore ai 78 kw ed utilizzate per lavorazioni in vigneto e frutteto, in zone dove le condizioni climatiche permettono di operare senza cabina, caratteristiche tutte precipue dei paesi mediterranei europei quali Francia, Portogallo, Grecia e Italia;
con decisione del 18 gennaio 2000, la Commissione delle Comunità europee, ha stabilito che dal 1 ottobre 2003 scade il periodo transitorio di cui all'articolo 2, paragrafo 2, della direttiva 77/311/CE, per cui molti costruttori italiani, che rappresentano circa il 50 per cento della produzione delle trattrici per il 2002, si trovano a dover fronteggiare problematiche tecniche, quali importanti modifiche alle trattrici ed ai loro motori, senza potersi adeguare a detta disposizione;
recentemente la Francia ha permesso ai propri costruttori di continuare a produrre macchine con le caratteristiche precedenti all'entrata in vigore della direttiva 77/311/CE, in considerazione delle difficoltà tecniche che impediscono ai costruttori di trattrici di approvvigionarsi di motori con bassa rumorosità;
il provvedimento del Governo transalpino crea un vantaggio per i costruttori francesi concedendo loro un differenziale di costo positivo nei confronti dei costruttori stranieri stimato intorno al 5 per cento;
i costruttori italiani, secondo i dati riferiti all'anno 2002, hanno esportato in Francia, per potenze fino a 75 kw, circa 3800 trattrici prive di cabina; tali quantità potrebbero risultare ridotte, per effetto della proroga concessa dal Governo francese ai propri costruttori, da un minimo del 10 per cento ad un massimo del 20 per cento, con una perdita di 400/800 unità, corrispondenti ad un valore stimabile tra gli 8 e i 16 milioni di euro -:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti su esposti;
se intenda attivarsi con urgenza per eliminare la disparità di trattamento tra i costruttori italiani e quelli francesi;
se intenda consentire ai costruttori italiani di macchine agricole di poter produrre trattrici almeno per un altro anno con le caratteristiche precedenti all'entrata in vigore della direttiva 77/311/CE.
(4-08913)
Ai sensi di quanto prescritto al comma 4 del medesimo articolo, la verifica del livello sonoro all'orecchio del conducente, non essendo specificatamente descritto nel regolamento stesso, viene effettuata con le modalità e secondo le prescrizioni contenute nei decreti di recepimento delle direttive comunitarie emanate in materia: la direttiva 77/311/CEE, modificata da ultimo dalla direttiva 97/54/CE, come emendata dalla decisione 96/627/CE e dalla decisione 2000/63/CE del 18 gennaio 2000.
Tanto premesso, si fa presente che il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel pieno rispetto delle prove sopra riportate, al fine di consentire ai costruttori di trattori agricoli o forestali la possibilità di smaltire i veicoli prodotti in giacenza al 30 settembre 2003, ha ribadito la disposizione già adottata con la circolare n. 125/87 del 16 luglio 1987 in materia di validità temporale delle dichiarazioni di conformità ai fini dell'immatricolazione delle macchine agricole in Italia, consentendo che la prima immatricolazione dei veicoli omologati sopra citati possa avvenire entro e non oltre il ventiquattresimo mese successivo a quello di scadenza dell'omologazione.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
centinaia di docenti delle scuole campane hanno sottoscritto una lettera inviata ai dirigenti scolastici, tra cui il dirigente generale regionale scolastico della Campania ed ai sindacati-scuola territoriali, in cui fanno presente che alcune procedure di previsione del personale docente per l'anno scolastico 2003-2004, non sono conformi alla normativa in vigore, in quanto, nel formulare le proposte di formazione delle classi, verrebbero disattese le procedure previste dalla CM 27/2003;
i docenti lamentano che si intende formare l'organico di diritto conteggiando il numero degli allievi per la formazione delle classi sulle rilevazioni delle iscrizioni già effettuate, mentre la circolare prot. n. 3462 del 20 dicembre 2002 sulle iscrizioni per l'anno scolastico 2003-04 «conferma che una domanda rituale è prescritta solo per l'iscrizione alla prima classe di scuola superiore» e che tutti gli altri alunni frequentanti le classi intermedie sono ritenuti iscritti d'ufficio alle classi successive e concorrono quindi a formare il numero delle classi per l'anno scolastico 2003-2004, che non esiste alcuna norma che vieta l'iscrizione anche ad anno scolastico iniziato;
tali comportamenti sono finalizzati a raggiungere l'obiettivo della riduzione degli organici decisa dal Ministero dell'istruzione anche a costo di contraddire le circolari di merito;
si è generata una forte preoccupazione dovuta alle modalità di previsione dei futuri organici e al fatto che esse non rispettano le iscrizioni effettive a causa delle indicazioni derivanti dalla legge finanziaria 2003 che prevede forti riduzioni d'organico, con un'incidenza particolarmente grave per la Campania, che vedrà soppressi 1431 posti;
la Campania è la regione italiana per la quale sono previsti i tagli maggiori, segue la Calabria -:
se sia a conoscenza di tale situazione e come intenda affrontarla per ridare certezza di rispetto delle norme e tranquillità ai docenti.
(4-05951)
È inoltre opportuno ricordare preliminarmente che già il precedente Governo era consapevole del sovradimensionamento degli organici del personale della scuola tant'è
Questo Governo ha ripreso, da un lato, l'obiettivo di riduzione non realizzato dal precedente Governo; e ha previsto, dall'altro lato un ampliamento del servizio scolastico, attraverso gli anticipi e l'introduzione dello studio della lingua inglese fin dal primo anno della scuola primaria, coprendo tali esigenze con apposite dotazioni organiche.
Gli interventi normativi sugli organici della scuola operati nel corso dell'attuale legislatura mirano, quindi, ad adeguare, come già avvenuto in precedenza, i numeri dei docenti alla diminuzione del numero degli allievi; a ridurre sprechi e inefficienze; ad ampliare ed innalzare il livello qualitativo del servizio scolastico. Questi interventi rappresentano pertanto una necessaria razionalizzazione di un sistema che prevede un rapporto alunni/docenti di un terzo inferiore ai parametri europei; rapporto che viene rivisto in misura contenutissima in quanto le riduzioni sono compensate in larga misura da incrementi finalizzati alle nuove esigenze. Va ribadito inoltre che tutti i risparmi derivanti dalla razionalizzazione degli organici, al lordo degli incrementi di organico dovuti alle nuove esigenze sono destinati alla valorizzazione del personale della scuola.
Ciò premesso, con l'annuale decreto sulle dotazioni organiche, la consistenza dell'organico dei docenti e la distribuzione dei posti tra le regioni e tra i diversi gradi di istruzione è stata effettuata su base regionale in considerazione del numero degli alunni iscritti, dell'andamento della scolarità nonché tenendo presenti le condizioni di funzionamento delle singole istituzioni scolastiche, la specificità dei diversi contesti territoriali ed il disagio scolastico presente negli stessi, in conformità alle prescrizioni della relativa legge finanziaria.
Per la Campania, come per le altre regioni, sono stati usati indicatori e parametri che hanno tenuto conto, tra l'altro, dell'andamento e delle caratteristiche delle frequenze scolastiche, delle condizioni socio-economiche e delle peculiarità dei contesti territoriali interessati, con particolare riferimento ai fenomeni di disagio ed insuccesso scolastico, connessi alla dispersione, ai tassi di ripetenza ed ai flussi migratori.
Vi è un ulteriore aspetto da considerare, e precisamente che dall'esame della serie storica dell'andamento della popolazione scolastica, emerge che ogni anno gli alunni iscritti risultano in numero inferiore rispetto a quelli effettivamente frequentanti, per una percentuale elevata.
È quindi necessario evitare l'autorizzazione di classi con un numero di alunni inferiore ai minimi consentiti, in quanto già la contrazione sopra ricordata determina una riduzione del numero degli alunni effettivi per ciascuna classe.
I direttori regionali, anche attraverso l'esame della serie storica dell'andamento della popolazione scolastica, dei tassi di passaggio da un anno di corso all'altro, delle ripetenze, hanno operato una ripartizione provinciale della dotazione organica al fine di garantire adeguate soluzioni, nel rispetto della normativa vigente, per assicurare non solo i servizi scolastici essenziali nel rispetto delle diverse situazioni sociali e geografiche, ma anche la prosecuzione di progetti di particolare rilevanza didattica e/o sociale.
Va ricordato, inoltre, che il vigente quadro normativo consente ai dirigenti scolastici, nella fase di adeguamento alla situazione di fatto, di sdoppiare classi, di istituire posti per l'intero anno scolastico, sulla base di effettive nuove esigenze sopravvenute successivamente alla definizione dell'organico previsionale.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
la legge n. 407 del 1998, articolo 1, commi 1 e 2, stabilisce anche per le pubbliche amministrazioni l'obbligo delle assunzioni degli appartenenti alla categoria delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata o loro congiunti, con precedenza assoluta rispetto alle categorie protette, anche nell'ipotesi in cui svolgano un'attività lavorativa e, quindi, in alternativa a quest'ultima;
in base alla legge n. 68 del 1999, le riserve di posti si applicano, oltre alle procedure concorsuali relative al personale docente e Ata, anche a quelle previste dall'articolo 29 del decreto legislativo n. 165 del 2001, ivi incluse quelle per il conferimento degli incarichi di presidenza, di durata annuale, negli istituti e nelle scuole di istruzione secondaria, nei licei artistici e negli istituti d'arte;
tuttavia manca ancora la circolare ministeriale attuativa delle suddette norme -:
quali sono le ragioni di questo ingiustificabile ritardo e quando sarà emanata la predetta circolare.
(4-08341)
Sulla ordinanza ministeriale citata la Corte dei conti ha formulato rilievo del 16 aprile 2004 con nota n. 60/16, con le seguenti osservazioni:
a) La circolare del dipartimento della funzione pubblica n. 2/2003 del 14 novembre 2003 (citata al punto 2, articolo 5 della ordinanza ministeriale) non risulta inviata al controllo preventivo di questa Corte (non recando i necessari estremi di registrazione), sebbene essa. rivesta una indubbia natura interpretativa, con ciò disattendendo la deliberazione di questa Corte dei conti n. 126 del 1995 (che per ogni buon fine si allega). Tale mancato invio non può che determinare un irregolare espletamento della procedura all'uopo stabilita.
b) Le riserve previste dalla legge n. 68 del 1998 costituiscono una concreta applicazione dell'articolo 97 della Costituzione, il quale dispone come agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso «salvo i casi stabiliti dalla legge».
Orbene, le riserve di cui alla legge n. 68 del 1998 (e successive estensioni), si riferiscono alle «assunzioni» e tale non può essere il conferimento degli incarichi di presidenza disciplinati dall'ordinanza ministeriale in esame. Le graduatorie all'uopo predisposte non possono non avere, quindi, una rilevanza chiaramente «interna».
Per le suesposte ragioni non si ritiene di dare corso al provvedimento in esame.
In data 3 maggio 2004, con nota prot. 563, è stata diramata una nuova ordinanza
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
l'incontro del 2 giugno 2003 fra il Ministro degli affari esteri italiano ed il Segretario di Stato americano Colin Powell ha, fra gli altri argomenti, confermato che, dopo la fine della recente guerra mediorientale, la priorità assoluta è quella di aiutare il popolo iracheno;
mentre Colin Powell riconosceva e sottolineava tale priorità, la carovana italiana di solidarietà con il popolo iracheno, composta da 42 rappresentanti di amministrazioni comunali, di università, di associazioni culturali e di movimenti di solidarietà, è stata respinta una prima volta da militari americani al confine Giordania-Iraq ed una seconda volta, sempre da militari statunitensi, è stata respinta anche con l'uso di metodi «forti»;
inutile è stato il tentativo di risolvere la questione da parte dell'ambasciatore italiano in Giordania dottor Stefano Jedrkiewicz e da parte del nostro rappresentante a Baghdad;
l'episodio riveste carattere di assoluta gravità atteso che pare contrastare con le ricordate dichiarazioni del Segretario di Stato Colin Powell ed atteso che il nostro Paese ha attivato numerose e generose iniziative di concreta solidarietà con il popolo iracheno;
è indubbiamente necessario che il nostro Governo verifichi, con il Governo degli Stati Uniti d'America, quali siano le regole da osservare da parte di associazioni pubbliche e/o private che intendano concretamente aiutare il popolo iracheno -:
se non ritenga di dover chiarire con il Governo degli Stati uniti quali siano i requisiti da osservare per consentire alle organizzazioni italiane di entrare in territorio iracheno per portare aiuti alle popolazioni civili;
se non ritenga di dover esprimere il rammarico del governo italiano per l'indisponibilità del «governatore» americano Paul Bremer a consentire l'ingresso in territorio iracheno alla carovana di solidarietà italiana, malgrado l'interessamento attivo dei rappresentanti diplomatici del nostro Paese ad Amman ed a Baghdad.
(4-06505)
Come noto la Task Force Interministeriale, istituita presso il ministero degli esteri, aveva tra i suoi compiti quello di coordinare tutti gli aiuti rafforzando da un lato, senza limitare la visibilità dei singoli donatori, la posizione italiana, e dall'altro cercare di facilitare l'invio degli aiuti od il varo di programmi fornendo le informazioni in suo possesso sulle procedure da seguire e sulle parti da contattare.
Nei casi in cui la Task Force è stata contattata, tempestivamente, si è potuto intervenire favorevolmente per il buon fine delle operazioni umanitarie.
Nel caso della «carovana» in questione nonostante i ripetuti tentativi dell'ambasciatore ad Amman - ricordati dall'interrogante - e quelli del Capo della Sezione d'interessi italiani a Baghdad - anch'egli attivato dal Ministero degli esteri - non è stato possibile ottenere l'ingresso in territorio iracheno, non solamente per la mancata
Le procedure di ingresso in Iraq di aiuti umanitari furono specificate in dettaglio: dal maggio dello scorso anno è stato infatti istituito a Baghdad un Comitato composto dall'OCPA (Office of the Coalition Provisional Authority), dal Ministero della sanità iracheno, dall'UNICEF, dall'OMS e dal CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa) che doveva assicurare ed approvare tutte le offerte di aiuto umanitario nel settore sanitario (medicinali, attrezzature, ecc...)., tenendo conto delle effettive necessità.
Peraltro doveva essere richiesta anche l'autorizzazione da parte dell'«Iraq International Medical Aid Committee» (IMAC) per l'invio di aiuti umanitari sempre per il settore sanitario. L'IMAC doveva essere contattato dai donatori ai seguenti indirizzi di posta elettronica: john.blackiii\@u.s. army.mil oppure public health\@tb4.arfor.army.mil. Inoltre una specifica ulteriore richiesta indirizzata a HACC-West (Humanitarian Assistance Coordination Centre) doveva essere avanzata dai donatori per la notifica del convoglio per il trasporto in Iraq degli aiuti dopo aver acquisito l'autorizzazione dell'IMAC.
Nel sottolineare la chiarezza delle indicazioni relative alle misure che necessariamente dovevano essere adottate e nel ribadire che nei casi in cui la Task Force, istituita presso il ministero degli esteri è stata contattata tempestivamente, si è potuto intervenire favorevolmente per il buon esito delle operazioni, come sopra citato, non si possono, nel caso in questione, attribuire responsabilità di sorta.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Alfredo Luigi Mantica.
nell'ambito complesso della riforma dell'ordinamento scolastico recentemente varata dal Governo ed approvata dal Parlamento, è stato giustamente ritenuto di particolare rilievo il principio dell'insegnamento di una lingua straniera sin dal primo anno della scuola primaria;
in molte scuole ci si è trovati nella impossibilità di continuare ad estendere tale opportunità, perché i bambini della scuola pubblica non potranno imparare l'inglese in prima e in seconda classe;
tale inconveniente sarebbe provocato dalla circolare numero 27 del 7 marzo 2003 con la quale è stato trasmesso lo schema di decreto interministeriale che regola le dotazioni organiche per il prossimo anno scolastico;
in tale decreto si assicura prioritariamente l'inglese dalla terza elementare in poi, come peraltro già avveniva da una diecina d'anni circa, con la conseguenza che i posti degli insegnanti specialisti in lingua straniera che avrebbero dovuto essere utilizzati nelle classi del primo ciclo, sono stati in realtà soppressi -:
in ragione del contenuto del citato decreto interministeriale numero 27 del 7 marzo 2003, se e come intenda dare attuazione, sin dal prossimo anno, al progetto di insegnamento di una lingua straniera sin dal primo anno della scuola primaria.
(4-09227)
Per raggiungere tale obiettivo la legge 28 marzo 2003 n. 53, recante delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, ha previsto l'alfabetizzazione degli allievi in almeno una lingua dell'Unione europea, oltre alla lingua italiana, fin dalla prima classe della scuola
Il decreto legislativo riguardante la definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia ed al primo ciclo di istruzione, approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri in data 23 gennaio 2004, chiarisce espressamente all'articolo 5 che la lingua straniera da apprendere sin dalla prima classe della scuola primaria è l'inglese; le indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati per la scuola primaria ed in particolare gli obiettivi specifici di apprendimento specificano le competenze che ciascun allievo deve acquisire per la prima classe e quindi per il primo e secondo biennio.
Già nell'anno scolastico 2002/2003, comunque, l'insegnamento della lingua straniera è stato impartito nel 95 per cento delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria, nel 50 per cento circa delle prime classi e nel 65 per cento circa delle seconde classi. Con riguardo al corrente anno scolastico 2003-2004, con decreto ministeriale n. 61 del 22 luglio 2003 è stato promosso, ai sensi dell'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 275/99, un progetto nazionale, espressamente rivolto alle classi prima e seconda della scuola primaria, che si sostanzia, proprio come richiesto dall'interrogante, nella introduzione generalizzata dell'alfabetizzazione della lingua inglese.
In relazione a tale progetto, la circolare n. 58 del 9 luglio 2003, che ha dettato disposizioni in ordine all'adeguamento dell'organico di diritto delle istituzioni scolastiche alle situazioni di fatto, ha assicurato il fabbisogno di posti di insegnamento tramite l'utilizzo delle necessarie risorse aggiuntive rispetto a quanto previsto dal decreto interministeriale n. 27 del 7 marzo 2003.
Si ricorda, infine, che per l'insegnamento dell'inglese le scuole possono avvalersi anche del progetto «Divertinglese», già proficuamente utilizzato dalle istituzioni scolastiche che hanno aderito alla sperimentazione avviata con decreto ministeriale n. 100 del 2002.
Tale programma, prodotto in convenzione con Rai-Educational, viene diffuso in due diverse fasce orarie quotidiane, e viene ricevuto dalle scuole, che sono state via via dotate dell'antenna satellitare.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
il Comando Stazione di Biella del Corpo Forestale dello Stato svolge il proprio servizio su quasi tutto il territorio della provincia (e precisamente su 65 comuni), mentre i rimanenti comuni della provincia di Biella rientrano nella competenza del Comando Stazione di Trivero;
il Comando Stazione di Biella conta su otto elementi (2 sottufficiali e 6 agenti uno dei quali è appartenente al centro sportivo ed è quindi in distacco quasi permanente), mentre il Comando Stazione di Trivero conta su quattro elementi (1 sottufficiale e 3 agenti);
pur considerato che non esiste una pianta organica e comunque nell'attesa che venga istituito il necessario ufficio provinciale del Corpo Forestale dello Stato, è di tutta evidenza la pericolosa insufficienza dell'organico, sia con riferimento alle caratteristiche del territorio che al numero degli incendi che alla molteplicità delle funzioni del Corpo -:
se non ritenga assolutamente insufficiente il numero degli elementi a disposizione del Comando Stazione di Biella e del Comando Stazione di Trivero del Corpo Forestale dello Stato e se non ritenga dunque doveroso rinforzare adeguatamente l'organico assegnando almeno due unità in più a Biella ed una unità in più a Trivero.
(4-09742)
In particolare, l'inadeguatezza delle dotazioni organiche del corpo forestale dello stato rispetto ai compiti da assolvere, tende ad essere leggermente più accentuata nelle province di nuova istituzione, come nel caso di Biella, per ragioni logistiche ed organizzative.
Pur tuttavia, occorre evidenziare che i contingenti numerici delle stazioni di Biella e Trivero, se considerati in valore assoluto, sono superiori ai valori riscontrabili in media a livello nazionale in altre analoghe strutture.
Del resto, anche le ultime immissioni in servizio di nuovi agenti non hanno consentito il potenziamento in misura superiore dei presidi ricadenti nella provincia di Biella, a causa di esigenze di servizio imprescindibili, riscontrate in altre zone del Paese.
Si assicura, però, che tali carenze saranno colmate all'atto di nuove assunzioni, lasciando inalterata la consistenza numerica dei presidi.
Al riguardo, si ricorda, infatti, che ai sensi dell'articolo 1 della legge del 27 marzo 2004, n. 77 il corpo forestale dello Stato è autorizzato ad assumere, mediante l'espletamento di concorsi pubblici da bandire nell'anno 2004, 500 allievi agenti, 50 allievi vice ispettori e 119 commissari forestali.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.
la città di Biella ospita il comando stazione del Corpo Forestale dello Stato;
Biella è ormai da dieci anni elevata, con altri 82 comuni, al rango di provincia;
la provincia di Biella è fra le pochissime, se non l'unica, a non disporre del coordinamento provinciale del Corpo Forestale dello Stato;
la stazione di Biella del Corpo Forestale dello Stato dipende dal coordinamento provinciale di Vercelli, con tutti i problemi che derivano da questa assurda situazione che permane dopo dieci anni di vita autonoma del Distretto biellese;
tra l'altro le caratteristiche territoriali dell'area vercellese sono totalmente diverse da quelle dell'area biellese;
l'assurdità di una simile organizzazione del corpo è dimostrata dal fatto che una lettera che sia spedita al comando stazione di Biella deve essere inviata al coordinamento provinciale di Vercelli, benché il merito delle istanze o richieste debba essere valutato e deciso a Biella;
il Vice-Capo del Coordinamento provinciale di Vercelli non avrebbe escluso la disponibilità a trasferirsi a Biella laddove venisse creato, come doveroso, anche nella città laniera un coordinamento provinciale del Corpo Forestale dello Stato;
pur nella complessità evidente della duplicazione di tutti gli enti al momento della istituzione della provincia di Biella, è doveroso ricordare e sottolineare che il Corpo Forestale dello Stato è fra gli ultimi - se non l'ultimo - a strutturarsi in ragione della intervenuta «scissione» delterritorio biellese dal territorio della originaria provincia di Vercelli -:
se, a dieci anni dalla istituzione della provincia di Biella, non ritenga maturo il tempo per costituire in Biella, città capoluogo di provincia, il coordinamento provinciale del Corpo Forestale dello Stato.
(4-09743)
Tuttavia, l'attuazione del programma è subordinata alla possibilità di ripianare gli organici sia del personale appartenente al ruolo degli agenti ed assistenti, sia di quello direttivo dei funzionari.
Come già si è avuto modo di evidenziare in più occasioni la diffusa carenza di
Tale situazione potrà essere superata all'atto di nuove assunzioni ai sensi dell'articolo 1 della legge del 27 marzo 2004, n. 77, che autorizza il corpo forestale dello Stato ad effettuare concorsi per il reclutamento di 500 unità ai agenti forestali, di 50 vice ispettori e di 119 unità di commissari forestali.
Si assicura che parte dei vincitori dei predetti concorsi saranno destinati alle sedi periferiche del corpo forestale dello Stato, sia esistenti sia di nuova istituzione, tra cui quella del comando Provinciale di Biella.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.
dal 24 aprile 2002, in seguito alla chiusura del centro commerciale «Pianeta Conad» a San Severo in provincia di Foggia, 140 lavoratori sono stati licenziati e da oltre dieci mesi non percepiscono lo stipendio;
questa situazione, in un territorio già afflitto da gravi problemi occupazionali, ha giustamente esasperato i lavoratori licenziati e rischia di creare uno stato di grave tensione sociale;
a tutt'oggi, nonostante gli impegni assunti, non è stata ancora attivata, da parte del ministero del lavoro e delle politiche sociali, la procedura di mobilità e finché non verrà apposta la firma a tale provvedimento i lavoratori non potranno passare dalla procedura di cassaintegrazione, i cui termini sono ormai scaduti, a quella per la mobilità;
visto l'irresponsabile ritardo nella firma di questo atto, una folta delegazione di ex lavoratori del centro commerciale ha occupato nella giornata di giovedì 6 febbraio 2003 la sala giunta del comune di San Severo per sollecitare il provvedimento in oggetto -:
per quale motivo sino ad oggi non sia stato firmato il provvedimento per la procedura di mobilità per i 140 lavoratori licenziati in seguito alla chiusura del centro commerciale a San Severo e se non si ritenga necessario ed urgente, vista l'oggettiva difficile situazione in cui versano questi lavoratori e le loro famiglie, provvedere in tempi immediati alla firma dello stesso.
(4-05366)
In data 29 aprile 2003, è rientrato al lavoro tutto il personale in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, autorizzata dal ministero interrogato con i decreti ministeriali n. 32879 del 29 settembre 2003 e n. 33223 del 27 novembre 2003.
La società Iper Adriatico Srl, con sede in San Paolo del Tronto (Ascoli Piceno) ed esercizio commerciale in San Severo, negli scorsi mesi di novembre e dicembre, ha corrisposto il trattamento di integrazione salariale a tutto il personale interessato.
Dagli accertamenti ispettivi è emerso che non vi sono vertenze in atto, né vi sono stati licenziamenti per riduzione di personale.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
dal 1972, presso lo stabilimento dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato di Foggia, sono prodotte tutte le targhe automobilistiche per il fabbisogno nazionale;
lo stabilimento di Foggia dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha, fino ad oggi, garantito che le targhe prodotte avessero tutte le caratteristiche qualitative, quantitative e di sicurezza richieste dal Ministero competente;
lo stesso stabilimento ha ottenuto, dal 18 giugno 2002, la certificazione del proprio sistema di gestione per qualità, secondo la norma UNI EN ISO 9001/2000, rilasciata dalla SQS, organismo di certificazione internazionale, con sede in Svizzera;
tale riconoscimento certifica che lo stabilimento di Foggia è l'unico in grado di garantire che le targhe per auto e ciclomotori non possano essere contraffatte dalla malavita organizzata;
fino ad oggi non si sono mai registrati ritardi nelle consegne o contestazioni sulla qualità del prodotto;
la riproduzione di targhe per auto e ciclomotori, fatta da organizzazioni criminali, è facilmente rilevabile per l'impossibilità delle stesse di riprodurre i materiali utilizzati ed il processo di stampa con inchiostro liquido e bagno protettivo;
presso lo Stabilimento di Foggia, tra l'altro, è attivo un sistema di controllo del ciclo produttivo, con l'uso di videocamere e di addetti al controllo del personale dipendente che impedisce il trasporto delle targhe all'esterno del capannone adibito alla produzione;
la produzione delle targhe rappresenta un'attività vitale per la sopravvivenza dello stabilimento di Foggia che, in seguito alla riorganizzazione produttiva, ha già perso seicento posti di lavoro, creando gravi danni a tutto il tessuto produttivo della Provincia di Foggia che sta attraversando un momento molto difficile;
il decreto del Ministro delle infrastrutture n. 374 del 20 novembre 2003, non tenendo in alcuna considerazione le argomentazioni su esposte, ha autorizzato le agenzie che esercitano l'attività di consulente per la circolazione a produrre direttamente le targhe per auto in prova -:
per quale motivo non sia stato ancora pubblicato il decreto che stabilisce le nuove caratteristiche delle targhe per ciclomotori e se corrisponde al vero che vi sia l'intenzione di assegnare, con procedura similare a quella prevista dal decreto n. 374 del 20 novembre 2003, la produzione di dette targhe alle agenzie automobilistiche e non più allo Stabilimento di Foggia dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato;
se il Ministro dell'interno sia a conoscenza dei contenuti di tale decreto e se siano state valutate le conseguenze per le possibili contraffazioni delle targhe per ciclomotori, impossibili su quelle prodotte, sino ad oggi, dallo Stabilimento di Foggia dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato;
se il Ministro dell'economia e delle finanze sia a conoscenza dei contenuti di tale decreto e se siano state valutate le conseguenze disastrose che l'eventuale decisione di sottrarre la produzione delle targhe per ciclomotori, allo Stabilimento di Foggia, produrrebbe sia in termini produttivi che occupazionali;
se il ritardo nella pubblicazione del decreto per la produzione delle nuove targhe per ciclomotori, sia dovuto, tra l'altro, alla volontà di consentire alle agenzie automobilistiche, di dotarsi delle attrezzature necessarie per la stampa delle stesse.
(4-09311)
Tale regolamento prevede all'articolo 2, comma 2, che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti possa affidare la produzione e la distribuzione delle targhe di prova ai soggetti esercenti attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto, di cui alla legge 8 agosto 1991, n. 264.
In attuazione della predetta norma, è stato quindi emanato il regolamento ministeriale 20 novembre 2003, n. 374, ai sensi dell'articolo 17 della legge n. 400 del 1988, con parere del Consiglio di Stato, comunicato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e registrato alla Corte dei Conti.
A sua volta, la nuova disciplina della immissione in circolazione dei ciclomotori è prevista in primo luogo dal decreto legislativo 15 gennaio 2002, n. 9 (disposizioni integrative e correttive del nuovo codice della strada, a norma dell'articolo 1, comma 1 della legge 22 marzo 2001, n. 85) emanato su proposta, tra gli altri, dei Ministri dell'interno e dell'economia e delle finanze.
L'articolo 3 del predetto decreto legislativo prevede, tra le modifiche all'articolo 97 del decreto legislativo n. 285 del 1992, la possibilità che lo Stato affidi a soggetti terzi la fabbricazione e la vendita delle targhe per ciclomotori con le modalità previste dal regolamento.
In attuazione di tale norma, è in corso di emanazione il regolamento contenente le modifiche ai corrispondenti articoli del vigente regolamento del codice della strada.
Analogamente a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 474 del 2001, il nuovo testo dell'articolo 248 del regolamento al codice della strada prevede che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti possa affidare la produzione e la distribuzione delle targhe per ciclomotori ai soggetti esercenti attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto, di cui alla legge 8 agosto 1991, n. 264.
Sul predetto schema di regolamento si sono espressi favorevolmente i Ministeri dell'interno e della giustizia, nonché il dipartimento della ragioneria generale dello Stato del ministero dell'economia e delle finanze.
È stato altresì acquisito il parere favorevole del Consiglio di Stato.
Il ritardo nella pubblicazione del regolamento in esame deriva unicamente dai tempi necessari per la conclusione dell'iter prescritto dalla vigente normativa.
Si evidenzia, infine, che le procedure in esame rispondono ad una esigenza di semplificazione dell'azione amministrativa e che il sistema di produzione della targhe da esse previsto è già in uso in altri Paesi europei.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
ad avviso dell'interrogante nessuna delle norme vigenti in materia di nomina dei supplenti si occupa di tutelare l'interesse del bambino: la scuola in tale ambito assume il ruolo di ufficio di collocamento che deve rispettare procedure complesse per individuare gli aventi diritto alla supplenza;
si registrano, infatti, elevati livelli di precarietà nella nomina dei supplenti. L'esistenza di tre graduatorie spesso non aggiornate entro l'inizio delle lezioni, comporta il fatto che ogni supplente possa essere assunto solo fino alla nomina dell'avente diritto cioè fino alla pubblicazione delle graduatorie definitive;
lo stesso supplente può lasciare una supplenza per accettarne un'altra più lunga e può presentare domanda in trenta scuole diverse le quali si ostacolano tra di loro durante le complesse procedure di nomina, che spesso comportano l'effettuazione di centinaia di telefonate e l'invio di decine di telegrammi;
è necessario tutelare l'interesse del bambino per favorire un insegnamento stabile e duraturo durante l'anno scolastico
se non sia necessario regolamentare questa situazione adottando apposite iniziative volte ad introdurre una normativa più razionale nei confronti dei supplenti, in modo da garantire che al bambino possano essere assicurati un insegnamento ed una formazione continua ed idonea per sviluppare al meglio le proprie capacità intellettive.
(4-08606)
Il decreto legge n. 255 del 3 luglio 2001, convertito con modificazioni nella legge n. 333 del 20 agosto 2001 ha infatti anticipato, sin dal 2001-2002, i tempi di tutte le operazioni di definizione degli organici e di copertura dei posti vacanti ed ha consentito, già a partire dal su indicato anno scolastico, il regolare avvio delle lezioni.
Il provvedimento in parola dispone che dirigenti territoriali devono provvedere ad ultimare le nomine (a tempo indeterminato, utilizzazioni, incarichi di presidenza e nomine a tempo determinato) entro il 31 luglio antecedente l'inizio dell'anno scolastico; a partire dal 1o agosto i dirigenti scolastici, esercitano tutte le competenze relative al completamento delle nomine a tempo determinato.
Si fa presente inoltre che, a tutela della continuità didattica, le disposizioni contenute nell'articolo 461 del testo unico in materia di istruzione (decreto del Presidente della Repubblica n. 297/1994) impongono di non procedere a spostamenti di personale già in attività di insegnamento dopo il ventesimo giorno dall'inizio dell'anno scolastico, anche se riguardano movimenti limitati all'anno scolastico stesso, prevedendo che detti provvedimenti abbiano concreta attuazione all'inizio dell'anno scolastico successivo. Analogamente, a tutela della continuità didattica, l'articolo 34 del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto scuola del 4 agosto 1995 stabilisce che il personale docente che sia stato assente per 150 giorni continuativi nell'anno scolastico, ridotto a novanta per i docenti delle classi terminali, e che rientra in servizio dopo il 30 aprile, è impegnato nella sede di servizio in supplenze, interventi didattici educativi integrativi e in altri compiti connessi con il funzionamento della scuola medesima.
Con riguardo poi alle graduatorie di circolo e d'istituto l'amministrazione interrogata è costantemente impegnata per far sì che ad un primo triennio di rodaggio nel funzionamento delle predette graduatorie ne segua un successivo di migliore resa.
La complessa attività connessa alla materia in questione si trova a dover conciliare due fondamentali valori in campo: da una parte la realizzazione del diritto di istruzione e formazione, tramite la tempestività del servizio, la proficuità e continuità didattica; dall'altra deve assicurare, tramite le procedure garantiste di natura concorsuale pubblica, il diritto all'impiego degli aspiranti supplenti.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
ilsindaco di Aversa (Caserta) ha attrezzato, ai sensi dell'articolo 13 decreto legislativo n. 22 del 1997, un sito di stoccaggio dei rifiuti sul territorio comunale, in località Cappuccini, nei pressi di una scuola elementare e dell'ospedale civile «Moscati», a un centinaio di metri del popoloso quartiere a sud della città;
in data 30 marzo 2004 è stato dato inizio allo sversamento dei rifiuti nel suddetto sito di stoccaggio;
l'apertura del sito di stoccaggio ha provocato gravi disagi agli alunni della scuola elementare di via dei Cappuccini, di cui il sindaco ha dovuto disporre la chiusura a seguito delle proteste dei genitori;
si è costituito un comitato di protesta tra gli abitanti del quartiere, i quali chiedono l'immediata chiusura e bonifica del sito di stoccaggio;
la città di Aversa, in alternativa al suddetto sito di stoccaggio, potrebbe utilizzare, su autorizzazione del Commissario di Governo (Prefetto Catenacci) il sito di trasferenza dei rifiuti del consorzio intercomunale CE/2 -:
quali iniziative intenda assumere al fine di promuovere la chiusura e la bonifica del sito di stoccaggio di Aversa in località Cappuccini.
(4-09616)
Ciò, ha comportato, per molti giorni, la totale paralisi delle attività di raccolta dei rifiuti solidi urbani depositati lungo le strade cittadine, con inevitabili conseguenze di carattere igienico-sanitarie ed ambientali.
Di fronte al perdurare di tale situazione, più volte segnalata dall'Asl competente, l'Amministrazione comunale di Aversa, quale unica soluzione praticabile e sulla base di opportune verifiche tecniche, ha provveduto alla individuazione di un'area da destinare alla realizzazione di un sito per il temporaneo deposito dei rifiuti.
Prima di procedere alla realizzazione dell'impianto sono stati richiesti preventivi sopralluoghi e verifiche all'ASL competente per territorio ed all'ARPAC-dipartimento provinciale di Caserta, al fine di acquisire le necessarie autorizzazioni ed i pareri di idoneità di cui al comma 3 dell'articolo 13 del decreto legislativo 22/97.
L'Arpac, a seguito di apposito sopralluogo, con verbale del 18/03/04 ha espresso parere favorevole alla realizzazione del sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti nell'area individuata in località Cappuccini del comune di Aversa, ponendo una serie di prescrizioni a tutela delle matrici ambientali sottostanti e circostanti il sito in questione.
Anche l'Asl CE 2, unità operativa di prevenzione collettiva, con nota del 19 marzo 2004, rilasciava parere favorevole per l'utilizzo dell'area a deposito temporaneo dei rifiuti solidi urbani.
Sulla base dei pareri acquisiti il comune di Aversa ha emesso l'ordinanza n. 213/04 del 20 marzo 2004, ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo 22 del 1997, disponendo la realizzazione di un impianto per lo stoccaggio di R.S.U. in località Cappuccini dello stesso comune, nel rispetto delle prescrizioni poste dall'ARPAC.
Successivamente, a conclusione dei lavori, è stata disposta la messa in esercizio dell'impianto affidandone la gestione allo stesso soggetto gestore del servizio di igiene urbana.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
quali siano i motivi per i quali da oltre sei mesi non viene riunita la Commissione prevista dall'articolo 5 del decreto ministeriale 15 maggio 1997, nonostante presso la stessa pendano numerose istanze da esaminare;
quali iniziative intenda assumere in ordine a quanto sopra esposto.
(4-09074)
Si fa inoltre presente che le riunioni sono indette in funzione del numero di richieste di accreditamento di nuove organizzazioni pervenute, che al momento risultano di modesta entità.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
la crisi e ristrutturazione in atto all'Ina e all'Assitalia hanno fatto emergere il gravissimo disagio in cui migliaia di lavoratori dell'assicurazione sono costretti ad operare a seguito di continue restrizioni imposte dai titolari delle Agenzie generali;
in tale contesto appare di particolare rilievo l'agitazione sindacale dei subagenti professionisti delle agenzie generali, mobilitati dal sindacato di settore, per difendere i diritti dei subagenti dai continui attacchi alle proprie prerogative contrattuali;
la ristrutturazione in atto infatti avviene anche attraverso una insistente iniziativa da parte degli agenti generali che, per tutelare il proprio ruolo e i propri privilegi, scaricano sui subagenti l'intero peso dell'operazione, in tal modo i subagenti vengono spinti ad abbandonare il posto di lavoro, privando così l'Ina e l'Assitalia di preziose professionalità;
di particolare gravità, in tale prospettiva, è il disconoscimento della liquidazione di fine rapporto ai subagenti che danno le dimissioni;
l'articolo 1751 del codice civile prevede che l'agente receduto maturi il diritto ad un indennizzo solo ove il recesso sia motivato da gravi circostanze, che possono essere contestate dal preponente, malgrado l'accordo economico collettivo agenti/subagenti dell'Ina e dell'Assitalia non escluda tale diritto;
il testo del citato articolo 1751 nella formulazione introdotta dai decreti legislativi n. 303 del 1991 e n. 65 del 1999, ha prodotto nei fatti un arretramento nella tutela dei diritti di fine rapporto degli agenti e dei subagenti di assicurazione;
il testo previgente prevedeva infatti che «all'atto dello scioglimento del contratto a tempo indeterminato, il preponente è tenuto a corrispondere all'agente (o al subagente) un'indennità nella misura stabilita dagli accordi economici collettivi, dagli usi o, in mancanza, dal giudice secondo equità»;
la più penalizzante differenza di trattamento tra l'attuale e la precedente normativa, è senza dubbio rappresentata dall'esclusione dell'indennità di fine rapporto, nel caso in cui sia il subagente a recedere dal contratto;
questa penalizzazione colpisce in modo particolare i subagenti, la categoria professionale più debole che, a differenza di quanto accade per gli agenti, non è riuscita ad ottenere, in deroga alla normativa civilistica, un accordo economico collettivo che riconosca loro in modo chiaro l'indennizzo di fine rapporto, anche in caso di recesso del subagente stesso;
si segnalano iniziative volte ad ottenere una pronuncia sulla legittimità costituzionale dell'attuale disciplina dell'indennità di fine rapporto in relazione al principio di uguaglianza e di tutela del lavoro in tutte le sue forme, l'indennità di fine rapporto è, infatti, una garanzia ormai fondamentale di tutti i rapporti di lavoro che non può essere disconosciuta ad una categoria come i subagenti strettamente dipendenti da un altro operatore economico ed ad esso effettivamente subordinati;
l'attuale svolta restrittiva turba gravemente gli equilibri interni alla rete commerciale dell'INA/ASSITALIA e rischia di rendere sempre più difficile il rapporto tra
se non ritenga opportuno intervenire per favorire e sostenere il confronto fra le parti affinché apprestino gli opportuni strumenti di natura contrattuale, capaci di mitigare gli effetti della normativa vigente e di conferire ai subagenti, anche in caso di loro recesso, la possibilità di ottenere la liquidazione di fine rapporto, equiparando nuovamente il loro trattamento a quello di tutte le altre categorie di lavoratori.
(4-07592)
La questione nasce dal fatto che l'articolo 1751 del codice civile così come modificato dai decreti legislativi n. 303 del 1991 e n. 65 del 1999, prevede che l'agente receduto maturi il diritto ad un indennizzo solo ove il recesso sia giustificato da circostanze attribuibili all'agente, quali età, infermità o malattia, per le quali non può essergli ragionevolmente chiesta la prosecuzione dell'attività.
Tale disciplina (contenuta nell'articolo 1751 del codice civile, è stata soggetta a sostanziali mutamenti in conseguenza dell'attuazione della direttiva comunitaria n. 653 del 18 dicembre 1986, tramite l'emanazione dei suddetti decreti legislativi n. 303/99 e n. 65/99.
Il testo previgente la riforma prevedeva che all'atto dello scioglimento del contratto a tempo indeterminato, il preponente era tenuto a corrispondere all'agente (o al subagente) una indennità nella misura stabilita dagli accordi economici collettivi, dagli usi o in mancanza, dal giudice secondo equità, senza porre alcuna condizione.
La nuova normativa, dunque, ha prodotto un arretramento nella tutela al diritto dell'indennità di fine rapporto degli agenti e dei subagenti di assicurazione.
Al riguardo, va rilevato che l'intervento del legislatore è derivato dalla necessità di porre rimedio al contrasto fra la normativa comunitaria e la dizione del vecchio articolo 1751 del codice civile, a seguito del quale lo Stato italiano era stato deferito dinanzi alla Corte di Lussemburgo.
La direttiva CEE 86/653, infatti, ha introdotto una funzione prevalentemente meritocratica dell'istituto, cui l'Italia si è dovuta adeguare, richiedendo che al momento della cessazione del rapporto, il preponente sia tenuto a corrispondere all'agente una indennità nel solo caso in cui ricorrano i requisiti sopra menzionati.
Posto, dunque, che tale modifica legislativa è derivata dalla necessità di adeguamento alla normativa CEE a cui lo Stato italiano non poteva sottrarsi, l'unico strumento per conseguire l'obiettivo rimane quello contrattuale.
È, infatti, possibile che le parti decidano di introdurre una diversa disciplina dell'indennità di fine rapporto degli agenti, purché risulti migliorativa rispetto alla legge. Sul punto, però, si sottolinea che il Governo non può in nessun modo sollecitare il confronto tra le parti, in quanto il contratto collettivo è, come è noto, lo strumento con cui le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, in forza del potere di autoregolamentazione loro riconosciuto, definiscono in modo uniforme, in un settore determinato di attività, la disciplina dei rapporti di lavoro.
Sono solo i soggetti contraenti e più in particolare le contrapposte organizzazioni sindacali dei lavoratori e i datori di lavoro a decidere i contenuti dei contratti. Ne deriva che solo le parti sociali, nel rispetto della loro piena autonomia decisionale potranno optare, se lo ritengano opportuno, per la modifica del contratto collettivo degli agenti/subagenti.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
un nuovo incidente mortale sul lavoro si è verificato nella Provincia di Pesaro;
dal Corriere Adriatico del 24 gennaio 2004 si apprende infatti che Nello Ceci, di Pennabilli, agricoltore e allevatore nella sua azienda agricola a gestione familiare, è morto maciullato da una macina utilizzata per la frantumazione del margine;
Nello Ceci era impegnato nel capanno dove è installata la macina per la frantumazione del mangime; la macina è collegata ad un cardano attivato dal motore di un trattore;
improvvisamente, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei Carabinieri di Pennabilli, accorsi sul posto, il corpo di Nello Ceci è finito contro il cardano che lo ha maciullato;
l'ipotesi più accreditata è quella che il corpo di Nello Ceci sia stato trascinato verso la macina dopo che il lembo di stoffa di un giaccone è rimasto impigliato nel cardano;
si tratta dell'ennesimo incidente mortale, che ripropone tragicamente il problema della sicurezza nei posti di lavoro -:
quali urgenti provvedimenti intenda assumere per arginare il gravissimo e dilagante fenomeno degli incidenti nei luoghi di lavoro, molto spesso con esiti mortali, e per garantire il giusto livello di sicurezza nei luoghi di lavoro.
(4-08811)
Occorre precisare, in via preliminare, che sulla base di quanto disposto dalla legge n. 833/1978, i compiti di controllo in materia di sicurezza sul lavoro sono attribuiti in via generale alle Aziende sanitarie locali, mentre ai Servizi Ispezione del lavoro è riservata una competenza di carattere residuale.
Gli ispettori del lavoro hanno competenza per la vigilanza congiunta in ambito ferroviario ed in materia di radiazioni ionizzanti. Inoltre, nei loro compiti rientrano i collaudi e le verifiche di ascensori e montacarichi installati in ambienti industriali, elevatori trasferibili, impianti di panificazione e ponteggi sospesi motorizzati. Poi, in qualità di ufficiali di polizia giudiziaria hanno competenza nelle materie attribuite, in via principale, alle Aziende sanitarie locali.
Ciò premesso, l'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 242/96, ha stabilito che, ferme restando le competenze in materia di attività lavorative comportanti rischi particolarmente elevati, la vigilanza in materia di sicurezza può essere esercitata anche dal Servizio ispezione del lavoro che ne informa preventivamente il Servizio di prevenzione e sicurezza della A.S.L. competente per territorio. Tali attività sono elencate alle lettere a) e b) dell'articolo 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 412, del 14 ottobre 1997.
Va ricordato che l'azione di vigilanza svolta dagli ispettori di questa Amministrazione ha permesso di effettuare controlli sull'applicazione della direttiva sui «cantieri» e delle altre norme in materia di sicurezza e di legislazione sociale. L'obiettivo primario delle ispezioni è la verifica della regolarità del rapporto di lavoro dell'infortunato, del contesto aziendale occasione dell'infortunio e dell'adempimento degli obblighi in materia di sicurezza.
Inoltre, al fine di rendere maggiormente incisiva l'azione di vigilanza e dare piena attuazione al Manifesto Programmatico «Carta 2000», elaborato nella Conferenza di Genova del dicembre 1999, sono stati promossi nuovi modelli metodologici di vigilanza con il coordinamento ed il raccordo tra le varie strutture territoriali. È stato, altresì, dato avvio ad un monitoraggio congiunto con l'I.N.A.I.L. sulle realtà locali con maggiore incidenza di infortuni. Il
Sempre in materia di sicurezza, la circolare n. 58 del 29 maggio 2001, ha rappresentato a tutte le Direzioni del Lavoro la necessità di dar vita a degli «sportelli» informativi sulle normative in materia di rapporti di lavoro oltre che di igiene e sicurezza del lavoro.
Per combattere il lavoro sommerso in edilizia, si deve ricordare che la legge n. 266/2002 ha istituito i comitati per il lavoro e l'emersione del sommerso, finalizzati all'emersione dei lavoratori coinvolti in tale fenomeno.
Per tutte le iniziative intraprese è stato necessario intensificare l'attività ispettiva e utilizzare tutte le risorse disponibili ricorrendo, anche, alla riconversione del personale ispettivo. Nell'ultimo anno, tale incremento è valutabile in circa il 10 per cento. Si fa presente, inoltre, che sono state attivate le procedure per l'assunzione di ulteriori 870 ispettori.
L'amministrazione interrogata ha, tra l'altro, messo in atto varie iniziative, come la campagna europea nel settore delle costruzioni, decisa nell'ambito del Comitato degli alti responsabili del lavoro (CARIL), che si è concretizzata in una serie di iniziative di natura ispettiva e promozionale con il coinvolgimento degli organi di vigilanza a livello territoriale nonché delle parti sociali, realizzata nella prima e nella seconda settimana del mese di giugno e nella seconda e terza settimana del mese di settembre.
Nei due periodi di riferimento dei mesi di giugno e di settembre, gli ispettori delle Direzioni provinciali del lavoro hanno svolto attività di vigilanza in circa 5500 cantieri e contestato circa 12000 violazioni a norme inerenti la sicurezza sul lavoro.
Occorre, poi, ricordare che, il 16 dicembre 2003, a seguito di quanto rilevato nel tavolo nazionale sul lavoro sommerso nel settore delle costruzioni, attivato da questa Amministrazione di concerto con la Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato definito «un Avviso Comune» con le associazioni di categoria, in materia di emersione del lavoro irregolare. In tale «avviso» si è concordato di ripristinare regole certe per il corretto funzionamento del mercato del lavoro, nel rispetto reciproco dei rispettivi ruoli.
Inoltre, non si può tralasciare la legge di semplificazione 2001 che ha previsto all'articolo 3, una delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori, delega che sarà esercitata tra breve.
Da ultimo, si fa presente che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, in via definitiva, il decreto attuativo di cui all'articolo 8, della legge Biagi, che indiscutibilmente rafforza i poteri degli ispettori del lavoro e le funzioni delle Direzioni regionali e provinciali del lavoro, poiché prevede il riordino e la razionalizzazione dei servizi ispettivi di tutti gli organi di vigilanza, con attribuzione della direzione e del coordinamento operativo alle Direzioni regionali e provinciali del lavoro, che si attiveranno sulla base delle direttive, adottate dalla Direzione Generale appositamente costituita.
Infine, per ciò che concerne l'infortunio mortale occorso all'agricoltore Ceci Nello, la Direzione provinciale del lavoro di Pesaro Urbino fa presente che gli elementi raccolti nel corso dell'indagine sono ancora al vaglio dell'autorità giudiziaria.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
il comma 3 dell'articolo 2 del contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI prevede un controllo di qualità in base al quale la Rai si impegna ad effettuare controlli e verifiche per accertare il grado di raggiungimento della qualità dell'offerta televisiva e radiofonica e la percezione del telespettatore rispetto alla qualità della programmazione;
il sistema di rilevazione è stato affidato alla Doxa con certificazione del Caspur;
in data 11 novembre 2003 nel corso di una conferenza stampa è stato presentato il primo rapporto IQS alla presenza del Ministro delle comunicazioni;
in occasione della suddetta conferenza stampa il Ministro delle comunicazioni ha sottolineato la necessità di una pubblicazione periodica dei dati specificando che i dati presentati non erano definitivi e assicurando che sarebbero stati aggiornati a gennaio 2004;
nella stessa conferenza stampa si dichiarava che i dati del monitoraggio IQS sarebbero stati resi noti con cadenza trimestrale e esattamente a gennaio, metà aprile e a fine giugno -:
quali siano le motivazioni per cui a tutt'oggi non siano ancora stati pubblicati i dati di gennaio.
(4-09598)
Secondo quanto specificato l'orientamento della predetta commissione dovrebbe essere quello di comunicare al mercato contestualmente sia i risultati relativi all'ultimo trimestre 2003 sia quelli relativi al primo trimestre 2004 in modo da poter evidenziare un trend di confronto.
Il Ministro delle comunicazioni: Maurizio Gasparri.
il 13 ottobre 2003 è stata emanata la Direttiva 2003/87/EC, nota come Emissions Trading. Questa Direttiva fonda un sistema di procedure e regole per il commercio tra i paesi UE di quote di emissioni dei gas responsabili dell'effetto serra;
tale Direttiva, che diventerà legge nel gennaio 2005, apre la strada all'applicazione nell'UE del Protocollo di Kyoto, il trattato internazionale, già ratificato dall'Italia e dall'UE, per contrastare i cambiamenti climatici;
il primo passo per l'applicazione della Direttiva è la redazione da parte di ogni Paese membro dell'UE del cosiddetto Piano Nazionale d'Allocazione. Detto Piano deve enumerare gli impianti operanti in determinati settori industriali, per i quali il Piano deve anche precisare un limite massimo di emissioni di gas-serra. Ad ognuna di queste installazioni è concessa pertanto una sorta di licenza di operare e di emettere una certa quantità di gas-serra, ma non di più;
ogni Paese UE doveva presentare il proprio Piano alla Commissione Europea entro il 31 marzo 2004, mentre i dieci paesi che sono in procinto di confluire nell'UE dovranno farlo entro la fine di aprile 2003;
a differenza della Finlandia, della Danimarca, della Germania, dell'Austria e dell'Irlanda l'Italia non ha ancora inviato a Bruxelles tale piano;
inoltre anche il Regno Unito, l'Olanda e il Portogallo lo hanno già predisposto e lo invieranno a Bruxelles nelle prossime settimane;
quali siano le ragioni che hanno impedito al Governo italiano di presentare tale piano;
se non ritenga opportuno e doveroso presentarlo immediatamente.
(4-09698)
Il 20 aprile 2004 il ministero delle attività produttive e questo ministero, a conclusione di una procedura di consultazione con i principali settori interessati dalla direttiva predetta, hanno sottoposto al pubblico lo schema di piano nazionale di assegnazione delle quote di emissione di anidride carbonica, secondo quanto previsto dalla direttiva stessa. Lo schema di Piano è consultabile sui siti internet.
Nel capitolo 1 dello schema di piano sono illustrati i princìpi per l'applicazione della direttiva nel contesto energetico e industriale dell'Italia. A questo proposito si richiama l'indirizzo generale del Governo, contenuto nel disegno di legge «Comunitaria 2004» circa la necessità di salvaguardare la competitività delle imprese italiane e la sicurezza energetica dell'Italia.
I capitoli successivi (capitoli 2, 3, 4 e 5) illustrano il metodo utilizzato per l'assegnazione delle quote a livello di attività e di impianto.
Gli allegati offrono informazioni più dettagliate sulla modalità di assegnazione delle quote in relazione ai criteri indicati nell'allegato III della direttiva.
Eventuali osservazioni da parte del pubblico, possono essere comunicate entro il 6 maggio 2004, secondo le modalità indicate sui siti internet per il ministero dell'ambiente www.minambiente.it e per il ministero delle attività produttive www.minindustria.it.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
a causa del nuovo orario previsto da Trenitalia, il treno EN 235 «REMUS» non ferma più alla stazione di Rovigo dal 14 dicembre u.s.;
questa decisione ha messo in grave difficoltà moltissimi pendolari che, per recarsi al lavoro nelle città limitrofe come Ferrara e Bologna, sono ora costretti a utilizzare mezzi propri, per non parlare di chi utilizzava questo treno per recarsi in città molto più distanti;
con questa decisione paradossale, a giudizio dell'interrogante visto il gran numero di utenti della città di Rovigo che utilizzava il treno in questione, si è estromesso un capoluogo di provincia dal traffico ferroviario dalle ore 1.15 alle ore 6.00 del mattino, sulla linea Venezia-Padova-Bologna;
a questo va aggiunto che un numero cospicuo di pendolari aveva già acquistato l'abbonamento annuale per la tratta Rovigo-Ferrara e Rovigo-Bologna convinti come erano che avrebbero continuato ad utilizzare il treno EN 235;
oltre quattrocento pendolari hanno firmato una petizione a Trenitalia affinché sia ripristinata la fermata a Rovigo o si trovi, in ogni caso, una valida alternativa -:
se sia a conoscenza del motivo per cui sia stato deciso di sopprimere la fermata a Rovigo del treno in oggetto e, cosa ancora più grave, non siano stati informati gli utenti, con il dovuto anticipo, di tale decisione;
se non si ritenga necessario intervenire nei confronti della Direzione di Trenitalia affinché sia immediatamente ripristinata la fermata a Rovigo consentendo nuovamente ai pendolari, che già tanti sacrifici fanno per raggiungere i propri posti di lavoro, e agli utenti tutti di poter continuare ad usufruire di un servizio pubblico.
(4-08622)
La soppressione della fermata di Rovigo, riferisce Ferrovie dello Stato s.p.a. è in linea con la strategia commerciale della società adottata per i treni-notte, mirata alla progressiva eliminazione delle fermate passeggeri posizionate oltre le ore 0.30.
Tale impostazione, infatti, ha gradualmente comportato negli ultimi anni una razionalizzazione ed una riqualificazione dell'offerta notturna, a sostegno dei flussi di traffico e delle preferenze della clientela orientata verso un viaggio sicuro e confortevole che le frequenti fermate notturne, invece turbavano, e rendevano, talvolta, rischioso per l'intrusione nelle vetture di malintenzionati.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
le Poste Italiane spa, dopo la riorganizzazione ed il risanamento dei bilanci avvenuto nei mesi scorsi, avendo approntato nuovi investimenti e progetti di rilancio, si preparerebbero a migliorare i loro servizi;
risulta all'interrogante che nel comune di Rosolina (Rovigo) dal gennaio 2004, si sono creati numerosi e gravi disagi presso l'Ufficio Postale di zona durante i pagamenti delle pensioni e per lo svolgimento delle normali operazioni postali;
gli impiegati dell'Ufficio postale di Rosolina non fanno valere il fondamentale diritto di riscuotere le pensioni nei primi 5 giorni del mese, adducendo difficoltà per i numerosi pagamenti che dovrebbero essere posti in essere e ritardando i medesimi anche di quindici giorni;
soprattutto i problemi si sono verificati tra gli anziani che sono stati obbligati a sottostare alle nuove regole per i giorni e gli orari di riscossione, così da subire forti disagi anche economici;
il personale delle Poste è diminuito ed il disagio sociale è accresciuto notevolmente -:
se sia a conoscenza delle decisioni adottate dalle Poste Italiane spa e quali iniziative si intendano adottare affinché su questo delicatissimo problema, che si è venuto a creare non solo a Rosolina ma in numerosissime località italiane, non vi sia una decisione unilaterale che priverebbe anche altri piccoli comuni di un servizio essenziale;
se non ritenga che sia necessario favorire l'apertura di un tavolo di trattativa tra Poste Italiane spa ed una rappresentanza dei comuni interessati, affinché si possa arrivare ad una soluzione che si avvicini ai bisogni dell'Ente e dei cittadini, per rimuovere al più presto i disagi verificatisi nei mesi passati a Rosolina come in altri comuni.
(4-09523)
Il ministero delle comunicazioni - quale autorità nazionale di regolamentazione del settore postale - ha tra i propri compiti quello di verificare il corretto espletamento del servizio universale erogato da Poste Italiane.
Ciò premesso, si fa presente che Poste Italiane S.p.A., interessata in merito ai disagi segnalati a carico dell'ufficio postale di Rosolina, in provincia di Rovigo soprattutto durante i giorni di pagamento delle pensioni ha comunicato quanto segue.
Dalle verifiche effettuate, relative ai mesi di gennaio/aprile 2004 emergono solo sporadiche criticità, derivanti in prevalenza da
In particolare l'unica significativa interruzione della connessione dovuta a problemi di competenza del gestore della rete, secondo quanto precisato dalla stessa società, è relativa al periodo che va dall'11 al 15 marzo 2004.
A completamento d'informazione, la stessa società ha reso noto che al fine di limitare i disagi a carico della clientela, ha immediatamente provveduto a rimodulare il servizio garantendo il pagamento delle pensioni presso il limitrofo ufficio postale di Loreo.
La concessionaria ha comunicato, infine, che nell'ufficio postale in argomento non si sono riscontrate criticità in merito al pagamento di circa 850 pensioni INPS, effettuato di regola entro i primi 12 giorni di ogni mese in base ad un'apposita calendarizzazione.
Il Ministro delle comunicazioni: Maurizio Gasparri.
la città di Bergamo vanta tra i suoi edifici più noti Palazzo Lupi, splendida e prestigiosa dimora, già sede della «Brigata Legnano», collocata in una delle vie più antiche del centro storico;
all'interno del palazzo sono conservati pezzi pregiati di mobilio e di arredamento nonché opere d'arte di notevole valore culturale e venale;
tali beni rappresentano un patrimonio che ha un particolare senso storico se considerato nel suo insieme, curato e conservato nello spazio che ne è stato prezioso scrigno per decenni;
in particolare si possono ammirare i cimeli della «Brigata Legnano», le suppellettili e le collezioni appartenute alla famiglia Lupi nonché pezzi unici e rari, tra i quali una culla lignea policroma del Settecento;
Palazzo Lupi rientrerà in tempi brevi nell'elenco dei beni immobili di proprietà del ministero della difesa oggetto di possibile alienazione e di cambio di destinazione d'uso;
risulta ufficialmente siano stati programmati sopralluoghi finalizzati alla raccolta ed al trasporto delle opere descritte in altra sede -:
quali misure siano allo studio per evitare che il patrimonio artistico di Palazzo Lupi, patrimonio che rappresenta un unicum composito, sia lasciato privo della necessaria manutenzione e custodia e si disperda disorganicamente in diverse sedi.
(4-06553)
Per un'efficace valorizzazione dell'immobile è stato proposto il suo utilizzo come sede della locale prefettura.
Al riguardo, occorre preliminarmente osservare che la difesa anche dopo il trasferimento in altra sede degli interessi operativi istituzionali, continuerà ad essere responsabile della costante custodia e della sistematica manutenzione dell'immobile fino alla sua cessione definitiva ad altro utente.
Circa l'«asserita» spoliazione del palazzo, corre l'obbligo di evidenziare che esso fu, a suo tempo, assegnato all'amministrazione militare privo di arredi, ad eccezione di alcune tele pittoriche vincolate alle pareti e da queste non asportabili; non esistono, pertanto, collezioni né altri beni lasciati dalla famiglia Lupi.
Tutti gli arredi, le suppellettili ed i cimeli, esistenti nel palazzo durante il suo utilizzo come comando militare, sono stati acquistati dall'amministrazione militare o sono stati donati dai comandanti che si sono succeduti nel tempo e, comunque, sono tutti regolarmente in carico.
Peraltro, nel 2000 molti oggetti di interesse storico e simbolico sono stati assegnati, in comodato d'uso per trent'anni,
Allo stato attuale, in previsione della definitiva alienazione del palazzo e nel rispetto delle responsabilità amministrative, la difesa sta provvedendo a trasferire i predetti materiali al fine di sistemarli in strutture sedi di comandi, di elevata visibilità ed importanza, che sapranno custodire con cura ed affetto gli oggetti appartenenti alle tradizioni militari italiane.
Il Ministro della difesa: Antonio Martino.
la decisione della società EDF, che gestisce il termodistruttore Fenice nell'area industriale di Melfi, di consentire lo smaltimento anche dei rifiuti speciali della provincia di Torino è di estrema gravità;
in questo caso si violano gli accordi a suo tempo stipulati dalla Fiat, originario proprietario di Fenice, che prevedevano lo smaltimento dei rifiuti regionali nonché di quelli prodotti negli stabilimenti Fiat al sud;
pertanto la decisione suddetta viola gli accordi pregressi;
non meno preoccupante è il dato relativo al trasporto dei rifiuti speciali dalla provincia di Torino, attraversando l'intero territorio nazionale sino a Melfi -:
se il Ministro dell'ambiente intenda adottare iniziative in merito e, in particolare, adoperarsi presso l'EDF affinché retroceda dalla sua decisione, evidentemente dettata, ad avviso dell'interrogante, dalla logica affaristica, che sembra ormai interessare tutto il comparto dello smaltimento dei rifiuti nel nostro Paese, a dispetto di qualsiasi norma ambientale e di sicurezza.
(4-08651)
A seguito degli accertamenti svolti dal comando provinciale carabinieri di Potenza, è emerso che lo smaltimento dei rifiuti speciali provenienti da altre regioni è effettuato dalla società Fenice spa, la quale risulta regolarmente autorizzata a smaltire, oltre ai rifiuti pericolosi prodotti esclusivamente dalle aziende del gruppo Fiat, i rifiuti solidi urbani e assimilati provenienti da 15 comuni della regione Basilicata e i rifiuti sanitari provenienti da ogni parte di Italia.
Inoltre, secondo quanto riferito dall'arma dei carabinieri, la chiusura dell'impianto di termodistruzione Stureco, con sede a Torino e di proprietà della Fenice spa, sarebbe da attribuire essenzialmente a motivi economici dettati dalle condizioni di mercato meno favorevoli, essendo avvenuta una contrazione dei rifiuti conferiti nell'ultimo biennio (circa 7.000 t/anno nel 2002 e circa 5.800 t/anno nel 2003) a fronte di una autorizzazione al trattamento di 14.000 t/anno di rifiuti speciali pericolosi e non.
Per questo motivo la società Fenice spa ha deciso di trasformare l'attività dell'impianto di termodistruzione Stureco in attività di stoccaggio, trattamento meccanico e omogenizzazione di rifiuti da smaltire.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
il 17 ottobre 2003 il sottomarino a propulsione e armamento nucleare Hartford, della Marina degli Stati Uniti si è incagliato nella Secca dei Monaci nella zona dell'arcipelago della Maddalena in Sardegna;
il sottomarino Hartford sarebbe dovuto restare nell'arcipelago maddalenino
non è la prima volta che si verificano incidenti del genere nell'area il 22 settembre 1977 il sottomarino d' attacco «Ray» della IV flotta Usa aveva urtato il fondale, presumibilmente nella zona di Capo Teulada, durante una esercitazione nella stessa secca si era incagliato la notte dell'11 settembre scorso il traghetto Moby Magic, con gli 85 passeggeri e l'equipaggio che erano stati soccorsi e portati in salvo a Olbia e Golfo Aranci da motovedette della Guardia Costiera e da un rimorchiatore;
non è dato conoscere il numero di sottomarini nucleari che transitano in un zona paesagisticamente pregiata e di incalcolabile valore ambientale, vicina ad un area sottoposta a vincolo per la presenza del Parco Nazionale della Maddalena;
l'ARPA della Sardegna è stata costituita da pochissimo e non è ancora in grado di fare fronte ad emergenze del genere -:
se e quando il Governo sia stato informato dell'incidente dalle autorità militari statunitensi;
quali sistemi di controllo ci siano nell'area interessata per monitorare la situazione e verificare che non vi siano pericoli;
quali sistemi di prevenzione e di sicurezza esistano o sono stati predisposti per i cittadini dell'area interessata;
se esista un piano di emergenza ed evacuazione in caso di incidenti del genere con rischio di fuoriuscita di materiale radioattivo;
se non si ritenga incompatibile la presenza di sommergibili nucleari vicino ad un Parco Nazionale;
se il Governo non ritenga opportuno chiedere al Governo degli Stati Uniti un risarcimento per gli eventuali danni ambientali causati da quest'incidente, evidentemente accaduto per colpa, vista la rimozione del comandante del sottomarino.
(4-08051)
Il comando della forza subacquea statunitense nel Mediterraneo ha informato telefonicamente lo Stato Maggiore marina in merito all'inconveniente occorso al sommergibile.
Nella comunicazione veniva specificato che il sommergibile non aveva subìto danni interni allo scafo; veniva anticipata, inoltre, una richiesta di estensione della «diplomatic clearance» per la sosta in rada per avviare i necessari controlli al sistema di governo.
A seguito di esplicita richiesta di aggiornamenti sulla vicenda si è appreso che il battello, secondo quanto previsto dal piano di emergenza per la sosta di unità a propulsione nucleare nella rada di S. Stefano, era stato scortato nel transito in uscita da una motovedetta della capitaneria di porto.
Al termine di detta operazione di scorta, l'equipaggio del battello aveva avvertito un forte rumore proveniente dallo scafo.
Da una prima valutazione, il battello non sembrava aver riportato alcun danno allo scafo tanto meno alla propulsione, pur rendendosi necessaria l'effettuazione di ulteriori controlli agli organi di governo che hanno determinato il rientro dell'unità in porto.
Proprio a conferma dell'assenza di danni rilevanti alle eliche e agli organi di governo, il sottomarino ha fatto rientro in porto con mezzi propri assistito da un rimorchiatore della US Navy di stanza a La Maddalena.
Tenuto conto che l'effettuazione dei citati controlli avrebbe determinato un prolungamento della sosta dell'unità rispetto alle originarie previsioni, le autorità statunitensi sono state invitate a formalizzare la richiesta di estensione della «diplomatic
I controlli effettuati in porto hanno consentito di accertare la presenza di danni al timone ed alcune strisciate sullo scafo di entità tale da non comportare alcun danno allo scafo resistente ovvero al personale di bordo, tanto che il battello, dopo aver effettuato alcuni interventi provvisori, è salpato da La Maddalena martedì 18 novembre 2003, diretto a Norfolk, per le riparazioni presso il locale arsenale.
Riguardo all'intempestiva diffusione della notizia, è opportuno specificare che i lievi danni occorsi al timone dell'unità navale non erano stati ritenuti sufficienti ad innalzare il livello delle comunicazioni verbali sull'incidente, al fine di non suscitare inutile allarmismo in seno alla popolazione locale.
Al verificarsi dell'evento è stato immediatamente escluso qualsiasi pericolo di inquinamento ambientale e per la incolumità delle popolazioni, fermo restando, comunque, che le istituzioni militari hanno costantemente monitorizzato l'evolvere della situazione.
Nell'area dell'arcipelago di La Maddalena esiste una rete fissa di monitoraggio ambientale - gestita dalla provincia di Sassari e dalla ASL - per verificare la situazione e che non vi siano pericoli.
In occasione dell'incidente la rete non ha rilevato alcuna variazione degli usuali parametri, nell'ambito dei controlli continuativi previsti dal piano di emergenza, predisposto dal comando militare marittimo autonomo della Sardegna, per la sosta delle unità navali a propulsione nucleare.
La stessa ASL, infatti, ha reso noto che i controlli svolti in data 13 novembre 2003 sono risultati negativi, concludendo che «l'incidente al sommergibile, se verificatosi nella zona indicata e investigata non ha determinato contaminazione radioattiva dell'ambiente».
La difesa, particolarmente attenta alla problematica ambientale, ha siglato in data 14 gennaio 2004 un documento di accordo con la regione Sardegna in seno alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento coordinamento amministrativo, con il quale è stato determinato di consentire a tutti gli enti pubblici territoriali interessati di poter effettuare analisi concernenti la qualità dell'aria, dell'acqua e del fondale marino della rotta di transito delle unità navali statunitensi all'interno del comprensorio militare in questione.
Inoltre, la marina militare continua ad assicurare a favore della provincia di Sassari una fattiva collaborazione fornendo il necessario supporto per lo svolgimento delle periodiche attività di prelievo di campioni di flora, fauna e sedimenti da sottoporre ad analisi di laboratorio, nel più generale contesto del citato monitoraggio ambientale dell'area in questione che è, da anni, costantemente monitorata mediante diverse reti di rilevamento della radioattività.
Con riferimento a tale aspetto, è utile, altresì, far presente che l'istituto di radioprotezione e di sicurezza nucleare (IRSN) francese, il quale effettua nella zona interessata controlli mensili su mitili ed acqua di mare, non ha segnalato attività radioattiva anormale in concomitanza con l'incidente del sommergibile Hartford.
Alla luce di quanto esposto, si ritiene che non vi sia la minima ragione di allarme nell'area dell'arcipelago Maddalenino.
Per la salvaguardia e la tutela dei residenti è stato da tempo predisposto un piano di emergenza; il prefetto di Sassari ha recentemente provveduto a diramare un comunicato stampa con il quale vengono fornite le necessarie informazioni alla collettività.
Per quanto concerne, poi, il parco nazionale, va evidenziato che la base militare di S. Stefano esisteva già molti anni prima della data di approvazione della legge quadro per le aree protette (legge 6 dicembre 1991, n. 294), dell'istituzione del parco medesimo (legge 4 gennaio 1994, n. 10) e dell'ente parco (decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1996).
Quest'ultima norma specifica che «fatte salve le modalità operative concernenti le utilizzazioni del territorio per esigenze di carattere militare, di competenza dell'Amministrazione
È pertanto evidente che il legislatore aveva già considerato a suo tempo la possibile convivenza delle due realtà.
Il parco nazionale è certamente fruibile, fatte salve le limitazioni relative al tratto che sull'isola di S. Stefano va dalla punta Sassu, a nord, alla punta Guardia Moro, a sud; la presenza americana nell'isola di La Maddalena riguarda uffici, collocati in costruzioni preesistenti appartenenti a privati, nonché abitazioni delle famiglie di militari, anch'esse di proprietà privata.
In conclusione, la difesa ha posto in essere ogni possibile misura per prevenire eventuali incidenti.
Nel caso dell'incidente dell'Hartford non sono stati rilevati danni ambientali nell'area in argomento, da anni costantemente monitorata mediante diverse reti di rilevamento della radioattività, e pertanto non si dispone di elementi oggettivi per motivare un'eventuale richiesta danni.
Il Ministro della difesa: Antonio Martino.
lo scalo di Torino Orbassano, uno degli ultimi progettati in Italia, è allo stato uno degli scali più grandi d'Europa, ed è dotato di grandi potenzialità ed opportunità di sviluppo che, però, hanno bisogno di essere evidenziate e valorizzate;
esso rappresenta, senza dubbio, uno snodo cruciale sia per il futuro dell'intero sistema del trasporto merci nella regione Piemonte che per il futuro dei cinquecento e più lavoratori che gravitano nell'area;
lo scalo in questione si estende per una superficie di circa un milione e 660 mila metri quadri, ed è collocato nei due milioni e 800 mila metri quadrati di un'area infrastrutturale del torinese compresa tra i comuni di Torino, Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli, costituendo dunque la più grande delle tre piattaforme di primo livello del Piemonte;
la crisi industriale che negli ultimi anni sta interessando l'intero Piemonte, e in modo particolare la provincia di Torino, ha comportato un notevole calo di tonnellate di merci complessivamente trasportate;
le ragioni del calo di rendimento dello scalo vanno ricercate, oltre che nella generalizzata crisi del trasporto su ferro rispetto al trasporto su gomma, anche nel mancato sfruttamento di tutte le sue varie e concrete possibilità e, in particolare, in un orientamento di Cargo - Trenitalia che si orienta decisamente a favore del trasporto «a treno completo» e dei treni «diretti» da - e per - la Francia, tendendo nei fatti ad escludere Torino-Orbassano dai trasporti con le regioni d'oltralpe e, in questo modo, impoverendolo in misura considerevole;
la stessa Cargo Trenitalia ha stipulato un accordo con la Svizzera (denominato Cargo si) che porterà come inevitabile conseguenza un'emarginazione dell'intero Nord ovest dell'Italia, penalizzando in particolare il Piemonte;
nei giorni scorsi si è inoltre appreso dalla stampa che la Divisione Cargo nazionale di Treintalia chiude, ancora una volta, il proprio bilancio con un forte passivo, riferito ad un deficit stimabile intorno ai 260 milioni di euro;
nel panorama a dir poco preoccupante della Cargo nazionale la realtà dello stabilimento di Torino, anche alla luce dei problemi accennati in precedenza, si può comunque continuare a considerare un esempio di produttività;
ciò nonostante Cargo ha annunciato l'intenzione di dismettere alcune lavorazioni, come i servizi di manovra, esternalizzandole in favore di alcune ditte private
una prospettiva di questo genere, oltre a risultare in palese contrasto con l'articolo 11 del CCNL delle attività Ferroviarie (in cui è esplicitamente riportato che «le aziende manterranno al proprio interno le attività proprie del circuito produttivo») e oltre a non puntare su quello che sarebbe un naturale e logico sviluppo delle realtà già esistenti, né tantomeno alla valorizzazione delle strutture già esistenti, porterà, invece, sicuramente a fare i conti con gravi esuberi di personale;
agendo in questo modo l'azienda dimostra di non tenere in alcuna considerazione il ruolo che il lavoro e i lavoratori dello stabilimento di Torino hanno svolto negli ultimi anni, né di riconoscere alla realtà dei trasporti su ferro del Piemonte un peso all'interno dell'intero sistema nazionale -:
quali iniziative il Governo intenda adottare per fare chiarezza sulle reali intenzioni di Cargo Trenitalia sullo sviluppo della Divisione, sul suo futuro posizionamento strategico sul mercato, e in particolare sul futuro dello Scalo di Torino Orbassano.
se il Governo non intenda valutare l'opportunità di adottare iniziative per richiamare l'attenzione della regione Piemonte e degli altri enti locali territoriali sulla vicenda, affinché tutti i soggetti coinvolti si adoperino al meglio per giungere ad una soluzione positiva, ciascuno per le proprie competenze;
se i Ministri competenti non ritengano di dover intervenire urgentemente presso i vertici dell'azienda per «disinnescare» un'iniziativa che rischia di compromettere seriamente il tessuto produttivo e la realtà occupazionale della zona del torinese e dell'intero Piemonte.
(4-08804)
Negli ultimi anni lo stabilimento cargo di Torino ha messo in atto delle azioni per il recupero di aree da adibire a traffici di origine/destinazione, offrendo maggiori opportunità ad operatori dell'area produttrice torinese.
Detto stabilimento ha, infatti, cercato di sviluppare l'interesse per i servizi di logistica integrata, d'intesa con S.I.T.O. s.p.a., la società che gestisce l'interporto di Orbassano, ed altri operatori del trasporto combinato.
Inoltre, a dimostrazione dell'importanza che lo scalo riveste per i traffici esteri, Torino-Orbassano è il terminal italiano su cui si attesta l'autostrada viaggiante «AFA-Autostrada Ferroviaria Alpina» che collega l'Italia con la Francia (terminal di Aiton).
Tale servizio, attivato in fase sperimentale con 4 coppie di treni/giorno dal 4 novembre 2003, a regime, fine 2006, potrà trasportare per ferrovia da 30.000 a 50.000 camion/anno che attualmente transitano via strada attraverso la Val di Susa ed il Frejus.
Infine, sempre per sottolineare l'importanza che la divisione cargo di Trenitalia s.p.a. attribuisce allo scalo in questione, si sottolinea che nell'impianto di Torino-Orbassano sono presenti una officina manutenzione veicoli (O.M.V.) ed una officina manutenzione locomotive (O.M.L.) tra le più moderne della rete che ne fanno un centro servizi di grandi prospettive.
Nonostante la crisi industriale che negli ultimi anni ha interessato l'intero Piemonte ed in modo particolare la provincia di Torino, proprio dallo scalo di Torino-Orbassano, in controtendenza, la divisione cargo di Trenitalia s.p.a. ha registrato nel 2003 un incremento nelle tonnellate trasportate rispetto al 2002.
Sebbene per ottimizzare i costi della produzione ferroviaria ed offrire ai clienti servizi di qualità si stia cercando di sviluppare il trasporto di treni completi, anche attraverso l'organizzazione di gruppi di carri chiamati lotissement (tutti i treni che non abbiano cioè un'unica destinazione), ciò non ha danneggiato la produzione di Torino-Orbassano quale impianto di smistamento del trasporto a carri.
Infatti, nell'orario merci 2002/2003 erano previsti 60 treni in partenza di cui 39 lotissement e 64 treni in arrivo di cui 41 lotissement, mentre l'orario treni merci 2003/2004 prevede un'offerta di 63 treni in partenza, di cui 31 lotissement ed 83 treni in arrivo, di cui 36 lotissement.
Dal quadro rappresentato si può evidenziare che vi è un aumento complessivo di treni con una diversificazione delle tipologie dell'offerta raggiunta anche attraverso l'ottimizzazione delle tracce, della composizione e dell'utilizzazione dei treni lotissement.
Riguardo al progetto CargoSi, si fa presente che lo stesso non è mai partito.
Nell'impianto di Torino-Orbassano, allo stato attuale, non sono mai stati attivati progetti d'esternalizzazione della manovra.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
il Liceo Scientifico Statale «Galileo Galilei» di Erba (Como) ha respinto 20 delle 215 domande di preiscrizione per l'anno scolastico 2004-2005 presentate dai ragazzi di terza media entro il termine del 31 gennaio;
con una lettera inviata ai genitori il dirigente scolastico professor Giovanni Moscatelli comunica che «il consiglio di istituto nella seduta del 28 novembre 2003 ha deliberato la formazione di non più di sette classi prime, stabilendo che, in caso di esubero, fossero accolte in modo prioritario le iscrizioni degli alunni residenti a Erba o nei comuni del distretto scolastico»;
al fine di stilare la lista degli esclusi i ragazzi non residenti ad Erba o nei comuni del suo distretto scolastico sono suddivisi in due fasce, che danno punteggio diverso: comuni limitrofi al distretto e tutti gli altri. Interviene poi anche un giudizio di merito sulla base dell'andamento scolastico di ciascun aspirante liceale;
nella stessa lettera il dirigente scolastico segnala inoltre la disponibilità di posti «presso l'Istituto magistrale "C. Porta" di Erba, il Liceo scientifico "Bachelet di Oggiono e il Liceo scientifico M. Curie" di Meda»;
le alternative proposte dal dirigente scolastico non risultano attualmente accettabili in quanto:
a) il Liceo scientifico «M. Curie» di Meda non ha disponibilità di posti per l'indirizzo tradizionale, ma solo per l'indirizzo informatico o linguistico;
b) il Liceo scientifico «Bachelet» di Oggiono (Lecco) non è collegato direttamente con nessuna delle località della provincia di Como dove risiede il maggior numero dei richiedenti;
è comunque inaccettabile sul piano del principio costringere giovani studenti ad iscriversi a scuole medie superiori con indirizzo diverso da quello prescelto secondo le proprie inclinazioni -:
quali iniziative intenda prendere per risolvere la questione in premessa;
se non ritenga che l'istituzione del «numero chiuso» in una scuola media superiore, oltre a creare problemi di ordine pratico alle famiglie degli esclusi, costituisca una grave limitazione alle aspirazioni
(4-09144)
Il liceo scientifico «Galileo Galilei» di Erba (Como) è organizzato su sette corsi completi in una sede di recentissima costruzione che necessiterebbe tuttavia di lavori di ampliamento, in caso di attivazione di nuovi corsi.
In tale situazione, in un primo momento, si era ritenuto di non poter istituire nuovi corsi per l'anno scolastico 2004/2005.
Successivamente, tramite l'intervento del centro servizi amministrativi di Como, il dirigente dell'istituto in parola, ha richiesto la formazione di una ulteriore classe 1a nella ragionevole previsione del superamento degli ostacoli posti soprattutto dall'amministrazione provinciale che deve far fronte a forti richieste di aumenti di iscrizioni.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
la Società Poste Italiane S.p.A. ha proceduto, nel corso del 2003, alla chiusura dell'ufficio postale Locri 1, posto nella Piazza Nuovo Tribunale della Città di Locri (Reggio Calabria), rilocalizzandolo lungo la S.S. n. 106, all'altezza del Viale Marconi;
detta chiusura ha provocato forti proteste di forze politiche e comitati di cittadini, con raccolta di migliaia di firme inviate anche al Ministro interrogato;
a seguito della protesta, il direttore Regionale Calabria ha incontrato l'amministrazione comunale, le forze politiche aderenti alla protesta e i comitati di cittadini;
in esito a detta riunione, è stato concordato di richiedere, per la città di Locri, in ragione soprattutto dell'assoluta peculiarità costituita dalla compresenza di numerosissime strutture amministrative di livello sovracomunale, l'apertura di un terzo ufficio denominato Locri 2, da allocare nella zona sud della Città, su cui precedentemente insisteva l'ufficio di Locri 1 chiuso e rilocalizzato;
il Consiglio Comunale di Locri, riunito sull'argomento, ha chiesto il mantenimento della struttura nella zona sud della città;
il Difensore Civico della città ha conformemente messo in luce l'esigenza del mantenimento di un ufficio nella zona sud della città;
la Società Poste - Direzione Centrale immobiliare, quindi, ha deciso di inserire il nuovo ufficio di Locri 2 nella programmazione delle aperture 2004;
pertanto, il Polo Immobiliare Regionale ha proceduto all'individuazione dei locali ove allocare la nuova struttura, pervenendo alla conclusione di sistemarli nella piazza Don Bosco, per cui la ditta proprietaria aveva già attivato gli adempimenti tecnico-amministrativi di adeguamento dell' immobile prescelto;
improvvisamente ed inopinatamente, nei primi giorni di marzo, è stato comunicato alla ditta proprietaria che le trattative erano da considerarsi interrotte;
pertanto, gli impegni assunti a seguito dell'incontro con il direttore Regionale Calabria, concretizzatisi nella successiva previsione di apertura nel 2004 dell'ufficio di Locri 2 e nella correlata procedura (definita) di reperimento dei locali necessari, sono stati al momento disattesi senza alcuna specifica comunicazione in merito;
il consiglio comunale di Locri, in data 19 marzo 2004, ha di nuovo preso posizione sull'argomento, decidendo di diffidare la Società in direzione dell'apertura della nuova struttura;
quali siano le motivazioni dell'interruzione di una procedura ormai definita, tenuto conto che la stessa proveniva da specifici impegni assunti e dalla previsione di apertura nel piano 2004;
di riattivare e completare la procedura di apertura, tenendo conto soprattutto delle motivazioni a suo tempo addotte a sostegno dell'esigenza del nuovo ufficio.
(4-09691)
Il ministero delle comunicazioni - quale Autorità nazionale di regolamentazione del settore postale - ha tra i propri compiti quello di verificare il corretto espletamento del servizio universale erogato da Poste Italiane.
Tale attività è volta ad accertare che la qualità del servizio svolto su tutto il territorio nazionale risponda ai parametri fissati dalla normativa comunitaria e nazionale, peraltro recepiti nel contratto di programma, e a adottare idonei strumenti sanzionatori nel caso in cui si dovesse verificare il mancato rispetto degli standard qualitativi fissati.
Ciò premesso, allo scopo di poter disporre di elementi di valutazione in merito a quanto rappresentato dall'interrogante, in relazione all'ufficio postale di Locri 1, si è provveduto ad interessare la società Poste Italiane la quale ha confermato, nel senso rilevato nell'atto di sindacato ispettivo cui si risponde, che non si tratta di una chiusura ma semplicemente dello spostamento dell'ufficio in altra zona.
La località in esame - secondo quanto precisato dalla stessa società - risulta servita da due uffici postali (Locri centro e Locri 1), posti ad una distanza di circa un chilometro l'uno dall'altro, idonei a soddisfare in misura adeguata l'attuale richiesta dei servizi.
Infine, con riferimento alla necessità di garantire un adeguato supporto alla locale sede giudiziaria, la società Poste Italiane ha reso noto di aver mostrato la propria disponibilità riguardo all'attivazione di un terzo ufficio postale che verrà ubicato in prossimità della nuova sede della struttura giudiziaria.
Il Ministro delle comunicazioni: Maurizio Gasparri.
secondo quanto risulta all'interrogante nella bozza delle indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nelle scuole dell'infanzia predisposto dal Ministero si fa preciso riferimento all'articolo 3 della Costituzione, nella «rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana...»;
è proprio sul termine «uguaglianza» che si riscontrano nel documento successivamente alcune incomprensioni in quanto lo stesso scomparirebbe inspiegabilmente dalla bozza del testo;
al quarto capoverso del paragrafo riguardante la «scuola primaria» si troverebbe la seguente frase «che limitano di fatto la libertà e la giustizia dei cittadini» facendo appunto riferimento all' articolo tre della Carta Costituzionale, omettendo invece il valore fondamentale e fondante della uguaglianza che non è certo un semplice sinonimo di giustizia e che all'interno della scuola ha una sua pregnanza centrale;
e lo stesso inconveniente si riscontrerebbe al paragrafo riguardante le indicazioni
trattandosi di una bozza è possibile la correzione sostanziale del testo -:
se non ritenga di rendere disponibile e pubblica la predetta bozza e se l'omissione del termine uguaglianza, che risulta all'interrogante, ha una valenza politica o se si tratta di mera distrazione da parte dei redattori del testo; se così fosse, di correggere tale errore al fine di dare il senso compiuto del contenuto dell'articolo 3 della Carta Costituzionale.
(4-08668)
Effettivamente, la citazione della norma costituzionale nelle indicazioni nazionali per il primo ciclo risulta errata, per un refuso di stampa, diversamente da quanto avviene per le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia, che riportano correttamente il dispositivo costituzionale.
A seguito della segnalazione dell'interrogante il M.I.U.R. ha provveduto a richiedere la correzione dell'errore con apposito errata corrige.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
presso la ditta Amcor multinazionale, plesso produttivo situato in Ascoli Piceno in Via Piceno Apropina, le maestranze sono in stato di agitazione da oltre un mese in quanto il management ha annunciato la chiusura definitiva dello stabilimento sopra citato;
le lotte effettuate dai lavoratori sono iniziate già cinque anni fa e proseguono tutt'oggi in virtù della dismissione dell'attività lavorativa, che procurerà il licenziamento di circa 70 dipendenti da aggiungere ad una già nutrita schiera di licenziamenti nell'anno 2003, che, nel territorio di Ascoli Piceno, ha raggiunto le 3.000 unità;
la preoccupazione è che tale situazione ha già impoverito il tessuto socio-economico ed occupazionale della provincia di Ascoli Piceno e c'è forte timore che le ricadute proseguiranno per parecchio tempo, fino ad una depauperazione del tessuto produttivo -:
se non ritenga di doversi attivare allo scopo di salvaguardare i livelli occupazionali della Amcor, scongiurandone la chiusura.
(4-09484)
In data 14 aprile 2004 si è tenuta, presso l'assessorato alla formazione e lavoro della regione Marche, una riunione definitiva sulla vertenza insorta tra l'azienda AMCOR e le organizzazioni sindacali e sul futuro dello stabilimento, sito in via Piceno-Aprutina, nel comune di Ascoli Piceno ed esercente la produzione di materie plastiche (bottiglie PET).
A conclusione dell'incontro, al quale hanno partecipato gli assessori regionali e provinciali, è stata decisa la chiusura dello stabilimento ascolano, il licenziamento immediato (dal 16 aprile 2004) di cinquantatre lavoratori, l'apertura della procedura di mobilità e, al termine delle operazioni di chiusura, il licenziamento dei rimanenti otto dipendenti.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
(4-08268)
Le regioni comunicano nella grande maggioranza dei casi le visite programmate, soprattutto ove si tratti di missioni che vedono impegnati il Presidente o altri membri della giunta. Le visite di delegazioni di enti locali, pur essendo meno frequenti, sono anch'esse normalmente comunicate alle amministrazioni competenti. Il dipartimento affari regionali informa in ogni caso con regolarità il ministero degli esteri delle iniziative di cui ha notizia.
Non esiste, per altro verso, un obbligo in capo alle regioni e agli enti locali di coordinarsi con i ministeri competenti nello svolgimento delle missioni istituzionali.
Ciò premesso, i suddetti Enti si avvalgono spesso dell'assistenza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane nei Paesi visitati, sia nella fase dell'organizzazione che in quella dello svolgimento della missione. Tale assistenza è infatti necessaria per assicurare una adeguata preparazione degli incontri ed il monitoraggio dei loro seguiti. L'importanza del ruolo svolto dalle Rappresentanze diplomatico-consolari in occasione delle missioni istituzionali degli Enti territoriali e locali italiani è stata espressamente riconosciuta ed apprezzata dai Presidenti delle Regioni in un recente incontro con il Ministro Frattini.
Si segnala infine che è in corso di negoziato presso la Conferenza Stato-Regioni un Protocollo d'intesa tra ministero affari esteri, Presidenza del Consiglio-Dipartimento Affari Regionali (D.A.R.) e Regioni in materia di attività internazionali, che punta a precisare le modalità di collaborazione tra le citate Amministrazioni in questa materia. Nel progetto di intesa si prevede che il M.A.E., il D.A.R. - nell'ambito delle proprie competenze - e le Regioni rafforzino le modalità concrete di coordinamento e assistenza nelle fasi di preparazione, organizzazione e svolgimento delle missioni istituzionali, al fine di favorire un efficace approccio «di sistema» nella proiezione complessiva dell'Italia all'estero.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione.
da più di dieci anni, in Trentino, vengono ospitati, nel periodo estivo, attraverso i progetti di risanamento post-Chernobyl, da 1200 a 1300 minori bielorussi, che da queste vacanze traggono miglioramenti per la loro salute fisica e psichica, nonché per il loro sviluppo educativo e culturale. Altrettanti piccoli ospiti sono accolti in Alto Adige-Südtirol;
risulta che a partire dal 1 luglio l'Ambasciata d'Italia richiederà, per il visto di ingresso in Italia dei minori, il certificato di assenso parentale ed il certificato di nascita debitamente postillati, ciò comporterà un aumento del tempo necessario per completare la documentazione prima della partenza e un aggravio di costo per le famiglie ospitanti (circa 19 euro a bambino), dal momento che le famiglie o gli istituti della Bielorussia, da cui provengono gran parte dei bambini, non saranno in grado di farvi fronte;
secondo l'interrogante l'appesantimento dell'iter burocratico, potrebbe essere il segno che il Governo stia mettendo in atto una politica di dissuasione dalla continuazione delle esperienze di accoglienza dei bambini bielorussi in Italia, alle quali famiglie e associazioni si dedicano con generosità e sacrificio -:
in relazione al caso descritto in premessa, quali provvedimenti il Governo intenda adottare per superare le attuali difficoltà;
quali siano i criteri di accoglienza dei minori per l'estate 2004 e quali siano le disposizioni per gli interpreti e gli accompagnatori; se, per questi ultimi, valga il criterio, adottato nel 2003, della rotazione, con il quale non si tiene in alcuna considerazione la necessità, per la buona riuscita dei progetti, di un rapporto di conoscenza e di fiducia tra famiglie e accompagnatori, che si ottiene solo con un rapporto di continuità;
se non si ritenga di dotare l'Ambasciata, per i mesi estivi, di più personale qualificato per il rilascio dei visti ed inoltre di indicare un interlocutore al quale le associazioni possano stabilmente rivolgersi.
(4-09708)
Il ministero degli affari esteri ha sempre valutato con favore le iniziative solidaristiche di accoglienza dei minori bielorussi, avanzate nell'ambito dei programmi di risanamento post-Chernobyl, approvati dal competente Comitato per i minori stranieri.
L'apposizione dell'apostilla sulla documentazione di assenso all'espatrio rilasciata dai genitori o tutori del bambino è prevista dalla normativa italiana in materia di visti di ingresso e si fonda sulle disposizioni in vigore per gli atti formati all'estero e non può quindi essere disattesa. La presentazione dell'atto di nascita del minore, non espressamente prevista, può invece non essere indispensabile, purché nell'atto di assenso risulti il nome e la data di nascita del minore. Istruzioni in tal senso sono state fornite alla nostra Ambasciata a Minsk.
Tutto ciò coerentemente con l'azione svolta dal ministero degli affari esteri per l'introduzione da parte del Comitato minori stranieri di nuove linee guida in materia di accoglienza temporanea, che hanno consentito una migliore definizione dei ruoli e delle responsabilità di famiglie, di associazioni ed enti promotori dei programmi, nonché del ruolo delle Rappresentanze diplomatiche e consolari con una semplificazione delle procedure ed una riduzione della documentazione da produrre.
Si rileva altresì che l'apposizione dell'apostilla tiene conto delle esigenze di tutela dei minori, che richiedono trasparenza della documentazione e delle relative procedure di acquisizione, anche per evitare che le iniziative a loro dedicate possano essere oggetto di speculazioni ed illeciti.
Il ministero degli affari esteri è peraltro consapevole dei problemi di ordine organizzativo che la procedura di apposizione
Nell'intento di non turbare il regolare svolgimento dei programmi previsti per la prossima estate, il ministero degli esteri ha quindi introdotto un periodo transitorio durante il quale, per la concessione del visto, sarà sufficiente la presentazione di una dichiarazione del ministero bielorusso competente in cui si attesta che è stato acquisito l'assenso parentale o di chi esercita la tutela. Sulla base di tale comunicazione e dell'avvenuta autorizzazione del programma da parte del Comitato per i minori stranieri, l'Ambasciata procederà al rilascio del visto di ingresso.
Di questa procedura facilitata sono stati già avvisati gli enti solidaristici che curano i progetti di risanamento post-Chernobyl e potranno avvalersene i gruppi di minori bielorussi la cui partenza è prevista entro il 31 agosto prossimo.
Per quanto riguarda i criteri di accoglienza dei minori per il 2004, essi sono stati deliberati dal Comitato Minori Stranieri in data 17 dicembre 2003 e non risulta che prevedano la rotazione per interpreti ed accompagnatori. Per questi ultimi, è richiesta la conoscenza della lingua italiana ed il loro numero deve essere di uno ogni venticinque bambini.
Il ministero degli esteri ha prestato inoltre attenzione al fatto che i costi di tali iniziative di accoglienza, per il loro carattere solidaristico, gravano per intero sulle famiglie italiane. In tal senso, l'Ambasciata d'Italia a Minsk è stata incaricata di richiedere alle Autorità bielorusse che l'apposizione delle apostille sugli atti di assenso possa avvenire senza spesa per i richiedenti. Al tempo stesso è stata prospettata loro la necessità di adeguare le strutture locali competenti per l'apposizione delle apostille alle procedure richieste.
Questo dicastero continuerà a seguire con grande attenzione l'applicazione delle procedure in questione, in stretto contatto con la Rappresentanza diplomatico-consolare a Minsk e con le principali associazioni interessate ai progetti di accoglienza, per assicurare il regolare proseguimento delle iniziative di solidarietà in favore dei bambini bielorussi promosse nel nostro Paese.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione.
l'ufficio postale di San Vito, popoloso comune in provincia di Cagliari, risentirebbe da tempo di un'ormai cronica situazione di disservizio, tuttora irrisolta nonostante le segnalazioni a suo tempo indirizzate dall'amministrazione comunale alla direzione regionale delle Poste italiane e le rassicurazioni che sarebbero state fornite, in proposito, da quest'ultimo ente;
in particolare, il funzionamento di quell'ufficio postale sarebbe pesantemente condizionato dalla carenza di personale, che, quando non ha addirittura determinato la contemporanea chiusura di tutti gli sportelli, ha costretto il direttore a fronteggiare, da solo, le richieste del pubblico;
tale situazione determina il sovraffollamento dell'ufficio, a causa dei più lunghi tempi di attesa nel disbrigo dell'attività ordinaria, o impone agli utenti di trasferirsi presso i comuni del circondario, peraltro non sempre e non da tutti agevolmente raggiungibili, così aggravando, irrazionalmente, le competenze di questi sportelli;
queste difficoltà operative appaiono particolarmente penalizzanti sia per quanti si trovano nella necessità di sottrarre energie e tempo alla giornata lavorativa, spesso per ottemperare a richieste di pagamento loro rivolte da enti pubblici, sia per gli utenti meno giovani, che, periodicamente, attendono di riscuotere gli emolumenti pensionistici presso il predetto ufficio postale;
la situazione sopra descritta appare suscettibile di ulteriore aggravamento allorché, approssimandosi la stagione estiva,
se disponga di dati aggiornati circa i disservizi registrati presso l'ufficio postale di San Vito e circa le cause che li abbiano determinati;
quali iniziative intenda promuovere per favorire il miglior funzionamento di quell'ufficio e perché, ad opera degli organi direttamente competenti, sia posto rimedio alle carenze di personale e alle ulteriori anomalie che risultassero accertate.
(4-09179)
Il ministero delle comunicazioni - quale Autorità nazionale di regolamentazione del settore postale - ha tra i propri compiti quello di verificare il corretto espletamento del servizio universale erogato da Poste Italiane.
Tale attività è volta ad accertare che la qualità del servizio svolto su tutto il territorio nazionale risponda ai parametri fissati dalla normativa comunitaria e nazionale, peraltro recepiti nel contratto di programma, e ad adottare idonei strumenti sanzionatori nel caso in cui si dovesse verificare il mancato rispetto degli standard qualitativi fissati.
Ciò premesso, allo scopo di poter disporre di elementi di valutazione in merito a quanto rappresentato dall'interrogante, si è provveduto ad interessare la società Poste Italiane la quale, in relazione al funzionamento dell'ufficio postale di San Vito in provincia di Cagliari, ha comunicato quanto segue.
Il citato ufficio postale, - ubicato nel comune di San Vito - dove sono attivi altri due uffici postali, è dotato di una quantità di personale idonea a soddisfare le esigenze della clientela e a fronteggiare gli attuali flussi di traffico.
Secondo quanto precisato dalla società Poste Italiane, l'intervento del sindaco, menzionato nell'atto di sindacato ispettivo in esame, si riferisce ad una circostanza eccezionale verificatasi soltanto in due occasioni dall'inizio dell'anno e determinata dall'improvvisa e concomitante assenza per malattia di due unità.
La stessa società ha, poi, reso noto che in entrambi i casi la situazione è stata fronteggiata e risolta grazie al ricorso ad unità sostitutive provenienti da uffici limitrofi.
A completamento d'informazione, la medesima società ha partecipato che anche nel periodo di tempo compreso tra i primi giorni di gennaio e la metà di marzo 2004, nonostante nell'ufficio postale in parola siano venute a mancare varie unità, grazie a tempestive sostituzioni di personale, è stata garantita la copertura del servizio.
Il Ministro delle comunicazioni: Maurizio Gasparri.
sono stati accertati, dall'Arsenale della Marina militare di Taranto (con particolare riferimento a periodi recenti) numerosi casi di omesso pagamento di contributi INPS e INAIL, da parte di imprese appaltatrici per lavori di manutenzione a carattere navalmeccanico, con dichiarazioni mendaci rese - in fase di presentazione dei documenti di gara - da parte dei titolari delle aziende interessate;
la normativa che regola in materia le modalità di intervento, repressione e sanzione, da parte della Pubblica amministrazione, prevede tra l'altro un congruo periodo di sospensione dell'invito a gare per le aziende delle quali sia stato accertato l'illecito comportamento, oltre alla revoca degli appalti aggiudicati e in corso (salvo casi specifici e limitati);
tali norme verrebbero di fatto aggirate attraverso la cessione (reale o fittizia) di ramo d'azienda o dell'intera impresa a terzi, e così risulta allo scrivente che taluni
rimane pendente - rispetto a tali modifiche societarie - il problema delle certificazioni militari richieste a tutte le aziende che vogliono partecipare a lavori nell'ambito dell'Arsenale, procedura che richiede specifici accertamenti e idonei tempi di gestione dell'iter autorizzativo;
tali situazioni non dovrebbero essere assolutamente avallate, magari mediante un'ingiustificata accelerazione delle procedure di verifica e certificaizone dei requisiti delle ditte, a danno degli imprenditori più seri -:
quali iniziative intendano adottare e quale sia l'opinione del Governo in merito, considerati i precedenti in materia (ricordato ad esempio il comportamento di chiarezza adottato da Commiservizi per casi analoghi) se ritenga di operare nello spirito della legge al fine di impedire furbizie ed aumentare la trasparenza delle procedure, così agevolando il miglioramento dei processi di qualità del sistema imprenditoriale locale nel suo complesso.
(4-10014)
Nel ribadire quanto a suo tempo riferito in tale circostanza, si partecipano gli elementi di attuale aggiornamento.
Presso la direzione dell'Arsenale militare marittimo di Taranto non risulta, al momento, alcuna comunicazione da parte dell'imprenditoria locale tesa ad avviare procedure per la vendita di rami di aziende, né di particolari settori delle stesse né, tanto meno, dell'intera azienda.
Qualora dovessero verificarsi tali situazioni, verrà valutato ogni aspetto normativo applicabile, relativamente agli impegni assunti dalle aziende stesse nei confronti dell'amministrazione, ivi compresa la verifica delle condizioni previste per il riconoscimento delle certificazioni di qualità.
In tale quadro, si assicura che l'amministrazione adotta le dovute cautele che la legge impone in relazione alle procedure da seguire per il controllo e la verifica dei requisiti che le ditte devono possedere per partecipare alle gare.
La normativa in materia, inoltre, prevede che la stazione appaltante attui un attento esame delle circostanze che possano incidere negativamente sul rapporto di fiducia contrattuale, con particolare riguardo agli accertamenti da svolgere sia sotto il profilo della oggettiva ricorrenza delle cause di esclusione, sia sotto il profilo dell'accertamento della gravità di eventuali comportamenti posti in essere.
Tali accertamenti vengono puntualmente compiuti.
Nel caso di specie, l'amministrazione ha correttamente informato la locale compagnia Carabinieri per l'avvio di ulteriori accertamenti finalizzati alla irrogazione di eventuali provvedimenti di tipo repressivo e/o sanzionatorio.
Il Ministro della difesa: Antonio Martino.
a seguito delle modifiche apportate all'articolo 116 del codice della strada dal primo luglio 2004, per guidare un ciclomotore i maggiorenni sprovvisti di patente e i minorenni che abbiano compiuto 14 anni e che non siano in possesso della patente di guida A, dovranno conseguire il certificato di idoneità alla guida. Tale certificato di idoneità, meglio noto come patentino, dovrà essere rilasciato dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri, a seguito della frequentazione di uno specifico corso con prova finale, organizzato a pagamento dalle autoscuole, gratuitamente dalle scuole superiori pubbliche e private;
nonostante il Ministro dei Trasporti abbia ripetutamente annunciato che la percentuale delle multe incassate che finanzierà i corsi per il patentino sarà pari al 7,5 per cento del totale, recenti notizie di stampa evidenziano che tale percentuale non ha ancora alcun riscontro oggettivo né al ministero dell'istruzione nè presso gli organi di polizia locali e regionali e che pertanto le scuole non hanno alcun riferimento certo circa l'ammontare di risorse economiche che verrà loro destinato;
secondo l'ultimo dato diffuso dal Ministero dell'istruzione 640 mila studenti hanno richiesto alle scuole l'attivazione dei corsi. Sebbene tale dato, vista la sua entità in termini assoluti, è stato letto positivamente dagli organi di stampa, ad una analisi più approfondita, che guardi ad esempio al suo peso percentuale, il giudizio cambia notevolmente visto che quei 640 mila rappresentano solamente il 20 per cento dei 3 milioni di studenti aventi diritto. L'esiguità di questa percentuale di studenti che si rivolgerà gratuitamente alle scuole non può che determinare diverse perplessità visto che la stragrande maggioranza degli aventi diritto ad un corso gratuito potrebbe rivolgersi alle strutture che offrono lo stesso corso a pagamento. Se a questo sommiamo poi le dichiarazioni di diversi presidi di scuole secondarie circa l'incertezza che si sta determinando attorno alle risorse per finanziare i corsi, il rischio è che molte famiglie pur di far ottenere ai propri figli il patentino nei tempi opportuni al suo conseguimento entro il primo luglio 2004, potrebbero essere indotte a far loro frequentare corsi a pagamento a causa dell'incertezza che sta accompagnando l'avvio dei corsi gratuiti -:
a quanto ammontano le risorse con cui le scuole potranno finanziare i corsi per il conseguimento del patentino;
con quali atti è stata formalizzata la previsione annunciata dal Ministro dei trasporti che destina il 7,5 per cento delle multe per infrazioni al codice della strada per finanziare i corsi per il conseguimento gratuito del patentino presso le istituzioni scolastiche secondarie;
se i corsi siano partiti in modo omogeneo in tutte le regioni italiane e, eventualmente, quali regioni presentano maggiori difficoltà;
se siano previste modalità di finanziamento aggiuntive rispetto a quelle prospettate dall'articolo 208 del codice della strada.
(4-08800)
Il medesimo decreto ha previsto anche che i giovani che frequentano istituzioni statali e non statali di istruzione secondaria possono partecipare ai corsi organizzati gratuitamente all'interno della scuola, nell'ambito della autonomia scolastica e che per la copertura dei costi di organizzazione dei corsi tenuti presso le istituzioni scolastiche sono assegnati i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie nella misura del 7,5 per cento dei proventi spettanti allo Stato di cui al comma 1 dell'articolo 208, comma 2, lettera c) del codice della strada.
Il decreto-legge n. 151 del 27 giugno 2003, convertito con modificazioni nelle legge n. 214 del 1o agosto 2003, ha sancito l'obbligo del conseguimento del «Patentino»
Il ministero interrogato, già a decorrere dall'anno 2002, con apposite circolari ha invitato le strutture territoriali ad attuare la sperimentazione dei corsi per il conseguimento del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore e con le medesime sono state anche esortate le scuole ad avvalersi della collaborazione dei comuni, delle autoscuole, delle istituzioni e associazioni pubbliche e private, impegnate in attività collegate alla circolazione stradale.
Successivamente, dopo la pubblicazione del decreto legge del 30 giugno 2003, rappresentanti degli uffici scolastici regionali e dei centri servizi amministrativi in apposite riunioni sono stati invitati:
a) a stimare in linea di massima il numero degli allievi interessati, a livello regionale, provinciale e di singole istituzioni scolastiche;
b) a stipulare convenzioni con i soggetti privati e pubblici, ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo n. 9 del 2002;
c) ad effettuare la mappatura di tutte le iniziative già avviate sul territorio con particolare riguardo ai corsi già attivati in via sperimentale.
Nel contempo il proficuo lavoro realizzato durante gli incontri con i referenti regionali e provinciali ha portato alla discussione ed alla successiva definizione delle Linee Guida, che danno indicazione sulla organizzazione dei corsi e sulle istituzioni di riferimento e contengono, inoltre, il programma dei corsi organizzati in moduli, i quiz per il conseguimento dell'attestato per la guida dei ciclomotori e un modello di protocollo d'intesa territoriale. In questa fase vi è stata anche la fattiva collaborazione della competente direzione generale della motorizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che ha altresì fornito un supporto di natura finanziaria.
Nelle Linee guida è stato anche chiarito che possono essere stipulati accordi tra le scuole, le strutture organizzative periferiche del ministero interrogato e i comuni, le province, le regioni, incaricati, ai sensi dell'articolo 32 della legge n. 144 del 1999 recante il Piano nazionale della sicurezza stradale per il rafforzamento e miglioramento dell'efficacia dell'azione di informazione e delle campagne di sensibilizzazione ai valori della sicurezza stradale.
A tale riguardo si ricorda che, in data 19 dicembre 2003, il ministero interrogato ha invitato i propri uffici territoriali ad assicurare la più ampia diffusione al bando relativo agli interventi strategici per la sicurezza stradale del ministero delle infrastrutture e dei trasporti ove tra i campi di intervento, ai fini dell'assegnazione degli incentivi è ricompresa la tematica dell'educazione alla sicurezza stradale in relazione alla quale è stato avviato dal Ministero interrogato il programma d'azione «Studenti in strada» nell'ottica di una formazione unitaria alla convivenza civile. Ciò ai fini della realizzazione di un progetto territoriale di intervento in cui la scuola sia protagonista.
Nel mese di novembre 2003 da una indagine delle attività svolte nelle scuole sul Patentino effettuata presso 95 centri servizi amministrativi, corrispondente al 90 per cento del totale, è risultato che complessivamente gli studenti interessati al certificato sono 650.000, corrispondente al 20 per cento degli studenti e che i corsi attivati al 30 novembre 2003 sono 1661. Dai dati dell'ultimo monitoraggio in svolgimento risulterebbe che la stragrande maggioranza delle istituzioni scolastiche completerà i corsi programmati per il conseguimento del Patentino entro l'anno scolastico in corso.
Si fa presente, inoltre, che per i corsi in questione, relativi al corrente anno scolastico, è stata stanziata dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti a favore del
Si comunica, infine, che presso il sito INTERNET del ministero interrogato una apposita area è dedicata al «Patentino» a scuola e in essa sono contenute le linee guida, i riferimenti normativi, i programmi dei corsi, i quiz, le iniziative, gli accordi già stipulati a livello locale e quant'altro di interesse al riguardo.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
la legge istitutiva degli Ordini dei medici-chirurghi (DLCPS 13 settembre 1946 n. 233) e la legge n. 409 del 1985 istitutiva della professione di odontoiatra, non hanno previsto tra i propri Organi l'assemblea dei presidenti delle Commissioni provinciali per gli iscritti all'albo degli odontoiatri;
la legge n. 409 del 1985 conferisce alla Commissione per gli iscritti all'albo degli odontoiatri in seno alla Federazione nazionale soltanto tre attribuzioni;
a) il potere disciplinare nei confronti dei componenti delle Commissioni provinciali;
b) il potere di designare propri rappresentanti in seno agli enti di carattere nazionale;
c) il potere conciliativo tariffario in caso di controversie negli onorari dei componenti delle Commissioni provinciali;
risulta all'interrogante che il Presidente di federazione nazionale degli Ordini dei medici-chirurghi e degli odontoiatri in unione e il Presidente della Commissione nazionale per gli iscritti all'albo degli odontoiatri in seno alla Federazione nazionale, avrebbero convocato anche l'assemblea dei presidenti delle commissioni provinciali degli odontoiatri per il giorno 6 dicembre 2003 per trattare argomenti di esclusiva competenza del Consiglio nazionale dei presidenti provinciali degli ordini dei medici-chirurghi e degli odontoiatri appositamente convocato per il giorno 7 dicembre 2003, ponendo a carico del bilancio della Federazione nazionale le spese di viaggio, vitto e alloggio e un gettone di presenza pari a 500 euro per ogni partecipante per un totale di 65.000,00 euro;
ad avviso dell'interrogante l'indetta assemblea è stata fissata appositamente il giorno prima di altra assemblea sindacale, ponendo in tal modo a carico della FNOMCeO tutte le spese che altrimenti avrebbe dovuto sostenere il sindacato di categoria;
è necessario impedire che si arrechi al patrimonio della FNOMCeO un danno economico rilevante e che, qualora l'imputazione della spesa al bilancio della federazione fosse illegittima, si intimasse al Presidente della Federazione, legale rappresentante dei medici-chirurghi e degli odontoiatri, di annullare l'assemblea indetta per il 6 dicembre 2003 dei Presidenti delle Commissioni provinciali degli iscritti all'albo degli odontoiatri -:
quali iniziative urgenti di propria competenza intenda assumere in relazione a quanto esposto in premessa.
(4-08185)
Nel caso prospettato dall'interrogante, rientra tra le funzioni del suddetto Collegio la verifica di eventuali irregolarità contabili, derivanti da imputazioni di spesa al bilancio della Federazione, anziché a quello del sindacato di categoria.
In merito alla questione in esame, il Presidente della Federazione Nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri («FNOMCeO»), onorevole Giuseppe del Barone, ha comunicato che l'Assemblea dei Presidenti delle Commissioni per gli Iscritti all'Albo degli Odontoiatri, si riunisce in via ordinaria almeno una volta l'anno, a seguito di formale convocazione, preceduta da una deliberazione del Comitato Centrale, relativa alle modalità di convocazione dell'Assemblea stessa e ai correlati oneri economici, che sono regolarmente stanziati nel bilancio di previsione della Federazione Nazionale.
Per quanto riguarda la riunione tenutasi il 6/12/2003, la deliberazione adottata dal Comitato centrale, in data 30/10/2003, prevedeva la corresponsione delle spese di viaggio, vitto e alloggio, con esclusione di gettoni di presenza.
Il Presidente della «FNOMCeO» ha segnalato, inoltre, che l'Assemblea in questione non rivestiva carattere sindacale e che non si è verificata alcuna concomitanza temporale con una riunione dell'Associazione nazionale dentisti italiani, svoltasi il giorno 13 dicembre 2003.
Il Ministro della salute: Girolamo Sirchia.
da notizie in possesso dell'interrogante, risulta che il comitato di quartiere Settebagni, a Roma, nato allo scopo di promuovere e tutelare i diritti e le esigenze di tutti i cittadini che risiedono, vivono e lavorano sul territorio della suddetta zona, stia dando vita a varie iniziative e battaglie contro l'installazione, precisamente su di un edificio in via Cascina, di un ripetitore di telefonia mobile;
nelle vicinanze sono presenti numerose abitazioni civili con bambini, anziani e malati e la possibile suddetta installazione sta provocando vivo allarme tra gli abitanti del quartiere, preoccupati per la loro salute minacciata da una continua esposizione a campi elettromagnetici e da gravi patologie che questi potrebbero provocare -:
quali iniziative, anche di carattere normativo, intendano assumere affinché sia attivato presso il Ministero della salute un sistema di monitoraggio costante sull'inquinamento elettromagnetico che interessi l'intero territorio nazionale e in particolare grandi città come Roma.
(4-05385)
In merito alla problematica generale della protezione della popolazione dai campi elettrici e magnetici a frequenza industriale (cosiddetti campi ELF a 50 Hz), quali quelli generati dalle linee elettriche ad alta tensione (elettrodotti), l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con il comunicato n. 263/2001, nel riportare le valutazioni dell'IARC (Associazione Internazionale per la Ricerca sul Cancro) sui possibili effetti cancerogeni dei campi a bassa frequenza (ELF), ha affermato che «non c'è nessuna evidenza convincente che l'esposizione ai campi ELF che sperimentiamo nei nostri ambienti di vita provochi un danno diretto alle molecole biologiche, compreso il DNA. Poiché non sembra verosimile che l'esposizione a campi ELF possa iniziare un processo cancerogeno, sono state condotte numerose ricerche per stabilire se non possa invece influenzare la promozione o la co-promozione del cancro. I risultati degli studi su animali condotti fino ad oggi suggeriscono che i campi ELF non siano né iniziatori né promotori del cancro».
La Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni non Ionizzanti (ICNIRP) - organismo non governativo con rapporti ufficiali con l'OMS - che collabora al progetto internazionale sui campi elettromagnetici, avviato nel 1996, e la cui conclusione è prevista per il 2005, ha rielaborato specifiche linee guida in materia di limiti di esposizione a tutti i tipi di campi elettromagnetici (con frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz) con lo scopo di prevenire solo gli effetti sanitari connessi ad esposizioni acute a breve termine, pur essendo le suddette linee guida determinate sulla base di analisi esaustive di tutti i dati scientifici.
La Commissione ritiene che, allo stato attuale delle conoscenze, le informazioni scientifiche sulla possibile cancerogenicità dei campi elettromagnetici siano ancora insufficienti per stabilire ulteriori valori limite, anche per la prevenzione degli effetti a lungo termine (effetti probabilistici o stocastici).
Con riguardo alle iniziative di ordine normativo, ai fini di una adeguata tutela della popolazione, sono stati emanati due Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, previsti dall'articolo 4, comma 2, lettera a), della Legge quadro 22/2/2001, n. 36, concernenti la protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.
Con tali Decreti Presidenziali, entrambi emanati in data 8/7/2003, vengono fissati i limiti di esposizione e di attenzione nonché gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz), generati dagli elettrodotti, ed ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz.
Gli schemi dei provvedimenti normativi, proposti dal ministero dell'ambiente e della tutela del territorio di concerto con il ministero della salute, avevano ottenuto, nel corso dell'istruttoria procedimentale, dopo ampia ed approfondita discussione, il parere favorevole dell'Assemblea generale del Consiglio superiore di sanità, reso nella seduta del 24 giugno 2002.
Vanno, inoltre, segnalate le conclusioni cui è pervenuto il Comitato internazionale di valutazione per l'indagine sui rischi sanitari connessi all'esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (CEM), istituito nell'anno 2001, a seguito di una direttiva del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con i Ministri della salute e delle comunicazioni.
Il suddetto Comitato, nel proprio documento ufficiale, pubblicato dall'ANPA nel settembre 2002, ha dichiarato che «tutte le analisi delle informazioni scientifiche attualmente disponibili hanno indicato che, pur essendovi delle lacune nelle conoscenze che richiedono di proseguire l'attività di ricerca per migliorare ulteriormente la valutazione dei rischi sanitari, non c'è conferma che l'esposizione ai campi elettromagnetici al di sotto dei limiti indicati dalle linee guida dell'ICNIRP del 1998 abbia generato conseguenze sanitarie negative».
Per quanto riguarda le iniziative rivolte alla tutela dell'ambiente e della salute si ricorda che, ai sensi dell'articolo 9 della citata legge n. 36/2001, le Regioni devono adottare piani di risanamento per adeguare, in modo graduale, e comunque entro i termini indicati da detta norma, gli impianti già esistenti ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione ed agli obiettivi di qualità stabiliti.
L'articolo 7 ha previsto, inoltre, il catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate, allo scopo di rilevare i livelli di campo presenti nell'ambiente; in coordinamento con i catasti regionali di cui all'articolo 8,
Con il D.Lgs 1/8/2003, n. 259 (Codice delle comunicazioni elettroniche) sono stati definiti, fra l'altro, i «procedimenti autorizzatori relativi alle infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti radio elettrici (incluse anche le stazioni radio base GSM e UMTS)»; l'articolo 87, in particolare, prevede che l'organismo, competente ad effettuare i controlli, individuato dall'Ente locale, è tenuto ad accertare in ogni caso la compatibilità del progetto di impianto, con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità indicati nella legge già citata.
Si segnala che il D.P.C.M. 28/3/2002 ha previsto la realizzazione di una rete di monitoraggio per la misura dei livelli di campo elettromagnetico, emessi dagli impianti di telecomunicazioni a radiofrequenze, destinando a tale scopo oltre 20 milioni di euro.
La rete in questione è stata attivata dal ministero delle comunicazioni - destinatario del citato finanziamento - d'intesa con il ministero della salute; il Comitato strategico, di cui all'articolo 3 del Decreto Presidenziale citato, istituito per la definizione progettuale del sistema di monitoraggio e per l'approvazione delle relative linee guida, prevede la partecipazione del ministero della salute, oltre a quella dei rappresentanti delle regioni e province autonome e degli altri enti locali interessati.
Il Comitato si è insediato il 17 dicembre 2003 ed ha approvato, in data 27 gennaio 2004, il progetto in questione, unitamente ad una bozza di linee guida, che verranno emanate entro breve termine.
Il Ministro della salute: Girolamo Sirchia.
nel comune di Aversa (Caserta), in località Cappuccini, è stata programmata nei giorni scorsi la realizzazione di una nuova discarica situata nei pressi di una scuola, dell'ospedale San Giuseppe Moscati nonché dell'acquedotto di Aversa;
in tale zona sono, inoltre, presenti numerose abitazioni ricomprese non soltanto nel territorio del comune di Aversa ma anche nella giurisdizione del comune di Giugliano in Campania (Napoli) accanto a diversi insediamenti industriali, il che ha già contribuito a determinare un alto tasso di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, per cui l'inserimento di questo nuovo «sversatoio momentaneo» costituirebbe un ulteriore pericolo, quanto meno potenziale, per le condizioni ambientali e quindi anche per la salute dei cittadini -:
se non ritenga assolutamente indispensabile attivarsi perché sia delocalizzata quella che, con ogni probabilità, rischia di divenire una futura discarica a cielo aperto prevista nel comune di Aversa, in un'altra parte del territorio della provincia di Napoli meno penalizzata dai tassi di inquinamento e se non ritenga inoltre di adottare iniziative affinché sia ripartito in modo più razionale ed equo nel territorio l'onere dello smaltimento dei rifiuti medesimi.
(4-09600)
con ordinanza sindacale n. 213/04, il sindaco del comune di Aversa (Caserta), ordinava la realizzazione di un sito di stoccaggio per i rifiuti solidi urbani in località Cappuccini, una zona periferica ubicata in prossimità del confine con il comune di Giugliano in Campania (Napoli);
dalla perizia giurata redatta dal perito edile Ferraro Roberto, iscritto al collegio dei periti industriali di Napoli al n. 3193, ed asseverata in data 6 aprile 2004 dalla sezione distaccata di Aversa del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, risulta che sia all'interno di un raggio di 500
quali misure intendano adottare al fine di accertare gli eventuali sconfinamenti avvenuti in violazione dei limiti indicati nell'ordinanza sindacale di cui in premessa e verificatisi in occasione dei lavori di allestimento del sito di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani a danno di una vasta area di territorio già fortemente penalizzata da un elevato tasso di inquinamento ambientale causato dal perdurare dell'emergenza rifiuti in Campania;
se non ritengano altresì, assolutamente necessario ed urgente delocalizzare la futura discarica della località Cappuccini (Caserta), all'interno di un'area meno penalizzata dai tassi di inquinamento ambientale ripartendo, in modo più razionale ed equo sul territorio, l'onere dello smaltimento dei rifiuti medesimi.
(4-09729)
A partire dal mese di marzo 2004 nel comune di Aversa si è venuta a creare una gravissima situazione di emergenza rifiuti a causa della chiusura dell'impianto di C.D.R. di S. Maria C. V. e di tutti i siti di trasferenza della zona.
Ciò, ha comportato, per molti giorni, la totale paralisi delle attività di raccolta dei rifiuti solidi urbani depositati lungo le strade cittadine, con inevitabili conseguenze di carattere igienico-sanitarie ed ambientali.
Di fronte al perdurare di tale situazione, più volte segnalata dall'Asl competente, l'amministrazione comunale di Aversa, quale unica soluzione praticabile e sulla base di opportune verifiche tecniche, ha provveduto, alla individuazione di un'area da destinare alla realizzazione di un sito per il temporaneo deposito dei rifiuti.
Prima di procedere alla realizzazione dell'impianto sono stati richiesti preventivi sopralluoghi e verifiche all'ASL competente per territorio ed all'ARPAC - dipartimento provinciale di Caserta, al fine di acquisire le necessarie autorizzazioni ed i pareri di idoneità di cui al comma 3 dell'articolo 13 del decreto legislativo n. 22/97.
L'ARPAC, a seguito di apposito sopralluogo, con verbale del 18/03/04 ha espresso parere favorevole alla realizzazione del sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti nell'area individuata in località Cappuccini del comune di Aversa, ponendo una serie di prescrizioni a tutela delle matrici ambientali sottostanti e circostanti il sito in questione.
Anche l'Asl CE 2, Unità operativa prevenzione collettiva con nota del 19/03/04, rilasciava parere favorevole per l'utilizzo dell'area a deposito temporaneo dei rifiuti solidi urbani.
Sulla base dei pareri acquisiti il comune di Aversa ha emesso l'ordinanza n. 213/04 del 20 marzo 2004, ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo n. 22/97, disponendo la realizzazione di un impianto per lo stoccaggio di R.S.U in località Cappuccini dello stesso comune, nel rispetto delle prescrizioni poste dall'ARPAC.
Successivamente, a conclusione dei lavori, e stata disposta la messa in esercizio dell'impianto affidandone la gestione allo stesso soggetto gestore del servizio di igiene urbana.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
risulta all'interrogante che nella tratta ferroviaria Caserta-Napoli, le biglietterie intermedie di Maddaloni, Cancello Scalo e Acerra vivano seri problemi di sicurezza;
in queste biglietterie non vi è un comparto di polizia adibito alla salvaguardia del personale ferroviario, il quale si trova da solo a dover affrontare problemi che quotidianamente sorgono nei rapporti con i viaggiatori (a volte degenerati in offese ed insulti);
nelle sale d'attesa (dove sono ubicate le biglietterie) vi è una presenza costante di cani randagi di ogni specie, mettendo a repentaglio l'incolumità non solo dei dipendenti ma anche dei viaggiatori;
la biglietteria di Maddaloni, oltre ai problemi di cui sopra, versa anche in gravi condizioni dal punto di vista igienico sanitario ed ha diverse rapine a fine turno lavoro;
inoltre, è stato chiuso il Posto Movimento e il dipendente PS presente è il responsabile della biglietteria, per cui se vi sono malumori da parte dei viaggiatori - magari per mancato annuncio di ritardo o soppressione di treni - è l'unico esposto alla rabbia (e, a volte, anche alla violenza) dei viaggiatori;
la biglietteria di Cancello Scalo è stata chiusa, creando notevoli disagi all'utenza. Eppure, sotto l'aspetto della sicurezza, era l'unica biglietteria a non avere problemi in quanto vi è il posto di polizia ferroviaria;
in un incontro con i politici della Valle di Suessola, la dirigenza regionale aveva assunto l'impegno che a settembre la biglietteria di Cancello Scalo avrebbe ripreso la sua attività, ma, a tutt'oggi, la ripresa non c'è stata -:
quali iniziative intenda assumere presso Ferrovie dello Stato affinché nelle stazioni intermedie delle tratte ferroviarie venga garantita l'incolumità del personale ferroviario e dei viaggiatori e in particolare, venga portato ad almeno due unità l'organico di queste stazioni e siano assunte iniziative al fine di riaprire la biglietteria di Cancello Scalo.
(4-07559)
La biglietteria di Maddaloni è aperta tutti i giorni della settimana sia la mattina sia il pomeriggio e registra una crescita degli introiti rispetto all'anno 2002 mentre la biglietteria di Acerra è aperta dal lunedì al venerdì sia la mattina sia il pomeriggio con introiti analoghi a quelli dell'anno scorso.
La biglietteria di Cancello, attiva fino allo scorso giugno, nonostante il turno di riapertura coprisse l'intera settimana lavorativa, aveva registrato una forte diminuzione degli incassi con uno svantaggioso rapporto costi/ricavi.
Ferrovie dello Stato s.p.a. evidenzia che in Campania è in vigore il sistema tariffario integrato (Unicocampania) i cui biglietti sono gli unici validi per circolare anche sui
mezzi di Trenitalia all'interno della regione. A Cancello essi si possono acquistare presso ben 29 punti vendita.
Relativamente alle segnalazioni riguardanti episodi di criminalità sulla tratta Napoli-Caserta e nelle biglietterie di Maddaloni, Cancello Scalo ed Acerra, si fa presente che Trenitalia s.p.a., al fine di garantire adeguata sicurezza alla propria clientela, segnala periodicamente alla Polizia ferroviaria, la quale istituzionalmente provvede alla tutela della sicurezza in ambito ferroviario e che dispone in autonomia le conseguenti scorte, gli assets considerati a rischio per motivi di criminalità di vario genere.
Anche in base a tali segnalazioni, il compartimento della polizia ferroviaria di Napoli ha potenziato i servizi di prevenzione e repressione dei reati sulle tratte di competenza.
Peraltro, il ministero dell'interno, in merito agli assenti episodi di rapina che si verificherebbero a fine turno presso la biglietteria di Maddaloni, ha riferito che riscontri effettuati in tal senso dai locali
Infatti, il predetto ministero fa conoscere che negli ultimi 3/4 anni non si sono registrati episodi del tipo segnalato, non escludendo, tuttavia che possa essersi verificato qualche atto delittuoso in danno dei passeggeri.
Da ultimo, il fenomeno del randagismo animale risulta sconosciuto presso lo scalo ferroviario di Maddaloni, mentre si riscontra periodicamente presso quello di Cancello Scalo ove, tuttavia, il posto Polfer presso tale struttura interviene prontamente al riguardo, laddove se ne presenti la necessità.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
nel 1853, dopo 14 anni dall'inaugurazione del primo tratto ferroviario d'Italia Napoli-Portici, si avviò in zona un opificio per la produzione di materiale ferroviario;
l'opificio venne realizzato a Pietrarsa, che divenne vero e proprio laboratorio a livello europeo nella costruzione di locomotive a vapore per circa tre quarti del novecento;
nel 1975, con l'avvento dei treni elettrici o a diesel, Pietrarsa perse la sua funzione industriale e nacque così l'idea di trasformarlo in museo ferroviario nazionale. Un salone con 26 locomotive che mostrano gli sviluppi delle vaporiere, oggetti fondamentali per la storia ferroviaria, pannelli che illustrano gli splendori del vecchio opificio, sale da affittare per meeting e convegni. Negli anni passati sono stati organizzati importanti iniziative come lo spettacolo interpretato da Carla Fracci e Tullio De Piscopo «La muta di Portici e l'eccidio di Pietrarsa», e ancora la mostra d'arte diretta dal critico Achille Bonito Oliva «L'uomo senza bagaglio», senza tralasciare il valore storico del posto con un monumento ai caduti delle rivolte di Pietrarsa;
dal 4 ottobre 2001, è possibile visitare il museo solo Internet, una pagina sul sito ufficiale in cui si dice che «Il museo è attualmente chiuso per ristrutturazioni: pertanto le visite sono sospese»;
sono passati due anni da quando questo pezzo di storia italiana è stato chiuso ai turisti e sottratto alla città di Portici, e nessuna opera di ristrutturazione è mai iniziata -:
se siano a conoscenza della chiusura del museo ferroviario nazionale di Pietrarsa;
quali iniziative intendano assumere per accertare che siano iniziati i lavori di ristrutturazione e quando il museo verrà riaperto al pubblico.
(4-07706)
Successivamente, i tecnici delle competenti strutture ferroviarie effettuarono un sopralluogo evidenziando criticità in materia di sicurezza.
Pertanto, in data 27 settembre 2001 si è provveduto alla chiusura dell'impianto per salvaguardare l'incolumità dei visitatori.
È stato quindi effettuato un accurato studio che ha evidenziato la necessità di interventi di ripristino e risistemazione di tutta l'impiantistica delle strutture immobiliari, anche alla luce della normativa comunitaria in materia di sicurezza emessa dopo l'apertura del museo.
In data 24 ottobre è stato approvato il progetto esecutivo che prevede lavori di messa a norma antincendio, messa a norma impianto elettrico, eliminazione scarichi a mare e rifacimento facciate lato mare.
Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.
l'ACI (Automobile Club d'Italia) è un Ente pubblico non economico senza scopo di lucro, che realizza prodotti e servizi per gli automobilisti e per la Pubblica Amministrazione, e a tal fine è dotato di società strumentali tra cui ACI Infonnatica SpA (di cui detiene il 100 per cento delle azioni) organizzata in Divisione Informatica e Divisione ACI Rete;
la Divisione Informatica è specializzata nella progettazione, realizzazione, sviluppo, messa in opera e gestione di sistemi informativi e procedure di elaborazione automatica dei dati inerenti al settore automobilistico e ad ogni altro settore di interesse dell'Automobile Club d'Italia;
la Divisione ACI Rete si occupa dell'acquisizione e della fidelizzazione degli associati all'ACI (privati ed aziende), della commercializzazione di servizi riservati ai soci ACI, della gestione e coordinamento della rete commerciale a marchio ACI e dello svolgimento delle connesse attività di trade marketing;
la direzione di ACI Informatica nel marzo 2003 raggiungeva un accordo sindacale con la R.S.U. che prevedeva l'assunzione a tempo indeterminato di tre lavoratrici assunte con contratto interinale;
risulta agli interroganti che, in data 29 luglio 2003, una delle lavoratrici veniva licenziata senza che fossero fornite motivazioni né alla lavoratrice né alla R.S.U., contravvenendo all'accordo sindacale e mettendo in discussione il principio di correttezza e buona fede alla base delle corrette relazioni industriali. Questo ha innescato una fase conflittuale che ha costretto i lavoratori ad entrare in stato di agitazione con il blocco degli straordinari e ad indire numerosi scioperi;
la Direzione aziendale non solo si è rifiutata di risolvere il problema, ma ha preannunciato un piano di ristrutturazione aziendale e la volontà di rinegoziare gli accordi sindacali esistenti;
da diverso tempo l'ACI e le sue società controllate sono soggette a processi di ristrutturazione, mentre contemporaneamente l'Ente procede, direttamente o tramite le controllate, ad acquisizioni di società di mercato (Targa Sys, Ventura Travel, Banca della Rete), dimostrando la disponibilità di forti risorse economiche;
allo stesso tempo la controllata LEA (l'editrice de L'Automobile) è stata chiusa e la maggior parte dei lavoratori sono stati licenziati, quindi è stata creata una nuova società, «ACI Mondadori», con la stessa missione aziendale. ACI 116 e ALA Service sono state incorporate in ACI Global con l'espulsione di 176 lavoratori e la non riconferma di 130 contratti a tempo determinato. Contemporaneamente ACI Global ha assunto 85 lavoratori (35 stagisti e 50 a tempo determinato);
l'acquisizione di. Ventura Travel ha fatto sì che per il personale di ACI Sestante si sia arrivati in parte a dimissioni incentivate, in parte a trasferimenti a Milano e per altri ad una totale incertezza del posto di lavoro -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se corrispondono al vero le notizie dei processi di ristrutturazione in atto nel gruppo ACI;
quali iniziative intendano assumere per mettere fine alla condizione di incertezza in cui si trovano i circa 400 lavoratori a causa dei piano di riorganizzazione
se non ritengano opportuno assumere iniziative per ricondurre l'ACI e le sue società controllate a corrette relazioni sindacali.
(4-08309)
L'ACI GLOBAL, come è noto, nel febbraio 2003 ha avviato una procedura di mobilità relativa a 171 dipendenti in esubero. Procedura che si è conclusa il 16 maggio 2003, presso il ministero interrogato, con un accordo sottoscritto dalle parti, che prevede la ricollocazione all'interno dell'azienda di 41 lavoratori, e la messa in mobilità di 130 dipendenti.
La proposta di far confluire il personale in esubero nei ruoli della ACI ITALIA venne avanzata già in sede di trattazione della vertenza, ma la suddetta società trovò inapplicabile tale ipotesi, essendo necessario per accedere nei propri ruoli, un concorso pubblico.
Peraltro, tenuto conto che il precedente inquadramento, nei ruoli dell'Automobil Club d'Italia, di personale analogo a quello in esame avvenne in virtù dell'articolo 46, della legge finanziaria per il 1999, allo stato attuale, si ritiene che per procedere secondo l'ipotesi prospettata nell'atto in esame, necessiti, parimenti, una specifica disposizione di legge.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
in data 12 novembre 2001 alle ore 6.00, inizio turni lavoro, presso lo stabilimento della Electrolux Zanussi di Susegana in provincia di Treviso, che conta 2000 dipendenti, è avvenuto un grave incidente: l'esplosione in un'area di produzione «linee di montaggio» della fabbrica, ha provocato il ferimento di 8 operai, 4 dei quali sono in condizioni gravissime per le ustioni riportate;
l'esplosione è avvenuta per una fuga di gas «isobutano», utilizzato nei circuiti refrigeranti dei frigoriferi domestici; non risulta essere scattato nessun allarme di segnalazione del pericolo; solo una parte dei lavoratori sono stati allontanati dalla fonte di pericolo, mentre le linee di produzione limitrofe entravano in funzione innescando l'esplosione e le sue tragiche conseguenze -:
quali interventi intenda attuare e se sono stati inviati gli ispettori ministeriali per verificare i fatti, l'applicazione delle norme di sicurezza, come sia possibile che la fuga di gas non sia stata rilevata e segnalata da allarmi e perché la produzione sia stata avviata in alcune linee di produzione, mentre in altre linee adiacenti si provvedeva all'allontanamento dei lavoratori per il pericolo dettato dalla fuga di gas;
quali iniziative intenda attuare per rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro;
se ci siano potenziali pericoli domestici legati ad eventuali fughe del gas «isobutano» contenuto nel circuito refrigerante dei frigoriferi.
(4-01386)
La citata Direzione, per quanto di competenza, ha provveduto, a suo tempo, ad informare la locale procura della Repubblica, in merito all'infortunio plurimo sul lavoro, accaduto il 12 novembre 2001, presso lo stabilimento della ditta Elettrolux Zanussi, sito in Susegana (Treviso).
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
nel tratto collinare di Este (Padova) sono stati installati dei tralicci dell'ENEL alti 60 metri che, con la loro imponenza, creano un impatto visivo che spezza l'armonia di un paesaggio ad alto valore naturalistico ed ambientale;
in questi giorni sono iniziati i sopralluoghi dei tecnici dell'ENEL per avviare la costruzione di altri tralicci della stessa dimensione nella zona di Marendole e Baone all'interno del Parco Colli (zona di particolare pregio naturalistico sottoposti a particolari vincoli regionali);
tali lavori vengono portati avanti nonostante le numerose interrogazioni presentate in consiglio regionale, la deliberazione dello stesso organo di interrare la linea e la proposta formulata dal Parco Colli e dai comuni di concorrere alle spese per l'interramento della linea;
sono stati presentati diversi ricorsi al TAR del Veneto sia da parte dell'Enel (contro l'ordinanza del Parco Colli che imponeva il blocco dei lavori), che da parte dei cittadini residenti nelle zone interessate;
i lavori in questione, se saranno portati a termine, finiranno per deturpare una zona di particolare pregio ambientale e naturalistico e causeranno un enorme deprezzamento dei terreni coltivati, con grave danno per le attività agricole svolte all'interno del Parco Colli -:
se il Ministro sia a conoscenza dei lavori che l'ENEL sta portando avanti nella zona dei Colli Euganei e all'interno del Parco Colli;
se il Ministro non ritenga opportuno intervenire affinché venga disposto l'interramento della linea che permetterebbe di preservare una zona della provincia di Padova di particolare pregio naturalistico ed ambientale.
(4-08665)
L'Enel ha pertanto formulato una ipotesi progettuale, ancora al vaglio e in via di definizione, relativa al completamento di 48 Km di linee aeree progettate e al successivo interramento della parte di elettrodotto contestato nella zona del Parco Colli; a seguito del completamento di tale seconda fase, è prevista l'eliminazione dei tralicci insistenti lungo il percorso in questione.
Tuttavia, posto che l'area, ove sono iniziati i sopralluoghi dei tecnici dell'ENEL per avviare la costruzione di tralicci, ricade all'interno del Sito di Importanza Comunitaria «Colli Euganei» (codice IT 3260019), ne consegue che, per essere autorizzato, il progetto necessita di una adeguata Valutazione di Incidenza, secondo quanto previsto dalla Direttiva 92/43/CEE e dal decreto del Presidente della Repubblica di attuazione n. 357/97, successivamente modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 120/2003.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
l'Ordinanza Ministeriale n. 90 del 2001 approvata a fine della precedente legislatura era predisposta con l'obbiettivo di favorire il proseguimento della frequenza nella scuola superiore;
già in passato però l'ANFFAS aveva espresso parere negativo, in particolare riferendosi a quanto previsto per gli studenti disabili e alla loro possibilità di proseguire gli studi dopo la scuola dell'obbligo;
il Consiglio direttivo Nazionale di ANFFAS ha preso in esame l'Ordinanza Ministeriale n. 90 e richiede vengano stralciati i punti relativi alle modalità di partecipazione agli esami e al conseguimento dell'attestato di frequenza per gli alunni con disabilità in quanto costituisce una grave negazione dei diritti per queste persone;
sul piano normativo il completamento del percorso della scuola dell'obbligo con il conseguimento di un attestato di frequenza, contrasta, secondo l'interrogante, con il dettato costituzionale che garantisce pari opportunità e la non discriminazione delle persone (articolo 3) ed inoltre costituisce un elemento di differenziazione dei percorsi che la legge n. 104 del 1992 aveva rimosso;
sul piano dell'istituzione scolastica, l'Ordinanza definisce in maniera rigida i percorsi formativi e gli esiti, non individua le competenze professionali degli insegnanti vanificando la ricerca disciplinare ed interdisciplinare, nega le opportunità e le risorse formative ed educative dell'organizzazione scolastica nella sua complessità, invece ratifica, protegge e rassicura rispetto alle inadempienze, difficoltà e carenze dell'istituzione stessa;
rispetto agli alunni disabili, la norma citata, non riconosce, un momento evolutivo importante, il tempo della scuola dell'obbligo come un tempo indispensabile per la propria formazione in cui far emergere, oltre i deficit, le potenzialità residue nei diversi ambiti disciplinari e, solo per loro anticipa, le scelte ad un'età precoce attraverso la separazione anticipata dei percorsi;
rispetto alle famiglie le priva del diritto fondamentale di tutela del minore nell'ambito della scuola dell'obbligo, proponendo una scuola rigida che non riconosce il valore dei percorsi individualizzati e li separa dai percorsi di normodotati, attraverso esiti diversificati: licenza media e attestato;
il CDN dell'ANFFAS valutando negativamente l'O.M. n. 90, richiede che vengano rispettate tutte le leggi vigenti in materia e le circolari ministeriali, che garantiscono l'affermazione del diritto della piena integrazione scolastica alle persone disabili ma che spesso vengono disattese;
attraverso l'Osservatorio nazionale del MIUR per l'integrazione scolastica si dovrebbero monitorare le modalità organizzative con cui vengono seguite le persone con disabilità all'interno della scuola -:
se il Ministro sia consapevole delle discriminazioni alle quali sono sottoposte le persone con disabilità relativamente alle modalità di partecipazione agli esami e al conseguimento dell'attestato di frequenza;
se il Ministro intenda assumere provvedimenti per porre rimedio alle discriminazioni, affinché la scuola nella sua globalità sia impegnata a lavorare nell'interesse degli alunni disabili e perché rappresenti l'occasione straordinaria in cui possono maturare autonomia e abilità, come ogni altro alunno;
se il Ministro, per il giusto inserimento dei disabili, non ritenga che sia necessario farli seguire da un insegnante specializzato per le attività di sostegno, che le ore di sostegno assegnate siano corrispondenti a quelle richieste dalla scuola e le classi da loro frequentate rispettino i limiti massimi numerici, che i PDF e PEI siano elaborati con la partecipazione
senon ritenga utile organizzare corsi di aggiornamento sull'integrazione scolastica rivolti agli insegnanti curricolari della classe e prevedere la presenza di un collaboratore scolastico per l'assistenza igienica.
(4-09501)
Dal primo insediamento di questo Governo le annuali direttive generali sull'azione amministrativa del Ministro Moratti hanno sempre posto tra gli obiettivi prioritari la piena integrazione degli allievi disabili.
Nell'anno finanziario 2001, in coerenza con quanto già previsto dalla circolare ministeriale n. 325 del 20 ottobre 2000, - che ha attivato nuove forme di ripartizione dei finanziamenti, nel rispetto dell'autonomia degli istituti scolastici e nella logica della sussidiarietà e della perequazione, abbandonando il metodo di finanziare progetti ad hoc - si è sviluppata una più coerente pianificazione degli interventi finanziari per l'integrazione scolastica.
Il totale dei finanziamenti previsti nel 2001 pari a lire 22.725.420.000 provenienti da diverse fonti di bilancio, è stato considerato come un complesso unitario di spesa in relazione alle attività per l'integrazione scolastica; il 90 per cento di detta somma è stato trasferito direttamente agli istituti scolastici ed il 10 per cento assegnato alle direzioni regionali per finanziare azioni di perequazione.
Sono stati destinati, inoltre, per l'anno 2001 lire 3.081.302.000 per realizzare corsi di alta qualificazione dei docenti di sostegno (previsti dall'articolo 5 del decreto legge n. 460 del 1998), in particolare per l'acquisizione da parte dei docenti di competenze per le disabilità sensoriali, ed inoltre per realizzare i corsi modulari per insegnanti a tempo indeterminato. È stato anche ripartito tra le direzioni regionali il finanziamento di (lire 8.212.426.000 per l'acquisto di sussidi e tecnologie didattiche non riferiti solamente alle singole scuole ma a centri servizi, a reti di scuole, a scuole polo, a strutture di supporto integrate tra scuole, enti locali, famiglie, volontariato al fine di costruire un sistema che faciliti la massima utilizzazione degli strumenti per un più elevato numero di situazioni.
Le risorse finanziarie finalizzate all'integrazione scolastica degli alunni in situazione di disabilità sono state incrementate, sempre con riferimento all'esercizio finanziario 2001 della somma di euro 6.042.545,72 - a seguito del reimpiego di somme non utilizzate per gli istituti atipici - finalizzata a promuovere una maggiore sinergia tra gli istituti scolastici e tra questi e gli altri soggetti cui sono attribuite specifiche competenze in relazione alla integrazione scolastica, nonché con le rappresentanze del mondo associativo interessato.
Con lettera circolare del 30 aprile 2002, con la quale sono stati comunicati detti incrementi, è stato tra l'altro precisato che gli accordi di programma previsti dalla legge n. 104/1992 sia a livello regionale che locale dovrebbero essere orientati alla creazione di servizi di supporto (sostegni tecnologici, informazione, formazione, documentazione ecc...).
Per l'esercizio finanziario 2002 per le iniziative volte al potenziamento e alla qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap, con particolare attenzione per gli allievi portatori di handicap sensoriali, sono stati stanziati finanziamenti per euro 4.168.283,27.
Con circolare ministeriale n. 81 del 17 luglio 2002 sono state tra l'altro fornite indicazioni ad operare concretamente per:
a) la costruzione di reti di istituti, con la collaborazione degli enti locali e del servizio sanitario e associazioni allo scopo
b) individuare a livello locale strumenti di verifica e/o di autovalutazione dei risultati ottenuti;
c) prevedere interventi di formazione per i dirigenti scolastici, per tutto il personale docente e per i collaboratori scolastici al fine di rafforzare l'idea della scuola, intesa come comunità educante, che si fa carico collegialmente dell'integrazione degli alunni disabili.
Dette risorse finanziarie sono state successivamente incrementate di ulteriori euro 6.042.623,00 - a seguito del reimpiego di somme non utilizzate per istituti atipici - in parte destinata alla formazione del personale docente.
È, infatti, intendimento dell'amministrazione dare una formazione specifica a tutti i docenti in servizio ai fini del sostegno agli allievi disabili in modo da garantire nelle classi una costante ed adeguata presenza di insegnanti preparati allo svolgimento di tale attività.
Occorre chiarire al riguardo che sul piano didattico-pedagogico la corretta integrazione dell'allievo portatore di handicap non risiede soltanto e di per sé nell'assegnazione di un elevato numero di ore di sostegno in quanto «il rapporto di uno ad uno» un disabile/un docente aumenta la delega all'insegnante di sostegno, con conseguente isolamento dell'alunno disabile dalla classe e dal docente curricolare comportando una sorta di marginalizzazione per l'allievo medesimo sul piano della comunicazione, dell'autonomia, della socializzazione oltre che dell'apprendimento, che contraddirebbe proprio la finalità dell'integrazione. Infatti l'assistenza di base è attività interconnessa con quella educativa e didattica e queste tre tipologie di azioni devono concorrere tutte insieme all'integrazione della persona disabile secondo un progetto unitario che vede coinvolti tutti gli operatori (dirigenti scolastici, docenti, collaboratori scolastici, genitore, tecnici della riabilitazione eccetera), in un unico disegno formativo e cioè nel Piano Educativo Individualizzato. Quest'ultimo, a sua volta, si colloca all'interno del Piano dell'Offerta Formativa, che le scuole dell'autonomia sono chiamate a redigere e nel quale sono indicati i criteri e le modalità organizzative dell'intero servizio formativo che ciascuna istituzione intende attuare anche in relazione alle varie e diversificate esigenze degli alunni e delle famiglie.
Si fa presente, inoltre, che per individuare strategie utili a migliorare la qualità dell'integrazione scolastica mediante la riorganizzazione dei servizi nel territorio, nei giorni 10, 11 e 12 novembre 2003, ad Imola, si è svolto un seminario nazionale, nel corso del quale i partecipanti, membri dell'Osservatorio permanente per l'integrazione scolastica e dell'organismo tecnico e di supporto, rappresentanti dell'amministrazione scolastica, del ministero del lavoro e delle politiche sociali e della salute dell'ANCI e dell'UPI, dei sindacati, delle
Nel corso dei lavori sono intervenuti anche rappresentanti di AUSL ed enti locali. Il documento unitario, che è stato stilato al termine dei lavori, è stato sottoposto all'attenzione dei direttori generali degli uffici scolastici regionali.
La direttiva generale sull'azione amministrativa e sulla gestione 2004, coerentemente con gli interventi già posti in essere e con le disposizioni contenute nella legge n. 53/2003 pone tra gli obiettivi prioritari la prosecuzione delle iniziative di integrazione degli allievi diversamente abili.
In particolare l'interrogante ritenendo che l'ordinanza ministeriale 21 maggio 2001, n. 90 sia discriminatoria nei confronti degli alunni disabili relativamente alle modalità di partecipazione agli esami ed al conseguimento dell'attestato di frequenza, chiede che nei casi previsti dal PEI vengano nominati assistenti per l'autonomia e la comunicazione e che sia prevista la presenza di un collaboratore scolastico per l'assistenza igienica.
A tale riguardo si fa presente che la nomina di assistenti rientra tra le competenze degli Enti locali ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 e successive modificazioni, come esplicitato nell'articolo 13, comma 3, della legge n. 104 del 1992; pertanto, in presenza di alunni che non possono scrivere e non sono in grado di autogestirsi, qualora il PEI contempli l'esigenza di un supporto ad hoc, i dirigenti scolastici dovranno richiedere agli Enti suddetti il supporto degli assistenti in parola.
Riguardo alla soluzione delle problematiche connesse all'assistenza igienica degli alunni si precisa che il Contratto Collettivo Nazionale del comparto scuola quadriennio giuridico 2002/2005 - prevede il profilo professionale del collaboratore scolastico, i compiti del quale sono esplicitati nella tabella A allegata al contratto medesimo e comprendono, tra le altre mansioni, per l'area A, «... ausilio materiale agli alunni portatori di handicap ... nella cura dell'igiene personale», e per l'area As, «... attività qualificata di assistenza all'handicap e di monitoraggio delle esigenze igienico sanitarie della scuola ...».
Al fine di rendere attuabile lo svolgimento delle suddette mansioni ed assicurare un servizio qualificato da parte del collaboratore scolastico, le scuole, anche associate in rete, promuovono apposite iniziative di formazione della durata minima di 40 ore avvalendosi dello standard dei corsi di formazione di cui alla scheda B allegata, a suo tempo, alla nota n. 3390/2001.
Il già citato Contratto Collettivo, inoltre, prevede, all'articolo 46 che «le risorse precedentemente destinate alle funzioni aggiuntive del collaboratore scolastico siano utilizzate per compensare incarichi specifici che comportano l'assunzione di responsabilità ulteriori e lo svolgimento di compiti di particolare responsabilità»: il comma 2 dell'articolo medesimo precisa che tali risorse verranno particolarmente finalizzate all'assistenza per l'handicap.
Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.
è ancora grave la situazione di emergenza rifiuti nella Regione Campania, infatti crescono le preoccupazioni sul fronte sanitario ed in molti comuni chiudono scuole, mercati e negozi;
la situazione è molto grave nel Casertano: ad Aversa è stata disposta anche la chiusura delle sedi universitarie;
molte strade sono bloccate e la città di Aversa versa allo stremo per l'enorme
i cumuli di immondizia nella città casertana hanno una base di una decina di metri e superano tre metri in altezza;
si susseguono gli incontri tra gli organi incaricati di risolvere il problema ma sino ad oggi con scarsi risultati, mentre la tensione cresce tra la popolazione;
la situazione è grave e si rileva, secondo l'interrogante, una totale mancanza di intervento preventivo da parte della Giunta regionale della Campania;
è inaccettabile la situazione di degrado in cui si sono venuti a trovare numerosi sindaci delle località colpite dall'emergenza rifiuti che hanno annunciato forme di protesta;
è necessario ed urgente che vengano previste tutte le forme di intervento utili al superamento di questa situazione che comporta gravi disagi per la popolazione di quelle zone -:
quali interventi urgenti e quali risorse il Governo intenda assicurare per risolvere la situazione di emergenza-rifiuti che desta grave allarme tra la popolazione ed impedisce il normale svolgimento delle attività da parte dei cittadini.
(4-09450)
L'ordinanza non prevede quale unico rimedio all'emergenza rifiuti lo smaltimento di questi verso impianti ubicati in altre regioni, misura peraltro del tutto provvisoria ed eccezionale e che necessita della previa intesa dei Presidenti delle Regioni coinvolte, ma ulteriori rimedi che consentano al Commissario delegato di fronteggiare il problema e risolverlo, si spera, nel breve periodo.
Tra i rimedi essenziali è necessario continuare, in materia di raccolta differenziata, gli sforzi per ottenere maggiori risultati, dato che nel territorio regionale si è ancora a percentuali al di sotto del 10 per cento. Ciò, potrà avvenire tramite uno specifico programma dove siano coinvolti anche gli organi tecnici del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
Inoltre, tra gli altri rimedi indicati dall'ordinanza va segnalata la possibilità per il Commissario delegato di prorogare, se ritenuto necessario, l'esercizio delle discariche attive e l'eventuale riapertura di quelle non più in esercizio, nonché l'individuazione e la conseguente utilizzazione, su base provinciale, di ulteriori siti idonei allo stoccaggio di rifiuti.
In ogni caso, la soluzione dei problemi non potrà essere risolta sino all'attivazione degli impianti di termovalorizzazione: il persistere dello stato di emergenza è, infatti, da imputarsi, soprattutto, alla mancata realizzazione di questi, mancanza dovuta, in particolar modo, all'ostilità mostrata dalla popolazione alla loro costruzione a causa di una non corretta informazione, anche strumentale, in merito ai pericoli che questi rappresenterebbero.
L'ordinanza citata ha, inoltre, assegnato al Commissario delegato l'importo di 15 milioni di euro per le finalità previste dall'ordinanza medesima, oltre all'importo di 500.000 euro per il funzionamento della struttura commissariale.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
i Balcani sono di nuovo attraversati da foschi fantasmi e da corrusche minacce di violenza e di morte;
in questi giorni di guerra, la violenza cieca si sta abbattendo con furia distruttiva sulle vestigia del nostro passato di europei, sulle radici della nostra storia;
la distruzione delle chiese, dei monasteri, dei cicli di affreschi della civiltà serba ortodossa è una ferita terribile per la storia dell'Europa;
la nostra amnesia sui monumenti di Deconi, di Pec, di Vitine eccetera, è un'abiura della identità dell'Europa -:
quali iniziative della Unione Europea, dell'Italia, della Forza di interposizione, siano state poste in essere, con concreto dinamismo, al fine di proteggere il patrimonio artistico fondamentale del Kossovo.
(4-09643)
Per la tutela del patrimonio culturale e storico e la salvaguardia delle Chiese ortodosse in Kossovo, che il Governo italiano persegue come uno tra gli obiettivi prioritari, il contingente italiano della KFOR svolge compiti di protezione e ricognizione nelle aree a rischio (particolare attenzione è rivolta al Monastero di Decani, nell'area di Pec). La sensibilità dell'Italia per il patrimonio culturale e storico del Kossovo è testimoniata tra l'altro dal finanziamento di alcuni progetti promossi dall'organizzazione non governativa INTERSOS e tuttora in corso di realizzazione, sia con contributi della Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Esteri («Progetto di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale come strumento per favorire lo sviluppo e il dialogo tra i popoli in Kossovo») sia con fondi stanziati nel quadro della legge 84/2001 («Progetto di riconciliazione interetnica in Kossovo: patrimonio culturale nella Regione di Pec» - 700.000,00 Euro), per interventi di ricostruzione e di restauro di alcune tra le più importanti testimonianze delle culture religiose locali, quali il Monastero e la Moschea di Decani, il Patriarcato e la Moschea Kurshumli a Pec.
Dopo i recenti attacchi alla comunità internazionale e la recrudescenza di azioni di pulizia etnica, in una situazione di elevatissimo rischio per i monaci serbi del monumentale monastero di Decani e del Patriarcato di Pec, minacciati dagli attacchi dei rivoltosi albanesi, si è innanzi tutto intervenuti per rafforzare la protezione dei siti, già affidata al contingente italiano della KFOR. Il nostro rappresentante diplomatico a Pristina, Dr. Salzano, il Comandante del contingente italiano, Gen. Primicerij, ed il Col. Castellano, della Brigata Folgore di stanza a Pec, si sono recati presso il monastero di Decani per rassicurare la comunità serba ed i locali vertici della Chiesa ortodossa sull'impegno del Governo italiano nel continuare a garantire la sicurezza della comunità serba e dei suoi simboli religiosi, artistici e storici. Espressioni di viva gratitudine ci sono state per ciò manifestate dalla comunità serba.
Alla luce, in particolare, degli ingenti danni subiti dai siti inseriti nella lista del Patrimonio Comune dell'Umanità dell'UNESCO e nella lista del patrimonio culturale di rilevanza regionale, l'Italia ha già svolto, di concerto con i principali partner, un'azione di sensibilizzazione in ambito UNMIK al fine di dar vita quanto prima a «Gruppi di valutazione», guidati da esperti internazionali nominati dall'UNESCO e dal Consiglio d'Europa sia tra gli esperti serbo-ortodossi sia tra i funzionari del Ministero della Cultura dell'Autorità
L'Italia sensibilizza costantemente i partner della forza multinazionale circa l'opportunità di un'azione del contingente di pace a tutela del patrimonio artistico e culturale, nel pieno rispetto delle diverse regole di ingaggio adottate dai contingenti nazionali dislocati sul terreno, la cui definizione spetta alle Autorità di riferimento e rientra pertanto nel dominio riservato degli Stati che partecipano all'azione di pace nella Provincia.
Alla luce di quanto sopra esposto che evidenzia quanto il Governo italiano abbia già fatto e stia facendo in ambito internazionale a tutela del patrimonio artistico, culturale e religioso in Kossovo, si segnala inoltre che l'Unione Europea ha presentato, in occasione dei lavori della 60a sessione della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che ha avuto luogo lo scorso mese di aprile a Ginevra, un testo di risoluzione sulla lotta all'intolleranza religiosa.
Si tratta del primo anno in cui questo testo, tradizionalmente presentato dall'Irlanda a titolo nazionale sia in sede di Commissione per i Diritti Umani che in sede di Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, viene fatto proprio dall'Unione Europea, in considerazione della rilevanza del problema e della centralità che l'Italia ed i partner europei attribuiscono alla questione della tutela dei diritti delle minoranze religiose nel quadro più ampio del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Il documento contiene specifici riferimenti al problema degli attacchi a siti religiosi, templi e luoghi di culto nonché alla deliberata distruzione di monumenti. La risoluzione, nel rinnovare di ulteriori tre anni il mandato del Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione, condanna ogni forma di intolleranza e discriminazione basata sul credo religioso e richiama gli Stati a garantire, fra l'altro, ogni possibile protezione a templi e luoghi di culto anche attraverso l'adozione di misure specifiche per quei siti che, per ragioni diverse, possano essere maggiormente oggetto di distruzioni e violazioni.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione.
sono già 66 le vittime dell'ex «Sacelit», industria di Archi, San Filippo del Mela (Messina), che produceva manufatti in cemento-amianto ed eternit, chiusa oramai da 10 anni e trasformata intanto in deposito di prodotti a largo consumo, deceduti per tumori, mesotelioma, neoplasie, carcinoma e malattie correlate all'amianto;
il 2 marzo 2003 si è svolta l'ultima, in ordine cronologico, manifestazione di protesta degli ex lavoratori superstiti dell'ex industria «Sacelit» e dei loro familiari che nel tempo sono stati esposti al rischio amianto e che adesso rivendicano la creazione di un centro medico specializzato di prevenzione e cura e i giusti indennizzi da parte dell'Inail;
il numero totale, fino ad oggi, degli ex esposti all'amianto della «Sacelit» è di 207 unità di cui, come già detto, 66 deceduti, pari al 31,90 per cento della forza lavoro, una percentuale che dovrebbe far riflettere enti ed istituzioni che avevano le responsabilità dei controlli all'interno dell'azienda e delle visite mediche preventive che puntualmente si effettuavano;
nel 1999, dal giudice del lavoro della pretura di Milazzo, è stata emessa la prima sentenza che riconosce il danno biologico procurato dalla lavorazione dell'amianto, riconoscendo a cinque ex lavoratori
se non ritengano opportuno intervenire al fine di avviare un'indagine seria su quanto esposto in premessa, nell'interesse della salute di chi ha lavorato nella fabbrica suddetta, dei loro familiari e di coloro i quali vivono nell'area interessata;
se non ritengano, altresì, urgente adoperarsi affinché siano accolte le richieste dei lavoratori superstiti, dei loro familiari e degli abitanti dell'area industriale in oggetto (costituzione di un centro di prevenzione e cure specializzato nelle ricerche delle malattie da amianto, delle patologie amianto-correlate, mesotelioma, neoplasie e ambientali; realizzazione del registro dei mesotelioma degli ex esposti ed esposti all'amianto, dei propri familiari a rischio e di tutta la cittadinanza del territorio per una costante sorveglianza sanitaria ed epidemiologica; applicazione dei benefici della legge 257 del 1992 ai lavoratori esposti a rischio amianto per più di 10 anni che sono andati in pensione prima del 1992).
(4-06126)
L'Ispettorato del lavoro, su disposizioni della procura, ha effettuato delle indagini, a seguito della denuncia presentata da 6 ex dipendenti della SACELIT spa e di quanto è emerso dagli accertamenti ne è stata fornita una relazione dettagliata all'autorità giudiziaria competente.
Allo stato attuale, i locali della ex Sacelit risultano utilizzati dalla ditta Punto Industria srl, per deposito alimentare.
Per quanto concerne l'applicazione dei benefici ai sensi dell'articolo 13, comma 8, della legge 27 marzo 1992, n. 257, modificato dall'articolo 47, del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito nella legge n. 326/2003, si fa presente che la giurisprudenza, con orientamento ormai consolidato, ha interpretato il citato articolo 13, comma 8, «nel senso che esso esclude dal benefico i soggetti già pensionati per anzianità o vecchiaia al momento dell'entrata in vigore della legge n. 257 del 1992» (tra le quali: Corte costituzionale sentenza n. 434/2002; Cassazione n. 3083/2002).
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
il 10 luglio 2003 si è svolto un presidio di circa 170 dipendenti della ditta Fini, con due ore di sciopero, davanti ai cancelli dell'azienda modenese;
i lavoratori protestano contro l'annuncio della proprietà di far cessare, nello stabilimento di Albereto a Modena, la produzione di cotechini e zamponi, ceduta al gruppo Veronesi, con conseguente rischio occupazionale per i lavoratori attualmente impiegati -:
se non ritengano opportuno, ciascuno per i propri ambiti di competenza, adoperarsi presso le parti in causa al fine di conoscere il piano industriale dell'azienda e per garantire la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, tutelando l'importante realtà produttiva e lo storico marchio alimentare e per ripristinare una corretta relazione sindacale, finora purtroppo disattesa dai vertici aziendali.
(4-06914)
In data 20 novembre 2003, è stato sottoscritto un accordo tra la società FINI srl e le organizzazioni sindacali, nel quale si è convenuto di collocare in mobilità il personale eccedente pari a 32 unità.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
il 23 luglio scorso, i lavoratori della «Sidergroup», col sostegno della Fiom Cgil e del sindacato Slai Cobas, hanno presidiato i cancelli della fabbrica, a Taranto, per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio del mese di giugno e l'ipotesi, paventata dalla proprietà, di mettere in cassa integrazione i dipendenti e cessare l'attività produttiva;
la «Sidergroup», che comprende cinque aziende, la più importante delle quali è la «Sidermontaggi», opera nel settore dell'impiantistica metalmeccanica;
da diversi mesi l'azienda - secondo quanto reso noto dalla proprietà - versa in difficoltà economiche, aggravate da un contenzioso apertosi con la «Nuova Pignone», con cui la «Sidergroup» aveva stipulato un contratto, successivamente rescisso a seguito di un contenzioso, per la realizzazione di strutture per dieci piattaforme offshore, per complessivi quattro milioni di euro -:
se non ritengano opportuno adoperarsi, presso le parti, al fine di scongiurare l'ipotesi aziendale della cassa integrazione per i dipendenti, salvaguardando gli attuali livelli occupazionali, e garantire la continuità produttiva dell'azienda stessa, in un'area già purtroppo attraversata da altre e gravi crisi economiche e occupazionali.
(4-07093)
Preliminarmente, si ricorda che in data 28 marzo 2003 è stato sottoscritto un accordo per il ricorso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria, per 51 lavoratori in forza presso il cantiere di Napoli, per procedere ad una riorganizzazione aziendale tesa a rendere più competitiva la Sidermontaggi spa, in funzione di un progetto di sviluppo aziendale sulle aree portuali.
Il 7 luglio 2003, con verbale dell'assemblea straordinaria, la società ha deliberato il proprio scioglimento, ai sensi dell'articolo 2448 del codice civile e, il 10 luglio 2003, ha presentato l'istanza per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo con cessione dei beni.
Il tribunale di Taranto ha dichiarato aperta la procedura di concordato preventivo cessio bonorum, con decreto n. 2 del 12 ottobre 2003 e con sentenza pubblicata il 15 marzo 2004, ha omologato il concordato preventivo.
Per quanto concerne i lavoratori, il 28 luglio 2003, è stato sottoscritto un accordo, con il quale si è convenuto di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni straordinaria, a decorrere dal 14 luglio 2003 per tutti i 96 dipendenti in forza presso il cantiere di Taranto per cessazione dell'attività.
Il ministero interrogato ha approvato il suddetto intervento, con decreto n. 33213 del 27 novembre 2003, ai sensi dell'articolo 3, della legge n. 223 del 1991, per un massimo di 93 lavoratori dal 14 ottobre 2003 al 13 ottobre 2004.
Poi, a seguito della cessione di un ramo d'azienda dell'unità produttiva di Taranto all'Arsenale della Marina Militare, avvenuta il 6 dicembre 2003, sono stati ricollocati n. 3 lavoratori presso la società acquirente Sumer srl.
Attualmente, sono in corso delle trattative per la cessione del ramo d'azienda, relativa all'area portuale, che comporterebbe
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
all'Acta (ex Itachair) di Rovereto, fabbrica metalmeccanica del gruppo Diwar, che produce sedie e poltroncine per uffici, è in corso una riduzione del personale e, secondo quanto risulta all'interrogante, con ritardi nel pagamento degli stipendi;
da notizie provenienti da ambienti sindacali si apprende che Acta occupa tra operai ed impiegati 33 dipendenti, in netta prevalenza donne, che erano quasi sessanta fino a metà del 2002, anno in cui per 21 di loro è iniziata la cassa integrazione, dal 2003 trasformatosi in mobilità;
nella fabbrica di Rovereto sono intanto iniziati gli scioperi, una mezz'ora di astensione dal lavoro al giorno, attraverso i quali i dipendenti sperano di arrivare a conoscere qualche informazione sul proprio destino -:
se non ritengano urgente e opportuno attivarsi, ciascuno per i propri ambiti di competenza, presso i soggetti interessati, al fine di scongiurare la continua riduzione del personale, tutelando i diritti e la dignità dei lavoratori della fabbrica, e salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e garantire il puntuale pagamento degli stipendi.
(4-08145)
La ACTA spa opera nel settore della produzione e commercializzazione di sedie nonché di prodotti ed articoli di arredamento; risultano occupati n. 30 addetti e l'attività si svolge in un immobile locato alla ditta dalla Agenzia per lo Sviluppo spa il cui azionista di maggioranza è l'amministrazione provinciale.
La citata Agenzia persegue la precipua finalità di favorire le iniziative economiche e la nuova imprenditorialità in ambito locale, anche fornendo servizi immobiliari attraverso lo strumento della locazione finanziaria.
L'amministrazione provinciale ha comunicato di aver contattato l'amministratore delegato della società per avere chiarimenti circa le difficoltà di ordine finanziario di ACTA spa che causavano il differimento del pagamento delle retribuzioni dei dipendenti, dei fornitori e del canone di locazione.
L'azienda, pur confermando lo stato di difficoltà, ritiene che sia possibile superarle in quanto non si prevedono aggravamenti della situazione e, a questo riguardo, le competenti strutture della provincia autonoma di Trento e dell'Agenzia per lo Sviluppo hanno assicurato di effettuare un costante monitoraggio.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
la società «Ocè Business Service», che ha sede a Cernusco sul Naviglio (Milano), specializzata nella gestione di centri per la stampa e le copie, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per sei dipendenti, tra cui tre lavoratori con invalidità superiori al 70 per cento;
da notizie provenienti da ambienti sindacali si apprende che per i dipendenti, la cui funzione è quella di gestire la posta e inviare le promozioni delle novità musicali ed editoriali, è stata aperta la procedura di mobilità il 16 gennaio scorso;
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati al fine di scongiurare i licenziamenti suddetti, individuando insieme alle parti soluzioni alternative capaci di garantire gli attuali livelli occupazionali e tutelare i diritti e la dignità dei lavoratori coinvolti.
(4-08755)
La società Ocè Business Service (OBS) ha avuto un contratto per il «servizio posta» con la società BMG Ricordi di Milano, per l'espletamento del quale erano addetti n. 6 lavoratori.
Nell'ottobre 2003, nel rispetto dei termini contrattuali, la BMG Ricordi ha disdetto il citato contratto. A ciò sono seguiti vari incontri tra le due società, per definire gli eventuali termini di rinnovo del contratto in questione.
Il 9 gennaio 2004, la società BMG Ricordi ha deciso la chiusura, a livello internazionale, del contratto per il «servizio posta», escludendo, quindi, ogni possibilità di rinnovo. Tale decisione è seguita ad una riorganizzazione interna conseguente alla fusione della BMG Ricordi con la Sony Music.
A seguito di quanto sopra esposto, la società OBS, valutate le possibili esigenze operative e occupazionali, sia complessive che specifiche del Centro OBS/Ricordi, ha deciso di chiudere il Centro per il servizio posta, con il conseguente avvio, avvenuto il 16 gennaio 2004, della procedura di mobilità per i 6 dipendenti.
Dopo diversi incontri intercorsi fra le organizzazioni sindacali, i dipendenti, le RSU e l'Azienda, è stato raggiunto un accordo per i dipendenti interessati ed in particolare 4 dipendenti si sono avvalsi della mobilità incentivata, 1 lavoratore ha concordato le dimissioni con un pacchetto di incentivazione ed il sesto dipendente, già in possesso dei requisiti per la pensione, ha optato per la definizione davanti al giudice del lavoro dell'entità economica dell'incentivo.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
i lavoratori della «Elle-Erre» di Marciano (Perugia), che non ricevono lo stipendio dal mese di dicembre del 2003, preoccupati per il futuro produttivo dell'azienda, hanno deciso di dare atto ad una mobilitazione che si concretizzerà in uno sciopero di 2 ore giornaliere alla fine di ogni turno;
le organizzazioni sindacali di categoria si sono incontrate con il liquidatore della società, che ha dato loro risposte «insufficienti e scarsamente rassicuranti» -:
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per i propri ambiti di competenza, presso i soggetti interessati, al fine di sbloccare la situazione di stallo che si è venuta a creare, a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori coinvolti, dando loro garanzie certe e definitive sul futuro occupazionale e per individuare, insieme alle parti, soluzioni capaci di assicurare un progetto industriale che sia in grado di dare continuità alle attuali tipologie di produzione garantendo gli stessi livelli occupazionali.
(4-08922)
Si è appreso che lo stato passivo della Società in questione ammonta ad euro 7.600.000,00 circa, dei quali approssimativamente euro 98.000,00 sono rappresentati da debiti nei confronti di Istituti previdenziali e assicurativi. Inoltre ai lavoratori, alla data della liquidazione, risultano essere state pagate le retribuzioni fino al dicembre 2003. In data 11 febbraio 2004 vi è stato un incontro tra il liquidatore e le organizzazioni sindacali per la stipula di un accordo che consentisse la collocazione in lista di mobilità dei lavoratori della «ELLE ERRE srl», cessati poi dal lavoro con decorrenza 28 febbraio 2004.
Il liquidatore in data 21 febbraio 2004 ha fatto richiesta di concordato preventivo ed ha affermato che due rami d'azienda, precisamente il ramo cd. «betonaggio» e il ramo cd. «costruzioni meccaniche», sono stati affittati rispettivamente per 36 mesi alla ditta «BETONMEC s.r.l.» di Marsciano (Perugia) e per 38 mesi alla ditta «SAP srl» di Perugia, mentre per l'immobile sede dell'azienda sono state avviate trattative per la vendita.
Con delibera del 5 marzo 2004 della commissione tripartita di Perugia il personale della «ELLE ERRE srl», ammontante a n. 34 unità, è stato posto in mobilità ai sensi degli articoli n. 4 e n. 24 della legge n. 223 del 1991.
In termini di ricaduta occupazionale si è accertato che a seguito all'affitto di ramo d'azienda la «BETONMEC srl» ha riassunto 15 operai della «ELLE ERRE srl in liquidazione» mentre 2 impiegati risultano avviati al lavoro a tempo determinato presso altre aziende.
Il restante personale inserito nelle liste di mobilità, percepisce la relativa indennità.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
il 1 marzo scorso, la direzione della «Marsilli», azienda metalmeccanica a tecnologia avanzata di Castelleone (Cremona), che produce bobinatrici, in un incontro con i rappresentanti sindacali, ha annunciato 40 esuberi;
i vertici aziendali denunciano un grave e preoccupante stato di crisi, tanto che non è previsto che l'azienda torni ai livelli produttivi di due anni fa in tempi rapidi e, sempre secondo i vertici aziendali, la riduzione del fatturato, sceso da 40 milioni di euro agli attuali 25, ha generato un'eccedenza strutturale calcolabile in 40 posti di lavoro, sui 220 complessivi -:
se non ritengano opportuno attivarsi, con urgenza, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati, al fine di individuare una soluzione alternativa a quella annunciata dall'azienda e utile a salvaguardare gli attuali livelli occupazionali ed a garantire un futuro produttivo certo e sicuro all'azienda stessa.
(4-09155)
L'azienda Marsilli & CO spa, azienda produttrice di bobinatrici, al fine di fronteggiare la crisi di mercato che la coinvolge, sta attivando un piano di razionalizzazione del Gruppo finalizzato al recupero dei margini di produttività indispensabili al contenimento dell'impatto economico conseguente la crisi.
La Marsilli è proprietaria del 100 per cento del pacchetto azionario della società 3A srl e della P.L.P. Marsili Manufacturing Division srl con sedi in provincia di Cremona.
L'azienda in argomento ha in corso la procedura di fusione per incorporazione delle suddette società con il conseguente passaggio di tutto il personale; dette procedure
Nell'accordo sottoscritto con le OO.SS. in data 15 marzo 2004, a seguito di un dichiarato esubero di 61 unità, presso l'azienda 3A srl e 4 unità, presso la P.L.P. srl si è convenuto:
a) Turn-over selettivo;
b) CIGS per crisi aziendale per n. 100 dipendenti fino al 30 marzo 2005 con anticipo da parte dell'azienda di quanto di competenza dell'Ente previdenziale. La rotazione fra i lavoratori sarà effettuata nell'arco temporale dei tre mesi, tale da garantire ad una parte dei lavoratori una presenza lavorativa; la sospensione a zero ore è limitata a 28 lavoratori;
c) accesso alla mobilità con particolare riferimento al personale che maturi i requisiti per il raggiungimento del diritto alla pensione di anzianità o vecchiaia. Ai lavoratori che saranno collocati in mobilità sarà corrisposto un incentivo all'esodo;
d) inziative mirate alla ricollocazione all'esterno dell'azienda ed altri eventuali strumenti di politica attiva del lavoro in collaborazione con la Provincia di Cremona;
e) utilizzo del part-time.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
da notizie provenienti da ambienti sindacali si apprende che si sta acuendo la crisi finanziaria del gruppo «Yomo», il noto produttore di yogurt con base a Pasturago di Vernate (Milano), tanto che la settimana scorsa si é assistito al mancato pagamento degli stipendi per circa metà dei lavoratori;
negli incontri con i rappresentanti dei lavoratori, l'azienda avrebbe confermato le trattative per la cessione del gruppo, precisando la necessità assoluta di prendere una decisione entro la metà di questo mese;
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno nel frattempo annunciato una giornata di mobilitazione per il 15 marzo, con otto ore di sciopero, che coinvolgerà i lavoratori di «Sitia Yomo», del «Caseificio Merlo», del «Caseificio Pettinicchio», del «Centro sperimentale del Latte» e del «LeoMarven System»;
forte è la preoccupazione e l'indignazione dei lavoratori per una situazione che non può essere prorogata oltre e che rende indispensabile una svolta in tempi rapidissimi;
i sindacati sottolineano che 800 posti di lavoro sono a rischio e chiedono che il patrimonio produttivo e professionale della «Yomo» venga salvaguardato, chiedendo alla proprietà «un piano industriale serio» -:
se non ritengano opportuno intervenire, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, presso i soggetti interessati al fine di individuare soluzioni capaci di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali, tutelando i diritti, la dignità e le professionalità dei lavoratori e utile a rilanciare la produttività dell'azienda, in un'area già colpita da altre e gravi crisi industriali.
(4-09285)
In data 26 aprile 2004, la società Yomo Sitia spa e Granarolo hanno sottoscritto una intesa che prevede l'acquisizione da parte della Granarolo spa dell'attività industriale e della struttura logistica della Yomo spa.
L'intesa riguarda anche le società Pettinicchio spa, Merlo spa e Leo - Marven System spa.
I citati accordi possono rappresentare una soluzione concreta per la continuazione dell'attività delle aziende.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
il 16 marzo 2004, 40 lavoratori dell'azienda in crisi Optimes dell'Aquila, che produce compact-disc, hanno dato vita ad una manifestazione-provocazione chiedendo l'elemosina sotto la sede del Comune del capoluogo abruzzese;
i suddetti lavoratori non percepiscono lo stipendio dal mese di dicembre e finora a nulla sono valse le numerose prese di posizione assunte in loro favore da istituzioni locali e nazionali;
dal 13 marzo 2004 i dipendenti hanno intanto allestito un gazebo di fronte allo stabilimento per riportare all'ordine del giorno la loro vicenda -:
se non ritenga opportuno intervenire presso i soggetti interessati al fine di sbloccare la preoccupante e grave situazione, a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori interessati.
(4-09415)
I dipendenti della spa OPTIMES - con sede legale in Milano - via del Crocifisso, 5 e stabilimento in L'Aquila - località campo di Pile, dal 7 gennaio 2004 si sono astenuti dal lavoro per sciopero a causa della mancata retribuzione di alcune mensilità, della mancanza di un piano industriale in grado di rilanciare l'azienda e della scarsa chiarezza circa l'assetto societario con la possibilità di trasferimento delle attività produttive in Milano.
La società in argomento, nel mese di dicembre 2003, è stata incorporata nella MacRecord - altra azienda del Gruppo Minotti con sede legale in Roma e, successivamente, ha riassunto la denominazione di OPTIMES spa contestualmente la sede legale veniva trasferita da Roma a Milano - Via del Crocifisso, 5.
Dal 13 gennaio 2004 l'ENEL ha interrotto la fornitura di energia elettrica per eccessiva morosità (153.000 euro).
I numerosi tavoli di confronto convocati dalle istituzioni locali (regione e provincia) non hanno consentito di raggiungere una soluzione positiva del problema.
I lavoratori devono ancora percepire le retribuzioni del mese di dicembre 2003, la tredicesima mensilità e la retribuzione del mese di gennaio 2004 oltre a varie indennità.
Il tribunale ordinario di Milano, con sentenza n. 227/2004 del 1o aprile 2004, ha dichiarato il fallimento della OPTIMES ed ha incaricato il curatore di verificare, con urgenza, se sussistono le condizioni per un eventuale esercizio provvisorio.
In data 14 aprile 2004, presso l'amministrazione provinciale de L'Aquila è stato sottoscritto, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 218/2000, il verbale di accordo inerente la richiesta di CIGS per fallimento.
L'attuale organico della Società è costituito da n. 84 dipendenti di cui, n. 10 impiegati.
Da ultimo, si comunica che sono in corso accertamenti da parte della guardia di finanza su possibili reati di natura fiscale e/o finanziaria.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil dell'Aquila hanno interessato i responsabili
dei 500 lavoratori, 300 sono stati riassorbiti dalla Finmek ed i restanti sono stati avviati alla pensione attraverso la mobilità ordinaria e lunga;
da notizie provenienti da ambienti sindacali si apprende che l'azienda ha circa due mesi per saldare le spettanze;
se non ritenga opportuno intervenire, presso i soggetti interessati, al fine di sbloccare la situazione, a tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori, dando cosi certezza e sicurezza economica ai lavoratori.
(4-09416)
La spa Flextronics International ha provveduto a corrispondere, con valuta 31 marzo 2004, il trattamento di fine rapporto ai 484 dipendenti licenziati il 23 febbraio 2004.
Dei suddetti lavoratori, n. 314 sono stati assunti dalla Finmek Solutions mentre, i restanti 170 sono stati posti in mobilità ordinaria e/o lunga.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
a Livorno opera da quasi cinquant'anni l'azienda Cosmos spa specializzata nel settore della difesa con un consolidato mercato nazionale e internazionale;
in tempi recenti il know how dell'azienda si è allargato alla costruzione di camere iperbariche e di sottomarini;
nonostante ciò, la Cosmos spa attraversa una gravissima crisi societaria tanto che il primo ottobre 2003 presso il tribunale di Livorno si aprirà la discussione sull'istanza di fallimento inoltrata dai lavoratori;
i lavoratori della Cosmos sono da ben sei mesi senza salario, senza peraltro poter usufruire di nessun ammortizzatore sociale anche in ragione del grave indebitamento cumulato dall'azienda nei confronti dell'Inps -:
quali iniziative intenda assumere per verificare la possibilità di garantire un futuro ad una azienda che ha un patrimonio tecnologico e professionale così peculiare da poter essere utilizzato in numerosi comparti della pubblica amministrazione e, in ogni caso, per salvaguardare l'occupazione e assicurazione ai lavoratori una prospettiva certa.
(4-07379)
La società COSMOS, fabbrica di sommergibli, allo scopo di far fronte alla crisi del mercato, ha recentemente cambiato assetto societario diventando COSMOS - DRASS GALEAZZI - ITALTECH, con produzione di camere iperbariche ed altre attrezzature ad uso civile.
La diversificazione del prodotto, sopra esposto, doveva garantire il futuro, ma le aspettative non si sono concretizzate e la situazione è precipitata fino ad arrivare alla decisione, della proprietà, della messa in vendita della fabbrica.
Le trattative instaurate con alcune cordate, che si erano dimostrate interessate, nonostante la fattiva mediazione della Prefettura, non hanno avuto l'esito sperato.
In data 1o ottobre 2003, il tribunale di Livorno ha accolto l'istanza di fallimento della Società in esame, presentata dai creditori fra quali i dipendenti.
Allo stato attuale, risulta che alcune aziende hanno manifestato l'interesse al rilevamento della società dalla procedura fallimentare in corso.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.
mercoledì 21 gennaio 2004 si è svolta presso la Rappresentanza USA alle Nazioni Unite una riunione di esperti internazionali di sicurezza di oltre venti Paesi europei e gli Stati Uniti;
la riunione di esperti richiesta da funzionari del Dipartimento di Stato USA ha avuto come obiettivo prioritario quello di facilitare le comunicazioni ed il coordinamento tra i paesi membri della UE ed il resto d'Europa e gli Stati Uniti in riferimento alla sicurezza internazionale e la lotta al terrorismo;
la presenza di rappresentanti di sicurezza internazionale delle rappresentanze permanenti di tutto il continente europeo dal Portogallo alla Federazione Russa, avrebbero sottolineato l'assenza della delegazione italiana -:
quali motivi non si sia ritenuto utile partecipare alla riunione;
perché nessuna autorità diplomatica italiana abbia adeguatamente sottolineato le problematiche e le attività del Semestre di presidenza italiana alla UE nelle università di New York.
(4-08933)
Il predetto funzionario ha pertanto partecipato alla predetta riunione svoltasi il 21 gennaio 2004, riunione che non poteva essere definita di esperti a carattere intergovernativo, ma che costituiva semplicemente un seminario organizzato dall'associazione non governativa «The European Union Association in the United States».
Merita inoltre segnalare che gli impegni nei vari settori della Rappresentanza Permanente, in particolare nel semestre, sono stati numerosissimi ed è solo grazie alla notevole disponibilità e impegno dei funzionari diplomatici che si è riusciti ad essere presenti sia alle riunioni di carattere istituzionale che agli eventi e convegni di tipo seminariale.
Infine, si evidenzia che l'azione di Presidenza Italiana negli Stati Uniti e nell'area di New York è stata valorizzata anzitutto dall'impatto politico e mediatico delle visite effettuate dal Capo dello Stato, dai Presidenti delle Camere, dal Presidente del Consiglio, da vari esponenti di Governo e da delegazioni parlamentari, soprattutto nel periodo settembre-dicembre 2003, in occasione della sessione dell'Assemblea Generale. A ciò si aggiunga l'azione di informazione e pubblicizzazione svolta dall'Ambasciata a Washington, dalla Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite e dalle altre rappresentanze diplomatiche e consolari. In particolare, per quanto riguarda specificamente l'area di New York, il Consolato Generale d'Italia a New York ha organizzato e/o partecipato a una serie di significativi convegni o eventi simili.
Si ricorda inoltre che nella relazione al Parlamento sul semestre di Presidenza predisposta dal Ministero degli Esteri è presente un resoconto delle attività intraprese nel settore della cooperazione internazionale contro il terrorismo e che informazioni circa le attività del gruppo di lavoro PESC
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione.
l'Enel sta realizzando un elettrodotto da 132 mila volts che interessa la parte meridionale della provincia di Padova ed attraversa il Parco regionale dei Colli Euganei;
in questi mesi ha portato a termine la costruzione dei tralicci nell'area collinare in comune di Este e di parte dei tralicci in comune di Monselice;
sono ora iniziati i sopralluoghi per l'avvio dei lavori anche nel comune di Baone ed in località Marendole (comune di Monselice);
c'è una netta opposizione da parte della popolazione alla realizzazione della linea aerea dell'elettrodotto, mentre si sollecita la realizzazione dello stesso attraverso cavi interrati;
per questa soluzione si sono espressi i Consigli comunali ed i Sindaci di Monselice, Este, Baone, amministratori e presidente del Parco regionale dei Colli Euganei, Consiglio e Giunta dell'amministrazione provinciale di Padova, associazioni degli agricoltori e degli artigiani padovani;
l'8 ottobre 2003 il Consiglio regionale del Veneto ha votato all'unanimità una mozione che chiede un elettrodotto interrato e questa volontà del Consiglio è stata ribadita qualche settimana fa;
ci troviamo di fronte, per altro, ad un nuovo impianto e non al tracciato presentato a suo tempo dall'Enel. Questa tesi trova conforto nel parere recentemente espresso dal Consiglio di Stato con il quale si intima al Ministero dell'ambiente di sospendere l'efficacia del provvedimento di occupazione d'urgenza e la presupposta autorizzazione del Genio Civile alla costruzione dell'elettrodotto. Nell'adunanza del 1 ottobre 2003 la seconda Sezione ha considerato, infatti, fondata la richiesta di provvedimento cautelare conseguente «...ai vizi del procedimento seguito per l'autorizzazione del secondo intervento progettato dall'Enel, successivamente alla legge regionale n. 48 del 1999»;
nel corso del confronto tra Enel e rappresentanze territoriali padovane oltre che dei cittadini interessati, promosso in Prefettura di Padova, l'Enel ha dichiarato la propria disponibilità ad interrare l'elettrodotto per la parte che attraversa il Parco regionale dei Colli Euganei, a condizione che vi fosse un contributo economico degli enti interessati;
secondo dati sui costi forniti da Pirelli Cavi, il costo dell'interramento sarebbe di circa 250.000 euro a chilometro;
gli enti coinvolti hanno già dato la loro disponibilità a stanziare dei contributi;
i comuni interessati dalla linea sono disponibili ad effettuare a proprie spese gli scavi per la posa dei conduttori -:
per quale motivo, a distanza di 4 mesi dal parere espresso dal Consiglio di Stato non si sia provveduto alla sospensione dell'efficacia del provvedimento di occupazione d'urgenza e della presupposta autorizzazione del Genio Civile alla costruzione dell'elettrodotto e se non ritenga opportuno ottemperare tempestivamente a questi provvedimenti;
se non ritenga altresì di dover intervenire allo stesso tempo in qualità di azionista di maggioranza, presso l'Enel per la immediata sospensione dei lavori e la contemporanea ripresa del confronto sulla base delle richieste dell'Enel e delle disponibilità dichiarate dagli enti locali;
se non ritenga opportuno affiancare la Regione del Veneto nella trattativa con l'Enel;
(4-08939)
L'Enel ha pertanto formulato una ipotesi progettuale, ancora al vaglio e in via di definizione, relativa al completamento di 48 Km di linee aeree progettate e al successivo interramento della parte di elettrodotto contestato nella zona del Parco Colli; a seguito del completamento di tale seconda fase, è prevista l'eliminazione dei tralicci insistenti lungo il percorso in questione.
Tuttavia, posto che l'area, ove sono iniziati i sopralluoghi dei tecnici dell'Enel per avviare la costruzione di tralicci, ricade all'interno del Sito di Importanza Comunitaria «Colli Euganei» (codice IT 3260019), ne consegue che, per essere autorizzato, il progetto necessita di una adeguata Valutazione di Incidenza, secondo quanto previsto dalla Direttiva 92/43/CEE e dal decreto del Presidente della Repubblica di attuazione n. 357/97, successivamente modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 120/2003.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio: Altero Matteoli.
nei giorni scorsi il filosofo Massimo Cacciari ha lanciato un forte appello a difesa del patrimonio artistico e culturale cristiano ortodosso in Kosovo minacciato dalle fazioni estremiste musulmane;
dal 1999 sono stati bruciati e distrutti più di cento monasteri e chiese, migliaia di icone, di oggetti liturgici, di libri sacri, decine di cimiteri ortodossi sotto gli occhi della forza multinazionale di pace;
un patrimonio artistico di valore mondiale rischia la completa estinzione nella totale indifferenza di coloro che si sono presentati come i liberatori e protettori del Kosovo;
il rispetto dei principi generali di libertà religiosa su cui si fonda la nostra Costituzione ci impone di manifestare la nostra preoccupazione per ciò che sta avvenendo e di agire per custodire i simboli di culto in ogni parte del mondo -:
se non ritengano di dover intervenire, in tutte le sedi opportune e con tutti gli strumenti a disposizione, per sensibilizzare gli Stati che fanno parte della forza multinazionale lì operante, affinché mettano in atto ogni azione tesa a salvaguardare il patrimonio artistico e culturale cristiano ortodosso dalla distruzione;
se non ritengono, in particolare, di dover intervenire presso gli Stati che partecipano all'azione affinché si impegnino a responsabilizzare il contingente di pace presente nella zona sull'importanza di tutelare il patrimonio artistico e culturale cristiano ortodosso.
(4-09687)
Per la tutela del patrimonio culturale e storico e la salvaguardia delle Chiese ortodosse in Kossovo, che il Governo italiano persegue come uno tra gli obiettivi prioritari, il contingente italiano della KFOR svolge compiti di protezione e ricognizione nelle aree a rischio (particolare attenzione è rivolta al Monastero di Decani, nell'area di Pec). La sensibilità dell'Italia per il patrimonio culturale e storico del Kossovo è testimoniata tra l'altro dal finanziamento di alcuni progetti promossi dall'organizzazione non governativa INTERSOS e tuttora in corso di realizzazione, sia con contributi della Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli esteri («Progetto di salvaguardia del patrimonio artistico e culturale come strumento per favorire lo sviluppo e il dialogo tra i popoli in Kossovo») sia con fondi stanziati nel quadro della legge n. 84/2001 («Progetto di riconciliazione interetnica in Kossovo: patrimonio culturale nella Regione di Pec» - 700.000,00 Euro), per interventi di ricostruzione e di restauro di alcune tra le più importanti testimonianze delle culture religiose locali, quali il Monastero e la Moschea di Decani, il Patriarcato e la Moschea Kurshumli a Pec.
Dopo i recenti attacchi alla comunità internazionale e la recrudescenza di azioni di pulizia etnica, in una situazione di elevatissimo rischio per i monaci serbi del monumentale monastero di Decani e del Patriarcato di Pec, minacciati dagli attacchi dei rivoltosi albanesi, si è innanzi tutto intervenuti per rafforzare la protezione dei siti, già affidata al contingente italiano della KFOR. Il nostro rappresentante diplomatico a Pristina, dottor Salzano, il Comandante del contingente italiano, generale Primicerij, ed il colonnello Castellano, della Brigata Folgore di stanza a Pec, si sono recati presso il monastero di Decani per rassicurare la comunità serba ed i locali vertici della Chiesa ortodossa sull'impegno del Governo italiano nel continuare a garantire la sicurezza della comunità serba e dei suoi simboli religiosi, artistici e storici. Espressioni di viva gratitudine ci sono state per ciò manifestate dalla comunità serba.
Alla luce, in particolare, degli ingenti danni subiti dai siti inseriti nella lista del Patrimonio Comune dell'Umanità dell'UNESCO e nella lista del patrimonio culturale di rilevanza regionale, l'Italia ha già svolto, di concerto con i principali partner, un'azione di sensibilizzazione in ambito UNMIK al fine di dar vita quanto prima a «Gruppi di valutazione», guidati da esperti internazionali nominati dall'UNESCO e dal Consiglio d'Europa sia tra gli esperti serbo-ortodossi sia tra i funzionari del Ministero della Cultura dell'Autorità Provvisoria di Autogoverno nella Provincia. Tali Gruppi, come dichiarato dal Segretario Generale Aggiunto per le Operazioni di Pace, Guehenno, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite lo scorso 13 aprile, avranno il compito di effettuare una prima stima dei danni ai fini della ricostruzione e studieranno tutte le misure necessarie per rafforzare la protezione del patrimonio culturale in Kossovo.
L'Italia sensibilizza costantemente i partner della forza multinazionale circa l'opportunità di un'azione del contingente di pace a tutela del patrimonio artistico e culturale, nel pieno rispetto delle diverse regole di ingaggio adottate dai contingenti nazionali dislocati sul terreno, la cui definizione spetta alle Autorità di riferimento e rientra pertanto nel dominio riservato degli Stati che partecipano all'azione di pace nella Provincia.
Alla luce di quanto sopra esposto che evidenzia quanto il Governo italiano abbia già fatto e stia facendo in ambito internazionale a tutela del patrimonio artistico, culturale e religioso in Kossovo, si segnala inoltre che l'Unione Europea ha presentato, in occasione dei lavori della 60a sessione della Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che ha avuto luogo lo scorso mese di
Si tratta del primo anno in cui questo testo, tradizionalmente presentato dall'Irlanda a titolo nazionale sia in sede di Commissione per i Diritti Umani che in sede di Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, viene fatto proprio dall'Unione Europea, in considerazione della rilevanza del problema e della centralità che l'Italia ed i partner europei attribuiscono alla questione della tutela dei diritti delle minoranze religiose nel quadro più ampio del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Il documento contiene specifici riferimenti al problema degli attacchi a siti religiosi, templi e luoghi di culto nonché alla deliberata distruzione di monumenti. La risoluzione, nel rinnovare di ulteriori tre anni il mandato del Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione, condanna ogni forma di intolleranza e discriminazione basata sul credo religioso e richiama gli Stati a garantire, fra l'altro, ogni possibile protezione a templi e luoghi di culto anche attraverso l'adozione di misure specifiche per quei siti che, per ragioni diverse, poss ano essere maggiormente oggetto di distruzioni e violazioni.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Roberto Antonione.