Chernobyl ad un pesante rischio sotto il profilo della salute, a causa delle costanti esposizioni alle radiazioni;
sono passati 18 anni dalla tragedia della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina che, oltre ad interessare il territorio circostante, ha generato una nube radioattiva che ha investito principalmente il territorio della Bielorussia, il quale ha assorbito il 70 per cento del fall-out radioattivo;
ancora oggi in Bielorussia persistono effetti devastanti sotto il profilo sanitario: il tasso di natalità è diminuito del 50 per cento, si registra un forte aumento dei casi di cancro tiroideo tra i bambini (nella zona più contaminata sino a 100 volte e, nel 95 per cento dei casi si tratta di tumori invasivi, con un incidenza che ò passata da 0,3 a 11 casi ogni 100.000 abitanti, arrivando nel 1997 ad un totale di 574 casi tra i bambini, rispetto agli 8 casi registrati tra il 1974 e il 1985, cioè prima dell'incidente alla centrale nucleare), il cancro ai polmoni è passato da 6 a 7,5 casi ogni 100.000 persone, il tumore della vescica è passato da 5,5 a 10,7 casi ogni 100.000, mentre il tumore ai reni presenta un'incidenza di 2,5 volte superiore;
oltre ai tragici dati sopra riportati, che hanno provocato un aumento della mortalità complessiva portandola al 14 per mille, occorre registrare un aumento consistente delle malformazioni genetiche dei feti e dei neonati ed una rapida diminuzione della fertilità e funzionalità sessuale nei giovani;
secondo gli esperti il picco di questo disastro demografico ai raggiungerà tra il 2005 ed il 2010, quando tutti i fenomeni raggiungeranno la massima intensità;
la situazione di cui ai punti precedenti ha generato un vero e proprio disastro sociale ed economico in Bielorussia, accompagnato da un altissimo tasso di abbandono di minori presso istituti e orfanotrofi;
da ormai 18 anni, diverse associazioni italiane, in collaborazione con i Comuni, organizzano ogni estate l'ospitalità, presso famiglie italiane, di bambini provenienti dalle zone di Chernobyl per diminuire l'esposizione alla radioattività e, nel caso di bambini abbandonati ed ospitati presso istituti per orfani, la legge prevede la possibilità per una coppia di intraprendere l'iter di una adozione secondo quanto disposto dalla legge di ratifica della convenzione dell'Aia del 29 maggio 1993 (ratificata con legge n. 476 del 1998);
tale normativa prevede (articolo 3) che il Tribunale per i Minorenni debba trasmettere copia della domanda degli adottanti al competenti servizi presso gli enti locali affinché questi nel termine di 120 giorni (dedicati allo studio di coppia), comunichino una relazione completa, indispensabile alla emissione del decreto di sussistenza del requisiti per l'adozione;
in alcune città del Veneto, come Padova e Verona, sono in continua crescita le richieste di adozioni internazionali (su 446 coppie veneto, Padova totalizza il 24,71 per cento delle richieste, mentre Verona il 20,27 per cento) ma in alcuni casi, come per Padova, i tempi previsti dalla legge per la comunicazione della relazione sono sistematicamente superati e arrivano attualmente a circa 12 mesi, nonostante i positivi sforzi dell'equipe di psicologi e assistenti sociali;
i ritardi sono principalmente dovuti alla carenze di fondi e di personale presso i servizi dell'A.U.L.S.S. 16 di Padova (che ha lo stesso organico di altre A.U.L.S.S. con un numero di domande nettamente superiore);
la situazione generatasi a Padova rischia di ostacolare le centinaia di richieste di adozioni inoltrate in questi ultimi anni e il rapporto quasi ventennale di Padova (e dell'Italia) con alcuni Stati, quali la Bielorussia, pesantemente provati dai disastro di Chernobyl e, questi ritardi, sottopongono i bambini provenienti dall'area di
ad avviso dell'interrogante, la regione Veneto dovrebbe rafforzare le equipes (psicologi e assistenti sociali), in particolare in quelle province con un più alto numero di domande e un più alto tasso di ritardo (come l'ASL 16) -:
quali iniziative e rapporti bilaterali il Governo italiano stia adottando per garantire un percorso di continuità con la Bielorussia quanto alle adozioni internazionali e quali iniziative intenda adottare per garantire tempi più rapidi, viste le particolari condizioni di salute e i rischi connessi all'esposizione alle radiazioni che, come ricordato in premessa, aumentano sensibilmente nei bambini;
quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire il rispetto dei tempi previsti dalla legge per gli «studi di coppia».
(3-03463)