Allegato B
Seduta n. 473 del 25/5/2004


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INTERNO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
in occasione della visita in Italia del Presidente degli Stati Uniti George W. Bush prevista per il prossimo 4 giugno, il comitato «Fermiamo la Guerra» ha organizzato una serie di iniziative tese a ribadire la propria ferma ma pacifica opposizione alla guerra in Iraq;
il comitato «Fermiamo la guerra» ha annunciato giornate di mobilitazione nazionale che culminerà nella manifestazione che dovrebbe percorrere le vie di Roma da piazza Esedra a Porta San Paolo, passando per piazza Venezia;
oltre alla grande manifestazione del pomeriggio del 4 giugno, a Roma sono altresì previste iniziative diffuse (sit-in, raccolta firme, veglie, iniziative nelle scuole, eccetera), organizzate da diverse reti e organizzazioni, al fine di permettere ai cittadini di esprimere nel modo più ampio possibile il dissenso alla politica del presidente degli Stati Uniti;
pur non essendo stati resi noti ufficialmente per ragioni di sicurezza, gli appuntamenti romani del Presidente George W. Bush sembrano prevedere, tra gli altri, la visita alle Fosse Ardeatine e ai palazzi istituzionali, nonché l'incontro con il Papa in Vaticano;
si apprende da notizie stampa (Ansa 21 maggio 2004) che «sui percorsi della visita la sicurezza sarà ai massimi livelli» e che «le misure di protezione sono concordate con le autorità statunitensi»;
risulta che il Ministro dell'interno Pisanu abbia convocato per il prossimo 31 maggio il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica per un'analisi della situazione dell'ordine pubblico nel Paese in occasione della visita a Roma di George W. Bush;
la giornata di mobilitazione straordinaria, prevista in occasione della visita a Roma del Presidente degli Stati Uniti, è l'ultima di una serie di iniziative che ha visto protagonista da oltre un anno un movimento pacifista compatto nell'opporsi all'orrore della guerra con il suo corredo di morti e allo spettro delle torture di cui si è macchiato l'esercito occupante -:
in che modo abbia predisposto, in occasione delle giornate di mobilitazione, la gestione dell'ordine pubblico nel pieno rispetto dei diritti costituzionali;
in cosa consista la collaborazione con il servizio di sicurezza statunitense e in che modo quest'ultimo potrebbe eventualmente condizionare le decisioni del Governo circa le manifestazioni.
(2-01205) «Mascia, Mantovani, Giordano».

Interrogazione a risposta immediata:

PECORARO SCANIO, BOATO, ZANELLA, BULGARELLI, CENTO, CIMA e LION. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
risulta presentato un contrassegno composito da parte della neo formazione


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politica «Lista per l'abolizione dello scorporo - Federazione dei Verdi verdi - Verdi Federalisti», in occasione delle prossime elezioni europee del 12 e 13 giugno 2004;
in risposta all'interrogazione n. 3-03306 del 27 aprile 2004, sullo stesso argomento, il Governo, tramite il Sottosegretario Balocchi, ha semplicemente riportato la cronaca dei fatti, omettendo di rispondere a una parte dei quesiti posti, affermando che «l'ufficio nazionale elettorale, il 10 maggio 2004, ha rigettato l'opposizione, ritenendo che la confondibilità tra contrassegni, da apprezzarsi nell'ambito di osservazione dell'elettore di ordinaria diligenza, non può discendere dalla mera coincidenza di uno o più segni od elementi descrittivi e sussiste solo di fronte all'identità o somiglianza del messaggio complessivamente offerto dall'insieme di tutte le componenti»;
il Consiglio di Stato, con ordinanza n. 2227 del 2004, in riforma dell'ordinanza del tribunale amministrativo regionale del Lazio n. 4 del 2004, ha disposto una sospensiva della decisione dell'ufficio elettorale nazionale per il Parlamento europeo presso la Corte di cassazione, che aveva rigettato il ricorso presentato dalla Federazione dei Verdi;
l'ordinanza stabilisce, tra le altre cose, che «l'apposizione in primo piano, all'interno del contrassegno delle liste appellate, di segni grafici (per esempio, espressione letterale "Verdi" nel carattere e nella forma utilizzati, colore giallo in campo verde, simboli grafici stilizzati) è idonea a produrre confusione nell'elettore medio, richiamando simboli tradizionalmente associati alla formazione politica dell'appellante»;
con una procedura assolutamente innovativa e, secondo gli interroganti, evidentemente illegittima, il ministero dell'interno, in data 21 maggio 2004, ha accettato un nuovo contrassegno dal gruppo politico «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti»;
soltanto il 24 maggio 2004 il ministero dell'interno comunicava alla Federazione dei Verdi di aver accettato un nuovo contrassegno della formazione politica «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti»;
il contrassegno in questione si differenzia dal precedente per la «esaltazione», al suo interno, dei caratteri grafici e dei simboli storicamente riconducibili alla lista «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni» e per la riduzione dell'area destinata agli altri simboli, accogliendo solo parzialmente le obiezioni mosse dal Consiglio di Stato;
il nuovo contrassegno presentato dal gruppo politico «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti» presenta una tonalità dei colori verde e giallo, diversa dal simbolo precedentemente presentato, assolutamente uguale alle tonalità di verde e giallo del simbolo presentato dalla Federazione dei Verdi, con l'evidente obiettivo di proseguire nell'intento fraudolento di mantenere il massimo di somiglianza tra i due simboli;
l'articolo 11, terzo comma, della legge 24 gennaio 1979, n. 18, afferma testualmente che «nel caso che l'ufficio elettorale nazionale respinga l'opposizione avverso l'invito del ministero dell'interno a sostituire il contrassegno, quello ricusato non può più essere sostituito», stabilendo evidentemente l'impossibilità di sostituire i contrassegni dopo il termine fissato per il deposito, che era il 26 aprile 2004, e nelle 48 ore successive alla notifica dell'avvenuto deposito da parte del ministero dell'interno per eventuali modifiche, così come stabilito dall'articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361;
l'ordinanza del Consiglio di Stato annullava una decisione presa dall'ufficio


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elettorale nazionale per il Parlamento europeo presso la Corte di cassazione, non disponendo alcuna sostituzione del contrassegno, bensì dando indicazioni, anche per il futuro, per un diverso utilizzo dei simboli grafici all'interno del contrassegno;
nell'assumersi la responsabilità di riaprire i termini per la modifica del contrassegno elettorale, il ministero dell'interno avrebbe dovuto comunicare a tutti gli interessati il fatto in questione e avrebbe dovuto prevedere la riapertura dei termini previsti dalla legge n. 18 del 1979 e dal decreto del Presidente della Repubblica n. 351 del 1957 per tutti gli interessati, non da ultimo per il fatto che altre formazioni politiche, dopo la modifica apportata, avrebbero potuto avere interesse a ricorrere avverso l'ammissione del nuovo contrassegno della formazione politica «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti» -:
per quale motivo il ministero dell'interno abbia accettato un altro simbolo da parte del gruppo politico «Per l'abolizione dello scorporo e contro i ribaltoni - Federazione Nazionale dei Verdi verdi - Verdi Federalisti», dal momento che l'accoglimento di un simbolo modificato, oltre i termini stabiliti dalla legge e al di fuori di qualsiasi disposizione legislativa o giudiziaria, costituisce una grave lesione dei diritti delle altre formazioni politiche partecipanti alla competizione elettorale e un grave vulnus sulla regolarità delle stesse, per quale motivo, nell'accettare tale simbolo, non si sia tenuto in considerazione la parte dell'ordinanza del Consiglio di Stato citata in premessa, consentendo che la parola «Verdi» restasse al centro e in primo piano, come mai l'accoglimento del nuovo simbolo, in rispetto alle prescrizioni di legge, non sia stato tempestivamente notificato alla Federazione dei Verdi e a tutte le formazioni politiche partecipanti alla competizione elettorale, le quali, in virtù dell'avvenuta riapertura dei termini per il deposito del contrassegno, avrebbero potuto presentare ricorso all'ufficio elettorale nazionale per il Parlamento europeo presso la Corte di Cassazione, e se non ritenga opportuno intervenire per tutelare la formazione politica «Federazione dei Verdi» in quanto oggetto di quella che agli interroganti appare una vera e propria truffa ripetuta nel corso degli anni.
(3-03421)

Interrogazioni a risposta scritta:

DELMASTRO DELLE VEDOVE. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il settimanale Panorama n. 22 del 27 maggio 2004, alla pagina 20, ha pubblicato la lettera del Sig. Le Ngoc Hung, giovane vietnamita trentatreenne residente in Italia da 21 anni;
il Sig. Le Ngoc Hung, rifugiato politico sfuggito al regime comunista vietnamita, si è perfettamente integrato e si è laureato in ingegneria meccanica all'Università di Padova e lavora regolarmente in Provincia di Padova;
da oltre tre anni egli ha richiesto la cittadinanza italiana e la risposta non gli è mai stata data;
il padre e quattro fratelli del Sig. Le Ngoc Hung hanno già ottenuto la cittadinanza italiana mentre la madre ed un altro fratello si sono visti respingere la domanda;
appare francamente difficile, secondo l'interrogante, comprendere da una parte la disparità di trattamento e, dall'altra, la mancanza di risposte ad una istanza formulata e presentata da più di tre anni -:
quali siano le ragioni del ritardo nell'istruttoria e nella decisione della domanda presentata dal Signor Le Ngoc Hung, residente in provincia di Padova, per ottenere la cittadinanza italiana nonché quali siano le ragioni del diverso trattamento riservato ai componenti del nucleo familiare, sempre in tema di concessione della cittadinanza italiana.
(4-10132)


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MIGLIORI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel Comune di Calenzano (Firenze), come peraltro riportato anche dalla stampa locale, sono stati strappati e danneggiati, nella notte fra il 22 ed il 23 maggio, tutti i manifesti elettorali del candidato della lista di AN Alberti Jacopo, di fatto così avvantaggiando gli altri candidati -:
quali iniziative urgenti si intendono assumere per assicurare un corretto e regolare svolgimento dell'attuale consultazione elettorale.
(4-10139)