...
estremi; 3) bombardamento «sonoro» all'interno della cella; 4) luci accese notte e giorno nella cella; 5) cappuccio in testa al prigioniero; 6) tenere il detenuto nudo, magari in presenza di donne soldato; 7) costringerlo a subire perquisizioni e controlli da parte delle donne soldato; 8) spezzare il suo equilibrio biologico, facendogli perdere il senso del tempo; 9) tenerlo in posizione di stress per fiaccare la sua resistenza;
le immagini ogni volta più aberranti di torture e sevizie si susseguono ormai sui mass media in un crescendo sempre più devastante, facendo strame dei tanto conclamati principi di democrazia e civiltà occidentale da esportare nel barbarico Iraq di Saddam Hussein. Il settimanale New Yorker ha pubblicato una nuova foto in cui è ritratto un iracheno nudo, che, fuori da una cella, con le spalle alle grate, cerca di sottrarsi all'aggressione di due pastori tedeschi, aizzati dai militari; lo stesso detenuto in una sequenza successiva è mostrato steso a terra con ferite sanguinanti, vessato e umiliato dai militari;
la AbcNews pubblica la foto della vittima irachena nella base «Cavallo bianco», nel territorio ora controllato dalle truppe italiane, Nadem Sadoon Hatab, morto nel mese di giugno 2003, aggredito a percosse e colpi di karate e lasciato agonizzare nudo nelle sue feci;
un altro giovane, detenuto per cinque mesi in varie carceri irachene, fra le quali anche Abu Ghraib, denuncia di essere stato costretto a rimanere in ginocchio, colpito con un manganello fino ad avere alcune costole rotte e minacciato con un'arma puntata alla tempia;
gli stessi video, a cui ha accennato Rumsfeld e definiti da una fonte della difesa statunitense «una bomba a orologeria», mostrano immagini dove sarebbe ritratto un soldato americano che saluta in atteggiamento da turista, vicino a un cadavere iracheno. Altre riguarderebbero riprese di stupri e rapporti sessuali fra soldati e detenuti;
in un'intervista al New Yorker, il giornalista, premio Pulitzer, Seymour Hersh afferma che, proprio per la quantità e la diversa provenienza delle numerose immagini e testimonianze: «non siamo più davanti a sei sette sospettati... ma dobbiamo risalire la catena di comando, per vedere da dove sia arrivato l'ordine di cambiare le regole»; aggiunge, poi, che il rapporto del generale Taguba conferma che, all'indomani dell' 11 settembre 2001, Rumsfeld e il Presidente Bush affermarono che la Convenzione di Ginevra non aveva più motivo di esistere e che occorreva, per combattere la guerra al terrorismo, «cambiare le regole»;
il quotidiano Washington Post, nel far risalire all'aprile 2003 il momento chiave dei nuovi metodi nel trattare i detenuti, riporta l'elenco delle tecniche che il Pentagono stabilisce, tra le quali l'autorizzazione per i soldati di esercitare pressioni psicologiche pesanti, sottolineando come per i metodi più duri sia necessaria la luce verde del Segretario alla difesa Donald Rumsfeld;
nella lista passata ai secondini si precisa ciò che viene autorizzato, nell'ordine: 1) privazione del sonno; 2) esposizione dei detenuti a sbalzi di temperature
il Pentagono ha confermato che le nuove regole degli interrogatori nelle carceri irachene, dovute al generale Sanchez e al generale Miller, ex capo di Guantanamo, risalgono all'aprile 2003 e in questo contesto Abu Ghraib comincia a delinearsi come la punta dell'iceberg delle condizioni di aberrazione verso i prigionieri in Iraq: numerose testimonianze che riguardano sia il campo di Bucca, vicino a Bassora, sia la base «Cavallo bianco», nella zona di Nassyria, confermano come il sistema della tortura è diffuso in tutti i campi di prigionia iracheni. (si veda Il Corriere della Sera del 9 maggio 2004);
la portavoce della Croce rossa internazionale, dottoressa Antonella Notari, afferma, in un'intervista a L'Unità del 9 maggio 2004, «che il rapporto sugli abusi commessi ad Abu Ghraib fra marzo e ottobre del 2003 fu consegnato lo scorso febbraio a Paul Bremer e al generale Ricardo Sanchez, cioè le massime autorità civile e militare della coalizione in Iraq. Da parte della Croce rossa - continua la Notari - abbiamo avuto altri incontri a Baghdad, Washington, Ginevra con i rappresentanti dei paesi membri della Coalizione»; alla richiesta su quali fossero questi Paesi risponde «Paesi i cui contingenti custodiscono dei detenuti in Iraq» e alla precisa domanda se a questi incontri fossero presenti anche altri Paesi importanti della coalizione, come Spagna, Polonia, Italia, si trincera dietro un «Non voglio rispondere»;
su Il Corriere della Sera del 9 maggio 2004 viene ricordato il caso dei quattro arresti dopo l'attentato ad Animal House del 12 novembre 2003: i prigionieri, catturati dai soldati italiani, furono tenuti in una cella con la luce accesa anche di notte per quattro giorni, senza cibo e senza acqua. «Sono procedure americane» è quanto ha detto allora qualcuno dei soldati che effettuarono la cattura, secondo l'autore dell'articolo; del resto, sempre nello stesso articolo, il portavoce del contigente, tenente colonnello Giuseppe Perrone, afferma che l'incappucciamento dei prigionieri viene fatto per ragioni di sicurezza militare: «in ogni caso, di norma, li tratteniamo il tempo di un primo interrogatorio, di norma 14 ore. A quel punto o vengono rilasciati o vengono consegnati al comando britannico»;
l'articolo 185-bis del codice penale militare italiano punisce torture sevizie e maltrattamenti o qualsiasi atto contrario alle convenzioni internazionali -:
quali prove il Governo possa produrre per affermare di essere stato tenuto all'oscuro da parte dell'amministrazione Bush e dell'Autorità provvisoria della coalizione di quanto si perpetrava nelle carceri irachene sotto la gestione britannica e statunitense, se le regole d'ingaggio, mai portate a conoscenza del Parlamento, siano conformi alle leggi italiane e se il Ministro interrogato non ritenga lesivo della dignità di un Paese democratico come l'Italia essere coinvolti in simili atrocità, contrarie non solo ad ogni legge del diritto internazionale, ma fondamentalmente incompatibili ad ogni principio morale ed umano.
(3-03376)
(11 maggio 2004)