Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 463 del 6/5/2004
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Per fatto personale (ore 17,32).

GREGORIO FONTANA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GREGORIO FONTANA. Signor Presidente, nella seduta di giovedì scorso l'onorevole Pecoraro Scanio e oggi, nell'aula di palazzo Madama, il senatore Boco hanno sollevato il problema della presentazione della lista Verdi Verdi e Verdi Federalisti. Il fatto è per me rilevante, perché, nel corso della ricostruzione dell'accaduto, sono stato chiamato personalmente in causa giacché, a titolo personale insieme agli altri titolari del simbolo della lista per l'abolizione dello scorporo, abbiamo dato l'opportunità, con un atto pubblico e quindi alla luce del sole, alla formazione...

PIER PAOLO CENTO. Con una lista civetta!

GREGORIO FONTANA. ...alla formazione...

PRESIDENTE. Onorevole Cento!

GREGORIO FONTANA. ...Verdi Verdi e Verdi Federalisti...


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PIER PAOLO CENTO. Avete fregato il Parlamento! Ci sono dieci deputati in meno e volete continuare a farlo!

PRESIDENTE. Onorevole Cento, lei urla sempre! Lasci parlare gli altri!

GREGORIO FONTANA. Onorevole Cento, lei non vuole neanche far parlare le persone in questo Parlamento.

PIER PAOLO CENTO. Avete fatto una truffa nei confronti degli elettori!

GREGORIO FONTANA. Vuole impedire la presentazione delle liste concorrenti...

PIER PAOLO CENTO. Avete fatto la lista civetta un'altra volta! Fontana, ti devi vergognare!

GREGORIO FONTANA. Impari un minimo di educazione parlamentare!

PRESIDENTE. Onorevole Cento, lasci parlare il collega. Basta!

GREGORIO FONTANA. I movimenti Verdi Federalisti e Verdi Verdi da molti anni si presentano a consultazioni elettorali - già dal 1992 - e rappresentano, com'è noto, l'ambientalismo non schierato a sinistra, non integralista e che, a livello politico nazionale, sostiene la Casa delle libertà.
Nessuna truffa, quindi, nessun imbroglio riguardo alla presentazione di questo simbolo per le elezioni europee. Sono, quindi, assolutamente pretestuose le accuse dei Verdi mosse in questi giorni, poiché questa formazione politica è solamente preoccupata, come abbiamo visto, di cercare di precludere l'opportunità ad una formazione politica concorrente di presentarsi alle elezioni europee. Un atto politico, quello della presentazione del simbolo comune con i Verdi Verdi e i Verdi Federalisti fatto con trasparenza, alla luce del sole, di cui mi sono assunto pubblicamente tutta la responsabilità.
Ecco quindi spiegato, in termini chiari e politici, l'accaduto. E su questo non vedo perché debba essere chiamato in causa il Governo, in una vicenda che, ripeto, è tutta politica.
Signor Presidente, se mi fosse concesso dal regolamento parlamentare di rivolgere un'interrogazione all'opposizione, chiederei ai colleghi dell'Ulivo - e quindi anche al gruppo dei Verdi e all'onorevole Cento -, proprio a quei colleghi che sono sempre molto bravi nello strillare, nel gridare allo scandalo, con che coraggio lanciano simili accuse, quando la lista «Paese Nuovo», utilizzata quale lista civetta da tutto l'Ulivo - e quindi anche dai Verdi - alle scorse elezioni politiche, è stata presentata anche a queste elezioni europee al solo scopo di permettere la presentazione del simbolo di una sedicente Democrazia cristiana? Con la lista «Paese Nuovo», la lista civetta dell'Ulivo (e anche quindi dei Verdi), è bene ricordarlo, tutto l'Ulivo (ripeto, anche i Verdi) ha eletto un gran numero di deputati. I Verdi hanno quasi un terzo del loro gruppo parlamentare eletto con questa lista civetta «Paese Nuovo».
Bene, questa lista tenta di «clonare» e di far sì che sulle schede elettorali delle prossime elezioni europee possa esserci un simbolo pressoché identico allo storico simbolo della Democrazia cristiana, cercando così di imbrogliare ignari elettori, persino quelli del centrosinistra (essendo il simbolo molto simile a quello degli alleati, forse a volte un po' scomodi, appartenenti ad Alleanza popolare-UDEUR). Tutto questo è stato fatto in grande segreto, in clandestinità, inscenando una farsa paradossale, nella quale il presentatore del glorioso simbolo del partito della Democrazia cristiana risulta essere, tra gli altri, il segretario dei giovani Democratici di sinistra di Roma, Giorgio Fano.


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Ora, davanti ad un atto del genere, davanti a un atto, questo sì, di pirateria, compiuto dalla lista «Paese Nuovo», con la quale voi, colleghi Verdi, colleghi dell'Ulivo, siete stati eletti a decine (e per la quale voi Verdi avete quasi un terzo dei vostri parlamentari eletti), non avete neanche il coraggio di assumervi le vostre responsabilità!
Allora, signor Presidente - e concludo -, continuino pure le manifestazioni, nelle quali i Verdi della sinistra sono indubbiamente maestri (manifestazioni fatte solo nel tentativo di disinformare e cercare di ingannare ignari cittadini)! Continuino pure queste manifestazioni! Anche perché devo dire che esse, tra l'altro, stanno dando un'utilissima, straordinaria e insperata notorietà al gruppo degli amici Verdi Verdi e Verdi Federalisti.
Ma in questo Parlamento, signor Presidente, si abbia un minimo di contegno, evitando di venire in quest'aula come sepolcri imbiancati a sollevare accuse pretestuose e infondate, voi che per primi - l'Ulivo e i Verdi - siete i mandanti e gli attori fraudolenti di azioni, quelle sì, di pura pirateria politica, pratica nella quale certamente non siete secondi a nessuno (Applausi del deputato Elio Vito)!

PRESIDENTE. Onorevole Fontana, io le ho dato la parola per fatto personale, ma, onestamente, la sua è una valutazione di carattere politico, che, per sua fortuna, non la riguarda personalmente.

PIER PAOLO CENTO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. La prego di svolgere un breve intervento, onorevole Cento.

PIER PAOLO CENTO. Signor Presidente, cercherò di essere breve. Il collega Fontana mi ha indicato come collegato alla lista «Paese Nuovo», mentre il sottoscritto, per scelta politica ed etica, non era collegato a nessuna lista civetta alle elezioni politiche del 2001, come tanti altri colleghi del gruppo dei Verdi. Il punto è un altro. Noi siamo di fronte all'uso fraudolento della lista civetta anche alle elezioni europee, dopo che questa Camera si è trovata, a seguito di un dibattito difficile, nell'impossibilità di raggiungere il plenum costituzionale previsto, la totalità dei suoi membri, perché nella Giunta per le elezioni, di cui peraltro faccio parte, non si trovò e non si è ancora trovata oggi la soluzione giuridica e costituzionale al problema della presenza della lista civetta alle elezioni politiche del 2001. Oggi, con un atto di pirateria politica, la lista civetta si ripresenta ed utilizza il simbolo dei Verdi Verdi per ingannare gli elettori.
Noi non contestiamo il diritto di altri ambientalisti e di altri ecologisti di candidarsi e di misurarsi; peraltro, ogni volta che l'hanno fatto, sono stati sonoramente sconfitti: gli elettori sanno scegliere i rappresentanti dell'ambientalismo e dell'ecologia nella politica italiana!
Noi contestiamo, invece, il fatto che la lista in questione non abbia raccolto le firme, utilizzando in maniera fraudolenta la lista civetta presentata nel 2001. È questo il punto politico: l'inganno agli elettori! Se sono così sicuri e così consapevoli di rappresentare meritoriamente una parte dell'ambientalismo che si colloca a destra, potevano fare ciò che hanno già fatto in occasione delle elezioni provinciali di Roma e di altre elezioni amministrative: raccogliere le firme, depositare con esse il proprio simbolo e presentarsi agli elettori, per poi prendere lo 0,4 o lo 0,5 per cento, come è accaduto in ogni elezione, perché sono stati cacciati via dagli elettori italiani!
Noi contestiamo all'onorevole Fontana e a Forza Italia, quindi - questa è la polemica e la critica che rivolgiamo loro -, di essersi prestati, concedendo il simbolo della lista civetta presentata nel 2001, a tale operazione, nel tentativo di ingannare gli elettori.
Stiamo ricorrendo - e concludo, signor Presidente - in tutte le sedi giuridiche, politiche e costituzionali non per impedire ad altri ambientalisti - o sedicenti tali - di potersi presentare e di potersi contare alle elezioni, ma per impedire che Forza


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Italia, così come ha già fatto nel 2001, utilizzi la lista civetta per alterare la rappresentanza politica e proporzionale all'interno del Parlamento europeo.
Se l'Ulivo o qualcuno dell'Ulivo ha fatto la stessa cosa, ha sbagliato, ma che l'onorevole Fontana utilizzi quegli aggettivi nei confronti della lista civetta «Paese Nuovo» senza guardarsi allo specchio e rivolgerli a sé stesso, suona francamente un po' ridicolo!

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Cento: vede che quando parla a voce meno alta ottiene un ascolto - almeno il mio - molto più gradito?

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