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con provvedimento direttoriale del 27 gennaio 2004 è stata disposta la chiusura temporanea dell'ufficio di Palermo 3 al fine di completare le indagini necessarie per meglio valutare gli interventi di manutenzione straordinaria da realizzare nell'immobile. La chiusura segue la conclusione dell'indagine conoscitiva con la quale viene certificata l'inagibilità dell'immobile da uno studio tecnico privato di Palermo cui è stato affidato, da parte dell'Agenzia del demanio, proprietaria dell'immobile, l'incarico di periziare l'immobile stesso;
nella predetta indagine viene evidenziata la pericolosità della copertura del fabbricato in alcuni locali del 3o piano a causa dell'infestazione da parte di insetti delle travi lignee di sostegno e delle infiltrazioni di acqua piovana, con il rischio di crolli a catena fino al sottostante 1o piano;
copia di detta relazione è stata consegnata alla rappresentanza sindacale unitaria dell'Ufficio ed alle organizzazioni sindacali provinciali e regionali nel corso di una riunione tenutasi alla Direzione regionale delle entrate della Sicilia alla presenza del Direttore regionale dottor Aldino Bruno Mazzarelli, del capo del personale dottor Sergio Pantè, del direttore dell'Ufficio di Palermo 3 dottoressa Laura Capra, e di altri dirigenti della direzione regionale;
in data 7 febbraio 2004, su richiesta di una sigla sindacale di Palermo, è stato effettuato un sopralluogo da parte del comando provinciale dei Vigili del fuoco di Palermo in cui si afferma che: « ...in presenza del professionista incaricato si verificavano le condizioni di grave degrado delle capriate portanti la copertura del fabbricato e dei solai di copertura del 2o piano su cui dovrebbero gravare le opere provvisionali previste per porre in sicurezza le coperture... Si prende atto che risulta necessario portare a compimento le verifiche di stabilità e le opere provvisionali in progetto per mettere in sicurezza l'immobile, prima che lo stesso possa essere riutilizzato...»;
è preliminarmente doveroso sottolineare la grandissima importanza dell'Ufficio di Palermo 3. Come si può facilmente evincere dall'elenco di cui infra, l'Ufficio di Palermo 3 è situato in una zona nevralgica e centralissima della città e soddisfa una vastissima fascia di utenza che va dai comuni esterni (Bolognetta, Misilmeri, Villafrati, Godrano, Cefalà Diana, Mezzojiuso, Campofelice di Fitalia, Baucina, Ciminna, Ventimiglia di Sicilia, Villabate, Belmonte Mezzagno, Ficarazzi, Monreale, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela, Ustica) ai quartieri Sperone, Settecannoli, Acqua dei Corsari, Romagnolo, Oreto-Stazione, Palazzo Reale-Monte di Pietà, Cuba-Calatafimi, Tribunali-Castellammare, Foro Italico, via Roma e corso Vittorio Emanuele;
l'Area Servizi di Palermo 3 è stata riattivata presso i locali di via Toscana, ove ha sede l'ufficio di Palermo 2 mentre l'Area Controllo, nonché l'unità di direzione e segreteria dell'ufficio in questione sono state riattivate presso i locali di via Roentghen ove hanno sede gli Uffici di Palermo 1 e la Direzione Regionale della Sicilia;
gravi sono le conseguenze che la decisione di chiudere gli uffici di Palermo 3 arreca alla vastissima utenza che per l'espletamento di vari adempimenti di natura fiscale, è costretta a recarsi all'altro capo della città, presso gli uffici di Palermo 1 e Palermo 2, peraltro abbastanza vicini l'uno all'altro;
ciò costituisce un gravissimo disagio per l'utenza, in palese contraddizione con quanto promesso dal Ministero dell'economia e delle finanze al momento della nascita delle agenzie fiscali con le quali il fisco avrebbe dovuto snellire l'iter burocratico ed agevolare al massimo la fornitura di servizi ai cittadini con una presenza capillare nel territorio e con una più efficace organizzazione volta ad eliminare o ridurre al minimo i disagi e i disservizi esistenti;
non v'è dubbio che la chiusura comporta la perdita di identità dell'Ufficio di Palermo 3, dato che i due rami in cui è suddiviso l'Ufficio di fatto sono divenuti distinti e distanti fra loro e non facenti più parte di un unico corpo di fabbrica. Un rimedio tecnico quello adottato che sembra faccia difetto qualcosa di essenziale: qualcosa capace di toccare il cuore del problema, qualcosa che sfugge e crea un diffuso senso di malessere;
in una grande città come Palermo, è evidente che la presenza di 3 diversi uffici, a fronte dell'estensione territoriale del sito urbano, garantisce l'erogazione di migliori e più puntuali servizi all'utenza e non si può pensare che l'accorpamento di Palermo 3 con Palermo 1 e Palermo 2 possa ugualmente garantire la funzionalità dei servizi erogati, dato che l'ubicazione decentrata degli altri due uffici, in particolare Palermo 1, penalizza notevolmente numerosissimi utenti costretti a spostamenti lunghi e faticosi e, di contro, favorisce un numero nettamente inferiore di cittadini visto che la zona di competenza dell'ufficio di Palermo 1 non è tanto densamente popolata quanto quella servita dall'ufficio di Palermo 3;
bisogna anche aggiungere il notevole disagio dei lavoratori dell'Ufficio, costretti a sobbarcarsi un altro trasferimento dopo quello subito a gennaio 2001 con l'istituzione degli uffici locali. I dipendenti di Palermo 3 avevano impostato il loro modus vivendi sulla certezza di continuare a prestare servizio presso l'ufficio di corso Vittorio Emanuele;
coloro i quali abitavano nelle vicinanze dell'Ufficio e avevano iscritto i propri figli nelle scuole della zona conformando, in sostanza, il loro stile di vita alle esigenze rappresentate dall'ubicazione della sede di servizio, si trovano ora in una situazione di grave penalizzazione in particolare nei confronti dei colleghi di Palermo 1 e Palermo 2 che, all'atto della nascita degli uffici locali (gennaio 2001), hanno ottenuto e continuano a mantenere la sede richiesta;
ove non fosse possibile la riapertura in tempi brevi degli uffici in corso Vittorio Emanuele, v'è la possibilità di prendere in locazione altri locali in zone limitrofe che possono soddisfare le esigenze dei dipendenti e dell'utenza, a tale proposito vanno segnalati i locali dell'ex UPIM di via Roma, adeguati alla legge 626/90, forniti di climatizzazione, di parcheggio e di ampi spazi da destinare al ricevimento del pubblico (front office), all'area Controllo (back office) e all'archivio ed i locali (ex SIP) in viale Giulio Cesare -:
quali concrete iniziative intenda adottare il Ministro interrogato affinché l'ufficio di Palermo 3 venga riaperto nella sua sede di corso Vittorio Emanuele, con le eventuali limitazioni derivanti dalla pericolosità di alcune strutture o, in subordine, di affittare i locali di via Roma (ex UPIM); non è umano che un utente, per esempio di Bolognetta o peggio ancora di Ciminna o Ventimiglia di Sicilia, per risolvere un problema fiscale debba percorrere cento chilometri tra il percorso per raggiungere l'Area Servizi di Palermo 3 ed il ritorno a casa (sempre che non venga dirottato presso l'Area Servizi di viale Campania) e non è nemmeno morale cancellare con un «si chiude per inagibilità» la memoria storica di una struttura quale il «Palazzo» cosiddetto «delle finanze» i cui lavoratori occupati e gli utenti animavano e rivalutavano il centro storico della città normanna, oggi divenuto un deserto.
(4-09949)